Roma è fantastica. E' l'unica città d'Europa dove ti puoi ritrovare in un suq marocchino senza neppure pigliare l'aereo per Casablanca. Un risparmio clamoroso

11 novembre 2012

















L'altro sabato mattina ho fatto due passi a Circonvallazione Ostiense ed ecco la situazione di ordinario degrado urbano in soli 300 metri troviamo fruttaroli: fissi, mobili e con magazzino annesso (furgone rosso su strisce pedonali), profusione di stracciaroli  dalle varie categorie merceologiche, venditori di zucche, apetta (il massimo della mobilità) con casalinghi, fioraio. Credo che ormai il romano medio sia mitridatizzato e non reagisca più al fenomeno: per lui è una condizione normale ormai e modificarla sarebbe come togliere lo stupefacente al drogato. Anzi meglio parlare di fenomeni  perchè la bancarella porta con se il furgone che aumenta il problema della viabilità e dei parcheggi. Quello che mi colpisce è che in questi casi i negozianti sono come le tre scimmiette, al contrario di quando si vuole realizzare, ad esempio,  un'area pedonale. 
L’ultima foto si riferisce, stesso sabato, all’incrocio Caffaro/Persico vicino alla circonvallazione di cui sopra. Marciapiede completamente occupato dalla merce e dai clienti. Ho chiamato i vigili dell’XI i quali mi hanno assicurato che sarebbe passata una pattuglia: naturalmente sono ripassato dopo 40 minuti e la situazione era invariata.
Romeo

13 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

lo vedete? lo vedete bene il problema? vedete quanta cazzo di gente si ferma a comprare? è una spirale verso il peggio, non c'è speranza.

Rebel Yell ha detto...

...vi assicuro che i mercatini in Marocco sono molto più puliti e organizzati di questo schifo ambulante. Dovrebbero passarci sopra con una ruspa.

Ma come ha scritto l'anonimo delle 10.20, il problema sta proprio nel romano che si ferma a comprare monnezza alle bancarelle.

Evidentemente ai romani (quelli con la "r" minuscola) piace 'sta situazione. Comprare alla bancarelle pensando di risparmiare qualcosa, senza sapere che il 99% della monnezza che vendono non è controllata, marchiata, certificata. Bottiglie e bicchieri colorati che macchiano i contenuti, vestiti con trattamenti chimici che fanno venire irritazioni, detersivi taroccati, frutta e verdura coltivata su terreni contaminati, etc. etc.

Anonimo ha detto...

Queste bancarelle ci sono da anni ed anni, non e' una novità!

Anonimo ha detto...

a Tonelli, ma vaffanculo te e Romeo er meio gatto der colosseo...
ma perché rompi sempre li coioni, nun te va mai bene niente.....ariva affanculo

Anonimo ha detto...

Voglia gentilemente indicare, l'ultimo etoniano commentatore, quale delle distinte attività commerciali riprese in foto è la sua tra: venditore di cucuzze (e tutto il cucuzzaro), apetta piaggio con vasta scelta di sturacessi o il classico peracottaro ambulans?

Anonimo ha detto...

e la gente compra, si ferma, cerca affari... siamo in un vicolo cieco!

Anonimo ha detto...

La verita è che le persone devono anche lavorare. Inizio a pensare che in questo blog siano tutti dipendenti pubblici o privati.
Forse in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando lavorare diventa fonte di invidia.
Ciao

Massimiliano Tonelli ha detto...

Puttanate. È pieno di gente iperspecializzata e superlaureata che vorrebbe lavorare ma non può perché in questa volgare kasbah nessuna azienda internazionale viene a investire. Dovreste vergognarvi dei vostri pensieri...

Anonimo ha detto...

Bancarelle a profusione che non pagano nessuna tassa, alla faccia dei commercianti di fronte che (forse) si sono da anni lamentati invano e non sarebbe la prima volta, visto che in questa città è come in certi paesi asiatici che ha ragione chi alza più la voce. A chi sostiene sto schifo, vorrei che facesse il barbiere e che se piazzasse davanti alla fontanella a lui vicina uno che facesse barba e capelli in mezzo alla strada!

Anonimo ha detto...

vorrei sapere dall'anonimo dell 12,39 come fanno negli altri paesi civili dove non esiste il fenomeno della bancarella. dove non esiste il fenomeno del parcheggiatore abusivo. dove non esiste il fenomeno degli ombrellonari. dove non esiste il fenomeno degli antichi non so cosa appostati sotto i monumenti. secondo il suo alto pensiero in questi paesi dovrebbe esserci un tasso di disoccupazione enorme.

donata ha detto...

Per l'anonimo delle 12.39 questo non è lavorare. E' fregare gli acquirenti con merce non qualificata, fregare il fisco, fregarsene del codice della strada, fregarsene dei poveri disabili, fregarsene del suolo e spazi pubblici.
Aggiungo che un bancarellaro della mia zona gira con un suv BMW X5... poverino lasciamolo lavorà!

Anonimo ha detto...

Per me l'unica soluzione resta chiamare in molti il 117 (la Guardia di Finanza), dare le proprie generalità, e denunciarli per gli scontrini che non danno. Anche Al Capone venne fermato per evasione fiscale e non perché mafioso e mandante d'omicidi...

Les ha detto...

Bisognerà dimostrare che tutte queste bancarelle non servono più ai romani, ma solamente ai gestori che fanno i miliardi vendendo la merce dei grossisti cinesi e dando lavoro ad immigrati dell'India e dell'Africa, senza pagare le tasse.

Ormai è un affare soltanto per loro, le bancarelle sono 10 volte quelle che dovrebbero esserci, se ne togli almeno la metà, non fai un soldo di danno all'economia legale della città e i cittadini non ne risentiranno. Ma la lobby dei bancarellari punta a far credere che il commercio ambulante ipertrofico e invasivo che abbiamo sia una risorsa importante per l'economia della città in termini di posti di lavoro, quando ormai lo sanno tutti che ci lavorano principalmente extracomunitari pagati in nero. E poi questo ignobile degrado visivo, questa occupazione dei marciapiedi e delle strade in violazione dei regolamenti e del buon senso, è un attentato alla città che è divenuto insopportabile. Roma non è più Roma capitale d'Italia, ma un gigantesco mercatino delle pulci disseminato di bancarelle orribili e molto spesso irregolari per occupazione di suolo e pagamento delle tasse.

Cui prodest?

Solo ai "capi bancarellari", ai fornitori di merce, alle comunità straniere che lavorano dietro i banchi e a politici "disinteressati" che rilasciano continuamente licenze per nuovi posteggi fissi o a rotazione.

Chi ci perde è invece l'economia legale, il commercio ambulante di qualità e i romani (anche se molti non lo sanno o non lo capiscono).

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