Linda Meleo, assessora ai trasporti, ha
ricevuto un voto bassissimo nella nostra "pagella di inizio
mandato" che ci siamo permessi di stilare non appena la giunta è
stata nominata. Non sopportavamo l'arrivo all'ultimo minuto, su
sollecitazioni esterne (come moltissimi altri assessori, via via si sta scoprendo), di una figura che appariva un pesce fuor
d'acqua e che sembrava non avere grandi competenze nella materia più
spinosa che c'è.
Dopodiché Meleo si è messa a
lavoro. Con la dovuta umiltà. Ha aperto il suo profilo Twitter, un
tempo riservato, dove non disdegna (a differenza di quasi tutti gli
altri assessori – alcuni manco hanno una presenza, cosa onestamente
assurda per un partito nato con e dalla Rete) un filo diretto coi cittadini; ha studiato, approfondito
messo in fila le priorità; costruito un rapporto proficuo con Enrico
Stefàno, autentico depositario - per fortuna, visto che è una delle poche persone degne di amministrare - della politica sulla mobilità del
Cinque Stelle. Ora siamo pronti a giudicarla in maniera meno
preconcetta. Quello che faremo è analizzarne l'operato per poi votarlo, speriamo per lei tra cinque anni, in base a quanto fatto nei
seguenti ambiti.
Li elenchiamo schematicamente con una specifica fondamentale: sono
tutti importanti allo stesso modo. Davvero allo stesso modo, non c'è gerarchia. Mai come nel mondo della mobilità urbana la città va considerata come un organismo complesso dotato di tanti
organi tutti in qualche modo vitali. Come il corpo umano, che infatti
vive di "circolazione", anche la mobilità urbana è una sinfonia
di comparti e nessuno va lasciato indietro. Puoi avere, infatti,
fegato, stomaco, pancreas perfetti, ma se non ti funzionano i reni
non sopravvivi. Puoi avere avere reni, cuore e polmoni impeccabili,
ma se non ti funziona il cervello alla perfezione tutto smette di stare in
piedi. Così per questa lista di elementi.
ATAC
Inutile specificare quanto sia fondamentale agire in maniera brillante su questo carrozzone vergognoso e marcio. Al di là delle decisioni radicali (privatizzazione, chiusura, fallimento, licenziamenti di massa, fornitori, ruberie, sindacati da vomito) che pure potrebbero rendersi necessarie, ci sono dei passi fondamentali e immediati che possono portare l'azienda in salute. Noi negli anni li abbiamo elencati tante volte, prima qui e poi più recentemente anche qui. Ma al di là di queste considerazioni, stiamo parlando probabile del più grande bubbone di criminalità e corruzione che l'Italia abbia mai conosciuto. Grazie a Rettighieri le cose stanno iniziando a cambiare, l'assessore lo confermerà?
NUOVI TRAM
Ci sono delle nuove linee impostate dalla Giunta Marino, molto valide. C'è la corretta idea a Cinque Stelle di rimettere mano alla Subaugusta-Togliatti, storica tramvia pensata e subito abbandonata dopo i primi cantieri. Qualsiasi cosa, ma fateli! Fate partire i cantieri, mettetevi a progettare con la Regione, trovate soldi europei: sui tram bisogna vedere i cantieri aperti nel primo trimestre 2017, non un secondo più tardi, viceversa lo considereremo un fallimento.
NUOVE METRO
Questione molto delicata, spinosa. Il Cinque Stelle si deve rendere conto che non esiste possibilità di immaginare una Roma civile, credibile e vivibile per i nostri figli se non si completa la maglia delle metropolitane. Ovviamente la città non arriverà mai ad una rete di metro paragonabile alle altre città europee (ecco perché saranno fondamentali i nuovi tram, la ciclabilità e le preferenziali che vedremo dopo), ma le sei linee base vanno fatte e vanno fatte presto: la A - prolungata verso Casalotti e soprattutto dentro l'aeroporto di Ciampino -, la B - con le sue diramazioni -, la C - che va completata seriamente, ma che il Comune deve avere probabilmente la forza e il coraggio di sfilare agli attuali costruttori per riassegnare nel più breve tempo possibile ad altri e con regole ben diverse da quelle criminogene del General Contractor attuale -, la D - di cui bisogna mandare avanti la progettazione - la Roma-Nord e la Roma-Lido da trasformare in metropolitane con l'aggiunta di nuove stazioni (Valle Giulia per la prima, quelle già progettate per la seconda). Giudicheremo questa amministrazione bene se cambierà idea sulle metro comprendendo quanto sono importanti, la giudicheremo male se persevererà ad essere tiepida su questo mezzo la cui costruzione - visti i tempi purtroppo necessari - è simbolo di altruismo di questa generazione per le successive.
EVASIONE
Misureremo la Meleo nel 2021 sul tasso di evasione. Oggi si parla del 40%, la verità è un tasso molto ma molto più elevato. Scandaloso e inedito a livello globale. Le fermate dei tram devono avere un ingresso previo pagamento e controllato (modello Istanbul), sui bus si deve entrare da davanti e bippare davanti all'autista che, nella sua cabina blindata, NON deve partire se tutti non hanno pagato (modello Londra, New York e mille altre città) e in metro si deve entrare e anche uscire bippando, sotto il controllo degli addetti di stazione. È fondamentale non solo perché questa pratica può incrementare in maniera clamorosa gli introiti del servizio pubblico, ma anche perché questo approccio può cambiare faccia alla città anche in settori apparentemente lontanissimi: se evadi il bus entri subito in una bolla di prepotenza, prevaricazione, mancanza di rispetto e anarchia. Modus vivendi che poi applicherai in altri ambiti del tuo rapporto con la cosa pubblica. L'evasione ha conseguenze inimmaginabili: crea persone brutte che non hanno rispetto dei propri concittadini e della collettività.
Il tutto deve essere implementato grazie al passaggio dai biglietti cartacei a quelli digitali (tra l'altro ben più difficili da falsificare). Che oltretutto permettono di poter maneggiare i big data (che oggi Atac ignora, manco fossimo negli anni Sessanta e non nel 2016) grazie ai quali calibrare il servizio in base alle esigenze reali.
PREFERENZIALI
Qui Enrico Stefàno è già partito nonostante l'Agosto, chiedendo all'Agenzia per la Mobilità di iniziare a riprogettare finalmente qualche preferenziale ingiustamente negletta. Ma a breve vogliamo vedere i risultati. Cosa deve succedere? Semplicissimo: tutte le attuali corsie preferenziali, di fatto smantellate da Alemanno, vanno protette con dei cordoli (cordoli, non telecamere! O comunque non solo). Inoltre vanno fatte molte nuove altre corsie preferenziali. La velocità commerciale dei mezzi Atac (e la loro esposizione all'usura e alle spese dovute ai continui stop & go) deve cambiare radicalmente. Il mezzo pubblico deve diventare una cosa cool. Come disse Virginia in campagna elettorale: le auto ferme incolonnate e a fianco il bus che sfreccia in preferenziale così la gente guarda l'autobus e pensa "quanto cavolo sono sfigato". Questa deve essere la visione.
BIKE SHARING
Fondamentale per due motivi: è l'unica strada (assieme alle bike lanes che vedremo dopo) per realizzare una città realmente e credibilmente ciclabile ed è un grimaldello che l'Assessorato ai Trasporti e la relativa Commissione può utilizzare per mandare avanti la riforma dei cartelloni pubblicitari (è grazie a loro che si paga il bike-sharing) in capo all'assessore Adriano Meloni che in questa fase tutto sembra fuorché un fulmine di guerra, con grande felicità delle mafie (cartelloni, ambulanti...) che il suo assessorato dovrebbe schiacciare senza alcuna pietà.
ZTL&CONGESTION CHARGE
Le Ztl a Roma dovrebbero essere una opportunità, sono invece un pasticcio. Sono tante, a macchia di leopardo, hanno orari tutti diversi, inducono all'errore, sono difficili da controllare e subiscono ingressi abusivi contromano perché hanno i varchi in uscita non presidiati. Inoltre devono essere allargate perché sono tali e quali da anni e anni e invece il traffico va limitato ancora di più.
Inoltre c'è la Ztl merci&bus che è pronta (le telecamere sono state montate tutte, con una spesa di 3 milioni) che aspetta soltanto una delibera per essere attivata.
E infine c'è la congestion charge, prevista dal PGTU e quindi "legge" della città. Cosa si aspetta ad applicarla? A Milano c'è ed ha funzionato, a Londra c'è ed ha funzionato. Davvero pensiamo che a Roma non funzionerebbe? Funzionerebbe eccome e in più permetterebbe di generare le tante risorse necessarie ad implementare tutto questo piano.
CAR SHARING & SCOOTER SHARING
La città è piuttosto sviluppata da questo punto di vista, ma bisogna insistere. Bisogna portare a Roma nuovi operatori (il prossimo è, ci si augura, Bmw), bisogna vietare sempre di più cose alle auto private in modo che le auto condivise diventino sempre più cool da utilizzare. Bisogna inoltre riformare il car sharing di Atac\Agenzia della Mobilità che in questi mesi ha perduto completamente appeal in rapporto ai car sharing privati a flusso libero.
Idem come sopra per quanto riguarda lo scooter sharing. Siamo già a due operatori (Enjoy e ZigZag), ma anche qui gli operatori privati (che tra l'altro sono una risorsa per la città perché per ogni mezzo messo in strada pagano fior di quattrini) vanno cercati, coadiuvati, devono avere una interlocuzione fluida con l'amministrazione. Meleo si deve circondare di persone in grado di parlare con queste giovani start up.
PEDONALITÀ
Mettiamola giù molto semplice: bisogna immediatamente recuperare le isole pedonali esistenti (qui la nostra ultima inchiesta) e bisogna farne di nuove, serie, ben arredate. Farne tante e recuperarne tante. È importantissimo perché oggi le isole pedonali, trasformate in parcheggi abusivi, sono paradossalmente degli attrattori di traffico invece di essere delle aree di rispetto dove passeggiare e rilassarsi. La pedonalità è contagiosa, bisogna partire.
CICLABILI \ BIKE LANES
Bisogna fare le piste ciclabili. Ma soprattutto bisogna fare le bike lanes perché le bike lanes permettono di sistemare le strade e di uccidere con le sue stesse armi il fenomeno della doppia fila. Non fanno solo un servizio alla ciclabilità, ma contribuiscono a ridisegnare strade mal disegnate. Due piccioni con una fava e a costo zero. I nostri lettori sanno alla perfezione di cosa parliamo e di quanto questo rappresenti una rivoluzione: ne abbiamo parlato mille volte e vi rimandiamo qui per un piccolo approfondimento.
PARCHEGGI INTERRATI
Fondamentale. Senza sosta interrata nulla è pensabile nella riqualificazione delle strade e delle piazze. I parcheggi interrati generano vantaggi per tutti, nessuno escluso. E sono un volano formidabile di crescita economica della città in un momento di crisi, di riqualificazione degli spazi pubblici, di ripristino della legalità. Qui trovate 10 motivi per cui è totalmente assurdo non realizzare sosta interrata. L'amministrazione, finora molto tiepida su questa progettualità, ci darà retta e rovinerà tutto per meri motivi ideologici.
SOSTA
Linda Meleo deve urgentemente mettere mano alle strisce blu. Sono state smontate da una vergognosa sentenza del Tar, indotta dal Codacons, che andava impugnata e che invece Alemanno strumentalizzò a livello politico. Allo stesso modo va gestito il ricorso che venne fatto all'ottima sistemazione del settore fatta successivamente dall'assessore Improta. Insomma, le strisce blu devono costare molto di più e devono essere molte di più. Non ci deve essere la possibilità di posteggiare gratuitamente l'auto in superficie, questo non accade da nessuna parte al mondo nelle grandi città. Senza se e senza ma. Qui trovate una riflessione che vi fa capire che le strisce blu più presenti e più care sono un vantaggio anche per chi è costretto a pagarle!
PULIZIA STRADE SETTIMANALE
Non è solo una questione di igiene, anzi. È una faccenda importantissima che serve a convincere a non possedere l'auto per chi non ne ha davvero bisogno; una faccenda importantissima che rende più agevole e meno costoso il lavoro di Ama; una faccenda importantissima che può liberarci di decine di migliaia di auto abbandonate che avvelenano le nostre strade e falsano la mobilità urbana. Lo spieghiamo, speriamo, molto bene qui. Autentiche rivoluzioni a costo zero (anzi che generano incassi cospicui) che uno si aspetta, eccome, da un governo a Cinque Stelle. No?
SCHOOL BUS
Lo scuolabus non è una roba solo dei Simpsons eh! Si tratta invece di uno strumento di mobilità che può cambiar faccia alla città. Noi abbiamo pubblicato una ampia riflessione qui che vi invitiamo a leggere. L'amministrazione è convinta come noi che questa cosa sia importante oppure no? Questo ambito verrà trascurato come fatto fino ad oggi?
CONSEGNA MERCI
Un altro punto strategico a dir poco. Ne abbiamo parlato qui e vi inviamo al nostro articolo. Leggetelo con attenzione. Si farà la grande riforma della consegna merci o si lascerà la città nelle mani dei padroncini paracriminaletti che spadroneggiano oggi? Vedremo.
TAXI
Al di là delle lobbies e delle promesse elettorali, Roma ha un numero largamente insufficiente di licenze taxi. È aritmetica. Una nuova politica di stampo europeo sui trasporti, poi, porterà decine di migliaia di romani a spossessarsi dell'auto privata e dunque il ricorso ai taxi sarà qualcosa di ancor più ordinario per le persone (prendere il taxi anche due o tre volte a settimana costa comunque infinitamente meno che possedere un'auto). I taxi, come a New York o a Londra, devono divenire uno strumento di mobilità per tutti, non un mezzo per turisti o uomini d'affari che si fanno rimborsare le spese: il loro numero deve drammaticamente aumentare.
SEGNALETICA
Una buona segnaletica stradale riduce di moltissimo le infrazioni. Lo possiamo vedere in maniera empirica quando qualche strada viene ridisegnata. Purtroppo a Roma la segnaletica viene realizzata ancora con aerosol caricato ad inchiostro simpatico e le strisce pedonali scompaiono nel giro di 10 giorni. Un buon assessore ai trasporti deve agire anche su questa anomalia tutta romana: strisce pedonali, stalli per la sosta, segnaletica orizzontale e quant'altro deve essere disegnata con vernici indelebili.
SANZIONI
I cittadini romani hanno la necessità di essere rimessi in riga con la massima durezza, il massimo rigore e senza alcuna forma di pietà e tolleranza. A Roma, per derubricare questo discorso fondamentale, si dice che "bisogna prima cambiare la cultura". Niente di più falso, ipocrita e sbagliato. Per far rispettare le leggi bisogna semplicemente far sì che funzionino le sanzioni, che vengano comminate, applicate, risscosse. Bisogna essere certi che, sbagliando, si paga. Con IoSegnalo, Street Control e quant'altro la precedente amministrazione era andata in quella direzione. Bisogna insistere e incrementare questi strumenti. E il sistema di sanzionamento deve essere coadiuvato da un'efficace rete di telecamere a circuito chiuso, sul modello di Londra. Bisogna essere ragionevolmente certi che se si fa una cagata, si paga pegno. Basta guardare Milano come ha lavorato sugli autovelox e quanto ha abbattuto il tasso di mortalità e incidentalità. Devono aumentare le multe, devono rendersi più fluidi i modi per farle. Altrimenti tutto è inutile e la prepotenza continua a regnare sovrana con enorme umiliazione delle persone per bene.
ASSERVIMENTO SEMAFORICO
Ne abbiamo parlato tante volte, un piccolo dispositivo che modifica in maniera radicale la percezione di tram, filobus e autobus. Quando arrivano il semaforo deve diventare verde per loro dandogli la precedenza. Con questo semplice provvedimento linee come il 3 o l'8 potrebbero diventare quasi delle metrotramvie urbane. Rendendo ancor più di moda il trasporto pubblico contro il trasporto privato. Ne abbiamo parlato qualche anno fa qui.
Oltre a tutto questo, poi, Linda Meleo ha una 20esima sfida, la più importante: quella della comunicazione. Si può fare quello che si vuole (Marino lo dimostra, ma lo dimostra anche nel suo piccolo l'episodio della pedonalizzazione dei Fori: lì una comunicazione non curata ha messo per una giornata l'assessore sulla graticola, dando spazio addirittura all'ex sindaco di lanciare una seguitissima petizione online), ma se non si comunica bene con i cittadini è tutto inutile. Auspichiamo che l'assessore riesca a circondarsi di persone in gamba. Che almeno lei non si faccia imporre dal partito - visto che purtroppo lo stile di casa è questo - inutili incapaci mapperò amici e fedeli.