Retake Roma. Un videoclip per interpretare in musica l'attivismo civico che sta pervadendo la città. Guardatevelo

30 settembre 2014

Toccato il fondo! Il profilo twitter ufficiale della Roma (la squadra) sbeffeggia la città di Manchester. "Cosa c'è qui oltre la pioggia?"


Siamo alla frutta. Il profilo Twitter ufficiale della Roma (proprietà americana, ma modo di fare profondamente capitolino purtroppo) prende per i fondelli una grande e storica città europea come Manchester. 
"Siamo arrivati in città e piove" recita il primo tweet. "Ben arrivati, speriamo che i vostri tifosi, lo staff e i giocatori abbiano avuto un buon viaggio". A questo punto il profilo della Roma, non appagato, insiste, e spara la spacconata: "Grazie, ma in questa città a parte la pioggia c'è qualcos'altro da vedere?". 

Vai nel Regno Unito e invece di imparare come si amministra un paese, come si gestiscono dei sistemi urbani, come si fanno rispettare le norme, come si fa prosperare una economia tu cosa fai? Noti che piove e chiedi se c'è qualcosa di più della pioggia. Certo a Manchester non ci si può divertire con monnezza dappertutto, cassonetti, auto in sosta selvaggia, autobus in ritardo, marciapiedi mozzicati, adesivi dovunque, affissioni abusive, cartelloni mafiosi, antenne sui tetti, graffiti sui muri, parchi pubblici vomitevoli, puzzo di piscio, scippatori in ogni fermata della metropolitana, campi nomadi che bruciano plastica, venditori abusivi di cianfrusaglie e merci contraffatte, mercatini del rubato, migliaia di bancarelle, bus turistici fin dentro ai monumenti. Tutto questo, che diverte evidentemente tanto il gestore dei social media della A.S. Roma a Manchester non c'è. E lui si sente solo. Ma soprattutto Manchester non ha cittadini che si divertono a fare gli sbruffoni infischiandosene delle conseguenze. E poi, a Manchester, puoi fare delle foto dalle quali traspaia ordine, pulizia, rispetto e standard occidentali. A Roma non c'è un solo angolo di città dove questo ti è consentito.

Ma che senso ha, alla vigilia di un importante match internazionale, sbeffeggiare un'intera città? Una civiltà gloriosa e storica? La culla industriale della vecchia Europa. E che atteggiamento preparatorio è questo nei confronti degli avversari? Che cosa produce? Manchester è stata fondata duemila anni fa dal governatore Giulio Agricola, chissà cosa penserebbe oggi Giulio Agricola (che i romani conoscono solo per via di una fermata della Metro A) nel sapere che i suoi discendenti hanno il massimo orizzonte intellettuale nel concetto (tradizionalmente rivolto a Milano) del "ciavetesololanebbia", questa volta declinato alle latitudini inglesi del "ciavetesololapioggia". Ehggià, le altre città tutte le cose che abbiamo noi non ce le hanno. Non hanno le cose belle (che non sono di certo merito nostro, anzi le stiamo massacrando), ma soprattutto non hanno le cose brutte che invece sono colpa nostra dall'inizio alla fine. 











E non pensiate che si tratti semplicemente di una goliardata, che sia roba da poco. Piantatela di pensare che siamo noi esagerati o che i problemi siano altri. I problemi sono certamente "altri", ma quegli altri problemi si ingenerano proprio perché a valle c'è questo tipo di impostazione mentale marcia, sciatta, indifendibile. Con il calcio purtroppo non si può scherzare, non si può trascendere, occorre la massima compostezza perché ci sono milioni di persone che ti seguono e tra questi milioni di persone una percentuale è composta da gentaccia violenta, attaccabrighe, sbruffona e prepotente. Non c'è niente di peggio che alimentare in questi un preteso senso di superiorità. E' l'innesco peggiore per violenza e sopraffazione eventuale. E' un modo di fare che tradisce la presenza, sottotraccia, di una mentalità inaccettabile. Una mentalità sbagliata e dannosissima secondo la quale, dalle nostre parti, visto che c'è il sole e i monumenti allora tutto il resto non importa: non importa la qualità (scarsa o inesistente), non importa la buona amministrazione, non importa l'onestà e il rispetto delle leggi e del prossimo, non importa il fatto che ci sia la mafia e la corruzione. Tutto passa in secondo piano: tanto c'è il sole e gli altri, sfigati che altro non sono, ci hanno la pioggia. Roba da sbruffoni, da coatti, da spacconi. Insomma, roba da stupidi. 

Abbiamo i nostri dubbi, ma l'auspicio è che alcuni dei tifosi partiti per la Gran Bretagna a seguito della squadra giallorossa utilizzino qualche momento libero per rendersi conto la differenza che passa tra una città (una città!) e un agglomerato di strade, palazzi e macchine. Sono due cose totalmente diverse. Pioggia o non pioggia. 

Nel frattempo, prima della partita, auguriamoci che il tweet venga eliminato.

Noi seppelliti dietro ai cassonetti nei nostri condomini a causa del mercato di Porta Portese





Abito in questo palazzo di Via Portuense civico 96, la domenica la situazione con il mercato di Porta Portese è questa. Le bancarelle pagano il suolo pubblico, l'AMA non sposta i cassonetti e i tizi di Porta Portese provvedono da sé. Spostando i cassonetti sotto il porticato davanti al portone. Rimane difficile uscire o entrare, le persone lo usano come bagno ed i Vigili Urbani guardano e tacciono... 
Alessio

80 foto per un viaggio all'Esquilino con la consapevolezza, appunto, che sono 80 foto, non 80 fotomontaggi purtroppo



















































































E poi scopri, aprendo Facebook, che la presidente del Primo Municipio allorquando qualche area del Rione si pulisce si presenta in pompa magna, con Giunta e Consiglio, a farsi i selfie con i mezzi dell'Ama. Per carità, merito e lodi alla buona volontà del presidente Sabrina Alfonsi (che amministra uno dei territori più delicati e straordinari del mondo non sempre rendendosene conto), ma è indubbio che la nostra città sarà una città propriamente detta, una città normale, solo quando la pulizia dei Portici di Piazza Vittorio (e di qualsiasi altro luogo significativo) non sarà una cosa per cui mettere le foto sui social media, per la quale si devono scomodare politici e amministratori. Quando non esisteranno pulizie straordinarie perché la presenza di pulizie "ordinarie" impedirà l'incancrenirsi, l'incrostarsi e lo stratificarsi dello sporco, delle affissioni illegal, dell'unto, delle scritte. Finché i politici si andranno a far fotografare quella volta o quelle due volte l'anno in cui una piazza viene pulita, saremo lontani dalla normalità. Lontanissimi.

foto MNZ

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