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Si parla tanto dei primi 12 mesi di Raggi. Confrontiamoli a quelli di Marino

26 giugno 2017

Con una delle sue allucinanti conferenze-senza-domande e, in più, con la claque, gli ultras e la tifoseria ad applaudire e a urlacciare, la sindaca Virginia Raggi qualche giorno fa ha raccontato i suoi primi 12 mesi. Qualcuno li ha chiamati 12 mesi di nulla, ma è sbagliatissimo. Si tratta 12 mesi molto densi. Il problema è che sono stati densi quasi solo di errori e di regali alle cricche. Li abbiamo sintetizzati qui. Ora però li vogliamo raffrontare ai 12 mesi di Ignazio Marino, ovvero il precedente sindaco. Una semplice lista così ciascuno potrà fare i propri raffronti. È importante questa lista (che riguarda, ribadiamolo, solo il primo anno di Marino) perché è una risposta a chi dice che a Roma le cose "non si possono fare", che non c'è speranza. Se si vuole le cose si fanno. Se invece si vuole si può decidere, ed è più facile, di regalare tutto alle cricche come si sta facendo da 12 mesi a questa parte. 

1. Ha richiesto, appena insediato, l’intervento degli ispettori del Tesoro per verificare la situazione contabile e finanziaria delle casse del Comune, facendone certificare sprechi e debito lasciato dalle precedenti Amministrazioni. Questa mossa ha aperto la strada alle inchieste di Mafia Capitale che deflagherà qualche mese dopo il primo anno di consiliatura.

2. Ha istituito una Commissione d’indagine amministrativa su presunti illeciti all’interno di ATAC. Anche se purtroppo l'attività è rimasta pressoché simbolica (non che le cose simboliche non siano importanti, beninteso).

3. Ha chiuso finalmente Malagrotta dopo 30 anni di esercizio e di monopolio, mettendo così la parola fine alle procedure di infrazione messe in campo dall’Europa nei nostri confronti e che ci hanno impedito per anni di accedere ai fondi europei per supportare il rilancio della città.

4. Ha indetto un bando internazionale per la raccolta e il conferimento dei rifiuti urbani, scommettendo sul sistema del porta a porta e della raccolta multimateriale raggiungendo l’importante quota del 43% conferito in maniera differenziata. Oggi la crescita della differenziata si è arrestata e non esistono strategie di nessun livello per il futuro ne per la raccolta ne per il trattamento: solo ideologie sulle riduzione dei rifiuti.

5. Ha messo la parola fine alle nomine dei vertici aziendali delle aziende partecipate nominati dalla politica, scegliendo avvisi pubblici che garantissero il merito e il meglio per la città. Ovviamente anche su questo si è restaurato oggi il metodo precedente e per diventare capo di una municipalizzata devi essere amico di un assessore o di Casaleggio.

6. Ha voluto con convinzione la riapertura dei cantieri della metro C e ne ha inaugurato un ampio tratto. Il progetto era impantanato. Oggi il progetto è di nuovo impantanato perché in un anno l'amministrazione non è riuscita a esplicitare la propria strategia: cosa si farà dopo l'arrivo della metro C a San Giovanni? Non si sa. "Poi vedremo" ripete la sindaca. Peccato che queste cose o si pianificano con anni di anticipo o ciccia...

7. Ha puntato sull’efficienza e la sostenibilità ambientale nella scelta del sistema dei rifiuti della città, identificando gli impianti AMA di Rocca Cencia come sede che doveva ospitare un Ecodistretto per la trasformazione dell'umido a impatto zero e senza odori. Ovviamente questa amministrazione ha bloccato il progetto dopo averlo ostacolato in maniera strumentale cavalcando l'ignoranza del popolino quando era all'opposizione.

8. Ha avviato una ricerca con avviso pubblico per il conferimento di un comandante Generale della Polizia Locale di Roma esterno al Corpo. Ovviamente l'attuale amministrazione ha ripristinato il vecchio stile e ha nominato un comandante generale interno...

9.  Ha allontanato il precedente AD di AMA (esperto di cavalli invece che di rifiuti) poi arrestato con Mafia Capitale e ha nominato un nuovo AD sulla base della ricerca dei curricula e non delle aderenze politiche o delle amicizie. No comment sull'attuale situazione nel top management di AMA...

10. Ha finalmente affrontato di petto il tema del litorale lasciato in silenzio per oltre vent’anni: ruspe e varchi aperti ce li ricordiamo tutti. Sempre a Ostia ha ingaggiato uno scontro a muso duro a Ostia per togliere potere alla criminalità organizzata e al sistema mafioso degli Spada e dei Fasciani e ha disciplinato l’accesso alle spiagge, l’uso degli arenili e la visuale a mare, obbligando i titolare degli stabilimenti a consentire il libero e gratuito accesso e transito per il raggiungimento della battigia antistante l’area compresa nella propria concessione demaniale.

11. Ha rimesso ordine con coraggio e determinazione alla gestione dissennata del Teatro dell'Opera di Roma scongiurando la bancarotta e riportandolo in attivo, sia sul piano dell'offerta culturale e del prestigio che dal punto di vista economico-finanziario. L'articolo a riguardo de L'Economist è di oggi la dice lunghissima a riguardo...

12. Ha rimesso ordine al piano generale delle affissioni segnando di fatto il primo vero affondo verso la fine di cartellopoli: ha fatto rimuovere alcuni cartelloni abusivi ed ha vietato le pubblicità a sfondo sessista. Oggi la riforma, che abbisognava di altri piccolissimi passi per essere portata a dama, è stata insabbiata al punto che oggi le associazioni che si sono occupati di questa battaglia si riuniranno in Campidoglio per un disperato convegno...

13. Ha approvato in Giunta il bilancio di previsione a inizio anno e non alla fine o addirittura l'anno successivo come avveniva in precedenza. Una autentica svolta rispetto agli anni di Alemanno, incredibilmente anche su questa cosa Virginia Raggi si è "presa il merito" di cose che erano state fatte ampiamente molto prima di lei. 

14. Ha finalmente varato un nuovo PGTU - Piano Generale del Traffico Urbano (28.03.2014) che aspetta di essere attivato in toto ma che è lì pronto. In questo quadro sono state eliminate le folli gestioni delle strisce blu impostate da Alemanno. Poi il TAR le ha reintrodotte e ora, dopo un anno intero, nessuno della nuova amministrazione ci ha messo mano.

15. Ha avviato un piano di controlli serrati sui requisiti di chi ha diritto a un alloggio popolare, liberando oltre 700 case dove gli occupanti erano sprovvisti dei titoli per abitarle.

16. Ha deciso di chiudere l’esperienza vergognosa e superata dei Residences (veri e propri ghetti) permettendo a chi vive un disagio, di rimettersi in piedi sulle proprie gambe scegliendo personalmente un appartamento con la garanzia del Comune che elargisce per ogni nucleo un bonus casa fino a 800€ con un risparmio di 3 milioni di euro (con cui pagavamo l’affitto dei residence ai costruttori e ditte improbabili). Ovviamente qui pure visti gli enormi interessi in gioco si sta tornando indietro: chiedete all'assessore Mazzillo, magari vi spiegherà cosa sta combinando...

17. Ha varato un piano di dismissioni per mettere ordine nelle società controllate o partecipate che prevede la cessione di sette quote minori in sette enti (Aeroporti, Centrale del Latte, Eur, Acea Ato 2...).

18. Ha assegnato ad Ama il servizio di gestione dei rifiuti urbani ed i servizi di igiene urbana di Roma, per la durata di 15 anni. Viene così assicurato, sulla base degli obiettivi individuati nel Contratto di Servizio. Il progetto prevedeva l'autonomia impiantistica di Ama (ad esempio con Rocca Cencia, vedi sopra) che da carrozzone si sarebbe trasformato in azienda vera.

19. Ha voluto la realizzazione del progetto della Città della Scienza di Roma (unica capitale europea che non aveva il museo della Scienza) bandendo un concorso internazionale. Il progetto è incagliato grazie alle follie, incapacità e ideologie urbanistiche di questa amministrazione...

20. Ha liberato Piazza Navona ristabilendo il decoro. La Piazza, ormai, era divenuta sempre più negli ultimi anni un mercatino suk, che non nulla aveva a che fare con i mercatini di Natale di altre città e paesi. Indovinate cosa succederà questo Natale a Piazza Navona!? Indovinate cosa troverete!? Indovinate di chi saranno le bancarelle che torneranno dopo anni di pace a massacrare la piazza!?

21. Ha voluto il primo bando per per l’assegnazione dei terreni agricoli di proprietà comunale ai giovani agricoltori. Dopo aver cancellato le cubature previste nell’agro da Alemanno, la Giunta Capitolina mette a disposizione dei giovani agricoltori terreni pubblici fino ad oggi abbandonati e incolti, o peggio assegnati dalla passata amministrazione a dubbie associazioni.

22. Ha pedonalizzato Via dei Fori Imperiali. Se ne parlava da almeno 35 anni... L'attuale Giunta ha sguarnito i presidi all'ingresso di Piazza Venezia e oggi da lì entrano cani e porci con auto private e motorini.

23. Grazie al lavoro di Riccardo Magi dei Radicali ha eliminato la manovra d'aula, il magheggio contabile che consentiva a tutti i consiglieri comunali di disporre di un certo numero di migliaia di euro sostanzialmente da rubare e intascare fingendo finanziamenti a finte associazioni e onlus. I consiglieri non gliel'hanno mai perdonata.

Due video per apprezzare le differenze tra Via di Ripetta e Via del Babuino

18 ottobre 2016
Due strade, allo specchio. All'andata Via di Ripetta, al ritorno Via del Babuino, tassativamente contromano e anche un po' sul marciapiede (ma con la bici a due all'ora) perché le cose le capisci meglio se le vedi frontali.
Nel primo caso (noi lottammo tanto per evitare lo scempio, voi?) la strada subì dei lavori di riqualificazione ma Alemanno e i suoi, spronati da un noto macellaio che sulla strada insiste, evitarono di allargare i marciapiedi. Scrivemmo all'epoca articoli su articoli, andammo anche di persona a parlare con l'allora assessore ai lavori pubblici (oggi chi è?) Fabrizio Ghera, ma non ci fu niente da fare: le dimensioni della strada dovevano restare "alla romana", larga a sufficienza per consentire non solo la sosta, ma anche la doppia fila. I risultati li vedete nel primo video.

Nel secondo caso, a Via del Babuino, le chiacchiere si prolungarono per decenni. Saranno passati almeno trent'anni dalla proposta, alla concretizzazione. Era dagli anni Ottanta che ci si rovellava per decidere come fare Via del Babuino, che ruolo darle. Durante l'epoca di Alemanno addirittura la sosta selvaggia ai lati della strada venne in qualche maniera istituzionalizzata trasformando i larghi percorsi pedonali solo dipinti di bianco in strisce blu! Poi arrivò Marino che senza fare tante pantomime fece partire i lavori, allargò i marciapiedi e trasformò la faccia alla strada come la possiamo vedere oggi. Dopo trent'anni di parole. 

Oggi vi proponiamo di guardare i due video insieme, fateli partire entrambi contemporaneamente. Tanto durano più o meno lo stesso tempo. E decidete quale città volete (certo, il Babuino ha un pelo troppe piazzole per disabili...). Tenete conto che nel primo caso, a Ripetta, non pioveva; nel secondo caso aveva iniziato a piovere di brutto e la pioggia si sa diminuisce i pedoni e aumenta le auto. 

Il fatto è che Ripetta è diventata il parcheggio - selvaggio - del centro, mentre Babuino è diventata l'unica passeggiata alternativa a Condotti. Con conseguenze che potete tutti immaginare sulla qualità dell'offerta commerciale e sugli affari dei negozi. 

E tutto per alcuni centimetri in più o in meno di marciapiede. Pensate quanto impatta sulla nostra qualità della vita l'arredo urbano. L'attuale amministrazione, dopo ben 4 mesi, ancora non abbiamo capito da che parte sta. Dalla parte di Via del Babuino o dalla parte di Via di Ripetta? Voi siete riuscito a capirlo?

Cosa c'è dietro l'assurda storia dei pulmini Atac per disabili abbandonati al deposito?

4 ottobre 2016

Qualche giorno fa è apparsa sul Corriere della Sera una interessante inchiesta sul tema del trasporto disabili a Roma. Una inchiesta però per necessità di spazio e di tempo non molto approfondita, ma che apriva uno squarcio sul velo di omertà che ricopre il tema a Roma. 

La città nel 2007 acquisto una cospicua flotta di pulmini per trasportare i disabili. Finisce la Giunta Veltroni, arriva Alemanno e durante le feste di Natale del 2012 il servizio viene tolto al Comune e viene affidato ad un privato dopo una gara durata pochi giorni nel bel mezzo delle festività.

La storia è raccontata bene, l'abbiamo recuperata qui, in una pagina del libro "Un marziano a Roma" scritto da Ignazio Marino dopo la fine della sua esperienza in Campidoglio. Eccola qua sotto.  
Durante la Giunta Marino, insomma, i responsabili delle politiche sociali (prima l'assessore Cutini poi l'assessore Danese) si resero conto che trasportare i disabili con il servizio affidato ai privati costava di più che trasportarli con il taxi. Come fece su mille altri campi, anche qui la Giunta Marino cercò di cambiare le cose e di ripristinare un minimo di dignità. Lo fece ovviamente non con l'aiuto ma con l'ostacolo del Partito Democratco come spiegò bene un articolo su L'Espresso di inizio 2015

Storture e sprechi dovuti anche al fatto che il servizio di trasporto disabili non stava sotto al dipartimento trasporti, bensì sotto al dipartimento politiche sociali dove avveniva anni fa le cose che si possono ben leggere nell'articolo de L'Espresso citato sopra. 

L'azione della Giunta Marino e in questo caso di Francesca Danese fu esemplare per capire, fino a uno o due anni fa, come si lavorava in questa città e come ci si stava muovendo per ripristinare quanto meno la normalità. 

1. Si cambiò fornitore interrompendo le proroghe alemanniane alla ditta scelta da Scozzafava a Natale. 
2. Si trovò un'altra ditta riducendo i costi per l'amministrazione della metà e aumentando di molto la soddisfazione degli utenti (da reclami continui a reclami zero)
3. Infine (stiamo parlando dell'ultimissima riunione di Giunta, poi Marino guardacaso venne fatto saltare) si procedette con una delibera in Giunta di Francesca Danese a riportare questo tipo di competenze al dipartimento mobilità (più competente in materia e dunque meno vittima di possibili raggiri) togliendole al dipartimento politiche sociali, che deve occuparsi di progettare il benessere delle persone in difficoltà, non di gestire furgoncini. Dando così una logica strutturale a questa riforma pur tra mille resistenze. 

In tutto questo c'è da dire che il cimitero dei furgoncini per disabili di cui ha parlato un paio di settimane fa il Corriere della Sera era totalmente ignoto alla passata amministrazione. Atac o chi per lei era riuscita a tenere nascosta alla passata giunta questa risorsa che, magari, si sarebbe potuta mettere a sistema o a reddito. 

La logica con cui (tra mille errori e mille storture, beninteso) lavorava la Giunta Marino è una logica che raramente si era vista a Roma e che chissà quando si rivedrà in futuro. Questa la nostra opinione corroborata e comprovata ogni giorno da una prova in più. Smontare pezzo per pezzo i ramoscelli su cui stava appollaiata Mafia Capitale è costato moltissimo, ecco perché forse nessun altro lo farà più.

Il pelo e il contropelo all'intervista di Ignazio Marino all'Huffington Post

28 dicembre 2015

ABBIAMO CONTRODEDOTTO A QUESTA BELLA INTERVISTA CHE L'HUFFINGTONPOST HA RIVOLTO ALL'EX SINDACO DI ROMA IGNAZIO MARINO. IN ROSSO I NOSTRI COMMENTI.


Alcune sue mosse recenti, come la visita nelle Marche a Max Fanelli, malato di Sla che chiede una legge sul fine-vita, potevano far pensare a un ritorno del chirurgo all’antico impegno sui diritti civili. E invece Marino è impegnato full time sulla Capitale. E sfida il premier: “Venga con me a fare una passeggiata in un quartiere di periferia della Capitale. Così vediamo con chi si è rotto il rapporto dei romani…”. “Io penso in primo luogo alla missione incompiuta a Roma –spiega l’ex sindaco-. Dopo un anno di lavoro intensissimo avevamo individuato le criticità che durano da decenni, dai rifiuti alle rotaie del metrò che da quarant'anni non vengono sostituite fino alle illegalità di Ostia a cui, nella Legge di Stabilità, Pd di Renzi e Ncd di Alfano stavano per fare un regalo, prima che io denunciassi la cosa in rete e li costringessi a fare retromarcia…”.

Lei sembra una sorta di capo dell’opposizione all’attuale squadra che governa Roma…
“E’ l’amore per la mia città che sta morendo asfissiata non solo per lo smog, ma anche per la mancanza di politica e di democrazia. Palazzo Chigi ha deciso di rimuovere la politica da Roma, e così adesso tornano avanti le lobby, i potentati e il sottogoverno. A far traboccare il vaso, e dunque a prendere la decisione di cacciare il sindaco eletto democraticamente dai romani, ha contribuito in modo pesante il fatto che io mi sia opposto all’idea di Giovanni Malagò e di Luca di Montezemolo di realizzare il villaggio olimpico in un’area verde di Tor Vergata. L'assessore Caudo ed io volevamo progettarlo in un’altra area, tra la Flaminia e la Salaria, dove già esiste un vecchio collegamento ferroviario che si può trasformare in una metropolitana di superficie. L’idea non piaceva a chi vuole edificare nuove aree, realizzare quindicimila appartamenti in un ennesimo quartiere-ghetto: questa è la visione condivisa da palazzo Chigi. E vedrà che il prefetto Tronca, quando dovrà decidere, indicherà Tor Vergata. Non ho la palla di vetro, ma ho imparato a capire dove vanno gli interessi…”.

VERO, PURTROPPO. SULLA COSA ERA TORNATO ANCHE GIOVANNI CAUDO IN UN INCONTRO CHE, UN MESETTO FA, PROMOSSE ALL'UNIVERSITÀ ROMA TRE ASSIEME A ESTELLA MARINO. E LA STORIA DEL VILLAGGIO OLIMPICO DI TOR VERGATA (PER FAR CONTENTO QUALE COSTRUTTORE?) EMERSE. OGGI MARINO LA USA COME ESORDIO DI QUESTA IMPORTANTE INTERVISTA, EVIDENTEMENTE È EMERSO CHE SI È TRATTATO DAVVERO DI UNO DEI MOTIVI CHE HANNO CONSIGLIATO IL BIZZARRO E GOFFO SACRIFICIO DEL SINDACO. E PENSARE CHE ROMA NON VINCERÀ MAI CONTRO PARIGI PER OSPITARE LE OLIMPIADI E CHE, DUNQUE, IL VILLAGGIO OLIMPICO NON SI FARÀ MAI.

La sua è un’accusa grave nei confronti di Montezemolo e Malagò.
Non è un’accusa, solo una constatazione. Se li interroga proveranno a incantarla con tante spiegazioni per giustificare la scelta di Tor Vergata, tipo che gli atleti si muovono sui pullman e non su rotaia. Ma io penso ai cittadini che abiteranno quelle aree dopo, che non si muovono certo su auto di lusso o con gli autisti, ma resteranno ingolfati nel traffico”.

SMENTIRANNO? CI SA TANTO CHE NON SMENTIRANNO...

Che giudizio dà, obiettivamente, di questi due mesi a Roma?
Noto intanto il comportamento di certa stampa evidentemente orientata. Se ci fossi ancora io non oso immaginare cosa direbbe il Tg1. Ma ora Roma è governata direttamente da Palazzo Chigi e dunque anche i media si adeguano. Renzi aveva annunciato l’arrivo dei super eroi e di un sacco di soldi statali, la città pulita, i problemi risolti. E invece per la prima volta ci troviamo, io vivo a Roma dal 1969, con la chiusura dei lungoteveri per il guano degli uccelli. Peggio della neve di Alemanno! (ride). Siamo all’impraticabilità da guano di Matteo Renzi, che è assai più maleodorante della neve di Alemanno”.

In effetti questa vicenda del guano in pieno centro colpisce chiunque passi da Roma in queste settimane.
Evidentemente Renzi e i suoi 19 consiglieri-accoltellatori si sono occupati di allontanare una amministrazione sana, e si sono disinteressati di cose semplici come i dissuasori sonori che andavano installati prima che i 4 milioni di uccelli arrivassero. Capisco, questi sono solo piccoli pensieri da amministratore che non passano per la mente a uomini di governo come il premier. Lui ha avuto la possibilità di amministrare una città, Firenze, che è poco più grande di Ostia…”.

COLPO BASSO CHE FA DA BOOMERANG. IL GUANO? LA COLPA È IN TOTO DI MARINO, ALTROCHÉ. E LA SITUAZIONE SAREBBE STATA QUESTA ANCHE SE MARINO FOSSE RIMASTO SINDACO. PURTROPPO DOPO "MAFIA CAPITALE" TUTTO IL SISTEMA DEGLI APPALTI AFFERENTI ALL'ASSESSORATO ALL'AMBIENTE È ANDATO IN TILT PER INCAPACITÀ E PAURA. TRA QUESTI ANCHE I DISSUASORI PER GLI STORNI CHE, TRA L'ALTRO, PUR ARRIVANDO OGNI ANNO, SONO CONSIDERATI ALLA STREGUA DI UNO STANZIAMENTO STRAORDINARIO; COSI' SE PER UN ANNO NON SI TROVANO I SOLDI LA DISSUASIONE NON SI FA E CI SI RITROVA COPERTI DI M...A.
SU QUESTO MARINO FA MALE AD INSISTERE.

E tuttavia a Roma ora c’è il prefetto Tronca…
Insisto, non sarebbe giusto né onesto attribuire responsabilità, che sono politiche, al prefetto Tronca. E’ di Matteo Renzi la responsabilità politica del blocco del piano che a settembre il consiglio comunale aveva approvato per la gestione di 11 miliardi, il contratto per la pulizia di Roma nei prossimi 15 anni. Avevamo posto tre condizioni, tutte e tre sospese. Si trattava di condizioni che miravano all’efficientamento del servizio e spingevano la società dei rifiuti Ama verso un percorso di aziendalizzazione anche con la ricerca di partner privati. Le scelte che abbiamo fatto su Ama hanno portato a un risparmio di 30 milioni nel 2015. Vedremo se ora il governo accetterà che vengano scalati dalla tasse locali.

LA SCELTA DELLA SOSTANZIALE PRIVATIZZAZIONE DI AMA (CONTESTUALMENTE AL LICENZIAMENTO DI ALCUNI ASSUNTI NELLA MUNICIPALIZZATA AI TEMPI DI PARENTOPOLI) HA MISTERIOSAMENTE COINCISO CON LA DEFENESTRAZIONE DEL SINDACO... NON È NEGABILE.

Dopo la giunta Alemanno, la sua e questi due mesi di commissariamento –con i risultati che vediamo- tra cittadini e osservatori si alimenta la convinzione che Roma sia ingovernabile a prescindere da chi siede in Campidoglio.
Roma da due mesi ha la più alta forma di governo possibile: è governata da Palazzo Chigi. Semmai sono i risultati che sono al minimo storico. Non si era mai vista una confusione tale sul tema delle polveri sottili. Nelle altre capitali come Parigi si aprono gratis le metropolitane. A Roma invece si chiude la metro all’ora di pranzo.

GIÀ. PECCATO CHE LA STESSA IDENTICA COSA SI VERIFICÒ LO SCORSO ANNO. NOI LO SCRIVEMMO PER FILO E PER SEGNO QUI

Era stata chiusa in anticipo a Natale anche gli altri anni..
Sì, ma il governo di una città serve proprio a prendere delle decisioni dopo aver analizzato le diverse situazioni. Non è mica un computer che agisce in automatico. E’ evidente che in caso di emergenza smog i mezzi pubblici devono essere potenziati.

È EVIDENTE UN CIUFOLO! LA DEBACLE ATTUALE DI ATAC È ANCHE COLPA DI IGNAZIO MARINO CHE IN DUE ANNI NON È RIUSCITO A PORRE RIMEDIO A UNO DEI MILLE PROBLEMI CHE ATTANAGLIANO L'AZIENDA. SI TRATTA DEL PIÙ GRANDE FALLIMENTO DELLA CONSILIATURA MARINO E L'EX SINDACO HA PURE IL CORAGGIO DI PARLARE DI MEZZI PUBBLICI? IN 28 MESI NON È RIUSCITO A FARE UN METRO DI NUOVA CORSIA PREFERENZIALE PROTETTA, UN METRO DI CORSIA CICLABILE, UNA SERIA LOTTA ALLA SOSTA SELVAGGIA. E POI PARLIAMO DI INQUINAMENTO?

Il commissario non ha responsabilità?
I prefetti rispondono al ministro dell’Interno e non possono avere il compito di decisioni che spettano alla politica. Tronca non ha corso alle elezioni, è stato mandato dal governo. E tuttavia anche alcune recenti nomine in Campidoglio fanno capire che il ministro dell’Interno e i suoi amici hanno voglia di tornare al passato, al clima di nebbia che c’era prima di noi. Una sorta di normalizzazione della città.

NOMINE INQUIETANTI, CLIMA DI NEBBIA, NORMALIZZAZIONE E RESTAURAZIONE. CHI È IN GRADO DI SMENTIRE?

Il Pd e Renzi che guadagno ne trarrebbero?
Il passato è molto rimpianto da una parte della classe dirigente romana che con la trasparenza ha perso privilegi acquisiti. Io credo che a palazzo Chigi siano sensibili a queste esigenze.

RIBADIAMO: CHI È IN GRADO DI SMENTIRE?

In questi giorni si parla di una proposta di legge del Pd per rinviare le elezioni a Roma. Cosa ne pensa?
Renzi governa sulla base dei sondaggi, come Berlusconi. E non c’è bisogno di grandi sondaggi per capire che oggi il Pd a Roma è messo molto male. Il Pd sta lavorando alacremente contro Roma, la città si è rivoltata contro la manovra di palazzo che dalla stanza di un notaio mi ha estromesso, e di super eroi non c’è traccia. Per questo credo che pensino al voto nel 2017, magari insieme alle politiche. Ma una capitale europea come Roma non può essere governata dalla polizia per 2 anni. Sarebbe una scelta grave e inaccettabile e io credo che i romani andrebbero a manifestare sotto palazzo Chigi.

FALSO. NESSUNO ANDRÀ A PROTESTARE SOTTO PALAZZO CHIGI. AI ROMANI NON FREGA UN CAVOLO DI NULLA, MEN CHE MENO DI CHI LI GOVERNA. CERTO È VERO CHE LA CITTÀ HA CAPITO QUALE ZOZZATA HA FATTO RENZI CONTRO MARINO, QUESTO SI, MA NON È ABBASTANZA PER FAR MUOVERE LORO IL CULO. I TEORICI DELLA RIVOLTA DI MASSA NON SI ILLUDANO. IL PROBLEMA NON SONO 2 ANNI DI COMMISSARIO, IL PROBLEMA SONO I RISULTATI CHE QUESTO COMMISSARIO PORTERÀ A CASA IN DUE ANNI. PER ORA SCARSEGGIANO!

Lei appare molto combattivo, ma in questi due mesi avrà pure fatto una riflessione su come è fallita la sua amministrazione. Molti la paragonano a quel medico che dice ‘l’operazione è andata bene, ma poi il malato peggiora. Quali errori si attribuisce?
Di errori ce ne sono stati come è inevitabile per chi vuole portare il cambiamento. Per esempio c’è stato da parte nostra un deficit di comunicazione, che va imputato a me. Ma la responsabilità è anche dei media: io chiudo Malagrotta e i giornali parlano della Panda rossa; io apro le spiagge di Ostia e i giornali parlano dell’elicottero dei Casamonica; io cambio i vertici delle aziende e i giornali fanno campagne sulla sporcizia. Ora la città è ugualmente sporca ma i giornali tacciono. Io ritengo che i giornali romani rispondano a interessi che evidentemente io non conosco.

VITTIMISMO UN PÒ PATETICO, MA L'ULTIMA FRASE È INCONTESTABILE...

E tuttavia dopo Mafia Capitale lei ha avuto una grande occasione di ripartenza e l’ha sprecata con alcune gaffe come il viaggio negli Usa dietro al Papa.
Io un errore l’ho commesso prima delle elezioni del 2013: non ho esaminato per nulla i curriculum dei consiglieri candidati dal Pd. Se lo avessi fatto, su alcuni avrei espresso delle perplessità. Non ho preteso che il Pd candidasse solo persone cristalline e motivate dall’amore per Roma. Pensi che, pur di spingerli alle dimissioni per allontanare me, ad alcuni di loro è stata promessa la presidenza di alcuni municipi: solo che la stessa poltrona è stata promessa a più persone in alcuni municipi come il II, il V e il VI…”.

Al suo posto, un altro professionista come lei vorrebbe dimenticare l’esperienza romana, e forse la politica tutta. Lei invece vuole andare avanti. Ma come? Partecipando alle primarie Pd? Con una sua lista civica?
Questa riflessione è prematura. Certo, Renzi al Tg1 ha detto di avermi cacciato perché si era rotto il rapporto con la città. Bene, io lo sfido a fare un giro insieme in un quartiere popolare di Roma. Così verifichiamo con chi il rapporto si è realmente rotto. Stamattina al mercato di Primavalle in tanti mi hanno fermato per una foto, per incitarmi a non dargliela vinta. La cosa che più mi ha commosso è che tutti mi chiamavano sindaco.

IN PARTE È VERO CHE MOLTA GENTE SI È RICREDUTA SUL SINDACO SIA DOPO AVER OSSERVATO LA ZOZZA MANOVRA DI RENZI, SIA DOPO AVER ASSAPORATO IL BUON TRONCA.

Lei ritiene dunque che i romani abbiano nostalgia di lei?
I romani non tollerano che il loro sindaco si decida altrove. Non tollerano che arrivi qualcuno da Firenze e indichi chi deve governare Roma. Anche tra chi non ha votato per me la cosa che è stata fatta da Renzi ai romani viene considerata inaccettabile. I romani non vogliono che a decidere per loro sia un fiorentino.

MA CHE C'ENTRA CHE È FIORENTINO!? COSA NE FACCIAMO UNA FACCENDA DI CAMPANILE? ANCHE SE RENZI FOSSE STATO DI TESTACCIO LA COSA SAREBBE STATA NEI MEDESIMI TERMINI: IL GOLPETTINO GOFFO SAREBBE STATO SQUALLIDO UGUALMENTE.

Dunque vuol dire che il premier ha accresciuto la popolarità di Marino tra i romani?
Questa è la mia valutazione. E credo che i 19 consiglieri accoltellatori avranno molte difficoltà a farsi rieleggere. Non ci si candida con la spada del sovrano sulla spalla.

BHE NOI CE LA METTEREMO TUTTA A RICORDARE AGLI ELETTORI I NOMI DEI 19, ANZI I NOMI DEI 26 PERCHÉ LE DIMISSIONI DEI SOLI 19 NON SAREBBERO BASTATE...

Lei sfiderebbe alle primarie un renziano come Roberto Giachetti?
Vedo che più che una corsa alle primarie c’è una corsa a fuggire dalle primarie. Vedo che tutti i nomi che girano poi si fanno da parte. Mi pare che lo stesso Giachetti abbia detto che lo farebbe solo se costretto e per ordine superiore del sovrano. E che anche il prefetto Gabrielli si sia già chiamato fuori, come anche Malagò. Eppure il ruolo di sindaco della capitale dovrebbe generare entusiasmo. La verità è che tutti sanno bene –anche se non riescono a dirlo al sovrano - che la ferita di ottobre penalizzerà il Pd. Il partito ha solo una possibilità: chiedere scusa alla città per aver allontanato il sindaco eletto democraticamente.

In questi mesi ha sentito qualcuno del Pd? Qualcuno le è stato vicino?
Il commissario del Pd di Roma mi è stato molto vicino, in prima fila nell’affilare i coltelli e poi colpirmi.

SU ORFINI CASO HA VOLUTO CHE CI ERAVAMO ESPRESSI GIUSTO QUALCHE ORA PRIMA CHE QUESTA INTERVISTA FACESSE LA SUA COMPARSA ONLINE. ECCO QUI.

Intendo dopo la sua uscita dal Campidoglio…
Ho sentito molti dirigenti e amministratori del Pd di tutta Italia, e mi hanno detto che non condividono questa manovra di palazzo.

Vuole fare qualche nome?
Si tratta di colloqui confidenziali, con amici e persone che, anche al di là delle opinioni politiche, ritengono che in un partito come il nostro la democrazia e la libertà di pensiero debbano sempre prevalere, nonostante Renzi.

Uscirà un libro con i suoi diari di due anni in Campidoglio?
“Scrivere mi piace molto, è una passione che non nascondo e coltivo da sempre”.

BRUTTA CHIUSURA CON IL SOLITO MISTERO BUFFO DEL LIBRO ROSSO DI MARINO. E CHE PALLE! MA CHE SENSO HA MINACCIARE DOCUMENTI RISERVATI PER MESI? PERFINO ANDREOTTI E LICIO GELLI SONO MORTI SENZA CHE USCISSE NULLA, COSA VOLETE CHE CI SIA NEI QUADERNI DI MARINO DI PIÙ SCANDALOSO RISPETTO A CIÒ CHE VIVIAMO OGNI GIORNO?

LA SENSAZIONE, CONCLUDENDO, È CHE MARINO POTRÀ ESSERE UTILE ALLA CITTÀ NEI PROSSIMI MESI O ANNI. LA SUA PRESENZA, SE FUORI DAL PD, POTRÀ VENIR BUONA AD IMPEDIRE AL CANDIDATO UFFICIALE DEL PD DI ARRIVARE AL BALLOTTAGGIO, MANDANDO AL SECONDO TURNO UN GRILLINO CONTRO UN MARCHINI CON UNA VITTORIA DEL GRILLINO. CHE POI, TUTTO SOMMATO, È CIÒ DI CUI LA CITTÀ POTREBBE AVERE BISOGNO. 

Perché non ci dite il perché? La morte del PD a Roma e come la racconteranno i libri di storia

30 ottobre 2015

Tra 40 anni, quando i nostri nipoti leggeranno sul sussidiario di scuola la storia di Mafia Capitale, la questione sarà raccontata come qualcosa di ben più ampia di come la percepiamo oggi, un periodo, una fase storica, come un evo storico. E in questo medioevo i giorni che stiamo vivendo da qualche settimana a questa parte saranno narrati come cruciali. La manovra di palazzo e la macchina del fango che ha estromesso dal Campidoglio un sindaco democraticamente eletto saranno dettagliatamente tratteggiate; un commissario di partito che a luglio dichiara, per rispondere al Movimento 5 Stelle, "chi chiede le dimissioni di Marino è sulle stesse posizioni della Mafia" e poi a ottobre chiede lui stesso le dimissioni del sindaco sarà protagonista assoluto.

Questi giorni saranno narrati dai libri di storia come parte integrante di Mafia Capitale, come uno dei tanti passaggi criminali della vicenda di malavita così denominata. Non perché Marino sia l'alfiere della legalità e il PD il partito dei delinquenti, ma al di là dei ruoli (che comunque non si discostano troppo da questo cliché) per le modalità con cui i fatti sono avvenuti e per la totale mancanza di trasparenza. Mafia Capitale non è qualche ruberia da pochi milioni di euro da parte di Buzzi&Carminati, Mafia Capitale è qualcosa di più e oggi ci stiamo dentro. Oggi abbiamo vissuto un passaggio storico che finirà nei libri, tra qualche decennio. Tutto il mandato del sindaco Marino è Mafia Capitale, tutti gli ostacoli al cambiamento in questi ultimi due anni sono Mafia Capitale, il modo con cui il sindaco Marino è stato disarcionato è Mafia Capitale, soprattutto il silenzio e l'omertà del PD sui reali motivi di questa caduta è Mafia Capitale.

Se riavvolgete il nastro indietro nel tempo non riuscirete a trovare, a partire dalle dimissioni rassegnate dal sindaco due settimane fa, una sola dichiarazione di un solo esponente del PD che costituisca un serio capo d'accusa contro Marino. Provate a interloquire con un esponente del PD qualsiasi e chiedetegli: Marino deve andare via, okkay, ma precisamente perché? Otterrete delle risposte esilaranti. "Perché è arrivato tardi ad una riunione importante" (la consigliera Tiburzi, in realtà una specie di pasionaria ultracattolica avvelenata con Marino per le Unioni Civili ha così dichiarato su Repubblica), "perché è incomprensibile" (dice il solitamente incomprensibile Andrea Romano), "perché non ama Roma" (hanno scritto pure questo! Ma Renzi la ama?), "perché ha fatto un po' troppi scivoloni" (Fabrizio Barca, che prima di dire idiozie simili in un'intervista al Fatto Quotidiano era forse la persona più lucida del PD), "non è scattato quel qualcosa con la città" (Roberto Morassut) e avanti così azzeccando risposte che non dicono nulla, che non citano un fatto, che non menzionano un errore (eppure il sindaco ne ha fatti, eccome!). Ieri sera, ospiti da Nicola Porro a Virus, abbiamo assieme a Maurizio Belpietro chiesto in tutti i modi a Stefano Esposito di dirci il perché: non c'è stato modo di ottenere risposta. L'ex assessore ai trasporti ha ripetuto che in realtà la questione degli scontrini è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma questo vaso era pieno di cosa? Zero risposte.
Al massimo puoi avere repliche tipo: "si è rotto il rapporto con la città" o l'immancabile "non ci sono più le condizioni politiche". Ma cosa significa? Ma poi un rapporto con la città non simpatetico è davvero sbagliato in questo momento a Roma? Non è sbagliato affatto: oggi chi amministra Roma deve compiere, se vuole governare bene, delle scelte così impopolari che non può esistere sintonia tra cittadini e chi amministra. Se sei odiato - specie nei primi anni del mandato - significa che stai governando bene, altro che la narrazione del successo renziana.
Sono riusciti a far sembrare ragionevoli gli esponenti di SEL, i quali come è giusto chiedono un banale confronto in Aula per poi decidere se dare o togliere la fiducia al sindaco. Al Campidoglio il sindaco potrebbe ricordare tutte le cose che, secondo lui, egli ha fatto bene; il PD potrebbe elencare invece tutti i motivi (speriamo più concreti di quelli, inconsistenti, che si leggono sui giornali) per cui il sindaco merita di interrompere qui il suo mandato. Non c'è soluzione migliore, ammenoché non ci sia cattiva fede.

Tra l'altro la crisi di queste settimane non è una novità. Il PD ha cercato dal primo minuto di far saltare il sindaco ostacolandolo in maniera goffa. Iniziarono a massacrarlo quando pedonalizzò i Fori, era l'estate del 2013. A novembre del 2014 lo stavano seriamente (seriamente!) facendo saltare perché qualcuno si era dimenticato di rinnovare i suoi permessi della ZTL. Poi lo crocifissero perché faceva troppe vacanze estive, poi perché doveva esserci durante il funerale dei Casamonica (ma perché?), poi perché - effettivamente invitato dall'arcivescovo di Philadelphia e nella speranza, giustamente, di ricomporre il rapporto col Papa guastato per via delle Unioni Civili - andò di nuovo in America e infine per una questione di rimborsi spese pressoché nulla ma che a quanto si apprende oggi  - nella miglior giustizia ad orologeria con tanto di veline spedite a Repubblica, e pure questo finisce nel nostro libro di storia di cui sopra - sarebbe scaturita in una iscrizione nel registro degli indagati per peculato e falso. "Andando avanti così mi avrebbero infilato un po' cocaina in tasca" ha giustamente detto il primo cittadino. 

Ciò che non si capisce è perché il PD non si decida a dire la verità. Semplicemente la verità. Come mai il partito dopo aver candidato un sindaco, ora, dopo soli 2 anni, non lo vuole più? Come mai dopo averlo difeso strenuamente fino a tre mesi fa oggi si arriva a livelli di scontro mai visti pur di disarcionarlo? Il PD non ha fatto mai opposizione durante i 5 anni di governo Alemanno, quando la città veniva consegnata ogni giorno alla criminalità, quando in Campidoglio si aggiravano, e tutti li vedevano, gli Andrini, i Mockbel, i Panzironi, i Carminati. All'epoca non si faceva la mozione di sfiducia, oggi sì. Va tutto bene, ma perché? Volete dirci il perché? Se il PD avesse impiegato contro Alemanno un decimo dell'energia che ha usato contro Marino forse Mafia Capitale non sarebbe esistita, questo racconteranno i libri di storia. E racconteranno il consociativismo che per anni, in nome del denaro, sovraintese al governo della capitale d'Italia. C'era Veltroni e la destra non faceva opposizione, c'era Alemanno e la sinistra non faceva opposizione. Tutti mangiavano. Appena si è rotto il meccanismo è venuto giù il mondo.

E poi se non dici la verità, la gente pensa male è ovvio. Gli elettori romani sono stupidi e impreparati, è vero, ma fino ad un certo punto. E tanta gente sta iniziando a farsi qualche domanda: nessuno, in città, ha capito i veri  motivi che ci hanno portato qui. Molti pensano che il PD sia andato completamente fuori di testa perché Marino è stato il primo e l'unico sindaco che ha osato mettere un minimo (un minimo eh) di bastoni tra le ruote nei meccanismi di collusione, connivenze e clientele che costituiscono a Roma il bancomat di consenso e di denaro del PD non solo romano e di tutti gli altri partiti. Non è che Marino sia un eroe, non è che abbia fatto chissà cosa. Ma semplicemente era difficilmente prevedibile, difficilmente regimentabile e non riusciva ad entrare in sintonia con il PD romano che grazie al malaffare e alla malagestione lucra e campa di rendita da decenni. Esempio: "Se approvi il bilancio della città in tempo, caro Marino, poi finisce" pensa un ipotetico PD "che i dirigenti che abbiamo piazzato nei dipartimenti e nei municipi non possono più lavorare in emergenza dando incarichi diretti a ditte amiche, va a finire che bisogna pianificare e dunque siamo obbligati a fare regolari bandi di gara; ma lo sai, Marino, che così andiamo tutti falliti? Ma non vedi che sono 25 anni che non viene approvato il bilancio nei tempi e si procede buttando tutto nella caciara delle emergenze? Ci sarà un motivo no?". Questo è quello che stanno pensando sempre più cittadini quando si riferiscono al Partito Democratico; stanno pensando che il PD sta cacciando Marino perché Marino costituiva un ostacolo alle solite ruberie che sembrano essere la mission di un partito considerato criminale dai suoi stessi alti dirigenti (Marianna Madia docet, ma pure Fabrizio Barca). Maldicenze? Qualunquismo? Forse: ma allora perché non dire la verità sui veri motivi per cui questo sindaco deve andare via? Perché lasciare spazio alle maldicenze, appunto?

Il PD sta di fatto regalando la città alla Meloni o a Di Battista; ha sputtanato il Giubileo; ha ridotto il suo consenso a percentuali che sono una frazione del risultato elettorale del 2013; ha asfaltato una intera generazione di personale politico che non avrà mai più la credibilità per ripresentarsi di fronte agli elettori. Tutto questo sull'altare della necessità di cancellare Ignazio Marino. Cosa c'è di così grosso dietro a tutta questa storia per cui vale addirittura la pena suicidarsi come sta facendo il PD a Roma, peraltro con enormi rischi a livello nazionale? Naturale che siamo curiosi...

Il PD peraltro ormai non ha nulla da perdere: non esiste a Roma una sola persona onesta disposta a votare il PD, il partito oggi è accreditato tra il 10 e il 15% (gente collusa, interessata, connivente e loro parenti): è di fatto scomparso, invotabile. Arrivati a questo punto potrebbero anche dire la verità: perché deve andare via Ignazio Marino? Come mai lo volete sfiduciare? Perché siete sulle stesse posizioni della destra?
Sta troppo antipatico a Renzi? Vi ostacola nel rubare e senza rubare la politica a vostro avviso non ha senso? Sta massacrando gli ambiti economici - cartelloni, camion bar, stabilimenti balneari, tavolini abusivi - che da sempre vi pagano la campagna elettorale? Cosa ha fatto insomma di così tremendo per scatenare una reazione politica totalmente inedita, mai vista, mai sperimentata, neppure lontanamente immaginata neppure per il sindaco suo predecessore poi finito, senza che questo destasse sorprese, al 416 bis? Perché dobbiamo far dimettere questo sindaco? Sarebbe possibile sapere un tot di buoni motivi, diciamo almeno 10? Non ce lo dicono e non ce lo diranno.

La strategia è questa: omertà, omertà, omertà. Il PD passa così non solo come un partito colluso ma anche come un partito codardo. Un partito che scappa, un partito che fa scelte gravissime e clamorose, meschine e atroci senza prendersene la minima responsabilità. E della codardia fa parte anche il fatto che non si andrà ad elezioni la prossima primavera, toglietevelo dalla testa. E' vero, da una parte, che il PD romano ha dimostrato in passato di poter continuare a fare i propri interessi criminali anche con un sindaco di un altro colore, ma è anche vero dall'altra che il rischio di un sindaco a 5 Stelle è troppo grande e in quel caso il magna magna sarà perfino più difficile che con Marino. E allora? E allora niente elezioni: da una parte c'è la scusa del Giubileo, dall'altra c'è la scusa della legge elettorale delle Città Metropolitane, ancora tutta da fare ma imprescindibile sia a Roma che a Napoli e a Milano. Ciccia per rimandare le elezioni e far lavorare a lungo un mansueto commissario ce n'è eccome. 
Altri codardi? Eccoli. Insultando i cittadini che li hanno votati e hanno scritto il loro cognome sulla scheda elettorale, i consiglieri comunali minacciano le dimissioni (poco importa se le daranno davvero, la minaccia basta e avanza): pur di non confrontarsi, pur di non spiegare, pur di non dire la verità sono disposti a raggranellare gli altri dimissionari che servono per raggiungere il numero di 25 e far sciogliere l'Aula: la verità non si può dire, costi quel che costi, anche allearsi con le opposizioni (imbarazzante che Marchini e i suoi si prestino a operazioni carognesche) e dimettersi all'unisono: magari si dimetteranno assieme al consigliere Alemanno. O chissà assieme al consigliere Bordoni.

Sappiamo alla perfezione cosa significò la gestione Bordoni in uno dei mostruosi gangli di malaffare che sono i cartelloni pubblicitari a Roma, e allo stesso modo sappiamo quanto Marta Leonori, attuale assessore, abbia brigato per far tornare la legalità in quella pozzanghera di camorre e cricche. Ebbene il PD si alleerà con Bordoni per far saltare la Leonori. E' lancinante.
Le riforme della Leonori sono state ostacolate da chi secondo voi? Dalla destra o da rappresentanti renziani della "nuova classe dirigente"? E Piazza Navona, chi la regalerà alle camorre degli ambulanti (la graduatoria potrebbe uscire oggi)? Sempre loro, la "nuova classe dirigente" orfiniana e renziana. Questo è il futuro? Questo racconteranno tra 40 anni i libri di storia quando spiegheranno agli studenti Mafia Capitale, altro che Buzzi&Carminati: quelle son bazzecole al confronto.

L'imbroglio dei lavori a Via Marsala. 6 motivi per spiegare come la strada è peggio di prima

26 ottobre 2015









Facile prendere per il bavero l'opinione pubblica quando dall'altra parte ci sono cittadini impreparati e quando a mediare ci sono fogli di informazione di inqualificabile ignoranza e sciatteria, eh!? È quello che hanno fatto lo scorso fine settimana Ignazio Marino e Maurizio Pucci in occasione dell'inaugurazione di Via Marsala.
Il raggiro nei confronti dell'opinione pubblica è stato completato dalla baggianata sui tempi: “ci abbiamo messo la metà del preventivato, abbiamo completato i lavori con 40 giorni di anticipo”. E per forza, non c'è stato alcun lavoro. Semplicemente si è provveduto a togliere i sampietrini dalla strada e a stendere una colata di asfalto. Fine. Via Marsala necessitava di un intervento radicale di ridisegno dei marciapiedi e dei percorsi, necessitava di una corsia ciclabile protetta, necessitava di una seria corsia per i taxi e di disincentivi radicali alla sosta selvaggia. Non è stato fatto nulla. Solo un po' di catrame a terra. Punto.
Più volte, prima dell'inizio dei lavori, avevamo chiesto il progetto architettonico di un intervento che, per soli 40 giorni di lavori (40 non perché si sia fatto veloce, ma perché 40 erano più che sufficienti per il lavoro fatto), ha visto impegnato oltre un milione di euro di denaro pubblico: nessuno ci ha mai soddisfatto. Ora sappiamo il motivo, non c'era alcun progetto architettonico: la strada è tornata quella di prima e da oggi è di nuovo la casbah che tutti conosciamo con ingorghi, clacson, insicurezza totale per i pedoni, pericolo di vita per i ciclisti e violazioni sistematiche del codice della strada. L'unica differenza è che tutto questo si svolgerà su una superficie di catrame mentre prima c'era una superficie di porfido. Non c'è altro di nuovo: a parte i milioni di denari dei cittadini dilapidati.

Proviamo ad elencare le assurdità che oggi contraddistinguono Via Marsala?

1. Nessuno intervento è stato fatto sui marciapiedi, sono rimasti quelli rifatti anni e anni fa.

2. Non c'è nessuno vantaggio per i taxi rispetto a prima. Era una strada da evitare il più possibile prima e resterà una strada da evitare il più possibile oggi.

3. Non c'è nessuna limitazione alla sosta selvaggia, ci si potrà fermare “un attimino” esattamente come prima, nessuno si curerà dell'esistenza di strisce gialle o di altri colori. Ci sarà caos esattamente come c'è sempre stato. Bisognava predisporre una doppia, o una tripla, corsia separata da spartitraffico. Esattamente come si sta facendo sperimentalmente per Via Giolitti: il modello doveva essere lo stesso su entrambe le facciate laterali della stazione. Qualsiasi altro modello genererà sosta selvaggia e dunque ingorghi e congestioni. È matematico.

4. Alcuni posti auto sono stati sostituiti da stalli per motorini, ma non si è provveduto a installare il necessario arredo urbano (separatori fisici tra stallo e stallo) e così, in assenza di motorini, le auto possono tranquillamente infilarsi nei posti dei motorini. Su come realizzare gli stalli per le moto non è necessario andare all'estero: basta Milano. A Milano ogni parcheggio scooter è dotato ogni due o tre stalli, di un separatore metallico in modo che anche in assenza di moto posteggiate, le auto non possano infilarsi. Evidentemente oltre un milione di euro di stanziamento non poteva prevedere questo fondamentale elemento di arredo urbano per rendere credibili dei posteggi che – come le foto dimostrano – poche ore dopo l'apertura della strada al pubblico era già interamente usurpati da auto in sosta abusiva. Insomma prima c'erano auto posteggiate in posti per auto, oggi ci sono auto posteggiate in posti non a loro riservate: se ne deduce che il livello di illegalità della strada invece di diminuire è aumentato. Proprio un ottimo risultato.

5. La segnaletica è stata realizzata “alla romana”: con l'aerosol spray e non con le vernici termoplastiche indelebili che vengono ormai utilizzate in tutto il mondo. Risultati? All'inizio del Giubileo, il giorno 8 dicembre, siamo pronti a scommetterci quanto vorrete, la strada avrà la segnaletica sbiaditissima se non completamente cancellata. Questi cantieri sono costati tantissimo, si è fatto uno strombazzato bando controllato financo da Sabella, e ancora si fanno i lavori alla romana? Come è possibile? Allora non è vero che tutto è cambiato!?

6. Non c'è nessuna facilitazione per chi transita qui in bicicletta. Niente ciclabili, niente contraflow, niente stalli per bici (perché centinaia di stalli per moto e zero per bici? Questi signori hanno mai visto che razza di infrastrutture per la sosta delle biciclette sono offerte nelle altre stazioni d'Europa? E ci riferiamo a Londra, no a qualche cittadina dell'Olanda o a Ferrara e Padova eh!?). È addirittura vietato, per una specifica Legge Regionale, effettuare manutenzioni straordinarie senza realizzare corsia ciclabili: la strada dovrebbe addirittura essere non-collaudabile per questo motivo. Un autentico insulto per quanto riguarda questa amministrazione che ha preso fior di voti promettendo in campagna elettorale una città più ciclabile e un autentico insulto proprio nel preciso momento in cui sta girando una sacrosanta petizione che chiede più civiltà per chi vuole parcheggiare la bici a Termini.


Soldi buttati. Punto. In un paese normale lavori pubblici realizzati in questo modo finiscono direttamente alla Corte dei Conti e chi ne ha firmato la realizzazione, il progetto e il collaudo finisce sotto inchiesta obbligato a dare spiegazioni rispetto alle assurdità che vi abbiamo elencato sopra e che sono sicuramente solo una parte delle assurdità presenti. Ora aspettiamo il completamento dei lavori a Via De Nicola e soprattutto a Via Giolitti, ci sarà da ridere. Anzi da piangere. Ma tanto cosa importa: il sindaco dice “abbiamo riqualificato l'area della Stazione” e tutti i giornali ripetono a pappardella senza porsi il minimo problema di fare una informazione onesta e critica a beneficio dei propri lettori e della città.  

Le assurde e pericolose bugie di Marino. "Tra 2 mesi la ciclabile sulla Prenestina". Ma si rifà la segnaletica ed è tutto come prima

5 agosto 2015















Durante l'autentica sciagura dei 5 anni di Alemanno mai avremmo pensato che la consiliatura successiva, di qualsiasi colore fosse stata, avrebbe potuto fare peggio per quanto riguarda i trasporti pubblici e il contrasto al mezzo privato. E invece ci ritroviamo in una situazione semplicemente catastrofica.

La sosta selvaggia mai come ora. La buona notizia dello Street Control relegata non a contrastare la doppia fila ma a trovare auto non revisionate. Un assessore che vuole mettere i bigliettai nei bus come cinquant'anni fa. Le corsie preferenziali nuove? Zero. Le corsie cicabili nuove? Zero. Nuove aree con strisce blu? Zero. La protezione delle preferenziali: l'ex assessore Improta diceva che non era necessaria. La disciplina delle strisce blu con i criminali abbonamenti mensili di Alemanno era stata smontata, ma poi il TAR (ringraziate sempre il Codacons) l'ha ripristinata e il Comune ha subito e zitto benché il PGTU - nel frattempo approvato - dicesse tutt'altro. E poi c'è Atac che di fatto non funziona più e che ha portato molti romani - migliaia secondo i dati ufficiali - a riprendere l'auto. Intanto in pieno agosto smantellano la ferrovia Roma-Giardinetti mentre continua la chiusura serale delle metropolitane: siamo a 4 mesi, ne erano previsti 3, e non si sa quando si finirà.

In tutto questo ci sono le cose apparentemente più piccole (ma che piccole non sono) come quella che vi raccontiamo qui. Qualche settimana fa parte il cantiere (i famosi, patetici, stanziamenti comunali per le opere per il Giubileo: spiegateci poi cosa c'azzecca il Giubileo con un riasfaltamento di una consolare) di riqualificazione della Prenestina. Non era prevista corsia ciclabile. Benché la strada lo prevedesse secondo i piani. Le associazioni di ciclisti protestarono e minacciarono addirittura di adire le vie legali. Noi facemmo un duro articolo. Era l'8 luglio. Qualche giorno dopo, miracolo, partì il cantiere sulla Prenestina (gli stanziamenti prevedevano Nomentana, Prenestina appunto e Ardeatina con alcune rotatorie, anche queste fondamentali per i pellegrini durante il Giubileo evidentemente) e il sindaco, con un meraviglioso tweet, dimostrò di aver capito: "faremo la ciclabile da Porta Maggiore alla Togliatti". La cosa fu protagonista di ampia rassegna stampa in quei giorni e ancora sul sito ufficiale del Comune si trovano indicazioni riguardanti la corsia ciclabile. E fummo tutti piuttosto contenti.

Oggi il cantiere è stato completato. A Porta Maggiore sono stati tolti - giustamente - i sampietrini. Vedremo se la sistemazione reggerà, se l'asfalto avrà finalmente una qualità civile o se sarà l'ennesimo lavoro alla romana. L'unica cosa certa è che la segnaletica è stata realizzata e della ciclabile leggera promessa non v'è neppure l'ombra: i ciclisti continuano a rischiare la vita e ai lati del marciapiede ci stanno, placide e tranquillamente anche parcheggiate dentro la fermata del bus (perché fare qui una penisola per consentire agli utenti Atac di attendere il mezzo con dignità e sicurezza era chiedere troppo), solo automobili. Ovviamente anche in seconda fila (perché lo spazio per la ciclabile è stato lasciato a questo scopo) e ovviamente senza pagare un euro. Già, perché siamo a 30 metri dalle Mura Aureliane, in una zona ben collegata, ma nonostante questo le strisce a terra non sono blu come sarebbero in tutto il mondo evoluto, ma bianche. Una stratificazione di assurdità da far prudere le mani.

Ricapitolando:

1. progetto orrendo con neppure un briciolo di arredo urbano a migliorare la vita dei cittadini che attraversano la strada (nessun dente salvapedoni) e che aspettano l'autobus (nessuna penisola per l'attestamento dei bus sul marciapiede e dunque fermate Atac piene di auto in sosta abusiva). Ma soprattutto nessuna sistemazione urbana di Piazza Caballini (lo slargo di fronte al deposito Atac, per capirci) vero mostro urbano di questa zona: mostro resterà, nessun miglioramento.

2. marciapiedi non riqualificati. Il cantiere, come è successo d'altronde per il Muro Torto trasformato in pista da Formula 1, ha inteso migliorare la vita solo a auto e moto, tutti gli altri utenti della strada - a partire dai pedoni - per questa amministrazione possono schiattà.

3. bike-line promessa dal sindaco in persona ma non realizzata ergo lavori illegali e auguriamoci impugnati dalle associazioni.

4. sosta selvaggia ovunque grazie alla carreggiata "alla romana", più larga del dovuto, che sarebbe potuta diventare una carreggiata europea togliendo giustappunto i centrimetri necessari per la ciclabile fatta sul modello di Via Portuense.

5. strada che, nonostante i soldi spesi, non ha risolto solo uno dei problemi che aveva prima del cantiere: l'unica cosa differente è che l'asfalto ora è più liscio e auto e sguderoni possono sfrecciare a velocità ancora maggiori (qui il limite è 50kmh ma si correva sistematicamente sopra gli 80, ora si procederà verso i 100 orari con questa bella strada liscia come un biliardo) mettendo a repentaglio la vita di chi attraversa, di chi scende dal tram, di chi transita, appunto, in bici.

6. strisce bianche a pochi metri dalle Mura della città e a 20 minuti a piedi dalla Stazione Centrale. In quale altra capitale potete trovare un contesto simile?

Cosa è successo? Perché quello che è stato promesso non è stato realizzato? Forse il cantiere non è realmente terminato? Ma allora perché si è rifatta completamente la segnaletica addirittura con strisce pedonali in materiale durevole? Non sembra davvero un'area dove torneranno a lavorare e d'altronde tra un mesetto i lavori dovrebbero essere complessivamente finiti Davvero il sindaco verrà ad inaugurare un'opera che aveva promesso diversa? Ma soprattutto dove sta il cantiere di questa riqualificazione? Possibile che si proceda senza neppure mettere in sicurezza fermate e attraversamenti? Possibile che ci si adoperi solo per migliorare la vita alle auto e non alle persone? Possibile che non ci sia un rendering o un cartello di cantiere con il progetto? Eppure questa amministrazione, ad esempio con Via del Babuino, ha dimostrato di conoscere qualche rudimento di progetto di reale riqualificazione.

Se le cose staranno proprio così e se non ci saranno cambiamenti, i morti ammazzati tra pedoni, utenti del trasporto pubblico nel vano tentativo di attraversare la strada e ciclisti saranno tutti sulla coscienza del sindaco e della corte bizantina di incapaci che nel 2015 ha la faccia in una capitale europea di realizzare progetti di questa natura che manco a Bagdad in tempo di guerra, che manco 40 anni fa, che manco nel Terzo o nel Quarto Mondo. 
A luglio alcuni ciclisti avranno letto della ciclabile nuova, oggi proveranno e sperimentarla sulla Prenestina (ma non sono necessari i turisti a pedali, intendiamoci: qui è sempre pieno di persone che si spostano in bici a loro rischio e pericolo) e invece troveranno la solita strada da città sottosviluppata. E rischieranno la vita. Ecco perché le bugie di chi amministra sono pericolose, oltre che assurde.

Ma spazio per recuperare c'è, infondo una bike line è bella proprio perché è realizzabile solo congegnando bene la segnaletica. Si tratta dunque di cancellare queste strisce e di farne altre (possibilmente blu per le auto) lasciando tra la sosta e il marciapiede una 'intercapedine ciclabile' sul modello di Via Portuense. Coraggio! E piantatela di farci fare una fatica immane (denunce, diffide, articolacci) per ottenere cose che dovunque sono la norma: le ciclabili leggere dovrebbero essere la normalità, potrebbero regalarci migliaia di percorsi per bici e soprattutto, in una città con le dimensioni delle carreggiate tutte sbagliate, potrebbero servire a fare una pulizia incredibile a costo zero e con vantaggi per tutti meno che per gli animali che sostano in doppia fila. Cosa aspettiamo a cambiare faccia a questa città specie in comparti dove lo si può fare senza spendere nulla?

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