Parliamo di asservimento semaforico. Far andare i mezzi di Roma molto più veloci costerebbe nulla ma non si fa. Perché?

21 settembre 2015

C'è una cosa di cui colpevolmente si parla pochissimo quando si parla di mezzi pubblici a Roma. L'asservimento semaforico. Erano stati fatti dei tentativi in passato, certo, ma come tutte le cose buone e di caratura internazionale e europea il tutto era stato lasciato morire.

Oggi i bus, ma soprattutto i tram della capitale aspettano il semaforo verde come fossero automobili normali. Il tram 8 parte da Piazza Venezia, fa 15 metri e poi si becca quasi sempre il semaforo rosso e attende il flusso di auto che arriva da Via dell'Ara Coeli. Una cosa umiliante per chi si serve del mezzo pubblico visto che in tutto il mondo almeno le tramvie (ma spesso anche le corsie preferenziali dei bus su gomma) sono dotate di asservimento semaforico. 

Cosa è? Un semplice sensore che si accorge dell'arrivo del convoglio qualche decine di metri prima e fa scattare il giallo e poi il rosso per tutti gli altri flussi veicolari. Passa il tram e poi, una volta fatto passare, possono tornare a passare le vetture private. Un piccolo accorgimento che costa poco e rappresenta una svolta notevole per la velocità commerciale - e dunque l'appeal - del mezzo pubblico. Il tram 8 impiega una vita a fare il percorso tra Piazza Venezia e Casaletto, quanto potrebbe comprimersi questo percorso asservendogli i semafori come si fa in tutta Europa? E il tram 2, protagonista del nostro filmato? Guardatelo: di notte, non c'è anima viva per strada, eppure il tram si deve fermare nel breve volgere di pochi istanti a ben due semafori, che danno il verde ad un incrocio dove non c'è nessuno! Una beffa oltre che un danno. E la linea Laziali-Centocelle (assurdamente tagliata di recente nel suo percorso) che sta i quarti d'ora ad aspettare di avere segnale libero a Piazzale Labicano? Ma vi pare normale? 




Le sciocche considerazioni di chi è contrario alla salita davanti sui bus (sale solo chi paga) perché farebbe allungare di troppo i tempi di incarrozzamento dei passeggeri e dunque abbatterebbe la velocità commerciale dei convogli non tiene conto di quanto questa velocità possa essere esponenzialmente aumentata lavorando sull'asservimento semaforico e sulla razionalizzazione delle fermate (oggi in numero anomalo, eccessivo, ravvicinato). 

Di che si tratta? Dell'ennesima scelta politica scandalosamente a favore del trasporto privato. Della paura, peraltro probabilmente infondata, che dando la precedenza ai mezzi pubblici si creino file e attese per le auto private. Non è così (l'asservimento semaforico probabilmente conviene anche alle auto) e anche se fosse così non ci sarebbe nulla di scandaloso. Scandaloso è vedere un tram che fa una fermata, riparte e dopo pochi metri si deve fermare perché ha il rosso al semaforo. Succede solo in Italia. L'unico paese dove quelle che sono potenzialmente metropolitane leggere si trasformano in antiquati e sferraglianti tranvetti più folkloristici che utili alla bisogna. 

La possibilità di dare un servizio molto migliore a chi paga il biglietto e l'abbonamento è alla portata ma non si osa attuarlo per incapacità, mancanza di visione, paura, stupidità, cattiva fede, tentativo malcelato di fare l'inverso di quello che si fa in tutti i paesi civili: favorire il trasporto privato a scapito di quello di massa. Una roba da ricorso in sede europea... Naturalmente tutte queste belle parole erano nel programma elettorale di Ignazio Marino, ha preso i voti su queste promesse, e non le ha per ora mantenute ne progetta di mantenerle in futuro benché a costo praticamente zero. L'attuale assessore ai trasporti, poi, non fa altro che considerare "inutili" o "propagandistiche" le soluzioni che in tutti i paesi sono regolarmente adottate da trent'anni per far funzionare i mezzi pubblici. A voi le conclusioni. 

22 commenti | dì la tua:

Michele Madanni ha detto...

Probabilmente l'asservimento semaforico agevolerebbe anche il traffico privato. Va anche detto che il traffico a Roma è dovuto soprattutto alla cattiva ingegnerizzazione dei flussi di traffico. Un esempio è viale trastevere dove si sono piazzati semafori a tutto spiano sincronizzati a cazzo, senza studiare la frequenza veicolare sulle strade afferenti. Un esempio fresco è il semaforo nuovo che hanno messo all'incrocio via Merulana-via Machiavelli totalmente inutile il 90% del tempo, avrebbe una vaga utilità solo durante l'orario di punta 17:00-19:00 per favorire il deflusso delle automobili che vengono da via guicciardini.

Anonimo ha detto...

Il bello è che c'è gente pagata per risolvere queste cose, gente che dovrebbe saper prendere esempio da quei luoghi in cui certi problemi sono stati risolti o migliorati e invece niente. Quanto al tram 8 e alle sue fermate, la fermata prima del capolinea si trova a 150 metri di distanza del capolinea stesso. Immediatamente prima dell'incrocio precedente, c'è un semaforo in cui il tram si ferma nove volte su dieci: avrebbe avuto molto più senso mettere lì la fermata (o poco prima). Così facendo si avrebbe vicinanza alle strisce pedonali, alle fermate dei bus in ambo i sensi e si sarebbe potuto attraversare in maniera umana. La penultima fermata costringe invece a scendere in un punto in cui per attraversare bisogna -in certi momenti- attendere due o tre flussi di macchine da altrettanti semafori. Per fare un pezzo di strada in serenità, si devono aspettare tre semafori!

Anonimo ha detto...

ABOLIAMO IL TRASPORTO PUBBLICO.

Anonimo ha detto...

Non mi pare che in molti rispettino i semafori, ergo, i ritmi semaforici sono un problema per pochi timidi.

Anonimo ha detto...

Il centro per i migranti nel mirino della 'ndrangheta

CROTONE Nei prossimi mesi potrebbe produrre i primi, importanti, risultati l'indagine "Ghibli 2" con cui gli investigatori antimafia di Catanzaro, stanno cercando di far luce sugli interessi del clan di 'ndrangheta Arena, sul Centro di accoglienza per richiendenti asilo di Isola Capo Rizzuto. Una vicenda che ruota intorno al business, di milioni di euro, delle forniture a favore del sistema d'accoglienza per i rifugiati e all'immancabile giro di assunzioni facili e controllo di voti. Al centro dell'indagine l'attività di fornitura, attraverso aziende locali, svolta dalla Confraternita della Misericordia che è il gestore del centro. E che quella intorno al Cara (1200 persone in questo momento, a fronte di una capacità massima di accoglienza di 800) sia una vicenda particolarmente "calda", lo testimonia anche l'attentato dello scorso anno ai mezzi della ditta "Quadrifoglio" del consigliere comunale, Pasquale Poerio, che gestisce la fornitura del catering al centro di Isola.
Il CorSera riporta anche le parole del legale del "Misericordia", Francesco Verri, secondo il quale «ogni assunzione ha il via libera della prefettura e inviatiamo sempre i fornitori a respingere ogni possibile pressione. In caso di rischi - assicura Verri - licenziamo o rescindiamo».


Anonimo ha detto...

Un altro problema è che , le fermate "isole" poste al centro della strada , sono spesso in prossimità del semaforo.
Quando arriva il tram/ autobus e il semaforo è verde , i passeggeri non possono attraversare la strada per prenderlo, se non aspettando il rosso per le macchine , con il concreto rischio di vedere l'autobus che riparte .
Ovviamente nessuno può rischiare di aspettare più di mezzora l'autobus successivo , per cui occorre buttarsi come kamikaze nel flusso di auto e raggiungere la fermata attraversando con il rosso.
All'arrivo del bus/tram dovrebbe scattare automaticamente il rosso per le vetture , in modo di poter raggiungere il mezzo.

Anonimo ha detto...

Siamo pieni di africani per volontà della lurida ndrangheta? Razzisti!

Rigido nella sua giacchetta azzurrina, Francesco Tipaldi, 33 anni, direttore del Cara di Sant’Anna, qui, sulla Statale Ionica 106 che ha scritto una parte terribile della propria storia con il sangue, non pronuncia mai la parola ‘ndrangheta: ma non ha poi tutti i torti. Un Cara - un Centro di accoglienza per richiedenti asilo - può essere molte cose.

Per gli investigatori antimafia di Catanzaro è un affare degli Arena. Questa, almeno, è la tesi di un’indagine ancora riservata (e da negare in via ufficiale) sui tentativi di infiltrazione nei servizi e nelle forniture che la Confraternita della Misericordia, gestore in convenzione del centro d’accoglienza, affida a imprese locali. Ghibli 2 (nome non casuale, la prima inchiesta Ghibli smantellò la parte militare del clan) si è a lungo inabissata in qualche cassetto ma infine è riemersa come un fiume carsico e punta entro l’anno a incastrare una dozzina di colletti bianchi: gli affiliati occulti.Fosse servito un faro in più, l’ha acceso l’attentato dell’anno scorso ai furgoni della «Quadrifoglio», la ditta del consigliere comunale isolitano Pasquale Poerio che al Cara fornisce il catering. Su un tavolo opaco dove talvolta si confondono vittime e collusi (a rischio di cantonate), la torta è fatta dei milioni erogati dalla prefettura di Crotone per il mantenimento dei rifugiati, ma anche di assunzioni e voti (qui lavorano in 400, con l’indotto «ci fai eleggere un sindaco, se vuoi», dice una fonte) e forse di intese massoniche, contatti con deputati, aspirazioni a un posto in Parlamento.


Leonardo Sacco, governatore della confraternita e pupillo di don Scordio, non si fida dei giornalisti. Mi dirotta sul suo avvocato, Francesco Verri: il volto migliore che la confraternita possa offrire oggi. Verri parla con passione, toni franchi: «Non sono un legale di ‘ndrangheta, sono stato parte civile per Dodò», il bimbo ammazzato qui dalle pallottole della mafia. Sostiene che la Misericordia ha le carte in regola; che ogni assunzione ha l’avallo della prefettura. Ammette, sì, che i fornitori subiscono pressioni, «ma li ho sempre spinti a denunciare chiunque». Esclude quindi che teste di legno degli Arena abbiano lavorato o lavorino per il Cara? «No. Quel che posso dire è che la prefettura fa le sue indagini; se c’è un rischio, licenziamo, rescindiamo. Ma se questo percorso non fosse compiuto o fosse in itinere, io non lo so». Efficace. L’unica sfasatura è quando, per due volte, definisce «presunto boss» un mafioso conclamato (per sentenza) come il padrino storico Nicola Arena. Ovviamente, un lapsus casuale. E raro: perché in Calabria quasi nulla si dice per caso.
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Anonimo ha detto...

Mi pare di ricordare (dai tempi del sindaco Rutelli) che prima dell'avvio della ricostruzione della linea tramviaria 13,30 (diventata 8) si era detto e ripetuto che l'asservimento semaforico era parte del progetto. Poi... il NULLA.
Me lo ricordo bene perchè quando partì la linea 8 non vedevo l'ora di "bucare" i semafori ed arrivare prima a piazza argentina. e invece nulla accadde.

Con i colli dibottiglia incredibili dell'incrocio in fondo alla gianicolanse a stazione trastevere (dove aspetti almeno 7 minuti) seguito da una serie di semafori a via induno etc etc.

siete in grado di risalire/trovare i bandi di gara per la costruzione della linea 8 e scopre se la storia, detta all'epoca (se la memoria non mi inganna), dell' asservimento semaforico era vera o no?

io240958 ha detto...

Al contrario di quanti asseriscono che gli ingegneri del traffico di Roma non fanno bene il loro lavoro di ottimizzatori, io credo fermamente nella loro malafede ponderata. Ciò che non funziona, ha bisogno della presenza di queste persone e questo, in un campidoglio di incapaci e, peggio, di ignavi, crea potere politico e decisionale, soprattutto se le capre del comune sono obbligate a riconoscere la loro ignoranza in merito. Si parla tanto dell'Atac. Io vivo a Talenti. Esistono i bus 60 e 60L che fanno lo stesso tragitto. Il 60 va a Piazza Venezia e il 60L alla stazione Termini. Per 2 fermate su Via Nazionale hanno creato 2 linee assolutamente inconcludenti e sprecate. Molto spesso, quando ci sono, partono dal capolinea Largo Pugliese nello stesso istante, per poi fare al 95% la stessa strada. Mi chiedo: Se a Piazza della Repubblica si entrasse in Via delle Terme di Diocleziano e, facendo tappa a Termini si tornasse indietro per Via Nazionale e, infine , Piazza Venezia, si potrebbero unificare le 2 linee, raddoppiando le corse e rispettando l'orario nei 15 minuti costanti. Perchè non si fa? Forse perchè Largo Pugliese, ormai quasi deserto, (ha soltanto i capilinea dei due 60 e del 69) per cui, unificando, si riterrebbe superfluo un sito ritenuto tanto importante ma senza attività, per cui qualche dirigente perderebbe il suo potere?

Anonimo ha detto...

Quello nel video non e’ nemmeno un semaforo normale! E’ l’uscita di una caserma, usata solo sporadicamente. Sarebbe ovvio dare la precedenza al tram 2, con transito per le (poche) macchine solo quando i binari sono liberi. Invece come si vede nel filmato spesso il tram si deve fermare. Anche quando nessuno entra o esce. Ma come si fa?!

Anonimo ha detto...

Questo cose valle a dire a quel genio ribelle di @stefanoesposito, il bullo informatico che insulta e offende sui social chi segnala e lamenta disservizi o prova ad avanzare proposte. Di coatti roma è già piena ci mancava anche l'assessore ai trasporti!!!!

Anonimo ha detto...

Sbagliate e continuate a sbagliare.
Perchè insistete a fare paragoni con le altre città europee?
Noi non siamo in Europa. La posizione geografica è ingannevole.
I paragoni andrebbero fatti con città che non nomino per non essere offensivo nei loro confronti.

Anonimo ha detto...

Intanto bisogna fare le preferenziali. Poi si pensa a queste soluzioni certamente molto utili.

Anonimo ha detto...

l'assessore Esposito dice che far fare i biglietti agli autisti diminuirebbe la velocità commerciale dei bus.
Omette di dire che tale rallentamento della velocità commerciale sarebbe recuperato con adeguate corsie preferenziali protette.
Omette di dire che con il quasi azzeramento dell'evasione tariffaria potrebbe avere un'azienda sana che acquista ( ed è in grado di pagare ad Iveco, Man, Mercedes) nuovi autobus e assume nuovi autisti e non ti fa aspettare il bus 30 minuti (se ti dice culo). Ma chi glielo fa fare al maghinaro di prendere l'autobus se poi quella volta che lo prende (magari c'ha la maghina a fare il tagliando o l'ha trovata con la batteria scarica) vede confermate tutte le sue aspettative negative sul servizio pubblico (lento, poco frequente, affollato, sporco)? Mettetevi ad esempio nei panni di uno che abita ad Ostia o Acilia: ma chi glielo fa fare di rischiare di camminare nei tunnel della Roma-Lido? Ma quello preferisce farsi mezz'ora di coda sulla Via del Mare, almeno se ne sta seduto al fresco/calduccio della sua auto, senza rotture de scatole

Anonimo ha detto...

quella in foto non è Roma ma Milano giusto? Si vedea colpo d'occhio per l'ordine e la cura del verde

Anonimo ha detto...

I semafori romani sono l'incubo non solo per i mezzi ma anche per il trasporto privato. Già che ci sono dappertutto dove non servono, per far guadagnare il tizio di turno, funzionano poi ogni giorno diversamente. Un giorno si riesce a passare tre semafori (che è già tanto) con il verde, il giorno successivo il primo semaforo fa verde e il secondo rosso e così via. Il giallo poi è cosi lungo come in altre città il verde - è un invito per accellerare. Chiaro, o si passa col giallo o si aspetta altri due minuti, se tutto va bene, per il prossimo verde. A Roma, le distanze non si contano in chilometri ma in semafori!
Sono convinto anch'io che non si tratta solo di incapacità professionale di chi amministra e di chi deve gestire e impostare i flussi del traffico, ma che si tratta proprio di malafede.

Michele Madanni ha detto...

Parlando di scelte orride di viabilità, avete presente la zona di colle oppio dove c'è la chiesa di san pietro in vincoli? Bene quella zona è scollegata dal colosseo! Ossia i geniali ingegneri della viabilità roma sono riusciti con i sensi unici a disconnettere due zone di Roma distanti 300 metri e collegate con ben due strade (Via del Fagutale e Via delle Terme di Tito)

Anonimo ha detto...

la viabilità a san pietro in vincoli/ via labicana è uno scandalo.
hanno fatto la corsia a senso unico a via labocana e poi attendi i millenni al semaforo davanti al colosseo per girare su via labcana. risultato? file interminaile davantio al colosseo con i turisti che ti guardano "ma dover siamo capitati". bela figura. e bell'inquinamento. e belle perdite di tempo.
Proprio ieri dovevo andare a colle oppio e arrivavo dal colosseo. ho impiegato una vita a fare quel giro assurdo per imboccare via labicana, tenermi sulla corsia sinistra direzione termini, andare avanti, girare a sinistra in quel vicolo stretto (i cui abitanti ringrazieranno dell'inquinamento e del traffico).....
Era meglio prima.

Anonimo ha detto...

Vogliamo parlare delle fermate del 3 a Piazzale Verano? Non so perchè ce ne sono due nello stesso piazzale e distano si e no 7-8 metri. Io quando ho visto sta cosa...WTF?!

Anonimo ha detto...

È vero. sull'assurdità delle due fermate del 3 mi sono interrogato durante tutti i cinque anni passati all'università. Dopo 15 anni ancora sono lì così. Sali sul tram e dopo 5 secondi si riferma.
La circolare fra l'altro potrebbe essere un gran sistema (vedi a Parigi le circolari periferiche che fanno l'anello), ma è sfruttata malissimo

Anonimo ha detto...

sono d'accordissimo, anche su via tuscolana 85 e 16 fanno una fermata ogni 40/50 mt...una cosa assurda, spesso facciio prima a piedi che con il bus....

giesse1968 ha detto...

L'asservimento semaforico c'era sul tram 225 (ora tram 2 Flaminio-Mancini) quando fu istituito in occasione di Italia '90. E' una linea al di fuori delle mie zone, ma le poche volte che l'ho preso mi pare che il sistema non funzioni più da molti anni. Forse richiede una manutenzione troppo onerosa? Sarebbe interessante sentire un esperto a proposito.

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