25 foto dallo Stadio Flaminio. Capolavoro d'architettura in zona di lusso lasciato morire in abbandono per incapacità e sciatteria

26 settembre 2015

























Qualcuno lo ricorderà così come è nella foto qua sotto, ma oggi lo Stadio Flaminio, capolavoro architettonico di Pier Luigi Nervi (che vale tanto quanto vale Renzo Piano per l'Auditorium, per dire), è come lo vediamo nelle immagini sopra. Dal 2012 nessuno si occupa di lui. Da 3 anni la Federazione del Rugby lo ha abbandonato perché non all'altezza delle gare e il Comune, proprietario, ha deciso che poteva essere uno dei tanti beni, una delle tante ricchezze, lasciate in abbandono. Con un buon bando di gestione potrebbe essere affidato a qualche privato che ci faccia sport, ristorazione, eventi serali, manutenzione. Pagando un fee al Comune (che invece di spendere 800mila euro l'anno di manutenzione incasserebbe) e assumendo persone. Ma il bando non si fa. L'incapacità e l'analfabetismo degli uffici comunali non consente alla macchina amministrativa di dare risposte immediate ai problemi e così oltre a mandare pericolosamente in rovina tantissimi brani di città, si rinuncia ad un sacco di soldi e di possibilità di sviluppo e di qualità: tanto cosa importa, basta aumentare le tasse e le tariffe per rimediare. 

Ora il Comune (ma sarà vero?) ha promesso di pubblicare un bando. Vedremo come sarà scritto. Vedremo quanto si punterà alla qualità. Vedremo quali saranno i ridicoli paletti delle Soprintendenze che quando le cose marciscono tacciono e quando qualcuno arriva a salvarle alzano il sopracciglio. Vediamo, insomma, se i privati (speriamo internazionali, ma ci crediamo poco visto che c'è una offerta di oltre 200 milioni per il flop della Fiera di Roma e invece di firmare fanno finta di niente) saranno invogliati a venire ad investire in questa città o se come al solito verranno invitati a girare alla larga e disincentivati.

36 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Peccato, anni fa ci facevano i concerti. Nei primi '90 ci vidi Sting.

Anonimo ha detto...

Bando con quali finalità? oramai è una cattedrale nel deserto... anzi, tutt'altro che deserto... non ha più parcheggi (occupati dalle strutture dell'Auditorium). Ed è servito, praticamente, solo dal tram 2. Una struttura anche architettonicamente pregevole, come il vicino Palazzetto dello Sport, inadatta ad un uso "moderno". Andrebbe abbattuto ed il bando dovrebbe essere sulla riqualificazione dell'area risultante.

Anonimo ha detto...

Un vero scempio. Unica soluzione, secondo me, l'occupazione da parte di associazioni di cittadini che inizino un'autogestione e facciano rivivere la struttura.

Unknown ha detto...

È necessaria un'urgente presa di posizione dei cittadini in difesa della salvaguardia dello Stadio Flaminio per il suo completo ripristino e che si disponga il pagamento dei danni per chi l'ha ridotto così!

Anonimo ha detto...

> al Comune (che invece di spendere 800mila euro l'anno di manutenzione....
ma quale manutenzione? direi spendere e basta


> difesa della salvaguardia dello Stadio Flaminio
le strutture inutili, anacronistiche, vecchie vanno abbattute senza se e senza ma! è quella la chiave per avere una città moderna e funzionale.
L'utilizzo più immediato e utile potrebbe essere quello di parcheggio. :-)

Anonimo ha detto...

Aaaaah! Lo stadio di Nervi paragonato ai bacherozzi di renzo piano, aaaaah!
Vade retro...

Anonimo ha detto...

Recuperare e tutelare, ma che parole sono, manica di disinformati?
Non avete ascoltato con attenzione il nostro amato sindaco mentre spiegava cosa è andato a fare in America.
"Vado in cerca di imprenditori del settore immobiliare (!) che voglio interessare all'ALIENAZIONE DEL NOSTRO PATRIMONIO", aaaaaaaah!
Ma neanche si rende conto di quello che dice, aaaaaah!
Dategli una copia del codice dei beni culturali, dategli una copia dl codice civile, dategli una copia della Costituzione, dategli un ipotalamo da posizionare nella calotta cranica, aaaaah!!!!!

Anonimo ha detto...

Good morning mr. Robbie Carlaino's, and mr. pairelli's, and how do you do mr. Francis Caltagiairones, oh, what a pleasure to see you mr. Tots, Alfius Marchins, always young, we're looking for someone who can conclude the work of destruction of historical monuments that the italian left has scientifically put in effect since 1960, and we need of your help, because our mattoners arent'enough.
Could you buy some tonnllatas of old travertinos to do other useless paying parking and possibly the subways D, E, & F?
Thank you very much, I cant'stand no more this big block that the local romans call Collozzeum or Collossao, I cant'remember, it's not so important, dont'you think it?
Let's go to drink a beer. Hey guy? One beer and two bills, thanks. You know, for the rimbourses, uah - ah - ah ah. "Great Marin, all the world is one country!", uah - ah - ah -ah!!!!

Anonimo ha detto...

Come si è già detto, unico scopo di questa amministrazione, e della sinistra in generale, è favorire la dismissione dello Stato attraverso la dismissione del suo patrimonio per la costruzione di mostruosità inutili come il maxxi o l'auditorium (lu capolavoro! Pare una fabbrica siderurgica inglese di fine ottocento), che fanno lavorare i soliti palazzinari, la distruzione del preesistente anche se storico e vincolato, le concessioni di edificabilità in mezzo alla campagna per far manipolare le borse dai palazzinari, che per far decollare i titoli basta che tirino su uno scheletro di palazzo sul nulla.
Fino a che qualcuno non presenta un'interrogazione parlamentare o una denuncia contro le demolizioni o gli abbandoni dei monumenti storici, con richiesta di rimborso alla collettività, non vi sognate che a qualcuno possa interessare il salvataggio dello stadio di Nervi.
Hanno lasciato abbattere il velodromo e le torri dell'eur, la teca di Morpurgo e sei casali antichi sull'Appia antica, possono farsi scrupoli per uno stadio novecentesco?
Al massimo possono essere interessati a demolirlo (vedi il muratore romeno di bonifazi che è intervenuto alle ore 10, 28 e poi 1, 04) per grattare un po' di finanziamenti e poi ricostruirlo uguale uguale con ispirazione Disneyland per farci un bel centro commerciale.

Anonimo ha detto...

Non so se ricordiate, tra i lavori sovietici escogitati dall'amministrazione rutelli per il giubileo del 2000, lo scandaloso rivoltamento dei conci dell'Appia Antica, praticamente la falsificazione e quindi la distruzione di almeno tutto il primo tratto, e spero non di più, ma la faccenda venne tacitata subito, notizie precise sarebbero da ricercare negli archivi del Comune.
Analogo sconcio è stato messo in atto due anni fa in un tratto, molto più avanzato: i conci sono stati rimossi, e poi interposti in modo limato e riordinato su un nuovo plinto in cemento. Strada falsificata, quindi persa anche là.
Adesso, cosa hanno pensato di fare per il Giubileo di Bergoglio?
Ma naturalmente, un bel rifacimento dell'Appia Antica.

Anonimo ha detto...

800.000 Euro per manutenzione come si vede dalle foto?

Anonimo ha detto...

Poi, per finire di zittire i pubblici ufficiali che dovrebbero vegliare sulla tutela, dopo avere insultato e depauperato di ogni potere i soprintendenti, adesso vogliono finire di renderli ricattabili con una super commissione esterna, tipo il preside padrone: non fai quello che serve a me e a tutto il parco papponi che dobbiamo infilare nella mangiatoia pubblica?
Vedrai che bella valutazione ricevi, e che bella fine ti facciamo fare.
Qualcuno cominci a ricordare che è IL PUBBLICO CHE GIUDICA IL PRIVATO, E NON VICEVERSA, PER ESEMPIO LA MAGISTRATURA TUTTE LE PORCHERIE CHE STA FACENDO RENZI COI SUOI.

Anonimo ha detto...

Sotto lo stadio e nei dintorni è stata trovata una delle più grandi necropoli romane. Poi ci sono gli eredi Nervi con la loro fondazione, che vogliono avere voce in capitolo sui lavori che eventualmente verrebbero fatti perché detengono la proprietà intellettuale e i diritti morali sull’opera.
Insomma ci vorrebbe qualche vero architetto che abbia voglia di investire e sappia intervenire senza le ruspe tipiche dei palazzinari romani.
E' pur sempre uno stadio da 25.000 posti che potrebbe arrivare a 30.000 senza troppi stravolgimenti, capienza più che sufficiente per concerti e partite di nazionali minori.

Anonimo ha detto...

Londra ha sette squadre con sette stadi in città, qui non si riesce nemmeno a risistemare quello che era e rimane uno stadio gioiello. Bisogna cercare di venderlo alla SS Lazio per farci il suo stadio di proprietà, la Roma avrebbe il suo stadio mentre l'Olimpico sarebbe destinato alle nazionali di rugby e di calcio alla finale di coppa italia di calcio e a concerti e atletica. Purtroppo siamo amministrati da camorristi e mafiosi che d'accordo con costruttori conniventi non agiscono per il bene della città.

IL CONI....UNA BANDA DI PARASSITI GENTE DA CIRCOLO SOLO PUTTANAZZE E A SCROCCA CENE.

Anonimo ha detto...

Ripropongo le perplessità di fondo: "recupero" o "restauro"... con quali finalità? Concerti? All'aperto? Un impresario si dovrebbe far carico dello stadio per tutto l'anno con un uso per (al massimo) 5 mesi? E per sentirsi poi mettere i limiti di orario ed decibel (remember U2 nel 1987?)... Le nazionali "minori"? Di quale sport? Quelle di calcio - per comprensibili motivi geopolitici - giocano in piccoli centri, non nella capitale. Altri sport che potrebbero garantire pubblico (ed incassi adeguati) a Roma non ci sono. Dunque o si "abbatte" (come si fa in tutte le parti del mondo con opere diventate obsolete od insostenibili) o lo si tiene così come lo si è tenuto sino ad oggi: abbandonato. Il Palazzetto ha una chance con basket, pallavolo, pallamano... il Flaminio no.

Anonimo ha detto...

L'impresario non si fa carico, lo stadio sarebbe di una società che lo affitta per tutti gli avvenimenti che possono essere svolti in quello stadio. Come si fa in tutto il mondo.
Inoltre non può essere abbattuto perché, non ricordo di preciso quanto ma dovrebbe essere almeno per una ventina d'anni ancora, i diritti morali e la proprietà intelletuale appartengono alla fondazione Nervi che di certo non lo vuole buttare giù.

Secutor ha detto...

Ennesimo horrore mondiale di questa città per non dire del polo natatatorio sulla roma napoli che presto sarà abbattutto per mancanza di fondi e avendo esaurito la funzione di strumento per arricchire poki kriminali che ci governano. Tali orrori sono diffusi abituali su tutto il territorio capitolino.....stiamo sparati nel terzo mondo peggio del Bangledesh io ero demokratico, comprensivo, per la libera espressione.....MA alla vista di tali inimagginabili orrori al pernsioro umiliante che ci hanno ridotto peggio del BANGLADESH mi convinco che l'unica suluzione è ricominaciare a indossare la camicia nera solo il FASCIO quello vero può tirarci fuori da una massa fecale ormai come una valanga inarrestabile !

Anonimo ha detto...

Ma io non so se vi ricordiate che non esistono solo i-mprenditori, esiste anche e soprattutto lo Stato. Hanno deformato le coscienze prima che l'urbanistica storica, se l'unica opzione che la mente romana può contemplare ormai di fronte alle vesigia storiche, sia pure del secolo trascorso, è la conversione di funzione, ergo, la para riqualificazione, ergo, la costruzione dei cacchiacci propri su uno scheletro di monumento.
Comunque questo sancisce - rebbe - il codice dei beni culturali sui beni soggetti a tutela:

1. Fatta salva l’applicazione dell’Articolo 10, qualora ne ricorrano presupposti e condizioni, sono beni culturali, in quanto oggetto di specifiche disposizioni del presente Titolo:
a) gli affreschi, gli stemmi, i graffiti, le lapidi, le iscrizioni, i tabernacoli ed altri elementi decorativi di edifici, esposti o non alla pubblica vista, di cui all’Articolo 50, comma 1;
b) gli studi d’artista, di cui all’Articolo 51;
c) le aree pubbliche di cui all’Articolo 52;
d) le opere di pittura, di scultura, di grafica e qualsiasi oggetto d’arte di autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre cinquanta anni, di cui agli articoli 64 e 65;
e) le opere dell’architettura contemporanea di particolare valore artistico, di cui all’Articolo 37;
f) le fotografie, con relativi negativi e matrici, gli esemplari di opere cinematografiche, audiovisive o di sequenze di immagini in movimento, le documentazioni di manifestazioni, sonore 10 o verbali, comunque realizzate, la cui produzione risalga ad oltre venticinque anni, di cui all’Articolo 65;
g) i mezzi di trasporto aventi più di settantacinque anni, di cui agli articoli 65 e 67, comma 2;
h) i beni e gli strumenti di interesse per la storia della scienza e della tecnica aventi più di cinquanta anni, di cui all’Articolo 65;
i) le vestigia individuate dalla vigente normativa in materia di tutela del patrimonio storico della Prima guerra mondiale, di cui all’Articolo 50, comma 2.

Anonimo ha detto...

Questi sono gli OBBLIGHI CONSERVATIVI A CARICO DELLO STATO, in infrazione ai quali sono contemplate SANZIONI. Tolgo alcuni articoli per brvità, ma vi consiglio la lettura integrale, a chiarimento del livello di illegittimità in cui si opera ormai in merito alla conservazione:
Sezione II Misure di conservazione Articolo 29 (Conservazione)

1. La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro.
2. Per prevenzione si intende il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto.
3. Per manutenzione si intende il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell’integrità, dell’efficienza funzionale e dell’identità del bene e delle sue parti.
4. Per restauro si intende l’intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all’integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali. Nel caso di beni immobili situati nelle zone dichiarate a rischio sismico in base alla normativa vigente, il restauro comprende l’intervento di miglioramento strutturale.

6. Fermo quanto disposto dalla normativa in materia di progettazione ed esecuzione di opere su beni architettonici, gli interventi di manutenzione e restauro su beni culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici sono eseguiti in via esclusiva da coloro che sono restauratori di beni culturali ai sensi della normativa in materia.

Articolo 30.
(Obblighi conservativi)

1. Lo Stato, le regioni, gli altri enti pubblici territoriali nonché ogni altro ente ed istituto pubblico hanno l’obbligo di garantire la sicurezza e la conservazione dei beni culturali di loro appartenenza.
2. I soggetti indicati al comma 1 e le persone giuridiche private senza fine di lucro fissano i beni culturali di loro appartenenza, ad eccezione degli archivi correnti, nel luogo di loro destinazione nel modo indicato dal soprintendente.
3. I privati proprietari, possessori o detentori di beni culturali sono tenuti a garantirne la conservazione.

Anonimo ha detto...

LEGGERE BENE L'ARTICOLO 2: ANCHE IL COMUNE PAGA I DANNI PER LA TRASCURATEZZA.

Titolo I
Sanzioni amministrative

Capo I
Sanzioni relative alla Parte seconda

Articolo 160.
(Ordine di reintegrazione)

1. Se per effetto della violazione degli obblighi di protezione e conservazione stabiliti dalle disposizioni del Capo III del titolo I della Parte seconda il bene culturale subisce un danno, il Ministero ordina al responsabile l’esecuzione a sue spese delle opere necessarie alla reintegrazione.
2. Qualora le opere da disporre ai sensi del comma 1 abbiano rilievo urbanistico-edilizio l’avvio del procedimento e il provvedimento finale sono comunicati anche alla città metropolitana o al comune interessati.
3. In caso di inottemperanza all’ordine impartito ai sensi del comma 1, il Ministero provvede all’esecuzione d’ufficio a spese dell’obbligato. Al recupero delle somme relative si provvede nelle forme previste dalla normativa in materia di riscossione coattiva delle entrate patrimoniali dello Stato.
4. Quando la reintegrazione non sia possibile il responsabile è tenuto a corrispondere allo Stato una somma pari al valore della cosa perduta o alla diminuzione di valore subita dalla cosa.
5. Se la determinazione della somma, fatta dal Ministero, non è accettata dall’obbligato, la somma stessa è determinata da una commissione composta di tre membri da nominarsi uno dal Ministero, uno dall’obbligato e un terzo dal presidente del tribunale. Le spese relative sono anticipate dall’obbligato.

Anonimo ha detto...

Questo non c'entra niente ma è un omaggio a Tonelli:

Articolo 162.
(Violazioni in materia di affissione)

1. Chiunque colloca cartelli o altri mezzi pubblicitari in violazione delle disposizioni di cui all’Articolo 49 è punito con le sanzioni previste dall’Articolo 23 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 e successive modificazioni e integrazioni.

Anonimo ha detto...

Questo per il cambio di destinazione:

Articolo 170.
(Uso illecito)

1. E’ punito con l’arresto da sei mesi ad un anno e con l’ammenda da euro 775 a euro 38.734, 50 chiunque destina i beni culturali indicati nell’Articolo 10 (beni culturali)ad uso incompatibile con il loro carattere storico od artistico o pregiudizievole per la loro conservazione o integrità.

Anonimo ha detto...

In sintesi, lo stadio, che è un'opera architettonica contemporanea di rilevante interesse storico-artistico va restaurata a spese dello Stato secondo i criteri cementificato ormai sono decenni da Cesare Brandi all'ICR, e poi destinata alla sua antica funzione, per manifestazioni compatibili con la sua capienza, e guadagni, eventuali e non vincolanti per il restauro, allo Stato.
Non è poi così difficile comprendere che questa modalità è quella normale, e che dovrebbe valere per ogni bene storico e/ o artistico.

PS Mentre i sindacati lamentano gli spostamenti di custodi dalla sorveglianza agli uffici, da loro stessi congegnata con una serie di escamotage, gli stessi sindacato stanno programmando in questi giorni i cosiddetti "spostamenti orizzontali", ossia procedure per rendere inamovibili i sopradetti spostamenti.
Per farvi capire quanta buona fede c'è nei sindacati e in che mani stanno i beni culturali...nei manoni di mondadori, che tutti abbinano solo a Berlusconi, punching ball ufficiale e pacifico, dimenticando che il cda è ricco e alquanto affascinante da esaminare.

Anonimo ha detto...

Oh, e visto che questo è il paese in cui succede tutto all'insaputa di tutti, diventa esemplare l'intervista a Prosperetti, soprintendente archeologo, perfetto esemplare di una categoria franceschini-dipendente e ormai alla deriva.
Una cosa giusta la dice: non si possono bloccare le assunzioni del personale nel pubblico. Bene, bravo, bis. Ma allora perché si chiamano "in forma interinale (...) supplenti dei custodi" invece di riportare alla sorveglianza le decine di custodi inopinatamente convertiti in amministrativi, presentando nel contempo richieste urgenti di personale al mibact con minaccia di sciopero bianco?
La risposta se la dà da solo, senza farsi la domanda.
"Parlare di servizio di custodia ormai è anacronistico". Mumble mumble. Eh sì, perché se invece noi parliamo "di accoglienza e di fruizione", possiamo, secondo lui, rivolgerci "a quel mondo esterno alla pubblica amministrazione [per la legge manco per niente ti ci puoi rivolgere, ma vediamo dove vai a parare] ma di contro attivo e vivace" - parla dei servizi aggiuntivi fuorilegge dati in monopolio a electa - mondadori-pierreci, pensa un po' che vivacità - "dei professionisti dei beni culturali che nell'attuale sistema oramai sopravvivono a stento, spesso soggetti a vere e proprie forme di sfruttamento".
Fermiamoci qua. Primo. I professionisti di solito non lavorano per i servizi aggiuntivi, ma ci lavorano dei riciclati, sfruttati grazie alla totale connivenza dei professionisti del ministero, soprintendenti compresi, che sanno benissimo quanto i servizi aggiuntivi facciano impiego di personale inadeguato, con contratti irregolari prorogati all'infinito e senza alcuna tutela.
Quanto agli archeologi privati che fanno "archeologia preventiva", ossia controllo del rinvenuto durante "opere pubbliche e private", sono mere foglie di fico per i più sciamannati abusi, anche perché uno non si mette in casa il nemico, per cui scegliersi l'archeologo privato e quindi ricattabile durante i lavori di scavo, vuol dire scegliersi uno che se ti disturba un po' è immediatamente licenziabile (ma di solito lo scelgono già molto conciliante).

Anonimo ha detto...

Ma andiamo avanti con Prosperetti. Questo vivace mondo dei privati infilati a forza a fare i parassiti del pubblic,o nel quale hanno importato le dinamiche di abusi sui lavoratori loro proprie, "è un mondo che raccoglie ormai la gran parte degli operatori attivi nell'universo dei beni culturali, spesso privi di garanzie e tutele: il tema allora diventa come garantire servizi di accoglienza e valorizzazione adeguati, magari integrando questi professionisti ai dipendenti statali nel rispetto della normativa vigente". Ora, nel rispetto della normativa vigente al momento non c'è assolutamente niente nel mibact, e tanto meno è contemplabile la possibilità di trasformare dei privati in dipendenti pubblici (ma i sindacati tutto possono, si sa), cosa che però vi piacerebbe tanto, perché così il clientelismo è assicurato e i rompiballe legalisti non si infiltrano più nella rete statale come poteva succedere coi concorsi "nel rispetto della normativa vigente" e ovviamente i nuovi assunti che pagherebbe lo Stato, continuerebbero a lavorare per i privati, così caltagirone berlusconi e abete nemmeno dovrebbero più sporcarsi le mani a sottopagare gli stipendi.

Anonimo ha detto...

E infatti Prospi si appella ai sindacati per i gggiovani privati spesso preparatissimi (chissà che film ti sei visto), "ma che non hanno nessun tipo di riconoscimento" se non quello di essere stati assunti sia pur con uno stipendio del menga per mera segnalazione e senza alcun vaglio concorsuale.
"Occorre dunque trovare modalità virtuose, trasparenti e con le necessarie tutele per l'inserimento di queste professionalità nel mondo dei beni culturali. Sapendo che l'era dei concorsi per entrare nello Stato sembra ormai conclusa, l'alternativa nel settore pubblico rischia altrimenti forme di reclutamento surrettizio o ancor peggio clientelare [excusatio non petita...], magari con la silente complicità di tutti".
Eletto a furor di popolo re della supercazzola di settembre, andiamo a esaminare l'apoteosi del testo vincitore.
Allora, i "professionisti" privati lavorano a chiamata diretta in servizi parastatali. Già qui finiscono la virtù e la trasparenza. La trasparenza e la virtù consistono nel rispettare l'articolo 36 della Costituzione, che dichiara che l'accesso alle professioni pubbliche avviene per concorso, (e con le certificate competenze secondo il cdbc9, salvo casi previsti dalla Legge, CASI E NON NORMALMENTE, E PER LEGGE, NON PER DECRETO.
Quindi non occorre affatto inserire i suddetti nulla sapienti nei beni culturali, ma occorre tornare al rispetto della legge, che il concorso lo impone e in virtù del diktat costituzionale non potrà mai farlo tramontare, come piacerebbe a te.
Per finire, quanto fingi di paventare - reclutamento surrettizio e clientelare, con la silente complicità di tutti - è esattamente quello che è consentito da quando si sono aggirate le disposizioni costituzionali per favorire gli amici imprenditori, che all'occorrenza favoriscono voi.
Prosit, soprintendente, prosit.

Anonimo ha detto...

PS D'altronde c'abbiamo Della Valle che ci dà lezioni di storia dell'arte, e che pretendi dal soprintendente?

Secutor ha detto...

A già le leggi taluni tromboni si fregiano che l'Italia primeggia al mondo per profusione di leggi regole norme all'avanguardia nel mondo per completezza e tutela dei diritti della persona ci si vanta di aver il miglior impianto giuridico del mondo ovviamente di un mondo virtuale inventato nelle migliaia di convention, eventi, congressi, convegni, workshop dove ci si vanta del mondo virtuale in improbabili pipponi a gara a chi la spara più grossa....qualcuno ricorda le "trappole per i writer"? Questi Buffoni che dietro i microfoni si ingegnano a sparare kazzate negli innumerevoli convegni parlasotto che si inventano....LA REALTA' è QUELLA RAFFIGURATA da Rfs .....ovvero kaos, degrado, sfascio diffuso e abituale ovvero la realtà diametralmente opposta a quelle kazzate raccontare da convegnisti e congressisti i quali si prodigano solo a prenderci per il kulo anche con leggi regole mirabolanti che nella realtà non servono a una cippa anzi talvolta come quelle dei diritti dell'uomo servono a tutelare writer vandali e rifiuti umani di ogni genere che come gli insetti tutti i giorni ci affliggono e devastano Roma. La realtà è quella delle forze dell'ordine che tutti i giorni devono scendere nelle chiaviche sociali per frenare la prevaricazione dilagante nel timore ad ogni uscita di inKappare in qualche invasato dei diritti umani in qualche magistrato che solennemente annuncia che il diritto alla salute e alla integrità fisica del writer del vandalo PREVALE su danno alle cose sul diritto alla proprietà privata.....come si chiede ad un operatore di polizia di fare il propio lavoro ? con questi maniaci invasati che invece pontificano dai loro convegni autoreferenziali in giacca e cravatta ?

Secutor ha detto...

Cara PAOLA.....PERMETTIMI la rettifica: per chi ha ridotto così Roma....a mio modesto avviso ci vorrebbe il Tribunale Speciale per la Difesa dell Stato...a questo punto di non ritorno non vedo altre strade percorribili.

Anonimo ha detto...

Le leggi ci sono, poi buone o cattive se vengono bellamente ignorate il problema non è nella loro formulazione, ma nel fatto che sono quasi tutti d'accordo nell'ignorarle.
Sennò non sarebbe mafia.

Unknown ha detto...

Quoto l'ultima parte. Pare si parli di un cesso Il grosso problema che vedo per riqualificarlo sono gli spazi per parcheggiare. Ci ho visto anni da utalia nuova zelanda. Magari fosse cosi l'olimpico, senza pista etc. E uno stadio perfetto per partite minori (magari della lazio ristrutturato a dovere che cmq ha meno tifosi). Bellissimo in zona bellissima..lo dico da non romano di roma

Anonimo ha detto...

per una discarica sarebbe perfetto ....
http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/09/27/news/nelle_caserme_dismesse_nascono_le_isole_ecologiche-123758140/

Anonimo ha detto...

Meglio casa tua.

Anonimo ha detto...

La zona può ancora tollerare la presenza di uno stadio?
Io penso di no.
Si decida, a malincuore visto il valore architettonico, la sua demolizione e vincolare l'area a verde.

Unknown ha detto...

Nell'anno 2004/05 feci un campionato intero con l'ostia mare in quello stadio... che era il fiore all'occhiello di Roma . Era stupendo giocarci e ora vederlo in queste condizioni. . Mi si stringe il cuore

Anonimo ha detto...

la cosa migliore da fare è affidarlo ai cittadini romani e farlo tornare a splendere come al tempo della Cisco!

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