Perché Roma ha i bus con tre porte mentre Parigi, Madrid, Londra, New York con due?

12 settembre 2015

Partiamo da un presupposto. Atac è destinata al fallimento se non deciderà, un bel giorno, di far pagare il biglietto alle persone che utilizzano il servizio. Atac ha 100 milioni di euro di deficit annuo circa, e 120 milioni di euro di evasione stimata. Ne deriva che facendo pagare a tutti Atac potrebbe essere una azienda in salute, capace magari di erogare un servizio di qualità per gli utenti. 

Per far pagare il servizio, fermo restando che sulla metro ci si sta provando - male - da qualche anno e i tassi di evasione sono più contenuti, resta la grande sfida dei bus. In tutta Europa - il problema dell'evasione non è di certo solo romano o italiano, ma solo da noi si considera come fatto ineluttabile contro il quale non si può combattere - hanno preso per le corna il toro e hanno cambiato le abitudini dei cittadini: dai bus si entra solo da davanti e si paga sotto gli occhi vigili dell'autista che, pur non essendo un controllore, ha modo riprendere gli eventuali evasori e di non ripartire con la corsa se tutte le persone entrate nel bus non hanno pagare. Succede così in tutto il mondo. 





Per facilitare questo processo tutte le aziende di servizi di trasporto pubblico in occidente (qui sopra abbiamo Parigi, Madrid, New York, Londra) si sono dotate via via di mezzi a due porte. Più facili da gestire. Da una parte si entra, dall'altra si esce. Così l'evasore è molto, ma molto, sotto gli occhi di tutti: perché o entra e, mentre tutti pagano, lui evade (e la cosa viene notata), oppure entra laddove tutti escono (e la cosa viene notata). Insomma si mette a disagio l'incivile, non gli si rende la vita facile. In molte realtà, come New York, la porta di uscita non si apre con un servomeccanismo, ma solo ed esclusivamente a spinta dall'interno e poi, a molla, si richiude. 


A Roma, ovviamente, i bus sono a tre porte. A prova di cittadino onesto. A disposizione dell'evasore in tutto e per tutto. La cosa grave però non è sbagliare, che è umano, ma perseverare, che è diabolico. Proprio in questi giorni la gara per 700 nuovi bus per Atac è andata per fortuna deserta. Pare che si fosse in qualche maniera affacciata solo la Daimler Benz con il Conecto, un mezzo che ha avuto un qualche successo nell'Europa dell'Est (non a caso) e che, ovviamente, ha tre porte. Fatto per quei paesi dove si è rinunciato in partenza a far rispettare le regole e dove il trasporto pubblico è scambiato come una specie di servizio sociale per furbi e scrocconi. Per fortuna la gara sarebbe stata annullata e ora il neo assessore Stefano Esposito ha modo di riscriverne una nuova. Vigileremo sul sito dell'Atac appena l'incanto verrà pubblicato perché le intenzioni dell'amministrazione si vedranno da lì: si vorrà cambiare o si vorrà continuare come sempre? Si ordineranno mezzi adatti a un controllo dei biglietti da parte dell'autista oppure si continuerà con l'anarchia magari puntando su soluzioni folkloristiche come il bigliettaio o su controllori mandati allo sbaraglio a pigliare ceffoni da incivili che qualcuno ha liberamente lasciato salire sul bus mettendo a rischio personale, turisti, viaggiatori, pendolari? Tutto il mondo ci insegna che evasori e farabutti proprio non vanno fatti salire, a monte. E lo si fa, con più efficacia, con mezzi a due porte come accade dovunque. 

E' vero che ad oggi ancora non esiste un accordo sindacale che obblighi gli autisti (ne ricaverebbero uno stipendio assai più alto, imbecilli!) a controllare i biglietti, è vero che esistono ridicole leggende metropolitane che considerano questa modalità come elemento di troppo rallentamento delle fermate (ma basta diminuire il numero di fermate, oggi ridicolmente fitte, e poi le folle che salgono sono folle perché infarcite da una percentuale mostruosa di scrocconi; e poi basta obbligare tutti ad utilizzare un titolo di viaggio elettronico a sfioramento, tra qualche giorno pubblicheremo un video eloquente riguardante Istanbul), ma quando tutte queste superstizioni si risolveranno sarebbe opportuno avere mezzi adatti a far partire il nuovo ciclo, quindi è il caso di ordinarli fin da ora non facendosi trovare impreparati. Ovviamente, a tal fine, il nuovo bando per i nuovi 700 bus dovrà prevedere anche telecamere a bordo (puntate in faccia ai viaggiatori, vedasi cosa succede a Londra) e cabine sicure per gli autisti in vista dei loro nuovi compiti, in linea con quanto accade in tutto il mondo. 

Questo se si vogliono sistemare le cose, poi se si vuole continuare a lisciare il pelo agli incivili (d'altro canto il voto di un incivile vale quanto il voto di una persona per bene, che anzi, disgustata, magari a votare no ci va da anni come riportano i dati) facendo pagare il conto a tutti, lo si dica chiaro.

70 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

a Madrid, New York e Parigi se spacchi il muso ad un autista vieni ripreso dalle telecamere e dopo un breve processo vai dritto in galera e ci rimani il tempo dovuto. In Italia la pena per lesioni aggravate gravi parte dai 3 anni vuol dire che non fai neanche mezz'ora di galera.

Unknown ha detto...

Sacrosanto.
La storia del rallentamento è stupidaggini e fuorviante, non siamo Amsterdam (cit.), ma neanche New York o Pechino. Se paghi sali, sennó il romano spazientito dietro di te si spazientisce ancora di più e ti caccia lui ancor prima dell'autista. Se vuoi salire dall'uscita, il romano spazientito di cui sopra che deve uscire e va di fretta, ti piglia a calci e rosica che tu non vuoi pagare il biglietto!
Nella civilissima San Francisco, sei obbligato a pagare il biglietto all'entrata (se non ce l'hai già), CON GLI SPICCI! L'autista non accetta soldi cartacei e non te li cambia! Ma da noi no, nze pó fa.

Esempio di fermate fitte: via monselice, stradina in discesa dopo piazza Ragusa, c'è una fermata del 16 e dell'85. 20 metri dopo c'è il semaforo, il bus svolta a sinistra e tac, un'altra fermata sia del 16 che dell'85. Due fermate a 50 metri c-i-n-q-u-a-n-t-a.

Anonimo ha detto...

..........non solo, se l'autista provasse solo a confrontare verbalmente il pezzo di merda evasore verrebbe subito denunciato per aggressione, con aggravante del reato a sfondo razziale se la vittima fosse straniera (90% dei casi).
Se fermasse l'autobus in attesa che l'evasore paghi o se ne vada, come avviene a Londra, verrebbe altresi' denunciato per sequestro di persona.
Il cancro dell'Italia e' la giustizia che non funziona, tutto il resto e' fuffa...

Anonimo ha detto...

Pertite da un presupposto sbagliato: Roma non ha nulla a che fare con le capitali europee come Londra, Parigi, Madrid, ma con le capitali europee come Atene, Istanbul, Bucarest

Anonimo ha detto...

L'autista non deve confrontare verbalmente nessuno; l'autista deve semplicemente impedire che chi non ha il biglietto salga sulla vettura. Se necessario chiamando le forze dell'ordine.

Anonimo ha detto...

La risposta ve la siete data da soli "Fatto per quei paesi dove si è rinunciato in partenza a far rispettare le regole e dove il trasporto pubblico è scambiato come una specie di servizio sociale per furbi e scrocconi." ... tanto poi c'è sempre Pantalone di tutta Italia che ripaga le voragini di bilancio ATAC ... E' TUTTO VOLUTO .. poi però non lamentiamoci se al nord odiano Roma

Anonimo ha detto...

oppure, altra soluzione, si dichiarano i mezzi pubblici gratuiti come a Tallin (Estonia). Ma lì la gente è molto meno di numero, molto più civile, e i mezzi funzionano bene e spediti. Il che renderebbe questa soluzione inapplicabile, al momento, a Roma.

Anonimo ha detto...

NOn so se sia ancora così... ma a Londra non era consentito stare in piedi nell'autobus. C'era una tolleranza sino a due persone ma poi basta. Ricordo un gruppo di italiani, che non conoscevano la regola, "costretto" dagli altri passeggeri a scendere perché se no l'autista non sarebbe ripartito.

Anonimo ha detto...

Tra le migliorìe indispensabili non dimentichiamo la prioritizzazione dei semafori a favore del passaggio dei mezzi pubblici rispetto ai privati! ELIMINARE FERMATE SUONA COME INVOLUZIONE se non si prioritizzano prima i semafori e si fanno corsie ad hoc.

Anonimo ha detto...

perchè in quelli città i bus sono "residuali" , avendo metropolitane che coprono tutta la città ! A differenza nostra...

Anonimo ha detto...

E' strano però, fino al 2009 gli autobus di Parigi e di New York avevano tre porte come quelli italiani, almeno quelli che ho preso io. Non per questo il servizio o la disciplina erano minimamente paragonabili allo scempio offerto dall'atac.
Forse anche al di là delle Alpi si notano i segni di un incombente imbarbarimento dovuto all'immigrazione, e quindi si corre ai ripari con strumenti pratici, come la riduzione sui mezzi delle "vie di fuga" per gli evasori.
Ma nel 2005 ricordo benissimo che a Parigi l'autista si rifiutò di partire, con grandissima eleganza, perché una spagnola era entrata dalla porta centrale senza mostrare il biglietto.

Anonimo ha detto...

Per quale oscuro motivo con due porte nessuno salirebbe da dietro e con tre si?

Anonimo ha detto...

Come sopra. Si convogliano i flussi di entrata e uscita e si riducono le vie di fuga.
Ma come tutti i provvedimenti di controllo funzionano solo in paesi già civili in cui ancora siano efficaci le figure di autorità, in questo caso l'autista, e di controllo; qui ci sarebbe la lotta al coltello per entrare dall'uscita, passando sul corpo di chi sta uscendo dalla porta giusta.
Tra l'altro già esistono gli autobus a due porte, e il risultato è lo stesso casino degli autobus a tre porte, con maggiori rischi in caso di incendio, vista l'anarchia dei passeggeri. A volte è lo stesso autista ad aprire solo una porta, facendo entrare e uscire tutti dallo stesso passaggio.
Qui ormai c'è proprio una forma di ostinata imbecillità sociale, e direi quasi di autodistruzione.

Anonimo ha detto...

Non c'è da stare a discutere.
Ha perfettamente ragione rfs.

Chiediamo al comune ad Esposito e allatac di prendere tutte queste decisioni e innovazioni

Anonimo ha detto...

100 milioni anno di evasione significa oltre 180.000 persone che viaggiano gratis sugli autobus al giorno a Roma.
Secondo me la stima è errata e sarà un decimo di quanto viene affermato.

Anonimo ha detto...

vi scrivo da parigi.

gli autobus qui, come gia detto, hanno 2 porte. dei cartelli di divieto d'accesso e varie frecce invitano i passeggeri a salire solo dal davanti e a timbrare il biglietto.

una volta salito sul bus, di norma si saluta e si viene ricambiati con un Bonjour, se non si ha il biglietto occorre chiederlo all'autista che ce lo venderà per 2 euro, c'è anche un cartello che invita a fare "l'appoint" cioè a fornire una moneta da 2e per evitare di farsi dare il resto e rallentare la fila.

se invece si è muniti di biglietti, come la maggioranza dei viaggiatori, lo si timbra nell'obliteratrice o su un sensore elettronico a seconda della tipologia, entrambi gli strumenti emettono un suono.

cosa succede se qualcuno non trimbra o cerca di salire dal retro?

per esperienza, quasi nulla. nel senso che rare volte ho visto l'autista rimproverare personalmente gli abusivi. tuttavia la figuraccia è enorme perchè tutti si rendono conto che sei un evasore e se trovi dei passeggeri particolarmente sensibili al tema potrebbero anche fartelo notare. inoltre l'autista può attivare una voce audio che ricorda come salire da dietro sia vietato ed è obbligatorio timbrare il biglietto.

è un sistema perfetto?

no, alcuni riescono a non pagare e a farla franca ma vi assicuro che un po per civiltà, un po perchè se non si paga ci si sente con il fiato sul collo, il 95 % dei passeggeri è in regola quando sale. e se non lo sei se ne accorge tutto il bus, autista compreso.

Anonimo ha detto...

"Non c'è da discutere, rfs ha perfettamente ragione"?
Mi pareva strano, solita mobilitazione per sollecitare 257simo appalto del menga e il 6789 simo tipo di bus diversi.
Per chi vuole verificare come sia ininfluente il numero delle porte, anzi pericoloso in occasione di incendi, vada al capolinea di Piazza San Giovanni, dove sono alcuni prototipi, strategicamente e non a caso assegnati a linee non congestionate, sennò con due porte si rischia la strage al primo incidente che richieda la pronta uscita dal mezzo.
Almeno con tre porte si rischia di meno, sia in incolumità che in regalìe alla breda romenibus...

Anonimo ha detto...

Personalmente credo che tu abbia scritto un mare di FUFFA.. inutile e dannosa. Spero che tu non creda veramente a quello che hai scritto.

Anonimo ha detto...

Prima si è sollecitato l'acquisto dei microbus elettrici, che sembravano imprescindibili per svicolare nel traffico e per l'ecologia.
Appaltone, e si è visto che espansione del tipo di mezzo e che risoluzione del traffico.
Poi si è sollecitato l'acquisto dei maxibus con snodo, che sembravano imprescindibili per alleggerire il traffico ed evitare di fare a pugni grazie alla grande capienza.
Appaltone, e si è visto che espansione del tipo di mezzo e che risoluzione del traffico e delle folle furenti.
Poi si sono inventati i mezzi alla francese, coi sedili in trapuntina, appaltone, tempo dieci giorni e profumavano di cesso di autogrill.
Poi è diventato emergenziale avere i bus con l'aria condizionata, e adesso ci troviamo coi bocchettoni di azoto a - 40 gradi ad altezza collo, o l'asfissia garantita, avendo eliminato i finestrini più ampi di dieci centimetri - e anche lì, grande sicurezza in caso di necessità.
Qui l'unica cosa veramente urgente è rieducare in campi di concentramento la popolazione, ed espungere le ditte dalla mangiatoia pubblica.

Anonimo ha detto...

La situazione attuale è che noi ci facciamo rifilare mezzi difettosi prodotti in spagna o soprattutto in romania, mentre regaliamo i mezzi di eccellenza ai romeni, così si finisce di delocalizzare e di distruggere la qualità italiana.
Comunque all'estero esistono bus a tre, a due e anche a una porta, il numero degli ingressi è dimensionato al mezzo.

Anonimo ha detto...

Noi partiamo dal presupposto che l'incivile che non paga il biglietto possa essere messo in qualche modo alla berlina. Ma non è così. Oggi chi scende dalle porte centrali deve litigare con quelli che vogliono salire, così domani se si dovesse scegliere l'autobus a due porte chi scende dovrebbe litigare con quelli che vogliono salire. Come oggi. Gli autisti non si sognano di mettersi a controllare, a meno che non gli diano un sostanzioso aumento e/o una percentuale sui biglietti fatti fare. Se vogliamo educare chi utilizza il mezzo pubblico bisogna partire da una repressione capillare di chi il biglietto da anni non lo paga. I controllori dovrebbero avere la qualifica di ausiliari di polizia per aiutare nella richiesta di documenti. Poi per un periodo di tempo, diciamo tre mesi, al posto delle multe dovrebbero essere messi in grado di poter fare i biglietti utilizzando macchinette emettitrici portatili collegate al cellulare, azione educativa e poi iniziare con la fase repressiva pura e semplice. E sopratutto le squadre di controllori non dovrebbero essere quelle poche che ci sono adesso ma dovrebbero essere almeno un centinaio di squadre in modo da fare un controllo capillare in tutte le ore del giorno.

Anonimo ha detto...

http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/scandalo_bus_sfilata_di_manager_in_procura_sull_appalto/notizie/249342.shtml

"Caz...! Questi li hanno presi, è urgente riorganizzarsi..."

Anonimo ha detto...

Nun c'e'problema, basta sigillare o non aprire la terza porta......

Anonimo ha detto...

Giusto un appunto all'autore. Scrive: "un mezzo che ha avuto un qualche successo nell'Europa dell'Est (non a caso) e che, ovviamente, ha tre porte. Fatto per quei paesi dove si è rinunciato in partenza a far rispettare le regole e dove il trasporto pubblico è scambiato come una specie di servizio sociale per furbi e scrocconi". Boh, forse converrebbe abbandonare i concetti validi trent'anni fa (ma neanche allora, veramente). Sfido l'autore a indicare uno di questi "paesi degli scrocconi" in "Europa dell'Est" (si dice Europa centrale, oggi) e prendere in considerazione il fatto, puro e semplice, che "Europa dell'Est" di oggi è la nostra città

Unknown ha detto...

Personalmente ritengo sia questione di rispetto delle regole. Fino agli anni 80, sugli autobus si saliva dalle porte di dietro se dovevi fare il biglietto (e dove ovviamente c'era l'obliteratrice), da quelle davanti se avevi la tessera da quelle di centro per scendere. Oggi tutti salgono e scendono da tutte le porte disponibili con ovvia confusione senza che l'autista si preoccupi di farmi rispettare quelle semplici regole.

Anonimo ha detto...

In effetti basterebbe sigillare la porta centrale, senza comprare mezzi nuovi, no? Ma il problema persisterebbe. Io i 'mezzi' mi sono abituato a non prenderli perché quando li ho presi mi è capitato di tutto: furti, mancati funzionamenti, spintonate, e poi ... puzza e sporcizia. Comunque il problema terza porta si risolverebbe in pochi secondi con un bel lucchettone! Elettronico, ovviamente, un sistema che apre la terza porta solo in caso d'emergenza, incendio o incidente. No? Ci vuole tanta fantasia? Il problema non sono i mezzi ma i romani e compagnia comunitaria bella! Ciao regà!

Anonimo ha detto...

Tutta questa cagnara, e nemmeno si sa se effettivamente la cifra stimata dell'evasione sia corretta o quantomeno si avvicini alla realtà.

100 milioni di euro all'anno significa oltre 180.000 passeggeri che viaggierebbero gratis ogni giorno.

Anonimo ha detto...

Mi correggo… 120 milioni all'anno significa 220.000 biglietti evasi ogni giorno.

Daniele ha detto...

Entro nella stazione della metropolitana "Anagnina".
Mentre mi accingo ad inserire il mio BIT nell'obliteratrice vedo, alla mia sinistra, un par de romanari (di cui uno con la pansa) entrare in due con un solo bijetto. Nello stesso momento alla mia destra un negrone passa indisturbato tra le barriere rimaste aperte (dopo il precedente passaggio di un altro utente).
Inserisco il BIT nell'obliteratrice, le barriere si aprono e le supero.
...e mi sento un cojone...

Anonimo ha detto...

D'accordo a far salire le persone davanti almeno si è "costretti" a pagare. Ma come si risolverebbe il problema degli "scrocconi" nei capolinea???

Anonimo ha detto...

Una cosa che si potrebbe fare è vincolare il rispetto del pagamento delle multe prese perchè senza biglietto al pagamento dei ticket sanitari per visite ed esami specialistici. La cosa potrebbe funzionare grosso modo così: l'utente multato per mancanza del biglietto, se non paga entro il termine stabilito sarà penalizzato con il pagamento dell'intera prestazione per visite ed esami specialistici ASL, e questo finchè non provvederà al pagamento della multa. Se invece si tratta di extracomunitari e/o senza fissa dimora, perdita anche del diritto delle prestazioni di pronto soccorso. In pratica, se non paghi la multa, prendi una bella legnata sul versante sanitario! Ci volete scommettere che così facendo si abbatterebbe di molto l'evasione?

Anonimo ha detto...

Penso che il problema delle porte non sussisterebbe se quel coglione di esposito, il giorno dopo la sua nomina, dico, il giorno dopo, fosse andato in Atac a dire "voglio 1000 controllori in strada sennò porto i libri contabili in tribunale e ve ne andate affanculo tutti quanti". 12000 dipendenti, dico 12.000 dipendenti ha l'Atac, mi spiegate che cazzo fanno tutto il giorno?

Anonimo ha detto...

Il discorso è interessante, ed anche abbastanza complesso. Fermo restando che il pagamento all'autista del titolo di viaggio si fa in altre parti d'Italia, mentre ad esempio a Palermo i controllori salgono accompagnati dalla Polizia di Stato (ma qui a Roma non lo si vuole evidentemente fare, vanno anche fatte alcune considerazioni. La prima e, forse più importante, è questa: a Roma (ma non solo, qui in Italia) l'autobus è a tre porte (e lo fu anche a quattro, a partire dai FIAT 421 AL del 1974 fino al pensionamento dei bredabus 2001 e dei Turbocity verso la fine degli anni Novanta) innanzitutto perchè lo imponeva il codice della Strada: l'autobus urbano doveva essere almeno a tre porte, il suburbano e l'interurbano a due. Poi, va fatto un discorso che a molti sfugge: qui nella Capitale l'autobus è chiamato anche e soprattutto a fare linee di forza, ossia percorsi a forte domanda che, nelle principali città europee e mondiali, vengono fatte con metropolitane o tramvie moderne ad alta capacità di trasporto. Di conseguenza, l'affollamento degli autobus è inevitabilmente maggiore qui a Roma (a parte poi per le scarse frequenze, gestite alla "cazzo di cane", ma questo è un altro discorso), e l'avere più porte comporta una forte riduzione dei tempi di sosta alle fermate, che si traduce in velocità commerciali più elevate, sfruttamenti migliori dei veicoli e, in definitiva, maggiori economie di esercizio. Questo in linea teorica, poichè l'elevata velocità commerciale di una linea la si ottiene anche con minori fermate, percorsi più protetti, semafori asserviti al trasporto pubblico e così via.
Questo è un discorso. L'altro è: vada tale regola per i bus a due porte, ma per i tram come la mettiamo? E parlo in particolare delle vetture più moderne, ossia gli ALSTOM CityWay impiegati sul 2, 3 e 8, dotati di molte porte e con cabina del conducente totalmente separata dai viaggiatori; in questi casi, o si sperimentano i tornelli alle porte o si incrementa la controlleria, la quale ultima deve essere fatta in modo serio, con personale alto due metri accompagnato se occorre dalla Polizia, e non da ragazzotte anoressiche che non spaventano manco un gatto.
Infine, va fatta un'ultima considerazione. Nella maggior parte dei paesi europei vige a monte un sistema del tutto diverso dal qualunquismo romano: chi si comporta male viene redarguito dalla stessa gente, e se ci si azzarda ad aggredire il personale le pene sono severe e certe. In Germania poi, se si viene pizzicati più di una volta senza biglietto, si rischia fortemente di andare in galera ed è successo anche ad un'attrice famosa, la Nastassja Kinski). A Londra se fai lo stronzo su un bus l'autista ha un bel manganello che può adoperare, poi viene in pochi minuti (e non dopo ore come qua) il Bobbie inglese che ti dà il resto. Qui, chi interviene? E se anche intervengono, che ti fanno? Una ramanzina tipo: "Birichino, non farlo più, se no fai piangere la Madonna...".

Anonimo ha detto...

Dimenticavo un punto conclusivo importante: l'autobus a sole due porte a Roma lo puoi usare quasi esclusivamente su linee a scarso traffico, come ad esempio alcuni collegamenti periferici. E su quelle linee si potrebbe usare il sistema della salita dalla sola porta anteriore e tutto il resto. Ma rimane il problema di abituare la gente a tale innovazione, e con l'anarchia e il ribaltamento di valori regnante qui a Roma la vedo molto difficile, a meno che non si mettano alla guida esclusivamente autisti uomini con corporatura stile Incredibile Hulk...

NonPuòEssereVero ha detto...

Se gli autobus fossero più frequenti anche se avessero una porta non si creerebbe congestione!

Anonimo ha detto...

Sì, ma quanti ne dovresti far passare al minuto? Diventerebbe antieconomico. Un certo numero di porte ci vuole comunque, e questo dipende dalla tipologia di servizio (il cosiddetto "profilo di missione") che il veicolo è chiamato a svolgere. Se un mezzo è destinato a fermate frequenti e ravvicinate, come nel caso dei veicoli urbani, si debbono avere vetture con pochi posti a sedere ed un maggiore numero di porte. Viceversa, in un veicolo suburbano o interurbano, con poche fermate e percorsi più lunghi, ci vogliono meno porte e più posti a sedere. Questo lo disciplina in gran parte, tra l'altro, il Codice della Strada, come scritto ad esempio qui:
www.antismog.org/civisonline/tpl-norme.pdf

Anonimo ha detto...

Comunque a mio avviso il problema non è tanto il numero di porte di un autobus. Il problema reale è che qui a Roma non c'è interesse a fare una seria lotta all'evasione tariffaria. E questo per diversi motivi: un po' per mancanza di volontà, un po' anche perchè, stante la situazione che si è venuta a creare a Roma in questi ultimi anni, combattere l'evasione in modo efficace potrebbe arrivare a costare più che tollerarla, purtroppo. E non solo: aggiungiamo a questo che qui da noi le tariffe non arrivano a coprire nemmeno il 30 per cento del costo del servizio, e il 70 per cento di differenza (valori i miei forse approssimativi, ma tanto per dare un'idea) è finanziato direttamente dagli enti locali. Degli introiti tariffari, poi, ad ATAC ne arrivano ancora meno, perchè gli incassi di un biglietto o abbonamento integrato vanno, tra l'altro, divisi con gli altri vettori (ad esempio Trenitalia).
Faccio poi un altro esempio, per chiarire il concetto, un esempio pratico. Supponiamo di fare controlleria in zone "calde" della città, ossia ad alta densità criminale. Prima di tutto ci vorrebbe la Polizia a coadiuvare i controllori, e poi, anche riesci a multare il soggetto balordo, che gli fai? Magari risulta nullatenente, dice di vivere in un posto e poi sta in un altro, prima di recuperare il credito sapete quanto costerebbe all'azienda? Molto più che tollerare il tutto. Si dirà allora: "ecco perchè l'autista deve controllare all'ingresso": d'accordo, ma lo vedreste da solo a controllare i biglietti su un notturno in zone poco raccomandabili? Allora forse converrebbe farlo coadiuvare da Guardie Giurate (ma che non hanno poteri di Polizia), oppure da agenti di Polizia anche Municipale, ma siamo alle solite: costerebbe, forse, più che tollerare il tutto. Mancando poi certezza della pena, leggi blande e applicate a cazzo di cane, alla fine che gli fa al trasgressore il controllo? Forse lo può far scendere o non salire, questo sì, ma poi il politico che decidesse una linea dura contro questi fenomeni passerebbe subito per fascista, o magari razzista se beccassero il povero profugo vittima di tutto e tutti o che ne so io...insomma, non dico che sia un problema non risolvibile, ma ci vuole tutto un apparato a monte diverso, che non è facile creare.

Anonimo ha detto...

Mi ricordo un pomeriggio invernale in cui salì sull'autobus (mi pare fosse il 23 a via della Giuliana) una squadra di controlleria. Detta squadra era costituita da tre ragazzotte poco più che ventenni, alte un cazzo e un barattolo come si usa dire, di queste dall'atteggiamento scostante e precisino da collegiali, di cui la nostra adorata ed efficientissima azienda di trasporto romana si è, ahimè, ampiamente riempita in questi ultimi anni, semplicemente ridicole in tutto, che prima di salire sul bus stavano, tra l'altro, venendo pure prese in giro da due soggetti poco raccomandabili. Ora, io dico: ma le vedreste queste tre a fare controlleria di notte in zone come Tor Bella Monaca? Secondo me uscirebbero, dall'autobus, da un lato i pezzi di divisa e da un altro le ossa delle tre sfortunate verificatrici...

Anonimo ha detto...

ATAC considera i suoi utenti come pecore quindi più pecore possono entrare meno viaggi, secondo loro, devono fare. Le tre porte servono NON per controllare o semplificare, ma per agevolare tutti quelli che non vogliono pagare perchè credono di avere il diritto di farlo, grazie alla gestione e mindset degli "amministratori" ATAC.

Anonimo ha detto...

A Vienna i bus non ce le hanno proprio le porte, stanno piu' avanti di tutti.

Anonimo ha detto...

per chi si fa la domanda "120 milioni all'anno significa 220.000 biglietti evasi ogni giorno" forse non sa che solo la metropolitana (escludendo roma-lido , roma-nord e termini-giardinetti ) trasporta quasi 300 milioni di persone l'anno e quindi i 180000 evasori giornalieri sono più che credibili

atac trasporta circa 1 miliardo di persone\anno

Anonimo ha detto...

Gli autobus a Roma sono un servizio troppo importante per essere lasciato come servizio socio assistenziale.
Controllando i biglietti all'entrata la metà delle persone oggi sui bus che viaggiano a scrocco non si metterebbe nemmeno in fila.
Rimarrebbero solo le persone educate a timbrare magneticamente il titolo di viaggio.
Quindi non ci sarebbero problemi né le file rallentatrici lamentate da molti.
Il bus sarebbe molto più vuoto ovverosia pieno di persone paganti che a questo punto viaggeranno comodamente non affollati ma con un posto a sedere.
Ne più ne meno quello che avviene nei posti dove si adottano tali accorgimenti.
Ossia il mondo fuori da Frosinone.

Ma i romani sono speciali a capire le cose ovvie.
Come quando si dice speciale di una povera persona affetta da sindrome cerebrale.
Roma è diversa dalle altre città. Roma ha una specialità tutta sua.
Appunto.

Anonimo ha detto...

1 miliardo di persone all'anno significa grosso modo 2,5 milioni di persone al giorno, ogni giorno.
Dubito fortemente il dato sia esatto.
La stima di 120 milioni di evasione annua è irrealistica.

Suona tipo mettere a bilancio attuale i fatturati futuri ancora da fare… stile ENRON, per capirci.

Si deve guardare ai bilanci attuali e da poco passati e vedere quali sono le voci di spesa che incidono di più.

Quelle vanno razionalizzate. Poi bisognerà alzare il costo del biglietto, magari portandolo a due ore di validità invece dell'attuale 1,30 per dare un minimo qualcosa in cambio all'utenza pagante.

Il fronte "portoghesi" va sicuramente affrontato, ma non può diventare una spesa in più è maggiore rispetto a quello che realmente si recupererebbe.

Tralascio le follie da "recupero crediti coattivo" sulla sanità proposte da un folle, cui auguro vivamente di diversi misurare con qualche problema sanitario e doversi districare nel SSN nazionale senza conoscenze, raccomandazioni, favori etc.
Sbroccherebbe al primo giorno impugnando un kalashnikov.

Anonimo ha detto...

L'articolo è pietoso, evidentemente scritto da qualcuno che non ha la minima idea di come funzioni il TPL in una grande città.
Qualcuno ha fatto notare le cazzate scritte, ma molti altri commenti mi fanno capire il livello veramente basso, direi "de panza", con cui molti affrontano il problema.
In bus sono a 2 o 3 porte a seconda del tipo di carico delle linee.
In molte grandi città: Parigi, Londra, New York, i bus sono un servizio accessorio, spesso di scarso traffico, perché il grosso dei viaggiatori usa la metro.
A Roma tutti salgono e scendono dove cazzo gli pare, non sarebbe una porta in meno a risolvere il problema.
Che nei paesi dell'est Europa ci siano un mucchio di scrocconi è una favola incredibile.
La gara dei bus Atac è andata deserta perché nessuno si fida della solvibilità dell'azienda.
E per finire il "fantomatico" sistema a sfioramento di Istanbul.
Parlate forse dell'akbil?
E' un sistema di pagamento elettronico in funzione da un mucchio di anni e, se ricordo bene, andato in pensione quest'anno, niente di trascendentale, ma che funziona, come funzionano tutte le cose quando si vuole farle funzionare.

Anonimo ha detto...

Apprezzo e condivido l'articolo in molti punti ammesso che contenga errori non sono un tecnico del settore, almeno come molti articoli pubblicati su questo sito ha il merito di proporre in modo costruttivo dei cambiamenti. Non comprendo i giudizi negativi, se non accompagnati da altre proposte realmente innovative. Speriamo si formino nuove coscienze civiche rispetto a quelle decrepite e clientelari che hanno portato la città a vivere questo stato comatoso. Vigiliamo sul prossimo bando per il bene dell'azienda, della città e dei suoi cittadini

tramvinicyus ha detto...

Come ha affermato il mio Esimio Collega del 12 settembre u.s. (h 11,04 pom)non è una questione di porte, anzi un maggior numero di porte garantiva un incarrozzamento più rapido (l'atto di salire in vettura o abbandonarla).
Il problema è la civiltà, la mentalità, il senso dell'osceno che, se trasla troppo rapidamente, ci fa dimenticare di quando eravamo un minimo civili.

Fino al 1997 non esistevano vetture lunghe 12 metri a 3 porte, le porte erano 4, lo erano state ininterrottamente per 17 anni. (1980-1997)
Per 17 anni l'ATAC, su tutte le vetture 12 metri che ordinava, VOLEVA le 4 porte; e il tutto funzionava benissimo.

Oggi il solo fatto di "imporre un qualcosa" , se essa non trova l'accordo del mio telefonino, non la faccio è semplice.
E se nessuno mi impone di farla, va bene così. In fondo che cos'è il TPL? Uno strumento per ocultare quanti più morti di fame possibile! Morti di fame, vecchi, studenti e turisti; tutte persone che la "dea Automobile" non vuole tra i coglioni. Il gioco è fatto, basta rendere il TPL gratuito in modo che ci salgano più persone possibili....il crack Aziendale? Ma non diciamo sciocchezze...c'è sempre Palazzo Chigi (cioè tutta l'Italia) pronta a rimediare. Anche perché se fallisse l'ATAC fallirebbe Roma e se fallisce Roma la fine della Jugoslavia, per l'Italia, sarebbe vicinissima...


Quindi non si dicano sciochezze neanche qui a RFS. Non è la fermata troppo vicino all'altra il guaio del bus a Roma. Non è la vettura con 2, 3 o 4 porte che risolverebbe il problema. Il problema si risolve con la RIEDUCAZIONE.
Ma la parola RIEDUCAZIONE sa subito di "Signorina Rottenmeier" (una rieducatrice nazista e stronzissima dei cartoni animati di Heidi...1978) e anche questa non viene accettata dal mio onanismo telematico.

Quindi adesso la mentalità a Roma dice questo "faccio come cazzo mi pare" me lo dice l'APP....

Domani mattina facciamo un rapidissimo esperimento a costo zero. Facciamolo solo sui Tram Artcolati Stanga, quelli più vecchi che vediamo sulla Via Prenestina. Disattiviamo la porta anteriore con un bel cartello tipo "Staff Only" come al Mc Donald's. Un Poliziotto e un biglittaio sulla posteriore e un dipendente Atac tolto dallla scrivania accanto all aporta centrale. Incarrozzamento a senso unico. Sali dalla posterioire, scendi dalla centrale.... dopo aver pagato. PAGATO SOLO SUI MEZZI ATAC, NON PAGATO L'UNIVERSO DI 1.300 KM QUADRATI PER IL VOLEMOSEBBENISMO DE RUTELLI E DE 'STA ROMA MIA...

Vogliamo provare? Vogliamo vedere la Prenestina marmellata di lamiere perché 8 persone su 10 che prima erano in tram ora si sono rovesciati per strada con carretti a trazione animale come a Calcutta pur di non pagare? Ehi.... ma mi graffiano il SUV!!!

Auguri!


Tramvinicyus

Storia del TPL come primo Social Network

Anonimo ha detto...

Quello che ha scritto Tramvinicyus è sostanzialmente corretto. Certo, come ho già scritto prima, forse su alcune linee periferiche, esercitabili (ed esercitate, in alcuni casi) con autobus da 12 metri e due porte si potrebbe provare ad introdurre la salita dalla porta anteriore e discesa da quella posteriore, con verifica da parte dell'autista, ma torniamo al discorso fatto in precedenza: se sale chi non rispetta tale regola e comincia a rompere le scatole, che può fare l'autista da solo? Chiamare la Polizia, che magari viene dopo tre ore perchè ha altre cose più importanti da fare? Oppure lo prende di forza e lo fa scendere, magari passandoci lui i guai? Certo, è vero che si fa in altre zone d'Italia, ma magari sono zone più tranquille e con maggiore civiltà e senso civico rispetto a Roma. Si dice "ma all'estero lo fanno": verissimo, ma all'estero se chiami la Polizia viene in tempi estremamente brevi, poi la gente dà addosso al trasgressore perchè ha senso civico, mentre qui magari darebbero addosso all'autista, reo di far rispettare le regole in un sistema che, puntualmente, le viola. Questo è il problema di fondo. Forse lo si potrebbe fare progressivamente, magari su una sola linea come esperimento e facendo coadiuvare l'autista da uno o più agenti di Polizia, ma come ripeto non la vedo facile se non c'è una forte volontà a monte di combattere certi fenomeni.

Anonimo ha detto...

Io mi ricordo che, quando c'erano i fattorini, si pagava il biglietto e basta, salendo e scendendo dalle porte giuste. Poi gli stessi sono stati tolti per motivi di costo di personale, per poi ridurre all'osso anche i verificatori. Il messaggio così dato è: "fate quello che cazzo vi pare". E vai ora a cambiare questo stato di cose...non è affatto facile.

Anonimo ha detto...

Sì, che poi anche Roma in realtà ha autobus da 12 metri a due porte, basti pensare ai Mercedes-Benz Citaro suburbani serie 8101-8200 o agli interurbani dello stesso modello serie 6001-6183, ed anche altri modelli ancora più recenti.
Secondo me, almeno per ora, si dovrebbe incrementare in modo serio il personale di verifica, che va fatto accompagnare, almeno nelle zone calde, da agenti della Polizia Municipale. A Torino, per esempio, si fa così. A Palermo addirittura si fa, almeno in alcuni casi, addirittura con la presenza di agenti della Polizia di Stato...

Anonimo ha detto...

Se è per questo anche in Abruzzo ed in Calabria, questa estate, ho visto gli autisti di alcune linee di autobus fare il biglietto, con mezzi a due porte e salita solo davanti. In Abruzzo, poi, su altre linee esiste ancora il fattorino, che gira con la sua macchinetta e ti fa il biglietto chiedendoti dove vai (l'ho visto sull'autolinea di gestione ARPA Castel di Sangro-Avezzano). Però su linee suburbane ed extraurbane non molto affollate ho visto fare tutto questo, con poche fermate intermedie e percorsi, appunto, medio-lunghi.

Anonimo ha detto...

Se fai notare ad un addetto alla stazione metro che hai visto persone che entrano dall'uscita ti risponde, dopo essersi tolti le cuffiette dalle orecchie, che loro sono tenuti a vedere solo quello che succede sui monitor.
E cosa si vede su questi monitor se non quello che succede in stazione? Forse qualche film per fargli passare il tempo.
Ma qual'è la funzione di questa gente? Perché sono stati assunti? Quali sono i loro compiti?
Lo si vuole chiarire una volta per tutte?
Ormai si è generato un sistema che fa si che ormai non si controlla più niente perché si ha paura delle reazioni dei portoghesi. Ed anche perché i dirigenti mandano dei messaggi che non incutono nessun tipo di timore nel non pagare il biglietto.
Bisognerebbe ridisegnare i compiti di ognuno. Ma non penso che con i sindacati di mezzo,i dirigenti ed i politici che ci sono si arrivi a qualcosa di positivo.
Ormai la situazione è marcia e prima o poi il problema uscirà fuori se non si comprende che chi paga manda avanti il servizio ma chi non paga lo affossa.
Per le porte penso che pure mezza porta non basterebbe a fermare l'ondata. Bisogna cambiare la mentalità ed in questa città è impresa titanica.

Anonimo ha detto...

Mah! Rieducatori de noantri, nostalgici dei bei tempi andati che furono e che mai ci saranno di nuovo, compratori di autobus come se fossero sacchetti di patatine… in tutto questo ancora non si vede lo straccio di un documento che sia una che attesti effettivamente le stime fette sull'evasione dei biglietti, e quali costi sostenere per recuperarne una parte.
Il tutto farcito dalla solita irrazionalità, quella si cialtronistica, di chi crede di conoscere e poter risolvere un fenomeno essendone stato mero testimone (un po' come lo spettatore della partita di calcio che a fasi alterne è bomber, regista, portiere, tecnico e Presidente della squadra per cui tifa).

Anonimo ha detto...

Ma se qui la gente parcheggia sugli spazi riservati ai motorini, quando va bene, nonostante ci siano parcheggi liberi intorno la dice lunga su come questa città vada rieducata e posta sotto stretto controllo dopo tanti anni di "faccio quello che mi pare".
Addirittura si vedono anche genitori che guidano con i figli piccoli in braccio, con l'airbag ovviamente inserito, e sono orgogliosi di farlo.
Un giorno gli diranno pure: mi raccomando non mi venire a chiedere i soldi per l'autobus che tanto quello che non si paga.
Tutto parte dalla famiglia ma se i capifamiglia sono questi di che stiamo parlando?
Va bene i dirigenti, i politici ed altro ma tanti cittadini non è che siano granché...

Anonimo ha detto...

Ad Anonimo settembre 13, 2015 1:59 PM: Esatto, è molto giusto quello che hai scritto, ed hai centrato gran parte del vero problema di fondo.

Anonimo ha detto...

Va bene anche qui dopo averlo messo sul post dell'Ama e del suv:

Ma qualcuno ha mai provato ad inoltrare un reclamo attraverso i siti Ama o Atac? E' praticamente impossibile farlo perché i moduli sono guidati con voci che spesso non corrispondono a ciò che si vuole segnalare. A questo si aggiunge, vedi Atac, che se anche hai messo tutti i dati ti visualizza sempre che gliene manca uno ed il reclamo non parte.
Chissà quanto costa questo sistema informatico.
Non c'è proprio volontà di voler cambiare. Due Aziende inutili che andrebbero ricostruite partendo dalla testa.
Sempre più avvilente. Sono tutti bravi a trovare soluzioni in campagna elettorale ma poi...

Anonimo ha detto...

la storia che il biglietto a bordo NUN ZE PO' FA' è una sciocchezza e non regge: installi sul bus la cassa automatica come quella di Decathlon o Leroy Merlin. Tu metti dentro i soldoni (sia in moneta che in carta, così non ci sono scuse sul taglio) e la macchina (non l'autista!!) ti da il biglietto e il resto DA SOLA.
Però continuiamo a preferire l'ammortizzatore sociale di far viaggiare tutta Roma a scrocco

Anonimo ha detto...

x Anonimo settembre 13, 2015 9:49 AM che scrive
"Tralascio le follie da "recupero crediti coattivo" sulla sanità proposte da un folle, cui auguro vivamente di diversi misurare con qualche problema sanitario e doversi districare nel SSN nazionale senza conoscenze, raccomandazioni, favori etc. Sbroccherebbe al primo giorno impugnando un kalashnikov."

Beh, non vedo perchè il recupero crediti coattivo sulla sanità debba essere intesa come una follia! Io il biglietto in autobus l'ho sempre fatto, come lavoratore dipendente le tasse, Irpef, Addizionale regionale e Addizionale comunale, io le pago fino all'ultimo centesimo, e visto quindi che le mie tasse vanno a finanziare sia il trasporto pubblico che il Servizio Sanitario Nazionale, credo sia giusto che chi usufruisca a scrocco di uno dei servizi da me pagati sia costretto alla fine a pagarsi per intero la sanità (che non significa quindi il venir meno in toto al diritto alla sanità, ma solo il pagarsela per intero finchè non paghi quanto dovuto!). Aggiungo che il sistema da me proposto lo estenderei anche a chi non paga in generale le imposte comunali, multe, etc, escludendo quindi da ogni forma di beneficio dell'assistenza pubblica (ad es. graduatoria per la casa pubblica, agevolazioni rette nidi e asili, etc.) finchè non venga versato il dovuto. In definitiva, si tratta semplicemente di una compensazione tra settori dello Stato, dove se non dai il dovuto da una parte, ti viene levato da un'altra, tutto qui!

Anonimo ha detto...

Io ti farei una bella compensazione neuronale.

Te lo ripeto: ti auguro di dover aver a che fare veramente con il SSN senza raccomandazioni.

Ti auguro di trovarti ad avere a che fare con Equitalia e l'Agenzia delle Entrate che ti chiedono tramite cartelle pazze crediti che non sussistono.

Ti auguro insomma di avere veramente a che fare con tutte le inefficienze di questo Paese, così che poi avrai da pensare veramente a qualcosa di importante rispetto ai fiorellini sulle aiuole, ragazzino.

Anonimo ha detto...

Ho sempre avuto a che fare con il SSN senza raccomandazioni e non ho mai avuto problemi.
Mai avuto a che fare con Equitalia o Agenzia delle Entrate perchè, ripeto, ho SEMPRE pagato tutto fino all'ultimo centesimo.
Sono stanco di pagare con le mie tasse i servizi (n.b.: bimbo, lo sai che il TPL e il SSN sono finanziati anche con la fiscalità generale?) a chi non le paga (evasori e/o lavoratori in nero) e/o a chi lo utilizza a scrocco.
Non ci vedo quindi nulla, ma proprio nulla di male ad escludere dai benefici e dai servizi dello stato assistenziale (pagato dai fessi come me) chi dolosamente (sottolineo: dolosamente) non contribuisce e/o utilizza a scrocco questi servizi.

Anonimo ha detto...

Si certo. Paga tutto finì all'ultimo centesimo, anche quello che non gli è dovuto. I vari papponi a carico dei contribuenti ringraziano.

Cazzaro.

O sei un ragazzino, oppure sei un paraculato che campa a scrocco delle tasse assurde che si pagano in questo Paese, con servizi da terzo mondo, debito pubblico da superpotenza militare globale (e sappiamo quanto siamo influenti anche da quel punto di vista eh!), burocrazia bizantina con oligarchia strapagata annessa.

Spara meno cazzate.

Anonimo ha detto...

Utilizzo intensamente i bus/metro a Roma da quasi 5o anni: non capisco perché TUTTI i giornali cartacei e i siti INSISTANO con questa PALESE CAZZATA dell'equiparare DISSESTO ATAC=PORTOGHESI SENZA BIGLIETTO.

Se è un problema di trita RETORICA GIORNALISTICA a caccia di nemici da dare in pasto ai ringhiosi autoassolventi lettori va bene. MA...

se invece, fosse una corretta indagine STATISTICO-ECONOMICA è chiaramente una distorsione a fini "infiammatori" della realtà e delle sue conseguenze:

LA STRAGRANDERRIMA MAGGIORANZA degli utenti hanno la convenientissima METRBUS ANNUALE o mensile, anche la stragrande maggioranza di lavoratori stranieri (anche per non incorrere in problemi nell'approfondimento controlli-regolarità del soggiorno, sebbene rari). I turisti per gran maggioranza sono abituati al rigore del loro Paese di origine.

Rimane COME DICONO LE VERE STATISTICHE SERIE un 5-7% di evasione che è, purtroppo, difficilmente comprimibile.

In ogni caso SAREBBERO "POCHI SPICCI" rispetto alla voragine deficit ATAC sia fisiologici (miliardi di km da coprire, costi mai arrivabili con le tariffe) che patologici (una su tutte Parentopoli e menefreghismo ).

Fortunatamente accantonata (? sicuri, eh??) la ringhiobarzelletta del pensionato bilioso che "arivole er bijettaro" (40 000 € anno di costi per recuperarne si e no 4000)

ANCHE RALLENTARE ULTERIORMENTE le già lentissime corse obbligando ad entrare dalla porta anteriore e sottoporsi a controllo sarebbe una inutile CATTIVERIA verso i superstiti fruitori del mezzo pubblico,

RIPETO con la 50ennale esperienza di Roma (e del resto del Mondo): NON INSISTETE SU QUESTO ARGOMENTO RISIBILE DAL PUNTO DI VISTA ORGANIZZATIVO-ECONOMICO.
ENORMI SPESE PER RICAVI MODESTI

Rimane la meno dispendiosa e a maggior DETERRENZA del'uso massiccio e frequente di controllori VISTA LA SOVRABBONDANZA DI PERSONALE AMMINISTRATIVO "sottoutilizzato".

Anonimo ha detto...

x settembre 14, 2015 12:50 PM -> il tuo patetico post rivela in pieno ciò che sei, ovvero il solito italiano medio, quello che l'opinione se la fa chiacchierando al bar in compagnia di altri italiani medi, quello per il quale "è tutto un magna magna...sò tutti uguali...sò tutti 'na manica de ladri", e di fatto incapace e impotente di partecipare alla vita pubblica, formulare un'idea, nè tantomeno qualsiasi forma di azione. Da quello che scrivi si presume anche che potresti appartenere alla diffusissima categoria di quelli che non vogliono pagare un centesimo di tasse perché convinti che saranno inevitabilmente fregate o sperperate dai politici (senza poi neanche arrivare a capire che in fin dei conti i politici non sono altro che lo specchio di chi li elegge...). Bah, cosa vuoi che ti dica...continua pure la tua vita in questa misera città e crogiolati pure nel tuo inutile qualunquismo, che ti porterai dietro irrimediabilmente fino alla fine dei tuoi giorni...

Accademia del Mantice ha detto...

nei paese dellEst ci sarebbe evasione del biglietto? da dove arriva questo dato? mi sembra campato per aria, io torno dai paesidell'est e tutti pagano il biglietto perchè ci sono controlli fortissimi...

Anonimo ha detto...

Non è proprio così, sarebbe una regola del menga altrimenti. È vero che non si può stare in piedi sul piano superiore degli autobus a due piani, ma nel piano inferiore e negli autobus a un piano si può tranquillamente. Capita anche che nelle ore di punta sulle linee più affollate, come la 86 o la 25, gli autisti chiudano un occhio se la gente rimane in piedi sulle scale o al piano superiore, ma se dovesse succedere qualcosa sono responsabili.
Poi è vero che gli autisti sono soliti spegnere i motori per "minacciare" i passeggeri che trasgrediscono le regole (specie quelli che entrano senza passare la Oyster o mostrare il biglietto all'autista) e ovviamente questo fa scaldare gli animi degli altri passeggeri.

Anonimo ha detto...

@12:10 ATAC stampa 100 milioni di biglietti all'anno (presumibilmente vendendoli tutti). Tutto il calcolo di 120 milioni di evasione annua da portoghesi è sballato. Oltretutto sono 100 milioni di biglietti per tutto, incluse quindi le metropolitane.

C'è anche chi ha scritto la baggianata che ATAC trasporterebbe 1 miliardo di passeggeri all'anno su Roma.

Tutto il concetto espresso qui sopra è completamente sbagliato alla radice, poiché le soluzioni proposte costano più di quanto farebbero realmente recuperare all'Azienda sul fenomeno portoghesi.

Ora bisognerebbe negare l'assistenza sanitaria a te, ma è evidente ciò già avvenga dal momento che evidentemente non ti sono stati più somministrati gli psicofarmaci di cui hai evidente bisogno.

anonimo ha detto...

"il nuovo bando per i nuovi 700 bus dovrà prevedere anche telecamere a bordo (puntate in faccia ai viaggiatori, vedasi cosa succede a Londra)" io le telecamere le installerei anche fronte strada per rilevare le targhe di tutti i veicoli in sosta sulle corsie preferenziali o alle fermate ...

Anonimo ha detto...

Considerazioni varie:

1) molto spesso siamo costretti a scendere dalla porta sbagliata semplicemente perché l'autobus è talmente pieno che non si riuscirebbe mai a raggiungere quella centrale. Con sole due porte - oltre ai problemi di omologazione ecc. - ci sarebbe la pratica impossibilità per l'autobus di procedure regolarmente, perché la gente non riuscirebbe a raggiungere l'uscita. Certo, se fossero semi-vuoti sarebbe efficace, ma è palese che se il controllo all'entrata non permettesse la salita di chi è privo di biglietto, allora non permetterebbe neppure di recuperare introiti. Ergo, con due porte si può viaggiare solo se diminuiscono di molti i passeggeri (a parità di numero di autobus), ma non può essere una soluzione per migliorare i conti dell'ATAC;
2) parte importante delle pessime condizioni di viaggio è causata dalla "violenza" con cui gli autistic conducono i mezzi. Sarebbe elementare installare cronotachigrafi sui mezzi, e obbligare il "download" delle "accelerazioni - frenate" a fine turno. Un semplicissimo software rivelerebbe il comportamento scorretto alla guida. Idem per il problema di quelli che usano il telefonino: una telecamera deve essere posta nella cabina di guida, e registrate costantemente il comportamento dell'autista;
3) Roma è calda o caldissima per diversi mesi all'anno; la grande quantità di persone a bordo, oltre alla frequente aperture delle porte, non consentirà mai di far funzionare l'aria condizionata in maniera corretta, che potrà solo gelare chi ci capita sotto. Soluzione: autobus significativamente più alti all'interno, doppio tetto coibentato (evita "l'effetto forno"), con finestrature molto ampie, nonché potenti ventilatori ESTRATTORI di aria (e quindi di umidità), invece che piccole bocchette che immettono aria freddissima).

Anonimo ha detto...

A Londra ci sono i bigliettai, e mi sembra la soluzione migliore per risolvere il problema a Roma. Gli autisti non possono fare anche i biglietti, soprattutto su quei bus dove c'è un flusso notevole di gente. E poi i furbi ci saranno sempre, pronti a salire dove si dovrebbe solo scendere, e davvero l'autista non può fermarli se non vuole fermare anche l'autobus.

Anonimo ha detto...

Non è questione di porte: anche a Barcellona, Milano, e in moltre altre città gli autobus hanno tre porte ma il servizio funziona bene. Anzi, tre porte anziché due (negli anni Ottanta c'erano autobus a quattro porte!) migliorano la velocità di incarrozzamento dei passeggeri. Il vero problema risiede nella mentalità del cittadino, che vede l'ATAC come uno schifo che neanche merita di essere pagato. Purtroppo se il cittadino non paga, quello che oggi è uno schifo domani neanche ci sarà più...

Anonimo ha detto...

Essendoci stato posso dire che Atene e la sua popolazione sono molto più civilizzati di Roma

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