Sì sì è vero che sembra Beirut negli Anni Ottanta. In realtà non è altro che la metro Rebibbia

23 novembre 2012








Questa mattina, domenica 28 ottobre, avendo con me la macchina fotografica mi sono recato alla fermata metro Rebibbia (dove passo quotidianamente ma senza macchina fotografica…) per documentare la situazione. Già erano state postate nel corso di questi anni alcune foto del luogo. Volevo soltanto aggiornarvi. A voi ogni commento. E' diventato molto pericoloso passare lì, non solo per le persone con difficoltà. Più di tre mesi fa ho inviato una mail al “Sindaco”. Vi riporto la parte conclusiva: “Per chiudere con una metafora. Il pavimento di accesso alla metro Rebibbia quasi sette anni fa incominciava a perdere una mattonella. Da quel momento in poi sono saltate, un po’ alla volta, altre mattonelle, nell’indifferenza più totale da parte delle “istituzioni”. La invito ad andare oggi a vedere la situazione. Nella lenta e inesorabile distruzione di quel piccolo pezzo di Roma rivedo la stessa sorte che sta avendo l’intero territorio capitolino. Fortunatamente nella profezia di Beda il Venerabile non si faceva cenno alla pavimentazione della metro Rebibbia: “Finché esisterà il Colosseo, esisterà anche Roma; quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma; quando cadrà Roma, cadrà anche il mondo”. Con i lavori di restauro che iniziano il 31 luglio mi sento più tranquillo...” Naturalmente non ho avuto alcuna risposta. Mi auguravo di riceverne una nella quale veniva fatto anche qualche riferimento alla situazione della pavimentazione. Magari poteva rispondermi che i lavori erano iniziati ma erano stati interrotti a causa del ritrovamento di antichi reperti. Dalle buche più grandi prima o poi uscirà qualche lettiga romana…. 
Giorgio

15 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Lettera al sindaco, eh? Chissà, poverino, quanto si sarà arrovellato. "Chiamo esercito?". (Non equivocare, hai fatto bene, benissimo, avrei fatto anch'io altrettanto. Diciamo che l'esito della lamentela era, come dire?, prevedibile).
Enzo

Anonimo ha detto...

Ho rischiato di rompermi un ginocchio per il primo gradino della piccola scalinata (il passaggio è semi-vietato tramite delle sbarre di ferro che saranno lì da qualche anno??) che aveva prima iniziato a cedere e poi si è completamente disintegrato.

EVVABBENE!

Anonimo ha detto...

sei grande per la lettera che hai scritto a Aledanno

Anonimo ha detto...

Grazie Giorgio,
sono convinto che la partecipazione attiva dei cittadini alla gestione del "bene comune" aiuti anche gli amministratori a fare meglio la loro parte. A volte, però, sono un po' duri di comprendonio ;-). Ma insistiamo, ne vale la pena !!!
...Il marciapiede in questione lo conosco bene ed è veramente pericoloso. Bisogna proprio che qualcuno si muova (e presto) per sistemarlo, sperando che, nel frattempo, non si faccia male nessuno.
Massimo

Anonimo ha detto...

con gli immancabili venditori abusi sullo sfondo!

mimmo056 ha detto...

qualche anno fa avevo provato a madare un richiamo all'ATAC, ma fu deltutto disatteso.
Una bella mattina trovai le transenne agli sclini e pensai " forse è la volta buona che li riparino!".
Neanche per idea, ci hanno costretti a passare per la rampa che ovviamente si è rovinata anche quella.
speriamo che questa votla si svegli qualcuno, visto che ci hanno rimesso la tassa sulla prima casa, il comune non dovrebbe avere più alibi di mancanza di fondi.
Bravo giorgio!

Anonimo ha detto...

E' uno schifo!!! Sono passati ormai 7 anni,nel frattempo ho trovato lavoro, mi sono spostata e ho avuto un figlio....e la situazione peggiora sempre di più! Spero che almeno per la prima comunione di mio figlio il nuovo sindaco ci faccia questo bel regalo!
o per lo meno le vogliamo cambià stè ceramiche??? DAJE'DAJE'

Anonimo ha detto...

A vedere queste immagini viene un infinito nervoso e un profondo disgusto. Senza parole per lo schifo in cui siamo immersi, ogni giorno di più... e nessuno fa niente.

Lucia ha detto...

Senza parole.
L'Atac si permette ancora di parlare di accessibilità e servizi per i diversamente abili... Dove sono tutti questi progetti per l’adeguamento ed il miglioramento dell’accessibilità di mezzi ed infrastrutture di cui si parla nella carta dei servizi?
Ah, già è un problema del V municipio.
Caradonna e Diacetti, se non siete in grado di risolvere neppure questo...

Anonimo ha detto...

Guardate che Beirut sarà anche stata bombardata ma poi la manutenzione straordinaria ed ordinaria la fanno.
La rete è piena di foto di Beirut, prima di fare certi paragoni andatevele a vedere, se fosse messa davvero come Roma scoppierebbe la rivoluzione!

Anonimo ha detto...

Infatti siamo peggio di Beirut, forse siamo ai livelli di Bengasi (dopo i bombardamenti), se non peggio.

Anonimo ha detto...

Io ormai mi ci sono abituato.
Quando prendo la metro a Rebibbia non ci faccio più caso.
Lucia, i due che hai nominato non è che non sono in grado. Uno ogni tanto si dimette, l'altro è troppo inesperto...
Dai che in campagna elettorale ci mettono il parquet.

Anonimo ha detto...

Forse mancavano le mattonelle in qualche altra stazione più importante. Almeno le potevano prendere tutte da un lato.

Anonimo ha detto...

E la cosa assurda è che nel frattempo in questi anni si è spesa una barca di soldi per allargare i marciapiedi in Prati e altre zone, cosa di cui non se ne sentiva davvero il bisogno. Ovviamente anche in quel caso le "mattonelle" sono saltate subito (ma un più economico asfalto non si poteva usare ?).
Aggiungo che a Rebibbia poi, la solita sfilza di bengalesi che vendono merda cinese rende il passaggio ancora più stretto e tortuoso.
Insomma, una piazza d'armi (inutile peraltro) ridotta ad un budello schifoso.

Massimiliano Tonelli ha detto...

Stai dicendo che gli allargamenti dei marciapiedi a Prati (allargamenti obbligatori secondo codice della strada) non andavano fatti continuando a consentire alle auto di parcheggiarsi in curva? Ho capito bene? Chi è che non ne sentiva il bisogno? Tu? E chi altri?

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