Atac, l'azienda di trasporto locale con il peggior rapporto tra utenti regolari e utenti abusivi

25 novembre 2012
Questa mattina da dentro un bus, noto un cartellone con cui il Comune di Roma "giustifica" il pessimo servizio offerto con ATAC. La scusante è la seguente: "Nonostante i tagli ai comuni, i tagli ai servizi pubblici e il carburante alle stelle".
Ma se alla base del peggior servizio di trasporto pubblico in Europa (mi limito al nostro continente) vi è una mancanza di denaro, perché ATAC e il Comune di Roma continuano a far viaggiare gratuitamente gran parte di quei 800.000 passeggeri giornalieri decantati nel cartellone?
Sono anni che non vedo un controllore sopra un bus e vi assicuro (avendo da tempo un abbonamento annuale che molto probabilmente non rinnoverò) che di controllori non se ne vedono. Di sera (prendo anche i notturni) gli stessi autisti ti dicono (non sapendo che il mio abbonamento è già stato pagato): "Tranquillo, la sera non vengono mai i controllori perché hanno paura di prendere le botte da quelli che viaggiano senza pagare".
Grazie ATAC.
Tuo prossimo ex cliente.
Alessandro Cosimetti

*Alessandro,
e non dici nulla sullo scandalo di questo cartellone pubblicitario mafioso? E' normale che Atac compri inserzioni così?
-Roma fa schifo

9 commenti | dì la tua:

lazarus ha detto...

http://www.linkiesta.it/trasporto-pubblico-gratis vi invito a leggere questo articolo che parla di alcune città europee che hanno deciso di offrire un servizio di trasporto pubblico gratuito, e di come può essere una soluzione innovativa ed economicamente fattibile. Forse è il caso che anche a Roma ci si arrenda all'evidenza e si riesca a sfruttare a beneficio di tutti un'attitudine ormai consolidata, privando al contempo tanti automobilisti di un alibi quale può essere quello del pessimo rapporto qualità servizio/prezzo. Con l'autobus gratis non ci sono più scuse.

Anonimo ha detto...

Ma poi la vogliamo smettere di dire che non hanno i soldi? Quanti picchiatori fascisti, ballerine e nani pagano per non lavorare ogni santo mese? Basterebbe riorganizzare l'azienda per avere in poco tempo un servizio di trasporto pubblico decente.
Maledetti schifosi.

Federica

Anonimo ha detto...

Quando torno a roma, uso solo i mezzi per muovermi, come ormai ho imparato all'estero: si esce con i mezzi e si rientra col notturno o col taxi magari dividendo la spesa. Continuo a pensare che questa sia la soluzione piu' comoda. Non mi passerebbe neanche per l'anticamera del cervello di prendere la macchina avvelenarmi per cercà er posto macchina al centro.

La sera della festa del rione monti intno alle due prendo l?autobus per tornare in zona marconi, salgo e col mio biglietto in mano cerco l?obliteratrice.....ebbene non c'erano. erano state levate. Ma a questo punto dico: di fatto ATAC non impedisce di viaggiare gratuitamente, che lo dicesse chiaro e tondo in modo ufficiale

Anonimo ha detto...

Sono convinto, usando i mezzi pubblici ogni giorno, che il 40% degli utenti NON paga il biglietto. Ricordiamoci che fino a due anni fa NON c'erano neanche i tornelli!!! ATAC! Il solo acronimo mi fa venire la rabbia! Ma questi cosiddetti amministratori ATAC non viaggiano MAI fuori l'italia? Sono ciechi o sordi?

Anonimo ha detto...

quoto lazarus. in una città come Roma, dove l'unica possibilità di assicurare una mobilità sostenibile è il rrasporto pubblico, esso dovrebbe essere finanziato interamente con tasse locali, almeno per i residenti. Non residenti e turisti dovrebbero invece pagare abbonamenti forfettari per un giorno, una settimana, un mese. Il finanziamento dovrebbe provenire essenzialmente da imposte sugli immobili, particolarmente dalle seconde case tenute sfitte, così magari emergerebbe lo scandalo di centinaia di migliaia di cittadini costretti a spostarsi a vivere nelle estreme periferie quando la parte centrale della città trabocca di appartamenti inutizzati. È questo un lusso che la città non può permettersi, giacché tutte quelle migliaia di cittadini vanno quatidianamente spostati dentro e fuori la città, con costi in termini economici, ambientali e di tempo speso mostruosi.
Ma con chi ne parli di queste cose? col sindachetto o coll'assessore alla mobilità che è sparito? oppure col candidato sindaco dell'opposizione che ancora non c'è?
Adriano

Anonimo ha detto...

ogni tanto, repetita juvant.

articolo che ricorda che il servizio pubblico è già finanziato dalle tasse, e non dai biglietti:

http://www.militant-blog.org/?p=6936

Federico ha detto...

Lo slogan corretto dovrebbe essere così: trasportiamo (se ci riusciamo) 800mila passeggeri (fonte? E quanti paganti effettivi?) ogni giorno (in condizioni spesso pietose e con tempi di attesa sconosciuti). Con questa campagna atac ci mostra dove sono finiti i 50 cent di aumento del bit e altri titoli di viaggio, a finanziare una pubblicità (per me inutile, preferisco atti concreti, mezzi efficienti in primis, poi se le cose vanno bene si può anche fare una campagna istituzionale) data in gestione ai soliti amici cartellonari del sindaco. Spero in un futuro migliore per la mia città, Roma...

Anonimo ha detto...

una cosa è prendere atto del fallimento delle poliche tariffarie dell'atac, e rassegnarsi a coprire il suo fabbisogno con risorse pubbliche; cosa ben diversa è decidere di svoltare per un servizio pubblico gratuito per i residenti, facendo sapere all'automobilista in fila ogni giorno per la città che il suo viaggio gli sta costando almeno il doppio, avendo lui già disponibile la corsa gratutia sull'autobus, metro o tram.
va anche chiarito che una tale svolta richiederebbe una revisione totale del servizio taxi, essendo anche quello trasporto pubblico (checché ne pensino i banditi tassisti): possibilità di fermare i taxi per strada, tariffe abbassate e soprattutto basta truffe (BASTA TRUFFE!!!).
Adriano

Alessandro Cosimetti ha detto...

Vero, oltretutto cercano di giustificarsi con un atto illegale: il manifesto abusivo.

Sempre peggio!

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