Crolla un pino sulla Colombo e il motociclista muore. E' un omicidio dei talebani degli alberi, un partito trasversale tra i più atroci di Roma

1 dicembre 2013
La morte del povero Gianni Danieli la vogliamo strumentalizzare. Ci perdonerà il fratello, ci perdonerà la famiglia di questo fisioterapista che tutti descrivono come una persona buona. La vogliamo strumentalizzare a fin di bene, sia chiaro. Affinché serva da una parte per risparmiare altre vite in futuro e dall'altra per impostare lo sviluppo di questa città in maniera civile, sostenibile, lontano dalle stupide ideologie.

Questa morte la vogliamo dedicare ai terribili talebani degli alberi. Tra i mille cancri maligni, Roma ha anche questo. Non si possono costruire nuove tranvie (che stapperebbero quartieri su quartieri e diminuirebbero traffico, smog, incidenti) perché ci sono gli alberi; non si devono costruire le metropolitane (che sono la spina dorsale di tutte le città moderne) perché ci sono gli alberi, ricorderete i terrificanti comitati anti Metro C; non si devono costruire i parcheggi interrati (è così che si gestisce la sosta in tutto il mondo; restituendo la superficie alla pedonalità, alle ciclabili, alle preferenziali, alla vita) perché non si possono abbattere o spostare gli alberi, vi ricorderete comitati para-criminali come quello di Via Enrico Fermi ad esempio dove si utilizzavano gli alberi come spauracchio per non fare il parcheggio salvo poi posteggiarci addosso, comprimendone le radici: li vuoi salvare, ma li torturi con la tua stessa macchina per la quale faresti carte false pur di poterla parcheggiare a gratis sotto casa. Stessa cosa è successa a Via del Vignola e ancora da altre parti: alberi utilizzati come grimaldello per non fare, ma poi nella vita di tutti i giorni torturati da lamiere, pneumatici, inquinamento. Sulla Colombo, tanto per avvicinarsi ai fatti, non si possono allargare le carreggiate e non si possono fare le complanari perché ci sono i pini secolari e i pini non si possono abbattere.

Poi succede che hai una città con una quantità di ettari di verde ingestibili e una numerosità di alberi da fare spavento. Decine di migliaia di arbusti che non possono essere controllabili neppure avendo dieci volte i fondi in bilancio. Dove sono i difensori degli alberi a tutti i costi quando, sempre più spesso, durante giornate di vento, gli alberi mietono feriti o addirittura morti ammazzati?

E' semplice e divertente raccontare la storiella che gli alberi sono il bene e la natura e invece le costruzioni e le opere dell'uomo sono il male. Ci escono fuori alla grande i disegnini dei bambini a scuola. Gli alberi in realtà uccidono in due modi, nelle città che vivono in maniera malata la loro esistenza come Roma: uccidono in maniera diretta quando sono troppi, ingestibili, e ti cascano addosso perché devono stare lì, perché non si possono abbattere o spostare anche se non hanno più le radici, anche se si reggono con uno spago (e si badi bene: non è passato nessun tornado su Roma); uccidono in maniera indiretta quando a causa della loro presenza, strumentalizzata, comitati da strapazzo riescono a interrompere o rimandare sine die opere fondamentali e vitali per la città: ferrovie, metropolitane, tram, parcheggi, strade. E se blocchi un'opera vitale, generi prima o dopo morte. Morte economica e morte reale.

Ecco cosa ha ucciso Gianni Danieli. Pensateci la prossima volta che un comitato, una associazione, un gruppo di cittadini "ecologisti" si coalizza per bloccare qualcosa. Con la scusa degli alberi.

68 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Articolo bomba. Chapeau.

Anonimo ha detto...

Scusate il cinismo, ma adesso coloro che sono contrari ai cordoli diranno che anche gli alberi sono pericolosi?

fracatz ha detto...

io a quegli stronzi gli scatenerei addosso tutte le madri che hanno perso i loro figlioli schiantandosi contro il solito albero sul ciglio della strada, basta percorrere la colombo per vedere quanti altarini ci sono e quanti pini hanno il segno visibile e sono scortecciati ad altezza macchina. Se fossimo andati al governo NOI del partito degli under 70.000 avremmo tagliato tutti gli alberi e messo l'obbligo della distanza minima di 10 metri dal ciglio di ogni strada di alto scorrimento.
Al posto degli alberi vanno messe siepi di mortella, plumbago o altri arbusti, profonde 60 cmm e tali da frenare qualsiasi veivolo esca di strada a velocità ragionevoli. Gli alberi d'alto fusto ed in specie i pini che si schiantano senza preavviso sono un retaggio dei tempi quando ci si spostava a cavallo o in calesse e si necessitava di ombra.
Invece i pini qui a roma sono sotto protezione ed è impossibile tagliarne qualcuno, chissà quale testina acuta si inventò la norma.

marco1963 ha detto...

Caro fracatz, è inutile mettere la distanza minima di 10 metri se poi a 50 cm c'è il solito cartello-merdone pubblicitario, che come ben sai troppi ne ha già ammazzati, di motociclisti

Bat21 ha detto...

Giuste considerazioni! Bravo.

fracatz ha detto...

ogni vorta che avviene un caso del genere fa notizia un paio de giorni, i soliti benpreparati diranno che è corpa der comune, che dovrebbe d'annà in giro a fà le radiografie alli rami, dimenticandosi sempre di specificare dove prendere i soldi, sarebbe ora che i familiari delle vittime rifiutassero quei 4 soldi che pagherà l'assicurazione e se mobilitassero armeno per sensibilizzà er bobbolo sull'argomento in modo dà evità tutte queste lagrime di coccodrillo.
Ripeto il problema è di facile soluzione, ma credo che ne riparleremo alla prossima, augurandoci che non tocchi a noi.
Per quanto riguarda i cartelli in genere non dovrebbero volare via col vento, però anche per loro vale la regola dei 10 metri, ma l'importante è la siepe, ecologica per soddisfare i verdi

Anonimo ha detto...

Che serie di stupidaggini in fila hai scritto stavolta caro Roma fa schifo. Che ci sia qualche fan eccessivo degli alberi è possibile, ma non mi sembra che quando sia necessario abbatterne qualcuno perché è un pericolo l'amministrazione non possa farlo e, soprattutto, non lo faccia. E che a Roma ci siano troppo alberi poi, per cui sarebbe meglio averne di meno!
Questo povero giovane è morto perché chi gestisce la colombo non ha fatto bene il suo lavoro, facendo controllare periodicamente gli alberi e prendendosi la responsabilità di abbattere quelli a rischio crollo. Punto.

Anonimo ha detto...

a proposito di tortura di alberi un pensiero al povero pino che ogni anno viene sacrificato come albero di natale a p venezia.
l'aiuola con la terra c'è ma non ci pensano a piantarlo, lo massacrano tagliandolo alla base e tenendolo in un vaso finchè non secca facendogli fare una morte atroce. che gente di merda amministra stà città

Stefano ha detto...

Ti dirò, leggendo il titolo mi aspettavo di leggere un articolo critico sulla mancanza di potature... Per quanto i difensori degli alberi a oltranza mi lascino davvero perplesso, non vedo proprio perché parlarne: un po' perché tanto urlano ma (fortunatamente) non hanno alcun peso e se un albero va abbattuto lo si abbatte; un po' perché chiaramente non hanno e non possono avere niente a che fare con l'accaduto - cosa che invece si potrebbe e dovrebbe dire riguardo alla manutenzione del verde cittadino.

Anonimo ha detto...

mahhhhhhhhh..........c'era quello INTELLIGENTE Presidente degli U.S.A.(...tutti in piedi!) che diceva che il rimedio contro gli incendi era di tagliare tutte le foreste...
Che dire, la Colombo è dei tempi del DUX MEA LUX , quando andava di moda mettere er pino ai bordi, quindi magari un controllino ogni tanto? Invece de rade ar suolo l'albero che te da mpo de ossigeno, che dici? E allora se cade l'albero a villa Ada e uccide qualcuno, che famo?
Kristian

Stefano ha detto...

Anonimo delle 11:55 PM: sotto l'aiuola di piazza Venezia ci sono risaputamente reperti archeologici, è ovvio che un pino non ci si può piantare. Non ci dovrebbe essere nemmeno l'aiuola, fosse per me...

Anonimo ha detto...

sai che ti dico? Piantate tutti cipressi al posto dei pini marittimi sulle strade, come hanno fatto all'inizio di Via Salaria, che quelli non cascano, non fanno foglie ne aghi in autunno e cosi risparmi pure sulla raccolta foglie dove l'AMA è molto EFFICIENTE, infatti lo vediamo dove ci sono i platani, cumuli e cumuli de foglie ai bordi delle strade, vedi Viale Tiziano e dintorni.
Kristian

Anonimo ha detto...

...a parte che i pini non sono secolari, visto che siete precisi, la Colombo fu costruita nel 1937, quindi mancano SOLO 24 anni per definirli tali.
Allora, c'è qualcuno al Comune de riomma che cia un paro de minuti pe controlla sti alberi de rioma, giusto pe senti si ce la fanno a passa a nottata, sai com'è, senno facciamo a fine de quello che diceva di dare fuoco a tutte le foreste per evitare gli incendi dei piromani.
Kristian

Anonimo ha detto...

altrimenti la vuoi un'altra soluzione costosissima ma che salva tutti?
Togli tutti gli alberi pericolosi dai bordi delle strade non tagliandoli come si fa a rioma lasciando le radici sulla terra, ma estirpandoli e ripiantandoli in altre parti, magari in pinete dove c'è stato un incendio e sostituendo gli alberi di tipo pericoloso con altri più sicuri a nullo rischio di caduta...ma figurati a rioma se lo fanno, sarebbe un'operazione dal costo di migliaia di euro, meglio troncare.
Kristian

Anonimo ha detto...

Questo Paese è una merda. Non si è in grado di costruire sfruttando gli alberi preesistenti. Si esatto. sfruttandoli come punto di riferimento in fase di progettazione.

Però quelli che andrebbero rimossi lungo le strade guai a toccarli. Si bruciano intere aree verdi per lottizzare a cazzo di cane, però guai a toccare un cazzo di pino che sta per cascare in piena città o lungo una delle sue strade di scorrimento.
Solamente qui le cose funzionano alla rovescia.
Per non parlare della inesistente manutenzione delle aree verdi (marroni visto che sono cagatoi come d'altronde qualunque superficie piana della città).
Dire che Roma è una città di merda equivale semplicemente a constatare cosa ci si ritrova sotto le suole delle scarpe dopo aver fatto una bella passeggiata per le sue "bellissime attrazioni".

Anonimo ha detto...

Stavolta hai detto bene. Questa nota è una pura strumentalizzazione. Talmente talebana che si commenta da se.

Anonimo ha detto...

Questa volta non ci sto.
Sia all'autore che ai vari commentatori non è minimamente passato per la mente di puntare il dito verso l'unico colpevole : la cementificazione selvaggia, abusiva, senza regole che oggi come ieri vede nascere interi quartieri ogni anno senza alcuna organicità urbanistica e senza il minimo cenno di pianificazione (tanto poi arriva babbo condono). In qualsiasi paese civile si pianifica, poi semmai si costruisce e non mi risulta che poi ce la si prenda con le piante -piaccia o no, abitavano lì da prima che arrivassero i vari Caltagirone a speculare cemento.
In itaGlia, ragliando, si tollera e si incentiva la cementificazione abusiva: ogni giorno viene sottratta al territorio, coperta di cemento, un'area vasta come una decina di campi da calcio, sempre senza la minima pianificazione e spesso senza la minima necessità.
Spariscono fossi, torrenti e canali di scolo che con sapienza i nostri padri hanno allestito per gestire al meglio la campagna, poi si piange se alle prime piogge ci si ritrova lo scantinato (abusivamente adibito ad abitazione) allagato.
Talebani, disfattisti e quant'altro: troppe ne ho lette contro chi vorrebbe convivere con la natura, così come da biologia umana, per giustificare la schifosa usurpazione di suolo in favore della speculazione della villetta fuori porta, meglio se abusiva, ma in che ottica lo guardate il mondo?
Pace all'anima del motociclista, protagonista inconsapevole di una squallida strumentalizzazione di chi punta al dito anziché alla luna, polemista dalla visione limitata che appresso al mito di sviluppo e crescita, declinati nella salsa cementizia tutta itaGliana, regalerà ai propri figli tanto cemento che manco è buono da mangiate. E con buona pace dei vari bellavista che potranno continuare imperterriti a fare affari, sostenuti rumorosamente da una folta schiera di persone che hanno perso, per convenienza o semplice ignoranza, il senso delle cose e della natura.
Gibbì

Anonimo ha detto...

Abbiamo scoperto che nel resto del mondo, invocato sempre e spesso a sproposito quando c'è da dare addosso a quello che non va a Roma, gli alberi lungo le strade non esistono.
Abbiamo scoperto anche che la manutenzione del verde, che il resto del mondo considera normale, a Roma costerebbe "centinaia di milioni ogni anno". Io penso che saresti più credibile se evitassi di diventare tu il talebano quando ti fissi su qualcosa e strumentalizzi tutto il resto per portare avanti quella cosa.

paul ha detto...

qualche giorno fa è crollato un albero davanti al cancello della scuola Manzoni di via Vetulonia, per fortuna erano le 8 di sera e non l'orario di entrata o uscita delle scuole!!!!

Anonimo ha detto...

Kristian figlio mio ma tu credi che i pini sono stati piantati per la colombo ?
quando leggo simili commenti mi metto le mani tra i capelli !

fracatz ha detto...

come vedete, dai commentatori, non c'è stato uno straccio di programma, una soluzione tecnica e sostenibile economicamente per il futuro da morti di fame che attende il 90% dei residenti sul suolo che nutre l'immaginifico bobbolo tajano.
Gli alberi si abbattono dove non servono e si piantano nei posti a loro adatti, magari sostituendo tutti questi inutili pini il cui legno non è adatto neanche a produrre carta, con delle belle mediterranee querce che forniscono rovere massello che ha il suo valore e può essere esportato in cambio del petrolio

Anonimo ha detto...

Il programma c'è: manutenzione ORDINARIA. Quella che se fatta da gente competente impedisce che alberi di decine di metri cadano sulle strade. Invece di parlare per assoluti - gli alberi si abbattono dove non servono, cosa che essendo del tutto generica sarebbe invocata da chiunque per qualsiasi motivo - si entri nel dettaglio: quanto costa la manutenzione del verde a Roma e chi la fa. E poi quanto costa la manutenzione nelle altre capitali che sono sempre prese ad esempio. Magari salterebbero fuori cose interessanti.

Anonimo ha detto...

ma faccio una piccola obiezione e se al posto del pino cadeva un palo della luce qual'era la soluzione togliere i pali della luce????
mi sembra un articolo demagogico perchè l'unica conclusione che suggerisce è quella de tagliare tutti i pini della colombo.
naturalmente il massimo cordoglio per il motociclista morto che non meritava di essere tirato in mezzo a questa polemica

Anonimo ha detto...

Ma se tagliano tutti i pini della colombo, dove si nascondono poi le pattuglie della municipale con l'autovelox?

Anonimo ha detto...

Gli alberi cadono perchè sono malati, fradici e non c'è nessuno che li controlla. Succede anche nelle Ville e Parchi pubblici, dove portate i vostri bambini, allora che facciamo radiamo al suolo Villa Borghese?!C'è l'Ufficio Giardini e i giardinieri del Comune che si dovrebbero occupare della potatura della messa in sicurezza e nel caso di pianta malata l'abbattimento. Dicono che non ci sono i soldi invece secondo me in questo paese la gente ha finito la voglia di lavorare e fare il proprio dovere.

Per il povero motociclista
R.I.P.

saluti

fracatz ha detto...

caro anonimo, prima di parlare di alberi malati, guardati la foto del pino schiantato, perfettamente potato e con la chioma verde e piena di germogli annuali. Senza farti troppi giri sui libri, parla con qualsiasi giardiniere dalle mani grosse e vedrai che ti dirà che il pino è albero che va sempre più in alto, come le palme, ma a differenza delle palme ha rami che si allungano col passare degli anni, è pesantissimo perchè pieno di linfa resinosa e quando tira vento, a causa del suo enorme ombrello, oltre che schiantarsi completamente, spesso ammolla sulla testa di chi passa rami interi pesanti quintali, per via che è scarsamente elastico.
Il pino è decisamente albero da pineta e non deve stare assolutamente ai bordi delle strade.
Per quanto riguarda poi gli altri pensatori che incolpano il comune, vorrei ricordare di nuovo che per il 90% del bobbolo tajano che per ora è stato privato della tredicesima a sua insaputa è molto più importante andare a comprare il pane piuttosto che sopportare ulteriori aumenti delle tasse comunali per fare la messa in piega annuale ai pini od altri alti fusti come i platani

Anonimo ha detto...

Ora, non so quale sia il problema effettivo in questo caso, ma vorrei solo precisare a quanti hanno detto che quelli che protestano contro il taglio/potatura degli alberi non hanno peso che forse non sempre è così. Mio padre lavora al Servizio Giardini del comune e più di una volta mi ha raccontato che mentre stavano tagliando/potando un albero c'è stato chi, passando, ha alzato il telefono e ha fatto interrompere il lavoro.

Unknown ha detto...

Non sono d'accordo.L'atrocita' della morte del motociclista si poteva evitare,eccome.Paghiamo montagne di tasse:ora anche una specifica al Servizio Giardini(e l'IMU di prima,che continueremo a pagare, a cosa serviva?).Se i parcheggi non si costruiscono per gli alberi e' perché',giustamente,gli abitanti vorrebbero conservare un minimo di vivibilità' e di ossigeno vicino alle loro abitazioni.Ma e' soprattutto perché' i costruttori non vogliono,perché' costa molto di più',scavare in profondità',lasciando un paio di metri di terra sopra i loro manufatti,per lasciare in vita gli alberi.Cosi' e' anche per la metropolitana.

Unknown ha detto...

Non sono d'accordo.L'atrocita' della morte del motociclista si poteva evitare,eccome.Paghiamo montagne di tasse:ora anche una specifica al Servizio Giardini(e l'IMU di prima,che continueremo a pagare, a cosa serviva?).Se i parcheggi non si costruiscono per gli alberi e' perché',giustamente,gli abitanti vorrebbero conservare un minimo di vivibilità' e di ossigeno vicino alle loro abitazioni.Ma e' soprattutto perché' i costruttori non vogliono,perché' costa molto di più',scavare in profondità',lasciando un paio di metri di terra sopra i loro manufatti,per lasciare in vita gli alberi.Cosi' e' anche per la metropolitana.

Anonimo ha detto...

Io ho letto che il pino era pericolante e ancorato con un cavo d'acciaio. Magari prima di esprimere giudizi sarebbe il caso di capire come stavano le cose, non credi?
In quanto ai soldi sprecati per il verde, vallo a dire a quelli che vogliono la skyline con le cupole illuminate. E mi raccomando, tagliamo tutti gli alberi perché i pini stanno in pineta e non sui bordi delle strade (che se poi le fanno passare in pineta è colpa dei pini) e le querce i platani e tutti gli altri alberi stanno nei boschi non lungo i viali cittadini e nei parchi cittadini. E la legna la puoi sempre vendere per fare cassa.

Anonimo ha detto...

Tutto condivisibile almeno fino a questa considerazione "Decine di migliaia di arbusti che non possono essere controllabili neppure avendo dieci volte i fondi in bilancio"
E' vero ma non si chiede di rendere controllabili tutti gli arbusti del comune di Roma (che fa schifo, ribadiamolo) ma almeno quelli ad alto rischio. La Colombo, in questo senso, si comporta come un omicida seriale. La recidività del fenomeno di caduta dei pini (per cause naturali o climatiche o una combo delle due) è talmente palese da richiedere, almeno in quella zona, un controllo un pò più approfondito.

Anonimo ha detto...

x fracatz....

circa 1 mese fa me ne è cascato uno davanti di Pino,tremendo, ero a Villa Torlonia, ha distrutto il muro di cinta e quasi ammazzato un automobilista che transitava sulla strada adiacente, ho le foto ancora sul telefonino inviate a questo blog, se ne è occupato anche il quotidiano Il Messaggero.L'albero si è schiantato perchè era malato, praticamente il fusto era segatura, ho le foto, se mi dai la tua email te le invio così poi le fai vedere a qualche giardiniere dalle mani grosse. ciao

geppetto

Anonimo ha detto...

La chioma sarà stata ben pettinata ma sarebbe il caso di andare a guardare le radici. Troppe volte quando si fanno lavori sulle strade capita che le radici degli alberi vengano allegramente tagliate senza alcun criterio.

Anonimo ha detto...

Ogni anno a natale vengono segati abeti secolari soltanto per onorare una tradizione del cavolo ed esporli nelle piazze importanti delle nostre città e nessuno si scandalizza.
Quando invece si tratta di tagliare un pino pericoloso, allora no, si preferisce legarli con cavetti di acciaio che dopo qualche mese sono già arrugginiti.
E' uno schifo.

Morgul84 ha detto...

Infatti...e pure sti cazzo di vasi di fiori...Basta con questi inutili fiori! In città i vasi di fiori si vivono in modo malato! Poi dopo cadono e uccidonolaggiente!!! Perchè non fare dei parcheggi al posto dei vasi da fiori assassini? I parcheggi non uccidono nessuno...Le infrastruttuture non uccidono laggiente!! Voglio svincoli al posto dei vasi di fiori e dei pini!!! Rivoluzione grigia!!!

Anonimo ha detto...

Sapete perché solo qui c'è l'usanza di piantare pini lungo le strade?
Viene dall'antichità. Il pino infatti non permetteva la crescita di di erbacce da sottobosco per via degli aghi secchi che soffocano il terreno sottostante. Inoltre la resina del pino è molto utile come accelerante per fuochi da bivacco e torce (che possono bruciare anche in presenza di umidità e pioggia).

Ecco nel 2013 forse tutte queste problematiche che pragmaticamente furono risolte piantando pino lungo le strade sono state ampiamente risolte. Certo non si sa mai dovessimo tornare improvvisamente all'età del bronzo o del ferro, saremmo già pronti a tale eventualità.

Tuttavia preme ricordare che i pini hanno radici tumerose che tendono alla superficie e quindi spaccano i manti stradali moderni. Ma c'è una soluzione anche per questo. Tornare alle pietre di alabastro di 1mq distanziate di circa 10 cm tra loro per pavimentare le strade.

Anonimo ha detto...

Caro fracatz per cortesia nn dire stronzate!!! La colpa è soltanto del municipio,del comune,della provincia e della regione che fanno a scaricabarile e ogni l'unica cosa che sanno dire è che nn ci sono soldi!!Il verde è fondamentale per la città,per il decoro e come arredo urbano,ma deve essere manutenuto come ogni cosa.Sono anche io un motociclista e rischio la vita ogni gg oltre che per gli alberi (una fatalità) per le buche,le strade progettate male e fatte peggio,la presenza di 1000 ostacoli come i cartelloni,il traffico etc..Se non ci fossero i soliti cialtroni clientelari a governarci queste cose nn succederebbero!!!!

Anonimo ha detto...

fracazz ma che cazzo dici??????

leggi 'a bello!!!!!


il pino non aveva radici.....
http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/centauro_morto_roma_labero_colombo_fratello_accusa/notizie/380756.shtml


Kunta Kinte

fracatz ha detto...

dalla foto messa dal proprietario del blog le radici non erano visibili e lo stato della chioma ottimo e ben potato.
Ora che ho visto le radici, posso assicurarvi che quel pino non è uno dei pini originali che si piantarono 80 anni orsono, ma si tratta di certo di un pino piantato in sostituzione di un altro morto e tagliato.
Ecco il comune si poteva risparmiare la spesa della sostituzione in quanto oggi, nei tempi moderni, si usa piantare alberi già vecchi di 20 anni fatti crescere in zolla e con nessuna capacità di sviluppare il fittone che si può insinuare profondamente se si pongono a dimora sul posto pini di 5-10 anni. Certo si preferisce porre a dimora alberi già vecchi perchè fanno subito la loro porca figura, ma poi si hanno solo radici laterali e superficiali, specialmente se sotto vi sono sassi.
Sarebbe meglio non affidare tutta questa materia a gente di scarsa competenza messa nei vari posti di lavoro per vie amicali e pensare di più alla sicurezza della gente decretando con urgenza la distanza minima di 10 metri dal ciglio di qualsiasi strada. Gli alberi possono essere anche raddoppiati, ma sempre a 10 metri dal ciglio.
Poi c'è quello che dice, ma l'albero mi può cadere addosso lo stesso mentre passeggio nel parco, ma allora se tu vai a passeggiare nel parco durante le bufere o la pioggia saranno solo problemi tuoi

quercus ha detto...

Non capisco cosa c'entrino i "talebani degli alberi" con il tragico evento del crollo del pino sulla Colombo. Il servizio passato ai TG mostrava chiaramente il fatto che il pino era stato assicurato con un cavo metallico, e che dopo che lo stesso si era spezzato, qualcuno (chi?) lo aveva avvolto attorno ad un cartello pubblicitario.
Tutto ciò mi fa quindi pensare ad una negligenza da parte delle istituzioni che avrebbero in primis dovuto abbattere l'albero perché pericolante, ed in seconda battuta controllare almeno periodicamente lo stato dell'albero (e quindi l'esistenza e la tenuta del cavo), e non all'esistenza di qualche "talebano degli alberi" che avrebbe impedito l'abbattimento dello stesso.
Per cui, cara Roam fa schifo, prima di scrivere post così stupidamente aggressivi, cercate di riflettere meglio, non sarebbe male.

Anonimo ha detto...

Confondere la fatalità (che ha trovato il fertilissimo terreno della negligenza) con chi lotta per il mantenimento degli alberi, in una città dove un albero in meno è un posto macchina in più, be' ragazzi è proprio gretto.
Cioè mettersi a fare un articolo con un tono del tipo: "hai visto che ti fa l'albero tu che stai sempre a dire che gli alberi non si toccano?", ecco una cosa del genere mi pare di aver capito....be' bisogna proprio essere meschini.
Che c'entra la deforestazione di Viale Fermi con l'episodio accaduto sulla Colombo. Sono 20 anni che su tutto il viale ci sono (c'erano) dei pini contrassegnati con una "X" di vernice bianca, sapete cos'era? Era il controllo di quanti pini avrebbero dovuto essere abbattuti da Caracalla a Ostia. Albero con la "X" = albero da abbattere. Li hanno abbattuti? No! Ecco il risultato!

In compenso in tutte le altre nostre vie più passa il tempo e meno alberi ci sono (è sufficiente il pupazzetto di Google, mandatelo per strada, alcune foto sono del 2008, confrontate quelle stesse strade con oggi, vi accorgerete quanti alberi mancano....)

Piantatela quindi con queste stronzate di dare del ridicolo a chi s'incatena ad un albero per salvarlo (i miei eroi), ricordate il delirio in Turchia, poco tempo fa? Dove iniziò?...ma guarda, proprio contro un centro conmmerciale che avrebbe spazzato via un intero giardino.... ecco da chi abbiamo da imparare....


Tramvinicyus

Anonimo ha detto...

Caro Tram non sono d'accordo con te questa volta. E credimi non sono pro cemento.
L'idea di mettere pini lungo le strade è una cazzata enorme. Le loro radici distruggono il manto stradale. I pini non possono non avere una certa area di sviluppo attorno non pavimentata.

È inutile. Questa è una stronzata che ci porteremo avanti per qualche altro secolo.
Concordo con chi ha suggerito di sostituirli con altre specie meno invasive.
I pini nei parchi, in aree non pavimentate, e nelle pinete.
Per farlo c'è bisogno di una transizione. Il problema è che qui tutto quanto dovrebbe essere transitorio diventa realtà stabile e duratura perché manca una visione in prospettiva per quanto concerne questi temi.

fracatz ha detto...

vabbè, anche stavorta facciamo finta di aver scherzato ed aspettiamo le prossime lagrime di coccodrillo.
Notate bene che se fate una ricerca troverete che questi giorni di alberi ne sono caduti molti, però per nostra fortuna abbiamo pianto solo il motociclista della colombo.
Siamo stati fortunati
E' così che si pianificano le cose qui da noios
in thaja

Massimiliano Tonelli ha detto...

Vinicyus sono tuoi eroi anche quelli che "a Viale Marconi non si puo' fare il tram perché ci sono gli alberi e non li possiamo abbattere"?

Che poi girano la faccia dall'altra parte e sibilano "aho, ce so cascati pure sta volta con la scusa de ste merde di alberi, non l'hanno capito che lo facciamo solo pe mantené a doppiafila"

Anonimo ha detto...

Massimiliano è diverso. Qui a Roma il tram non lo vuole nessuno. Si cominciò (come ben tu saprai) a parlare di "cura del ferro" (come la si chiama ora)esattamente 40 anni fa; con l'Austerity del '73, anno in cui la rete tramviaria di Roma era ridotta al minimo (4 linee) e paradossalmente vi era un numero di vetture che addirittura avanzava rispetto al reale bisogno (la situazione oggi la conosci bene come la conosco io). Qui il discorso è un altro, secondo me. Non vale la pena disboscare per costruire parcheggi che NESSUNO UTILIZZERA!
Massimiliano mettitelo bene in testa, qui nessuno, gretto com'è, spenderebbe un solo cent per mettere la macchina in un luogo dove non può vederla, dove non si fida di chi gestirà quel luogo; solo la strada, essendo aperta a tutti e quindi in un certo qual modo controllata, è lo spazio dove ci si fida a lasciarla. Il romano e l'italiano in genere, la sua auto la metterebbe nei parcheggi solo se obbligato dalle forze dell'ordine (in questo paese... ma te lo immagini?).
Ciò che ci divide nel modo di vedere questa situazione è solo questo concetto; tu credi ancora che se i parcheggi sotterranei venissero costruiti, il problema della sosta selvaggia verrebbe ampiamente risolto: io non ci credo.Conoscendo la mia gente, non ci credo più! (pessimismo? Può darsi...)
Sempre, inevitabilmente, quando si costruisce un parcheggio sotterraneo a Roma siamo sempre alle solite. Ambiente violentato e strutture lasciate nel più completo abbandono! Allora i parcheggi, costruiamoli, benvengano, ma a questo punto realizziamo edifici, oppure utilizziamo quelli che già ci sono.
(L'edificio in Via Nola? Quello occupato da Scup, non sarebbe stata un'area per un ottimo parcheggio a due passi dalla Tangenziale? Quanti sono gli edifici lasciati in completa rovina che se ristrutturati, con spesa certamente minore, potrebbero divenire parcheggi? All'estero ci sei stato anche tu, no?) Quindi lasciamo stare di scavare sottoterra, quello lasciamolo fare al metrò, o ai sottovia per il traffico auto.
In Via Albalonga, niente di fatto (stare qui a discutere il perché sarebbe troppo lungo)risultato? Due file di alberi abbattuti senza motivo e nessuno li ha più sostituiti!
Automobili, automobili, sempre e solo quelle!
Il binario del tram le spazza via le auto ed è per questo che è temuto e ostacolato più di qualsiasi altra cosa, altro che rami d'albero... Quando l'italiano capirà il corretto uso dell'automobile e cioè che l'auto ha i suoi doveri oltre che diritti (il dovere di essere parcheggiata bene, senza intralciare la vita altrui), quando l'italiano non avrà nei confronti della propria auto quel rapporto ossessivo-compulsivo (accompagnato dal fatto, come ho più volte detto, che l'auto è l'unico introito fiscale sicuro in un paese come il nostro totalmente abbandonato dal punto di vista fiscale) allora si potrà parlare di strutture utili per l'occultamento del mezzo non usato.
Ma fino ad allora scordatelo, qui l'auto fa quello che vuole e non sarà certo il parcheggio sotterraneo a risolvere il problema, sarà solo la repressione più spietata (altro concetto che ci divide, scommetto...)
Quanto ai "binari dappertutto"..."ciao còre" anche per me.

Tuus

Tramvinicyus

Massimiliano Tonelli ha detto...

Non posso credere che anche tu sei caduto in questa trappoletta da quattro soldi. Cosa significa "nessuno utilizzerà". Ci sono 10 macchine, oggi vengono messe in strada perché ci sono 10 posti, (anzi 7, 3 stanno in divieto), domani facciamo 10 posti interrati e togliamo (FISICAMENTE) i 10 posti in superficie. Secondo te dove vanno le 10 macchine?

Ovvio che se facciamo i 10 posti interrati, ma lasciamo i 10 posti in superficie il parcheggio rimane vuoto.

Ma è assurdo doverlo spiegare addirittura a te. Namobene...

Anonimo ha detto...

Anche ci fossero i parcheggi sotterranei e l'arredo urbano anti-auto se non c'è controllo non li userebbero e sfascerebbero l'arredo per parcheggiare sui marciapiedi. Questo lo sai anche te. Ci vuole il controllo, lo stesso che se ci fosse oggi risolverebbe gran parte dei problemi senza alcuno scavo e senza alcun arredo.

Anonimo ha detto...

Parcheggio sotterraneo per biciclette

http://www.ilpost.it/2013/12/03/parcheggio-sotterraneo-bici/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+ilpost+%28Il+Post+-+HP%29

Anonimo ha detto...

I pini di roma cadono perché sono potati male e si ammalano. Allego copia&incolla esplicativo, aggiungendo che un’errata potatura di rami troppo grandi, oltre a produrre danni strutturali, espone anche la pianta al possibile accesso nel tronco di agenti patogeni. concludo riportando la voce (non verificata) secondo cui gli interventi di potatura sarebbero pagati “a peso”, e non tenendo conto dei migliori criteri adottati. ne consegue che chi si occupa del verde pubblico tenda a tagliare in eccesso, spesso sconsideratamente, indebolendo pericolosamente la pianta.


Potatura dei Pini. Tutti gli alberi, conifere e latifoglie, rispondono ad un regolare bilancio energetico tra la produzione di sostanze nutritive (foglie che trasformano il sole in zuccheri) ed il consumo di queste sostanze nelle altre parti della pianta, fusto, chioma, radici. Nei Pini la famosa Sbrancatura, che consiste nel tagliare tutti i rami bassi (Scoronatura) ha per effetto la nuova emissione di foglie nella parte alta della pianta, quindi crescerà sempre più in alto, innalzando sempre più il punto di applicazione e sollecito delle forze del vento aumentando l’effetto leva sull’intera struttura. Un’altra conseguenza di questi interventi e che non essendoci più i rami bassi, vengono esposti improvvisamente al vento, quei rami che si trovano all’interno della chioma e che prima erano ben protetti da essa. Questi rami, non avendo mai subito tensione dinamica (dondolio da vento), non hanno sviluppato elasticità sulla corteccia e possono essere suscettibili a rotture. Un’altra sconsigliata pratica è la cosidetta "Pulizia a coda di Leone", pratica che consiste nell’eliminazione di tutti i rametti laterali di un ramo o di una branca sino ad arrivare all’estremità, alla punta. Così facendo i carichi anzichè essere distribuiti per tutta la lunghezza del ramo, vanno a concentrarsi solo in punta, creando così un elevato "effetto leva". Conseguenza: Ramo piegato a rischio rottura e possibile caduta. Bisognerà ritornare a breve distanza dall’intervento di potatura per evitare la caduta del ramo. Il migliore intervento cesoreo per i pini (applicabile anche su altre specie di alberi) è l’eliminazione di tutti i rami secchi all’interno della chioma, nonchè quelli in competizione e in sfregamento tra loro. Un‘altra ottima pratica è quella di eseguire “Tagli di Ritorno”. Consiste nel raccorciare un asse principale di un ramo in corrispondenza di un ramo laterale di adeguata proporzione. Il nuovo ramo diventerà il sostituto della punta eliminata, alleggerendo il carico sulla punta.

Anonimo ha detto...

Vabbè..."sarò caduto anch'io in questa trappoletta da quattro soldi..." ma ammé me pareva d'esse stato abbastanza chiaro Massimià..
Io nun ce l'ho coi parcheggi... ho detto "benvengano" (7 maghine ogni 10 cristiani vedimpò che sò contrario) sto solo dicendo che sono pessimista riguardo al fatto che quelli sotterranei verrano utilizzati...tutto qua, con quello che comporta in termini economici e paesaggistici per realizzarli( vedi ragioni di cui sopra...) se questa è la "trappoletta in cui sono cascato..." aho che te devo di'.
Qui pare che so' solo io a pensalla così...ammé me pare er contrario, in quanti so sicuri come te invece?

Always Yours

Trammy

Anonimo ha detto...

Tram nun sei caduto in nessuna trappoletta, anzi.
Hai inquadrato bene il problema. Magari l'Italia fosse un Paese popolato da gente così razionale, così come ci propone l'artmetica base der Tonelli.
A quest'ora tante cose sarebbero state risolte. Invece è proprio come la metti tu: il feticismo del veicolo, l'irrazionale come realtà univoca ed incontrovertibile.
Qui tutto è molto complicato, anche prendere atto che i pini lungo le strade sono la più grossa stronzata da che l'uomo ha inventato er catrame.



Massimiliano Tonelli ha detto...

Va be, se il ragionamento è: "impossibile fare le cose per bene perché tanto la gente poi spacca tutto" allora di cosa parliamo? Inutile anche scrivere blog e soprattutto frequentarli. Alzo le mani.

Anonimo ha detto...

Tonelli lo sai meglio di me che senza sorveglianza non si fa niente. Invochi tutti i giorni interventi dei vigili e videosorveglianza alla londinese e siamo in una città dove i vigili protestano dicendo che applicheranno "in modo estremamente puntuale il codice della strada"
http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/12/04/news/caschi_bianchi_sul_piede_di_guerra_pronti_allo_sciopero_delle_multe-72632059/
e dove ognugno fa quello che gli pare anche sotto le telecamere che già ci sono.
Allora cominciamo dall'abc visto che che di parcheggi sotterranei e non abbandonati ce ne sono e ci sono un sacco di casi in cui nuovi lavori sono stati fatti male o iniziati e mai finiti.
L'abc è cominciare ad applicare le regole. Multe a "strascico" con palmari o quello che volete collegati con la centrale che in un attimo fotografano veicolo e targa e rilasciano uno "scontrino" con i dati della multa. Un paio di minuti a multa e via, in un turno di lavoro in questa città un singolo vigile si pagherebbe lo stipendio di un anno.
Qualcuno contatti Marino e gli spieghi come partendo semplicemente dalle multe per strada si risolverebbero alcuni dei cancri di Roma.

Anonimo ha detto...

Tonelli la stai prendendo male. Non ho mai detto sia inutile ciò che fai con il tuo blog, anzi. Concordo con te: sarebbe NORMALE togliere 10 posto auto dalla strada e metterli sottoterra e vedere avvenire questa trasformazione senza intoppi e tanti problemi. Sarebbe NORMALE in un Paese NORMALE.

Ma fai caso a dove stiamo scrivendo e trattando di questo argomento: nel contesto di un post sulla morte di un motociclista (ennesima vittima) per via di un albero che crolla su una strada (ennesimo pino), volto a "strumentalizzare" questo episodio (ennesimo episodio) per far riflettere i "talebani degli alberi".

Non so, tu trovi che sia NORMALE tutto ciò?! Quindi abbi pazienza, ma sei tu il primo a sapere bene che qui ci sono una serie di problemi a monte da risolvere prima di poter applicare concetti molto semplici e volti a migliorare l'ambiente in cui viviamo.

Ergo Tram non ha affatto torto con la sua disamina. È una radiografia, non propone soluzioni, ma magari aiuta a fare una diagnosi esatta.

Anonimo ha detto...

@il professionista della potatura dei pini: poi mi spieghi come si possa pavimentare una strada in modo che le radici degli stessi pini non emergano dalla stessa. Dici che potandoli in un certo modo ciò non avverrebbe?

Anonimo ha detto...

@anonimo nel caso specifico l'albero era chiaramente pericolante e andava abbattuto. in linea generale un pino correttamente potato (alleggerimento della chioma e eliminazione dei rami in competizione) si mantiene in salute e molto difficilmente è soggetto a crolli. un pino soggetto a sbrancatura invece (praticamente tutti i pini di roma) continuerà a crescere in verticale e non produrrà più ramificazioni laterali sul tronco, allungandosi a dismisura e gravando in modo molto pericoloso sulle radici. inoltre i tagli di rami laterali troppo grandi creano una via di accesso ad agenti patogeni, principalmente funghi, che degradano la lignina e la cellulosa, provocando il disfacimento dei tessuti di sostegno. per quanto riguarda le radici, interventi mirati e limitati su un albero sano non provocano a mio parere danni strutturali eccessivi. è anche possibile intervenire sul manto stradale, rinforzandolo per evitare deformazioni. tuttavia, laddove non fosse possibile mettere in sicurezza un pino, si può sostituire la pianta con un cipresso, che crea radici che si sviluppano in profondità anziché lateralmente come gli alberi a larga chioma (i cipressi vengono piantati nei cimiteri proprio perché le radici non interferiscono con le sepolture circostanti).

Anonimo ha detto...

@2:52 quindi è anche tua opinione che la sostituzione di pini con altra specie lungo le strade sia la soluzione più pragmatica?
E come la faresti tu? Propongo che per ogni pino: tagliare, sostituzione con l'altra specie arbustizia angiospermica, ed in più piantare altro pino in zone da re-imboschire. Altra cosa importante è non disperdere il patrimonio genetico di tali pini esposti così massicciamente all'aria della città più bella del mondo, quindi bisognerebbe raccogliere almeno delle margiotte da tali esemplari in modo da ottenere così il triplice effetto di: non uccidere veramente le piante, avere pronti i punì da immettere in aree da reimboschire, preservare la biodiversità.
Il tutto si potrebbe attuare in circa 8-10 anni. Il primo passo è effettuare le margiotte.

Anonimo ha detto...

Sì, in presenza di alberi irrecuperabili o eccessivamente problematici per il manto stradale sono senz'altro a favore di una sostituzione con altre piante. il cipresso mi sembra la soluzione più appropriata. tra l'altro su alcune strade si è già intervenuti in questo modo, ad esempio sulla salaria angolo viale regina margherita. le margotte possono essere un buon modo per ripiantare i pini da rimuovere, a patto ovviamente di procedere successivamente con una potatura corretta. il problema della maggior parte dei pini di roma è che sono stati gestiti male per troppo tempo, con conseguente compromissione della solidità strutturale.

Anonimo ha detto...

Se le margitte le pianti in pineta, poi non devi potare, lasci che lì la natura faccia il suo corso.

Anonimo ha detto...

se ripianti in pineta no, in città invece qualche intervento mirato di potatura può essere necessario

Anonimo ha detto...

Perché le potature vengono eseguite male? Sono affidate a gente non competente? Non ci sono corsi specifici per queste attività o le si affidano al primo arrivato, magari a semplici operai che costano meno?
E ancora, è un problema degli ultimi anni o c'è sempre stato?

A proposito i pini a Piazza Venezia come stanno? Visto mai che ora si reagisca all'italiana facendo tanto fumo per far vedere che si agisce e cominciando a buttare giù pini a sproposito a destra e a manca...

Anonimo ha detto...

Forse perché in linea di massima un pino non avrebbe bisogno di grandi potature, mentre una pianta già compromessa da anni di potature sbagliate necessita di interventi più frequenti (ergo, le ditte lavorano e guadagnano di più). in ogni caso potare un albero nel modo giusto è sicuramente più complicato che sbrancarlo indiscriminatamente. Purtroppo è ancora abbastanza diffusa la credenza secondo cui "più si taglia e meglio è", perché questo "rinforzerebbe la pianta": nulla di più sbagliato.
purtroppo a roma nel corso anni gli scempi in questo senso sono stati sistematici. moltissimi pini si sono allungati in verticale a dismisura e questo NON è normale. il problema comunque non riguarda solo i pini ma gran parte degli alberi di roma, sottoposti a interventi dannosissimi come la capitozzatura.

Anonimo ha detto...

I problemi di ditte che ne approfittano si risolverebbero con i giardinieri comunali, impiegati fissi a stipendio fisso che non avrebbero vantaggi a potare male.
Poi non so se oggi con le cavolo di norme europee si è obbligati a dare in appalto anche i pratini delle rotatorie. Certo che ci vorrebbe un supervisore comunale che sappia fare questo mestiere in modo da evitare scempi.

Anonimo ha detto...

per chi fosse interessato ecco una brochure che illustra sinteticamente i danni e i pericoli derivanti dalla capitozzatura, largamente praticata a roma:

http://www.comune.castenaso.bo.it/aree-tematiche/ambiente/capitozzatura_alberi.pdf

Anonimo ha detto...

Si ma rimane il problema delle radici superficiali dei pini che emergono dal manto stradale e lo rendono disconnesso. Anche questo è un problema legato alla potatura sbagliata ed alla conseguente altezza eccessiva dei pini?

Ma poi quale sarebbe l'altezza standard di tali pini marittimi?

Stefano Della Regina ha detto...

CAspita,
normalmente condivido in toto i commenti degli amici di RFS. Ma questa proprio no.
La manutenzione degli alberi è una regola di buon senso. In tutte le città degne di nome gli alberi cittadini hanno almeno 3 funzioni. Riequilibratrice di ossigeno, estetico-architetturale,fornitrice di ombra in estate.
Semmai il problema sono le tipologie di alberi non consone ad una città. Però la soluzione di chi ha scritto l'articolo, di abbatterli tutti, mi sembra eccessiva.
Ogni albero abbattuto ne deve essere ripiantato un altro.
Se la gente si schianta a 100 all'ora sull'albero, penso che non sia colpa dell'albero. Che dite?

Anonimo ha detto...

@stefano:
Non so. Tu come la vedi l'idea di fare delle margotte su tutti i pini, per poi trapiantarle in pinete e quindi sostituire tali pini con altre specie più adatte a stare lungo le strade (no radici superficiali che distruggono il manto stradale sistematicamente, manutenzione più semplice e meno frequente e costosa)?

Anonimo ha detto...

Mi dispiace moltissimo per la vittima. Esprimo le mie più sincere condoglianze alla sua famiglia.

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