Signori, anche a Roma ci sono sedicenni che sanno scrivere. E ovviamente sono lettori di Romafaschifo!

7 settembre 2012
Gentile "Romafaschifo",
ho quasi sedici anni e sono un vostro lettore e sostenitore. Mi sono deciso a scrivere questa email per ringraziarvi dell'enorme lavoro che fate voi e i vostri lettori nel divulgare i problemi di una città che nel giro di una ventina d'anni è crollata, sia culturalmente che socialmente. Inizialmente pensavo che il vostro blog fosse uno spazio frequentato da masse di gente esagitata che lamenta le condizioni di Roma (e a volte dell'Italia) con il solito tono polemico di chi crede di vivere in un paese del terzo mondo, e con la convinzione di trovare migliore a prescindere qualunque altra nazione al di fuori della nostra, sia essa la Germania, il Regno Unito o il Burkina Faso. Tuttavia, iniziando a visitare sempre più assiduamente il vostro blog, ho notato che non si tratta del solito vittimismo all'italiana, esagerato e il più delle volte poco veritiero. Ho visto, più che altro, l'esasperazione di un gruppo di persone stufo di essere inascoltato ed ignorato non solo dalla propria amministrazione, ma anche dai propri concittadini, che spesso sono complici dei problemi che giustissimamente denunciate. È per questo che continuo, e continuerò, a sostenervi e ringraziarvi per il lavoro di divulgazione e sensibilizzazione che proponete ogni giorno. Continuate così! 
P.S.: la prossima volta però cercate di dare titoli un po' più originali ai post, visto che frasi del tipo "sembra la periferia di Islamabad" o "manco in Azerbaijan" le trovo leggermente fastidiose

Simone Pierini


*Caro Simone,
innanzitutto inizia pure tu a mandare qualche bel post. Da nato nel 1996 e da vero nativo digitale sicuramente sarai ben carrozzato di smartphone e videocamere. Così almeno metteremo titoli migliori vista la tua sorprendente capacità di scrittura, vista l'età. E grazie della tua lettera: se il nostro obbiettivo, come hai perfettamente compreso, è sensibilizzare il romano medio facendogli aprire gli occhi rispetto a scene abominevoli che lui proprio non vede più, riuscire a sensibilizzare persone della tua età è una vittoria non doppia, ma tripla, quadrupla. E', anzi, l'unica e l'ultima speranza. Ma dicci: come vivono i tuoi coetanei questa situazione fuori controllo e priva di senso?
-Roma fa schifo

14 commenti | dì la tua:

Giò ha detto...

Bravo Simone,
grazie per il tuo contributo e per quelli che mi auguro, sono curioso, arriveranno. E spero, da padre di un bambino piccolo, che la tua generazione mi riservi della belle sorprese (e tu sembri esserne una). Spero, se ne avrai voglia, di poter leggere di te, magari insieme a qualche tuo amico, per vedere come appare la "vostra" Roma.

Anonimo ha detto...

Simone, considerata la tua età, che cognizione hai del declino civile e culturale di Roma negli ultimi 20 anni?

Anonimo ha detto...

Lo stupore, nel constatare quanto di buono possa esserci in taluni singoli individui delle ultime generazioni, porta con sé un sentimento squallido. Della serie: "ce l'abbiamo messa tutta nel dare il cattivo esempio, eppure ogni tanto ne salta fuori qualcuno che sembra sappia ragionare, e persino scrivere."

Dreary Rome ha detto...

E' bello vedere come dei miei coetanei siano sensibili a questi argomenti, distinguendosi dalla mandria di ragazzi indifferenti ai problemi della nostra Capitale. Mi permetto di rispondere alle domande poste dal blogger nella risposta del post del nostro amico 16enne, visto che è la mia generazione e la conosco abbastanza bene (sono del 1994). Posso tranquillamente dirvi che alla gente non gliene importa nulla, anzi nemmeno si rende conto delle condizioni da schifo in cui vive. Molti considerano il parcheggio in doppia fila una dimostrazione di grande estro dell'automobilista piuttosto che un attentato al decoro di chi subisce ciò. Per non parlare del tema dei rifiuti, qui davvero siamo messi male! Ogni teenager che si rispetti è "troppo stanco peffffaaaa 'a differenziata, nun me piiijaaa!". E'bello vedere come ci siano persone come Simone, persone che credono in Roma e rivogliono Roma, ma non conterei troppo sul resto della gioventù romana. Saluti. Tommaso, un giovane che prova a distinguersi.

Giò ha detto...

All'anonimo delle 7.56 (metteteci un nome anche finto, fosse solo per potervi identificare tra i post) dico che la generazione di Simone è figlia di quella che sta rovinando questa città e non solo. Proseguendo un lavoro fatto dai nonni. la mia esperienza con i sedicenni di oggi, ne ho 38, è limitata a quello che vedo per strada e sulla metro e devo dire che mediamente, certo non tutti e sono siuro Simone non sia un'eccezione, fanno abbastanza 'paura' se penso siano la prossima generazione che dovrà scegliere dove andremo.

Riccardo ha detto...

Io pensavo che la sua fosse una generazione perduta,invece questa email li riabilita, in parte.
Questo ragazzo è una speranza,
speriamo non sia una mosca banca.

Anonimo ha detto...

Ma come. . . Prima daglianni 50 in poi si e mandato in bancarotta un paese. Si sono create citta gestite come il burkinafaso. Si e lottizzato rubato abusato magnato e poi ci si stupisce che i giovani siano meglio dei padri ?
Ahahah percdefinizione sono migliori. I loro padri hanno gia dato.
Non vedo 16enni nei vigili urbani
non vedo 16enni in parlamento
Non vedo 16enni a gestire la raccolta differenziata a roma e le discariche romane
cari 16enni vi abbiamo mangiato il vostro futuro vi abbiamo messo in unovstato di disperazione e adesso vi diamo le colpe a voi.
Perche non vogliamo prenderci le nostre e ammettere le nostre responsabilita
se puoi scappa dall italia e non accettare la condiscendenza di quelli che ti hanno mangiato sulla testa e rovinato il tuo presente
saluti

Anonimo ha detto...

Caro Simone Pierini, spero che la tua missiva sia tutto frutto del tuo sacco e non pilotata di questo blog, comunque pongo alla tua attenzione anche un caso dimostrativo di come Roma si sta cominciando ad emanciparsi...nonostante che qualche scriteriato ancora fomenti azioni omofobiche.
Il grande Roberto D'agostino ne è testimone e relatore di ciò che avviene sotto gli occhi del nostro amatissimo Presidente della Repubblica:

Davanti casa di Napolitano diverse "etnie" d'orientamento sessuale si stanno integrando.
Dagospia racconta che sul tratto di mare tra…….. meta preferita degli omosessuali e delle lesbiche della Capitale, ma non solo, sta avvenendo un un’integrazione multiculturale che porta ad una convivenza civile dell’attuale e tanto bistrattata nostra società. Ci sono pure famigliole e coppie etero……per questa meravigliosa manifestazione di civiltà.
Quindi il nostro tessuto cittadino non è poi così pessimo come qualcuno vuol far credere. Viva i giovani.

Unknown ha detto...

Grazie mille a tutti per i complimenti :D se vi può interessare qualche giorno fa avevo preparato un mio "reportage" fotografico sulla sosta selvaggia e la totale indifferenza dei cittadini nel mio quartiere, appena posso ve le passo :) comunque, secondo il mio personalissimo (e quindi non necessariamente veritiero) punto di vista, credo che la maggioranza dei miei coetanei sia totalmente indifferente a questa situazione, sia inteso in senso "politico" (ovvero non si impegnano, anche solo simbolicamente, a migliorarla), che "sociale" (non avvertono cambiamenti nel migliorare qualcosa, anzi se possono cercano di ostacolarlo con motivazioni estremamente futili). E tutto ciò, probabilmente, è stato ereditato dai propri genitori, se non addirittura dai nonni.
I pochi che avvertono questa situazione di degrado (che dilaga in tutti i campi, da quello reale, tangibile, a quello che imperversa nella mente dell'italiano medio) spesso si sentono delusi, amareggiati. E iniziano con la solita cantilena del "in Italia tutto fa schifo, meglio andarmene negli Stati Uniti dove troverò un lavoro e vivrò felice", quando molte volte, presi dall'euforia dell'andarsene dal proprio Paese, non conoscono i reali problemi che hanno le altre nazioni, spesso peggiori o più gravi dei nostri. E tutto questo alimenta una situazione di malgoverno, ottusità, bigottismo, degrado ambientale e fisico ("ecchemme frega de avé rotto 'na panchina, tanto nun è de nessuno!"), e chi più ne ha, più ne metta. Ecco perché, in pratica, nessuno ha il coraggio di cambiare questa situazione. Perché ci tagliano le gambe in continuazione. E chi cerca di farlo, si ritrova più amputato di tutti.

Massimiliano Tonelli ha detto...

Simone aspettiamo altri tuoi post. E fatti promotore di questo modo civile di vedere la città molto raro a Roma, ma potenzialmente in aumento. Vinceremo noialtri!

Anonimo ha detto...

Simone scappa dall'Italia se puoi!
non ti far fregare.
Tutti i giovani dovrebbero andarsene all'improvviso dal paese a lasciar gurdare la gente degli anni 50 in faccia fra di loro.
E spaventati chiedersi a chi far pagare le loro pensioni, i loro privilegi, el loro auto bianche verdi blu, le loro vacanze e case abusive, i loro mezzi pubblici disastrati.
---
Rimarranno a dover pagare i conti loro.
E finiranno come in un film di zombie a amgiarsi a vicenda pezzi di carne.
-
Ti dicono di rimanere per la patria solo per potersi pagare le loro pensioni d'oro e buonuscite statali ministeriali.
Per pagare commesse di aziende private che hanno bandi pubblici per fare strisce pedonali e strisce blu gialle bianche e semafori scadenti.
E contano su di te sul tuo stipendio futuro precario, sulle tue tasse, sulla tua impotenza dentro il sistema blindato che hanno creato apposta per non farti muovere.
--
Speriamo che possiamo dire ceh mi sono sbagliato.
Auguri

Fonte-Laurentina ha detto...

parlo della mia esperienza

Io ho quasi 19 anni e da circa 1 anno gestisco un blog sui problemi del mio quartiere. Quello che ho potuto constatare è che è persa (quasi) ogni speranza. Al 90% dei romani la città piace così com'è, mentre del restante
10 % solo in pochi agiscono effettivamente. Riguardo le future generazioni, non sarei troppo ottimista, essendo appunto figlie di chi ha ridotto Roma in questo stato; sperò però di sbagliarmi

Unknown ha detto...

Ma perché vi stupite così tanto quando vi accorgete che esistono giovani con un forte senso civico? Io ho vent'anni, vivo e studio a Roma spostandomi a piedi o con i mezzi pubblici di giorno e di notte, pago un carissimo abbonamento atac per prendere mezzi inefficienti e lenti e più di una volta mi sono trovata a spiegare a persone più grandi di me che anche se i prezzi per usufruire di un servizio pubblico disastroso sono assolutamente sproporzionati il biglietto va pagato. Più di una volta ho visto persone più grandi di me parcheggiare la macchina in un posto per handicappati e risponderti, quando glielo fai notare, che "è l'unico modo per parcheggiare se si vuole uscire in macchina". Più di una volta ho tentato di convincere un anziano barista del mio quartiere che per mettere i tavolini sul marciapiede ci vuole un'autorizzazione. Più di una volta ho discusso con commercianti che consentivano lo scarico merci alle ore più assurde della giornata intasando strade e marciapiedi. Più di una volta quando ho visto qualcuno gettare qualcosa per terra ho chiesto che venisse raccolto.
L'educazione civica appartiene a molti miei coetanei e anche se tante volte non ci è stata insegnata a scuola o dai nostri genitori, crescere in una città bellissima ma devastata dalla sporcizia, dal cattivo odore e dalle inefficienze pubbliche ci ha costretto a tentare di prendercene cura. Le persone che frequento condividono assolutamente questo disperato bisogno di rispetto delle regole. Sembrerà assurdo pensare che siamo noi giovani a a chiedere alle generazioni che ci hanno preceduto di rispettare le norme di civiltà che la nostra città ha perso negli anni passati, ma vi assicuro che paradossalmente mi sono trovata in molte occasioni a tentare di "educare" chi è più grande di me.
Margherita

Massimiliano Tonelli ha detto...

Margherita scrivici!

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