La trasformazione urbana degli uffici Bnl grazie alla nuova sede. In particolare quelli della Domus Aventino a Piazza Albania. Con una proposta\idea

25 agosto 2014

Belle le operazioni immobiliari che sta facendo la Bnl su Roma. Per fortuna un'altra azienda italiana è stata tolta dalle mani italiane e romane ed è finita agli stranieri e per questa storica banca finire in mani francesi è stata una salvezza, ovviamente. Niente più raccomandati, niente più ingerenze della politica che avevano massacrato l'istituto, meno margini di manovra e appigli per i terrificanti sindacati di casa nostra. La banca è risorsa ed oggi è un'azienda sana. Tanto sana da ripensare anche ai suoi spazi e fare, come si fa in tutto l'occidente evoluto, un processo di riqualificazione e razionializzazione degli uffici: basta sedi sparse in mezza Roma anti economiche, costose da mantenere e difficili da gestire e ben venga un grande headquarter centralizzato da realizzare a fianco della nuova Stazione Tiburtina per la firma di un buono studio di architetti (i 5+1AA) e con l'obbiettivo di lasciare tutte le sedi raggruppando tutto qui.
E nelle sedi che si stanno via via liberando cosa si fa? Progetti di trasformazione urbana, possibilmente di qualità. Sta succedendo ad esempio nella pregiatissima (nonostante il degrado soverchiante tutt'intorno) area di Piazza Albania dove tre grandi palazzi ex Bnl sono ora trasformati dalla BNP Paribas Real Estate in residenze di grande cura e finitura (Domus Aventino il nome dello sviluppo immobiliare) grazie alle cure architettoniche di Giorgio Maria Tamburini, lo stesso architetto che assieme a Luca Zevi ha progettato il Museo della Shoah che dovrebbe sorgere a Villa Torlonia.
Molto bene, insomma. Ci chiediamo solo una cosa - la stessa domanda vale anche per il development immobiliare di cui abbiamo parlato qui la settimana scorsa - ovvero: dove vanno a finire i soldi degli oneri concessori di questo sviluppo? E soprattutto: quanti sono questi soldi? A quanto ammontano? Sono frutto di quale trattativa? Come verranno impiegati? Una società immobiliare, infatti, per ottenere dal Comune il cambio di destinazione d'uso di un'area o di un lotto (in questo caso da uffici a residenze) deve dare qualcosa - tanto, ci auguriamo! - in cambio per "il disturbo". E il disturbo non è cosa da poco. Trasformare tre grandi palazzi in residenze da uffici che erano ha un grande impatto, non trascurabile. Il comune deve portare lì servizi (lasciamo stare che poi non funzionano, ma la teoria è questa) come la nettezza urbana o anche banalmente la sicurezza. Ci sarà poi richiesta di servizi postali, ci sarà maggior pressione sulla sosta e ci sarà più usura delle strade e così via per mille altri aspetti. Ecco perché si pagano gli "oneri concessori". Solo che sarebbe interessante sapere questi oneri dove vadano a finire, sarebbe da capire se vanno nella spesa corrente squallida o se vengono reinvestiti sul territorio circostante alla trasformazione urbana in questione.

COSA HA LA CITTÀ IN CAMBIO?
E sarebbe assai bello - ecco la proposta! - che a fianco del cartello di cantiere vi fosse un altro cartello dove si dettagli per filo e per segno quanti sono e come vengono impiegati gli oneri. Quando i cittadini potranno leggere che grazie a questo sviluppo la città guadagna, facciamo un esempio, 3 milioni di euro. E che questi 3 milioni di euro verranno impiegati - continuiamo a sognare - nel 2015 per riqualificare e trasformare in un posto civile (oggi è raccapricciante) tutta l'area di Piazza Albania, allora scommettiamo che i fantomatici protagonisti del "no-a-tutto" cesseranno le loro attività strumentali e stupide?

COME SI CALCOLANO GLI ONERI?
Tra l'altro, grazie a norme finalmente chiare e trasparenti (che però non è detto che vengano applicate, attenzione) calcolare gli oneri straordinari di concessione è facile e inappellabile. Lo dice il piano regolatore: 66% dei guadagni che provengono allo sviluppatore dal cambio di destinazione. Insomma se compri un terreno agricolo a un milione di euro e poi ottieni la possibilità di costruire case, uffici e negozi e questo ti comporta un guadagno di 51 miloni di euro, sulla plusvalenza, ovvero 50 milioni, devi dare il 66% alla collettività. Che fanno oltre 33 milioni. E se proprio mi dimostri che stai facendo architetture di alta qualità allora questi 33 milioni (il 66% appunto) possono scendere fino a 30 milioni (60%). Avete capito ora perché conviene trasformarla questa città? E di corsa anche? Avete capito ora quanto ci danneggiano Verdi, associazioni, Italie Vostre e le mille altre realtà che sanno dire soltanto "no" invece di dire, come si fa in tutto il mondo "si, però"? Avete capito quanto danno subiamo dalla mentalità gretta della "speculazione edilizia", della "colata di cemento", della "cattedrale nel deserto", della "opera faraonica"? Se non l'avete capito capitelo.

11 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Articolo interessante. Soprattutto riguardo l'ingerenza degli stranieri che molti paventano. Che Dio li protegga !!!
Meglio gli stranieri che fare gestire la cosa pubblica o semi pubblica ad una massa di burini semianalfabeti, corrotti, provinciali, privi di qualsiasi etica e dignita'.

Anonimo ha detto...

esterofilia demente.

Anonimo ha detto...

ahahahah gli oneri!!! Terreni agricoli trasformati in palazzine, roma ne è piena! Nelle casse del comune sarebbero dovuti finire, dal 2000 ad oggi, svariati miliardi di €uro. Ed invece niente, pochi spicci (es. per tor pagnotta 2 saranno stati versati meno di 4 milioni di €, a fronte di cubature per 15'000 nuovi residenti). Purtroppo finché in comune ci saranno corrotti e nullafacenti, nulla cambierà. Sarà grasso che cola se risistemeranno qualche marciapiede e metteranno qualche panchina!

Anonimo ha detto...

Sul tema c'è il precedente della Nuova Rinascente che non fa ben sperare.
Per la riqualificazione del palazzo di via del Tritone, dove dovrebbe riaprire la Rinascente, furono stabiliti circa 25 milioni di oneri concessori, laddove le norme ne prevedevano circa 65!?!
L'amministrazione Alemanno dichiarò (c'è scritto nero su bianco negli atti) che lo 'sconto' era necessario altrimenti l'operazione non sarebbe stata economicamente vantaggiosa per la ditta!?! Si è mai sentita una stronzata più grossa da quando l'uomo ha inventato il cavallo??? (cit.)

Naturalmente le obiezioni allo sconto furono sostenute dalle associazioni locali, quelle sempre vituperate proprio da RFS e che invece spesso sono le uniche che cercano di difendere l'interesse pubblico; non sempre ma spesso. E quella che superficialmente sembra un'obiezione alle strasformazioni urbane è spesso il tentativo di evitare vere e proprie porcate, ché i miglioramenti reali li vogliamo tutti.

Anonimo ha detto...

Ma chi é che scrive queste cazzate? Mica é un'area agricola che col cambio di destinazione d'uso devi portargli quei servizi.

In questo caso al Comune va anche meglio, visto che solo di nettezza urbana pagheranno tasse ben più alte passando da uffici a residenziale.

Anonimo ha detto...

Ho iniziato a leggere l'argomento e le prime righe hanno messo in sussulto il mio cuore, RfS sta parlando bene di qualcosa di marcatura italiana? Continuavo curiosamente a leggere l'argomento e constatavo che RfS aveva ripreso il suo solito ritornello nel dilaniare cio' che italiano. Ormai RfS e' l'estero in casa nostra e vorrebbe trasformarci in una colonia occupata e diretta, per diventarne copie, da paesi stranieri.
Addirittura indirettamente ora ha elogiato una banca. Le banche quelle che fino ad ora, secondo gli esperti, sono coloro che governano il mondo portandolo verso il declino mondiale.
Se non fosse perche' e' scritto in vari post che questo blog e' gestito da gente nata in Italia, a meno che non sia cambiata la gestione di questo blog, mi verrebbe da pensare che questo e' un blog con gestione estera con fini tutt'altro che benevoli per l'Italia.
Qualcuno faceva riferimento, qualche giorno fa, alla nostra cara Banca D'Italia e alla gestione dei suoi dipendenti e al suo patrimonio immobiliare provate ad affrontare anche questo argomento italiano.

Anonimo ha detto...

E certo. Sai quanti milioni finiscono in comune se facciamo costruire su tutto l'agro romano? Ma di buttare giù le schifezze che ci sono e ricostruire no?
E poi ti sei scordato i tavolini.

Anonimo ha detto...

A piazza Albania insiste la ststua equestre di un grande condottiero cristiano.
Quello si che aveva le palle.
No questi frocioni che cii governano e che ci hanno mandato all'ammasso.
Povera Roma+Penisola+Isole comprese.

Riccardo_C ha detto...

Cmq questa dell'esterofilia è diventata una malattia ormai. Non è assolutamente vero che tutto quello che è gestito dagli italiani è sempre peggio degli altri..io vivo in Francia da quattro anni e di cose abbovinevoli ne vedi anche qui, quindi sarebbe il caso di non sentitizzare tutto sempre al mero fatto della nazionalità di origine di chi gestisce e dire sempre e comunque che gli italiani sono solo incapaci...

Anonimo ha detto...

Giorgio Castriota SCANDERBERG.
Famosissimo condottiero cristiano albanese del 15° secolo.
La sua statua equestre si trova a Piazza Albania.
Sconfisse gli ottomani islamici.
Piazza Scanderberg di trova s Toma nei pressi del quirinale.
Piazza Albania e' molto trascurata.

Anonimo ha detto...

Ma avete visto il nuovo insediamento di fronte al verano? Ex deposito Atac ? Che ne pensate?

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