Condannati alla bruttezza dalla Soprintendenza. Un mercatino-bidonville di cianfrusaglie umilia Santa Maria Maggiore. Pur volendo, impossibile farlo bello

14 aprile 2015



























Santa Maria Maggiore come difficilmente è possibile immaginarla. Purtroppo siamo di fronte all'ennesimo scempio che questa amministrazione comunale e municipale ci sta fornendo. Eppure questa doveva essere la giunta il cui fattore cardine era il tanto acclamato decoro. Santa Maria Maggiore è un gioiello di questa città ma il I municipio ha scambiato questo luogo, visitato da migliaia di turisti ogni giorno, per una fiera della monnezza. Infatti dal 31 marzo al 4 maggio il municipio ha autorizzato il mercatino richiesto (senza bando) da una associazione culturale, che altro non è che uno dei soliti mercatini della cianfrusaglia è che nulla ha a che vedere con la cultura. Se non quella dei soldi. Come potete ben vedere dalle foto il municipio ha distrutto la basilica già violentata sul l'entrata principale da un camion bar, in area pedonale, e due venditori di souvenir di dubbia provenienza. Il bello di questo ennesimo scempio è poi la denominazione che passa Sotto la voce di "Pasqua all'Esquilino". Non sapevamo che la Pasqua durasse oltre 30 giorni... L'assessore ai Lavori Pubblici con delega al decoro Maurizio Pucci intervenga, e presto, perché di decoro si tratta. Per quanto riguarda l'assessorato al commercio del I municipio solo tanto schifo.
Giorgio Carra


*Caro Giorgio in questo caso prima di pubblicare l'articolo e le tue riflessioni abbiamo sentito gli organizzatori. Abbiamo verificato che la persona coinvolta non fa parte dei soliti giri di ambulanti a noi ben noti (vedi Piazza San Giovanni a Natale, ma anche Piazza Esedra) ed è già qualcosa. L'imprenditore ci è sembrato sincero e - pur ammettendo che "comunque un mercatino così fa schifo" e se lo dice lui che l'ha fatto... - ci ha spiegato come abbia fatto di tutto per migliorare le condizioni dell'area che prima (lo possiamo confermare) era un bivacco a cielo aperto. La soluzione al bivacco sono i mercatini ambulanti? Secondo noi no, ma tant'è. L'organizzatore ci ha detto di aver messo fiori, guide a terra, una persona di guardia, persone a pulire. Ci ha detto anche di aver pagato oltre 25mila euro di occupazione di suolo pubblico e di dispiacersi (lo ha ammesso lui per primo) di avere circa un terzo di espositori non di qualità (i restante due terzi sono di qualità? Parliamone...). 
La cosa più grave secondo noi è e resta la tipologia di bancarelle. Non possiamo essere contro ai mercatini a prescindere. I mercatini ci sono in tutto il mondo. A Londra come a New York per non parlare delle città austriache, tedesche, svizzere. Il problema è il contenuto di questi mercatini e il loro impatto estetico. 
La cosa atroce (l'operatore ce lo ha confermato, ma a Roma lo sanno tutti) è che chi obbliga a questo schifo, in città, è la Sovrintendenza: obbligatoria la plasticaccia, obbligatoria la plasticaccia bianca, obbligatorie queste squallide pagode da campo profughi. Uno scempio assoluto dal quale non si può uscire e nel quale stanno perfettamente a loro agio gli operatori squallidi della bancarellopoli romana e che, invece, fa scappare via gli operatori di qualità e gli espositori di qualità. Forse la battaglia dovrebbe essere contro queste prescrizioni assurde e imbarazzanti. Che obbligano la città a vivere nella bruttezza e nella sciatteria. 

E poi, come tu giustamente fai notare, ci sono i politici. Che lottano contro i tavolini, ma che riempiono piazze storiche e tutelate di bancarellopoli. Che lottano contro le pedonlizzazioni e che tacciono contro queste pseudo-favelas. 
-RFS

38 commenti | dì la tua:

bat21 ha detto...

Perché non implementare nel thread le prescrizioni tipo della Sovrintendenza? Sarebbe molto interessante capire dove si annida il problema nel dettaglio. Chiedono esplicitamente"coperture di plastica"?

Anonimo ha detto...

Non c'è che dire noi italiani abbiamo gusto @veribello

Anonimo ha detto...

Sempre prodotti cinesi ma mai prodotti italiani.

Anonimo ha detto...

C'erano poche bancherelle a Roma, il mercatino a Santa Maria Maggiore va a coprire un vergognoso buco.

Auspicherei di creare qualcosina anche dentro il Colosseo, padri di famiglia verrebbero sfamati e cosi' i nostri onesti politici, che notoriamente da tale commercio non ottengono nulla, potrebbero andare dal Papa per ricevere una benedizione ed un plauso speciale per il loro impegno a favore dei deboli.

Anonimo ha detto...

Che stile la parannanza col David cor cazzo de fori. Mercatino de qualità ao'.

Anonimo ha detto...

Ho visitato il mercatino in questione... Fa pena, anche con i gerani fa pena; tra l'altro li hanno lasciati nei contenitori da 6 con i quali si effettua la vendita all'ingrosso. Inoltre vendono cianfrusaglie e le poche cose carine hanno prezzi assurdi. A favore si puo dire che meglio le penose bancarelle che il bivacco di prima, anche se non è questa la strada. Comunque mi chiedo, l'affluenza è ridicola, per cui a chi giova tutto cio?

Antonio Dorigo ha detto...

Consiglio caldamente - davvero, da non perdere - la prospettiva del mercatino in piena attività scendendo da via Depretis, casomai dopo essersi riempiti gli occhi del ciarpame in esposizione in via Nazionale. Non ci resta che ridere. Per non piangere, chiaro.

Anonimo ha detto...

BASTA! A ROMA E' ORA DI FARLA FINITA CON QUESTE PORCHERIA CHE A TURNO DETURPANO TUTTI I LUOGHI PIU' IMPORTANTI!!!

Anonimo ha detto...

Roma dovrebbe essere tutelata e difesa e dovrebbe vivere solo di turismo e beni culturali! Invece c'e' un impegno costante anche da parte di chi dovrebbe tutelarla a deturpare e rendere inguardabili tutti i siti turistici! Ma perche' Porca Vacca????
Mc Daemon

Anonimo ha detto...

L'ORRORE NON HA FONDO! CHE SCHIFEZZA IMMONDA...COME TROVARNE DEL BELLO? AL BANDO MERCATI E MERCATINI SE QUESTI SONO IL RISULTATO!

Anonimo ha detto...

CASO
Mafia Capitale: Ostia, le ruspe abbattono i chioschi abusivi

Iniziate a Castelporziano le operazioni di demolizione volte dal sindaco Marino


opere incompiute
Santoro: «Sull’Eur pronto dossier
sui ritardi per la Corte dei Conti»

Il presidente del Municipio: colpa della gestione scriteriata da parte della società «Borghini ha portato la società al collasso, ora rassegni le dimissioni»

Anonimo ha detto...

avete parlato con chi se ne occupa, sostenete che vige il dictat della soprintendenza, ma dimenticate che su ogni pezzo di terra legato alla chiesa decide il vaticANO....quindi ci vuole poco a capirre che ai preti va bene cosi, chissà a chi vanno parte dei soldi tirati fuori a monte....un altro cancro di roma, di cui si parla sempre troppo poco, sia in merito al patrimonio immobiliare su cuin non pagano tasse(o nel caso cifre ridicole), e sia sulle vergogne e del ladrocinio sul "terzo settore"

Anonimo ha detto...

fa proprio schifo, come al solito.
ma anche voi di rfs basta con questi reportage sui casi particolari, tanto ormai lo sappiamo che tutta roma è ridotta in questo stato.
i servizi che fate servono ormai solo a far tranquillizzare le coscienze di chi dice che tutto questo fa schifo ma nulla cambia: non sono spariti i cartelloni, non sono sparite le bancarelle e gli ambulanti aumentano.
forse è il caso di cambiare strategia...

Anonimo ha detto...

Comunque il vero scandalo è sulla facciata principale della Chiesa, sull'altro lato. I bancarellari non solo hanno un bel posto in prima fila, ma oramai si sono anche assicurati il parcheggio dei loro furgoni in divieto di sosta davanti alla Basilica così non fanno troppa fatica a scaricare e ricaricare tutto a fine serata. tanto i vigili non ci sono e se ci sono.....

Anonimo ha detto...

A parte le discussioni sulla qualita', i mercatini di fronte ai monumenti sono una cosa sbagliata, almeno quelli permanenti. Visto che si parla di Londra o New York, in quei casi i mercati di strada sono stati usati per riabilitare zone tipo archi sotto le ferrovie, o quartieri malandati in semi-periferia. Una piazza centrale storica deve essere aperta e spaziosa per essere apprezzata. Al massimo ci puo' stare un mercatino stagionale (per esempio, a natale) che diventa un evento speciale e attrae visitatori.

Anonimo ha detto...

Salve. Sono una ragazza che ogni giorno passa in quella piazza. Prima del mercatino quella piazxa era piena di persone poco raccomandabili, era sempre sporca e emanava un odore nauseabondo. Da quando c'è il mercato la situazione è nettamente migliorata, ora riesco a passarci la sera senza aver timore visto che ci sono anche i vigilantes. Inoltre trovo che questo articolo dia volutamente un'informazione incompleta e di parte. Non ha fotografato i banchi di artigiani italiani che posso garantirvi, all'inizio, erano molti di più ma sono stati costretti a chiudere visto che non riuscivano a vendere. I prezzi non sono spropositati, la verità è che ormai le persone preferiscono spendere di meno che riconoscere il vero valore all'artigianato. Mi chiedo perchè il Sig. Giorgio non abbia fotografato il ragazzo delle pietre, o la ragazza del legno o quella della seta e della cosmesi.. mi chiedo il vero scopo di questo articoli.. mala informazione come sempre, l'ennesimo articolo che crea problemi, incomprensioni e odio invece di proporre soluzioni. Buona giornata

Scalero ha detto...

erano meglio i senzatetto ubriachi di questa bidonville come la definite voi? tranquilli che quando il mercatino finisce ritorneranno con i cocci di vetro e le peroni sul piazzale con le varie pisciate. io vedo dei vasi con dei fiori e merce esposta in maniera ordinata e civile per i clienti italiani e turisti.
il contenuto non vi piace? non ci andate. andate all'ovs dall'altra parte della piazza. questo solo per parlare di decoro. potremmo poi vedere quali contratti hanno chi ci lavora, se battono gli scontrini e tutto il resto ma da un punto di vista di immagine non vedo affatto una bidonville. bat21 poi si conferma sempre il piu scemo: non ti piace la plastica per coprire? caccia allora i tuoi soldi per qualcosa di piu bello. oppure invece di interpellare la sovrintendenza allega qualche idea di maggiore gusto per coperture per stand temporanei. vediamo quanti materiali alternativi e di migliore fattura trovi anzichè blaterare il nulla come sempre.

Anonimo ha detto...

tutta merdaglia. solo orridi souvenir e cover per telefonini.
terzo mondo.

ci vorrebbero le ruspe come quelle che sono intervenute per abbattare i ristoranti abusivi costruiti negli anni sul litorale dei cancelli a Castel Porziano.
rimesse per attrezzi di pochi metri quadri trasformati in ristoranti di 600 metri quadri.
e i "proprietari" che accusano malori causati dalle loro cardiopatie (eh si sò cardiopatici guarda un pò.come te sbaji?)


http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/04/14/news/ostia_arrivano_le_ruspe_esposito_abbattiamo_chioschi_abusivi_castel_porziano_-111901043/

Rrose Sélavy ha detto...

E quindi è normale che una sorta di tendopoli per esercitazione della protezione civile impalli la prospettiva viaria voluta da Sisto V. Meglio dei beoni, per qualcuno. E vabbè.

Anonimo ha detto...

bisogna dare fuoco ad ogni bancarella insieme a tredicine

Anonimo ha detto...

Strano che quella piazza non sia usata come parcheggio!

mistral ha detto...

e come mette la merda sotto il tappelo.....

digs ha detto...

Una cosa buona e non ne parlate mai: http://ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/mafia_capitale_ruspe_ostia_chioschi_abusivi_abbattuti/notizie/1295451.shtml

Luigi ha detto...

Gentile Sig Giorgio Carra, mi presento, il mio nome è Luigi D’amico e sono l’organizzatore della bidonville che vende cianfrusaglie.Per caso lei è passato di persona al mercatino di Piazza dell’Esquilino ed ha verificato ciò che ha scritto? Oppure si è limitato solamente a pubblicare le foto che sono state scattate da una signora sfuggente e poco educata…?! Ho notato giorni fa che una signora distinta stava fotografando solo 5 dei 20 gazebo presenti, anch’io quei 5 gazebo non li ritengo il massimo, ma sicuramente non li considero con i suoi aggettivi. Ho chiesto a questa signora se le serviva aiuto e se poteva gentilmente spiegarmi come mai stava fotografando senza chiedere il permesso alle persone ritratte ed alla loro merce in vendita. La risposta è stata: lei chi è? Non mi ha dato neanche il tempo di rispondere che è andata in un altro stand a fare altre foto, io sono tornato da lei per dirle che non poteva fare foto a parsone senza chiedere il loro permesso, e soprattutto senza spiegare la motivazione, la signora è scappata dicendo che avrebbe chiamato i Carabinieri…
Mi sono reso conto che le foto erano indirizzate nello specifico agli oggetti meno belli e soprattutto alle fattezze del Donatello di Michelangelo, in effetti il Donatello ha il suo fascino. Oggi leggendo il vostro articolo ho capito il perchè…

Luigi ha detto...

A mio parere sarebbe stato più educato ed utile spiegare il fine, ma soprattutto sarebbe stato più corretto fotografare tutti e dico tutti gli stand espositivi, visto che ce ne sono 20 ma le foto ritraggono solo quei 5 (ripetute molteplici volte).
Questa cosa la trovo scorretta, priva di etica e di facile propaganda.
Detto ciò vorrei passare agli altri punti:
- la chiama la fiera della monnezza?

• grave errore, Piazza dell’Esquilino non è mai stata così pulita come in questi giorni.

- uno dei soliti mercatini della cianfrusaglia…

• bhà, questione di gusti personali!

- Come potete ben vedere dalle foto il municipio ha distrutto la basilica

• Ad oggi Piazza dell’Esquilino è tornata ad essere attraversata da tanti turisti, residenti e persone che lavorano nella zona. Prima era impossibile, perché OCCUPATA GRATUITAMENTE da ubriaconi, tossici, borseggiatori, latrine a cielo aperto, bottiglie di birra vuote, cartoni di vino e sporcizia di ogni genere, per non parlare dei vari molestatori.
Invito lei o la signora reporter a fare delle interviste, sia ai negozianti limitrofi che ai tanti passanti, che non fanno altro che fare i complimenti per come stiamo curando una piazza che era lasciata al totale abbandono. Qualcosa la sto facendo, mi sembra che voi vi limitate solo a dare giudizi, non sempre, ma spesso errati e comunque offensivi.
Io ci metto la faccia perché so che sto facendo qualcosa di buono, e sono pronto a darle tutte le informazioni che vuole.
La invito, senza che perda tempo ad andare al Municipio a chiedere l’accesso agli atti, le darò io tutte le carte e documenti che le possono spiegare cosa sto facendo e quanto sto spendendo. Lei dice che questi mercatini sono macchine per fare i soldi, le posso dire che in determinati casi ha perfettamente ragione, ma purtroppo per lei in questa occasione ha preso un granchio.
Il Municipio, a mio parere ha fatto una cosa giusta, ha considerato il valore aggiunto, incassare e dare un servizio di pulizia e riqualificazione ad una Piazza che ne ha veramente bisogno.
Oltre ad avere versato alle casse Comunali quasi €26.000, quindi soldi che vanno e spero ai sevizi della città, ho pagato la tassa Ama e tante altre cose. Ed inoltre, ho un servizio giornaliero (12 ore) di pulizia e vigilanza della piazza, cosa molto gradita a tutti coloro che la attraversano.
Sono a favore alle critiche e al confronto, purchè siano costruttive, diversamente condanno chi critica e punta il dito senza proporre alternative valide. Ma soprattutto chi usa i mezzi di informazione solo per denuncia e senza sapere i contenuti.
Mi ritengo una persona seria, con un alto senso etico, estetico e soprattutto una persona onesta, e non accetto essere paragonato a quelle persone che pensano solo ed esclusivamente ai loro interessi.
Comunque non si preoccupi, lasceremo Piazza dell’Esquilino molto presto, ripulita e conservata meglio di come l’abbiamo trovata, ma ho seri dubbi che torni ad essere attraversata, fotografata e vissuta come in questi giorni… e la cosa mi dispiace molto.
Resto a sua completa disposizione per qualsiasi chiarimento in merito. Distinti saluti, Luigi D’amico

Francesco ha detto...

Trovo apprezzabile la risposta di Luigi d'Amico.
In effetti sarebbe stato meglio trovarsi da un giorno all'altro un salotto a cielo aperto ma rispetto a quello che era diventata la piazza mi riterrei molto soddisfatto.
Se altri imprenditori o associazioni si muovessero così si innescherebbe un importante circolo virtuoso.
Per quanto riguarda il blog, sono sempre in disaccordo con i toni e con alcune delle soluzioni proposte ma va riconosciuto un merito indiscutibile: sollevare sempre dubbi su come viene gestita Roma, e sulla volontaria incuria a cui siamo purtroppo stati assuefatti.

Scalero ha detto...

signor luigi d'amico, la sua risposta è stata precisa e puntuale.
sono dalla sua parte e ritengo questo intervento effettuato sulla piazza come una riqualificazione degli spazi pubblici.
qualcuno dovrebbe porle delle scuse, ma non le aspetti ne dai commentatori assidui ne tantomeno da chi cura il blog, il cui scopo è solo quello di infangare sempre gratuitamente l'immagine della città.

Anonimo ha detto...

quindi che si fa? si mette un mercatino in ogni piazza di Roma così la piazza rimane pulita e nessuno va a scolarsi lì le birrozze?
e soprattutto non sarebbe meglio organizzare un mercatino totalmente di qualità escludendo quelli che vendono le cover dei telefonini?
credo non sia obbligatoria nei mercatini rionali la presenza di stand di souvenir volgari e squallidi e delle solite cover di telefonini col solito cingalese piazzato lì dal titolare di turno.
anche io ritengo di avere molto senso civico, e francamente se dovessi organizzare un mercatino la prima cosa che farei sarebbe di escludere certa mercanzia.
molti romani si sono rotti le scatole di certo sciattume e la farà pagare cara alle elezioni alla giunta che non mantiene le promesse su decoro e commercio abusivo (non mi riferisco in questo caso a questo mercatino che è autorizzato in tutto e per tutto).
per il resto anche io apprezzo l'intervento onesto dell'organizzatore.
per lo meno lui è venuto a scrivere le sue ragioni vistosi tirato in ballo, al contrario di tanti personaggi (politici in primis) che vengono interessati dalle varie segnalazioni di RfS e se ne guardano dal dare spiegazioni ai cittadini che pagano loro lo stipendio.

Anonimo ha detto...

Come già scritto in un commento precedente gli stand di italiani all'inizio erano molti di più, ma purtroppo non riuscendo a vendere sono stati costretti a chiudere visto che erano in perdita. Io ci sono stato e ho visto dell'artigianato, prodotti cosmetici di qualità, vestiti con stoffe orientali e italiane cuciti a mano, gioielli in oro vegetale, manufatti realizzati in legno ... Non so se vi rendete conto che sono le persone che decidono il mercato, e se le persone preferiscono le cover dei cellulari piuttosto che un prodotto di qualità non è certo colpa dei venditori. Quì mi rivolgo al Sig. Luigi d'Amico: si potrebbe promuovere il mercato dandogli una nota artistica, pubblicizzarlo come artigianato, richiamare gente "selezionata" che sa apprezzare l'artigianato ed è disposto a comprarlo?

Anonimo ha detto...

Sig.D'amico,
visto che lei sembra essere una persona corretta che accetta il confronto ed ha avuto il coraggio di esporsi mi spiega perchè siete costretti ad usare dei gazebo di plastica così brutti?
--
Forse sarebbe utile partire da quì per migliorare Roma.

Giovanni Mascioli ha detto...

Salve a tutti, sono uno degli operatori che esercitano in questo vituperato mercatino, e vorrei sottoporre alla vostra attenzione alcune mie considerazioni.
Dei venti operatori che esercitano in questo mercatino, solo 4 o 5 sono stati fotografati, il restante gruppo non fotografato espone prodotti di qualità e sopratutto originali per tipologia (non tradizionalmente reperibili nei vari mercati).
Ho letto di parecchie lamentele circa la tipologia delle strutture (pagode in PVC bianco), vorrei ricordare che, tali forme costruttive sono rimaste immutate dai tempi delle tende dell'esercito romano, fino ai padiglioni medievali e, così sono state riproposte ai nostri giorni solamente cambiate nei materiali più rispondenti agli agenti atmosferici e più rispondenti ai moderni criteri di sicurezza.
In ogni caso, le critiche mosse alla presenza di questo, come di altri mercati, sono semplicemente banali e antistoriche; da sempre le vedute dei nostri monumenti sono state corredate dalla presenza di ambulanti e, dato che in passato si dipingeva, non ci sarebbe voluto niente a non ritrarre ombrelloni e mercati, invece Roeseler Franz nella su magnifica serie Roma Sparita, non solo fotografava la connivenza tra gli ombrelloni, e le tese con gli scorci più intriganti della nostra città, ma la riportava fedelmente nei suoi acquerelli.
Probabilmente gli antenati di chi si scaglia ora contro la presenza dei mercatini avranno criticato anche Roeseler Franz, così come l'omologo di chi critica il David (erotico) sarebbe rabbrividito di fronte ai graffiti fallici di Pompei.
La verità e che troppo facilmente ci si erge a censori del cattivo gusto, e, magari, poi si compra all'Ikea.
Nelle casse dell'Amministrazione Comunale sono entrati dei bei soldini, che dovrebbero contribuire a rendere più bella e vivibile la nostra città, questo dovrebbe farci sentire più sereni e tolleranti verso gli altri, e sopratutto dovrebbe aiutare a comprendere che la città e di tutti noi, non solo di chi critica.
Giovanni Mascioli

Anonimo ha detto...

che la città sia di tutti è indubbio.
ma proprio perché è di tutti non si dovrebbe cadere nel risultato di dire "è di tutti, quindi è pure mia e se pago faccio quello che mi pare".
il problema è che chi ha autorizzato la presenza temporanea di tale mercatino (decisione che non contesto) è che avrebbe dovuto imporre e far rispettare dei paletti sulla qualità della merce.
è assurdo sostenere più o meno nella sostanza "gli stand sono 20 e solo 4-5 sono stati fotografati".
5 su 20 rappresenta il 20%, e non mi sembra poco...
se in mercatino il 20% degli stand vendesse cover per smartphone andrebbe bene?
è questo lo standard a cui dobbiamo abituarci perché qualcuno ha pagato e quindi può decidere ciò che vuole?

Anonimo ha detto...

o meglio 4-5 rappresenta il 20%... più o meno

Anonimo ha detto...

Sig. Giovanni MAscioli,
la ringrazio per essere intervenuto.
Ma francamente è insostenibile affermare che i gazebo in PVC (fanno schifo) siano adeguati allo stile dell'impero romano.

Diciamola tutta: è un materiale economico.Punto.

Quì il punto non è la critica ma trovare un punto di incontro.
Posssibile che anche se nelal stessa forma non sia possibile avere a Roma dei gazebo in tessuto invece che in plasticozzo fosforescente bianco che hanno riflessi di preservativi bucati al sole davanti a chiese, piazze e monumenti?

Veramente credo che si possa fare di più. Se poi gliesercenti sonoterrorizzati dall'abbandonare il amteriale più economico che esiste sul mercato è un'altro paio di maniche e un'altra discussione.

Comunque mi fa paicere che siete intervenuti e se ne discuta.-
--
Io faccio qualche proposta anche low cost:
adeguare igazebo in materiale NON RIFLETENTE al luce effetto palsticozzo. Ci sono anche tessuti che si possono impermeabilizzare.
-Abolire il colore che SPARA (bianco lucido)
-usare per le stoffe i corori questi si che usavano gli antichi romani, che si integrino con i marmi di Roma più o meno gialli e rossicci.
---
Evitiamo l'effetto sagra paese di mare.
Sono convinto che ne gioverebbero anche e soprattutto i mercatini come il suo.

Se è troppa la spesa per gazebo che NON spaiccono come una parabola sul terrazzo di un abusivo chiediamo al comune di partecipare ai costi per il decoro.
Credo che avrebbe tutta RFS dalla sua parte.
Sentitamente.
Un cittadino.

Rrose Sélavy ha detto...

Roesler, semmai. La nobiltà storica del tendone e il riferimento al vedutismo sono, invece, disarmanti. Per quando riguarda l'Ikea, se ne riparlerà quando troveremo i suoi scaffali davanti a Santa Maria Maggiore.

Giovanni Mascioli ha detto...

Purtroppo il problema non è l'economicità del PVC (il cotone costa meno), ma la resistenza agli agenti atmosferici e la resistenza al fuoco (quel PVC è omologato come prodotto ignifugo non ricordo esattamente in quale classe).
In riferimento al vedutismo (Rrose Selavy grazie per la correzione) non mi trovo d'accordo.Noi ci troveremo in futuro a rivedere immagini della Roma attuale e questi materiali saranno entrati già nella nostalgia, così come gli sbrindellati ombrelloni o gli stracci ,con cui i vecchi ambulanti coprivano le merci dal sole, una volta erano schifati ed ora sono ricordo di un tempo lontano.
Parecchi oggetti o suppellettili utilizzati in un recente passato e, ritenuti brutti nel loro tempo storico sono divenuti cult di modernariato e sono oggi molto apprezzatii.
In ogni caso, gli esercenti non tengono ad una struttura piuttosto che un'altra, e sarebbero felici di esercitare all'interno di strutture più belle perché questo migliorerebbe anche la loro immagine e, probabilmente eviterebbe discussioni come queste, ma, queste strutture sono abilitate a questi usi e altre non lo sono.
In merito al ragionamento che un 20 per cento di espositori possano essere al di sotto delle aspettative, pur trovandomi d'accordo, vorrei che si ragionasse sul fatto che comunque non sarebbero presenti se il "mercato" non li premiasse, cioè una percentuale almeno pari del pubblico li trova interessanti.
Non si vuole difendere l'indifendibile, ma si sta solo cercando di far capire che, in un discorso generale e con i dovuti distinguo, nulla rimane immutato e cristallizzato e, che anche molto di quello che ammiriamo e apprezziamo della nostra città è stato frutto di operazioni quantomeno discutibili: Castel Sant'Angelo non sarebbe mai sorto sopra il mausoleo di Adriano, così come palazzo Orsini non sarebbe mai stato edificato sopra il teatro di Marcello e, anche lo stesso Sisto V oggi non avrebbe potuto spostare l'obelisco dal mausoleo di Augusto a Santa Maria Maggiore.
Non crediate che non si capisca che questi mercatini si possano fare meglio, è che le norme e le prescrizioni, costringono chi li organizza a muoversi entro determinati paletti, lasciando poco spazio alla fantasia.

Anonimo ha detto...

Giovanni MAscioli,
la ringrazio per la risposta.
Seppur desolante.
Trovo infatti assurdo che una città capitale come Roma non si adotti di un regolamento che possa fornire agli esercenti prescrizioni DECENTI di forme e materiali da utilizzare per i gazebo/chioschi vari.

Trovo inaccettabile ceh siate obbligati a questi materiali e a queste forme.

Riprendo dall'apertura:

Sovrintendenza: obbligatoria la plasticaccia, obbligatoria la plasticaccia bianca, obbligatorie queste squallide pagode da campo profughi. Uno scempio assoluto dal quale non si può uscire e nel quale stanno perfettamente a loro agio gli operatori squallidi della bancarellopoli romana e che, invece, fa scappare via gli operatori di qualità e gli espositori di qualità. Forse la battaglia dovrebbe essere contro queste prescrizioni assurde e imbarazzanti. Che obbligano la città a vivere nella bruttezza e nella sciatteria.
.

Ceredo ceh sia venuto il momento di dotarsi di uno strumento per supportare gli operatori che vogliano innalzare la qualità visiva delle strutture.

Anonimo ha detto...

Queste pagode da campo profughi le ho viste in giro per tutta Italia, Milano compresa.
Mentre per le limitazioni della soprintendenza una volta tanto mi piacerebbe leggere di preciso cosa dicono perché altrimenti il discorso resta da bar.

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