Scempio dei mercatini di Natale. Decenti si possono fare, sì, ma non in centro. Ecco Largo Agosta

16 dicembre 2014


Siamo a Largo Agosta, a Tor de Schiavi, non proprio centro storico come Piazza Esedra, Porta San Giovanni o Chiesa Nuova. Eppure in questi tre luoghi il Gabinetto del Sindaco ha autorizzato mercatini-suk dalle fattezze orrende, mentre nel piazzale del quinto Municipio le bancarelle sono tutte uguali, ordinate e appaiono nel materiale naturale che risulta più adeguato a questo tipo di cose: il legno! Perché?
A quanto abbiamo avuto modo di capire - lo abbiamo già scritto qualche giorno fa - sono le Soprintendenze ad opporsi all'utilizzo del legno in centro. "Mica siamo in Trentino" dicono agli amministratori che vogliono modificare le cose. 

35 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

I camminanti abruzzesi inurbati, padroni del commercio ambulante a Roma, imparino da Parigi su cosa significhi allestire un mercatino di natale di classe nei luoghi piu' belli di una citta' storica da tutelare.

http://www.repubblica.it/esteri/2014/12/13/foto/champs-lyses_non_solo_lusso_la_magia_dei_mercatini_natalizi-102770162/1/#1

p.s
non sono l'idiota che mette finti links

Anonimo ha detto...

Domanda: sapevo che Franceschini e Renzi era propensi ad una drastica riduzione dei poteri delle Sottointendenze comunali, come stiamo messi sul quel fronte?

E' palese che non ci si possa fidare di un organo preposto al decoro i cui dipendenti stessi hanno divelto la catena di una zona pedonale in centro storico al fine unico di parcheggiarvi dentro.

Possa esser loro tolto lo stipendio quanto prima.

Anonimo ha detto...

Ma perché il legno si usa solo in Trentino? Facciamole di travertino allora!!!

Anonimo ha detto...

Che@@a55o dicono le soprintendenze???
Forse dimentichiamo che Roma prima di Nerone era una città di Legno!!!

Che c'è fior di architettura di legno di pino mediterraneo tipica della romanità.
Con Augusto diventa una città di marmo, ma il legno era il principale materiale del castrum romano!!
La burinaggine provinciale della "culturetta" pensa che non sipossano fare dei mercatini in legno secondo un disegno consono a Roma...tra l'altro il legno è materilae biosostenibile naturale.
la plastica no!

Anonimo ha detto...

"sono le Soprintendenze ad opporsi all'utilizzo del legno in centro"

Questa da dove salta fuori?

"sapevo che Franceschini e Renzi era propensi ad una riduzione dei poteri delle Sottointendenze comunali"

Da uno come Renzi non mi aspetto altro. Ma che si veda un eventuale limitazione dei poteri delle sovrintendenze in un paese preda di mafia, speculazione e troppo spesso sindaci che se non sono corrotti sono incapaci, come qualcosa di positivo mi fa rizzare i capelli in testa.
Per carità, ci saranno anche nelle sovrintendenze delle pecore nere ma restano un baluardo fondamentale alla distruzione di patrimonio storico e paesaggio in Italia.

bat21 ha detto...

Sono uno dei fattori che impediscono lo sviluppo del paese. Sono esasperanti

bat21 ha detto...

A me sembrano un baluardo per fermare infrastrutture ed investimenti in tutta Italia e impedire la crescita...ma ne abbiamo già parlato migliaia di volte, sei scommetto il mio interlocutore di qualche mese fa?

Anonimo ha detto...

Se intendi quello che parlava di Pompei e circumarcheologica si sono io.
Senza andare a ripeterci dico solo che se ognuno ragiona in base alle sue convinzioni mettendo un paio di paraocchi stiamo freschi. Qualche sera fa ho visto la puntata di Voyager dedicata a Milano, hanno mostrato i suoi maggiori monumenti e si sono concentrati molto sul castello sforzesco. Ti renderai conto da te che il patrimonio artistico di Milano è una frazione di quello di Roma e che sotto Milano non c'è quasi niente in confronto. Non si può ragionare come fanno a Milano quando si tratta di Roma per motivi che sono chiari anche a un bambino delle elementari. Non si tratta di impedire lo sviluppo, si tratta di impedire gli scempi e come vedi a Roma gli scempi negli ultimi 50 anni sono stati enormi nonostante il presunto fattore che impedisce lo sviluppo del paese che sarebbero le sovrintendenze. Quando poi le sovrintendenze danno il via libera come per la metro C vedi bene come le cose (non) vanno avanti tra anni di ritardi, disorganizzazione burocratica e spese in aumento esponenziale.
Tornando ai minori poteri delle sovrintendenze auspicati da Renzi: ma immagina cosa vorrebbe dire una città in mano a un sindaco come ...... (mettici il nome che ti pare) con poteri quasi illimitati sui suoi beni archeologici e sul suo paesaggio.

Anonimo ha detto...

O santo cielo!!!Non c'è limite all'ignoranza!!! "Roma prima di Nerone era di legno di pino mediterraneo", a arte che era Augusto, ma la fra se è "Ho trovato una Roma di mattoni e ho lasciato una Roma di marmo", quindi il legno te lo sei inventato di sana ianta!!!
Per cortesia argomentare va bene ma diffondere ignoranza no!!

Anonimo ha detto...

ah ma quindi la colpa della bruttezza degli stand dipende dall'amministrazione !

bat21 ha detto...

Vedi io ho una view diametralmente opposta. E' vero che il nostro paese e' composto da politici e pa di mentecatti ma la risposta alla tutela non puo' essere il congelamento di ogni infrastruttura a prescindere dalla sua importanza e fottendosene dei tempi.
Bisogna pensare che un paese moderno ha bisogno di strade, ferrovie, metro e reti elettriche e dati e per farle si deve anche saper rinunciare a pezzetti di integrità del nostro "bedrock" storico.
Il trade off tra le diverse esigenze deve andare piu verso il rinnovamento che non per la conservazione. Detto questo siamo d'accordo che in questo periodo storico orrendo piu che in infrastrutture punterei come paese sulle priorità che esemplarmente emergono dalle relazioni doing business meno tasse sulle imprese, certezza del diritto, giustizia da riformare etc..etc...
La dotazione infrastrutturale e' pessima ma non e' il problema principale per la competitività del sistema Italia.

Anonimo ha detto...

Non fa molta differenza. Roma era una città venuta su senza alcun piano urbanistico. Le case, domus patrizie o insulae plebee, erano state costruite riempiendo ogni spazio tra una e l’altra e se si eccettua il fatto che sulle cime dei sette colli sorgevano gli edifici istituzionali e le case dei patrizi, mentre in basso - le zone più malsane dove acqua e scoli ristagnavano - sorgevano quelle dei plebei, non si possono ravvisare altri criteri costruttivi sulla distribuzione delle costruzioni per tipologia. In ogni caso, sia le domus che le insulae erano realizzate con l’impiego diffuso di materiali infiammabili: le travi per reggere i tetti, i cannicci per i solai e i pavimenti, le scale - le insule, sempre sovraffollate, raggiungevano anche i sei piani di altezza - erano tutti elementi di legno altamente infiammabili. A tutto ciò si deve aggiungere che per cucinare e riscaldarsi in quell’epoca si ricorreva a bracieri senza veri e propri camini per contenere le fiamme ed estrarre i fumi. In base alle considerazioni appena fatte, non deve dunque stupire sapere che a Roma scoppiassero ogni giorno, o quasi, incendi più o meno devastanti così come non deve stupire che, alla fine, uno di questi eventi crebbe fino a radere al suolo quasi tutta la città, come appunto accadde nel luglio del 64. - See more at: http://www.latelanera.com/grandi-disastri-tragedie/evento-drammatico.asp?id=276#.dpuf

Anonimo ha detto...

Il focolaio del grande incendio del 64 si colloca nei pressi del Circo Massimo, nella zona compresa tra i colli Palatino e Celio. Una zona piena di botteghe artigiane che facevano largo uso di sostanze infiammabili: stoffe, lana, legname ecc. una miccia perfetta per poi aggredire gli spalti del Circo che, contrariamente all’immagine diffusa da classici della filmografia hollywoodiana, erano di legno e non di marmo. - See more at: http://www.latelanera.com/grandi-disastri-tragedie/evento-drammatico.asp?id=276#.dpuf

Anonimo ha detto...

L’età di Nerone

Uno dei momenti più importanti nella storia urbanistica di Roma imperiale fu il terribile incendio che divampò in gran parte della città durante il regno di Nerone, nel 64 d.C. È noto che di questo incendio vennero accusati gli innocenti cristiani, che subirono allora la loro prima persecuzione. In realtà gli incendi a Roma erano all’ordine del giorno. Erano favoriti dalla enorme densità delle abitazioni, che si ammassavano disordinatamente e che, nei piani alti, erano quasi completamente di legno. 

Anonimo ha detto...

Visto che col legno ci sono stati incendi su incendi non usatelo e via.

Bat21 la metro c è stata approvata ed è un disastro lo stesso, tanto per rimanere in tema grandi infrastrutture.
Quando poi non ci sono vincoli succedono cose come questa (la prima che mi è venuta in mente)

http://www.grandain.com/2014/09/27/oliviero-toscani-al-sindaco-di-roccabruna-non-sei-allaltezza-sindaco-mediocre/

bat21 ha detto...

Guarda giusto una assurdità presa a caso
http://www.lagazzettadilucca.it/economia-e-lavoro/2014/06/altra-assurdita-dalla-soprintendenza-dopo-le-scritte-del-summer-ostacola-la-ripulitura-delle-mura/
Dai l'attuale assetto e' assurdo. Che poi noi mentecatti siamo in grado di fermarci e fare uno schifo anche in assenza della sovrintendenza non vuol dire molto. Almeno mitighiamo l'impatto di queste cariatidi burocratizzate poi ci occuperemo degli altri pesi burocratici.

Anonimo ha detto...

A parte che nell'articolo non è specificato perché c'è quel divieto, considero molto più grave abbattere una pineta perché fa ombra a un palazzo che lasciare qualche rampicante sulle mura di Lucca. Se c'è da occuparsi delle inettitudini burocratiche si parta da chi fa più danni, e cioè quelli che hanno permesso che si arrivasse a questo
http://www.adnkronos.com/sostenibilita/risorse/2014/12/05/del-territorio-italiano-occupato-edifici-capannoni-strade-ferrovie_azeAuJzxdEW7cJ9oJ1jxzO.html

Anonimo ha detto...

Questo per dire che il legno a Roma era COSTITUTIVO delle costruzioni e delle abitazioni.

Quindi non autorizzare i chisochi in legno è una "corbelleria" pazzesca, oppure si teme che Roma possa bruciare come ai tempi di Nerone????

bat21 ha detto...

Io non condivido le solite menate di Legambiente. Se l economia chiede ferrovie, strade, case e capannoni si devono realizzare anche se ,ovviamente, con razionalità e obbligando a realizzare tutti i provvedimenti necessari a mitigare gli impatti idrogeologici delle realizzazioni. Il problema non e' che la Brianza e' totalmente costruita per farti un esempio ma che e' stata realizzata un enorme superficie asfaltata o cementata senza prevedere scolmatori/casse di espansione/vasche volano sul Seveso. Non e' scandaloso che abbiano costruito una valanga di capannoni nel Vicentino e Padovano ma il fatto che non siano state realizzate casse di espansione del bacchiglione e che si sia costruito in aree specifiche chiamate (palu'...). Comunque il tutto deve essere sempre realizzato con una prospettiva di costi benefici....e' normale che i sistemi vadano in crisi per eventi centennali (vuoi idraulici o sismici). Tornando al link di Lucca grazie alla sopraffina intelligenza delle sovrintendenze per degli arbusti non si sono pulite e rimesse a posto le mura che possono anche ricevere danni dalla presenza delle stesse piante. Possibile che non vedi queste assurdità e che danni possono essere fatti moltiplicati per tutte le eventualità simili? Saluti

Anonimo ha detto...

Mi sembri un cieco che dice a un miope che non vede. E mi sarei anche stancato di continue critiche da tifoso contro chi non si adegua alle proprie idee. Nel tuo caso hai deciso che la sovrintendenza è il male e qualsiasi cosa è utile per dargli contro anche se fa acqua da tutte le parti. Vorrei sapere perché c'è un divieto, se c'è un divieto, e articoli come quello che hai postato non lo spiegano eppure criticano.
Anni fa discutevo in continuazione contro tanti intelligentoni che in nome della modernità si opponevano a chiunque facesse notare come si stesse cadendo in una china senza ritorno con gli eccessi televisivi e la mancanza di regole. Automaticamente chi contestava un certo programma o l'orario di trasmissione di un certo film era un bigotto. Oggi si vede chi aveva ragione.
Così per te la parola magica è sviluppo e chi si oppone è uno che spara menate o magari un nimby, che usare l'inglese fa sempre figo. Poi che abbiano devastato l'Italia costruendo per metà della sua superficie con tutti i casini che vediamo ogni giorno non è il problema, perché bastava costruire bene. E grazie. Non lo so, lo sto dicendo in tutte le salse che se non cambia il manico sarà sempre così e tu dove vedi il problema? Nelle sovrintendenze che bloccano tutto. E allora spiegami come mai in un paese dove bloccano tutto c'è stato questo sfacelo edilizio.
Ti scandalizzi per degli arbusti sulle mura di Lucca e non dici niente su chi vuole tagliare una pineta perché fa ombra a un palazzo. Bho!

bat21 ha detto...

Non sono un cieco che parla ad un miope ma un muto che parla ad un sordo probabilmente. E' ovvio che abbiamo due modi di vedere le cose radicalmente opposti. Il problema e' però che il paese sta morendo non so se te ne sei accorto e abbiamo assolutamente bisogno di creare valore, innalzare il pil e creare posti di lavoro.

Anonimo ha detto...

Il paese non sta morendo perché la sovrintendenza di Roma blocca progetti fatti a cazzo che non tengono conto di quello che chiunque sa esistere a Roma, ma perché chi progetta e specula fa disastri già di suo. La metro C, la nuovola di Fuskas, la città dello sport, i grattacieli all'Eur, il nuovo stadio che si vuole costruire nel posto meno adatto, casualmente con annesso un intero quartiere, e invece di trasformare la Roma-Lido in metropolitana si vaneggia di una derivazione della linea B, già rovinata da quella della B1. Cosa vuoi innalzare il pil con questa roba?
Poi figurati, io vorrei 10 linee di metro, un quartiere di grattacieli come La Defense nella zona est e stadi di proprieta per Roma e Lazio ma come fai con la classe dirigente e imprenditoriale che abbiamo? Qui si continua a ragionare come 30 anni fa, continuando a costruire centri commerciali, uffici che nessuno riempirà proprio perché c'è la crisi, e appartamenti in palazzoni di 6-7 piani in una città che è piena di case vuote.
RFS fa sempre paragoni con mezzo mondo, magari potrebbe dirci dove si svendono proprietà pubbliche ai privati e poi si concedono cubature mostruose in cambio di qualche strada o parcheggio.

bat21 ha detto...

Che la creazione di opere ed infrastrutture debba essere valutata meglio siamo d'accordo ma ti ricordo che un privato che vuole fare nuove costruzioni lo fa a suo rischio e pericolo. Non si chiama speculazione ma attività di impresa. Il paese muore perché in generale chiunque voglia fare impresa e' impedito da ogni possibile vincolo e lacciuolo burocratico e da un popolo che chiama speculazione quello che e' semplicemente attività di impresa....tu citi la Francia ma sei sicuro che non abbiano anche loro la loro dose di fallimenti? Tutte le attività umane contemplano rischio ed impatto sul contesto circostante, non esistono pasti gratis.

Anonimo ha detto...

Francamente credo che dal punto di vista urbanistico e architettonico ci siano più fallimenti a Roma che in tutta la Francia.
E sei sicuro che non si debba parlare di speculazione quando si tratta di cemento a Roma?

bat21 ha detto...

Certo ma la speculazione edilizia in senso stretto (sfruttare il delta tra terreno agricolo e edificabile) non credo esista più. Per fortuna i "ruggenti" '60/'70 sono passati (certo ci hanno lasciato belle testimonianze, su questo sono d'accordo). Ma ora il costruttore e' un imprenditore a tutti gli effetti: uno stock di invenduto eccessivo e finisce gambe all aria...come hanno sperimentato gli amici spagnoli.

Anonimo ha detto...

caro Bat sei poco informato sulla realtà palazzinara romana. Il costruttore non è un imprenditore come gli altri. Quando passi a Roma, fatti una passeggiata in zona laurentina e vedrai in costruzione enormi e schifosissimi palazzoni alvare, nonostante a fianco ce ne siano altri quasi del tutto invenduti.
Purtroppo questi signori usufruiscono di finanziamenti pubblici (e ricavi privati) per cui in molti casi guadagnano anche se non vendono.
L'edilizia la ragione primaria dei mali di Roma, sia i quartieri "legali" sia quelli abusivi hanno determinato l'ingovernabilità di Roma, purtropo la massa non lo capisce.

bat21 ha detto...

Scusa non riesco a credere al fatto che i palazzinari abbiano finanziamenti pubblici. Se stanno in piedi e' perché sono stati finanziati dalle banche immagino con leve elevate e se continuano a costruire e' perché hanno ottenuto licenze tempo prima e deciso gli investimenti molto prima. Oggi le banche non gli finanzierebbero nulla e immagino che non ci sia una previsione di costruire alcunché per il futuro

Anonimo ha detto...

e qui purtroppo sbagli. A parte rari esempi di edilizia di lusso, la stragrande maggioranza delle edificazioni avviene in base alla legge 167. Inoltre ci sono finanziamenti pubblici per cooperative, case per le forze dell'ordine, per l'esercito, per edilizia popolazre convenzionata ecc. C'è un caso di un grosso quartiere dove sono stati beneficati di ben 5 diverse leggi di finanziamento pubblico, oltre ad avere gratis o quasi il terreno. E' una materia molto tecnica per cui bisogna essere addentro ai meccanismi per caire la scelleratezza del sistema che è alla base del degrado romano.
Analizzando i documenti ufficiali, oltre alle foto satellitari, si evince che negli due decenni sono spariti decine di migliaia di ettari, ed altre decine di milioni di metri cubi sono già autorizzati.

Anonimo ha detto...

Centocelle, tanto cemento e poco verde: bocciate senza appello le stazioni metro C
http://centocelle.romatoday.it/centocelle/metro-c-piazza-mirti-gardenie.html

bat21 ha detto...

Guarda come ho detto prima non e' in se uno scandalo la urbanizzazione: basta costruire in modo tale che l impatto delle stesse sia ridotto. Per il resto avranno degli incentivi (da rivedere di sicuro) ma non credo proprio che guadagnino a case chiuse! Non esistono quadri incentivanti simili in nessuna attività.

Anonimo ha detto...

Se è così mi chiedo perché continuano a costruire con tutto l'invenduto che c'è.

Anonimo ha detto...

caro bat, l'atteggiamento da ingenuo non ti fa onore. Vist che ti diletti di analisi dei dati, prendi i vari bilanci, prendi i dati sul fabbisogno abitativo con le varie interpretazioni, i dati sul consumo di suolo, guarda il prg del 62, quell attuale e le foto satellitari e ti accorgerai che costruire a Roma è un bussiness slegato dal mercato e che ha creato la città mostro attuale.

bat21 ha detto...

Il fatto.che sia stata creata una città mostro mi può anche trovare d'accordo visto che si e' costruito malissimo (servizi primari pessimi). Che sia stato slegato dal mercato no: non siamo mica in un economia pianificata scusate! E non credo alla fola che i costruttori guadagnano ad appartamenti vuoti. Mi ricorda quella degli impianti eolici che guadagnano anche se spenti....se si costruisce tutt'ora e' perché sono investimenti progettati anni fa prima del cataclisma della crisi ma immagino che questi siano solo il colpo di coda del sistema.

Anonimo ha detto...

E' inutile discutere: documentati e poi potrai esprimere pareri ragionati e non aprioristici.
A Roma l'edilizia è il male assoluto e la fonte di tutti i problemi.

bat21 ha detto...

Se permetti il male assoluto e la fonte di tutti i problemi e' il lavoro pubblico in tutte le sue declinazioni....
Detto questo non sarò informato sicuramente ma dal basso delle mie esperienze e conoscenze non credo che possa esistere una condizione per cui il palazzinaro possa guadagnare a palazzi vuoti. Sorry

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