Sconfiggere il racket degli adesivari si può. Basta non servirsi mai dei servizi abusivamente pubblicizzati (e basta un'ordinanza apposita dal Sindaco)

15 ottobre 2013

Il racket degli adesivari, dei robivecchi e degli svuotacantine porta le discariche abusive sotto casa tua. Non esserne complice!

Non c'è angolo di Roma, vi sfidiamo a trovarlo, che non sia letteralmente infestato da adesivi e pubblicità abusiva (semplice carta attaccata con lo scotch) di ogni tipo attività. Affittacamere per studenti, svuotacantine, serrandari, traslocari e financo agenzie immobiliari affiliate a circuiti nazionali occupano con una costanza ed una precisione "svizzera" tutto l'occupabile. Cabine elettriche, accessi metro,  serrande di negozi,  parchimetri,  secchioni della spazzatura, alberi e segnali stradali sono la bacheca scelta dagli insozzatori abusivi in liberà  per pubblicizzare tipi di attività spesso illegali. Un vero e proprio tumore che,  dalle pagine di questo blog, abbiamo sempre denunciato chiedendo, al momento invano, di porvi definitivo rimedio. Un fenomeno che rende Roma ancora più sciatta e degradata.

Il commercio sviluppatosi intorno ad attività del genere è spesso particolarmente allarmante. I soli sgomberacantine, per fare un esempio calzante, oltre ad insozzare liberamente tutto l'insozzabile, alimentano, degrado nel degrado, il triste fenomeno delle discariche abusive. Magari in parchi o aree protette.

Nonostante le denunce sul blog e nonostante le nostre esplicite richieste alla magistratura  di provvedere al blocco delle utenze di questi "signori", niente purtroppo  è ancora  stato fatto.

Da inguaribili ottimisti però e con la ferma consapevolezza che, per il bene comune, ci debba essere sempre una sinergia tra le istituzioni, chiediamo a Marino un'ordinanza specifica sul punto, che sia da sprone ai togati di Piazzale Clodio per procedere, finalmente, al blocco utenze, alla denuncia penale e, se ci sono gli estremi, al blocco parziale o totale dell'attività illegalmente pubblicizzata ammesso e non concesso che alle spalle della pubblicità vi sia una società. Deve passare il principio, riconosciuto altrove, che tali comportamenti non possono essere più tollerati.

Ai cittadini, lettori di questo Blog, chiediamo di ignorare tutte le attività pubblicizzate abusivamente. Non farlo vuol dire macchiarsi di complicità. Non farlo vuol dire alimentare direttamente questo degradante fenomeno. Non farlo vuol dire risparmiare qualche centinaio d’euro per poi avere una discarica abusiva sotto casa!

Roma deve diventare europea e lo può fare solo se tutti, negli ambiti di propria competenza, fanno il proprio dovere.


Pierluigi Meduri

27 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Se in Roma venissero posti in essere i relativi controlli, come avviene qui in Südtirol o il Welschtirol, la polizia locale, attraverso i riferimenti telefonici presenti in questi adesivi, provvederebbe subito a notificare la violazione amministrativa nell'affissione. Nei due Land di Trient e Bozen il 27 si svolgernno le elezioni per il rinnovo della carica di Landeshauptmann. Le affissioni dei manifesti sono effettuate unicamente negli spazi appositamente allestiti.

Anonimo ha detto...

Sì, sarebbe cosa giusta, ma questi stanno temporeggiando perfino a rimuovere i camion bar dopo una legge statale. Occorrerebbe mettere in campi di rieducazione gli italiani.
Ed ora il comune autorizza perfino una tendopoli a San Giovanni, davanti alla cattedrale di Roma. Speriamo di non contare i danni domenica ma se ci saranno il conto deve pagarlo personalmente Marino (e il prefetto)

Anonimo ha detto...

Carissimi, per contrastare il racket degli adesivi basterebbe un po' di buona volontà.
Prendiamo un adesivo a caso, quello del gentiluomo Vittorio; come vedete nell'adesivo è riportato il suo numero di telefono; facendo una ricerca su Google relativa al numero di telefono si viene indirizzati verso due pagine davvero interessanti:

http://www.vetrinaservizi.it/index.php?id_sezione=436&id_oggetto=2&id_cat=196 - dove ci viene fornito l'indirizzo email: bushivitor@libero.it

http://www.elenchitelefonici.it/RM/ROMA/VITTORIO_TRASLOCHI/AZIENDE/3275992753.html - dove ci viene fornito il seguente indirizzo:

VITTORIO_TRASLOCHI
Categoria: MAGAZZINI CUSTODIA MOBILI
12, V. ROSAI ACILIA CASAL PALOCCO I - 100 - ROMA ( RM )

Per fare questa ricerca, il sottoscritto(normale cittadino) ha impiegato meno di 5 minuti; adesso vorrei porvi tre domande:

1) Si tratta di una semplice ricerca su Google, secondo voi è troppo complicata per le nostre sedicenti forze dell'ordine/vigili urbani? Non è che magari manca semplicemente la volontà di contrastare il fenomeno?

2) Una volta scoperto l'indirizzo(ed ovviamente verificato) cosa ci vuole a staccare tutti gli adesivi e ad inondare il soggetto di multe costringendolo a chiudere l'attività e ad ipotecare casa? Inoltre, i soldi che si ricaverebbero dalle multe potrebbero essere usati per il bene comune; vi sembrano troppo ardite come proposte?

Cari saluti

Anonimo ha detto...

Controllo da parte dei vigili ? Nullo.
Sanzioni da parte dei giudici ?
Nullo.

Se le autorità non fanno il proprio dovere mi chiedo cosa rimane per ottenere giustizia.

Poi non ci lamentiamo il giorno che qualcuno inizierà a fare il giustiziere della notte...

Stefano ha detto...

Credo che l'anonimo qua sopra abbia detto tutto ciò che c'è da dire.

Sugli adesivi c'è nome e numero di telefono di chi attacca adesivi, e basta Google per avere anche l'indirizzo; se lo cercate su Facebook scoprite pure che scuola ha fatto, quali film gli piacciono e dove va in vacanza.

È chiaro che se non si agisce è perché a qualcuno fa comodo così. Voi date la colpa alla mancanza di volontà, ma per me questa corruzione bella e buona.
Sarò io che penso sempre male...

Anonimo ha detto...

Tutto vero.
Ma intanto....STACCATE!

Flavio ha detto...

io stacco!! sotto casa mia nemmeno uno!!! e così ovunque passo!!!

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 9:41, il primo commento insomma.
Per quale motivo devi metterti a parlare tedesco della nostra bellissima provincia di Trento? Già mi girano le scatole che non usate l'italiano in Alto Adige, ma va be', è la vostra lingua e lo posso tollerare. Ma dovete smetterla di uccidere l'italiano quando non serve. E qui non serve visto che siamo su un blog dove si parla di Roma e non di Berlino. La provincia di Trento è Italia e si chiama così. Come si dice provincia e non Land. Così come si dice presidente della giunta provinciale.

Anonimo ha detto...

Domanda: mettiamo che Pinco Pallino mi sta tremendamente sulle balle. Devo vendicarmi di qualcosa di grosso. Faccio una serie di adesivi col suo nome e numero e li appiccico in giro.
Così la magistratura gli blocca l'utenza, gli chiude l'attività e tutta la serie di cose che voi augurate.

Secondo me l'unica soluzione è staccare, staccare, staccare. E vigilare che nessuno vada in giro a fare i propri porci comodi.

Anonimo ha detto...

Anche il problema degli "adesivari" nasce (come tutti gli altri) dalla mancanza di un deterrente. A Roma qualsiasi attività illegale è pagante per chi la esercita. E a rischio zero !!!
Non sarebbe difficile beccare chi attacca gli adesivi (così come chi mette i cartelloni abusivi o chi scrive sui muri). Basta aspettarli vicino una superficie pulita. Se poi chi viene beccato attaccando adesivi (ma vale per tutti i vandali) venisse bastonato, buttato in galera a marcire per qualche anno, e spellato con una multa da paura, il problema si risolverebbe immediatamente. Basta iniziare e dare qualche esempio.
Ma c'è la volontà di farlo col buonismo dilagante che ci sta rovinando ?
La soluzione c'è. Le palle per applicarla no.

Anonimo ha detto...

E che ce famo?

Anonimo ha detto...

Mi scuso per aprire e chiudere una parentesi che esula dal tema principale del blog. L'anonimo delle ore 13:43 probabilmente non conosce la storia del Tirolo. Se in questo territorio vi è ancora un minimo di senso civico è per il fatto che la mentalità qui non è italiana, ma tedesca. Anche gli italofoni a sud di Salurn dovrebbero saperlo. Se passasse il modo di fare che leggo in molti episodi documentati su questo blog, anche nei Land di Trient e Bozen avremmo incuria e inciviltà. Fatevi un giro in Meran: non troverete nemmeno un'affissione fuori posto. Anche il fatto di avere un catasto tavolare-austriaco ci pone più al sicuro da truffe immobiliari.
Ricordatevi che l'Austria mantiene sempre una speciale tutela dell'autonomia del Südtirol.

Anonimo ha detto...

Vabbè ma alla fine, in soldoni, 'sti rubivecchi so' poveretti che si arrangiano, o fiji de bonadonna pe' nun di antro?!

Ma soprattutto: ancora ce sta gente che nel 2013 legge 'sta roba pe strada?

Anonimo ha detto...

comunque mai uno che si degnasse di liberare dal PROPRIO cancello o portone o facciata di palazzo la sfilza di adesivi che lo riveste.
lo vogliamo capire o no che se la famosa germania è così pulita è ANCHE perché ognuno si pulisce i suoi cazzo di 4 metri quadrati davanti casa?

http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_delle_finestre_rotte

Anonimo ha detto...

Per Anonimo delle 13:43
So bene che il fatto che in Alto Adige molte cose(non tutte sia ben chiaro) funzionino bene è dovuto alla mentalità tedesca.
Ma questo non vuole dire che si debba storpiare l'italiano quando non serve.
È come se io ora mi mettessi a parlare con metà dei termini inglesi quando non ne sarebbe necessario. A che pro?
Siete in Italia, invece che peggiorare la situazione perché non vi impegnate per esportare la mentalità tedesca invece che la lingua tedesca dove non è necessario? Io a Monaco non mi sono permesso di parlare italiano tranne che con la mia ragazza perché non mi pareva corretto. Mi sono dovuto accontentare di un buon inglese sentendomi un po' in colpa. La stessa cosa vorrei che accadesse in Italia quindi se tu sei germanofono parla in tedesco dove serve. Questo blog parla di Roma ed io vorrei parlare in italiano. Perché magari io lo so, ma non è detto e non è dovuto che il resto della gente sappia che tu quando parli della carica di "Landeshauptmann" ti stai referendo ad un personaggio che corrisponde più o meno al nostro Zingaretti.

Anonimo ha detto...

Mo' to' scrivo 'n romanesco… dopo 'sta difesa da' lingua e l'esposizione deli beati cazzacci tua, 'sti adesivi c'è serveno o nun ce serveno? Ce piaceno o nun ce piaceno?

Fulvius ha detto...

Tempo fa avevo notato che dei serrandari di merda avevano infestato tutte le saracinesche dei box condominiali (circa una cinquantina), beh, in un quarto d'ora di lavoro ho disinfestato tutte le serrande. Giorni fa ho notato al lavoro uno zozzone di merda di serrandaro al lavoro in uno dei box condominiali che, oltre a lasciare in terra i detriti del suo lavoro, ha di nuovo infestato tutti i box con i suoi adesivi swl xazzo, che gli ho rimosso nel giro di un giorno... Morale: che ce vò? Staccate, staccate, staccate, e vedremo alla fine chi vincerà!

Anonimo ha detto...

più che staccare gli adesivi direi di staccare le palle a chi li mette.
A quando le ronde anti-vandali ? Una bella bastonatura vale più di mille parole.

Anonimo ha detto...

io per le ronde ci sto. come ci si potrebbe organizzare secondo te in maniera concreta?

Anonimo ha detto...

In effetti azioni da singoli hanno poca incisività. Si passa anche per scemi: stacchi un adesivo, il giorno dopo ce ne stanno 3 in più.

sergio ha detto...

La punibilità postuma tramite individuazione del numero o il blocco delle linee telefoniche non funzionerebbe perchè si rischierebbe di punire qualcuno che non ha materialmente commissionato l'affissione abusiva, ma è stato coinvolto da qualcun'altro.
Finche non verranno applicate SEVERE multe a chi non tiene pulito lo spazio di marciapiede di propria competenza, che siano commercianti, portieri o amministratori di condominio etc. non se ne verrà mai fuori. E' l'unico modo, non bisogna far proliferare lo schifo.
Ovviamente tutto questo va affiancato ad un controllo maggiore sulle strade e chi viene beccato in flagranza ad affiggere qualsiasi cosa, scarabocchiare o imbrattare, deve essere SEVERAMENTE PUNITO senza possibilità di ricorso.

Anonimo ha detto...

La soluzione sta nel deterrente. Bisogna fare in modo che i vandali abbiano davvero paura delle conseguenze se si vuole estirpare il fenomeno. Staccare, ripulire, etc costa soldi e non porta a nulla.
Basterebbe invece fare qualche appostamento e affibbiare al vandalo di turno una bella bastonatura, qualche annetto di carcere ed una multa colossale. Dopo qualche esempio del genere ogni attacchino o writer o vandalo (ma si può applicare anche ai vu cumpà, ai posteggiatori abusivi, agli zingari, ai borseggiatori, etc) capirebbe che il gioco non vale la candela.
E' una soluzione semplice, efficace ed economica, eppure questi politicanti buonisti incapaci non hanno le palle per metterla in pratica.
E' il buonismo che sta distruggendo questa città.
Non venissero poi i buonisti a lamentarsi il giorno che la gente sarà costretta a farsi giustizia da soli. Quel giorno le randellate saranno per i vandali e anche per chi li ha protetti. Anzi, soprattutto per questi ultimi.

Antonio ha detto...

Questi adesivi sono un cancro in tutta la città. Hanno infangato ogni piccolo spazio esistente. Una multa salatissima per farli rimuovere tutti sarebbe l'unica soluzione. Dove cavolo sono i vigili?!!!!

Anonimo ha detto...

La soluzione al problema è quella indicata nel titolo del post.
Sono proliferati in maniera esponenziale perché c'è chi si serve di queste ditte che li attaccano.
Per il resto si può anche ingaggiare una lotta senza quartiere volta a staccare e ripulire. Fare i Perry Mason de noantri. A me sembrano sforzi inutili. Se nel 2013 a Roma ancora ci si pubblicizza in questo modo è perché ancora funziona.

Anonimo ha detto...

Pena di morte !

Anonimo ha detto...

Andrebbero multati (dovrebbe bastare mostrarli ai vigili, in quei volantini ci sono i dati dei responsabili, telefono, indirizzo) anche i volantini che vengono inseriti sotto i tergicristalli delle automobili in sosta.

Anonimo ha detto...

mah...ora va a finire che il problema sono gli adesivi?
ci sono sempre stati e non hanno mai dato fastidio.


l'idea che cosi facendo levate lavoro a della gente non vi passa per il cervello?
io non li levo e, anzi, se qualcuno li leva dalla mia serranda, lo denuncio dato che l'attività è mia e sui muri ci faccio mettere quello che voglio.

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