A Piazza del Popolo c'è un campo nomadi. Con tanto di discarica. All'ingresso di un museo. Non ci credete eh? Eppure...

30 novembre 2014


Vi mando questi due scatti relativi all'ingresso delle Sale del Bramante con la mostra su Leonardo da Vinci a Piazza del Popolo. La nomade lo usa come deposito mentre si mette a mendicare sulle scale adiacenti che salgono al Pincio. Non vi dico in che condizioni è questa famosa scalinata. Sembra una discarica, ma non ho potuto fotografarla.
Carlo

27 commenti | dì la tua:

bat21 ha detto...

Normale e' Roma...

Anonimo ha detto...

Il sose ha detto che esiste? Io aspetto loro.

Anonimo ha detto...

dovrà finire 'sto scempio, prima o poi...!!!

MARIAMADDALENA ha detto...

SONO INCAZZATA, MOLTO INCAZZATA.
CHI DIFENDE GLI ZINGARI SA CHI DIFENDE?MI DISPIACE, MA EVIDENTEMENTE LA ZOZZERIA STA NEL LORO DNA. E' UN DATO DI FATTO, PERCHE' OVUNQUE SI SISTEMANO NASCE UNA DISCARICA A CIELO APERTO,TANTO E' VERO CHE I LORO CAMPI SODI UNO SCHIFO INDESCRIVIBILE. QUINDI, VIVONO E FANNO VIVERE I LORO FIGLI NELLA MONNEZZA E POI CI SI SCANDALIZZA SE NESSUNO LI VUOLE COME VICINI DI CASA,NELLE SCUOLE ECC...

Anonimo ha detto...

Marino dimettiti!! Pensi solo alle periferie, e a noi che abitiamo in centro chi ci pensa????? Babbo Natale?

Romamia ha detto...

Questo schifo indicibile deve finire. Dove stanno i vigili? Dove stanno i servizi sociali? L'Ama? L'ASL?
Il presidente del Municipio? Il sindaco? Fanno i finti tonti.
Il bicchiere è veramente colmo...

Anonimo ha detto...

Zingari, romeni, bulgari, polacchi. La merda umana sempre da lì viene.

Anonimo ha detto...

Suggerisco che la signora nomade-ROM possa in futuro utilizzare la sala del Bramante per il getto dei propri rifiuti. Prevedo che in un tempo ragionevolmente breve si possa avere un cosiddetto "campo ROM" anche nei pressi del palazzo quirinalizio.

Unknown ha detto...

Diciamo le cose come stanno. Non è vla povertà a portare lo zozzume. Guardando i documentari sulle borgate romane del dopoguerra, si ci convince della assoluta diversità tra le baracche dei meridionali vdi allora e quelle degli zingari di oggi. Sempre di baracche parliamo, ma quelle di allora erano pulite, le strade ordinate. Queste persone quando hanno avuto una casa popolare sono riuscite a tenere quei pisti in maniera immacolata. Gli zingari invece, e mi piange il cuore a dirlo, se ne fregano delle condizioni igieniche dei propri campi.... e mi chiedo, ma è giusto permettere a dei bambini di vivere così? Lascio a voi la risposta.

Anonimo ha detto...

sono dappertutto. e dappertutto è lo schifo... comandano loro

Anonimo ha detto...

non è possibile... ma che altro deve succedere perchè ci si dia una mossa??

Anonimo ha detto...

Gli Zingari come li chiamate voi sono anche italiani.E' giusto integrarli,mandare i bambini a scuola dargli la possibilita' di lavorare.Che vi piaccia o no l'integrazione e' l'unica strada concreta anche se difficile.Chi ha alternative serie e valide si faccia avanti.Hanno la loro cultura che e' diversa dalla nostra,e che non accetteremo mai,ma bisogna provare a conviverci.Non vedo alternative.

Anonimo ha detto...

Esatto,,,,arrivera Il tempo per dire basta

Anonimo ha detto...

Gli Zingari come li chiamate voi sono anche italiani.E' giusto integrarli,mandare i bambini a scuola dargli la possibilita' di lavorare.Che vi piaccia o no l'integrazione e' l'unica strada concreta anche se difficile.Chi ha alternative serie e valide si faccia avanti.Hanno la loro cultura che e' diversa dalla nostra,e che non accetteremo mai,ma bisogna provare a conviverci.Non vedo alternative.

dicembre 01, 2014 12:45 PM


HA INIZIATO LEI IL PERCORSO D'INTEGRAZIONE? CHESSO' OSPITANDONE QUALCUNO NEL SUO PALAZZO, DANDO UN LAVORO AI GENITORI ED ACCERTARSI CHE I BIMBI VADANO A SCUOLA, OPPURE FACENDO UN CORSO DI LEGALITA' PRESSO I LORO CAMPI.
CI DICHI , OLTRE ALLE BELLE, ALTE PAROLE COME INTEGRAZIONE , COS'ALTRO HA FATTO SINO AD ORA PER ATTUARE LA SUA ILLUMINATA IDEA?

Anonimo ha detto...

Non ci dichi,ma ci dica...Cmq non sono io come cittadino a gestire l'integrazione,se ne dovrebbe occupare Il comune.Cmq io chiuderei i campi regolari e abusivi che costano 24 milioni d'euro e poi diventano dei ghetti.
I soldi li userei per l'edilizia popolare ,insomma dargli una casa a canone agevolato come a tutti i cittadini che ne hanno bisogno.La mia idea "illuminata" la finanzio con le mie tasse...e la sua idea mio caro qual'e'?,ne ha una fattibile?.Cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

Gli Zingari, come li chiamate voi, NON sono in maggioranza italiani. Ci sono insediamenti risalenti agli anni '70 nella città di Roma e ovviamente la maggior parte di loro sono ormai nostri concittadini..TUTTAVIA L'aumento esponenziale della loro presenza negli ultimi anni nel nostro Paese è dovuto ai flussi migratori provenienti da Romania e Bulgaria, ben contente di liberarsi di questi LORO concittadini, segregati da secoli. Guardate su youtube lo slum di Ferentari (Settore 5 - Bucarest) dove vive la maggior parte dei rom della capitale romena.

Chiunque in Romania sa che 'gli Tziganii' ormai emigrano tutti in Italia e Francia. Se ne rallegrano.

Un esempio su tutti: la banda di Termini proviene da Calafat, Romania.

Giada ha detto...

Incredibile, queste foto dovrebbero fare il giro del mondo, bisogna richiamare l'attenzione su questo scempio. Solo l'indignazione può salvarci Come si fa a non sgomberare questo schifo allucinante?

paola ha detto...

Integrare a forza qualcuno che non ha nessuna intenzione di integrarsi, è un atto di violenza. Il rispetto verso i luoghi, le persone , e i diritti dei cittadini sono invece un obbligo a cui TUTTI quelli che abitano qua devono sottostare. TUTTI INDISTINTAMENTE. E sporcare, rubare, mentire e umiliare gli altri, non è cultura.

Renzo ha detto...

Il pazzo che qui sopra ha scritto di far integrare i nomadi è il tipico caso di vittima della legge Basaglia, quella che chiuse i manicomi senza pensare alle conseguenze.

1. premesso che non sono affatto "nomadi" (bensì stazionano sempre nello stesso posto, alcuni da decenni)

2. chi va a casa di altri deve essere lui ad integrarsi, e non viceversa!

3. invece di dare lezioni agli altri su Internet, iniziasse a prendere un po' di zingari e se li mettesse dentro casa. Così vediamo come si integrano...

Anonimo ha detto...

@1:40 PM

Non ti preoccupare che adesso quelli con gli stipendi da 4 zeri in su torneranno alla carica con lo ius soli e tempo 10 anni saranno tutti italiani.

Anonimo ha detto...

Ho semplicemente detto che siccome non si possono cacciare,arrestare,deportare,fucilare...l'unica strada per forza di cose dev'essere l'integrazione.Integrazione che avviene con la scolarizzazione ad esempio.Oltre a dire le solite ovvieta' Renzo hai un'idea da sano di mente?.

Anonimo ha detto...

L'integrazione avviene con il rispetto delle regole.

Anonimo ha detto...

Appunto con il rispetto delle regole.Ma quali regole ci sono nei campi rom?.Perche' dobbiamo spendere 24 milioni di euro per alimentare uno schifo sociale.Come fai a far rispettare regole a chi regole non ne ha mai avute?.Si comincia si spera con la scuola? e poi? forse bisogna continuare con alloggi popolari con lavori sociali.Sono per la chiusura dei campi dei Rom che creano problemi a qualunque quartiere.Ma una volta chiusi i campi qualcosa devi fare.E' questa la domanda che vi pongo cosa fare? quale soluzione oltre i giusti lamenti?.

Anonimo ha detto...

Non mi interessa quali regole si inventano nei campi rom, i campi rom sono in Italia e devono seguire le regole italiane.
L'educazione da che mondo è mondo ha sempre funzionato con bastone e carota. La carota sono servizi sociali e scuola, il bastone è il carcere per chi delinque e la revoca della patria potestà per bambini in situazioni non sanabili. Se si fosse intervenuti in questo modo 10-20-30 anni fa oggi non ci sarebbe la maggior parte dei problemi. Invece sono 10-20-30 anni che si va avanti a buonismo e la situazione ovviamente è incancrenita.
Come le istituzioni hanno finalmente cominciato a muoversi con i rifugiati solo dopo che le proteste di piazza a Tor Sapienza rischiavano di finire male, così ho paura che per i rom si muoveranno sul serio solo dopo che sarà successo qualcosa di grave, sotto la metro o in qualche campo durante l'ennesimo rogo tossico.

Anonimo ha detto...

Perfettamente d'accordo con te .Stiamo dicendo la stessa cosa.Non basta solo il bastone o solo la carota.Cose gravi sono avvenute come la morte della povera signora Reggiani aggredita e uccisa da un Rom a Tor De Quinto che viveva in una baraccopoli,ti ricordi? cosa e' cambiato? potrebbe succedere di nuovo? penso di si.Mi piacerebbe pensare di risolvere i problemi come dici tu senza buonismo ma anche senza facile populismo.24 milioni d'euro all'anno penso che sono spesi male.Chiudiamo i campi e pensiamo un'alternativa .Saluti.

Anonimo ha detto...

Io sono contro la chiusura forzata dei campi. Entriamo nel dettaglio senza nasconderci dietro la foglia di fico: noi parliamo di rom come fossero un popolo unico ma non è così. Alcuni mesi fa ho letto da qualche parte l'intervista a un rom italiano che vive in un campo a Roma, che affermava come le cose fossero peggiorate con l'arrivo di rom dalla ex Jugoslavia, che l'illegalità c'era e data la mancanza di controlli da parte delle autorità italiane prosperava e finiva per coinvolgere tutti (un po' quello che succede in certe città dominate da mafia o camorra). Ricorderai poi gli scontri con incendi di container che coinvolgevano rom di diverse etnie concentrate in un unico campo.
Allora che si deve fare in questi casi? Prima la pulizia, svuotando i campi dai delinquenti. Se sono italiani in galera, se sono romeni o bosniaci o serbi o quello che è prima in galera poi fuori dall'Italia, cosa possibile e prevista dalle leggi europee.
Inoltre fuori quelli che non hanno diritto di rimanerci perché hanno redditi tali (non derivanti da attività illegali ovviamente) da potersi permettere di pagare una propria abitazione.
A quel punto chi rimane sarà la parte a cui dovranno provvedere i servizi sociali. Come? Con regole certe e l'applicazione inflessibile di queste regole.
Leggi qua
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/roma-citta-aperta-anzi-occupata-oltre-400-eritrei-bivaccano-89198.htm
Un palazzo occupato da 400 eritrei, si autogestiscono, hanno delle regole e impongono il loro rispetto senza buonismi all'italiana. Così nonostante tutto funziona abbastanza bene nonostante sia illegale.
In pratica qualche persona impone alla massa le regole, mentre lo stato italiano sembra incapace di imporle a una piccola comunità (perché si parla comunque di poche migliaia di persone a Roma).
Perché sono contro la chiusura obbligatoria dei campi? Perché dovrà essere chi ci abita a scegliere se continuare a vivere in un campo organizzato, liberato dalla delinquenza, in cui ci sono i servizi, i bambini vanno a scuola e non sotto la metro a mendicare o rubare, e sorvegliato in modo che le regole vengano rispettate e chi non lo fa fuori. A chi invece non vorrà restare si dovrà provvedere in altro modo. Cosa non facile in una città dove c'è una carenza enorme di case popolari ma tant'è.

Anonimo ha detto...

Sarebbe bello.Ma quello che scrivi e' stato provato (con tanto di campo sorvegliato dai vigilantes)ed e' fallito.Possiamo riprovare ma questi campi temo che saranno sempre un ghetto.L'idea di Alemanno per i campi era la tua,stanno solo chi ha diritto senza precedenti ma poi non e' stato cosi'.Cmq rispetto la t ua idea ,grazie per la discussione civile.saluti

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