Come capire se una strada è fatta bene o male? Guida interessante, ma inutile. Tanto a Roma son fatte tutte male. Tutte

23 gennaio 2015
Prima di iniziare voglio introdurre l’argomento con un piccolo tutorial che può aiutare i meno esperti a capire se una strada, o un marciapiede, sia stato realizzato bene o male.
La maggior parte delle strade romane sono realizzate secondo lo schema n. 1, ai lati due marciapiedi con la pendenza in discesa verso la strada, al centro la parte carrabile della sede stradale, realizzata a schiena d’asino.
In caso di pioggia, l’acqua che cade sui marciapiedi, tende a confluire verso il bordo e, superato il dislivello del gradino, scorre poi longitudinalmente nella canaletta che si forma in corrispondenza di questo, fino ad incontrare la caditoia che la  fa arrivare nella fognatura.
Lo stesso accade per l’acqua che finisce sulla parte a schiena d’asino, che confluisce ai lati e prende la stessa via di quella raccolta dai marciapiedi.
L’altra soluzione, schema n. 2, è quella usata nelle vie dei centri storici, quando non sono presenti i marciapiedi: la pendenza scende dai lati verso il centro della strada, dove sono disposte le caditoie.
Sia il marciapiede che la parte centrale della strada, sono in genere asfaltati. Non esamineremo gli strati inferiori che dipendono dal tipo di traffico che interessa la strada, ma soltanto la pelle superficiale. È come se si trattasse di un telo impermeabile di plastica, disposto sul terreno, se saranno presenti degli avvallamenti, si formeranno delle pozzanghere.
Le pozzanghere sono da evitarsi assolutamente, sia per il disagio che creerebbero a pedoni ed automobilisti, ma, maggiormente, perché l’acqua stagnante rovinerebbe il manto stradale in breve tempo.
Le pendenze dei marciapiedi nel primo caso, e della strada stessa nel secondo caso, servono anche a tenere lontana l’acqua dai muri degli edifici, dai portoni, dai negozi e dalle cantine.
Se la strada non viene realizzata seguendo queste accortezze, a prescindere dai materiali usati, si rovinerà in breve tempo, perché l’acqua stagnante spaccherà l’asfalto.
Comincerà con qualche piccola crepa, nel punto in cui è presente l’avvallamento, poi si formerà una zona a pelle di coccodrillo e infine, grazie anche al passaggio di auto e camion, cominceranno a saltare pezzi di asfalto, lasciando una buca profonda e fangosa.
Se la riparazione non eliminerà l’avvallamento, al primo acquazzone si verificherà lo stesso problema.
C’è anche un altro aspetto da considerare, quando vengono fatti dei lavori di asfaltatura, e necessario conservare il profilo e le quote altimetriche originarie. Attualmente si usano dei macchinari che prima grattano il vecchio asfalto, e poi provvedono alla posa di quello nuovo, quindi, se il lavoro è fatto con cura, non dovrebbero esserci cambiamenti.
La macchina fa il lavoro automaticamente e rapidamente, però in alcuni punti, come in corrispondenza del gradino del marciapiede, bisognerebbe intervenire a mano, accompagnando l’asfalto appena posato, per evitare che lo strato vada ad erodere la differenza di quota, mangiandosi il gradino e, peggio ancora, occludendo l’apertura delle caditoie.
Su alcune strade, in corrispondenza del marciapiede, c’è una fascia di sampietrini, in questo caso, se non si raccorda la parte finale asfaltata, si ha il problema opposto, perché si crea una buca tra strada e marciapiede, che nel caso di parcheggio a spina, manda le macchine a sbattere con la parte inferiore del paraurti, se si accostano troppo.
Andiamo ora a vedere alcuni esempi di come sono stati fatti (male) diversi marciapiedi e strade di Roma. Le foto sono state scattate nei dintorni di Piazza Tuscolo.
Qui, il rifacimento dell’asfalto ha praticamente mangiato il gradino:



E naturalmente anche le caditoie risultano ostruite (in parte o totalmente) dall’asfalto:


Passiamo ora al caso opposto, quello con la fascia selciata, che impedisce di arrivare con l’asfalto fino al gradino del marciapiede. Qui, la cattiva esecuzione crea un gradino che rende difficoltoso alle auto parcheggiate a spina, accostarsi al marciapiede (a chi non è capitato di incastrare il paraurti e rischiare di sradicarlo quando si tentava di uscire dal parcheggio?):


Ora invece passiamo ai difetti della sede stradale. Nella prima foto si vede un pezzo di asfalto affetto dal problema pelle di coccodrillo. È evidente anche l’avvallamento del terreno che comporta il ristagno dell’acqua ad ogni pioggia. Si tratta per di più di una strada con notevole traffico, anche pesante (Via Etruria), quindi è probabile che, al prossimo acquazzone, cominceranno a saltare pezzi d’asfalto, creando una profonda buca fangosa, dannosa per gomme e sospensioni delle macchine, ma soprattutto pericolosissima per chi usa mezzi a due ruote.
La seconda immagine evidenzia il problema dei tombino delle fognature.
Su molte strade, al centro ci sono dei grandi tombini tondi, distanziati di qualche decina di metri. Più in basso, parecchi metri al di sotto della sede stradale, scorre la fognatura, a cui sono allacciati tutti gli edifici. I tombini poggiano su un pozzetto di cemento, che permette l’ispezione e la manutenzione della conduttura. É uno di quei casi in cui la macchina usata per il rifacimento dell’asfalto non può fare da sé, e servirebbe un intervento manuale per evitare che l’asfalto si trovi ad una quota più alta del tombino. Tutte le volte che un’automobile o, peggio, un autobus ci passa, produce un rumore fastidioso, che ben conoscono quelli che ci abitano sopra, ma, alla lunga, botta dopo botta, danneggia la struttura del pozzetto, rischiando di far sprofondare ancora di più il tombino:


Perché una ditta che effettua manutenzioni stradali lavora male? Se ogni intervento le viene pagato a parte, avrà tutto l’interesse a far durare poco la riparazione perché, sarà sicura di essere richiamata a breve, insomma si sarà assicurata una rendita certa.
Se invece le viene pagato una volta per tutte un intervento a regola d’arte, e viene costretta ad eseguire gratuitamente le riparazioni successive, state certi che avrà tutto l’interesse ad eliminare da subito, per esempio, un avvallamento che causa il ristagno dell’acqua.
Ho letto che i nuovi appalti che partiranno ora, seguiranno questa procedura, speriamo bene. Comunque ora potete tutti, semplicemente osservando strade e marciapiedi, capire se i lavori siano fatti bene o male e quindi se il comune stia spendendo bene i nostri soldi.
Leonardo

21 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

In Italia vale il principio, apparentemente "furbo" che la gara d'appalto la vince chi chiede meno soldi rispetto alla base d'asta.
Delle due: o la base d'asta è stata scelta male (pagavano troppo un lavoro ben fatto) o chi offre di meno farà un lavoro "malfatto".
Se poi ci aggiungiamo l'abitudine a subappaltare i lavori (vinco l'appalto NON faccio il lavoro ma lo cedo ad altra ditta che lo farà per meno soldi e intanto intasco la differenza) come facciamo a meravigliarci di lavori fatti male ?
Ovvero, vinco l'appalto al ribasso, poi in corso d'opera riesco a farmi approvare delle "variazioni" che fanno si che la spesa iniziale di 100 aumenti, a volte a dismisura.
Se poi chi dovrebbe controllare la qualità dei lavori NON controlla (o, peggio, intasca la sua quota ...) di che parliamo ?

Anonimo ha detto...

Noooo regààà nun ve potete lamentà si nun ziete teccnisci anacapito?
Se chiama effetto freddy kruger! Nun zi teccnico e voi parlà, ma te devi da sta zitto!

Si vedi li tombini attappati, le caditoie coperte, l'asfalto coi cingoli, le buche appena passato, a vernice diluita co o sputo, e strisce fatte senza spostà manco a monnezza che ce sta sotto... NUN POI DA PARLARE! NUN ZI TECCNICO ANACAPITO?

Nun me cadè nell'effetto freddi kruger no? Io so tecnico e ve dico che e strade so perfette, perché io so tecnico, nun zo freddi kruger comme vvoi. Mortasci.

Anonimo ha detto...

Pensate che a Via del Corso le caldarroste occupano il suolo pubblico, altrove si ruBBano le pigneeeeeee...

Anonimo ha detto...

Io che vendo mobili vi dico che, dall'alto della mia esperienza in fatto di manutenzione stradale, le strade sono fatte malissimo.

Anonimo ha detto...

L'altro giorno ero al mercato di P.zza Vittorio, volevo comprare una sogliola e ho chiesto al pesciaiuolo di spinarmela. Ora, io faccio il postino, ma una sogliola non si spina come ha fatto quell'uomo, avrei sicuramentevfatto di meglio io.

Anonimo ha detto...

Eppure un tempo non era così. Quando ho studiato esercizio professionale, tanti anni fa, si raccomandava il seguente metodo: si fa la media delle offerte, poi si sceglie la prima offerta inferiore a questa media. Poi sono iniziati i miglioramenti dell'Italia ...
Claudio B

PXT ha detto...

Io, invece, credo che nessuno sia poi preposto a controlli seri in corso e alla fine dell'opera, per cui le ditte appaltatrici hanno tutto l'interesse a fare qualche 'errore', in modo da dovervi mettere le mani più volte.
Un'altra cosa che ho notato, è che spesso ci sono 3/4 ditte quando si deve fare un intervento -che so- del gas o della luce, con tempi, costi e dinamiche lunghi e complicati: una ditta apre; un'altra interviene, magari 10 giorni dopo; un'altra ancora richiude, dopo un mese. Finisce sempre che per un intervento di poche ore i cantieri rimangano aperti 20 giorni. Poi magari vedi che chi lavora li quotidianamente -sempre che lo faccia tutti i giorni- lo fa solo per qualche ora e basta. Chi lucra su queste lungaggini? Poi, perché se aprono la strada per i lavori del gas -ad esempio- finiscono tutto, richiudono e poi riaprono lo stesso tratto per i lavori Acea, spesso a distanza di pochi giorni?Possibile mai che non si riesca a coordinare quantomeno la manutenzione ordinaria, in modo da ridurre al minimo disagi e spese?
Io credo che in tanti, ma tanti, ci mangino e di brutto.
Ma vabbè, io non sono un tecnico e non capisco un cazzo...

Anonimo ha detto...

a roma le strade e i marciapiedi fanno vomitare
marciapiedi tutti asfaltati e strade piede di toppe e buche
a roma non sanno fare niente e le cose che fanno le fanno male e dovrebbero togliere a questa città lo status di capitale.
a barcellona, madrid li si che sanno come si fa una strada o un marciapiede

Anonimo ha detto...

Propongo di usare i sampietrini dove l'asfalto fa schifo. Invece useremo l'asfalto dove i sampietrini fanno schifo così tutti i problemi si risolvono. Semplice no?

Anonimo ha detto...

L'altro giorno ho comprato una torta alla merda in pasticceria. Il pasticciere mi ha detto che era cioccolato, ho tentato di protestare ma giustamente io non sono pasticciere e non so se la torta al cioccolato si fa con la merda o col cioccolato. Per cui l'ha mangiata tutta il TROLL.

Anonimo ha detto...

Tutte le strade portano a Roma

Unknown ha detto...

È interessante l'articolo per la proposta relativa alle regole di ingaggio degli appalti, ma c'e una imprecisione tecnica di base relativa alle tecniche e anche sulla questione appalti a mio avviso si è mancato di sottolineare un nodo fondamentale.
Per quanto concerne la parte tecnica sul rifacimento e manutenzione, è molto sbagliato dire che la parte superficiale, il cosiddetto asfalto o pelle, sia quella più importante; in realtà è quello che c'è sotto che determina quasi totalmente la qualità della strada. La strada è composta da tre strati che sono base-binder-asfalto. La base è quella che determina L a stabilità del manto perché se prima di creare binder e asfalto non viene "stabilizzata" attraverso la realizzazione di vie di fuga per le acque (non fogne che servono per altro ma viene pendenze naturali) si avrà il rischio di deformazioni costanti e cedimenti. Il binder ha la funzione di drenare, rendere elastico e reattivo lo strato sotto l'asfalto e dalla qualità del binder dipende la durevolezza dell'asfalto. L'asfalto infine deve avere caratteristiche diverse in funzione del territorio e della intendiate di traffico, granulometrie e minerali adeguati, leganti adatti e se lo si rimuove per usura e se ne stende uno nuovo, il vecchio va tolto COMPLETAMENTE e non solo per 2 cm come viene fatto adesso; guardate quello del raccordo anulare: perché in media tiene di più? Perché anche se fatto alla meno peggio per quanto concerne i piani e le stesure, ha in linea di massima queste regole di base applicate. E come sono fatte le strade in città? Basta osservare una buca e si vede cosa c'è sotto e come è stato steso l'asfalto. Poi c'è anche il problema caditoie e abbinamenti con i sanpientrini e i marciapiedi, ma tutto nasce da quanto dicevo.....

Unknown ha detto...

......A Roma sono oltre 20 anni che a tutto questo si deroga oltre l'assenza dì controlli e sanzioni per chi esegue male i lavori, e tutto ció è la conseguenza del peccato originale delle amministrazioni, ovvero le gare di appalto a massimo ribasso. Perché realizzare le cose per bene ha un costo, ma l'incompetenza tecnica dei funzionari che realizzano i capitolati e la voglia di essere corrotti e di arricchirsi dei politici o sindacalisti che ce li hanno messi, ha rifiutato criminosamente questo aspetto ed ha aperto le danze per le imprese senza scrupoli o per quelle che in qualche modo i propri operai devono mantenerli. Perché chiedere ad una impresa di costare massimo X e poi dire che da questo X deve togliere almeno Y% e si aggiudica la gara chi ha l'Y% di ribasso maggiore, significa scientificamente dire "vieni a fare i lavori con operai in nero, macchinari fatiscenti e vecchi, materiali scadenti e bada poco alle caratteristiche del capitolato" tanto poi il carotaggio per fare la verifica ce lo dici tu dove farlo. E in tanti casi negli ultimi anni, con grandi ringraziamenti di camorra e ndrangheta che ne hanno vinte di fare... Se si abolissero le gare a massimo ribasso, si rendessero i coefficienti tecnici determinanti per l'aggiudicazione dell'appalto e si affiancasse la verifica di esecuzione lavori eseguita dalle amministrazioni con verifiche private eseguite in modo terzo da consorzi di sicurezza, allora forse si potrebbe intraprendere una seria riqualificazione delle strade di Roma; comunque ci vogliono per lo meno 10 anni di lavori continui quadrante per quadrante e molti soldi.......

Unknown ha detto...

.....Non è impossibile, ma servirebbe un azzeramento di tutto il comparto pubblico Romano e regionale. Anche il sindaco più volenteroso e accorto (e non è certo il caso di Marino che si contraddistingue per miopia e immobilismo) se ha dei farabutti inefficienti e socialmente devastanti come esecutori, non può nulla. Io lo ripeto da sempre, se faccio la migliore regola del mondo (e comunque nessuno degli ultimi 4 sindaci l'ha fatta o abbozzata), ma nessuno la vuole applicare e farla rispettare, risulterà che la mia regola è sbagliata. E il funzionario resta, mentre il sindaco cambia. Quindi credo che poco possa cambiare se si affida l'appalto e la relativa manutenzione in spesa unica, perché se il capitolato è fatto male e non si vuole pagare adeguatamente il lavoro, non si potrà mai ottenere un buon risultato; l'esito sarà questo: un paio di imprese si consorziano, il consorzio agisce come ente giuridico e si aggiudica l'appalto, lo esegue e come hanno incassato addio consorzio e addio post lavori in garanzia. E daje a ride... Ci vuole qualcosa di più che una appendice al regolamento. Va cambiato il modo di ragionare di fronte all'affidamento dei lavori pubblici e sradicato il putridume di incompetenza corruzione e lassismo che permea le attività di realizzazione capitolati e le funzioni di controllo e verifica. In assenza di questo, continueremo a dirci buona fortuna ogni volta che ci metteremo in viaggio. Grazie per lo spazio (tanto). Marco

Anonimo ha detto...

@ Marco del Campanile
So benissimo che è fatta (o come dovrebbe essere fatta una strada) ed è ovvio che se la base non è stabile si sfascerà rapidamente sotto i colpi del traffico, ma quando ho scritto l'articolo, volevo solo dare delle indicazioni a chi non è del mestiere per valutare la pessima realizzazione dei lavori.
A Roma se ne vedono di tutti i colori, pensa che tempo fa, sulla complanare della Pontina, dove ci sono quelli che vendono camper, ho visto riparare una buca con palata di asfalto e compattamento con i piedi, nel senso che l'operaio ci ha battuto sopra con lo scarpone. Volevo scendere dall'auto e menargli.

Anonimo ha detto...

RFS perché al prossimo incontro con Marino non gli porti qualche esempio di lavoro fatto a cazzo e gli chiedi i nomi di chi lo ha preso in consegna?

Anonimo ha detto...

Casapound è proprio un nome stupido, sembra il nome di un ricovero per senzatetto, di barboni, insomma.

Anonimo ha detto...

Su Wikipedia sta scritto che il nome viene da tale Ezra Pound (nome ridicolo a sua volta, penso io) chiunque egli sia. Adesso devo solo scoprire il perché del simbolo con la tartaruga (evitate battute sulle tartarughe ninja per favore).

paola ha detto...

Grazie Leonardo per l'articolo, interessante e chiaro. Ho imparato qualcosa.

Anonimo ha detto...

andiamo...vogliamo forse negare che la colpa è dei vigili?

emulsio ha detto...

Non è che sia proprio una spiegazione completa. Non spiega perché si formano buche ed avvalamenti ad esempio. Quindi o abbiamo di fronte unoche conosce bene le strada ed ha voluto in certe parti necessariamente semplificare, oppure ne sa abbastanza ma non a livello alto

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