Come salvare Atac in sei mosse? Alle nostre sei proposte risponde l'assessore Guido Improta

20 novembre 2014

A valle della presentazione del Piano Industriale di Atac, in Ottobre, scrivemmo questo articolo elencando, a nostro avviso, le sei azioni che avrebbero potuto salvare l'Atac e che l'amministrazione non avrebbe mai e poi mai posto in essere. Oggi arrivano a queste sei proposte (leggetele qui) le risposte dell'assessore Guido Improta. Sotto ciascuna risposta, la nostra controdeduzione. 

***


Il Piano industriale di Atac può, e deve, essere l’occasione per imprimere finalmente una svolta che conduca ad un processo di radicale cambiamento, necessario per il risanamento dell’azienda, per il suo consolidamento, e per costruire una rete di servizi efficienti per i cittadini.
Non saranno, come dice correttamente l’articolo, certo “lievi miglioramenti” a poter determinare una incisiva trasformazione, che è necessaria ed urgente. “Mantenere clientele e quieto vivere” è esattamente l’opposto di quel che serve, e non è affatto in questa direzione che va il Piano industriale dell’azienda.
Prima di affrontare i sei temi sollevati dall’articolo, va sottolineato innanzitutto un elemento di primaria rilevanza nella articolazione del Piano stesso. Il principio di discontinuità parte dall’applicazione di costi e di corrispettivi standard. Se ne parla da troppo tempo, ma davvero poco è stato fatto in questa direzione, non solo a Roma in tutto il settore del trasporto pubblico nazionale.
L’azienda deve produrre i servizi a costi comparabili rispetto agli standard di produttività delle imprese nazionali di settore, e deve essere remunerata per gli obblighi di servizio pubblico sulla base dello stesso principio di comparazione. Nessun riassetto può essere davvero strutturale, se si prescinde dagli elementi fondamentali che compongono il conto economico. Questo pilastro, sul versante dei ricavi e dei costi, non può essere messo in discussione, se davvero si vuole incidere sulle dinamiche che determinano i malanni profondi di Atac.
Veniamo ora alle questioni messe in evidenza dall’articolo nei “sei punti per cambiare le carte in tavola”.

1. L’evasione tariffaria
Ripristinare un principio basilare di legalità, quale è quello del pagamento del biglietto per un servizio pubblico utilizzato, è una delle azioni di riorganizzazione dei processi industriali indicata con priorità nel Piano. Per raggiungere risultati tangibili è indispensabile mettere a sistema una serie di misure coordinate, partendo dal rafforzamento dei controlli.
Pensare di poter ottenere risultati significativi di contrasto alla evasione con una forza di soli 75 verificatori (il punto di partenza dal quale si è cominciato a metà del 2013), su un territorio ed una rete estesa di servizi quale è quella offerta dal trasporto pubblico nella Capitale, sarebbe ovviamente velleitario. Per questo nel Piano è previsto un rafforzamento complessivo della funzione di presidio sul territorio, anche attraverso riqualificazioni professionali che prevedono il passaggio di personale indiretto verso le attività di controllo.
Si stanno modificando al tempo stesso i meccanismi utilizzati per il contrasto alla evasione. Alla tecnica della repressione, con l’emissione delle multe per chi evade, l’azienda sta affiancando la tecnica della dissuasione, con campagne mirate su specifiche linee e corridoi di traffico, che prevedono prima una presenza costante di controllo preventivo alle fermate, per almeno una settimana, e poi - solo successivamente – il ricorso allo strumento sanzionatorio.
Si sta ottenendo in questo modo una modifica nei comportamenti degli utenti, che sono indotti alla regolarizzazione della loro posizione. Occorre, da questo punto di vista, continuità e perseveranza nell’azione.
Servono certamente anche regole diverse di accesso ai servizi, con un maggior ricorso alle tecnologie ed al controllo sociale dei comportamenti collettivi. Nelle metropolitane, per ridurre drasticamente il fenomeno dei “trenini”, è stata introdotta una riduzione adeguata ai tempi di chiusura dei tornelli in accesso, con l’effetto di un aumento delle validazioni.
Si sperimenterà anche il controllo del titolo di viaggio nei tornelli di uscita delle metropolitane, per verificarne gli effetti, come pure si sperimenterà, per alcune linee bus, la salita dalla sola porta anteriore. Per rendere efficace questa misura si sta effettuando la migrazione degli abbonamenti mensili dal titolo magnetico a quello elettronico, per introdurre anche sui bus la validazione degli abbonamenti, così come oggi avviene per le metropolitane.
Non è accettabile che quel che è normale in tutto il mondo a Roma sia "sperimentale". Non è semplicemente accettabile. Significa rassegnarsi ai 120, 130, 150 milioni annui di evasione. E non solo: rassegnarsi ad una fetta di popolazione impunita, strafottente, prevaricatrice. A cui nessuno torce un capello. Non è giusto. Anche perché si risolve facilmente: sui bus si sale da davanti e gli autisti controllano che tutti paghino, come succede a Londra, che i sindacati lo vogliano o no; sulla metro si vidima in entrata e anche in uscita, passando attraverso cordoli con apposite misure anti-trenino sul modello di Parigi: qui basterebbe aggiungere un tripode dopo i pannelli retrattili. E addio trenini.

2. Infrastrutture:preferenziali+bikesharing+fermate
Il Piano industriale di Atac non fa riferimento a corsie preferenziali e bikesharing perché incorpora le azioni previste dal nuovo PGTU, che assegna a questi due strumenti un ruolo centrale, da un lato per aumentare la velocità commerciale del trasporto pubblico (pari oggi a poco meno di 14 km/h) e dall’altro per sviluppare una intermodalità tra mezzi di trasporto a migliore impatto ecologico per la qualità dell’aria e dell’ambiente.
Il PGTU, che non viene a Roma aggiornato dal 1999, è frutto di una discussione che ha coinvolto tutti i soggetti interessati durante un lungo percorso di confronto: è stato approvato dalla Giunta il 28 marzo ed ora è all’esame del Consiglio Comunale, che lo deve adottare. Per le corsie preferenziali e la velocizzazione del trasporto pubblico il Piano prevede un incremento nella dotazione sino al 40% rispetto alla fotografia dell’esistente.
Un secondo campo di applicazione coerente con lo stesso obiettivo è la regolazione ottimale dei semafori sugli assi portanti della rete del trasporto pubblico: studi già effettuati dimostrano come su collegamenti primari, quali viale Marconi e via Casilina, il coordinamento dei semafori possa determinare un beneficio in termini di velocità commerciale tra il 15 ed il 20% rispetto alla situazione attuale.
Nell’elenco seguente sono riportate alcune proposte di assi dove sarà prioritariamente verificata la fattibilità di corsie preferenziali e i relativi benefici attesi, o in alternativa di itinerari a priorità semaforica per il trasporto pubblico:
- via Cristoforo Colombo (tratto in prossimità del GRA);
- via Tiburtina;
- Monti Tiburtini-Serenissima-Tor de' Schiavi;
- via Portonaccio (ripristino);
- via Leone XIII;
- viale Marconi;
- viale Jonio;
- viale Tirreno;
- via Petroselli;
- via Boccea (nel tratto più interno).
Il PGTU prevede inoltre la realizzazione di un nuovo sistema di bikesharing per Roma Capitale, partendo dalle postazioni attualmente installate, per arrivare a circa 80 nel breve periodo, con previsione di espansione a 350, come previsto dal Piano Quadro della Ciclabilità. I principali nodi del trasporto pubblico e le fermate delle metropolitane saranno comprese in questo piano.
Bene per il bike-sharing a 350 stazioni (si possono ora fare a costo zero, dedicando a questa partita il 7/8% degli impianti pubblicitari così come escono dal nuovo Piano Regolatore relativo), bene per i semafori asserviti, bene per le nuove preferenziali (anche se ce ne vorrebbero molte di più), sebbene resti sospeso un problema enorme: le preferenziali vanno protette con cordoli. Sia per aumentare la velocità dei mezzi pubblici sia per migliorare la sicurezza e l'ordine delle strade: l'eliminazione dei cordoli ha portato sosta selvaggia oscena dovunque. Occorre tornare indietro e scancellare questa ennesima follia alemanniana, purtroppo l'assessore Improta su questo non ci vuole sentire!

3. Organizzazione e personale
Sul versante dei costi di produzione e di organizzazione dei fattori industriali, il Piano di Atac prevede il conseguimento dei coefficienti di costo standard, in tutti i settori dell’azienda. E’ un passaggio ineludibile, non solo per conseguire parametri di produttività allineati, ma anche per assicurare maggiore certezza nella erogazione del servizio alla clientela.
Dal rapporto tra addetti diretti ed indiretti, alle regole di ingaggio nell’esercizio (autisti e personale viaggiante), alla riorganizzazione dei settori manutentivi per la superficie ed il metroferro si tratta di perseguire i benchmark dell’industria nazionale del trasporto pubblico locale. Su questi punti sarà determinante un confronto costruttivo con le organizzazioni sindacali.
Intanto, l’azienda ha avviato un processo di razionalizzazione tangibile sui costi: il numero dei dirigenti, che era pari a 78 unità a luglio del 2013, entro la fine del 2014 sarà pari a 59, con un risparmio complessivo sul costo del lavoro per i dirigenti stessi pari ad un terzo rispetto al dato precedente.
Sono calate drasticamente le spese per consulenza. Lo stesso Piano industriale è stato realizzato facendo ricorso solo a risorse interne. Si è avviato, per il personale amministrativo, un percorso di riconversione professionale verso profili operativi.
Quest'ultima frase ci auguriamo faccia riferimento ad un aumento dei verificatori, ma soprattutto degli ausiliari al traffico. Di pari passo da un aumento dei parcheggi blu così come previsto dal PGTU.

4. Le follie tariffarie
Nella riorganizzazione dell’offerta commerciale prevista dal Piano di Atac, tra l’altro, il biglietto integrato giornaliero (Big) durerà 24 ore dalla timbratura. Analogo principio varrà per gli altri titoli di viaggio legati al tempo, con la validità connessa sempre alla prima timbratura.
Lo sviluppo di prodotti sempre più specifici per le esigenze del segmento di mobilità turistica è un altro degli elementi alla base della riorganizzazione delle politiche commerciali. La domanda di mobilità turistica è uno dei fattori che presenta un andamento dinamico ed in crescita.
La vendita dei titoli di viaggio riservati ai turisti sta registrando, nel corso del 2014, un incremento pari al 9%, e si prevede che tale aumento prosegua anche negli anni prossimi, con una maggiore gamma di titoli offerti, legando ancor di più i servizi di trasporto pubblico con l’offerta culturale e museale della città.
L’anomalia più significativa – sul profilo dei ricavi da traffico - sta nei criteri di ripartizione degli introiti da mercato all’interno del Consorzio Metrebus, con regole fissate a metà degli anni Novanta, che non corrispondono più all’offerta ed all’utilizzo effettivo tra i diversi vettori, penalizzando in modo significativo Atac. Su questo tema, assieme alla Regione, si sta procedendo verso una riforma di tali meccanismi, tale da determinare un ragionevole riequilibrio.
Bene. Resta tuttavia il problema di un biglietto settimanale dal prezzo non accettabile. 

5. Controllo dei depositi
Un presidio maggiore ed un controllo più efficace sugli impianti produttivi è parte integrante delle azioni previste dal Piano di Atac. Una diversa articolazione dei turni ed un riequilibrio nella organizzazione del lavoro tra manutenzione correttiva e manutenzione programmata consentirà non solo la presenza degli addetti nelle fasce orarie in cui è possibile intervenire per la riparazione dei guasti, perché i mezzi non sono utilizzati per l’esercizio, ma anche una più funzionale pianificazione degli interventi.
Gli interventi sul decoro dei mezzi pubblici, e sulla loro funzionalità, sono certamente una delle leve necessarie per rendere più attrattivo il ricorso alla mobilità collettiva. Può, e deve, concorrere, anche il senso civico. Vandalizzare, imbrattare, sporcare beni di proprietà di tutti i cittadini è un danno che pochi fanno alla intera comunità.
Bene per l'implementazione del controllo, male per l'appello al senso civico. Il senso civico è conseguenza (oltre che di fattori culturali, ma indipendenti da chi amministra) di sanzioni, certezza della pena, manutenzioni tempestive. Se ci sarà tutto questo non ci sarà calo di senso civico e nessuno sarà motivato a vandalizzare i beni di tutti. Oggi Atac e il suo sistema di sorveglianza non fa paura a nessuno. Neppure ai mocciosi 15 enni che oggi fanno i guerrieri notturni nei depositi armati di acido per corrodere i vetri delle nostre metro.

6. Real estate
Il Piano di Atac è stato consapevolmente costruito per raggiungere un equilibrio economico-finanziario senza considerare l’apporto che deve venire dalla riqualificazione, dalla valorizzazione e dallo sviluppo del patrimonio immobiliare non più strumentale all’esercizio dei servizi di trasporto.
Su questi beni, che sono fonte di importante potenziale ricchezza per l’azienda e per la città, deve esercitarsi l’indirizzo urbanistico dell’amministrazione, per orientare la trasformazione di quartieri che possono essere rivitalizzati e rilanciati attraverso il miglior uso di queste aree.
Fate presto. Le due cose non possono essere così scisse. Non è giusto avere una azienda in difficoltà, clienti in difficoltà, passeggeri in difficoltà, fornitori in difficoltà, dipendenti in difficoltà e poi decine di milioni di euro di valori immobiliari bloccati. Magari per non scontentare il comitatuccio di turno (vedi Piazza Bainsizza).

34 commenti | dì la tua:

bat21 ha detto...

Atac e' un moloch pubblico ciucciarisorse. Non si può che privatizzare http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=14965
Leggete questio interessante articolo dell ibl

Anonimo ha detto...

PRIVATIZZARE ALL'ATAC INGLESE E FRANCESE ANCHE A QUELLA TEDESCA. CHI NON PAGA DEVE SPENDERE QUEI SOLDI IN MEDICINALI

Anonimo ha detto...

Insisti tanto sui tornelli, cancelletti, tripodi ma prima di spendere altre centinaia di migliaia di euro per queste cose si deve avere sorveglianza. I trenini si bloccano senza bisogno di barricare tutto con la presenza fissa dal primo minuto all'ultimo di apertura delle stazioni di personale apposito. Puoi avere le barricate ma se la stazione è impresidiata le faranno a pezzi per passare. La sorveglianza invece (ma fatta bene, non da gente che chiacchiera senza guardare chi passa o smanetta con lo smartphone o se ne esce a fumare) azzera l'evasione in entrata, impedisce l'ingresso di tanta gentaglia e rende più sicure le stazioni. Ogni stazione della metro deve avere almeno un paio di persone che sorvegliano e intervengono in caso di evasione tariffaria. Le stazioni più affollate ne avranno di più. Ti porto l'esempio della Roma Nord che tragicamente conosco: hanno rifatto tutte le stazioni urbane con tornelli e cancelli. Ma sono per lo più impresidiate quindi passa chi gli pare e vengono vandalizzate che è una bellezza.

Per quanto riguarda i dirigenti, ancora siamo a 59? Cosa ci deve fare Atac con 59 dirigenti? Fossi in voi chiederei ad Atac nomi, curricula, data di assunzione, stipendio e compiti per capire a che serve un esercito tale, quanto costa e da chi è composto.

Una cosa che dovrebbe essere evidenziata è la pulizia dei mezzi che spesso non è all'altezza. Per tornare alla Roma Nord, c'è gente che sale nel tratto urbano in condizioni igieniche indecenti in violazione dello stesso regolamento Atac, sporcando, anche a volte con rischi sanitari. I sedili dei treni extraurbani della Roma Nord sono qualcosa di pazzesco, cosa dovuta anche al fatto che tantissimi passeggeri ci mettono i piedi sopra. E a vederli sembra che non siano mai stati lavati da quando i treni sono entrati in servizio.

Anonimo ha detto...

Le corsie preferenziali sono solo quelle protette. Una striscia di vernice sbiadita per terra non è una corsia preferenziale.

Anonimo ha detto...

Spero nel fallimento dell'Atac e nella vendita alla società francese dei trasporti. Siamo un paese di mafiosi e camorristi, non possiamo gestire il nostro patrimonio. Bene Etihad in Alitalia....altro bubbone pieno di parassiti.

Anonimo ha detto...

Concordo con 9:29 AM

A Londra e' impossibile saltare i tornelli, e se anche riesci a farlo all'ingresso poi all'uscita ce ne sta sempre un altro, se non passi la carta magnetica sia all'ingresso che all'uscita, la volta successiva che prendi la metro paghi il massimo della tariffa.
Inutile dire che oltre a tutto cio' c'e' sempre almeno un addetto attaccato ai tornelli che controlla come un cerbero.
Ergo se non c'e' del personale a controllare e' tutto inutile, forse e' possibile trovare un centinaio di persone tra i 13000 dell'azienda trasporti a compiere tale immane compito o i sindacati ci spareranno un altro sciopero settimanale oltre a quello sempiterno del venerdi (tanto pe fa capi' chi comanna)?

Inoltre il personale non serve solo a combattere l'evasione tariffaria ma anche a contrastare il vandalismo a dare informazioni a turisti e non riguardo il tragitto da compiere.
UNA VERGOGNA LE STAZIONI SGUARNITE DI PERSONALE !!!!

Anonimo ha detto...

Tutto inutile quando chi deve attuare questi correttivi è lo stesso personale che ha prodotto il fallimento attuale

Anonimo ha detto...

non gli hai chiesto nulla del tram 3 a trastevere?

Anonimo ha detto...

E' vero, il personale di stazione e/o la vigilanza deve avere più potere, non è possibile che di fronte a certe scene li si senta dire "non possiamo farci niente"!

Aggiungo un'altra cosa, che forse c'entra poco: troppe fermate dei bus sono poste subito dopo un incrocio regolato da semaforo, in strade a una sola corsia (impossibile superare il bus fermo, specie se la fermata è inserita nella corsia di marcia stessa perché non c'è spazio per "incassarla" nel marciapiede), col risultato che nelle ore di punta col bus alla fermata si blocca tutta la fila di auto dietro, scatta il semaforo e l'incrocio si blocca. Non è più sensato spostare le fermate subito PRIMA dell'incrocio, invece che subito dopo?

Anonimo ha detto...

bravi RFS! avete fatto bene a citare il caso del deposito di piazza bainsizza di cui nessuno parla! è una vergogna che si sia rinunciato ad un progetto ambizioso (e bellissimo) per fare contenti quei quattro pensionati del comitato di quartiere

Anonimo ha detto...

A proposito di Piano Immobiliare. Gli uffici di Via Luca Gaurico (bellissimi) quanto costano? Ed i relativi posti auto? Possibile che non ci siano Immobili di proprietà della stessa ATAC o del Comune da utilizzare? E quanti altri Uffici in affitto utilizza ATAC a Roma e a che prezzi?

Anonimo ha detto...

Troppo personale in ufficio ,al caldo 8-16 e a casa.Provate a dire a un impiegato domani vai in strada a fare il controllore .Chiama prima il sindacato e poi l'avvocato del lavoro e poi dice il mio contratto prevede....Fino a quando L'Atac fallira' e non ci sara' nessuno a salvarla,perche'la privatizzazione e' l'obiettivo finale .E la modifica dell'articolo 18 e il primo passo per fare questo.Complimenti ai sindacalisti che non hanno mai distinto un lavoratore da un imboscato.

Marco ha detto...

Sostanzialmente tutte le misure che richiedono stanziamento di ulteriori fondi (tornelli, cordoli, messa in sicurezza dei depositi ecc.) sono se va bene rimandate a data da destinarsi.

Aumentano i controllori spostando persone già sotto contratto dalla scrivania alla strada e il resto sono interventi a basso costo, normale visto che ATAC è sull'orlo del fallimento.

Mi sembrano risposte abbastanza logiche quelle di Improta, per quanto in parte deludenti.

Anonimo ha detto...

Caro Marco delle 11:33,

gran parte dei fondi si potrebbero ottene A COSTO ZERO, consentendo agli autisti il controllo del titolo di viaggio.
E' vero: l'unica volta che sono stato a Londra ricordo che l'autorità che ho temuto di più era proprio l'autista dell'autobus. Salivi, mostravi l'abbonamento e lui (o lei), con un'occhiata tra il severo e il compiaciuto ti faceva segno di passare. E così con tutti i passeggeri.
Un giorno mio figlio e il suo amico (lo ammetto, in quel momento ero distratto) stavano facendo le boccacce alle telecamere del piano superiore del bus. Be', si è fermato, è salito, e poi prima ha rimproverato loro e poi (giustamente) me e mia moglie.

Anonimo ha detto...

@9:29 AM

Ma magari sguarnite di personale: in stazioni come EUR Fermi, di sera non c'e' NESSUNO.

Poi mi associo: i tornelli installati ora sono una pagliacciata, se nessuno controlla all'ingresso. Devono essere non scavalcabili e fatti in modo che entri una persona alla volta.

Anonimo ha detto...

Spostiamo la scena di Londra a Roma.

Atto primo: sale un tizio senza biglietto. Occhiataccia dell'autista. Il tizio se ne sbatte e gli ride in faccia (scena vista più volte nelle stazioni metro e ferrovie concesse in questi anni: personale atac e vigilantes che guardano storto gente che entra scavalcando o coi trenini che continua imperterrita sfottendoli). L'autista non parte. I passeggeri si incazzano. L'autista chiama le forze dell'ordine che però non hanno uomini in zona e magari gli manca la benzina per far arrivare la macchina. Un passeggero che ha pagato il biglietto minaccia l'autista perché deve andare a... e non può perdere tutta la mattina. Una vecchietta dice al giovane senza biglietto che deve pagare. Quello neanche gli risponde e la guarda minaccioso. La vecchietta tace. Gli altri passeggeri sono impegnati a dire governo ladro e non ci sono più le mezze stagioni. L'autista aspetta 10 minuti e poi parte arrendendosi.
Atto secondo: i figli di un passeggero fanno le boccacce alla telecamera. L'autista vede e continua a guidare. L'ultima volta che si è fermato e ha sgridato i belli di mamma e papà, mamma e papà lo hanno quasi menato e minacciato di denuncia perché non si deve permettere di alzare la voce coi loro figli che non stanno facendo niente di male.
Epilogo: qualche giorno dopo l'autista non si presenterà a lavoro. Lo troveranno impiccato al termosifone di casa. Verdetto della giuria: suicidio dovuto a depressione.

Soluzione atto 1: un cristone di 2 metri esperto di judo e krav maga si piazza davanti all'entrata e guarda storto il tizio senza biglietto. Questo da bravo vigliacco neanche si avvicina al bus.
Soluzione atto 2: il cristone di cui sopra fa questo
http://www.youtube.com/watch?v=eYntMkaaBUU
e poi guarda storto i genitori dei belli di mamma e papà che approveranno incondizionatamente il suo operato.
Epilogo: l'autista verrà ricoverato per un coccolone dovuto a troppa gioia dopo anni di amarezze e delusioni. L'Atac guadagnerà decine di milioni di euro oggi evasi e i passeggeri potranno usare finalmente i mezzi pubblici come si fa in giro per il mondo.

Anonimo ha detto...

Ma come, quì si sperava nel fallimento dell'Atac e relativa privatizzazione, mentre ora, dopo l'incontro magico in streaming sei diventato buono e collaborativo con chi ha rovinato e continua a rovinare la città? BOH!

Anonimo ha detto...

via boccea preferenziale si potrebbe fare da mattia battistini. dove parcheggeranno i doppiafilari? ci vorrebbe anche il car sharing atac per liberare un po' di parcheggi la sera

antonio ha detto...

Riguardo all'evasione il punto secondo me è un altro. Se l'autista, preposto a verificare la regolarità del titolo di viaggio, chiama "rinforzi" perchè c'è il tamarro di turno che pretende di viaggiare senza biglietto, e, per una strana congiunzione astrale, arrivano i carabinieri, il tamarro cosa rischia? OGGI NULLA. Se rischiasse interruzione di pubblico servizio... oltre a pagare una multa sarebbe più interessante. Diventerebbe MENO conveniente scommettere sulla NON venuta degli sbirri. Anche perchè mica possiamo pretendere che i carabinieri si mettano a controllare i biglietti.

Giovanni ha detto...

Piccoli appunti per una città incivile come Roma:
- Ad ogni fermata è necessario che ci sia un foglio o qualcosa del genere con scritto a che ora l'autobus, il tram o qualsiasi mezzo passerà ...esempio: 6.17, 6.26 ecc ecc ( non un tempo indicativo: frequenza ogni 15 minuti)
- Si sale solo da una porta, quella davanti, e si scende solo da una porta, quella dietro. Così l'autista diventa anche controllore
- Non servono cordoni per le corsie preferenziali ma telecamere, come a Milano. Passi, prendi la multa.
- I vigili a Roma ci sono? le auto parcheggiate fuori dagli spazi vanno multate e rimosse
- La gente non vuole pagare il biglietto perchè i mezzi sono inefficienti....costruisci delle linee efficienti e tutto funzionerà meglio
- Roma è l'unica città Europea molto popolosa che basa il trasporto su autobus...no non funziona, tram e metro
- i motorini non devono poter passare nè nelle corsie preferenziali nè in ztl
- Bisogna sfoltire il traffico, tutte le auto che non sono euro 4 o 5 pagano una sovrattassa di 5 euro al giorno ( tipo area C a Milano). Se viaggi a metano o gpl o elettrico non paghi.
La gente si deve muovere con i mezzi, non con l'auto in città.

Anonimo ha detto...

Comunque dopo aver visto un trenino davanti agli occhi dell'addetto di stazione penso che ci stanno ancora prendendo in giro.
Adesso per pagare il biglietto bisogna dissuadere le persone a non pagarlo?
Sono ridicoli e continuano a prenderci in giro.
Lo sanno che non si avvererà niente di tutto ciò che stanno dicendo.
Le sentiamo aspettando il prossimo raccontaballe...

Anonimo ha detto...

Senza un sistema giudiziario efficiente , veloce e certo ogni misura di prevenzione all` evasione e` destinata a fallire .

A londra che si porta spesso ad esempio il rapporto cittadino /stato non lo stesso che in Italia

Anonimo ha detto...

I lettori di RFS che annunciano bava alla bocca privatizzazioni e licenziamenti di personale sono esempio di inciviltà.

bat21 ha detto...

La vera inciviltà e' di chi entra in una municipalizzata grazie alle conoscenze politiche e ci resta a spese di tutta la collettività. Abbiamo una visione diametralmente opposta del mondo, il punto e' che la tua non ce la possiamo piu permettere (al netto dell'ingiustizia).

Anonimo ha detto...

ieri sera a ANNOZERO Marino ha detto che deve fare il Sindaco per altri 30 anni e così risolvera' qualche problema! Quindi mettiamoci l'anima tranquilla che dovEmo morì ma nun vedremo nulla de bono che fara' Marino.
Marino a casa! e' un politico incapace che sembra che ci metta la faccia ma tollo tollo scarica la colpa delle sue incapacita' a tutti escludando sempre lui.

Unknown ha detto...

Sono senza parole. A questo punto non può piu trattarsi di incapacità, ma di malafede. Le rusposte di improta sono imbarazzanti. Veramente viene da pensar male che sia colluso con evasori, zozzoni, writers e dipendenti scansafatiche. Mi auguro che apra presto gli occhi e faccia quanto prima tesoro delle osservazioni di RFS, tutte giuste ed immediatamente applicabili.

Unknown ha detto...

Sull' ultimo punto non sono d'accordo. Non si può condizionare il permesso al tipo di auto. Basta favorire chi si può permettere di cambiare l'auto ogni anno x seguire le boiaccate delle categorie euro. Cosibsibrende colevole e puniti solo i più poveri.

Anonimo ha detto...

Grande!

Anonimo ha detto...

L'assessore Improta insieme a Marino hanno preso x il culo i romani.
In campagna elettorale :
Assumero 300 autisti, Mandero a casa gli impiegati in esubero e dirigenti e potenziero i tpl.
Invece :
Ha licenziato 500 autisti.
Ha mantenuto gli impiegati (cassiere fiorai e cubiste)
Ha cambiato solo incarico ai dirigenti.
Ha soppresso quasi 50 linee aumentando il percorso di quelle esistenti.
Sta svendendo il patrimonio di ATAC (Tuscolana, Trastevere e a breve Portonaccio) ai suoi amici x 4 soldi.
Svegliatevi

Anonimo ha detto...

Io spero nel fallimento dell'Atac e nella vendita del patrimonio immobiliare a stranieri.

ATAC 700 MILIONI DI BUCO
SOCIETA' TRASPORTI A PARIGI
3 MILIARDI DI EURO DI ATTIVI.

Ancora co sta cazzo de Atac!!


bat21 ha detto...

Infatti basta atac pubblica. Roma non e' in grado di sostenere servizi pubblici.
Una novità http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2014/11/21/news/lo_scandalo_atac_un_anno_dopo-99444581/?rss
I biglietti clonati continuano ad essere emessi nonostante le inchieste! Come sopportare questo verminaio ulteriormente? BASTA

Anonimo ha detto...

Giustissimo

Anonimo ha detto...

59 dirigenti? Troppi! Quanto guadagnano? vogliamo sollevare una volta per tutte il coperchio di questo scandalo di stipendi principeschi? Come fa un'azienda in crisi a sprecare circa 15.000.000 di euro per stra-pagare questi dirigenti che non hanno fatto altro che errori strategici e che stanno mettendo in ginocchio l' azienda?

salviamoatac.it ha detto...

Sono Massimo Cenci ed il qualità di Segretario dei Giornalai e dei Tabaccai della CISL, da 10 anni denuncio l'attuazione del doloso sistema di bigliettazione istallato dalla ERG Limited australiana .
Negli incontri alla Procura ho fornito molto materiale sulla CLONAZIONE . Nel 2000 firmai il contratto di servizio per l'istallazione dei POS nelle edicole e tabaccherie di Roma e Lazio .Nel contratto era prevista per la stampa dei biglietti l'utilizzo della carta filigranata , al fine di non permettere falsificazioni, ma la ERG non ha mai posto in essere questa importantissima norma e ATAC non è mai intervenuta ,anzi ....si è capito che la cosa era propedeutica a mantenere bassa la impermeabilità del sistema . Per 15 anni la politica romana ha tratto vantaggio da ciò anzi a mio modo di vedere continua indisturbata ad essere foraggiata con circa 70 milioni l'anno di fondi neri provenienti dalla Clonazione.Finchè non verrà usata la carta filigranata la clonazione continuerà.

comtemassimocenci

07-09-2015 14:52:39

ShareThis