L'occupazione degli ex bagni pubblici a Garbatella? Opinione controcorrente di un residente, per fortuna...

30 gennaio 2014



In questi giorni un gruppo di persone ha occupato gli ex bagni pubblici alla Garbatella. Dicono che vorrebbero una biblioteca, può darsi, ma le modalità mi sembrano sospette visto che, per quello che ne so, nessuno ha mai parlato, prima di procedere all'occupazione, di coinvolgere la popolazione locale attraverso una petizione ed una raccolta firme a favore dell'apertura. Inoltre parlando con alcuni promotori si farnetica di: aperture notturne, spazi studio per gli studenti dell'università, biblioteca a tema... Penso che si tratti, ma vorrei con tutto il cuore essere smentito, di una nuova occupazione mirata. Dove, con la scusa della biblioteca, verrà affidato in gestione uno spazio pubblico, a spese nostre, ai soliti gruppuscoli che fanno capo a Sel ed al centro sociale La Strada. Gli stessi si sono già accaparrati Casetta Rossa dove fanno ristorazione continua e d'estate inglobano parte del parco limitrofo per le bevute. Sembra, se non lo hanno già fatto, vogliano aprire un ristorante sulla terrazza del mercato comunale, dove già insiste il centro sociale. 
Ora arriva l'occupazione degli ex bagni dove immagino che, con la scusa di mettere qualche centinaio di libri, apriranno un bel bar e/o ristorante in una zona che ha un bel mercato. 

Il gestore del negozio di mobili che lo aveva in affitto, con il quale ho spesso preso un caffè, mi ha raccontato che pagavano sui 4000 euro al mese per l'affitto, gli hanno chiesto, alla scadenza del contratto, un rinnovo a 14000 (quattordicimila) euro, loro ne ha proposti 7000 ma l'Ater non ha accettato. All'epoca, in tempi non sospetti, mi disse: chissà a chi lo vogliono dare. A pensare male si fa peccato, con quel che segue. Strana situazione in cui un bene pubblico viene regalato e non messo a reddito visto anche che spazi comunali se si fosse voluto creare una biblioteca, ce ne sarebbero stati a bizzeffe nell'area: gli uffici comunali appena ristrutturati su via delle Sette Chiese, spazi nel mercato comunale, spazi nel plesso scolastico di piazza Damiano Sauli.  Una biblioteca sarebbe un'ottima iniziativa, ma gestita direttamente dal circuito - di buona qualità - delle Biblioteche Comunali! 
Ultima considerazione questi personaggi sono gli stessi che sono molto attivi nelle lotte per la casa, ma non hanno problemi a fare perdere all'Ater cospicui introiti come in questo caso...
Romeo

15 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Indipendentemente dai fini dell'iniziativa, certamente di lucro, è intollerabile la storia delle occupazioni impunite.
Il simbolo dell'anarchia sugli striscioni è inquietante.
Manganelli, calci, sgomberi forzati & arresto. Altro che.
Più polizia. Meno feccia umana.

Anonimo ha detto...

"famola 'na cosa!" ...Me cojoni che slogan, me stanno a dì che il tizio che ha pensato "yes, we can" ve vuole contattà per il prossimo slogan dei Democratici americani, vi prego Commie romani continuate a farci sbellicare dalle risate con queste peracottate, siete uno spasso!

Anonimo ha detto...

zitti che Romeo ha capito tutto..

Anonimo ha detto...

Proverò ad essere puntuale e sintetico..conosciamo questo blog ed avvelenarsi con chi lo anima e con chi ci scrive sopra sarebbe superfluo..vogliamo cambiare il mondo, lo abbiamo sempre fatto partendo dai nostri territori, perdere tempo con voi è perdere tempo.
1) non so dove hai visto il simbolo dell'anarchia..ti invitiamo ad avvicinarti di più, dai su non aver paura..
2) come dovreste sapere, e raccontare, il posto è stato lasciato non appena è stato siglato l'accordo..come dite bene voi l'Ater voleva 14.000 euro e nessun ente pubblico lo avrebbe comprato/affittato..il risultato conseguenziale sarebbe stato l'impossessamento da parte di un privato che per corrispondere un affitto del genere sicuramente non ci avrebbe messo un servizio accessibile e gratuito.
3) le realtà citate nell'articolo, sono animate da volontari. le attività che si inventano, grazie al sacrificio ed alla militanza di tanti e tante, sono finalizzate a sostenere le spese di attività politica e culturale del territorio (carnevali, giornali territoriali, concerti, iniziative all'aperto,orti urbani,reinserimento lavorativo..) e chiaramente anche per permettere ad alcuni cittadini di mettersi due soldi restituendo economie al territorio nel quale viviamo..anche qui siete i ben accetti..avvicinatevi e scoprirete..
3) lo slogan è una bomba..forse per te che non fai una ceppa tutto il giorno non significa nulla, ma per chi come noi, solo nell'ultimo periodo ha rafforzato il proprio percorso comunitario realizzando concerti da più di 2000 persone per tutta roma, iniziative culturali che hanno riempito il palladium e portato artisti e attori nel quartiere, ha organizzato una festa incredibile per riabbracciare un fratello tornato in libertà, ha contribuito a ripristinare una piazza della cultura al quartiere,ha presentato libri, restituito servizi che la crisi continua a tagliarci, ecc., ecc. Nel frattempo continua ad organizzare iniziative per la città, attaccando la rendita speculativa e restituendo diritti per tutti..non abbiate paura avvicinatevi, provate ad organizzarvi con noi, invece di stare nascosti dietro una tastiera..
4)provo a chiudere dicendo che una vicenda che ha attirato, oltre alle ire della politichetta ottusa e le critiche di pochi pochi cittadini, la partecipazione e l'interessamento di più di 2000 firmatari in 5 giorni di occupazione, è un argomento ghiotto per far visitare il proprio blog e lasciare il libero sfogo a dei poveri frustrati che affacciati alla finestra vedono chi fa le cose per tutti. Beh, il mio ultimo invito è di provare a buttarvi giù da quella finestra..se poi ancora avrete ancora le gambe avvicinatevi..noi siamo sempre li, per strada..

Anonimo ha detto...

E' bello poter leggere le risposte degli studenti fuori corso di Scienze politiche o filosofia.. Chi occupa è criminale, qualunque sia lo scopo.

Anonimo ha detto...

Confermo, se una biblioteca doveva esserci, avrei voluto fosse comunale, con tutti i servizi, per il resto quoto l'anonimo precedente

Anonimo ha detto...

ci sono modi e modi per protestare

occupare un edificio pubblico,NON è MODO!!! ASSOLUTAMENTE NO!

a Roma regna l'anarchia, ognuno fa quello che gli pare! ed infatti eccone un'altro esempio lampante! ma dai, ma gli date pure ragione?? servono le regole!!!

Anonimo ha detto...

@ Anonimo gennaio 30, 2014 6:02 PM

Ma smettere di scrivere cazzate e trovare un lavoro no eh?
Ancora a fa i rivoluzionari coi soldi dell'altri.
sparateve

Antonio ha detto...

Io sono spaventato dalle generalizzazioni. Sono stato spesso della stessa opinione di questo blog ma ora non ho potuto che notare alcune macroscopiche inesattezze (TUTTE IN MALAFEDE, secondo me).
Conosco la realtà della casina ROSSA, anche abitando dall'altra parte di Roma perchè miei amici hanno partecipato a quella iniziativa, che, nell'ordine ha comportato:
- GARA per l'assegnazione della struttura per 2 anni
- una serie non banale di adempimenti burocratici (legati alle normali norme antincendio, e ingieniche)

Cosa ne è venuto alla comunità?
- Un forno (FORNO) pubblico in cui ognuno può portare il proprio PANE o i propri preparati e cuocere a legna (con spesa nulla o ridicola)
- Uno spazio restituito alla comunità privo di SIRINGHE, TOSSICI e UBRIACHI
- La possibilità di mangiare all'aperto (ma anche non farlo e frequentare il posto per il solo piacere di farlo senza esser obbligati a consumare alcunchè)

Sembra folle, ma io sono contrario alle occupazioni. Senza se e senza ma. Domando: ma per farci uno spazio per tutti, per partecipare ad una gara, per costringere il comune a bandire una gara AVETE UNA PALLIDA IDEA DI COSA E' STATO NECESSARIO FARE?
Ci sono molte alternative. LEGALI, che, mentre il "pubblico" prova a far partire la macchina burocratica, diano un SENSO a uno spazio pubblico.

Anonimo ha detto...

Posso chiedervi che ne pensate dell'occupazione del Teatro Valle, certamente non a scopo abitativo?

Anonimo ha detto...

Caro anonimo mi spieghi cosa ci sarebbe stato di così sbagliato nel fare acquistare la struttura ad un privato che avrebbe regolarmente pagato l'affitto?
Comodo stare sempre a fare i comunisti con il culo degli altri.
Adesso a Garbatella ci sarà un altro edificio che non frutta assolutamente nulla ad un'amministrazione che sta già in deficit.
Grazie di cuore.

Anonimo ha detto...

Perche' dovrei pagare l'affitto dopo aver acquistato un immobile?

Anonimo ha detto...

Se l'occupazione ha lo scopo di facilitare il passaggio dello stabile al circuito delle Biblioteche Comunali (per esempio facendo migrare qui la biblioteca pubblica che stava ai vecchi mercati generali), allora concordo totalmente. Ma se invece si vuole utilizzare la biblioteca come alibi per iniziative "spontanee". allora ni preoccuperei molto. Non sarebbe un vero servizio alla collettività che, ripeto, dovrebbe essere gestito dalle strutture pubbliche !

Bat21 ha detto...

Sono stufo di pagare tasse per abusivi, parassiti e nullafacenti. La proprietà privata e pubblica non è espropriabile da singoli, chi lo fa perpetra un sopruso e crea un danno anche alle mie tasche. Non se ne può veramente più.

Anonimo ha detto...

Se la logica è quella di Casetta Rossa siamo messi male. Di quest'ultima conosco a menadito la storia: somministrazione al pubblico di alimenti e bevande senza essere in possesso di alcuna autorizzazione.
Pertanto: concorrenza sleale in danno di chi ha una regolare licenza e paga le tasse (tipo il, che sò, Pot Pourri che è lì a due passi...), danno erariale per mancati introiti su tasse statali e locali. Inoltre, specie d'estate, musica per tutta la notte, grigliate di carne a tutto spiano, e quindi residente nei pressi, contenti per emissioni sonore e odorose. Aggiungo che la precedente concessione dell'area (senza peraltro la "casetta rossa", ex deposito dei giardinieri, che non risulta dalle piante catastali), prevedeva per il gestore dell'area, la pulizia ordinaria del giardino confinante. Ovviamente mai effettuata. A seguito dell'emissione del provvedimento di chiusura da parte del Municipio, allora XI (evidentemente all'insaputa del Presidente...), sono arrivati in soccorso i democratici compagni del CSOA La Strada, già in vena di complicare la situazione, e pronti a passare alle vie di fatto. Intervenuti sul posto anche esponenti politici di rilievo (guarda caso sempre SEL), che scongiuravano azioni di forza ,da parte di chi stava svolgendo il proprio compito istituzionale, onde evitare un'altra occupazione da parte dei soliti noti (all'epoca era in piedi anche Pirateria di Porto, troppa concorrenza...). Ovviamente chi doveva procedere al ripristino delle regole era antidemocratico e fascista. Anche la PS presente sul posto, per motivi di ordine pubblico, ha differito l'apposizione dei sigilli.
Chioso con un aneddoto. Presente sul posto una "signora dello staff", che con le lacrime agli occhi implorava di non chiudere il centro, perchè di lì a poco sarebbero intervenute un non meglio precisato gruppo di mamme che allattavano. Hai voglia a spiegare che l'intervento era solamente sugli strumenti abusivi per la cottura dei cibi (macchina del caffè, fuochi etc.) e non sulla possibilità di usare lo spazio pubblico a disposizione che sarebbe comunque rimasto nelle loro possibilità...
Aspetto smentite.

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