Video. A Termini il "padrone" delle macchinette dei biglietti ha iniziato a danneggiarle. E i vigilantes? Non dovevano (almeno) tutelare i beni Atac?

7 settembre 2015

Stazione Termini della metro. Il filmato è lungo perché abbiamo voluto evidenziare che non si tratta di un montaggio. Mentre i vigilanti privati e gli addetti Atac sembrano non sentire e non vedere, il “proprietario” delle macchinette del mezzanino della Stazione Termini (che già abbiamo visto spegnere a proprio piacimento le attrezzature e appendere fasulli cartellini “fuori servizio” qui e ancora qui colpisce pesantemente una delle macchine erogatrici. Non si capisce il perché: forse per farli sputare i soldi o per metterla fuori servizio. O forse il cervello semplicemente non gli funziona bene.  
Sta di fatto che il rumore che fa si percepisce nitidamente in mezza stazione, ma nessuno tuttavia sente nel dovere di andare a verificare cosa succede. Così vengono tutelati i “beni mobili e immobili” dell'azienda. Forse sarebbe il caso che Sky mandi una troupe a intervistare il Doctor Pelargonio di Atac e i dirigenti dell'Italpol...

9 commenti | dì la tua:

Marco ha detto...

Sarebbe il caso che, come in TUTTE le città del mondo tranne Roma, la metropolitana fosse controllata dalle forze dell'ordine, polizia, carabinieri e GdF, invece che da vigilanza privata.

La vigilanza privata si gira dall'altra parte qualunque cosa veda, anche quando si tratta di svolgere le funzioni previste dal contratto, come si vede bene in questo caso.

Ma probabilmente il proprietario dell'agenzia di vigilanza è parente o amico di qualcuno e quelli che ci lavorano hanno venduto il loro voto, quindi tutto a posto sulla pelle (e sulle tasche) dei romani come al solito.

Anonimo ha detto...

la vigilanza privata passa le giornate a farsi gli affari propri, gratta e vinci (molto spesso alla stazione lido centro), giocando col cellulare o fumando una sigaretta rigorosamente sotto al cartello di divieto

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=p73FJTIyY60

Anonimo ha detto...

Questa disdicevole appropriazione è stata tollerata sin dall'inizio, buonismo o i problemi so' altri tutti dovemo campà, perché se il primo che si avvicinava alla macchinetta fosse stato preso a calci nel sedere il secondo e quelli che lo hanno seguito avrebbero cambiato strada. Adesso siamo alle aggressioni verbali ed a volte anche fisiche. Lo stesso dicasi per i parcheggiatori abusivi. Ma qui siamo nella città del volemose bene.
Comunque sarebbe ora che almeno i cittadini romani cambiassero le loro abitudini perché il cellulare supertecnologico, ahò ciò er meglio modello del mercato, oltre che per giocare potrebbe essere utilizzato anche per farsi il biglietto da soli senza che nessuno ti rompa le scatole. Resterebbero i turisti che dovrebbero essere tutelati dalle forze dell'ordine maggiormente oppure informati anche loro della novità che forse utilizzerebbero meglio di noi una volta che si sono imparati.
Poi decidiamo quali sono i poteri della vigilanza privata all'interno della stazione perché se devono fumare, chattare o fare tutto meno che garantire la sicurezza forse è meglio che vadano a fare qualcos'altro perché così non servono visto che questa gente è sempre più padrona delle stazioni.

Anonimo ha detto...

All over the *third* world, you mean

Anonimo ha detto...

All'autore del video....mettine uno più recente visto che questo è stato girato a metà maggio....visto che mi hai ripreso a fare la fila anche a me (pergiunta senza il mio consenso)....sicuramente se ci andiamo adesso o non c'è nessuno o le macchinette hanno cambiato padrone.

Anonimo ha detto...

Premettendo che neanche vi dico che fine vorrei far fare a tutta sta gente che sta rovinando la mia città, perchè per ogni Romano degno di questo nome Roma è anche un pò sua, questa sera indignato dal video ho voluto tastare con mano questo temuto PADRONE DELLE MAcCHINETTE.
Fingendomi uno dei tanti "fattoni" di questa città barcollando mi sono avvicinato alla macchinetta, sbiascicando e con uno stento di voce saluto e facendo finta di non riconoscere i circa 15 euro in moneta varia tenuti in una mano e appositamente portati chiedevo a questo omino come fare. Con voce timida ed educata mi ha aiutato a introdurle, chiesto e spiegato la strada che avrei dovuto fare per poi salutarmi con un grosso sorriso.
Ma lavori quà? ti devo qualcosa?
bè signore io non chiedo niente, chiedo l'elemosina se qualcuno mi vuole dare qualcosa poi sono felice...
Aurelio 70 anni un tempo ferroviere vive dove capita in uno di quei tanti posti che noi tutti con indifferenza vediamo quà e là, credo sia lì principalmente per essere utile a qualcuno con la speranza di un grazie detto con il sorriso.
Certo le immagini lo condannano!!! non potevo rimanere zitto, quasi con gli occhi lucidi si è sentito in silenzio la predica per poi a testa china per la vergogna andare via con un saluto.
Un pò mi spiace anche se comunque non li non ci deve stare ed è giusto che vada via, lui come qualunque altro!!! penso però anche che strumentalizzare come PADRONE DELLE MACCHINETTE l'omino che ho conosciuto e con cui ho parlato questa sera mi sembra davvero una scorretta informazione che questo bel sito non dovrebbe dare.

Anonimo ha detto...

Accende e spegne le macchinette a proprio piacimento e convenienza, obbligando tutti a mettersi in fila. Colpisce brutalmente i beni dell'Atac. Molto timido ed educato l'omino...

Anonimo ha detto...

È il dipendente pubblico che ha il culo parato e se ne frega di fare il suo lavoro, come vediamo tutti i giorni con i vigili urbani. Questi dell'Italpol, se non fanno il loro dovere, verranno licenziati o, al limite, verrà cambiata azienda che fornisce servizio.

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