Come sfruttare a vantaggio della città e del decoro degli ambiti di profondo degrado come gli armadi telefonici. Succede in Campania, per dire...

9 gennaio 2013
Ma tutte queste centraline, casottine, contenitorini orribili che diventano l'hub gratuito per scarabocchiatori, taggaroli sfigati e affissori sfegatati di adesivi perché non li mettiamo a reddito. Certo sono di varie realtà (Acea, Telecom...), ma cosa ci vorrebbe a fare una convenzione e a condividere gli eventuali introiti dallo sfruttamento pubblicitario? Lo sfruttamento pubblicitario consentirebbe cosa? Consentirebbe di trovare i soldi per una manutenzione continuativa degli spazi che a quel punto da elementi di degrado diventerebbero ambiti di informazione e di decoro per la città.
Utopia? Non in Campania dove il gruppo Telecom ha già fatto partire il progetto che c'è e funziona. E' tutto spiegato qui. A Roma sarebbe invece, qui sì, una utopia. Perché bisogna lasciar spazio alla camorra dei cartelloni pubblicitari e perché non si può torcere un capello a graffitari, taggaroli, zozzoni, pennarellari e adesivari vari e avariati...

4 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

E' in arrivo anche a roma, per ora ci sono (belle) foto in plexiglass, al posto dello spazio pubblicitario
Marco1963

Anonimo ha detto...

E poi come faranno i serrandari o gli svuotacantine rumenelli ad attaccare gli adesivi dei loro schiavisti?

Anonimo ha detto...

Bella idea. Solo in Campania hanno queste magnifiche idee. Perche' a Roma non e' possibile?
Giulio

Anonimo ha detto...

Che bella idea personalizzare le cabine della Telecom.
Marco

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