Ancora una volta. Ripuliti i muri al Pineto. Magari la battaglia contro gli schifosi sporcaccioni non la vinceremo mai, ma è fondamentale, anzi terapeutico, combatterla!

2 gennaio 2013






6 commenti | dì la tua:

Alessandro Cosimetti ha detto...

Ma scusate, questi non sono muri "legali", concessi dal Comune e dallo stesso sindaco?

Non è così che si giustificano questi "artisti" ogni volta che gli facciamo presente che commettono un reato?

Intanto noi paghiamo le pulizie. A farlo dovrebbero esserci proprio loro pagando di tasca propria il materiale per la ripulitura.

Franco XVIII° ha detto...

Cosimetti ma cosa dici?
Il muro di recinzione del Liceo Seneca NON E' UN MURO LEGALE.
Ma anche se lo fosse (e non lo è) considereremmo le tags al pari dei murales o della street art?
Il messaggio per i taggaroli è chiaro: in questo municipio c'è chi dice no ANCHE CON I FATTI al vostro ottuso vandalismo.
Loro le rifaranno, lo sappiamo, e noi le ricancelleremo.
Vediamo chi si stanca prima.
In attesa ovviamente di un'autorità degna di questo nome che finalmente faccia pagare alle loro famiglie il costo di questi interventi.
Vorrei ricordarti infine che spesso i soggetti che dipingono sui muri legali lasciano "opere d'arte" molto meno legali a pochi metri di distanza (vedi le vetrate della Stazione Valle Aurelia)

Anonimo ha detto...

quale sarebbe la differenza tra le tags e i murales?

Fabrizio ha detto...

Ripulire è fondamentale, ancora più fondamentale sarebbe ogni tanto pescare qualcuno di questi cerebrolesi e denunciarlo.
Ormai Roma sembra New York degli anni 80...fatevi un giretto dalle parti di S. Paolo (es. Via Gaspare Gozzi)
Poi a NY arrivò il Sindaco Giuliani, la "tolleranza zero"...e il fenomeno diminuì fortemente.
Ma non ce l'avevamo anche qui il Sindaco a "tolleranza zero"? (e ahimè l'ho anche votato)

Anonimo ha detto...

non so cosa cazzo ci trovate in questo muro
ripulito o meno resta sempre squallido
forse siete squallidi voi

Anonimo ha detto...

Vivo a New York e vi posso garantire che qui non si vede l'ombra di un graffito, almeno a Manhattan. Giusto nel Queens ne ho visto qualcuno ma nulla di paragonabile a Roma.

Mario M.

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