10 consigli al nuovo Assessore ai Trasporti di Roma dopo le dimissioni di Guido Improta

22 giugno 2015
Guido Improta se ne va, le notizie in merito non solo non sono state smentite, ma sono state confermate dall’interessato. È, dice lui, una scelta personale. E c’è da comprenderlo: Improta, non abituato come altri a rubare per arrotondare, non è personaggio che possa accontentarsi degli stipendi semplicemente ridicoli che un assessore a Roma percepisce. E le dimissioni di improta, anche se nessuno vi proporrà questo ragionamento, devo interrogare anche su questo. Altro che costi della politica da abbassare e stipendi da auto-tagliarsi come sono soliti blaterare i grillini: la questione è esattamente inversa, occorre che gli enti pubblici si accaparrino i collaboratori migliori sul mercato e che li paghino per quanto valgono, magari associando parte dello stipendio ai risultati come fa qualsiasi azienda privata che si rispetti.
Improta, oltre agli altri motivi, se ne va anche per questo: è un manager reputato, un tecnico di alto profilo, un dirigente pubblico e un grand commis che non può stare a 3mila euro al mese avendo responsabilità che manco un ministro. E allora, ovviamente, come già annunciato in principio, ciao ciao.

Veniamo ora ai 2 anni di Improta assessore. E qui vengono le luci e ombre. Luci per aver avuto in quel ruolo una persona di alto profilo (gli assessori precedenti erano Aurigemma e Marchi, ve li ricordate? Cosa fanno ora? Dove sono questi personaggi politici di così gran lignaggio dall’aver meritato una poltrona così importante e strategica per la città), luci per aver finalmente visto approvato il Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU; non ci soddisfa nei contenuti, ma almeno la città anche qui è tornata alla legalità), luci per aver avuto sempre una sensazione di qualità da parte di un assessore – e non è banale – che ha sempre dichiarato di voler sfavorire il traffico privato come si fa in tutto il mondo civile, occidentale ed evoluto. Ombre per aver visto trascurati tantissimi ambiti cruciali come i parcheggi interrati e la ciclabilità. E a partire da qui ecco le 10 mosse che chiediamo al nuovo assessore.


1. PREFERENZIALI
Fondamentali. E l’orizzonte non può essere quello del PGTU di Guido Improta che le porta da 100 a 140 km. Occorre una cura da cavallo se si vuole rendere funzionante il trasporto pubblico in questa città: gli autobus devono andare per loro conto, distinti e distanti dal traffico urbano: chi vuole imbottigliarsi in auto continui pure a farlo, ma non può imbottigliare anche taxi, tram e bus. Ecco perché le preferenziali non solo devono aumentare (a scapito della sosta, ad esempio), ma devono essere ben protette sia da telecamere sia da cordoli. Cordoli che la follia di Alemanno eliminò e che Improta, in due anni, non è riuscito a ripristinare rispondendo, anzi, alle interrogazioni (del M5S) che gli chiedevano conto, che secondo lui tutto sommato andava bene così. Senza fare tante, tante, tante altre preferenziali e senza proteggerle adeguatamente separandole dal traffico privato i mezzi a Roma non saranno mai appetibili come dovrebbero e continuerà sempre ad esserci la scusante per chi utilizza l’auto: eh ma i mezzi non funzionano e sono lenti e poco puntuali. Certo, senza preferenziali protette sarà sempre così.


2. ASSERVIMENTO SEMAFORICO
Vi sembrerà una piccolezza, ma non lo è. Abbiamo fior di tramvie moderne (quella del 2, quella dell’8), ma nonostante le promesse iniziali di quando vennero realizzate, i tram che vi passano sopra devono aspettare i semafori come vetture private qualsiasi. L’8 parte dal capolinea di Piazza Venezia e dopo 20 metri si ferma a Via D’Araceli perché magari trova il rosso. E’ una pazzia. Il tram, quando cammina, deve avere i semafori che gli diventano verdi via via, non interrompendone mai la corsa. Il tram si deve fermare solo alle sue fermate, non ai semafori per dar precedenza al traffico privato. Percorsi come quello del 2 e dell’8 diventerebbero per davvero metropolitane di superficie con un minimo investimento: ci vuole solo un pizzico di coraggio per sfavorire e penalizzare – come si fa in tutto il mondo – il traffico privato.


3. CICLABILITÀ
La grande delusione del biennio di Improta (e di Marino, va da se!). Non si è fatto un cacchio di nulla. Ne sul territorio, ne negli uffici. Zero bike-sharing (anche se qui dipende molto da come evolverà la faccenda dei cartelloni), zero ciclabili e si cerca di utilizzare armi di distrazioni di massa come la sciocchezza del GRAB. Intanto in alcune zone (vedi Via Labicana) è pure peggio di prima. Il nuovo assessore si dovrà convincere che disegnare una città a misura di bici (oltre che di pedoni, ovviamente) è condizione sufficiente (oltre che necessaria) per risolvere gran parte dei problemi della città. Anche quelli che sembrano lontani da questioni relative alla mobilità.
Prendete la nuova ciclabile di Via Portuense: grazie a questa ciclabile e a come ha modificato la carreggiata stradale si risolvono automaticamente (e a costo praticamente zero) tutta una serie di questioni. Innanzitutto la strada è più sicura, poi si scoraggia di molto la sosta in doppia fila e infine si rende la strada enormemente più facilmente pulibile per l’Ama. A Roma tutte le carreggiate sono sbagliate per dimensioni: sono fatte, insomma, alla romana ovvero prevedono lo spazio per la sosta e anche lo spazio per la sosta selvaggia. Sono disegnate affinché anche in presenza di auto in doppia fila il traffico non si interrompa, ma si rallenti solamente. Questo significa che praticamente su ogni strada c’è spazio per fare una ciclabile leggera e questo potrebbe rivoluzionare la città con una spesa minima (è sufficiente ridisegnare la segnaletica) cambiando profondamente le abitudini dei cittadini, non solo di quelli che prendono la bici. E la cosa potrebbe – ecco perché andrebbe fatta in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente – regalarci una città infinitamente più pulita.


4. PARCHEGGI INTERRATI
Roma muore di lamiere. Una percentuale enorme delle strade e delle piazze è coperta di lamiere. A dispetto di ciò che si crede diffusamente, in città c’è una sovrabbondante disponibilità di sosta e questo spinge anche chi non ne avrebbe assoluto e profondo bisogno, a possedere un’auto o un’auto in più a famiglia. “Tanto un buco si trova”. Un buco gratis, s’intende. La sosta interrata e in struttura risolve questo problema, porta le strade e le piazze a riqualificarsi (si pensi a Piazza Cavour, Piazza Gentile da Fabriano, Piazzale delle Muse), restituisce tantissimi soldi in termini di oneri concessori al Comune, genera posti di lavoro e fa ripartire il mercato dell’edilizia e sprona molte famiglie a rinunciare alla seconda o alla terza auto avendo meno posto disponibile allo stato brado per posteggiarle. Un vantaggio gigantesco per la città, per la sicurezza stradale, ma anche per le famiglie stesse che oggi, senza rendersene conto, investono una percentuale sconcertante nel proprio reddito in auto che usano una volta a settimana se non una volta al mese.
I PUP (da realizzarsi magari su una piattaforma diversa, riformata rispetto al vecchio piano PUP approvato tanti anni fa. E soprattutto all’insegna della trasparenza e al merito) sono a costo zero per l’amministrazione, ma danno una enormità di vantaggi. Alcuni stupidi comitati sono contrari (il loro scopo, mai dichiarato ma evidente, è quello di continuare a poter vivere avendo due o tre auto a famiglia posteggiate gratuitamente sotto casa, magari al posto dell’aiuola, magari sul marciapiede, magari sulle strisce, cosa impossibile se grazie ad un parcheggio si riqualifica la sezione stradale e l’arredo urbano) e dunque è necessario un assessore che con lucidità e visione sappia mettersi contro questi sparuti cittadini, spiegando agli altri i grandi vantaggi di una politica che porta le auto sottoterra e direzione l’utilizzo del suolo pubblico per altre funzioni a ben maggiore valore aggiunto: preferenziali, ciclabili, verde, pedonalità…
Realizzare parcheggi in project financing (addirittura prescindendo dalla loro reale necessità in termini trasportistici, perché una infrastruttura che ti riqualifica un quadrante è valida comunque, pure se per assurdo rimanesse vuota) porta soldi al comune, porta riqualificazione urbana, porta posti di lavoro, rende le strade più sicure. Davvero vogliamo rinunciare a questa miniera d'oro solo per non pestare i piedi a qualche decina di egoisti raggruppati in rumorosi comitati? Sindaco e (nuovo) assessore ci dimostrino che Roma sta cambiando...


5. STRISCE BLU
Meritoriamente Improta aveva eliminato il sistema folle delle strisce blu impiantato dagli anni assurdi di Alemanno: gli abbonamenti erano spariti e il costo era aumentato a 1,50. Il Tar ha assurdamente cassato la decisione a causa di un ricorso del solito Partito della Macchina, ma ora, grazie all’approvazione del PGTU, il provvedimento può essere rapidamente riproposto recependo le indicazioni del Tribunale Amministrativo e il nuovo assessore deve fare questo come suo primo atto. La cosa crea in una prima fase un po’ di impopolarità, ma se si ha paura di questo genere di impopolarità significa che non è vero che si vuole cambiare la città facendola arrivare a livelli europei.
Qui un nostro articolo dello scorso anno in cui spiegavamo i contorni della nostra posizione a riguardo


6. CONGESTION CHARGE
Il PGTU, sul modello di Londra e di Milano, prevede la Congestion Charge: chi entra nell’anello ferroviario in auto sarà costretto a pagare o comunque avrà dei crediti esauriti i quali dovrà pagare. Sarà una delle sfide principali del nuovo assessore e lo incoraggiamo a non indietreggiare. A Milano si è dimostrato già come Area C (consigliamo, per omogeneità nazionale, di chiamare la cosa allo stesso modo anche a Roma) ha avuto dei benefici sull’ambiente, la salute, la congestione e il traffico.


7. SVILUPPO DEL FERRO
È vergognoso e disumano che metropolitane vecchie e nuove vengano devastate da vandali imbrattatori ogni giorno. Ed  è pericolosissimo costatare come nei depositi Atac ci si possa intrufolare con la massima facilità: e se lo fa un adolescente imbecille significa che lo può fare anche un malintenzionato, un folle o, magari, un terrorista. Ci aspettiamo dal nuovo assessore che ci faccia viaggiare in metropolitane pulite (dentro e fuori) e sicure. Oltre che in metropolitane puntuali, visto che ormai i tempi di attesa hanno raggiunto il livello del Regionale per Foligno…
Ma questa è l'estetica e la sicurezza. Poi si passa allo sviluppo della rete. Il che significa che vogliamo avere una città che non solo inizia subito a progettare e realizzare i nuovi tram previsti anche nel bilancio 2015 del  Comune (i famosi soldi che l'assessore Scozzese ha stanziato ma che gli uffici, pieni di incapaci e raccomandati, non riescono a spendere perché tra nullafacenza e insipienza ci vogliono anni per mandare avanti banali pratiche), ma che dimostra coraggio sulle metropolitane. La Metro C deve arrivare risolutamente fino a Prati e anche oltre. Senza prescindere dalla fermata Chiesa Nuova. E poi bisogna mettersi a progettare la Metro D senza tentennamenti e trasformare in Metro la Roma-Lido (questo deve essere il trasporto per il nuovo Stadio, non un tronchettino della B). Inoltre gli accordi con le Ferrovie dello Stato vanno portati avanti senza tentennamenti: chiusura dell'Anello Ferroviario, realizzazione delle stazioni Pigneto e Zama, frequenza delle FR... 


8. INDIRIZZI PRECISI SU ATAC
Il nuovo Assessore, come Improta, avrà la titolarità dell’indirizzo sull’azienda partecipata Atac. Fermo restando che siamo convinti della necessità di un fallimento della stessa e di una assegnazione del servizio previo bando internazionale, nel frattempo non ci dispiacerebbe un assessore che indicasse con precisione ad Atac come operare per uscire dalle secche. In primis ci piacerebbe poter costatare una lotta senza quartiere all’abusivismo. Ad oggi nessuno paga gli autobus e molti evadono la metropolitana. I controlli non bastano e non sono efficienti. Cosa occorre? Semplice: si entra tutti davanti e si paga davanti all’autista, poi si accede al bus. Si fa così a Londra o a New York. Basta copiare. Atac non solo potrebbe recuperare decine e decine di milioni di euro, ma potrebbe garantire ai propri utenti una esperienza decisamente più gradevole di viaggio: oggi viaggiate stretti come sardine perché la  metà delle sardine sono lì in quanto non paganti. Se fossero forzate a pagare magari non ci sarebbero.
8a. SCUOLABUS
Uno sviluppo - anche in seno ad Atac o comunque alla società che si occuperà del trasporto a Roma in futuro - di una seria rete di scuolabus anche per bambini piccoli (quelli che non possono di certo prendere il bus da soli) la consideriamo una cosa ultrastrategica per tutta una serie di motivi che abbiamo già in passato elencato qui e che restano tutti validi. 


9. SOSTA (SELVAGGIA)
Ci auguriamo tanto che il nuovo Assessore ai trasporti e alla mobilità comprenda che il primo vulnus per la mobilità a Roma è la sosta selvaggia. A Roma non c'è traffico, a Roma c'è congestione dei flussi veicolari dovuta alla sosta. A Roma non ci sono mezzi pubblici lenti, a Roma ci sono mezzi pubblici bloccati nel traffico, traffico creato dalla sosta. A Roma si va in giro in macchina perché si sa che tanto un buco per fermarla lo si trova, se questi 'buchi' li togliamo decine di migliaia di persone rinunzieranno all'auto rendendo tra l'altro la vita più facile a quelli che, veramente, non ne possono fare a meno. Questo ragionamento nella città di Mafia Capitale non è stato mai fatto. Ma se si parte con questa impostazione mentale, tutto quanto viene di conseguenza: è solo un problema di lucidità e visione. E solo successivamente di controllo e di corretto arredo urbano. Dopodiché tutto vien da se, basta volerlo. Basta vederlo.
9b. FERMATE TRASPORTO PUBBLICO (in collaborazione con assessorato ai lavori pubblici)
Con un semplice progetto di arredo urbano a costo zero (anzi a guadagno per il Comune) la città potrebbe finirla di vivere l’umiliazione di fermate del trasporto pubblico all’interno delle quali si parcheggia abusivamente. Uno scempio che può finire seguendo questo progetto che giace nei cassetti capitolini da anni e anni...
9c. ROTAZIONE SETTIMANALE PER PULIZIA STRADE (in collaborazione con assessorato all'ambiente)
Un progetto, anche qui, a costo davvero zero e risolutivo. Non solo per tenere più pulite le strade. Implementare ciò che è norma dovunque ovvero il divieto settimanale di sosta sulle strade per consentirne la pulizia è strategico. Perché? Perché in un battibaleno toglie dalle strade le decine di auto abbandonate o para-abbandonate. E, oltre a questo, perché determina un elemento di disturbo per la sosta in strada e dunque un elemento che può convincere molti a abbandonare il possesso dell'auto privata: se una famiglia ha tre vetture (e magari le utilizza poco) continuerà a possederle finché qualcosa non cambierà nello scenario, la pulizia delle strade obbligherebbe quella famiglia a spostare ogni settimana le tre auto e a trovar loro posteggio da qualche altra parte: una seccatura che si affronta solo se queste vetture servono per davvero, ma proprio per davvero. Ecco il motivo per cui tutte le città civili, grandi e piccole (anche in Italia!), utilizzano questo metodo. Aggiungeteci, poi, che la cosa scongiurerebbe in parte gli allagamenti che umiliano la città ad ogni pioggerellina: gli scarichi si intasano a causa della sporcizia tra auto e marciapiede, sporcizia che non si riesce a pulire se non togliendo le auto. Dunque vantaggi per tutti, seccature solo per chi ha scambiato la città per il suo proprio garage...


10. CARICO E SCARICO MERCI
E' un mondo assurdo a Roma. Governato da padroncini e dittuncole di autostrasporto che al confronto Buzzi e Carminati sono meno pericolosi di un reverendo di provincia. Insomma: ci vuole tanto, tanto coraggio per smontare un sistema allucinante che consente a chiunque, con qualunque fatiscente mezzo, di consegnare in qualsivoglia negozio (al grido di "aho stamo a lavorààà") a qualsiasi ora fermandosi in qualsiasi posto. Non accade nulla del genere al mondo. 

30 commenti | dì la tua:

Nico ha detto...

PAROLE SANTE!!!!!!

Anonimo ha detto...

Improta se ne va perchè tra un pò anche per lui scatteranno le manette.

Marc ha detto...

Meno male che se ne va !! puro incompetente sicuramene da solo Marino farà meglio

Anonimo ha detto...

Bell'articolo, complimenti.

In realtà queste sono tutte idee banali e applicate all'estero già da decenni.
Speriamo che il nuovo assessore vi legga.



Nuna ha detto...

E per voi 3000 euro è uno stipendio ridicolo? Me vie da ride (x non piangere ) che il trasporto pubblico viene organizzato e gestito da gente che non prende i mezzi pubblici e qualcuno insinua che 'sti tipi sono pagati poco . Un modo semplice economico efficace e rapido x migliorare il trasporto pubblico? Mettere ai posti di comando i pendolari che quotidianamente viaggiano compressi e scomodi e gratuitamente darebbero consulenze " collaudate" sperando ovviamente che una volta seduti in cabina di regia non cambino come tutti visto che soldi e potere danno alla testa..... le cronache quotidiane insegnano.....

Anonimo ha detto...

grandissimo articolo, analisi lucida e oggetiva di una città preda del traffico e dell'inquinamento.
Io non voglio prendere la macchina, voglio prendere i mezzi pubblici pagando pochi euro per arrivare a Roma dalla periferia!

Anonimo ha detto...

marino vattene! Roma ti schifa

Anonimo ha detto...

Fa piacere vedere che sono gia arrivati un paio di commenti stupidamente banali.

stavamo in pena...

Anonimo ha detto...

Non ho letto neanche una parola a riguardo degli scooter/moto, vera salvezza per il traffico della città e di chi si deve muovere per lavoro.

Cosa si aspetta ad aprire a costo zero le preferenziali anche a moto e motorini come già succede in tante capitali europee e città italiane ?

A costo zero e immediatamente, incentivando le moto, diminuirebbe il numero di auto e si avrebbe un beneficio per il traffico, lo smog, i parcheggi, il rumore, il tempo di percorrenza, lo stress,ecc ...

Marino faccia finalmente qualcosa a favore dei cittadini e del traffico (dopo tante misure contro)

Speriamo nel prossimo assessore... FORZA !

Anonimo ha detto...

Va bene alzagli lo stipendio ma li devi anche obbligare a usare solo i mezzi pubblici per muoversi dentro il comune di Roma per andare a lavoro, durante il lavoro e per tornare a casa dopo il lavoro.

Anonimo ha detto...

L’accordo «al ribasso» dei romani: tu non controlli, io ne approfitto
Mafia capitale, ciliegina sulla torta di un degrado mai così palpabile. Ma i romani si chiamano tutti fuori da ogni responsabilità e come sempre si aspetta qualcuno: l’uomo della provvidenza?

di Riccardo Bruno
shadow

A sentire ciò che si dice al bar, nelle file alla posta, nelle sezioni di partito quest’affare di «Mafia capitale», ciliegina sulla torta di un degrado della città eterna mai così palpabile, è un accidente della storia che ci è capitato tra capo e collo per colpa di un destino cinico e baro, una sorta di bubbone infetto esploso per la cattiveria di un qualche visus proveniente dallo spazio siderale. Tutti con l’indice puntato su questo o quel responsabile della catastrofe, i romani si chiamano tutti fuori da ogni responsabilità e come sempre si aspetta qualcuno - l’uomo della provvidenza? - che ci tiri fuori dai guai. Eppure la storia ci insegna che questo modo di pensare spesso - anzi sempre - porta altri guai. E che oltre a essere vittime di un sistema infetto, in parte - se non in toto - ne siamo anche i responsabili.

Prendiamo ad esempio uno dei mali endemici di Roma: la mobilità. È vero che i servizi sono disastrati, che la gestione di Atac e Cotral è da manuale, ma in senso negativo. Eppure i passeggeri qualche colpa ce l’hanno. Giuliano Ferrara dice che a Roma nessuno paga il biglietto. Esagera, molte gente perbene in giro c’è, eccome. Ma basta assistere al fuggi fuggi generale che si verifica su ogni tram e autobus all’apparire di un controllore, per rendersi conto che i portoghesi sono tanti, troppi, forse la maggioranza. E allora ecco l’accordo al ribasso che si instaura tacitamente tra passeggeri e responsabili dei trasporti: voi ci date un sistema indecoroso e noi non paghiamo.

Sul traffico uguale: è vero che sulle strade ci sono più buche che stelle in cielo, che i vigili agli incroci sono presenze rare non solo a Capodanno, ma questo comporta che lasciare la macchina in doppia fila sia un’abitudine a cui non segue alcuna sanzione, come per gli altri comportamenti irregolari: invadere i marciapiedi con i tavolini di bar e ristoranti, non fermarsi alle strisce pedonali eccetera. Anche qui un accordo tacito al ribasso: tu non controlli e io ne approfitto. E veniamo alla classe politica: tutti gli indagati hanno qualcosa in comune: sono i più votati, tanto che - presunzione di innocenza a parte - si potrebbe ipotizzare una sorta di algoritmo che fa così: la probabilità di essere inquisito aumenta in proporzione ai voti conquistati. Insomma, questa classe politica i romani l’hanno votata e voluta, non ci è stata imposta da nessun sortilegio malefico. Pertanto o torna di moda l’onestà e la competenza, in tutti i partiti, o neanche se scende l’arcangelo Michele da Castel Sant’Angelo con la spada sguainata ci potremo salvare.

Anonimo ha detto...

Io proprio non capisco il ragionamento sulle strisce BLU sono stra-d'accordo che la macchina vada disincentivata in tutte la maniere, per come la vedo io non vedrei l'ora di rottamarla e non comprarla mai più... il problema è che per motivi lavorativi alcuni posti non sono coperti dal servizio pubblico! per non parlare dello stato disgustoso del servizio pubblico! e di tutte le problematiche. E' inutile fare il paragone con le città Europee che ci circondano, come si può pretendere di lasciare la macchina a casa se non funziona il servizio pubblico! E' illogico non è una questione di destra, sinistra, 5stelle, anarchici monarchici ecc. perchè devo pagare 1,5€ al giorno se i mezzi pubblici non funzionano, abbiamo 2 metropolitane e mezza che fanno più schifo che altro (mi riferisco alla linea B)! Per come la vedo io, se il servizio pubblico verrà portato ai livelli della peggiore città europea per me le strisce blu le possono mettere anche a 100€ ora! Credo però che siamo molto lontani da questo standard...

marco

Anonimo ha detto...

Gesù mo i motisti voglion pure le preferenziali, cosi rompono i ball agli autobus non soloa noi.Inquinano a bestia moto e motorini "Sono indubbiamente comodi per spostarsi nel traffico delle grandi città e risolvono al contempo molti problemi di parcheggio, ma gli scooter con motore a due tempi sono anche tra i principali responsabili dell'inquinamento delle grandi città.... le emissioni di composti organici volatili dei motorini sono in media 124 volte più alte rispetto a quelle fatte registrare da altri veicoli, il che pone molti di questi scooter nella categoria dei super-inquinanti."
per non parlare dell'inquinamento acustico. saluti

Anonimo ha detto...

discorso moto: i motori a 2 tempi sono già vietati da parecchi anni all'interno della zona verde, ora anche i 4 tempi euro 1.
Uno scooter 125 4 tempi attuale fa 40 km/l e passa, è catalizzato e inquina molto meno di qualsiasi auto... e una volta arrivato a destinazione non gira ancora inutilmente per cercare parcheggio. Il traffico assurdo che vedi quando piove è perchè la gente lascia a casa la moto e prende l'auto. Che i mezzi a due ruote vengano incentivati permettendogli l'accesso alle preferenziali mi sembra il minimo!

Anonimo ha detto...

Peccato perché come con lui a Roma mobilità di lusso...metro c spesi 700 milioni in più del preventivato e siamo a metà lavori.

Li mortacci tua !!!

Anonimo ha detto...

5,43

ineccepibile. la colpa e' sempre degli altri

MARIAMADDALENA ha detto...

MI DISPIACE, MA NON CON CONDIVIDO QUESTO PASSO DEL VOSTRO ARTICOLO "Improta, non abituato come altri a rubare per arrotondare, non è personaggio che possa accontentarsi degli stipendi semplicemente ridicoli che un assessore a Roma percepisce." NESSUNO HA COSTRETTO CON LA VIOLENZA IMPROTA AD ACCETTARE L'ASSESSORATO, QUINDI IL PROBLEMA NON SUSSISTE, IMPROTA SICURAMENTE SAPEVA QUANTO AVREBBE GUADAGNATO PER IL SUO LAVORO, PERCIO' SE HA ACCETTATO EVIDENTEMENTE GLI ANDAVA BENE. 3.000€ NON SONO MOLTI, MA NEMMENO POCHI. DI QUESTI TEMPI CHE CRITICHIAMO GLI STIPENDI FARAONICI CHE LA POLITICA SI DA, SAPERE CHE UN ASSESSORE PRENDE "SOLO" 3.000€ NON PUO' CHE ESSERE GRATIFICANTE.

Anonimo ha detto...

Se il nostro prossimo Assessore alla Mobilità cercasse di realizzare soltanto metà dei punti sopracitati sarebbe già una cosa rivoluzionaria (per Roma intendo)!

Anonimo ha detto...

meno male che questa nullità va via
aveva detto a roma non si possono fare ciclabili

Anonimo ha detto...

Meno male... tanto con questo non è cambiato proprio niente, anzi è tutto peggiorato!

Anonimo ha detto...

OK se ne va e siamo tutto felici, ma in genere chi non lavora dovrebbe essere mandato via, invece se ne va lui!! hahah ridicolo, in questi anni quanti soldi si è messo in tasca? per che cosa? .....nulla!!! e poi decide: ME NE VADO !!!
Ma dove vai !!! io ti farei lavorare altri 2 anni gratis per recuperare quello che non hai fatto o ci ridai i soldi che NOI CITTADINI ti abbiamo dato. SVEGLIAMOCI questo con questi giochetti ciucciano dalle tette della MUCCA che si chiama ROMA.
Illegali legalizzati. Chi ha potere non può fare e decidere quello che vuole, deve rendere conto ai cittadini ogni giorno. Basta contratti intoccabili a questa gente, devono essere precari anche loro come chi prende 700 euro al mese, BASTA BASTA BASTA o continueremo a vivere in tensione per tutti i problemi che ha questa città

Anonimo ha detto...

marino LIBERACI!!!!
torna in USA dove ti hanno cacciato perchè anche come medico valevi poco!!!
marino tu NON sei il nostro sindaco

Anonimo ha detto...

Controlli farlocchi sul bus!!!
Ieri, fatalità, sono incappato nei controllori sul bus. Poco male, il biglietto l'avevo timbrato. Il bello è che me lo hanno chiesto ma appena l'ho tirato fuori dal taschino nemmeno l'hanno controllato.............poteva essere pure dell'anno scorso.
Pensate a questo e rivedete al ribasso tutte le percentuali spacciate da Atac al riguardo degli esiti della controlleria sui bus. E la stessa cosa per i varchi in uscita della metro, quelle poche volte che ci sono le squadre di controllo ai tornelli. Che azienda ridicola

Anonimo ha detto...

C'è un'altra cosa indispensabile da fare per far funzionare gli autobus: dimezzare le fermate!
In nessuna capitale europea ho visto così tante fermate e così vicine tra loro.
Un esempio? Davanti alla Bocca della Verità c'è una fermata, dopo neanche 100 metri ce n'è un'altra a via Petroselli.
Il tempo di tutti vale sicuramente di più del fastidio di qualcuno di fare qualche passo in più.

Anonimo ha detto...

Tonelli sindaco subito! Sono sicuro che Roma rinascerebbe. Lo dico davvero, condivido al 101% il tuo post!!

Anonimo ha detto...

Altro articolo-occhiolino a Marino... ma quanto caxxo vi pagano?

Anonimo ha detto...

Condivido appieno Non sono d'accordo invece su parcheggi. Roma ha bisogno si di parcheggi interrati ma " a rotazione" meno invasivi dei box (occupano meno spazio), più economici e alla portata di tutti (chi dispone di 40/50 mila euro una tantum?, mentre 50/70 euro al mese chi ha un'auto se li può permettere) con tariffe diversificate tra residenti e non residenti, mensili e annuali, fissi o liberi.Possibile che solo all'estero capiscono queste cose? E non diciamo che a Roma come scavi trovi Giulio Cesare, perché la profondità massima non supererebbe i 4/5 metri.

Anonimo ha detto...

Ma ve lo dico io :improta se ne va perché ha capito che prima che salti fuori qualche "magagna" che lo riguardi direttamente o indirettamente ,è meglio che darsela a gambe levate!! E poi meno male che si dimette:uno che ha aumentato le striscie blu a 1,50€ e altre folli idee è un incapace ! Sul discorso che a Roma ci sta traffico per colpa della sosta selvaggia (auto in doppia e tripla fila) si devono creare secondo me dei parcheggi ...per il momento hanno cercato solo di disincentivare la sosta selvaggia con lo street control una altra bastardata che nn approvo!!se si sta in doppia fila è perché nn ci sn aree di parcheggio (la fascia blu è stata messa senza creare nuovi posto auto ma sfruttando lo spazio già esistenza..altra stronzata di idea) e poi anche perché x ogni famiglia ci sn almeno due auto...

Anonimo ha detto...

SU alcune cose, anzi molte, non avete alcuna capacità di osservazione.
Le strisce blu non ha senso aumentarle se prima non si incrementa un trasporto pubblico veramente da terzo mondo.
Se c'è già un grave disagio, ovvero l'inefficienza del trasporto pubblico, aumentando i prezzi dei parcheggi senza fare altro crei un ulteriore disagio ai cittadini.
Quindi, secondo me Alemanno ha fatto benissimo ad istituire l'abbonamento poichè ha tenuto conto delle esigenze dei cittadini, facendo comunque pagare l'abbonamento 70 Euro, quindi il doppio del mensile dei mezzi. Certo avrebbe anche dovuto migliorare il trasporto pubblico. E quello, purtroppo, non l'ha fatto.

Anonimo ha detto...

Il punto 6 non è fattibile se sei residente o parente di residente.

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