Di fronte al Palazzo di Giustizia siringhe dovunque. Lungotevere tramutato in stanza del buco per tossici. Senza manco il fascino degli anni '80

13 novembre 2015













Un altro piccolo tassello nel mosaico dell'abbandono, dell'anarchia, del menefreghismo, dell'assurdità surreale di una città dove non solo, per la disperazione che si respira nell'aria, si riprende a iniettarsi veleno in endovena, ma dove la sensazione di sciatteria è tale che neppure ci si nasconde, neppure ci si sceglie zone periferiche e non visibili. Ci si preparano dosi, siringhe e quant'altro di fronte alla Suprema Corte di Cassazione. Ennesimo simbolo chiaro di cosa sta succedendo.

23 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Dovrebbe essere il luogo piu' sorvegliato d'Italia, se i tossici lo hanno addirittura scelto come zona del buco immaginate quale opinione hanno dell'autorita'.

Anonimo ha detto...

Ed oltre all'opinione, immaginate con quale sicurezza sappiano di rimanere tranquilli ed impuniti.

TMM ha detto...

Inoltre non si capisce bene quale sarebbe questo "fascino degli anni 80", non me ne ricordo alcuno.

Anonimo ha detto...

Mammamia che bacchettoni che siete diventati?!!!!!
E poi cosa fate, sembra tanto una battaglia personale contro gli eroinomani!!!
E vogliamo parlare degli spacciatori, povera gente che rischia la galera per crescere i figli, far mangiare la famiglia.....siete cinici senza cuore, ecco!

Anonimo ha detto...

AOOOOO MA CHE VE FREGA DEI BUCATINI SE LI FAMO ALL'AMATRICIANA E STAMO BBENE COSI'

Anonimo ha detto...


I lungoteveri ... posti che essere umano dovrebbe evitare ... bivacchi, discariche, maniaci sessuali, strani animali mefitici, drogati ... un bell'esempio di gestione urbana.
Che 'monnezza!
Ma la responsabilità di chi è?
Fuori nomi e cognomi, che siano pubblici e che si possa intervenire.
Saluti

Anonimo ha detto...

ooohh, ancora l'eroina... quanti bei ricordi, roba da amatori ormai :-)

Anonimo ha detto...

Almeno prima la droga li faceva schiattare in fretta, adesso il grande fratello ha incentato le droghe doping, davvero ah l'eroina, bei tempi.
Li decimava.

Anonimo ha detto...

"L'elenco dei presunti mali della chiesa è perfettamente coincidente coi mali del mondo.
Lo ior non è "la Chiesa", è una diversione bancaria per il riciclaggio laico al 100 %.
La banda della magliana è l'Italia stessa.
La base di tutto è la droga. Anche degli storici omicidi di mafia."

Anonimo ha detto...

Anche le comunità per drogati, adesso servono solo a far sopravvivere in forma i consumatori, abbastanza da consumare e spacciare in modo efficiente e penalmente non perseguibile. Infatti, entrano e escono.

Anonimo ha detto...

E i sert? Li prendono per i capelli levando la droga per rifilare altra droga, con la differenza che passando per lo Stato si garantisce ai drogati controllo medico, affrancamento da eventuali arresti, e impunibilità.
Tutto è concepito per salvaguardare il consumo di stupefacenti.
Alle 22 non più tardi si vede gente che tira cocaina in Via del Gesù, e mica si nasconde. Vogliamo chiamare Serpico per correre ai ripari?

Anonimo ha detto...

Falcone aveva partecipato alle indagini di Carlo Palermo sul narcotraffico internazionale fin dagli anni'80. Durante queste indagini, nel fascicolo relativo a un trafficante turco di armi e di droga (le due cose vanno insieme), emerse una dicitura del tutto anomala, prodotta dalla Dea: "Italian task force", poi disconosciuta dal servizio investigativo americano. Ossia, un criminale turco veniva definito da qualcuno all'interno delle istituzioni statunitensi, "forza di guerriglia italiana".
Quello che terrorizza la mafia è che si scopra la rete organizzata da porzioni mafiosizzate dei servizi segreti e delle istituzioni dei vari paesi coinvolti, che supporta il narcotraffico a livelli del tutto impensati, con aperta collaborazione industriale e della varia società.
Ieri Paolo Guzzanti ha ripreso il tema della morte di Falcone per aver messo mano all'importazione dei beni del kgb da parte dell'ignobile sinistra italiana.
Vero, ma manca il punto essenziale. I flussi di denaro dal kgb sono quelli che attraverso la sinistra sono andati a ingrassare il fronte della rete spionistica del narcotraffico dall'est Europa. Fosse stato un banale flusso di denaro, sia pur imponente, non avrebbe mai potuto garantire una tal catena di coperture e connivenze.

Anonimo ha detto...

E non basterebbe a giustificare nemmeno omicidi così repentini. Falcone si è occupato per tutta la vita di faccende delicatissime, ma la mafia si era fino a allora limitata a intimidirlo, ostacolarlo, isolarlo, delegittimarlo, infangarlo, grazie a tutti i suoi sorci di fogna insospettabili affiliati. Gli arresti di centinaia di mafiosi, la scoperta del coinvolgimento dei politici, la perdita di beni da parte delle cosche, erano tutte situazioni in qualche modo tamponabili, visto che i traffici di armi e droga, con le attività commerciali e le speculazioni finanziarie illecite che ne derivano, sono un pozzo senza fondo, quindi il sistema resta salvaguardato.
L'omicidio si è reso "necessario" quando si qualcuno stava per disvelare i gangli del sistema di coperture, organizzato e internazionalizzato, e il suo innesto talmente radicato nella società, da costituirne la struttura stessa, in paesi devastati dalla mafia come l'Italia.

Anonimo ha detto...

Ecco cosa scrisse Carlo Palermo dell'inchiesta sul narcotraffico a Trento, alla quale partecipò lo stesso Giudice Falcone.
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/Carlo-Palermo-La-mia-verit-.aspx
"Il quadro che si va delineando è inquietante. «Per l’attentato sono stati condannati boss mafiosi. Ma non erano i soli a volermi eliminare. Mi ero avvicinato ad alcuni nomi intoccabili e che infatti non sono mai usciti». Il riferimento è a quell’intreccio di affari sporchi scoperchiato nell’inchiesta di Trento. «Dalla Turchia arrivava la droga, che poi finiva in Sicilia e da qui era smistata in Francia e Stati Uniti. Armi e terrorismo costituivano parti inscindibili di quei patti segreti. La prova, già allora, che la grande criminalità è un fenomeno globale e complesso. I giudici, frenati dal criterio della territorialità, giocano una sfida impari. Servirebbe un reale coordinamento internazionale delle indagini.
Altrimenti è impossibile venirne a capo». "

Anonimo ha detto...

Tuttora in città come Trento e Bolzano, specchi di ordine e di perfezione, dominano nel degrado bivaccopoli di turchi e cittadini dell'est che nessuno osa toccare.
Ora che è molto più difficile compiere spettacolari attentati su persone pubbliche, per l'alto grado di videosorveglianza sulle strade e per l'evoluzione dei sistemi investigativi, si ricorre con maggior frequenza alle tecniche di delegittimazione, grazie al dominio dei mezzi di informazione e del sistema informativo da parte della P2 nelle sue evoluzioni.
La più in voga tra i mafiosi, ve ne sarete accorti, è l'accusa di squilibrio mentale nei confronti di chi nelle istituzioni sia fin troppo lucido (vedi Nain).
Altra metodica intimidatoria indiretta è quella cripto-terroristica.
Omicidi apparentemente inconsulti, compiuti scegliendo killer con pretestuose pendenze nei confronti delle vittime, e scegliendo vittime che rappresentino una categoria sociale da reprimere (giudici, giornalisti coraggio, testimoni di giustizia, ecc.) di modo che si diffonda una vaga turbativa senza che si possa risalire ai mandanti effettivi, per la voluta mancanza di stretto rapporto tra intento e metodica criminale.


Anonimo ha detto...

Quando vedete certi campioni della sinistra difendere l'immigrazione, le grandi opere, il nomadismo, l'abusivismo, il disordine, adesso sapete che c'è dietro.
Guardate che razza di massacro si sta facendo di Crocetta, da quando ha impedito agli americani di piantare ancora antennoni sulle coste siciliane, malgrado egli abbia preso encomiabili iniziative senza precendeti, come quella di garantire un lavoro ai collaboratori di giustizia costretti all'anonimato.
Ci vuole veramente poco a capire chi sono i fiancheggiatori della mafia, anche nei giornali, una volta comprese queste direttrici di base:
globalizzazione = droga
legalità = ostacolo allo spaccio
disordine = porti franchi per lo spaccio
apertura delle frontiere = libertà di importazioni illecite.
aggressione personale a mezzo stampa = bullismo mafio-massonico
leggi di coercizione sulla libertà di pensiero = come sopra
privatizzazioni = parassitismo privato -pubblico
liberalizzazioni = agevolazione del riciclaggio

Fate vobis.

Anonimo ha detto...

Ah Gnugnaaaa!!! a Trocaa Marino nuce sta sta più volevo a gnuaaaaa! daje che so tutta m'prurito.

Anonimo ha detto...

HAHO MA MORDASGGIII VOSDRIH, GUESDA E' AAAA VERA VIDA DE SDRADHAH, MA GHENNESABEDE VOIH, ZE VOLEDE DUDDE LE SDRADE BULIDE GOR BRADO'NNATEVEN A HOSLOH, NON VE BIASGIONO EEE ZIRINGHE BHERGHE VE RIGORDANO GHE ESISDONO BURE I BHOVERIH!!!!

Anonimo ha detto...

Ha perfettamente ragione. Oggi a Merano i Ros hanno portato a termine una monumentale operazione anti-terrorismo. Si sa dagli anni'90 che nel nord Italia si annidano cellule di malavita internazionale, a cui si agganciano episodi di terrorismo pro mafia, vedi i no-tav.
Naturalmente davanti alla verità le varie mafio-zecche schiumano, è inevitabile.

Anonimo ha detto...

Comunque hanno molti altri modi per fare danno senza farsi riconoscere come sicari, a seconda del lavoro che svolgono.

Anonimo ha detto...

Traffico di armi individuato nel Veneto dal Gico, legato ai casalesi.
Notizia di oggi.

Anonimo ha detto...

Piccolo esempio di manipolazione giornalistica. Notizia sugli illeciti commessi dall'abate Vittorelli. Ok, almeno è una notizia, e non la divulgazione di pettegolezzi da documenti trafugati.
Descrizione: "Pietro Vittorelli, che teneva a farsi chiamare Dom (Deo Opt-imo Massimo) e che tradotto vuol dire: "A dio , il più buono, il più grande"...ecc.
No. Non è che ci teneva a farsi chiamare "Dom", Dom è il titolo ufficiale dei monaci, dal più illustre degli abati all'ultimo dei portinai, e non vuol dire che chi lo porta si dà del buono e grande, ma vuol dire che nell'essere chiamato lancia l'invocazione a Dio eccelso. Non ce n'è abbastanza di materiale nella notizia vera, senza bisogno di tentare di appesantrirla con affermazioni di mera ignoranza?
Pur di fare cupola coi finti giornalisti ladroni di documenti, o meglio, pur di fare difesa corporativa della licenza di infamie che i giornalisti si sono autoarrogati, si spara qualunque scemenza. Senza il potere di far del male a chicchessia, a chee servono più i giornali?
E che dire dell'elenco dei costi dell'arredo di Tarcisio Bertone? Ma da chi le comprate le finestre voi, dai cinesi? Santa Romana Chiesa è da sempre composta anche da "principi", che vi piaccia o no, lì l'eventuale notizia è se quei soldi siano o meno stati rubati al Bambin Gesù.
E i giornalisti "rei solo di aver compiuto il proprio lavoro". Mh. Sarebbe interessante a questo punto una definizione di lavoro dei giornalisti e di giornalismo di inchiesta, che è ben altra cosa da questo ladrocinio di pettegolezzi riservati e atti di indagine ancora in corso.

Anonimo ha detto...

Ma chi è questo emerito deficiente che insozza il forum scrivendo una serie infinita
di (scuasate) caZZate incomprensibili?
Avendo problemi nello scrivere (perchè altro sennò)il soggetto utilizza una lingua inesistente che forse crede divertente ma che, al contrario,è solo poco comprensibile ed irritante.
Spiegate a questo comico nato che non fa ridere il suo dialetto a metà strada tra la lingua dello zio tom e un'imitazione maldestra del marchigiano!

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