7 dirigenti comunali arrestati per corruzione sugli appalti. Ecco perché non è colpa loro

16 dicembre 2015

La notizia di oggi è una non notizia. Una cosa che chiunque abbia letto anche distrattamente questo blog (ma anche chi non lo abbia mai letto) sapeva alla perfezione: Roma è piena di buche e i lavori pubblici vengono realizzati coi piedi per il semplice fatto che chi deve controllare (i dirigenti comunali) e chi deve assegnare i lavori (i dirigenti comunali) si fa corrompere. Nessuno ormai a Roma pensa che le buche siano motivate dalla città che è "vecchia", tutti sanno che il motivo è una città "marcia".

Ovviamente l'inchiesta di questi giorni, culminata con i 7 arresti di stamattina, non rappresenta la punta dell'iceberg, più appropriata è un'altra metafora: una goccia del mare.
Stiamo parlando di 33 appalti e stiamo parlando di una corruzione che ammonta a 650mila euro di tangenti. In più stiamo parlando di 7 dirigenti e funzionari su un totale di decine di migliaia. Peanuts, dicono gli anglosassoni: noccioline! Nulla! Bruscolini!

Ma ciò nonostante la provocazione che vogliamo gettare sul tavolo oggi è la seguente: non è colpa dei dirigenti, non è colpa di questi presunti concussori, non è colpa di questi presunti corrotti. La colpa è una colpa di sistema, di architettura, di ambiente e, in primis, di scelte politiche. 

Tra i numeri che abbiamo elencato sopra ce n'è uno che ci spiega questa situazione: 33. 33 appalti. E sono una frazione del totale. Per sistemare strade e tombini, 33 appalti. Su un totale di chissà quanti. In un palcoscenico simile, lo diciamo senza tema di smentita, cadrebbe in fallo e probabilmente si farebbe volontariamente o involontariamente corrompere perfino chi scrive, finirebbe nella rete melliflua delle squallide azienducole romane dei lavori pubblici anche il più integerrimo dei funzionari svizzeri con sangue danese e origini svedesi-tedesche. Tutti finirebbero a sporcarsi lavorando in una orribile ed enorme pozzanghera disorganizzata.

La verità è che questo sistema è stato strutturato appositamente per generare corruzione. Per i dirigenti, per i funzionari, per gli eletti (consiglieri comunali), talvolta anche per gli assessori. Il sistema è stato strutturato in maniera caotica e ingovernabile proprio per questo, ecco perché non ha senso dare la colpa a chi, a valle, ne è il risultato. Se per decreto obblighi tutti i cittadini a non chiudere l'auto, poi puoi prendertela con i ladri se aumenta il tasso dei furti d'auto? Se inauguri uno zoo con gabbie fatte di biscotti invece che di metallo, poi puoi prendertela con le belve se i visitatori vengono sbranati? E potremmo andare avanti ore metafora via metafora.

Come dovrebbe essere strutturata la manutenzione delle strade a Roma? Molto semplice: 1 appalto per la grande viabilità, 5 appalti municipio per municipio (5 lotti di 3 municipi) per la viabilità locale, 1 appalto complessivo per le caditoie, 1 appalto complessivo per le alberature, 1 appalto per la rimozione e così via. Appalti grossi, enormi, con la possibilità per partecipare di essere ditte di grandissime dimensioni, possibilmente internazionali. 
Pochissimi appalti sono controllabili, sia per la politica sana, sia per i cittadini, sia per la magistratura. E non si scappa. Ed è molto più facile che tutto sia pulito. Più facile è anche controllare i risultati.

Non stiamo parlando in astratto: una cosa simile è stata fatta a Roma negli anni 2006/2008. La giunta Veltroni allora organizzò un mega appalto pluriennale per la grande viabilità, vinse una grossa società di Napoli, a Romeo Gestioni, e le cose funzionavano. Addirittura, qualcuno si ricorderà, c'era un sito web dove era possibile non solo segnalare le anomalie ma seguire cantiere per cantiere tutti i lavori in città. Si poteva discutere sulla onerosità dell'appalto (era troppo caro? Non lo era? Non è questa la sede), ma quella era la strada: senz'altro quel modello era migliorabile, ma non andava abolito. Ovviamente appena arrivato al potere Alemanno ha smontato quel sistema con scuse bieche (appoggiandosi a noie giudiziarie, poi totalmente superate, che Romeo aveva in quegli anni) pur di tornare al sistema precedente, parcellizzando tutti gli affidamenti, procedendo per affidamento diretto (nel frattempo, sempre Alemanno, non approvava i bilanci del Comune così i dirigenti - quelli che stamani sono stati messi in galera - erano autorizzati a procedere per dodicesimi e ad affidare lavori senza gara). Dal febbraio 2009 il maxi appalto Romeo venne revocato. Costava 720mln di euro per 9 anni; 80 mln l'anno. Negli anni successivi il Comune, ottenendo risultati raccapriccianti, andrò a spendere ben di più. Ma i soldi finirono alle ditte amiche. I consiglieri che lottarono nella seconda metà del 2008 contro l'appaltone sono stati nel 2015 coinvolti in Mafia Capitale. Da lì lo scandalo attuale che però, con la brevissima parentesi dell'appaltone Romeo, rappresenta una modalità esistente da sempre. 

Per risolvere la strada è semplice. Ma nessuno (neppure Marino per la verità) pare intenzionato a percorrerla con la scusa che appalti troppo grandi metterebbero ai margini le dittuncole romane di lavori pubblici. 

28 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Ho capito ma da qualche parte bisogna pure cominciare a smantellare il "sistema"

Anonimo ha detto...


La situazione è talmente drammatica che solo immaginarne una via d'uscita sembra inverosimile. Il sistema è la corruzione! Magistratura compresa, ovviamente.
Ogni tanto qualche 'sorcio' viene pizzicato ... ma sia tratta solo di operazioni di facciata che non incidono nella massa grassa.
La stessa cosa per gli arresti di Mafia: ogni volta sembra che la mafia sia finita ed invece è più forte di prima! Si tratta solo di lotte interne: facciata e propaganda. Chi ci crede più?
Begoglio sembra un uomo pulito ma la TASI l'hanno poi pagata le consorelle delle opere pie? Lo IOR; l'hanno chiuso i confratelli del peccato? NO!
Ciao regà, rassegniamoci a vivere nella m...a?

P.S.: Damiano er Faina Sindaco di Roma!

Anonimo ha detto...

comunque le dittarelle possono sempre partecipare attraverso consorzi, quindi è un falso problema quello di escludere i piccoli imprenditori. Ma poi, anche se fosse, che male ci sarebbe? io trovo legittimo che per gli appalti di una metropoli possano partecipare solo grandi società! i piccoli si occupassero delle gare dei piccoli comuni!

Anonimo ha detto...

Ma che vai scrivendo. La butti in caciara e tutto e tutti fanno schifo. non è vero, dal momento che alcuni prendono misere mazzette, che neanche vale la mancia del nonno al nipotino, altri non si abbassano a tanto.

Anonimo ha detto...

Aledanno, ne avesse fatta una giusta.......

Anonimo ha detto...

Ahò ma nta sta mmai bbene gnente ner blogghe! Ma guarda che pure a niuorche sce stanno ebbuche eh? Basta buttà merda su a maggica capitale! A Roma e strade so rotte perché a scittà cià 6mila anni de ssoria e settordisci mijoni de abbitanti! Nu è na città adatta a la pioggia! Appena fanno du goccie l'asfarto se rovina in tutto ermonno (nfame).

Sparate, datte na pizza e cacate nmano, appena te trovo te vengo a dì du paroline!

Ahò!

Anonimo ha detto...

APPALTI UNICI, GRANDI E SOPRATTUTTO I N T E R N A Z I O N A L I .

Anonimo ha detto...

Geniali i commenti sul post della pubblicità del sexy shop!
Ce ne fosse uno che abbia capito che erpobblema è che in una città seria il sexy shop di Via Nocera non si può permettere un cartellone 4x3 perché quegli spazi sono contingentati e hanno costi altissimi. Invece a Roma ce ne stanno migliaia che distruggono il paesaggio, tutti abusivi.
Ma le scimmiette credono che il problema sia l'allusione al dito in fica! La città è persa! Emigrate! Lasciateli nel loro porcile!

Anonimo ha detto...

Oggi ho scoperto che solo multinazionali, tecnologia, servizi, orologi e prodotti di lusso (non c'e' una breccola in giro.e pensiamo al lusso) possono farsi pubblicita' sui cartelloni. In.poche parole se Franco Er Macellaro paga e acquista uno di questi spazi non va bene. Mi auguro che Franco Er Macellaro chiesa un mutuo solo per comprarsi tutti gli spazi e farti impazzire.

Anonimo ha detto...

Ma è vero che il padre di tonelli ha prima comprato la laurea al figlio? E poi gli ha trovato il posticino a Roma sotto i Caltagirone?

Anonimo ha detto...

Non c'è proprio niente da fare! E' subito arrivata la scimmietta a difendere Franco Er Macellaro dalla cattive Murtinazzionali.
Il fatto che Franco Er Macellaro finanzi la mafia dei cartelloni abusivi che devastano la città non li sfiora neanche. Le scimmiette so fatte così, odiano "erblogghe" ma la merda non la riconoscono manco quando gli arriva al naso.

La seconda scimmietta è un troll.

Anonimo ha detto...

Non dico decapitarli, ma almeno penetrare i corrotti con oggetti ruvidi sulla pubblica via aiuterebbe....
Tronca dichiara la legge marziale-anale please!

Anonimo ha detto...

Franco Er Macellaro paga per la sua pubblicita', come le multinazionali, quindi anche le multinazionali finanziano la mafia dei cartelloni. Oppure vogliamo credere che "il reparto pubblicita'" di Dior va in municipio ad accertarsi se, il cartellone dove verra' esposto il suo chicchissimo nome sia regolare o meno? Ripeto, magari te trovi la trippa a 5 euro davanti la fonestra del soggiorno.

Anonimo ha detto...

Non c'è niente da fa', ar troll je dai un'unghia e se vole prende il braccio. Invece te piji stocazzo a tro'. Ciao salutame Franco Er Macellaro!

Anonimo ha detto...

Se è così endemica la corruzione (e a ROMA lo è!) allora basterebbe sparare nel mucchio per colpire qualcuno di sicuro.

E continuare a sparare a palel incatenate finchè questa generazione non è tutta in galera...

Anonimo ha detto...

questi andrebbero processati anche per omicidio doloso....chissà quanti saranno rimasti morti o invalidi a causa di questi vermi....sia i corruttori che i corrotti

Fracatz ha detto...

se vede che il gioco vale la cannela,
praticamente nun rischieno gnente
ed è tutta corpa dell'immaginifico bobboolo che nun vo' convertisse all'islam
starebbero bene co' l'islam, comme minimo ce sarebbe er tajjo de la mano sinistra

Anonimo ha detto...

Andrebbe bene anche un Kublai Khan, quello dei tempi di quando Marco Polo andò in Cina (anno 1275 d.C. circa): se lo servivi bene ti portava in pianta di mano, ma se scopriva corruzione condannava a morte i responsabili senza tanti complimenti.

bat21 ha detto...

http://ilmessaggero.it/roma/cronaca/tangenti_appalti_manutenzione_strade_roma_arresti_comune-1430165.html si inizia a parlare di prezziario, immaginate il livello di sistematicità della cosa. Il megappaltone riduce sicuramente l' incidenza di questi fenomeni ma finché avremo una pubblica opinione addormentata o ignorante non ci sarà la spinta alla politica a cambiare le cose. Qui e' l'assetto del lavoro pubblico che va rivisto, finché c'è l intoccabilità del dipendente pubblico (cosa che al romano quadratico medio piace e desidera) non se ne uscirà mai!

bat21 ha detto...

E' semplice chi e' responsabile di un lavoro non conforme al capitolato va licenziato (dal dirigente al funzionario semplice). Punto...questo esteso a tutti i settori pubblici.

Francis Drake ha detto...

Ben trovato bat, era un po' che non ci si beccava.

Giovanni ha detto...

Grande appalto, grande mazzetta.
Tanto non se ne esce.

Anonimo ha detto...

A bat21, A FROCIoooO!!

Anonimo ha detto...

e però..... c'è un però grosso come il Colosseo:
Romeo finì in galera ed è stato condannato in via definitiva per corruzione proprio in relazione a quel maxi appalto....

Anonimo ha detto...

ROMEO ma siete tutti matti !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Massimo ha detto...

Ma come?
Non era tutta colpa di Marino?

bat21 ha detto...

Ciao Francis io lurko...ormai sono più assorbito dalla mia nuova città di adozione (Milano) ho perso la voglia di postare ;)

Anonimo ha detto...

Stupidaggini. Per arrivare a fare il funzionario pubblico devi già essere un lurido. Hai un cursus honorum al contario. Che esiste, una coercizione fisica che ti costringe a pretendere mazzette per fare il tuo?
Il sistema mazzettaro è un sistema unitario, inserito nel contesto nazionale di mafia, p2 e reciproche coperture. Ecco perché poi a qualunque livello si scopra un giro di illeciti (solita fettina di un grande manzo), la reazione cosiddetta "garantista" della cupola non viene mai a mancare, anche tra livelli apparentemente slegati.
Se leggi i magheggi imprenditoriali di renzi a Firenze, ti rendi conto che gli imprenditori che non si sono piegati al sistema sono stati fatti fallire.
Come quello che si è rifiutato di rivolgersi alla azienda pubblicitaria da cui si serve sor premier.

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