La Stazione Jonio è stata inaugurata il 21 aprile 2015. 6 mesi fa. Ecco com'è ridotta oggi

29 ottobre 2015




























Tre sono i livelli di lettura. 
Uno attiene al vandalismo in senso lato di una città che, esattamente come dice Raffaele Cantone, non solo non ha gli anticorpi per resistere al malaffare, ma che, di più, ha cittadini che, ciascuno, rappresentano una metastasi. Ogni singolo cittadino con poche, purtroppo pochissime eccezioni. Il vandalismo è solo uno degli aspetti, ma anche fermarsi in doppia fila, buttare la cicca a terra, non emettere lo scontrino o scroccare il biglietto dell'autobus sono forme di vandalismo altrettanto gravi. Roma è l'unica città occidentale dove il cittadino medio si rende protagonista di atti vandalici ogni giorno, in gran numero, senza neppure rendersene conto. Considerando questo come la normalità più assoluta. E, non dimentichiamolo, vandalismo chiama altro vandalismo, degrado chiama altro degrado in una escalation che tutte le altre città hanno deciso di fermare vent'anni fa. Qui quando inizieremo?

Un altro punto chiama in causa la manutenzione. Apri una stazione e non prevedi un servizio di manutenzione? Come è possibile? Chi ha predisposto questa filiera? Chi ha firmato il collaudo che non prevedeva un presidio?

Il terzo punto chiama in causa le sanzioni e la sorveglianza. In tutto il mondo se devasti un bene pubblico c'è una telecamera che ti inquadra, un agente che passa il tuo volto ad un magistrato, un magistrato che ti chiama a rispondere. Qui c'avemio a praivasi. E tutti la difendono. Anche i cosiddetti cittadini normali. Semplicemente, a modo loro, vandali che difendono la riservatezza e il diritto a vandalizzare di altri vandali. Per solidarietà e empatia. Chi oserà iniziare a rompere questo circolo vizioso?

65 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Nessuno. Come maiali nel porcile ai romani Roma piace così, se pulisci non si sentono a loro agio

Anonimo ha detto...


Ma, se inserissimo le bombolette nel loro orifizio anale e azionassimo il relativo erogatore, cosa accadrebbe? Nun se po' fa? Peccato ...

se vedemio

Anonimo ha detto...

Sono completamente d'accordo nell'inserire l'intera bomboletta nel loro orifizio anale...per poi infilarcela un'altra ...e un'altra ...e un'altra...

Anonimo ha detto...

In un paese dove anche chi commette reati gravi difficilmente va in prigione, che possiamo mai fare ad un gruppo di ragazzotti, spesso minorenni, annoiati e che nun c'hanno un c..zo da fa?
Quando si applicheranno delle pene alternative, per i cosiddetti "reati minori", forse ne verremo a capo.
Se si condanneranno, immediatamente, per direttissima, gli imbrattatori colti in flagrante a risarcire per intero il danno (non importa che ti hanno beccato a sporcare un solo muro, tu che ci sei cascato paghi la ripulitura di tutta la stazione) e se sei minorenne, meglio, paga la tua famiglia, sicuramente più solvibile di un giovane, magari senza lavoro.
La volta dopo, i cari genitori cercheranno di sapere dove passano la notte i loro pargoli e si chiederanno perché chiedono tanti soldi a casa (le bombolette non le regalano certo),

Anonimo ha detto...

L'inserimento della bomboletta nell'orifizio anale, lo ammetto è un desiderio forte, che può venire in un momento di rabbia, ma lo sapete bene che non è praticabile

Anonimo ha detto...

Le bombolette si trovano nelle ferramenta a pochi euro e visto che possono finire in mano a "ragazzini annoiati" una soluzione sarebbe quella di tassarle, come hanno fatto per i supporti cd/dvd per stroncare la pirateria, in modo da rendere questo "passatempo idiota" troppo costoso.

Anonimo ha detto...

Quanto puo' costare a quell' azienda maledetta chiamata ATAC l'acquisto di un furgoncino di terza mano,un compressore, solventi chimici e mettere 3 tra i suoi diecimila e piu' dipendenti a ripulire costantemente quelle 4 fermate metro che Roma ha ????

Che cazzo ci vuole a capirlo ??? Non si vergognano i dirigenti delle condizioni nelle quali versano le stazioni della metropolitana. Perche' abbiamo sta gente al potere ?????

Anonimo ha detto...

RFS faresti un servizio sulla fermata Marconi della linea B? è uno dei posti più degradati di Roma. praticamente la scala di uscita è la latrina delle prostitute che esercitano nel sottostante parcheggio. Ora, al di là del fatto che la stazione è proprio concepita male e che nessuno pulisce ci sarebbero due cancelli per chiudere la scala di accesso a fine servizio. Uno in alto, e pare che il personale di stazione lo chiuda, e uno in basso, su cui non si sa chi abbia la competenza (forse il municipio) e quindi viene lasciato aperto tutta la notte. Risultato, ogni mattina la scala è piena di feci umane, profilattici usati, ecc., un posto a rischio colera. Ho viaggiato in asia e in africa, non ho mai visto uno schifo simile. Fra l'altro, è la stazione che serve una facoltà universitaria, ed è spesso il primo impatto con la città di studenti erasmus o docenti stranieri che arrivano lì per convegni ecc. Proprio un bel biglietto da visita. Proverò a mandarvi qualche foto.

Anonimo ha detto...

peppe e dibbattista unica salvezza. solo loro

Anonimo ha detto...


Sarei d'accordo con la tesi dell'orifizio ... però in altri paesi hanno predisposto dei pannelli sui quali è possibile scrivere quelle minchiate e quei disegni (identici in tutto il mondo! Alla faccia dell'antiglobalismo ...) dei cosiddetti 'writers'.
Si potrebbe fare anche qui, no? Spazi precisi, delimitati da segni precisi.
Chi esce dai pannelli ... in galera per alcuni mesi.
Che ne dite? Sarebbe facile, no?
Ciao

Anonimo ha detto...

Dpo queste immagini possiamo dire che sia colpa del sindaco? Del governo nazionale? Dell'Euro? Dell'Europa? Della Merkel? Della Mafia?

Come si puo non farsi schifo per avere dei co-residenti (non sono concittadini) cosi schifosi, merdosi, infimi?

Anonimo ha detto...

"lama chi ti infama"

e accogliamolo questo suggerimento... lamiamo i graffitari!

Anonimo ha detto...

la normativa sulla privacy non c'entra nulla... dovunque andate (banca, supermarket, centri commerciali, negozi) ormai c'è una telecamera che vi inquadra, ed è tutto perfettamente lecito.

Nelle stazioni manca solo la volontà di fare gli investimenti necessari: pare che questa spesa ridurrebbe ad un livello intollerabile la percentuale di denaro pubblico che poi finisce in mazzette.

Anonimo ha detto...

Noi Popolo italico, come pretendiamo di "educare" dare delle regole agli exracomunitari, quando sono i nostri cittatini/figli ha fare questo schifo?

Anonimo ha detto...

dai politici corrotti agli spacciatori, dai rapinatori ai graffitari... il problema è sempre lo stesso : mancanza di pene dure e certezza della pena

finché in questo martoriato paese si applicherà il buonismo catto-comunista, non si vedrà la fine di questo schifo

Anonimo ha detto...

Questo post è l'ennesimo sul degrado a Roma. Voglio proporre una lettura originale, che magari scandalizzerà molti.
Roma NON è una moderna città occidentale. O meglio, lo è solo in parte, per una minoranza del suo tessuto urbano e una ancor più piccola minoranza della sua popolazione.
Facciamo un piccolo esperimento: proviamo a navigare un po' su Google maps, e ingrandiamo i particolari. scopriamo una città dove una parte preponderante degli spazi sono rappresentati da zone "verdi", in realtà discariche, accampamenti ecc. Un'altra parte da insediamenti industriali fatiscenti. Un'altra parte è fatta di mega-palazzoni alveare; non i moderno grattacieli, ma caseggiati di 10-15 piani bruttissimi e estesi.
Questa realtà si insinua anche nel centro storico, dove (si vede bene dall'alto) ci sono innumerevoli zone che sembrano "bombardate".
Allora, come ci possiamo meravigliare dell'abusivismo? Dei graffiti? dei ladri e questuanti molesti nella metro?
Roma non è una città "occidentale", dove la classe sociale che detta le regole è la borghesia.
E', al contrario, una città del secondo mondo; non povera come nel terzo mondo, ma mediamente povera (perché le statistiche ovviamente non colgono le centinaia di migliaia di clandestini ecc.). Una città dove il proletariato e il sotto-proletariato (pensionati al minimo; disoccupati; sotto-occupati; irregolari ecc.) è la grande maggioranza, e impone le "sue regole".
Questo viviamo, in realtà, a Roma.
E questo spiega anche perché, in concreto, quando si va a votare, vincono alla grande certe tendenze populiste e certi personaggi. Perché sono l'effettiva rappresentazione della realtà.
In conclusione, credo che dobbiamo rovesciare completamente l'ottica: non siamo in una città "occidentale e borghese", violentata da frange di criminali.
Siamo in una realtà tipica del secondo mondo, dominata da un sottoproletariato anarcoide e violento, con una maggioranza di popolazione anziana e timorosa di perdere quel poco che ha, e con una piccola minoranza che pensa di stare in una città "normale", e per questo vive malissimo la disillusione quotidiana. Magari, leggendo e scrivendo su RFS.

Anonimo ha detto...

Io cmq non capisco neanche quelli che parlano di certezza della pena.

Ma voi tirate lo sciacquone nel casso di casa vostra perche altrimenti qualcuno vi punisce, o perche non volete una casa che puzzi di merda?

Qui manca prima di tutto il buon senso, il senso del bello e dell'ordine. Prima ancora delle pene. Per carita benvenute, ma sarebbe come credere che la pena di morte risolva i crimini.

Anonimo ha detto...

Questa realtà si insinua anche nel centro storico, dove (si vede bene dall'alto) ci sono innumerevoli zone che sembrano "bombardate".

non capisco , potresti spiegarti meglio ?

Anonimo ha detto...

Fintanto che in questo paese non passerà il concetto che
chi sbaglia paga
ogni speranza di migliorare la nostra qualità di vita verrà disattesa.

Siamo il paese dei ricorsi della praivasi dei condoni delle amnistie .
O si cortocircuita questo o non abbiamo speranze

Anonimo ha detto...

@ 12:08 am

"..... Un'altra parte da insediamenti industriali fatiscenti. Un'altra parte è fatta di mega-palazzoni alveare; non i moderno grattacieli, ma caseggiati di 10-15 piani bruttissimi e estesi...."

BERLINO

Anonimo ha detto...

No, non è "il Paese"; è Roma e parte d'Italia. Se andiamo anche solo a 200 km da Roma (Toscana, Umbria) ti fanno la multa anche se sbagli il giorno per la differenziata. Anche senza le telecamere; vigili, Polizia, Carabinieri passano, fermano, multano.
In tante altre parti d'Italia, città grandi e piccole, la mentalità è diversa perché sono i valori del ceto medio (che prima ho definito per semplicità "borghesia") a imporsi su gli altri. Ed avviene perché c'è un tessuto produttivo e sociale imperniato su questo modello.
A Roma no; il fatto che tanti si siano comprati il SUV non vuol dire che abbiano acquisito la mentalità del benessere "consolidato", quando capisci che se rispetti le regole e le fai rispettare, stai meglio. In tante altre parti, in Italia, i commercianti farebbero la rivoluzione se ci fossero ambulanti sul marciapiede di fronte. A Roma la proporzione degli abusivi è preponderante, e molti dei "regolari" hanno tanto da farsi perdonare che preferiscono stare zitti.
Lo stesso vale per i parcheggi, la pulizia, il verde. Si parcheggia il SUV sul marciapiede come trenta anni fa si parcheggiava il vespino truccato. Cambiano gli zeri sul conto corrente, ma non la mentalità di chi si sente, in fondo, "precario" anche nella sua ricchezza, e arraffa subito quello che può.
Il centro storico è "bombardato" perché ci sono innumerevoli palazzi in stato di abbandono o di forte degrado. Perché ci sono aree che sarebbero pregiatissime in qualunque città occidentale, magari vicino alle stazioni, che sono occupate illegalmente. Altrove ci sarebbe un fiorente mercato immobiliare per investire su queste opportunità a Roma no, e non solo per l'incertezza delle regole; ci sono meno opportunità di guadagno, perché in massima parte la città è, in fondo, povera, salvo fare sfoggio di auto, rolex e maxiscooter.
La differenza fra ricchi e poveri, naturalmente, esiste anche nelle altre capitali occidentali, ma lì, in genere, esiste anche una separazione fisica; quartieri ricchi e borghesi nel centro politico e amministrativo; grandi periferie attorno. A Roma questa differenza non esiste, e ci troviamo con terzo mondo "iniettato" fra il Vaticano e i Ministeri.
In questo minestrone, vince "la maggioranza", fatta di sotto-proletari. Vince il loro senso estetico (graffiti; bottiglie, baracche), il loro concetto di ordine e la loro idea di economia.
Mettiamoci l'anima in pace: finché Roma sarà un tutt'uno, saremo noi ad essere gli "intrusi" in questa città del secondo mondo.

Anonimo ha detto...

il problema è sempre lo stesso,servono regole severe e pene severissime per chi non le osserva... 5 anni di galera e vediamo se scrivono ancora sui muri... la mia proposta abolizione di tutti i benefici di legge, abolizione del tribunale del riesame, triplicare tutte le pene, istituzione di una pena minima e togliere la discrezionalita dei giudici...

Mammamia ha detto...

Guarda che anche a Torino la tendenza è questa che avete a Roma. Sta diventando una latrina a cielo aperto

Francis Drake ha detto...

"Siamo in una realtà tipica del secondo mondo, dominata da un sottoproletariato anarcoide e violento, con una maggioranza di popolazione anziana e timorosa di perdere quel poco che ha, e con una piccola minoranza che pensa di stare in una città "normale", e per questo vive malissimo la disillusione quotidiana. Magari, leggendo e scrivendo su RFS."
ottobre 29, 2015 12:08 PM

Post in piccola parte condivisibile ma forse un po' debole (come deduzioni) in molti punti.
Partiamo da un dato: il PIL pro capite romano. Mi risulta che si attesti su valori superiori alla media nazionale (e superiore a quello di molte città del nord Italia), e comunque tale da non giustificare minimamente l'affermazione che Roma è una città "mediamente povera", dove il proletariato ed il sotto proletariato impongono le proprie regole. Al contrario, mi risulta che, soprattutto in alcune importanti porzioni della Città (dal Centro storico ai Parioli, piuttosto che Prati, Monteverde, Camilluccia, Fleming, Olgiata, etcc...) il PIL pro capite sia NOTEVOLMENTE superiore alla media nazionale. Direi che è un sottoproletariato piuttosto curiosamente ricco e composto da un insolito numero di laureati...
Città "anarcoide" e "violenta", questo indubbiamente sì. Ma da chi e da cosa dipende ? Dall'inciviltà "media" del romano doc ? Forse... Allora io, la mia famiglia, i miei amici e direi buona parte dei miei conoscenti romani dobbiamo evidentemente avere qualche gene fuori posto, visto che non siamo né "anarcoidi" né violenti, così come immagino, per coerenza) buona parte di chi scrive su questo blog e si indigna per l'inciviltà di alcuni co-residenti.
Scrivi che Roma ha in prevalenza una popolazione anziana e timorosa di perdere quel poco che ha, e cadi così in evidente contraddizione: tale dato, infatti, farebbe supporre che è quindi una maggioranza mite e pacata di anziani quella che popola Roma e che è allora è solo una minoranza quella "anarcoide" e "violenta" che tiene in ostaggio la maggioranza dei cittadini.
Non mi dilungo oltre, ma arrivo al punto con una mia considerazione che forse "scandalizzerà" molte persone: la maggioranza "civile ed educata" di Roma è tenuta sotto scacco da una minoranza "anarcoide e violenta" e da un'amministrazione incapace, inetta e corrotta (a tutti i livelli e salvo qualche eccezione). Parliamo di grandi numeri a Roma, quindi anche questa "minoranza" è abbastanza consistente.
Condivido molto l'appello che ha fatto Sgarbi durante un programma televisivo alcune settimane fa, ovvero che Roma merita rispetto ! Lo stesso rispetto che, tra l'altro, anche a livello di finanziamenti e di interesse mediatico, viene tributato a Milano, tanto per fare un esempio, dove non mi risulta che la "laboriosa e civile" popolazione sia in prevalenza d'origine meneghina, a partire dal Sindaco di Milano che, se non erro, ha origini casertane da parte paterna.
Quindi finiamola di piangerci addosso (e di farci cinicamente catalogare) come essere predestinati a questo schifo e degrado generalizzato e cerchiamo di reagire a questa MINORANZA di schifosi incivili e corrotti che ci stanno facendo toccare il fondo.






Anonimo ha detto...

1:15
Non servono pene severissime , che poi non potremmo sostenere ( se dai 5 anni per uno che scrive su un muro devi costruire unmare di penitenziari e poi mantenerli ),
serve la certezza della sanzione e una ragionevole probabilità di venire presi.

E questo per la maggior parte dei reati .

Che senso ha aumentare le pene , quando per un reato non viene perseguito nessuno ?

Se uno pizzicato a danneggiare un bene pubblico , dovesse essere costretto a risarcirlo e a scontare un paio di mesi di carcere , non credo che resterebbero in molti a farlo.
E' che adesso non rischiano assolutamente nulla ....

Anonimo ha detto...

So che non è il post giusto, ma vorrei lanciare questo allarme a tutti.
Attenzione al mattino (verso le 8,25, scendendo verso piazzale Flaminio) ed al pomeriggio (intorno alle 18,30, salendo da piazzale Flaminio) sul Muro Torto.
Un criminale su una moto 'motard' modificata, nera di colore, con targa CW (non ho ancora memorizzato i restanti numeri) corre come un pazzo tentando di far cadere gli altri motociclisti e di far sbattere le automobili. Spero ci sia qualcuno su questa pagina che è stato testimone almeno una volta di questi episodi, che avvengono puntualmente ogni giorno (evidentemente il criminale fa orario di ufficio).
Aggiungo che tale personaggio si immette al mattino sul Muro Torto all'altezza di Corso d'Italia, per poi proseguire verso viale Giulio Cesare (ho tentato di seguirlo, ma è impossibile raggiungerlo, davvero corre come un pazzo).
Una sola volta, al semaforo di piazzale Flaminio, dopo che avevo rischiato di cadere per colpa sua, gli ho suonato il clacson dicendogliene quattro ed ho visto (indossa un casco da cross, di quelli con la mentoniera larga), cha gli occhi chiari ed i capelli medio-lunghi biondicci. Quella volta mi fece una linguaccia mostrandomi il dito medio, cosa che fa capire di che razza di criminale parliamo.
Ripeto, fate attenzione a questa 'motard' modificata nera, con targa iniziale CW.
Spero davvero un giorno di vederlo morire su un pilone della strada, ogni volta che lo si incontra si rischia di fare un incidente (e ripeto, lo fa apposta, spero in altre testimonianze)

Anonimo ha detto...

Mammamia, hai ragione anche Torino sta diventando una latrina!

Io ho sempre abitato in un quartiere vicino al centro (vanchiglia) e quando era solo "proletario", trovavi al limite raramente qualche scritta come "juve merda", craxi ladro...
Poi con l'insediamento di facoltà umanistiche è diventato un quartiere caro, pieno di locali, con finti intellettuali fuoricorso (età media di 30 anni) e un bombadamento di graffiti su tutti i palazzi del quartiere!
Viceversa nel quartiere del politecnico (crocetta), i muri dei palazzi sono decisamente più puliti forse gli studenti si rompono il culo nello studio e non hanno il tempo di imbrattare i muri od ubriacarsi ogni sera lasciando un tappeto di bottiglie!
Morale, dove c'è fancazzismo si ha sempre disordine!

Anonimo ha detto...

Quello che ha detto Cantone su Roma è la pura verità Milano è avanti 20 anni rispetto a noi, serve uno stato di polizia i romani e i loro luridi ospiti non sono in grado di autogestirsi.

SIAMO AL TRACOLLO !!!

Stefano C. ha detto...

Per me, senza scomodare pene di morte/ergastoli (che da noi neanche i pluriomicidi riescono a scontare tutta la pena), basterebbe la riparazione del torto fatto. Rubi? Restituisci. Sporchi? Pulisci.

Anonimo ha detto...

IL CASO
Il Comune cancella le aziende
con sede in indirizzi fantasma


Oltre 2.500 locali o negozi erano «appoggiati» a centri assistenziali. «Così si coprivano reati». Approvata in giunta la Carta «verde» della filiera corta, una proposta dell’assessora Leonori di Manuela Pelati




VIA MODENA
Il giallo del suv
per mesi
in sosta vietata
senza multe


Le denunce - e le foto - dei residenti sul blog «Roma fa schifo»: l’auto parcheggiata in curva a ogni ora del giorno di Erica Dellapasqua

Anonimo ha detto...

A Roma i Vigili non vedono gli abusi
Nei panni di una turista, nei giorni scorsi Monica Raucci aveva scoperto una serie di abusi e truffe per le strade di Roma. Oggi incontra chi dovrebbe controllare, presso il comando dei Vigili Urbani


link video

Anonimo ha detto...

Rizzo: 'Marino, unico contro i Vigili Urbani'Rizzo: 'Marino, unico contro i Vigili Urbani'
Antonio Rizzo del Corriere della Sera ricorda come il sindaco dimissionario sia stato fra i pochi a contrastare il potere sul territorio dei Vigili Urbani: "Doveva portare a termine questa battaglia"


http://www.la7.it/laria-che-tira/video/rizzo-marino-unico-contro-i-vigili-urbani-12-10-2015-164371

Anonimo ha detto...

l'atac spende milioni per la vigilanza. Questa fantomatica vigilanza, che evidentemente non vigila niente, permette che su tutto il patrimonio del suo committente, si verifichino atti vandalici, senza MAI MAI MAI riuscire ad assicurare qualche vandalo alle FFOO e quindi alle cure della magistratura.
Allora il prossimo contratto di appalto per la vigilanza dovrà prevedere, per la società vincitrice, l'accollo di tutte le spese di ripulitura su treni e stazioni.
Poi vederemo se i vigilantes se ne staranno a vedersi i film sul tablet nel gabbiotto, o andranno di ronda per non vedersi togliere lo stipendio

Anonimo ha detto...

@ Francis Drake, 1.37 PM
Non si possono esprimere concetti estremamente complessi in poche righe, perciò ci sono inevitabili scollamenti nel ragionamento così sintetico. Però:
1) Roma è mediamente povera, perché le statistiche ufficiali non registrano il gran numero di "residenti di fatto" che insistono nel tessuto urbano e sociale. Sono centinaia di migliaia permanentemente residenti, e ancora di più "pendolari" (sia stranieri, sia altri Italiani), con nessuna occupazione o con lavori saltuari e in nero. Questi concorrono moltissimo allo stato delle cose di Roma, ma non compaiono nel calcolo del reddito.
2) La maggioranza dei Romani non ha sviluppato, nei decenni trascorsi, quel senso civico e quel senso estetico che invece caratterizza quasi tutte le città del Centro nord e d'Europa. Ci sono motivazioni storiche ed economiche, ma in sostanza è così. Qui destano scandalo "i bancarellari" a Piazza Navona, ma per la maggioranza dei Romani, andare a comprare lì la porchetta è fantastico. Lo stesso dicasi per gli "straccivendoli" a Cola di Rienzo o gli ettometri di trolley cinesi che sommergono Piazza dei Cinquecento e dintorni: sono percepiti come occasioni per risparmiare, più che come elemento di disturbo.
3) ciò che segnalo è l'ineluttabilità di questa realtà, fintantoché la "rappresentanza politica" di questa città dovrà ottenere il consenso in un bacino sociale così grande e diversificato, ma in media "non borghese". La maggioranza sarà sempre e comunque di questi ultimi, a meno di non procedere ad una esplicita differenziazione fra zone diverse della città, dando finalmente rappresentanza al ceto medio e alto, che invece rimane in netta minoranza in un minestrone sociale come quello che viviamo.

Questo vuol dire, in concreto, che in alcune zone ci sarebbero regole (Municipali? Comunali? non so!) estremamente severe, per la viabilità, il commercio ecc. Ci sarebbero altissimi costi dei servizi (parcheggi; vigilanza privata ecc.) e alti standard di estetica e di sicurezza. Ci sarebbe una "espulsione economica" dei bassi redditi (anche di molti pensionati) verso altre zone, e un'attrazione di investimenti immobiliari e commerciali.
In altre zone, con differente realtà socio-economica, ci sarebbero regole differenti (e porchetta per tutti....), perché ci sarebbero differenti rappresentanti politici, quindi differenti regole e differenti approcci al dilemma tolleranza-severità.

Oggi, invece, è tutto mischiato, e il 90% delle cose scritte su questo blog sono incomprensibili alla maggioranza dei Romani.

Anonimo ha detto...

12:15

La certezza della pena e’ importante, come no. Ma non tanto per un fenomeno di dissuasione (“non parcheggio male se no mi portano via la macchina” – che pure ci sta). Ma soprattutto perche’ e’ il segnale che questi comportamenti sono gravi e vanno presi sul serio (“non parcheggio male perche’ chi lo fa e’ un incivile, infatti gli portano via la macchina”).

Finche’ questi comportamenti non vengono puniti, passa il messaggio che sono sciocchezze e che noi che qui ce ne scandlizziamo siamo dei coglioni / repressi / “giustizialisti” / non abbiamo un cazzo da fare.

Anonimo ha detto...

"...ma sarebbe come credere che la pena di morte risolva i crimini..."

I crimini no ma i criminali senz'altro...!

Anonimo ha detto...

Francis Drake

Vero che Roma ha un PIL alto, ma guardiamone la composizione. I redditi alti sono (a) politici (b) funzionari del pubblico (c) professionisti che si passano il lavoro di padre in figlio. Tutti “mercati” blindatissimi alla concorrenza e alla globalizzazione. A Milano trovi manager che parlano inglese come l’italiano e sono abituati a viaggiare tra Francoforte e la Cina. A Roma questo ceto e’ inesistente, e l’equivalente e’ molto meno istruito e “globalizzato”.

Secondo me il confronto con le realta’ del “secondo mondo” tipo sudamerica o turchia ha senso, e lo avra’ sempre di piu’. Quando abitavo a Roma non l’avrei detto, ma visto da fuori sono troppe le arretratezze di Roma, dai trasporti all’offerta culturale al commercio ai gusti provinciali degli abitanti – anche appunto quelli benestanti.

Anonimo ha detto...

Graffiti penosi xal primo all'ultimo

Anonimo ha detto...

la bomboletta nell'orifizio anale ?
Io direi ... piuttosto che pene dure un durissimo pene.

Francis Drake ha detto...

#anonimo ottobre 29, 2015 3:19 PM

Ti sarai accorto, spero, che a Milano, tra i tanti (forse troppi) sedicenti manager che viaggiano fra Francoforte e la Cina trovi anche molta "fuffa" e personaggi che dietro ad un inglese impeccabile nascondono un'ignoranza da far rabbrividire il peggior manager romano. D'altra parte lo sfondone della leggenda di Romolo e "Remolo" non è uscito dalla bocca di un romano, ma di un imprenditore e politico brianzolo DOC :) con tanto di laurea.
Tra quelli che innalzano il PIL pro capite romano al di sopra della media nazionale non metterei né i politici (nazionali) che provengono da ogni parte d'Italia , né i funzionari pubblici (anch'essi provenienti da ogni parte d'Italia), che, salvo rari casi (alti dirigenti), hanno stipendi non particolarmente importanti, anzi, in alcuni casi veramente miseri a fronte dell'importanza del ruolo che svolgono (vedi insegnati, per esempio, quelli sì in buona parte romani).
Dico sempre (fantasticando) che Roma in mano ai teutonici soppianterebbe a livello turistico ogni città del mondo. In mano ai corrotti (di tutta Italia), purtroppo, sta precipitando verso l'abisso.
Concludendo, Milano Capitale finanziaria senza dubbio, morale o culturale proprio no.



Anonimo ha detto...

Io non credo sia un problema di qualità morale. Credo, al contrario, ci sia un problema enorme di organizzazione politica e amministrativa.
Suggerirei di leggere questa pagina:

https://it.wikipedia.org/wiki/Suddivisioni_di_Roma

qui si comprende l'enormità di "Roma Capitale", che è gigantesca sia per dimensioni, sia per differenze interne. I "quartieri bene", citati sopra, dove si ha un PIL del 140% sulla media nazionale sono ben poca cosa se si guarda a tutta l'attuale città, che si espande per quattro quinti fuori dagli insediamenti storici e di antica ricchezza. Per la grande maggioranza, Roma è un mosaico di enormi borgate, nate abusive e malamente risanate nei decenni, con pessimi servizi e tanto degrado.
Non abbiamo, quindi, una "Capitale" vera e propria, centro politico e amministrativo, che a Roma coinciderebbe anche col centro culturale, storico e religioso. Abbiamo una città-regione dove lo stesso Sindaco e la stessa Giunta deve governare realtà sociali ed economiche drammaticamente diverse, e dove inesorabilmente, per pure questioni numeri, la "massa" ha la prevalenza sulla "qualità".

Anonimo ha detto...

Boh… io trovo che anche i quartieri “bene” sono pieni di gente arretrata, a volte piu’ di quelli “medio-popolari”. Proprio perche’ sono piu’ insulari, fatti di persone che vivono (ancora per un po’) di rendita in una bolla protetta, mai dovuti sbattere con realta’ diverse, anzi sono a disagio a confrontarcisi.

Per dire, il romano della Camilluccia te lo vedi che si fa i viaggi (non organizzati, please) in Scozia o i fine settimana a Vienna e Copenhagen? Seee… c’ha la casa a Fregggene o a Porto Santo Stefano, e per lui il paradiso e’ quello, nello stesso mileu in cui vive a Roma, tra le stesse persone, facendo gli stessi discorsi. E anche li’ colla macchina parcheggiata in seconda fila, senza fare due metri a piedi, la partita della Lazio, i vestiti fighetti ecc.

Francis Drake ha detto...

#anonimo ottobre 29, 2015 4:29 PM

E' proprio così, purtroppo.
L'importante è però non capovolgere la realtà.
Roma è quella dei quartieri centrali e semicentrali o della prima periferia, non quella delle borgate. O meglio, è ANCHE quella. Purtroppo a livello mediatico fa più presa intervistare (tanto per dirne una) un romano di Torpignattara piuttosto che uno dei Parioli, magari troppo simile ai "cugini" milanesi e quindi scomodo per il giornalista prezzolato, che vuole contrapporre lo sfacelo e l'ignoranza romana all'eleganza ed al savoir faire milanesi. Come d'altra parte un confronto fra un intervistato pariolino ed uno della peggiore hinterland milanese potrebbe magari facilitare un giudizio inverso.

Anonimo ha detto...

"Per dire, il romano della Camilluccia te lo vedi che si fa i viaggi (non organizzati, please) in Scozia o i fine settimana a Vienna e Copenhagen? Seee… c’ha la casa a Fregggene o a Porto Santo Stefano, e per lui il paradiso e’ quello, nello stesso mileu in cui vive a Roma, tra le stesse persone, facendo gli stessi discorsi. E anche li’ colla macchina parcheggiata in seconda fila, senza fare due metri a piedi, la partita della Lazio, i vestiti fighetti ecc."

Quindi tutti i romani che si incontrano all'estero sono in realtà milanesi che improvvisano un accento romanesco ?
Ma daiiiiiiiiiiiiiiiiii, questa è la sparata più grossa della serata.

Anonimo ha detto...

Secondo te chi ci trovi che lavora da Starbucks a Londra? Il figlio del commercialista in Prati, che ha il lavoro assicurato col padre? o il laureato in scienze della comunicazione della Magliana? Sara’ anche un lavoro di merda ma intanto quello (forse, se fa l’esperienza con intelligenza) si fa un’idea di come si vive in una citta’ civile, con le sue difficolta’ e le sue opportunita’. Mentre il commercialista dai 18 anni in poi rimane col culo attaccato alla macchina e passa la vita nel quartiere dove e’ nato e dove morira’.


Anonimo ha detto...

Un anno in prigione e le pulizie a spese loro.

Anonimo ha detto...

Dimentichiamo una cosa importantissima: il ruolo dei genitori! Tanti miei coetanei (42 anni) hanno figli 15/20enni che non fanno un cazzo dalla mattina alla sera. Ragazzi di famiglie 'normali' che lasciano la scuola e passano i pomeriggi buttati al bar a giocare con lo smartphone, con cappellini griffati presi dal Bangla, continui post su Facebook delle cazzate che fanno, pieni dei soldi che mamma e papà sganciano in continuazione, per sanare quel senso di colpa che sentono per non poter essere presenti dato che lavorano tutto il giorno. La stessa gente che se il figlio prende una nota a scuola non lo punisce o sgrida, ma va a prendere di petto l'insegnante perché 'si è permesso di riprendere il figlio'. Gli stessi che sbraitano se in classe c'è un immigrato per paura che travi il figlio, sempre 'santo', 'corretto', 'onesto' e 'tanto bbbbravo'. Il figlio 16enne che va a ballare alle 2 di notte, ma loro sono genitori moderni e fighi e lo lasciano fare. Però stanno fuori dal locale in macchina insieme ad altri genitori ad aspettare che escano, anche se il giorno dopo lavorano. Il figlio che magari si sfonda di canne già dall'età di 13 anni, quando va in camposcuola. Lo stesso che 'poveretto, non trova lavoro', poi però se gli si offrono 600 euro al mese, magari per fare l'apprendista da qualche parte, sono loro stessi che intervengono e gli dicono: "Vabbè ma se devi lavorare 8 ore al giorno per 'così poco', te li dò io i soldi". Anche se in quelle 8 ore magari ha modo di imparare un mestiere e impratichirsi con il mondo reale, del lavoro, del sudore, della responsabilità.
Ma di che parliamo?

Anonimo ha detto...

Roma metropolitane ormai ha più denunce che passeggeri. I guasti (diciamo i sabotaggi), la sporcizia (diciamo i writer prezzolati), i casi di cronaca (diciamo le consegueenze del laisser faire) sollecitano interventi straordinari, ossia il movimento di tanti soldini. Oltre a far credere a lor signori che così qualcuno nelle alte sfere giudicanti si spaventi - o no, guarda cosa ci combinano se li perseguiamo! Via tutti gli incartamenti, subito.
Certo. Tremano tutti.

Secutor ha detto...

Perchè mi domando tutti i giorni devo vivere nel degrado, devo essere vittima di writer vandali che tutte le notti devastano treni metro stazioni perchè signor Sindaco Marino mi imponi questi topi di fogna che avvelenano le mie giornate perchè devo subire la violenza gratuita di questi rifiuti umani che sputano odio e vandalismo, perchè sono costretto a sentire le tue imbecillate sulle "trappole per i writers" ma quando Roma si libererà della tua figura che ha portato solo devastazione degrado disordine disdoro delinquenza. Roma ormai una fogna ambiente idonee per writer vandali che come topi la notte distruggono tutto !

Anonimo ha detto...

I romani hanno completato i lavori, adattando la stazione ai loro gusti. Ora si sentono a loro agio.

Anonimo ha detto...

Anonimo 7:35
quanto c'hai ragione amico mio.................

Anonimo ha detto...

A Trieste i writer li beccano grazie al "dna" della firma. Ovvero riescono a risalire all'autore con una bella analisi incrociata. E dopo sono veramente caxi per babbo e mamma!

Anonimo ha detto...

@Francis Drake, 5.44 del 29/10

"L'importante è però non capovolgere la realtà.
Roma è quella dei quartieri centrali e semicentrali o della prima periferia, non quella delle borgate. O meglio, è ANCHE quella."

Purtroppo non è più così, anche a seguito della istituzione di Roma Capitale.
Qualche dato, tratto dal Rapporto 2015 del Comune, disponibile qui:
http://www.urbanistica.comune.roma.it/images/uo_storica/statistica/rapporto-2015.pdf

Area Roma Capitale: 1.286 Km quadrati (!!!)
Area "Città storica": 80 Km quadrati
Area ex Primo Municipio 14 Kmq

Popolazione Roma Capitale: 2 milioni 870 mila abitanti
Popolazione "Città storica": 611 mila
Popolazione ex Primo Municipio: 127 mila

Da questi dati si ricava quanto piccola sia la "città storica", che va dal Nuovo Salario all'Eur, e non va confusa con il "Centro storico", che è una frazione del I Municipio - rispetto a Roma Capitale.
"Roma", come l'hanno in mente il Sig. Francis Drake e molti altri, rappresenta, oggi, solo un quinto della popolazione di Roma Capitale, e meno di un decimo della sua estensione.
Il Sindaco e la Giunta di Roma Capitale sono, quindi, espressione di una realtà molto più vasta e molto differente rispetto a quella "romana", per come se la immaginano in molti. E questo spiega perché, tutto sommato, delle auto in seconda fila su Via Marsala importa solo a pochissimi, e comunque non ai politici.

Anonimo ha detto...

Se nessuno controlla, se non c'è nessuna sanzione cosa vi volete aspettate, una città linda e pulita? In altre città i writer vengono beccati anche dai Carabinieri (vedi ad es. questa notizia http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/10/26/news/graffito_giardino_del_guasto-125921428/ ), da noi cosa fanno CC e PS? Se poi a Roma i problemi sono "benaltri", discorso chiuso e teniamoci 'sta città mondezzosa e orrenda così com'è...

Anonimo ha detto...

@ ottobre 29, 2015 7:35 PM: hai colto nel segno! Io a tutti i genitori dei bimbominkia sfaccendati gli farei imparare a memoria il testo di un vecchio pezzo dei Disciplinatha, "Tu meriti il posto che occupi", dove a un certo punto il brano dice "Lavora e risparmia una vita - e muori sul tuo divano / tuo figlio non vuole studiare / e tu hai fatto tanto per lui".....

Anonimo ha detto...

ACQUISTO VERNICI LIQUIDE E SPRAY SOLO CON REGISTRAZIONE DEL CODICE FISCALE OBBLIGATORIO DA PARTE DEI NEGOZIANTI, PENA MULTA AL NEGOZIANTE DI € 5.000 POI
CONTROLLI LE VENDITE .... E TI VAI AD INCULARE CON PENE SALATISSIME CHI NON RIESCE A
GIUSTIFICARE GLI ACQUISTI SUPERIORI AL LECITO CONSUMO.




Secutor ha detto...

Magari....i topi di fogna comprano da INTERNET oppure le rubano o le ricevono in omaggio da noti negozia romani specializzati in questo settore bombolette, cappellini, felpe pennarelli etc.

Anonimo ha detto...

Fosse solo questo il problema...il problema è che roma non sviluppa niente se non la festa del cinema e della befana. Grandi aziende statali e poi qualche sede di qualche multinazionale straniera che crede sia una vera capitale. Queste persone (tutti dal pd ai 5s) con la loro mentalità provinciale vi manderanno in rovina. Le zone "business" di roma fanno pena spesso sporche e mal organizzate, erbacce ovunque anche in piena città sui marciapiedi e ci si preoccupa della festa della befana e dei risciò (che potrebbero anche essere carini se ben fatti ed organizzati). Per questo foma fa veramente schifo. E quei quattro buffoni del comune, provincialotti arroganti, dovrebbero levarsi tutti dai coglioni e far spazio a gente SERIA per dare un vero tono a quella città

Anonimo ha detto...

Mi dispiace, anonimo che snocccioli dati sulla distribuzione della popolazione di Roma, ma Sono d'accordo pienamente con Drake. Roma è' quella della Città storica ( da te giustamente distinta dal centro storico). Non è solo una questione di numeri, tanto più che dei 4/5 che dovrebbero risiedere fuori dalla città storica, moltissimi sono minorenni, visto che le giovani famiglie tendono ad insediarsi in periferia, piuttosto che in centro. Quindi i tuoi numeri vanno rimodulati con quelli degli aventi diritto al voto. Vedrai allora che i residenti votanti della città storica Rappresenteranno decisamente può del quinto che affermi. E poi, scusa, una considerazione. Hai idea di quanto sia grande l'hinterland milanese ? Sbaglio o chi compra casa nel l'hinterland sostiene di averla acquistata a Milano ? Quindi chi rappresenta i milanesi ? I più numerosi abitanti dell'hinterland o quelli del centro di Milano ?

Anonimo ha detto...

Proprio perché ho ben presente come funziona, amministrativamente, l'hinterland milanese che segnalo l'anomalia di Roma. A Milano la "grande periferia" è costituita da Comuni, con il loro Sindaco, i loro assessori ecc. ecc. Questo permette di avere una rappresentanza politica di specifiche realtà.
A Roma, al contrario, il Sindaco e la classe politica è espressione, di fatto, di una realtà troppo vasta e, soprattutto, molto eterogenea, nella quale "i Romani" della città storica sono minoranza.
Poi, il fatto che ci siano molti giovani in periferia è vero in minima parte. Suggerisco davvero di leggere quel Rapporto che ho citato:
http://www.urbanistica.comune.roma.it/images/uo_storica/statistica/rapporto-2015.pdf

Pag. 31:
età media della popolazione di Roma Capitale: 44,6 anni
età media nella "città storica": 46,5 anni

c'è differenza, quindi, ma non tale da determinare una maggiore rappresentazione dei 611 mila "Romani" storici rispetto ai 2,8 milioni di abitanti di Roma Capitale.

E ancora, oggi ci sono 358 mila stranieri REGOLARMENTE residenti a Roma Capitale (inclusi nei 2,8 milioni di abitanti), pari a più del 18% del totale. E' inutile dire che a questi vanno aggiunti tutti quelli irregolari, senza documenti, nonché i tantissimi "Pendolari" che sono per l'anagrafe residenti altrove, ma poi vivono giorno e notte a Roma.

Quello che sto dicendo è che abbiamo un'idea ormai molto superata della città reale, che è cambiata moltissimo.
E sto dicendo che "la politica" rappresenta (purtroppo) questa realtà, e non la frazione molto minoritaria della "Roma storica".
La risposta dovrebbe essere esattamente quella citata (involontariamente) per Milano, cioè una distinzione amministrativa fra "Roma" (Città storica e vera Capitale politica e storica), con un suo Sindaco e una sua giunta dedicati alle necessità di questa realtà "medio-borghese", e le tante realtà che invece circondano Roma, ma che oggi sono state accomunate con essa.
Anni addietro si è costituito il Comune di Fiumicino, che prima era parte di Roma.
Si faccia altrettanto con le tante realtà nuove, e potremo cominciare a ragionare in maniera differente.

Anonimo ha detto...

Completo e correggo quanto sopra:
la "Città metropolitana" di Milano è composta da oltre 100 Comuni differenti (!).

Gli stranieri regolarmente residenti a Roma sono circa il 12% della popolazione totale (errore di battitura).

Anonimo ha detto...

Sono d'accordissimo con te sulla possibile risposta al problema, ma continuo a non condividere questa visione della Roma attuale come la Roma delle periferie e, solo marginalmente, quella della Città storica. Non è così, mi permetto di insistere. Roma, al di là' dei numeri che hai correttamente riportato, è' e resta quella dei quartieri della città storica. Ti faccio un altro esempio, per farmi forse meglio comprendere. Un dato: la presenza di studenti stranieri nella scuola dell'obbligo. Prendi una quinta elementare dei Parioli o di Monteverde piuttosto che di San Giovanni o di Roma nord: la quasi totalità sono romani o figli di non romani che si sono stabilmente insediati a Roma. Al contempo, prendi una quinta elementare, tanto per dirne una, di acilia o di spinaceto. La quota di romani si riduce alla metà o addirittura alla minoranza, surclassati a volte da stranieri. Il fatto che Roma si sia estesa oltre misura e che numericamente predomini la periferia estrema sulla città storica, non giustifica questo "capovolgimento" della essenza della romanità. In poche parole, tutti questi quartieri posticci fuori dal raccordo possiamo anche continuare a considerarli romani (visto che amministrativamente lo sono, spero ancora per poco) Ma NON rappresentano Roma.

Anonimo ha detto...

Con tutto il rispetto, credo che Lei sia caduto nel più classico caso di "etnocentrismo", ovvero la tendenza a considerare il proprio "gruppo" come centrale nelle dinamiche sociali, anche se in effetti minoritario rispetto agli altri.
Cito alcune delle conclusioni del Rapporto statistico 2015 del Comune di Roma:

1) il rapporto percentuale tra residenti stranieri ed italiani (IRS) è cresciuto in tutte le aree studiate tra il 2006 e il 2014, anche se in modo differente
2) nella “Città Storica” l’IRS ha valori più alti (circa il doppio) che nel resto d’Italia, per tutto l’arco temporale analizzato (20% contro il 10% del territorio nazionale, all’inizio del 2014)
3) nell’ “Ex-Primo Municipio” l’IRS raggiunge valori ancora più alti: 50% all’inizio del 2014 (UNO STRANIERO OGNI DUE ITALIANI)
4) nella Z.U. “Centro Storico”, l’IRS arriva vicino alla soglia del 85 %, all’inizio del 2014, quasi uno straniero per ogni italiano (sono molte le sezioni dove il numero degli STRANIERI RESIDENTI SUPERA quello degli italiani)
5) nella stessa Z.U. “Centro Storico”, l’IRS relativo ai soli “adulti” raggiunge quota 135 %, all’inizio del 2014: in questa zona urbanistica, perciò, il numero dei residenti stranieri di età compresa tra 20 e i 64 anni SUPERA DI MOLTO quello degli italiani
6) l’età media degli gli stranieri residenti, all’inizio del 2014, è mediamente di almeno dieci anni più bassa rispetto a quella dei residenti italiani, a prescindere dalle aree analizzate....

Morale, se si mettono da parte le sensazioni e i preconcetti, si scopre che, in realtà, già oggi, a "Roma centro" (Città storica) e a maggior ragione nel I Municipio, il numero di stranieri residenti è più alto che nella media di tutta Roma Capitale.
Poi, gli stranieri sono molto più giovani.
Questo vuol dire che, se le cose non cambiano, il futuro sarà loro.
Amarissima realtà, ma incontrovertibile, a meno di non sostituire il rigore dei numeri con la forza persuasiva delle percezioni.

Tutto ciò detto, proviamo a capire perché lo stile di vita da "Paese in via di sviluppo" (traffico mostruoso e caotico; ambulantato; degrado e sporcizia ecc. ecc.) si impone a Roma. Non è semplicemente frutto della proverbiale sciatteria dei Romani storici, ma anche e soprattutto l'esito di una trasformazione socio-economica della sua popolazione.Non c'è scritto nel Rapporto, ma credo sia palese per tutti che i tantissimi stranieri non provengano, in maggioranza, da Copenaghen o Ottawa, quanto piuttosto da Dacca o Lagos.
Ed è altrettanto palese che oltre due milioni di residenti, sui 2,8 totali di Roma Capitale, non hanno mai vissuto, in vita loro, in quartieri storici, né provengono o appartengono a famiglie medio-borghesi.

Come potremmo mai avere una Città "da primo mondo", con queste premesse?

Anonimo ha detto...

Mi permetta - da etnocentrista convinto - di farLe notare che gli stranieri residenti nel nostro centro storico non provengono solo da Dacca ovvero da Lagos, bensì anche da altri civilissimi paesi europei, asiatici, nordamericani e dal Giappone, tanto per menzionare alcune "blasonate" provenienze che mi sembra di capire incontrino maggiormente il suo gradimento.
Ciò premesso, spiegare le dinamiche sociali che incidono sulle trasformazioni (in pejus)urbanistiche e sociali della Città solo sulla base di numeri, appare a Roma del tutto ingenuo.
A parte il fatto che normalmente è sempre la ristretta minoranza della classe dirigente che imprime una direzione a dette dinamiche sociali, qui a Roma ci sono così tanti altri fattori da tenere in considerazione (primo fra tutti Corruzione, Mafia Capitale, consociativismo, etc.... in misura preoccupante) che il Suo correttissimo prospetto di dati numerici rischia solo di essere uno sterile esercizio accademico.
Tante altre città occidentali (vedi New York prima dell'arrivo di Giuliani) erano ridotte anche peggio di Roma. E immagino sappia bene che i cambiamenti in positivo della grande mela sono stati raggiunti grazie all'apporto della decisamente minoritaria (in termini numerici) classe dirigente, che con coerenza anglosassone è intervenuta per porre fine ad intollerabili situazioni di delinquenza, degrado etc.... provocate dalla sì maggioritaria massa di "plebei".
Di qui, non voglio certo asserire che il metodo tolleranza zero applicato a New York sarebbe valido anche per risolvere definitivamente i problemi romani, però sarebbe un buon inizio.
Mi scuserà, ma ascrivere le condizioni pietose in cui versa Roma alla "proverbiale sciatteria romana" ed alla trasformazione socio economica della popolazione mi sembra piuttosto semplicistico e al contempo sterilmente cinico.






Anonimo ha detto...

Concordo sulla funzione determinante delle élite nel modellare il destino di una società. Però, attenzione perché esistono tante forme di "leadership", a cominciare da quella economica e imprenditoriale.
Se Roma (Città storica) fosse popolata di giovani imprenditori occidentali, se fosse ricca di start-up e tecnologia, e se la sua struttura sociale fosse in prevalenza medio- e alto-borghese, allora si potrebbe forse portare la città su standard occidentali, ma solo a due condizioni, ovvero una dura "rieducazione" (tolleranza-zero alla Giuliani) e specifica rappresentanza politica di questa realtà (da cui la necessità di dividere amministrativamente "Roma" storica dall'attuale enorme periferia di Roma Capitale).
E invece la Roma storica è popolata da una miriade di dipendenti a reddito medio-basso e di commercianti/piccoli imprenditori. In tanti quartieri centrali, gli unici ad avere liquidità sono Cinesi e Arabi, che aprono le "botteghe" più disparate, ma tutte di basso o infimo livello. Nei nostri garage non nascono nuove software-house, bensì venditori di ombrelli e di collanine. Poi, ci sono negli stessi palazzi storici e degradati tantissimi pensionati a basso o bassissimo reddito (case del Comune ecc. ecc.). E' questo il "terreno umano" di Roma, ed è questo che porta ad avere i mercati rionali o gli ambulanti. E' per questo che, attorno alle stazioni, sono pochissimi gli Hotel internazionali, e migliaia le bettole a 1 o 2 stelle. Come nel "secondo mondo", appunto, e diversamente dalle Capitali occidentali.
Manhattan (circa 80 kmq, come la Roma storica), le zone I-III di Londra ecc. ecc. hanno "espulso" la popolazione a basso reddito e attratto i ricchi. Questa è una delle spiegazioni per gli alti standard qualitativi. Non ci sono "straccivendoli" perché la gente non li vuole, e comunque nessuno comprerebbe quella roba. Da noi, invece, sono in tanti, al centro di Roma, ad andare nei mercati di strada per risparmiare.
In sintesi, la mafia è devastante, la corruzione ecc. ecc. pure, ma resta il fatto che Roma ha una struttura socio-economica molto differente dalle grandi città occidentali, che è mediamente povera (rispetto a Londra, Parigi ecc. ecc.) e che per l'attuale (folle) organizzazione amministrativa ("Roma Capitale"), la politica è espressione di una realtà troppo più grande ed eterogenea per potersi davvero dedicare alle auto in doppia fila.

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