La querelle Uber-Taxi vista dal lato dell'economia. Della serie: "tassisti, meglio che vi rassegnate"...

7 ottobre 2015

Riceviamo da un lettore e volentieri pubblichiamo, anzi sotto chiosiamo pure. Ne approfittiamo per ricordare ai nostri lettori che ancora non abbiano testato Uber che è ancora attiva la promozione a nostro nome che permette di avere le prime due corse gratuite fino a 20 euro per un totale di 40 euro. Un bell'incentivo a provare la app anche se, ad onor del vero, ormai trovare una black car Uber a Roma è diventata una impresa ardua se non impossibile. Tra minacce, intimidazioni, ritorsioni legali e macchina del fango Roma è tornata nel medioevo delle città occidentali. Precisiamo, poi, che per questa "pubblicità" ad Uber (pubblicità che abbiamo fatto anche a Scooterino, a Car2Go, a Enjoy ecc ecc) non prendiamo purtroppo il becco di un quattrino. Anzi, invitiamo Uber - visto quanto parliamo bene di lei - a sponsorizzarci per davvero! 

Sono un lettore del blog e, viste le tante polemiche che ogni post su Uber e taxi scatena, volevo cercare di spiegare il perché ci sono tante persone, come me, che vedrebbero positivamente un evoluzione del mercato e il conseguente rafforzamento di un disincentivo all’uso e possesso dell’auto privata, specie in una città che vanta record nel numero di automobili per abitanti.


Il mercato dei taxi è spesso usato dai libri di testo di economia come esempio delle inefficienze causate da regolamentazioni e restrizioni al libero mercato: l’offerta è limitata con licenze, i prezzi prestabiliti, e degli standard garantiti. Il risultato più apparente è quello di avere spesso code, ovvero ciò che terrorizza gli economisti dai tempi dell’Unione Sovietica in quanto sintomo dell’impossibilità della domanda e dell’offerta di fare il loro naturale corso. Liberalizzando quindi, ci direbbero gli esperti, si permetterebbe a gente disoccupata o sottoccupata di aumentare l’offerta, abbassare i prezzi, e aumentare il numero della gente che fa uso di taxi.


In passato, una liberalizzazione di questo tipo sarebbe stata, però, abbastanza problematica, in quanto avrebbe potuto non garantire un adeguato livello del servizio e la sicurezza dei consumatori, oltre a favorire l’evasione (aspetto forse più caro ai legislatori, se vogliamo essere cinici). Con l’avvento di internet questo tipo di liberalizzazione è non solo auspicabile ma necessaria e inevitabile.


Per quanto riguarda la sicurezza, il sistema di feedback e recensioni e le regole ferree di una grande azienda, che ha tutto l’interesse a preservare la propria immagine, hanno dimostrato di poter garantire degli standard ottimi. Al contrario dei taxi tradizionali, ogni passaggio è automaticamente registrato: in caso di problemi, si può immediatamente risalire a ora, percorso, e nomi di autista e passeggero. Non a caso Uber fa 1 milione di servizi al giorno e le notizie di casi problematici, per quanto gonfiati il più possibile, si possono contare sulle dita di una mano. (Idem per Airbnb e per altri esempi di sharing economy contrastati da lobby preesistenti, che usano la scusa della sicurezza per difendere la propria posizione). Lo stesso si può dire per la qualità del servizio: mentre prima aveva un senso che il tassista dovesse passare qualche esame e dimostrare di conoscere la città, ora con il gps questo bisogno non c’è più (e comunque il sistema di recensioni controlla anche questo aspetto).


Con il pagamento online, il quale è richiesto e imposto al mercato dallo stesso consumatore in quanto più comodo e sicuro, anche il problema dell’evasione viene meno. Per contrastare l’evasione nel settore basterebbe quindi accertarsi che tutti i pagamenti avvengano in maniera digitale, per poi richiedere alle aziende i dati relativi agli autisti e confrontarli con quanto dichiarato per eventuali controlli. (Come ha fatto lo stato irlandese con Airbnb: senza creare un pastrocchio legislativo come quello romano con la nuova legge regionale su case vacanze e bnb; gli è bastato richiedere i dati dei pagamenti dalla compagnia  e controllare se è stato tutto dichiarato)


Aumentando l’offerta e facendo diventare il servizio più economico e alla portata di tutti, lo stato potrebbe destinare parte dell’aumento delle entrate in qualche forma di compensazione per i soldi investiti dai tassisti nelle licenze. Uso il termine “investire” non a caso: collocare un capitale per l’acquisto di un’attività che determini una rendita non è un investimento. E come tale è soggetto a rischio di mercato: come i possessori di negozi di noleggio di videocassette hanno, in gran parte, fallito a causa di Netflix, Youtube, Sky on demand e compagnia bella, così anche il taxi tradizionale può diventare obsoleto, e la licenza perdere di valore. E' una cosa normalissima: non risulta che i possessori di videonoleggio abbiano bloccato le strade per far sì che venisse oscurato Netflix. La compensazione quindi non sarebbe un qualcosa di dovuto, ma un qualcosa volto ad aiutare un gruppo della popolazione che ha subito un danno economico.


Non si può in ogni modo bloccare l’evoluzione del mercato per difendere gli investimenti di poche persone. Quando, in un futuro non troppo lontano, non ci sarà neanche bisogno di autisti per guidare le macchine, permettendo a Uber o ad altre compagnie di offrire il servizio a prezzi irrisori, ci ostineremo a difendere un servizio obsoleto e con prezzi ridicoli? E se pensate che parli di fantascienza vi consiglio di cercare su Google “Uber self-driving cars”: la compagnia sta già testando a Pittsburgh le sue macchine che si guidano da sole, senza autisti. Prima di fare l’ovvia obiezione luddista dell’aumento della disoccupazione, bisognerebbe notare che questo è il corso naturale dell’economia e dello sviluppo tecnologico il quale, per ora, ha esclusivamente migliorato il nostro stile di vita, spostando la forza lavoro verso mansioni più produttive senza diminuire l’occupazione.


Molti dei commentatori pensano sia assurdo che un blog come Roma fa schifo, fermo difensore della legalità, supporti realtà come Uber (o Scooterino) che hanno forse degli aspetti legali ancora non contemplati dai legislatori. Divertente è vedere nei commenti come molti denuncino il falso paradosso e l’ipotetica “marchetta”, ignorando l’impostazione del blog, che io condivido, sul promuovere qualunque cosa porti meno romani ad usare e possedere una macchina. Questi non capiscono che insistere sulla legalità di start up innovative, che portano un ovvio beneficio alla comunità, a discapito forse di una piccola minoranza, significa non conoscere la storia di tante aziende nate negli ultimi 10-15 anni: Paypal, Youtube e Airbnb sono solo alcune delle tante ex start up che operavano inizialmente in maniera semi illegale. La cosa è semplicemente il sintomo dell’incapacità dei legislatori, specialmente qui in Italia, di tenere il passo con lo sviluppo tecnologico ed il cambiamento dei bisogni della gente.


Siamo quindi di fronte ad una lobby che vuole continuare ad operare un cartello mantenendo delle barriere al mercato, sia economiche che legislative, non permettendo la libera competizione e gli enormi benefici che essa porterebbe alla collettività in termini di miglioramento di servizio e abbassamento dei costi. Come succede spesso in questi casi, le potenziali perdite sono concentrate in un gruppo limitato di persone, mentre gli eventuali benefici si distribuiscono uniformemente sulla collettività, rendendo la lobby molto più agguerrita nel difendere lo status quo che noialtri nel pretendere un cambiamento. Dobbiamo quindi, anche nel nostro piccolo, capire l’entità del danno che stanno causando ogni giorno alla nostra città e cercare di essere agguerriti quanto loro.
Erik 


*Erik,
sei fin troppo duro con i tassisti, eh! Il tuo discorso fila dal punto di vista economico, non fa una grinza e lo condividiamo. Ci limitiamo a fare qualche osservazione per noi però fondamentale. In primis vogliamo dare atto allo sforzo di alcune cooperative, in particolare la romana 3570, di svecchiarsi: la app IT Taxi è davvero una bella novità. Certo non ci sono dietro gli investimenti milionari che servono a mettere in piedi una app seria come quella di Uber a livello tecnologico, ma la buona volontà c'è tutta ed è lodevole. Chi scrive usa IT Taxi spesso e volentieri. 
Ma al di là di questo aspetto c'è qualche altra cosa di assai importante: noi non crediamo, infatti, che Uber danneggi "una minoranza" come la chiami tu, ovvero i tassisti. Noi crediamo al contrario che qualsiasi offerta alternativa di trasporto convinca le persone, sempre più persone, ad abbandonare l'auto di proprietà. Questo significa, anche, più clienti potenziali per i taxi. Ecco perché il car sharing, il bike sharing, Uber, Scooterino (così come il contrasto alla sosta selvaggia, l'implementazione di nuove ztl e isole pedonali) sono degli alleati incredibili per la categoria dei tassisti. L'unico nemico dei tassisti è l'auto privata, se un cittadino è in giro con la sua auto privata tutto potrà fare (incluso violare le norme del Codice della Strada) meno che prendere un taxi. Se un cittadino invece è in giro a piedi, col bike sharing, con Uber o con altro potrà sempre, a seconda di come si mette la giornata, trasformarsi in un cliente taxi.
In moltissimi paesi, ad esempio, i tassisti hanno compreso che Uber è una risorsa e non un problema. Forse tra mille anni - visto il livello intellettuale - lo capiranno anche i nostri. Nel frattempo noi cerchiamo di comprimere il millennio insistendo e ribadendo.
-RFS

29 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

A proposito di Medioevo, andate agli arrivi di Fiumicino, l'unica citta' al Mondo dove e' permesso che qualcuno gridi Taxi, Taxi, importunando ogni viaggiatore appena sbarcato. Neanche a Calcutta !!!

Anonimo ha detto...

A Termini, invece, sono più garbati. Sussurrano delicatamente taxi, sfiorandoti.

Anonimo ha detto...

Ma se un tassista con licenza regolare volesse fare anche autista UBER, sarebbe possibile? Avessi io la licenza, comincerei a pensare di "ampliare l'orizzonte", tanto in giro ci sto lo stesso tutto il giorno. Poi, UBER non ha mica il monopolio, perché non creare una rete simile (esiste in altri paesi) tra i tassisti ? Quello che è chiaro, è che lottare contro le novità è inutile...

Anonimo ha detto...

Ah, bè qui siamo alla metapubblicità ingannevole (un concetto sottile):

'Precisiamo, poi, che per questa "pubblicità" ad Uber (pubblicità che abbiamo fatto anche a Scooterino, a Car2Go, a Enjoy ecc ecc) non prendiamo purtroppo il becco di un quattrino'


Vostro post del 1 Novembre 2014 (pensa è quasi un anno che sta promozione per quale 'non prendete il becco di un quattrino' è attiva:

http://www.romafaschifo.com/2014/11/uber-adesso-costa-meno-del-taxi-ecco.html

Da notare chi è che usa Uber, un certo "Massimiliano" (un nome assai comune, ma guarda caso, proprio il nome del 'fondatore' - chissà, sapremo mai se è anche il 'padrone'? - di questo blog)

in mezzo ai commenti, prima che venga cancellato, si legge:

'Roma fa Schifo ha detto... Certo, per ogni persona che si abbona ci sono 10€ accreditati sul conto Uber della redazione di Romafaschifo. Così funziona questa promozione. Perché, caro Patrizio, noi l'auto non ce l'abbiamo. Usiamo Uber, il carsharing, la bici, i piedi, i mezzi pubblici e tantissimo anche il taxi. Magari anche il tuo di taxi. O preferisci che ci compriamo er suv? Saresti più contento?Strano, anzi stranissimo, che proprio tu non riesca a capire il ragionamento che abbiamo fatto qui sopra. Strano che ancora, dopo anni in cui state autodistruggendovi, non riusciate a capire che iniziative come queste possono aiutare e non danneggiare la vostra categoria e il vostro business."

Oh, è vero che non prendete "il becco di un quattrino" (dato che soldi veri non ne arriveranno) ... ma facciamo un esempio: prendiamo questo Massimiliano (come si legge dalla schermata pubblicata dal link di cui sopra) e facciamo conto (solo per fare un esempio) che sia lui il beneficiario dei crediti uber che arrivano dalla 'promozione per cui la redazione di romafaschifo non prende il becco di un quattrino': tolta la ovvia comodità che Massimiliano di avere un credito per uso proprio, potrebbe una sera uscire con amici, e a un certo punto dire: andiamo (o torniamo) tutti insieme, prendiamo uber. Gli altri, entusiasti della cosa, poniamo che dicano di sì. A questo punto Massimiliano potrebbe dire: guardate pago io, e poi mi ridate i soldi (senza offrire come potrebbe benissimo fare, facciamo conto - sempre e solo per esempio - che Massimiliano sia un tirchio senza redenzione). Facciamo conto che ci sian 20 euro di conto: prenderebbe 5 euro da Mario, 5 euro da Paolo, 5 euro da Francesco (nomi comuni di fantasia). Totale 15 euro, che NON avrebbe speso dati gli incassi della promozione uber. Quindi 15 euro guadagnati.
Ma non è un po' maleodorante sta cosa ?
O lo vedono solamente in pochi ?

Anonimo ha detto...

Uber Price Surge, più aumenta la richiesta di auto e più aumenta il prezzo! Cercate su google.

Negli USA ogni giorno gente che paga 300dollari, si trecento, per poche miglia poiché la domanda di macchine è alta.

Piove, nevica, partita importante etc price surge.

Cercate su google, tantissime persone indignate hanno hostato le immagini di pagamenti assurdi(fino a 500dollari) per pochi km dentro new york

Anonimo ha detto...

Uber Price Surge: il prezzo aumenta, in alcune occasioni. certo.
ma io lo so prima di prenotare. mi sta bene? ok, altrimenti cerco una alternativa.

nel mondo ideale dei taxi il problema è proprio questo: l'alternativa! non c'è
non mi sta bene il taxi per una qualche ragione? non ho alternative e devo prenderlo lo stesso.

io non tifo per Uber, non tifo per i taxi, non tifo per car2go, nemmeno per ATAC.
tifo per avere un servizio il migliore possibile al prezzo che sono disposto a pagare io utente che deve spostarmi da un punto A a un punto B

Anonimo ha detto...

il sistema taxi è semplicemente abominevole...
-i prezzi sono completamente sproporzionati (immaginate che per fare fiumicino-fiumicino, quindi raggio max neanche 10km sono 20 €)
-spesso e volentieri si perdono 10 minuti aspettando solo la connessione telefonica.
-Nelle ore piu calde è anche molto frequente che non ci siano taxi disponibili.
-Spesso per meno di 50 € non si muovono.
(tratto da esperienze relative al mio lavoro in hotel)

Non do colpe agli autisti poichè, visti i costi della licenza (sui 150'000), capisco perfettamente che vanno ammortizzati, ma il problema sta proprio lì .

Qui l'autista è imprenditore, e capisco (senza giustificare comportamenti scorretti) che cerchi di guadagnare il massimo da ogni corsa, mentre in altri paesi è solo un dipendente (gia stipendiato) e in questo caso spesso i prezzi si riducono drasticamente.

La sfida dei tassisti dovrebbe essere quella di aprirsi al bacino di utenza dei romani.
per esempio potrebbero fare delle convenzioni con le aziende per portare e riaccompagnare i dipendenti (immaginate questa cosa applicata anche ai grandi centri amministrativi, quanto traffico potrebbe evitare...).

Infondo si tratta pursempre di un bacino di utenza di MILIONI di potenziali clienti, ancora senza concorrenza.

Anonimo ha detto...

"A proposito di Medioevo, andate agli arrivi di Fiumicino, l'unica citta' al Mondo dove e' permesso che qualcuno gridi Taxi, Taxi, importunando ogni viaggiatore appena sbarcato. Neanche a Calcutta !!!"

non voglio difendere quello che succede a Fiumicino, Ciampino, Termini, Tibutina, ecc...tutt'altro (sono uno di quelli che, pur di non prendere un taxi, a volte va a FCO in scooter!)....pero'....io viaggio molto per lavoro e posso testimoniare che, in realta', queste cose succedono anche ad Amsterdam, Toronto e molte altre citta' del mondo.

A mio avviso, il costante confronto con altre realta' (vedo sempre le frasi tipo " solo a roma", "non succede da nessun'alra parte..."), peraltro in molti casi errato e probabilmente fatto da persone che non escono dal proprio quartiere da anni, non aumenta la "forza" della critica......che certe cose accadano solo a Roma o anche altrove non cambia il fatto che....non dovrebbero accadere!

Anonimo ha detto...

il problema principale è che aa maghina è un diritto fondamentale del romano.

Non conta il fatto che "aa maghina" gli porta via 3/4 dello stipendio e del tempo, se fosse per lui , kaa maghina, ci andrebbe anche al cesso.

Il punto è che non riesce a capire, e che il carburante non è l'unica spesa, sta comunque pagando l'assicurazione, il bollo,tagliando, riparazioni varie, multe, incidenti e ultimo ma non meno importante, avrà speso qualche migliaio di euro per comprarla.

Ecco che a questo punto a quei 6 euro di carburante che paga per andare e tornare da lavoro se ne aggiungono 2-3 di assicurazione un'altro per il bollo e 50 cent per il tagliando.
Ecco che a un conducente modello, con un mezzo modesto , partono quasi 350€ al mese paa maghina, senza contare neanche le eventuali rate/ammortamento del prezzo dell'auto.Senza contare eventuali incidenti/rotture improvvise, che comunque ci sono sempre.

Ma i romani non possono fare a meno daa maghina, piuttosto rinunciano alle vacanze, a far studiare i figli e forse persino a mangiare decentemente.

Anonimo ha detto...

VISTO CHE ANCHE OGGI REPUBBLICA ROMA APRE LA CRONACA DI ROMA (DOPO L'ASSORDANTE SILENZIO MENTRE ALEMANNO & COMPANY SCARNIFICAVANO LA CITTA' E CON TUTTI GLI ARGOMENTI URGENTI ED INDIFFERIBILI CHE CI SONO) CON I 50 EURO SPESI DAL SINDACO MARINO , HO AVUTO UN'ULLIMINAZIONE E HO DECISO : NON COMPRO PIu' REPUBBLICA.
MI HANNO FATTO VENIRE IL VOMITO!

Anonimo ha detto...

A proposito, tassisti, aumentate lo sconto per le donne sole dopo le 22. È una iniziativa fantastica, ma 10% è troppo poco.

Anonimo ha detto...

Il price surge esiste – identico – per i biglietti di tutte le compagnie aeree. Se devi partire il 24 dicembre e non hai potuto organizzarti in anticipo, paghi un sacco di soldi. Anche quella e’ una truffa? No, per sapere.

Anonimo ha detto...

ma porcoddue io me so fatto er mutuo de trent'aanni pe famme la licenza!mo che ce dovrebbi fa...??????
[cit.]

Anonimo ha detto...

Repubblica ormai è come la PRAVDA dei tempi di Stalin!!!
Non la compro anch'io da decenni, mi da il voltastomaco.
E' un organo di partito unico di stile germania est pre caduta del muro!
Ciao

Anonimo ha detto...

In Italia i tassisti rappresentano da sempre una "casta" chiusa legata al vincolo della licenza che di fatto ne rappresentava la liquidazione, essendo rivendibile al momento del pensionamento.
In Italia i taxi sono sempre stati "servizio" per pochi, in genere per i "ricchi" e/o per quelli che non pagavano loro (ovvero pagava l'azienda").
Se i taxi diventassero un sistema "popolare" con meno vincoli burocratico/amministrativi per chi ci lavora (se un amico vi da un passaggio basta che abbia la patente e sia assicurato per essere in regola: da passeggeri la RCA vi tutela in caso di incidente) e con differenti modalità di lavoro (vedi i taxi collettivi o i servizi "di categoria" per ASL, scuole, uffici, disabili etc) le città sarebbero più vivibili e ci sarebbero più posti di lavoro.
Ma per arrivare a ciò, gli attuali taxisti vanno "risarciti". Se hai pagato una licenza decine, se non centinaia di migliaia di euro, NON può diventare "carta straccia" da domani ...

Anonimo ha detto...

90 minuti di applausi per 3.37 pm, hai assolutamente ragione.

Anonimo ha detto...

Price Surge con costi fino a 300 o 500 dollari per una corsa in USA???
Ma dove vivete???? Perche' qualcuno si inventa certe cose?
Vivo e lavoro in USA e uso sempre Uber e con una cifra da 300 USD mi farei forse l'equivalente di un volo aereo; dai ragazzi non inventatevi cose per niente.... fatevi un giretto all'estero e capirete subito!

...e comunque il Price Surge e' un incentivo per attirare piu' autisti Uber che si mettono in strada quando c'e' domanda, altro che orari stabiliti dal comune con scene da Terzo Mondo con 500 persone a Termini. Tempo 5 minuti e Uber (o Lyft) resolve.

antonio ha detto...

@ Anonimo ottobre 07, 2015 3:37 PM

Quindi, mi pare di capire, che il parallelismo con i video noleggi era troppo difficile per voi, vero?

1. Comprare una licenza è reato. (dovrebbe venderle il comune non passare di mano) Questa cosa non si dice ed è tollerata

2. Ammesso (e non concesso) che io decida di comprare una licenza, e commettere quindi un illecito, mi assumo un rischio connesso all'attività che intendo intraprendere. Se domani compro una macelleria e diventiamo tutti vegani che faccio chiedo rimborso? Non si capisce perchè il libero mercato (che io non condivido) piace solo applicato agli altri. Se volete fare gli imprenditori, assumetevi dei rischi.

3. Al sottoscritto, che tornava dalla Sicilia, ho provato a chiedere quanto mi sarebbe costato tornare da fiumicino la sera alle 22 con un taxi. Risultato: ALMENO 60 EURO (abito entro il GRA). Risultato ho chiamato un NCC che conosco, ho pagato 60 euro (cifra di partenza per il TAXI) viaggiato bene, mi aspettava fuori e avevo la garanzia che fosse una persona civile. Cosa, quest'ultima non scontata per i tassisti.

Anonimo ha detto...

Infatti quelli che gridano non sono tassisti.
Sono autonoleggiatori spacciando un servizio che non gli compete.

Anonimo ha detto...

A me il discorso che bisogna adeguarsi ai cambiamenti, "è il mercato che cambia", non piacciono affatto, in nessun campo.
Per carità non significa ignorare le novità tecnologiche che il presente ci offre, ma voler valutare pro e contro di eventuali cambiamenti, prima di qualsiasi decisione.

Non mi piacciono neanche i discorsi del tipo "così calano i prezzi del servizio", perchè chi ha un minimo di cervello, soprattutto in questi ultimi anni, dovrebbe aver capito bene che quel che si risparmia come consumatore lo si perde come cittadino:
meno posti di lavoro e quindi rischio disoccupazione per tutti, o quantomeno riduzione progressiva dello stipendio medio. Se paghiamo meno i servizi ma prendiamo anche meno soldi in busta paga, dov'è il vantaggio?

Per quanto rigarda Uber, io sono contrarissimo (sarà che parto prevenuto per aver visto l'ex capa italiana in tv che diceva appunto "è il mercato che cambia").

Stiamo parlando di un servizio di trasposto, non della pizza sotto casa:
dire che ci si può basare sui commenti significa ridicolizzare tale servizio e sottovalutare i pericoli connessi.

Il discorso andrebbe avanti ma mi sono stancato di scrivere :-)

Ciao

Giovanni ha detto...

In tutto il mondo si sta ripensando Uber, molte città (incluse USA) cominciano a capire che si tratta solo di un sistema di sfruttamento del lavoro e pongono argini. Lo dimostra anche il fatto che Uber fa lobby ad alti livelli, spedendo i suoi manager dai capi di governo.
Ma a voi chevvefrega dei lavoratori sfruttati, basta che arisparagnate.

E' proprio intrinseco alla nostra mentalità, l'eterno arrivare ultimi e abbracciare le mode quando altrove sono già passate.

Anonimo ha detto...

12.53 il discorso è che il taxi è semplicemente fuori portata per il cittadino normale. se avessero dei prezzi decenti sarebbero un'ottima maniera di ridurre il traffico e non costringere tutti a comprarsi "aa maghina"

Anonimo ha detto...

6.00
Se fosse reato vendere le licenze i tassisti starebbero in buona parte in galera (o quasi)
Se mi assumo un rischio di impresa lo faccio in base alle LEGGI esistenti. Se improvvisamente cambi le leggi (nell'esempio, da domani c'è l'obbligo di essere tutti vegani) potrei NON essere d'accordo ??
Predichi bene e razzoli mali ? L'amico NCC che forse quell'attività NON potrebbe svolgerla (avendo una licenza rilasciata fuori Roma) va bene perché si spende meno ?
E perché non usare direttamente un tassista abusivo ?

Peppe ha detto...

come fa notare qualcuno, il taxi (ma anche l'ncc medio) è semplicemente inarrivabile a livello di prezzo, se non da un turista (anche bello foderato). l'anonimo delle 6.00 ha pagato 60 € per fare 15-20 km, prezzo che ormai è paragonabile a quello di un biglietto aereo.

Unknown ha detto...

Io sono 43 anni che vivona roma e avro' preso il taxi 3 volte in vita mia.ma voi,quanto lo usate per attaccare questi pipponi mostruosi?.avete tanto tempo libero..beati voi.Abbiamo una citta che cade a pezzi,servizi che non funzionano,corruzione ovunque,e voi che parlate del problema taxi...ragazzi trovatevi un hobby

Unknown ha detto...

Io sono 43 anni che vivona roma e avro' preso il taxi 3 volte in vita mia.ma voi,quanto lo usate per attaccare questi pipponi mostruosi?.avete tanto tempo libero..beati voi.Abbiamo una citta che cade a pezzi,servizi che non funzionano,corruzione ovunque,e voi che parlate del problema taxi...ragazzi trovatevi un hobby

Transport world ha detto...

A mio avviso l'autore di questo articolo non ha conoscenze economiche e semplifica tutto dicendo che aumentando l'offerta diminuisce il prezzo. Poveri noi, povera società, poveri figli del grande fratello. Non tutti i campi economici sono eguali e spesso liberalizzare significa solo aumentarne i prezzi e far si che il prezzo di vendita sia inferiore ad i costi. Suggerisco allo scrittore in questione a leggersi qualcosa ad esempio sul settore dell'agricoltura o dell'allevamento ( sono libri con migliaia di pagine ) , e non semplificare il modo di gestire i trasporti locali, con lauspicabile dimnuzione delluso dell'auto privata con la semplice introduzione di Uber. . È ovvio che c'è tutto un lavoro da fare e molto complesso ed il suo intervento appare alla stregua semplicistica di uno dei tanti commenti alla domenica calcistica. Si documenti ed approfondisca i suoi studi prima di continuare a scrivere. Grazie.
Un Dottore in economia dei trasporti

Cittadino Libero ha detto...

Sindaco Marino, grazie per averci provato e per aver resistito . dai Romani onesti un grazie ; delle critiche strumentali cercate a tavolino non ti curare .
Come diceva Checco zalone , in trattoria hai mangiato poco e ti hanno criticato, se magnavi e facevi soprattutto magnà allora andava bene .
La redazione di RFS che ti ha attaccato ingiustamente e faziosamente ora ti prende le parti ? troppo tardi .
Abbraccio .

Anonimo ha detto...

Il 1 gennaio 2017 ho pagato euro 60 per una corsa UBER a Roma da Testaccio a Loargo Somalia. Per me è uno scandalo!! Una corsa in taxi normale sarebbe costata almeno la metà, considrando anche il festivo!

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