Ecco perché a Roma i cittadini non devono partecipare alle scelte disviluppo urbanistico. Il caso della ex Zecca di Piazza Verdi

3 ottobre 2015

Ogni santa volta che abbiamo avuto a che fare con processi di "partecipazione" dei cittadini allo sviluppo della città ci siamo resi conto che per questi processi Roma non è assolutamente pronta e ogni tentativo di questo tipo rischia di essere cavallo di Troia per realizzazioni errate, dannose, inaccettabili, lontanissime da ogni standard internazionale.

A Roma se gli amministratori non arrivano all'altezza di gestire l'ultimo dei condomini di Settecamini, i cittadini sono se possibile forse ancora ad un livello più basso: il tentativo, in ogni processo di partecipazione, è costantemente quello di abbassare l'asticella della qualità. Quello che si chiede è, nell'ordine: posti maghina all'aperto e gratuiti a occupare il suolo pubblico (che dunque non può avere preferenziali, ciclabili, verde, pedonalità perché tutto lo spazio deve essere tassativamente destinato alle autovetture posteggiate) e al massimo aree cani. Questo è il massimo di qualità urbana richiesta da chi vive a Roma. Tutto il resto è bollato come "inutile" o, a seconda, "faraonico". Ciò che è normalità in tutto il mondo, diventa anomalia, eccesso.


Ecco perché in questa città bisogna accuratamente evitare di far partecipare comitati e cittadini alle scelte e alle decisioni: salvo eccezioni (difficili da individuare) contribuiranno a peggiorare il progetto e a realizzare pessimi risultati. 

Nuovo indizio di questo postulato nella stupenda e abbandonata Piazza Verdi. Un volgare parking a cielo aperto in una zona di extra lusso con case che costano miliardi e con abitanti che evidentemente hanno tutta la voglia di spendere 100mila euro per l'auto, ma non qualche centinaia di euro al mese per il relativo box. E così tutto deve restare com'è: una sorta di sfasciacarrozze abusivo sotto al cielo.


"Purtroppo" per gli abitanti, che protestano veementemente, a Piazza Verdi c'è un edificio tra i più straordinari della città. Fu la Zecca e poi la sede dell'Istituto Poligrafico. Ora una immobiliare facente capo alla Cassa Depositi e Prestiti (manco uno speculatore privato, peraltro), sta sviluppando, trasformando, lavorando affinché in questo enorme palazzo trovi sede un hotel di lusso, alcuni appartamenti, negozi e servizi. La piazza verrà riqualificata (speriamo anche con un parking interrato) e liberata dalle auto e l'atterraggio qui di una mega catena alberghiera (si parla della "suite più bella d'Europa") che potrebbe essere il Four Season colmando una enorme lacuna su Roma farebbe schizzare in alto il prezzo delle abitazioni valorizzando enormemente l'investimento fatto da chi abita qui.
Questo dovrebbe bastare per i residenti per baciare la terra dove gli investitori e gli immobiliaristi che stanno sviluppando qui passa. E invece no. E invece si protesta anche qui. I residenti si lamentano perché si stanno facendo cose "per i ricchi", come se loro, abitando nella zona più esclusiva dei Parioli, non siano ricchi sfondati. Ma le lamentele sotto sotto vanno solo in una direzione: si vuole pedonalizzare Piazza Verdi. Si vuole togliere l'orrendo parcheggio che rende la piazza un folkloristico residuato degli anni Settanta e questo i residenti non lo possono accettare.


Si riqualifica tutta l'area, si fa salire il prezzo delle loro abitazioni, si innalza la qualità della vita, si creano centinaia di posti di lavoro, magari proprio quelli dei loro figli, si aumenta sicuramente la sicurezza, l'illuminazione, l'arredo urbano, si aumentano i servizi perché qui ci saranno taxi, trasporti, nuovi negozi. Ma tutto questo non basta, perché tolgono i postimaghina. E si lamentano perché il Municipio II (facendo per una volta una cosa giusta, ed è raro) non li ha fatti partecipare raccontandogli del progetto a cose fatte. E menomale!

77 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

La mancanza di posti auto ingorga il traffico anche se l'auto si prende una volta al mese. I ritmi della vita di un lavoratore non rendono attendibile né la spesa né il tempo richiesto dalla collocazione di un auto in un parcheggio privato ogni volta che si sposta.
Ma soprattutto, qualcuno ci dovrebbe spiegare perché ogni palazzo storico finisca per essere destinato a catene di alberghi e ristoranti.
A meno che questo paese non sia una sorta di parodiaq della grande abbuffata, non è assolutamente normale che ci sia una massiva conversione di ogni edificio in una struttura di accoglienza o in una mangiatoia, tanto più in una zona residenziale e non commerciale né turistica.
E per finire, un palazzo pubblico dovrebbe rimanere allo Stato per funzioni pubbliche, invece di farci spendere milioni per costosissimi affitti o ristrutturazioni di catapecchie e nuove acquisizioni.
Mi pare che anche qui i conti non tornino.
Il patrimonio non è alienabile, salvo casi eccezionali, mentre qui è diventata la norma per agevolare la speculazione immobiliare a spese dei cittadini, senza rispettare in questo caso la natura residenziale del quartiere.

Nico ha detto...

A Roma se gli amministratori non FOSSERO all'altezza...
andrebbero corretti anche i successivi...
Forma a parte, concordo in pieno col contenuto!

Anonimo ha detto...

l'ho sempre pensato che gli abitanti di roma hanno un quoziente intellettivo inferiore alla media nazionale mentre invece la dose del loro masochismo è superiore

Anonimo ha detto...

Vista l'articolata qualità degli argomenti immediatamente soprastanti, direi confermato che nella riconversione della zecca in albergo - ristorante in una zona desertica dal punto di vista turistico, e nell'alienazione del palazzo, c'è effettivamente qualcosa di irregolare.

Anonimo ha detto...

Ottima la trappola per troll "se non sarebbero", usata qui in una delle poche accezioni corrette sintatticamente. Il volere scremare l'utenza in base alla cultura è ciò che fa di voi una pagina preziosa. Vedo che qualcuno c'è già cascato, ma le soddisfazioni più grandi le aspetto da Facebook.

anonimo ha detto...

E quell'oscena superfetazione "over the top" chi l'ha autorizzata? E perché? Quale ne è stata la ragione sotto il profilo urbanistico? Inoltre la proprietà dell'immobile non è totalmente della Cassa Depositi e prestiti (e quindi pubblica), ma per il 25% di Finprema Spa di Firenze (totalmente a capitale privato)

Anonimo ha detto...

Bè, l'irregolarità allora è precedente. Resta il fatto che il cambio di destinazione d'uso degli immobili storici è vietato, che vendersi il palazzo liberty di Burba e poi far costruire schifezze come il maxxi è un'eresia, e che se levano i posti auto autorizzati dando spazio a centinaia di nuovi abitanti o residenti temporanei, diventerà un parcheggio abusivo a cielo aperto, per una elementare spartizione degli spazi.

Anonimo ha detto...

Tutto è relativo. La foto allegata all'articolo non mostra Bentley e Rolls parcheggiate tra qualche Mercedes della servitù. Mostra vecchie Punto, Fiesta e altri catorci. Saranno quelle della servitù della servitù ?

Anonimo ha detto...

Adesso, al primo acquisto immobiliare da parte di un ente pubblico, gli abitanti possono presentare un bell'esposto alla Corte dei Conti chiedendo spiegazione della svendita di un palazzo di rappresentanza e del dispendio di denaro pubblico per acquistare immobili a uso ufficio.
Qui al massimo ci andava un consolato o un'ambasciata, e meglio di tutti un tribunale o un ministero.
O, non plus ultra, un museo del Liberty, e visto che se ne muoiono potevano fare un attico destinato a resort di lusso.
Ma così è un frazionamento commerciale che scempierà l'unità estetica di un palazzo DELLO STATO.

Anonimo ha detto...

Certo, sarebbe una incredibile coincidenza se toronto dopo averci restituito col fiocco il boss carmelo bruzzese, ivi latitante dal 2010 e arrestato ieri a Reggio, contemporaneamente ci donasse uno splendente four season, perché pensate, il primo four season è sorto proprio... a toronto.
Ma guarda. Incredibile. Sta toronto imperversa.

Anonimo ha detto...

In qualsiasi città il popolino guarda principalmente ai suoi interessi particolari (siano essi il posto maghina o altro); sarebbe compito degli amministratori quello di avere lungimiranza.

Anonimo ha detto...

Dal Grammar Nazi e dedicato con sprezzo all'anonimo delle 3.29.

Dal momento che la frase in oggetto NON introduce una proposizione interrogativa indiretta semplice o disgiuntiva allora l'uso del "se" seguito dal condizionale è un errore.

E tanto per restare in tema trollaggio lei è semplicemente un ignorante saputello del cazzo.

Anonimo ha detto...

Nico, il post è scritto bene. Sei tu che sei ignorante e, appunto, ignori la costruzione del periodo. A proposito di ego romano, che è di molto superiore al quoziente intellettivo.

Anonimo ha detto...

Investimenti immobiliari nelle catene alberghiere.

LE PROIEZIONI CANADESI

Rilevanti, per gli inquirenti, sono poi le proiezioni canadesi dell’inchiesta, territorio in cui vivrebbero e risiederebbero numerosi esponenti del sodalizio (delle famiglie Commisso e Coluccio) e che sarebbero coinvolti nella gestione di interessi illeciti in quella parte del Nord America. Una radicata struttura ‘ndranghetistica era stata già rilevata nel corso delle inchieste “Siderno Group” e “Crimine”. “Nel grande stato nord-americano – sostengono gli inquirenti – esiste da tempo una struttura fortemente radicata nel territorio, composta da un notevole gruppo di sodali che ha saputo riprodurre, anche in quella nazione, il modello funzionale della ‘ndrangheta calabrese”.
Dalle indagini emergerebbe poi la propensione del gruppo Coluccio ad effettuare cospicui investimenti immobiliari occultati “attraverso una rete di prestanome” e tra cui risulterebbero strutture alberghiere e turistiche. E non solo: secondo gli investigatori gli indagati di oggi sarebbero anche intervenuti per mitigare la posizione di esponenti di vertice dell’organizzazione (in relazione al processo Crimine) attraverso un importante personaggio politico.

Anonimo ha detto...

E così, forse, si spiega tutta questa fame di alberghi e di ristoranti a Roma.
Bel posticino Toronto, eh.

Anonimo ha detto...

Fossero no... Ti prego... La frase è costruita forse non in maniera perfetta ma la consecutio è giusta... Come tutto il resto

Anonimo ha detto...

Più che il progetto in sé, sia pure di altissimo valore, i "soliti noti" temono il nuovo (per le abitudini italiche e romane in particolare) metodo.
Se passa il principio che per costruire qualsiasi cosa (ovviamente non il singolo edificio, ma parliamo almeno di "piani particolareggiati") si devono progettare e realizzare le infrastrutture al contorno, la prassi attuata sinora (intanto costruiamo e vendiamo a peso d'oro interi quartieri... per le urbanizzazioni si vedrà...) non potrà essere più applicata e il business facile di taluni dovrà necessariamente ridimensionarsi ed adeguarsi ai tempi.

Anonimo ha detto...

Cioè, qualcuno si propone di arricchire e riqualificare la zona con i suoi soldi (non con i vostri) E SIETE IN GRADO DI LAMENTARVI???

allora vi meritate di vivere nella merda, perchè infondo vi piace così

Anonimo ha detto...

Il problema è che nessuno, tranne RFS, spiega al popolino i vantaggi che si ottengono da questo genere di riqualificazioni. I soliti noti, col supporto di buona parte della carta stampata, fanno solo circolare la voce che ci saranno meno posti auto per favorire una multinazionale.

Fracatz ha detto...

certo in mezzo a tutti i caporioni che hanno i soldi per vivere lì, ci sarà qualche misero mortodifame di bamboccione che ha eredidato la casa e non capisce che lì lui non ha diritto di vivere,
irriconoscente
rifiuta di vendere il tutto e spostarsi a a majjana o ar trullo oppure in uno dei tanti posti al di là der raccordo angnulare

Anonimo ha detto...

<< Posti maghina all'aperto e gratuiti a occupare il suolo pubblico (che dunque non può avere preferenziali, ciclabili, verde, pedonalità perché tutto lo spazio deve essere tassativamente destinato alle autovetture posteggiate). >>

Se la maggioranza vuole questo si DEVE fare questo..... è la democrazia baby!
I ciclisti non hanno peso a roma!!!

Anonimo ha detto...

Eh si bella democraziA c'è in Italia, a partire dal presidente del consiglio non votato da nessuno, della legge sul senato, che farà si di avere senatori nominati!
Una Bella democaziA per cui quando si è sicuri di vincere invocano "democrazia" e "referendum" (quasi sempre pilotati), quando si ipotizza il fallimento invece si corre ai ripari "il popolo non deve occuparsi di questi argomenti..."

Anonimo ha detto...

caro 7.30 la "democrazia" non è per forza di cose intelligente, ed è dovere di chi amministra, saper vedere oltre.

Pensi forse che in paesi come usa, germania, spagna , francia e inghilterra, i maghinari non erano la maggioranza?

Anonimo ha detto...

Caro 7:58 pensa piuttosto all'Italia e a soprattutto a Roma...senza rancore...

Anonimo ha detto...

in italia ci sono esempi positivi, purtroppo a roma siamo indietro, ma qualche lento passo in avanti si sta facendo, questo ne è un'esempio (come lo è anche lo stadio della roma, dove c'è il privato che si fa portatore di riqualificazione)

Anonimo ha detto...

Ma per chi parla di USA, c'è mai stato in USA? A parte pochissime città, l'automobile è praticamente fondamentale.

Anonimo ha detto...

Anonimo 4:18 PM. Sempre a parlare di ndrangheta. STAI MALE! CURATI ZIO!!

Anonimo ha detto...

In usa è possibile andare dal centro alla periferia anche a piedi o in bici se vuoi, qui si parla di metropoli, di capitali.

Poi è chiaro che per andare da una contea all'altra che distano almeno cento chilometri prenderai l'auto..

Anonimo ha detto...

Gli USA non sono certo un buon esempio per quanto riguarda vivibilità e civiltà (ovviamente con le dovute eccezioni da stato a stato, soprattutto per quelli del New England). Di solito i paragoni si fanno con le nazioni europee, con le quali condividiamo molto dell'urbanistica.

Anonimo ha detto...

il paragone con gli usa è fatto apposta perchè nel luogo sono la capitale dei "maghinoni" , delle autostrade a sei corsie e del petrolio.

Anche in città come detroit (capitale appunto delle "maghine" americane) l'urbanistica
pedonale ha uno standard decente http://detroitgreenways.org/blog/wp-content/uploads/2015/01/protectedcycletrack_chicago_il.jpg

PS: I confronti ormai puoi farli anche con il sud america, con l'africa o con gli stati caucasici, fatto sta che la collaborazione pubblico privato è il sistema piu efficiente per riqualificare una città.

Anonimo ha detto...

giusto perchè il confronto con uno stato europeo, per roma è sempre un "overkill"

ECCO TBILISI, GEORGIA!!!

http://il8.picdn.net/shutterstock/videos/10896251/thumb/1.jpg?i10c=img.resize%28height:160%29

ECCO LVIV, UCRAINA

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/21/Cycle_route_along_Lypynsky_Street.JPG/440px-Cycle_route_along_Lypynsky_Street.JPG

ECCO IL BRASILE
http://midias.folhavitoria.com.br/files/2015/06/359442242-ciclovia-de-jardim-camburi.jpg

TI CI METTO ANCHE IL LIBANO

http://blogbaladi.com/wp-content/uploads/2014/05/10361343_10152023107081384_1792925632998922421_n.jpg

qualcuno ha delle scuse adesso?

Anonimo ha detto...

Gia che c'è il palazzo mejo facce un centro sociale che fa i soldi in nero facendo serate e vendendo alcol/droghe.

Anonimo ha detto...

Non è una cazzata.
Tantissime volte quando apro la vostra pagina web mi attacca un virus informatico, leggendo informazioni sugli ultimi attacchi virus Android penso di non dire una cazzata.
Verificate!

Anonimo ha detto...

Vanno benissimo i privati, ma non ci si deve nascondere dietro al "pubblico", come falsamente rappresentato nel vostro scritto con la frase chiarissima e capziosa "una immobiliare facente capo alla Cassa Depositi e Prestiti (manco uno speculatore privato, peraltro)". Qui il 75% è pubblico ed il 25% è privato.Sarebbe interessante che venisse reso pubblico il Business Plan che si spera sia a monte del progetto, per capire chi sosterrà i costi e chi incasserà i guadagni. Per come vanno le cose in Italia - ed a Roma in particolare - è facile capire come andrà a finire.

Anonimo ha detto...

Gnam! Un boccone immobiliare ghiotto! Seguite i soldi e saprete chi conduce il gioco! Cittadini, rassegnatevi. Non è il momento della democrazia né nelle piccole cose, né nella grandi. Ciao

Anonimo ha detto...

Finalmente!

L'ideale sarebbe qualora in stile Piazza Cavour! Purtroppo permane la lacuna del TPL su ferro che taglia fuori i Parioli (e tante altre zone di Roma)che porta molti a ritenere l'auto indispensabile.

Che si trovasse un compromesso accettabile!

Anonimo ha detto...

Nico, non è la prima volta che correggi i congiuntivi. Ma non ne azzecchi uno.

Anonimo ha detto...

Purtroppo, sia gli amministratori che gli abitanti sono romani.

Anonimo ha detto...

Che cazzo c'entra la democrazia! Ormai la gente crede di poter avere un'opinione su qualunque cosa senza aver alcuna cognizione di causa. I cittadini capiscono tutti di urbanistica, di economia, di diritto... Credono di essere tutti geniali e poi annaspano nella merda. Forse perche tanto geniali non sono? ROMani con o senza case da 10000 Euro/mq

Anonimo ha detto...

@ottobre 03, 2015 3:12 PM

Scorgo una raffinatezza nel trollaggio che definirei quasi dinamopressa.

La carenza di posti-maghina che ingorga il traffico (è vero il contrario), i ristoranti di lusso definiti "managiatoie", il dubbio su chi potrà mai utilizzare un hotel a Roma (boh! che ci sono turisti per caso a Roma?), il suggerimento di aprire una ambasciata invece di un hotel (certo bisogna solo fondare un nuovo stato e poi assegnargliela).

Insomma, noto con entusiasmo che ancora qualcuno è pagato per scrivere commenti qui sopra, facendoli sembrare sensati solo perché espressi in corretto italiano. Ciao troll, salutami il padrone!

Anonimo ha detto...

@ottobre 03, 2015 4:17 PM

Si vabbè wikipedia, ma la supercazzola? L'unica cosa più bella del grammar-nazi è il grammar-nazi che corregge frasi esatte. Ma ancora più bello è il grammar-nazi che insiste sulla correzione sbagliata. Peccato che in questo caso non si tratti del buon Nico (che giustamente credo sia andato a nascondersi), ma del solito troll.
Tranquillo dai, ti lascio stare, così puoi continuare a scrivere le tue minchiate qua sopra credendo di dare un senso alla tua attività cerebrale.
Oh, magari trovi pure qualcuno che ti risponde!

Anonimo ha detto...

O il popolino, meno male che ci sono gli intellettuali raffinati al soldo dell'immobiliare che dopo avere per cinquant'anni distrutto il circondario di Roma - hai voglia a spiegare al "popolino" perché si è dovuto eliminare il trenino dei Castelli - adesso ci devono spiegare gli immani vantaggi della svendita fuori legge dei beni pubblici.

Jean Clair, evidentemente altro rappresentante del "popolino", ma in questo caso francese, ha scritto quanto segue, a proposito di tutta questa foga briatoriale dell'italiano medio - basso:

Non gli piacciono le esposizioni affollate di turisti e quando gli si chiede di commentare la nuova riforma dei musei, all' inizio sembra possibilista, ma poi di fronte all' idea di una nuova figura di direttore-manager si accalora: «Un direttore di un museo non deve fare grandi mostre, ma far conoscere il patrimonio spirituale di una nazione. È la fine. L'arte ha perso ogni significato».
Risale ormai a qualche anno fa un suo saggio intitolato "La crisi dei musei", mentre nel più recente "L' inverno della cultura" ha disseminato pagine durissime contro i musei-luna park ridotti a magazzini di opere preziose. Per il grande critico e storico dell' arte, il sistema museale è ormai asservito alla logica mercantile, come qualsiasi altro prodotto.
Che cosa non la convince nella riforma italiana dei musei?
«Prima di tutto ho paura che non si rispetti l' identità di un museo, la specificità della cultura locale che vi è custodita e che va tutelata».
Un direttore straniero potrebbe essere inadatto a questo compito?
«Un direttore di un museo deve per prima cosa essere un critico e uno storico dell' arte. Da questo punto di vista, scorrendo la lista dei nomi selezionati, mi pare che ci siano professionalità di rilievo. Conosco Sylvain Bellenger, che a Capodimonte farà un ottimo lavoro. Ma il problema è un altro. È un problema spirituale e culturale più ampio. Si stanno trasformando i musei in fondi bancari, in macchine finanziarie, hedge fund specializzati in speculazioni. Non abbiamo più idea di che cosa sia l' arte, di quale sia il suo compito».
Non pensa sia anacronistico tentare di arginare l' internazionalizzazione della cultura?
«Sono curioso di vedere cosa accadrà in Italia. Il fatto che molti dei prescelti siano stranieri è in sé un fatto positivo, se non fosse che dovranno operare dentro musei ridotti a macchine per incassare soldi. Io stesso prima di essere nominato al Beaubourg e al museo Picasso ho studiato in America. Ricordo il sorriso del direttore del Louvre quando decisi di partire. Mi disse: "Che vai a fare in America?" Non lo ascoltai. Sono rimasto ad Harvard tre anni. Era il 1966. Da lì sono poi andato in Canada, al museo nazionale».
Nei suoi scritti ha però attaccato più volte il sistema museale contemporaneo. Mercato e cultura sono forze antagoniste?
«Molti musei sono in mano a mercanti senza cultura. Il compito di un museo dovrebbe invece essere educare e dilettare. Il direttore dovrebbe preoccuparsi di tutelare il patrimonio d' arte che gli è affidato senza venderlo. Prenda l' idea di portare il Louvre ad Abu Dhabi. Una follia».



Anonimo ha detto...

Crede si arriverà a questo anche in Italia?
«Ho l' impressione che tra un po' di tempo ci sarà l' esigenza di mettere sul mercato qualche opera per rimpinguare le casse della macchina-museo. Nel 2006, Françoise Cachin, che è stata la prima donna a essere eletta direttrice dei musei di Francia, scrisse un articolo contro l' idea di vendere i musei e venne allontanata dal suo incarico. Invece aveva ragione. Le opere d' arte sono ormai ridotte a merce senza qualità, senza identità».
Immagino che l' idea di affittare un museo per eventi privati non le piaccia affatto…
«L' idea del neo direttore tedesco degli Uffizi, Eike Schmidt, di dare in affitto delle stanze della galleria segna l' inizio della fine. O piuttosto la continuazione di una decadenza della quale lui stesso sarà il responsabile finale».
Lei ha guidato grandi musei. Ora ai direttori si richiede di essere anche dei manager. Quali possono essere dal suo punto di vista le conseguenze di un tale cambiamento?
«Guardi cosa succede al Centre Pompidou, dove si è chiusa da poco una retrospettiva dedicata a Jeff Koons. La mostra è stata appaltata a privati. Duemila metri quadrati di esposizione per mettere in scena una buffoneria. Una buffoneria che prende però autorevolezza dalle collezioni del Beaubourg, che sono il vero patrimonio del museo, come l'oro conservato nei caveau delle banche.
Sono Cézanne e Picasso a dare valore a Koons. I musei sono utilizzati come riserve auree per dar credito a operazioni di manipolazione finanziaria, forniscono quel deposito che dà pregio alle proposte del mercato privato. Quella di Koons è chiaramente un' operazione fraudolenta, un falso, una bolla speculativa. È quanto accade quando si preferiscono direttori manager. Come nel caso di Alain Seban, alla guida del Pompidou.
Ma per far funzionare il sistema museale servono soldi, dove trovarli?
«Il costo per mantenere un museo è ridicolo rispetto a quello della sanità o dei trasporti».
Al centro della riforma c' è l' idea di "valorizzazione"? Le piace?
«È un termine delle banche. Si valorizzano i soldi non le opere d' arte. Leggo che nei musei si apriranno ristoranti e bookshop. C' è bisogno di un manager per aprire un ristorante?»
Ha visitato la Biennale Arte?
«Tantissimi padiglioni da tutto il mondo, tutti uguali. Sono a Venezia da qualche settimana e quello che vedo mi spaventa. I musei sono molto frequentati, come le spiagge, ma non sono più frequentabili».
Come ridare significato all' arte?
«L'opera d' arte non significa più nulla, è autoreferenziale, un selfie perpetuo. I jihadisti dell' Is hanno decapitato l' archeologo Khaled Asaad. Da una parte abbiamo paesi che credono nell' arte al punto da uccidere e dall' altra pure operazioni di mercato».
Meglio tornare al passato?
«Non è possibile. Viviamo nel tempo dell' arte cloaca. Il museo è il punto finale di un' evoluzione sociale e culturale. È una catastrofe senza precedenti. Il crollo della nostra civiltà».



Anonimo ha detto...

O il popolino, meno male che ci sono gli intellettuali raffinati al soldo dell'immobiliare che dopo avere per cinquant'anni distrutto il circondario di Roma - hai voglia a spiegare al "popolino" perché si è dovuto eliminare il trenino dei Castelli - adesso ci devono spiegare gli immani vantaggi della svendita fuori legge dei beni pubblici.
Quanto alla ndrangheta e alla mafia in generale, il 98 % delle attività italiane fanno perno sul sistema mafioso. Voi siete vigili su blog e giornali perché la prima tutela per la ndrangheta è cercare di occultare le trame che collegano economia, clientelismo e riciclaggio, circoscrivendo il fenomeno mafia a saltuari momenti di associazionismo criminale, negando l'evidenza della stessa cronaca giudiziaria, trovando nel contempo nobili pretesti per proseguire nell'azione di sfascio estetico e sociale della società.
Poi, non si sa se vogliate convincere più gli altri o voi stessi che a sapere come funziona sia un solo anonimo, ma se pensate di censurare l'evidenza, nz nz nz.
La ndrangheta è vomito, e ha le sue zampe in ogni operazione economica irregolare, se agevolata dallo Stato, a partire dall'attuale sfascio di quel che resta dell'agro romano.
Quanto a Piazza Verdi, non si fa altro che rilevare una curiosa coincidenza, ossia che lo Stato consenta un irregolare alienzazione con un irregolare frazionamento immobiliare prevedendo una possibile concessione a una catena alberghiera (ancora!) di un'area in cui la ndrangheta sta dando il meglio di se'. Nient'altro. Evidentemente voi rilevate qualcosa di più.

Anonimo ha detto...

Dovremo spiegare al popolino che Antonio Cederna non capiva una mazza, e che il mentore dell'urbanistica moderna non è Wright ma roberto carlino; invece a bruzzese chiederemo lumi su quanto cacchio si mangia in Italia per vedere sfrattati da tutta Roma i negozi normali per essere sostituiti da una serie infinita di mediocri pizzerie, gelaterie ed enoteche, sempre mezze vuote.
I tessuti urbani storici NON VANNO TOCCATI, quindi non ha alcun senso parlare di infrastrutture, non stiamo sulla tangenziale, le cose vanno lasciate come sono, si costruisce e si riadatta dove non c'è niente, ossia IN PERIFERIA, non in centro.
Quanto alla capziosità tipicamente manipolatoria di anonimo h. 11,40, si ribadisce l'ovvio, ossia che:
Dove non ci sono parcheggi si gira a zonzo per ore, intasando il traffico.
I turisti a Roma non cercano l'albergo di lusso a Piazza Verdi, in mezzo agli uffici, casomai a Via Veneto, IN CENTRO; i ristoranti aperti a manetta sono mangiatoie della mafia; le sedi delle ambasciate sono temporanee, ma in ogni caso l'ambasciata è un modello di affidamento dell'immobile compatibile con la sua natura.
in conclusione, la cassa depositi e prestiti è una simpatica neo azienda che fa il porco comodo suo coi beni dei cittadini:

http://www.liberacittadinanza.it/sedi/roma/articoli/la-cassa-depositi-e-prestiti-sia-pubblica-e

Anonimo ha detto...

Altre falsità, il progetto va avanti coi soldi nostri, ossia coi beni pubblici. La cassa depositie e prestiti si vende la roba nostra per capitalizzare; il progetto di commercializzare un palazzo liberty è na munnezza, non "un progetto di altissimo valore".
E per finire, il "nuovo", non è un valore, ma solo una connotazione temporale, e questa, se si fa, sarà una nuova porcheria, e si chiamerà riqualificazione la privatizzazione della piazza che diventerà il salottino di rappresentanza dell'albergo di lusso a scapito dei residenti, mentre il comune a spese nostre si occuperà di fare la manutenzione stradale, una eccellente pulizia, e magari pure il parcheggio.
Mentre quando i residenti lo chiedevano non sistemava nemmeno la faccenda mercatino.

Una società privata che investe senza controlli denaro pubblico, per perseguire interessi privati. Ci spiega, a grandi linee, come funziona questo meccanismo infernale della Cdp?

Cassa Depositi e Prestiti è stato ente dello Stato dalla sua nascita nel 1850 e sino al 2003. In quell’anno è stata trasformata in società per azioni e al suo interno sono entrate col 30% di capitale le fondazioni bancarie, ovvero i principali azionisti delle banche di riferimento. Da quel momento, qualsiasi investimento di Cdp deve avere come scopo principale quello di produrre utili per gli azionisti (in dieci anni, le fondazioni bancarie hanno portato a casa dividendi pari a oltre il 10% annuo). Questo ha comportato che, per quanto riguarda il finanziamento degli investimenti degli enti locali, è scomparso il tasso agevolato, fino ad allora applicato, sostituito dal tasso di mercato; mentre per quanto riguarda gli altri investimenti, le scelte hanno unicamente scopi finanziari, senza nessuna considerazione dei bisogni del paese e delle necessità delle comunità locali.

Anonimo ha detto...

La ristrettezza mental della meta dei commenti qui sopra di gente chesi crede pure di essere colta/intelligente/moderna/di saperla veramente lunga ha dell'affascinante. Sono cosi intelligenti, colti, analitici, sensibili che non si rendono conto di vivere in una fogna...
Poveri diamanti affogati dalla merda

Anonimo ha detto...

Traduco, quanta gente per bene affogata in un mare di mafia, tra fiancheggiatori convinti di essere furbi, coi loro giochetti mentalisti vecchi come provenzano.
Come mai non funziona più tutto l'apparato per la persuasione di massa, sembrava così inespugnabile, mannaggia.

Anonimo ha detto...

Non sono virus, ma è semplice pubblicità invadente. Concordo comunque che il blog dovrebbe fare più attenzione verso coloro a cui viene concesso lo spazio pubblicitario.

Anonimo ha detto...

Romani dai nomi esotici come Gennaro Esposito.

Anonimo ha detto...

No veramente, leggo questi commenti e capisco la grandezza di kim jong un....

L'avete mai visto un four seasons? https://www.youtube.com/watch?v=8up2O8IAxTM

Anonimo ha detto...

Ma certo, non cogliete la grande opportunità di "riqualificare" una zona già qualificatissima? Stiamo in uno dei quartieri più chic e costosi di Roma, e ci serviva proprio una bbbella "riqualificazione".
Per carità, eh, non ci venite a parlare di riqualificare tor bella monaca, tor pagnotta, la magliana, tor pignattara, l'anagnina, noooo, ciò di cui si sentiva urgente bisogno è di RIQUALIFICARE PIAZ-ZA VER-DI.
E come no.

Anonimo ha detto...

E per favore, non ve ne uscite coi soliti discorsi populisti che si sta regalando una piazza di Roma alla speculazione immobiliare, e che palle, me sembrate che guevara.
E' la modernità, bellezza, ciò che piace al padrone riccone che ci trova un posticino da sguatteri-sgherri gli si deve servire su un piatto d'argento, e possibilmente con inchino a 90 °, per agevolare ulteriori libertà.
E dopo, mi raccomando, almeno dite grazie, che onore.

Anonimo ha detto...

Perché chi ha tutti questi soldi ha sempre ragione, è uno bravo, che merita di guadagnarne altri a spese dello spazio pubblico, è per questo che è necessario distruggere quanto prima ste du palle de costituzione de che guevara de *.

Ruggero Di Ceglie
Presidente dell'unione industriali anti che guevara de sto c* de mm*

PS four season, te amo, ricordate de me

Anonimo ha detto...

ma si , c'è un edificio storico, meglio ficcarci dentro un bel carrozzone statale pagato con i soldi pubblici.

Anonimo ha detto...

I soldi pubblici sono anche i tuoi soldi, quell'edificio è anche tuo, e il carrozzone statale lavora per lo stato, cioè anche per te. Se i privati non svenassero lo Stato, gli italiani invece di fare i lacché ai padroni forse recupererebbero dignità, dico forse, visto il servilismo nazionale, e certamente posti di lavoro come si deve, oltre a un'amministrazione funzionante e rappresentativa.
Ti ricordo che gli ospedali, i musei, i tribunali, sono "carrozzoni" pubblici, e se permetti hanno più importanza di un albergo da magnaccioni.
Io col mio palazzo del poligrafico non ho nessuna intenzione di far arricchire gli azionisti della cdp. Tu non lo so.

Anonimo ha detto...

Poi se l'idea di Stato non ti piace, puoi sempre andare nella jungla, finché c'è il suo patrimonio non è strame per tutte le vacche.

Anonimo ha detto...

"I PRIVATI CHE SVENANO LO STATO", questa me la segno.

Anche tu hai ragione, devolviamo oltre il 30% di quello che guadagnamo (quindi anche il 30% del tempo che lavoriamo duramente) a una massa di persone che questo sforzo lo dilapidano riuscendo a creare il degrado. Forse nella giungla si sta meglio.

Esci di casa che magari ti accorgi che PERFINO IL MONUMENTO PRINCIPALE VIENE UTILIZZATO COME ROTATORIA!!!! (sempre perchè nello stato è pieno di gente competente)

Anonimo ha detto...

ecco una bella città a misura di romano, piena di spazio pee maghine, e di lavoro statale

http://bfmedic.com/wp-content/uploads/2014/07/Pyongyang-Streetjpg.jpg

Anonimo ha detto...

ma la fate finita co sto mito dello stato che lavora per i cittadini. A Roma ci sarebbero talmente tanti inetti che potrebbero tirare a lucido l'intera provincia con lo spazzolino da denti piccolo...

Anonimo ha detto...

Hanno indubbiamente ragione, da quando ci sono i privati nello Stato funziona così bene, mica vorrete dar loro torto.
Vogliamo paragonare l'Italia di Leone o di Pertini con l'Italia attuale?
Molto meglio adesso, la mafia magari ogni tanto ammazza qualcuno, si mangia i soldi pubblici, fa crollare le autostrade ma molto meglio senza Stato e con Four Seasons.

Anonimo ha detto...

Passi Pertini che almeno ha giocato a carte con Zoff con la coppa del mondo sul tavolo, ma citare Leone come esempio di buona politica e di efficienza è semplicemente ridicolo.

Anonimo ha detto...

L'italia di Leone è quella di cinquant'anni fa, forse tu sei rimasto li...

Anonimo ha detto...

L'italia di leone, quella del vajont, dello scandalo lockheed, del sequestro moro. L'italia di Pertini, quella dello scempio del belice, della strage di bologna, di quella di ustica, dei fatti di comiso.

E' PROPRIO MERAVIGLIOSA LA TUA ITALIA CATTOCOMUNISTA.

Dario ha detto...

L'ironia è che a Piazza Verdi sorgeva il primo garage multipiano di Roma, la casa dell'automobile, demolita negli anni '60 per farci un (brutto) palazzo per uffici.

https://www.youtube.com/watch?v=al2T2M0N8XY

Anonimo ha detto...

Che ridicoli, ha perfettamente ragione, l'Italia incivile e migratoria di oggi non ha niente a che vedere con la bella Italia anche solo degli anni'80 e più si va indietro e meglio è, sia per la qualità umana che sociale.
E' chiaro che se tu riassumi un periodo coi suoi quattro salienti episodi criminali, buonanotte, basta vedere un film per capire che siamo passati dalle stelle alle stalle.

Anonimo ha detto...

l'italia incivile e migratoria è composta al 85% da gente gia ampiamente adulta nei tuoi gloriosi anni 80, evidentemente la mentalità dannosa parte da li.

Anonimo ha detto...

Non è che così hai contraddetto le sue affermazioni, le hai confermate.
C'è semplicemente la selezione naturale al contrario, la feccia dilaga dal dopoguerra come un virus e con metodiche marziali si è fatta largo a scapito della civiltà.
Per accelerare il processo si sono importate masse di immigrati pronti a tutto, strumentali a imporre il vomito sociale, quello è.
Ciò si è potuto fare grazie alla privatizzazione dello Stato, secondo metodiche come il project financing, ossia lo Stato paga e il privato guadagna, mh, perfetto, poi sarebbe lo Stato il carrozzone.
I privati scelgono chi far sopravvivere nel sistema su criteri di complicità, e così la piramide di feccia cresce esponenzialmente, ecco perché oggi ci sono meno eventi criminali eclatanti, perché in un certo senso non c'è più l'opposizione bene-male, il meccanismo stato -società è quasi interamente mafiosizzato, e quindi pacificato.
Dubito anche che vogliano mettere ancora bombe e tritolo, non ne hanno più bisogno.
Per questo o si svelano ora i metodi e le truffe o mai più, ora o mai più, non bisogna stancarsi di denunciare ogni anomalia pubblico-privato, e quando è il caso, e quasi sempre lo è, di chiamarla col suo nome, che è MAFIA.

Anonimo ha detto...

urlano alla speculazione immobiliare, perchè non possono attaccarsi alla "golada e gemendoh"

Anonimo ha detto...

Qui gli unici a urlare e a fare i furbi sono quelli che sperano di continuare a fare i parassiti sulla cosa pubblica.
Chi ha ragione non ha alcun bisogno di agitarsi, gli basta riferire la verità, che i ladroni cercano di occultare.

Anonimo ha detto...

chi ha scritto questo articolo è sicuramente di parte se non anche tra i promotori e responsabili del progetto di "riqualificazione" dell'edificio e della piazza. Mi Meraviglio che Romafaschifo si sia prestata a pubblicarlo.

Anonimo ha detto...

Amcora co stà storia dell'hotel di lusso e megozi etc...non fanno e non faranno niente in quel palazzo, questa ormai è diventata la leggenda metropolitana numero uno.
Sono anni ormai che hanno abbandaonato il progetto perchè hanno viato che il aoffitto dei piani è troppo alto per cui avevano deciso di soppalcare facendo più più piani, ma poi si sono accorti che gli enormi finestroni sarebbero sati divisi in due dal pavimento, percui ciaoooo

Anonimo ha detto...

Ma sì! W le maghine! A fanculo Romafaschifo e Marino!

Anonimo ha detto...

Ma perché uno dovrebbe togliere le macchine proprio da QUESTA piazza? Ce lo fate capire? Non mi pare piazza Navona. E' una bella piazza residenziale con un ex palazzo del ministero del tesoro.
Eh. Embè? Le levi da qui intasando il gtraffico delle strade adiacenti, per?
Mica per farci il salottino privato dell'albergo, nooo.

Anonimo ha detto...

Per ridare una dignità ai cittadini e non farli vivere in una cazzo di autofficina a cielo aperto.

Anonimo ha detto...

I cittadini di Roma sono concentrati a piazza Verdi sotto il futuro four season? Nessuno nell'adiacente via Rossini o a Viale Liegi? Vedi quante cose si imparano.

Accelerix ha detto...

Ma perchè non trasformare ledificio della ex zecca in un parcheggio multipiano gestito dal comune?

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