Ovunque ci sono tag, vandalismi e graffiti, ma solo a Roma non si fa nulla per debellare il fenomeno. L'esempio dei No TAG Bologna

29 giugno 2014




Da stamattina, del decoro della città si occupa una squadra particolare: persone fino a ieri senza lavoro, inserite in percorsi di reinserimento lavorativo e sociale, che vengono da periodi di difficoltà, disoccupazione, detenzione. È il progetto di rimozione del “vandalismo grafico” dai muri della città che è partito stamattina sui muri di Bologna: sono i dipendenti di tre cooperative sociali bolognesi a lavorare alla rimozione di tag e graffiti dagli edifici pubblici di proprietà del Comune di Bologna.

Un corso intensivo li ha tenuti impegnati fino ad oggi, per imparare quanto necessario su materiali, superfici, tecniche, sicurezza, gestione dei cantieri e introdurli a questo nuovo lavoro: da stamattina è stato attivato il primo “cantiere scuola” in via Azzo Gardino, nel quale, accompagnati dai supervisori dello Studio Leonardo, affineranno il metodo di lavoro, i tempi ed ultimeranno la pulizia dei muri del Giardino 11 settembre e di altri edifici dell’area della ex Manifattura Tabacchi.

I graffiti vengono prima rimossi con prodotti specifici, poi la superficie viene ritinteggiata e infine si applica una vernice protettiva che renderà le eventuali prossime rimozioni più semplici. I lavori proseguiranno nei prossimi mesi, interessando sedi di quartiere e del Comune, teatri, scuole, biblioteche, musei,  a partire dal centro storico.  L’azione interviene sulla critica situazione dei graffiti in città per la quale anche imprese, commercianti e cittadini si stanno attivando su diversi fronti: questa specifica azione viene finanziata dal Comune di Bologna con 500.000 euro ricavati dall’imposta di soggiorno e prevede interventi anche su Archiginnasio, Teatro comunale, Palazzo Baciocchi (parte sul retro), ex basilica di Santa Cristina e Museo Morandi, Montagnola e scalinata del Pincio. Per questa attività è stata fatta la scelta innovativa di non selezionare ditte specializzate in cantieri di riqualificazione dei muri ma di coinvolgere come valore aggiunto le cooperative sociali della città, che da anni lavorano sul territorio, costruendo così una preziosa occasione di inclusione sociale e di reinserimento al lavoro di persone svantaggiate che hanno così anche la possibilità, grazie al progetto, di formarsi a un nuovo mestiere.

Il progetto arriverà nel 2014 anche nelle scuole più imbrattate della città, dove i bambini ed i ragazzi di scuole primarie e secondarie di primo grado saranno coinvolti con attività didattiche dedicate nell’approfondimento del tema del decoro urbano ma soprattutto parteciperanno personalmente, pennelli alla mano, alle attività di riqualificazione e pittura, così come progetteranno e realizzeranno successive azioni di sensibilizzazione dei propri compagni, famiglie e di tutti i cittadini affinché il lavoro ultimato resti intatto il più a lungo possibile.

Le metodologie di intervento sono state concordate dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici che ha collaborato con i tecnici del Comune di Bologna: i lavori saranno svolti da Fare Mondi di Piazza Grande Cooperativa Sociale, Cooperativa Sociale Verso Casa e Società Cooperativa Sociale It2 con la collaborazione del Centro Antartide di Bologna che curerà le attività educative e di comunicazione.


http://notagbo.wordpress.com/

7 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

è necessario fare delle lezioni di educazione civica attualizzata e strutturata sulle conseguenze del vandalismo, sulle differenze con altre città, sui costi della manutenzione, sull'idiozia, nelle scuole medie e superiori

franci

Anonimo ha detto...

Adesso arriva quello che "non capite la street art"

Anonimo ha detto...

Pero a Roma ci sonó i Pics. Se gli inviate una Mail in genere sono molto efficienti. Il vero problema e' limitare la vendita delle bombolette spray, che oggigiorno chiunque può acquistare a 3 euro per strada!

un incazzato ha detto...

I Pics sono 4 gatti che devono farsi il mazzo per pulire km di muri imbrattati, che ovviamente nel giro di pochi giorni torneranno ad esserlo. L'iniziativa bolognese , compresa anche la sensibilizzazione nelle scuole, è più completa e specifica. Roma e il popolo romano devono solo che imparare.

paola ha detto...

Bella iniziativa, ma incompleta se non si contrasta e penalizza chi imbratta(magari inserendo nel gruppo di pulitori proprio i vandali). Ovviamente a Roma tutto ciò è fantascienza.......

Anonimo ha detto...

Vuoi mettere i bolognesi con quella massa di pecore levantine intorpidite da troppa coda alla vaccinara e paiata dei romani? Basta vedere il comportamento delle due popolazioni di fronte a nevicate, terremoti, e quant'altro. Sono sicuramente più efficienti gli zingari. Meglio farli fare a loro sti lavori, al limite.

Anonimo ha detto...

c'è il gruppo Retake Roma che organizza spesso "ronde" di pulizia nei quartieri. cercate la pagina FB

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