Piccolo reportage sull'Ardeatina. Ma comunque lasciamola così, buona per il rally

26 aprile 2013




Leggo molto di frequente il vostro blog e mi sono deciso a fare un piccolo reportage fotografico sulle condizioni dell'Ardeatina, sperando che qualcuno abbia finalmente cura di sistemarla come si deve. Ci sarebbero tante di quelle cose da scrivere che impiegherei troppo tempo, per questo ho cercato di riassumere in breve la situazione.
Per chi come me affronta ogni mattina questa "strada", se così è possibile chiamarla, la situazione sta diventando insostenibile. Tralasciando il già enorme problema del traffico, l'altra questione rimane quella delle condizioni della strada, che sono a dir poco pietose. Le foto allegate (scattate nei pochi tratti in cui c'è la possibilità di fermarsi) rappresentano solo una piccola parte della quantità enorme di buche, o meglio voragini, di cui è costellata la strada. Chi si trova a percorrerla spesso, vista la mancanza di alternative veramente valide, è costretto a dover fare continui slalom, creando non pochi problemi di sicurezza. Per non parlare di quando si aggiunge la pioggia, che la rende un tracciato degno del campionato mondiale rally. 
Il problema è causato principalmente dalla miriade di autocarri che costantemente affollano la strada, che nonostante alcuni incidenti anche mortali e l'ordinanza che ne vieta il transito in un determinato tratto, continuano a martoriare questa fondamentale arteria per il traffico romano. 
Le buche, come si può vedere nelle immagini, sono letteralmente rattoppate di tanto in tanto e conseguentemente si riformano dopo un breve periodo di tempo. Giudicate voi se è possibile avere strade in queste condizioni in un paese normale.

2 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

hai capito perchè a roma sono diffusi i suv , con le strade di merda che si ritrova

marchetto ha detto...

"Chi si trova a percorrerla spesso visto la mancanza di alternative veramente valide".
Appunto, invece noi con i camion dobbiamo allungare di 25km per raggiungere la zona industriale più grande di Roma ed esistente dagli anni '70.
Grazie ad un divieto messo 1 anno fa che ci lascia senza alternative valide

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