Rassegna stampa ragionata: metro b1, Alemanno in tute le salse, arredo urbano e strisce pedonali fai da te, Ici, tunnel Ara Pacis e i pittori a Navona

11 settembre 2011
Non so, se io lavorassi al Corriere dopo aver pubblicato certe dichiarazioni mi andrei, come si dice a Roma, a ripone!

Ah, a proposito. Ma secondo voi perché per i pittori di Piazza Navona hanno fatto delibere stringentissime, che contemplano tutto, anche dove devono tenere le apette-maazzino, quanti cm devono essere grosse le loro cartelle porta-dipinti ecc mentre per bancarelle camion-bar l'anarchia deve regnare sovrana nei secoli dei secoli. Gasperini, forte coi deboli e debolissimo coi forti, neh? Intanto la città muore sotto una crosta putrida di ambulanti. Regole egualmente stringenti sugli ombrelloni, sui furgoni-magazzino perennemente in terza fila e sui colori e gli 'arredi' dei camion-bar fissi di fronte ai più improtanti monumenti del mondo sono troppo dure a farsi eh? E pensare che Alemanno, nel 2008, le aveva promesse come impellenti...

Ancora complimentoni ad Italia Nostra il cui inutile e ridicolo blabla attorno al tunnel dell'Ara Pacis (se Italia Nostra è contraria, significa che l'opera va fatta purchessia) è servito al Fatto per alzare ancora un po' di polvere.

Se solo a Roma la chiesa pagasse le tasse per i beni che utilizza a fini commerciali, la città sarebbe più ricca di Montecarlo.

Dopo le irregolarità trovare all'Hotel Plaza e la corretta richiesta di declassamento delle stelle dell'hotel, il direttore risponde: se mi declassano vuol dire che mi costringono a licenziare parecchie persone. Un ricatto patetico. Invece di declassarlo, chiudetelo proprio.

La cosa assurda non è che gli ambulanti truccano la targa del furgone per entrare in ZTL, la cosa assurda è che ci siano postazioni di ambulanti dentro la ZTL. Tutto il resto, come diceva Immanuele Kant, è conseguenza!

Ecco, grazie a Libero vediamo quel che davvero interessa ad Alemanno: non certo Roma, ma la partita politica nazionale. Una squallida lotta di potere in cui il Nostro cerca di non venire spazzato via. Si gioca tutto sul piano generazionale, coi cinquantenni suonati che lottano contro i quarantenni. Non hanno ancora capito che la partita, invece, si giocherà sempre di più sulla qualità delle persone. Alemanno, dunque, non potrà che essere perdente.

Come mai tutto questo veleno da parte del Messaggero contro un atto che tutto è meno vandalismo e che, invece, dovrebbe moltiplicarsi ai quattro angoli della città?

A Madrid tre anni per una intera metro da 30 stazioni. A Roma cinque anni (che diventeranno 8 o 11) per un mini-prolungamento di due stazioni. Non ci sono parole. Basta!

Per ora questo problema è un lusso per noi. Si facciano i dissuasori, pur che si facciano, possono essere anche fatti in mille modi diversi. Basta che impediscano alle auto di fermarsi.

Gli amici del Comitato SecondoMe, invece di chiedere posti auto, dovrebbero comprendere che in quartieri dove, dopo quarant'anni di attesa, arriva la metropolitana, i cittadini dovrebbero preoccuparsi di vendere le loro auto private e fare senza, piuttosto che di richiedere posti (per di più gratuiti, orrore!) per stoccarle!

Alemanno e i manifesti "osè". La storia pietosa di cui potete leggere su Cartellopoli.net. Alemanno pensi a rimuovere i 200mila cartelloni abusivi che hanno cambiato la faccia a Roma e eviti di pensare all'immagine della donna. Se davvero ci tenesse da tempo si sarebbe allontanato dal partito di cui invece ha la tessera.

2 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Non in molti lo sanno: ma neanche i sindacati pagano l'ICI sugli immobili... Si dice sempre della Chiesa, ma i sindacati zitti zitti hanno il loro bel lucro da questa vicenda.

Caterpillar ha detto...

La storia dei vigili che indagano sulle strisce pedonali mi ricorda quei romanzi/film dove tutto è al contrario e i vari apparati indagano su chi vuole mettere ordine e pulizia

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