Un breve video da Milano per capire in pochi istanti quale rivoluzione si può fare con le ciclabili leggere

9 febbraio 2016

Costo zero, rivoluzione sul traffico, svolta sulla sosta, miglioramento della sicurezza per chi va in bici (e a Roma, checché se ne dica, sono tanti: sempre di più), riduzione dei margini operativi per i cafoni e vita cento volte più facile per chi è chiamato a pulire le strade. Lo stanno capendo in tutta Italia, da Verona a Firenze da Bologna a Milano da cui provengono queste immagini: trasformare la sosta delle auto da un problema enorme ad una chance per la mobilità si può. In un attimo.

A Roma un prototipo ce lo abbiamo. E funziona. Sta a Via Portuense nel tratto che traversa la bidonville dei 'biciclettari' di Porta Portese. Non si capisce perché una cosa simile, che potrebbe togliere decine di migliaia di spazi alla sosta selvaggia e potrebbe generare a costo pressoché zero migliaia e migliaia di km di piste ciclabili sicure non sia applicata in maniera massiva. Con poco si potrebbe trasformare radicalmente la città. 
Per ora ne senti parlare esclusivamente il Movimento 5 Stelle e nessun altro. Ne il PD ne la destra osano parlarne: le cose a costo zero non prevedono markup di corruttela. Quella corruttela grazie alla quale PD e partiti della destra stanno in piedi. Ecco perché progetti come questo sono pericolosi, destabilizzanti. 

41 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Milano da sempre bagna il naso a Roma in materia di mobilità e visione del futuro. Questo è l'ennesimo esempio.
Ed ora pitecantropi, scatenatevi!

Lorik ha detto...

A roma non la vedremo mai una cosa così..anzi le vedremo, 2 settimane poi torna lo schifo di prima...

Anonimo ha detto...

negli spazi "zebrati" vige il divieto di transito.....
quindi se io parcheggio e apro lo sportello il ciclista paga i danni.....
giusto?

Nico ha detto...

Ma è Renzi che parla? :)

Massimo ha detto...

A me sinceramente queste soluzioni paiono pure un po' troppo "leggere", ben poca è la protezione per i ciclisti, però piuttosto che niente ben vengano queste soluzioni. Dirò di più, è da anni che vado dicendo che sarebbe buona cosa prevedere proprio delle corsie apposta per le "due ruote", siano esse a motore od a pedali, così si ridurrebbe a zero anche il pericolo generato dai maledetti motociclisti "zigzagaroli"!

Anonimo ha detto...


Inadatte ed illegali: non hanno la larghezza minima consentita!
Sono un rischio per i ciclisti in primis e per i pedoni, poi.
Mi sembra un'operazione di propaganda e nulla più.

Figuriamoci poi a Roma ... quanto durerebbero senza transenne in molibdeno???

Anonimo ha detto...


Soluzione ridicola ed inapplicabile.
Le piste sono ridicole ed inutilizzabili, se incrociano due biciclette non ci passano! Inadatte poi del tutto ad una situazione come quella romana.

Interessante invece sarebbe dedicare una corsia intera alle bici ... ma poi chi controlla che non ci vanno i motorini o che ci parcheggiano il SUV?

Anonimo ha detto...


A Roma, senza un minimo di protezione, i cafones ci parcheggerebbero sopra senza nemmeno accorgersene o ci sfreccerebbero con lo scooterone.
Per cui come minimo ci vorrebbero delle transenne o dei paletti di protezione (che comunque non costano certo uno sproposito).

Anonimo ha detto...

Premesso che sono di Milano, e premesso che via Tortona non si possa esattamente definire in centro, specie il tratto con la ciclabile, dato che nell'ultima parte è anche presente il pavé che risulterebbe persino pericoloso per le bici, vorrei evidenziare come la ciclabile sia di dimensioni contenute, sostanzialmente è stretta, perché dovrebbe essere una ciclabile a senso unico, infatti la strada di per sé è a senso unico e l'amministrazione ha così pensato di far circolare le bici nel corretto senso di marcia insieme agli autoveicoli mentre nel senso di marcia opposto, ossia andando verso la circonvallazione e la periferia, in sicurezza realizzando una ciclabile. Detto ciò il signore che realizza il video decantando quella ciclabile di 1 chilometro e mezzo la sta pure percorrendo contromano, come si può anche vedere dalle frecce disegnate per terra.

Anonimo ha detto...

non ci posso credere che c'è qualcuno che trova comunque da criticare perchè le ciclabili sono troppo strette! Siete meravigliosi, continuate così.

Anonimo ha detto...

Meno male che adesso a Roma grazie al golpe Renzi-M5S-Santa Sede abbiamo il Commissario Tronca, giunto proprio dalla capitale morale per esportare l'efficiente e pragmatico "modello Milano" nella capitale effettiva,dove non funziona nulla e dove la qualita' della vita peggiora giorno dopo giorno, per curare tutte i mali e le disfunzioni di questa citta' proprio ispirandosi al lifestyle meneghino...A tal proposito, all'esimio Commissario siculo-milanese vorrei fare l'ennesimo accorato appello: visto che dovunque ha esercitato le sue funzioni e'stato un fallimento,ammetta per una volta nella sua esistenza di non essere in grado di svolgere il compito a cui lei, su imposizione governativa di Alfano, e' stato costretto controvoglia ad adempiere; ritorni nella sua splendida citta' adottiva (da dove e' stato allontanato proprio per togliersela dagli zibidei), oppure torni nella sua calda terra natia di Sicilia a godersi la pensione, ma liberi finalmente questa citta' che lei odia, come detesta i suoi abitanti (debitamente ricambiato), che in pochi mesi di sua gestione sta finendo di cadere a pezzi. TRONCA VATTENE

Anonimo ha detto...

Son talmente avvezzi a seguire il codice della strada che la freccia di senso unico per le ciclabili non l'han neanche vista, vuoi che capiscano di larghezza delle carreggiate? Aspetta e spera, fratello.

Anonimo ha detto...

Cari amici romani,
abito nel quartiere Tortona-Solari e quindi credo di sapere di cosa parlo... l'autore di questo post evidentemente è poco informato... se volete farvi una cultura visitate la pagina FB https://www.facebook.com/qts30/?fref=ts che racconta i disastri che queste economicissime piste ciclabili (e sono un amante delle 2 ruote!) da €1.000 al metro lineare (totale costo € 1.600.000) stanno portando al quartiere... per non parlare del fatto che nella efficientissima Milano i lavori sono iniziati a dicembre 2014 e tutt'oggi l'unica ciclabile aperta è quella di via Tortona riportata nel video.
Le piste sono per la maggior parte in struttura (altro che leggere!) e sono monodirezionali nel senso che chi in bicicletta va nel senso di marcia delle auto va nella sede stradale e chi va in contromano può usare la ciclabile... sì certo! voi ci credete?
Altro: beh, per esempio il fatto che questo intervento ha rimosso la bellezza di oltre 400 stalli auto per i residenti del quartiere sui 1.200 complessivi... immaginatevi che da un giorno con l'altro 1 macchina su 3 di un residente non trova più dove parcheggiare... come pensate che stiamo ora? Maggior traffico dovuto alle auto che girano disperatamente alla ricerca di un posto (se prima ci volevano 5 minuti ora non te ne bastano 20 per parcheggiare a 1km da casa), maggior disordine dovuto a auto parcheggiate dove capita... colpa dei cittadini cafoni o di un'amministrazione che non ha saputo e voluto pianificare un intervento tra l'altro eseguito in concomitanza con i lavori della nuova linea della Metro4 che passa proprio di lì e che comporta altri innumerevoli disagi?
Pensate che persino Ciclobby si è dissociata da questo tipo di ciclabili così costose e per di più realizzate in quartiere dove ora vige il limite dei 30 km/h...

Anonimo ha detto...

Se facessero una cosa così a Roma sarebbe un miracolo.
Non sarebbero le corsie ciclabili del nord europa....ma sarebbe comunque un enorme passo avanti.

Il problema però è sempre lo stesso.
Il 99 per cento dei romani usa l'auto e queste piste ciclabili tolgono posti auto.
Non credo che la maggioranza dei romani sia contenta di vedersi i posti auto (aggratis) ridotti.

Sognare non costa nulla..



Anonimo ha detto...

Eh sì, solo solo gli adepti di quelli stramboide di Patti Smith possono salvarci...senza avere il consenso necessario per governare da soli o uno straccio di programma sull'economia, per fare un esempio, ma sulle bici sanno il fatto loro, cazzo. Eh, ma fra un po' ci sarà un nuovo sceriffo in città...

Anonimo ha detto...

La comunità va anche indirizzata, se dovessimo considerare solo quello che vogliono i romani staremmo freschi!! Allora dovremmo abolire il lavoro e far fare la spesa gratis!!

>Diminuire il traffico su auto aumenterebbe di molto la qualità della vita, e le strade, credetemi, sono molto più piacevoli senza catorci ai lati, vai anche a lavorare più sereno...

Anonimo ha detto...

All'amico meneghino che ci ha dato la sua opinione ricordo con affetto che lo scopo principale delle ciclabili è proprio quello di togliere posti auto. Solo così, infatti, si può condurre il popolo a riflettere se è necessità o vezzo avere una macchina propria (perlopiù seconde e terze macchine). Se proprio vi mancano questi 400 posti (ma vedrai che col tempo saranno di meno) chiedete che vi facciano un parcheggio interrato riservato ai residenti. Cioè che bisogna dimostrare di avere la residenza in zona per entrarci mostrando la propria C.I all'addetto.
ciò detto se l'associazione si chiama ciclobby, presumo fusione tra ciclo - ossia bici - e hobby, allora forse è normale che non capiscano le ciclabili per bene visto che quelle non sono pensate per hobbisti ma per persone che mollano l'auto allo sfasciacarrozze e la sostituiscono con una bici (eventualmente elettrica). Molte auto vengono infatti utilizzate per percorsi relativamente brevi percorribili pedalando. Tipo andare a fare le piccola spesa nei negozi vicini a casa.

Anonimo ha detto...

"migliaia e migliaia di km di piste ciclabili"
Mi viene in mente l'ingegner Cane...

Anonimo ha detto...

MILLE!

Anonimo ha detto...


Le piste ciclabili, o si fanno bene o è meglio non farle!
La larghezza minima consentita è di 1,5 metri!
Quelle milanesi sono illegali e troppo piccole!
Sveglia! Ne va della sicurezza dei ciclisti.
Senza transenne in titanio/molibdeno/granito poi a Roma sarebbero del tutto inutili ...

Anonimo ha detto...

1,5 sono quelle bidirezionali non ci provare neanche a farci fessi.
Poi per quel che riguarda Roma già accadde che si lamentarono dei parcheggi mal fatti - non ricordo la strada - ma era una ciclabile leggera. Certe volte non è inciviltà è mancanza di elasticità mentale.

Anonimo ha detto...

spero che questa volta mi pubbichiate in quanto l altra volta
non lo avete fatto.
Io non voglio ne polemizzare ne andare contro questa lodevole iniziativa, ma vorrei considerare solo alcuni punti.
1: bisognerebbe indagare a roma quante persone sanno andare in bici dai 45 anni in su ( presumo che i piu giovani ci sappiano andare tutti)
2: anche le persone che sanno andare se fisicamente sono sani da poterci andare o hanno delle limitazioni
3: tendenzialmente le persone vuoi per quando piove vuoi per il freddo vuoi per insicurezza non se la sentono di andare in bici
4:per fare la spesa e piu comoda l auto della bici(se prendo casse d acqua e spesa varia dove la metto)
5: se cambiasse la normativa e si potesse usare la bici elettrica come un motorino e non come adesso a pedalata assistita si incrementerebbe di piu la sua diffusione secondo me.

Anonimo ha detto...

Bisogna che la gente capisca che la bici non è un passatempo per la domenica, ma un'alternativa agli altri mezzi di locomozione. Il raccordo anulare per le bici o le ciclabili leggere fatte a cazzo di cane non smuoveranno la situazione. Serve ridisegnare la città e tutte le strade, assegnando maggior spazio a pedoni e biciclette. Il futuro delle metropoli è questo e noi italiani (specialmente meridionali) arriviamo sempre con decenni di ritardo.

Anonimo ha detto...

1: bisognerebbe indagare a roma quante persone sanno andare in bici dai 45 anni in su ( presumo che i piu giovani ci sappiano andare tutti)

Saper andare in bici non c'entra una beneamata ceppa con l'età. Al massimo mi potrai dire che quelli sotto i tre anni non sono molti. Poi perché da 45 anni in su? Che c'è uno studente di 14 non può andare a scuola in bici? Con casco obbligatorio magari?

2: anche le persone che sanno andare se fisicamente sono sani da poterci andare o hanno delle limitazioni

Se hai delle limitazioni fisiche oggettive tipo "mi manca una gamba" non usi neppure l'auto. I kg di troppo sono un ostacolo fittizio se ti riverivi a questo.

3: tendenzialmente le persone vuoi per quando piove vuoi per il freddo vuoi per insicurezza non se la sentono di andare in bici

Ok alcuni non ci andranno per freddo/pioggia ma non fare piste ciclabili vuol dire non farci andare manco gli altri per paura di diventare un tutt'uno con l'asfalto.

4:per fare la spesa e piu comoda l auto della bici(se prendo casse d acqua e spesa varia dove la metto)

Infatti si parla di piccola spesa: pane, latte o roba piccola. Per l'altra ti organizzi si con l'auto, ma magari nel fine settimana o in orari in cui non fai traffico a chi sta andando a lavorare. Hi presente i supermercati che aprono di domenica mattina?

5: se cambiasse la normativa e si potesse usare la bici elettrica come un motorino e non come adesso a pedalata assistita si incrementerebbe di piu la sua diffusione secondo me.

Se la usi come un motorino allora fatti un motorino e pagaci le tasse. Una bici è tale se pedali. Poi io non sono un salutista ma dicono che fa tanto bene alla circolazione delle gambe. Capisco che l'impatto iniziale sia terrificante, ma col tempo ci si guadagna in salute risparmiando pure i soldi della palestra.

Anonimo ha detto...

Mi permetto di dissentire. Un intetvento del genere non è a costo zero. La realizzazione di ciclabili leggere e di corsie di parcheggio riduce la superficie destinata ai veicoli a motore, quelli cioè che rovinano il manto stradale e che ne determinano costi di manutenzione altissima. Parcheggi (che non devono essere tavoli da biliardo) e ciclabili (sottoposte ad uno stress molto basso) invece non hanno bisogno di manutenzione costosa e comporterebbero la riduzione della superficie più soggetta a manutenzione.
Pertanto non è a costo zero ma anche al netto delle esternalità più positive, costituiscono un vero e proprio risparmio.

Anonimo ha detto...

ma non siete stanchi di postare foto a caso di città a caso per far vedere che sono messe meglio di Roma?
l'hanno capito pure i sassi che il problema sono i romani... di esempi ce ne sono a migliaia anche senza arrivare fino a milano, manca la voglia di rimboccarsi le maniche e fare qualcosa. ma evidentemente ai romani piace vivere così o ne traggono vantaggio per cui gli sta bene

Anonimo ha detto...

quando si tratta di "piste" Milano è sempre prima.

Anonimo ha detto...

Milano è stata distrutta tempo fa. E' un buco con tre monumenti tre di numero in cui puoi fare anche piste da skateboard senza il rischio di compromettere alcunché.
A Roma le ciclabili servono solo alle cooperative di carminati, che hanno in concessione la manutenzione.

Anonimo ha detto...

Al genio sopra di me vorrei far notare che nonostante i 3 monumenti in croce la viabilità di Milano è complessa tanto quanto quella di Roma e a causa della sua struttura medievale non possiede strade larghe e ampie come quelle della capitale. Risulta quindi persino più difficile andare ad ottimizzare gli spazi per ricavare piste ciclabili o preferenziali. A Roma invece disponete di strade larghissime dove non si capisce neanche in quante corsie sia divisa la carreggiata e in cui lo spazio per ciclabili, preferenziali o corsie riservate ad esempio ai tram potrebbero starci benissimo.

Anonimo ha detto...

Ormai sta puttanata che a Roma non si può fare niente solo perchè ci stanno monumenti e resti ovunque e perchè e' troppo grande ve la siete raccontata talmente tante volte che incominciate pure a credervi.

Anonimo ha detto...

Non per l'articolo, condivisibile o no, ma per la maggior parte dei commenti, a Roma non si può. Perchè? Semplice. a Roma ci stanno i romani. E tutte le scuse sono buone, la più buona è sicuramente quella che in teoria si potrebbe fare, ma i romani la utilizzerebbero come parcheggio.

Anonimo ha detto...

Struttura medioevale di Milano? Mi sfugge.
Dove, di grazia?
A quarto oggiaro?

Anonimo ha detto...

Milano è un buco, se ti vuoi illudere che sia paragonabile a Roma ti comprendo, i sogni son desideri.
Chiaro che se io faccio come nel nord Europa, abbattendo tutto ciò che c'è di bello in una città, riducendola a un deserto di rotatorie e spartitraffico gialli, convinto così di avere A MODERNITA', ottengo un deserto in cui urbanisticamente posso tranquillamente buttare qualunque cosa.
A Roma, lo ripeto, le ciclabili a tappeto servono alla mafia, come ogni spesa che trova tanto favore nella popolazione.
Provaci a mettere le ciclabili in Viale Trastevere.
Buttiamo giù San Crisogono?

Anonimo ha detto...

Sono trascorse ormai due settimane dall’arresto da parte dei carabinieri del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) di 37 persone tra cui l’ex NAR Massimo Carminati e il suo collaboratore l’imprenditore Salvatore Buzzi. L’ordinanza, a cui sono stati assegnati i nomi Mondo di mezzo, o Mafia Capitale, è raccolta in un faldone di oltre 1000 pagine disponibile anche online. Il documento è lungo e dettagliato e alcuni particolari sono emersi solo dopo qualche giorno man mano che i giornalisti ne leggevano una parte.

E così, andando avanti nella lettura, si scopre che il sistema criminale messo in piedi da Carminati, Buzzi e compagnia aveva messo le mani anche sulla gestione e la manutenzione delle piste ciclabili romane.
Il reato contestato dai magistrati è l’evasione dell’IVA su un appalto di 800 mila euro aggiudicato da una cooperativa che fa capo a Salvatore Buzzi per la manutenzione di alcune piste ciclabili. La coop in questione si sarebbe aggiudicata l’appalto grazie all’intermediazione di tale Claudio Turella, l’uomo che secondo le indagini “garantiva al sodalizio continuità tra le diverse Giunte capitoline, consentendogli di esercitare pertanto le proprie
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Sono trascorse ormai due settimane dall’arresto da parte dei carabinieri del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) di 37 persone tra cui l’ex NAR Massimo Carminati e il suo collaboratore l’imprenditore Salvatore Buzzi. L’ordinanza, a cui sono stati assegnati i nomi Mondo di mezzo, o Mafia Capitale, è raccolta in un faldone di oltre 1000 pagine disponibile anche online. Il documento è lungo e dettagliato e alcuni particolari sono emersi solo dopo qualche giorno man mano che i giornalisti ne leggevano una parte.

E così, andando avanti nella lettura, si scopre che il sistema criminale messo in piedi da Carminati, Buzzi e compagnia aveva messo le mani anche sulla gestione e la manutenzione delle piste ciclabili romane.
Il reato contestato dai magistrati è l’evasione dell’IVA su un appalto di 800 mila euro aggiudicato da una cooperativa che fa capo a Salvatore Buzzi per la manutenzione di alcune piste ciclabili. La coop in questione si sarebbe aggiudicata l’appalto grazie all’intermediazione di tale Claudio Turella, l’uomo che secondo le indagini “garantiva al sodalizio continuità tra le diverse Giunte capitoline, consentendogli di esercitare pertanto le proprie influenze, indipendentemente dall’area politica al potere”. In cambio di questa intermediazione il Turella avrebbe richiesto una mazzetta da 100 mila euro successivamente rinegoziata in 30 mila.

Ma l’episodio dell’evasione dell’IVA, citato da molti giornali, non è purtroppo l’unico che riguarda le piste ciclabili della capitale: alcune intercettazioni hanno rivelato infatti una forte pressione da parte di alcuni uomini legati a Buzzi per appalti riguardanti le ciclabili, anche superiori ad 800 mila euro, ad esempio si parla di 2,5 milioni suddivisi tra gestione delle piste e delle aree verdi.

In questo contesto, a nostro giudizio una grave responsabilità è da attribuirsi anche al sindaco Marino e al suo staff. Il primo cittadino infatti ha fatto del miglioramento della mobilità per i romani il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale, e la pessima condizione in cui versano le poche piste ciclabili della città gli avrebbe dovuto far sorgere almeno qualche dubbio sull’affidabilità delle ditte aggiudicatarie dell’appalto.

Ed ecco infatti il lavoro certosino che effettuano le ditte in questione per manutenere le piste ciclabili di Roma.

Anonimo ha detto...

l'ennesima sagra di scuse per cui a a roma non si può mai fare nulla.
continuate a piangervi addosso lamentandovi che fa tutto schifo e lamentandovi che non si può fare nulla e lamentandovi che non volete fare nulla... mentre voi date aria alla bocca nell'intento di prendere tempo e continuare a non fare niente il resto del mondo va avanti verso una cosa che si chiama modernità, europa, futuro, civiltà, decoro, legalità... cose ormai dimenticate da tempo a roma...

che poi volendo dirla tutta roma è tanto grande ma la parte veramente storica è tutta bella compressa in un area circoscritta, ci sono poi km e km di nulla storico riempiti da distese di cemento senza forma... ma nemmeno lì la gente tira fuori le palle e fa qualcosa. meno parole e più fatti per favore, l'europa intera ha insegnato a roma cosa dovrebbero fare i romani... devono solo alzare il culo e cominciare a fare qualcosa

Anonimo ha detto...

Denigrare le altre città non vi risolverà i problemi.
Gli "altri" che vivono in città troppo piccole, troppo brutte dove e' possibile abbattere tutto tanto tutto fa schifo continueranno a guardarvi sguazzare nella merda e continueranno a ridere di voi.

Anonimo ha detto...

A Milano non ci sono i romani.

Anonimo ha detto...

A Roma si è sperimentata questa soluzione nel tratto finale di via Portuense (circa 1,5 km), purtroppo tutto è stato bloccato dal parere contrario del senatore Esposito .Per quanto mi riguarda sono un' ottima soluzione di transizione per collegare "l'ultimo chilometro" al trasporto su rotaia.

Anonimo ha detto...

HAHOOOOOO,MA AA GIGLABBILHEH NZE BO FAH!

1) DO MEDDEMHO E MMAGHINEH?
2) GOME FAMO A ANNA HA LAVORO BEDALANDO?
3) GE SDANNO E SALITE E EEE DISCESE
5) E GUANNO BIOVEH?
4) MO GHE ME ZO GOMBRADO L'X6 DEVO ANNA IM BIGIH??

MA ANNADEVENE A HOSLOH!!!

Anonimo ha detto...

Qualsiasi cosa si fa per la Bici è AUTOMATICAMENTE UTILE per TUTTI che agognano vivibilità , armonia urbanistica e contrasto al degrado e all'orrore INCIVILE.
Quindi in una città infestata da miseri furbetti, laidi corrotti e debosciati dal c. pesante SI CONTINUERA' a NON FARE NULLA PER LA BICI

Anonimo ha detto...

ma milano è molto più piccola e perfettamente in pianura,
usano la bici da sempre,
roma ha un'altra configurazione urbana,
sta su sette colli, il suo territorio
è un continuo di salite, dal centro alle periferie
più lontane.
puoi usarla nel contesto di quartiere, oltretutto se si deve andare
da un quartiere all'altro bisogna transitare necessariamente su
strade di veloce e rischiosa percorribilità.
ripeto, a roma per usare la bici bisogna avere i polpacci di bartali.
per chi sarebbero le piste ciclabili?
per aumentare il numero degli infartuati?
il s.s.n. non se lo può permettere.

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