Lotta ai writers. Cosa ci vuole, almeno, a copiare? E poi metà del lavoro l'abbiamo fatto già noi, si tratta solo di presentarsi a casa loro e acciuffarli

19 maggio 2013
Un tempo ripetevamo come pappagalli: "così si fa in tutta Europa". Oggi non basta più perché molte delle buone pratiche internazionali sono state adottate anche dalle città italiane, tutte le città italiane salvo una ovviamente dove ci si farebbe tagliare un braccio pur di lavorare, impegnarsi, risolvere, farla pagare davvero ai delinquenti.
Prendete il problema dei writer: era una piaga a livello planetario e lo hanno risolto in tutto il pianeta con i metodi che sappiamo. Ultimamente poi è molto più facile perché i vandaletti-drogatelli-spacciatori (queste le attività dei writers a Roma) lasciano migliaia di loro tracce tra telefonini, mail e facebook. Scoprire i loro nomi e cognomi e un gioco da ragazzi e a Pavia, ad esempio, lo hanno capito alla perfezione (ecco l'articolo del Corriere della Sera) e hanno sgominato la locale banda di coatti imbrattatori. 
Farlo a Roma sarebbe anche più agevole poiché 'quelli' di Roma fa Schifo hanno già effettuato tutto il lavoro di analisi pubblicando, in moltissimi post, nomi, cognomi e pagine Facebook dei più attivi appartenenti alla banda di distruttori capitolini. 

5 commenti | dì la tua:

fitzcarraldo ha detto...

I probblemi sò artriiii

eppoi sò artistiiiii

Anonimo ha detto...

Evidentemente c'è qualcuno che li copre.
Stampa? Politica? Magistratura? Intellighenzia borghese e perbenismo borgataro?

Anonimo ha detto...

Prima o poi ci si arrivera' anche a Roma...speriamo!!

Anonimo ha detto...

Il problema di Roma si trova a piazzale Clodio.

Anonimo ha detto...

Infatti, avete fatto voi tutto il lavoro, portatelo a termine. Andateli a prendere a casa, se non ve la sentite di ucciderli io ho una cantina dove potremmo incatenarli. viva la legalità e la giustizia, grazie per il vostro lavoro, ma fatto 30 fate 31!

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