Incubo camion bar. L'assessore alza la palla, Tredicine schiaccia. Ecco la strategia

15 luglio 2016

Crediamo che nessuno tra i nostri lettori a distanza di 12 mesi dalla cacciata da parte di una amministrazione sfrontata e coraggiosa (Marta Leonori, dove sei? Ci manchi!) dei camion bar e degli urtisti dalle aree più pregiate del centro storico, avrebbe mai pensato di dover leggere del loro ritorno, dei loro piani, dei loro progetti, delle loro farneticazioni. 
Oggi è così, è incredibilmente così. Autentico incubo di una notte di mezza estate, se la vogliamo buttare sullo scespiriano. 
La sempre-più-probabilmente-non-casuale dichiarazione del neo assessore al commercio Adriano Meloni non solo ha fatto saltare i nervi a buona parte dell'elettorato grillino che tutto si aspettava fuorché che avere un assessore alle attività produttive sciorinante ragionamenti sovrapponibili a quelli della micidiale Forza Italia dei tempi di Alemanno, ma ha ringalluzzito al massimo i rappresentanti dei camion bar che oggi sono usciti con delle dichiarazioni che la sempre puntuale Agenzia DIRE ha raccolto e che vi riportiamo qui facendole seguire dalle nostre considerazioni.

Pronti a incontrare la nuova amministrazione, verso cui ripongono la loro fiducia, e a lavorare con il titolare del Commercio della Giunta Raggi, Adriano Meloni. A lui i titolari dei camion bar romani hanno gia' scritto e, dopo le parole spese ieri dall'assessore verso la categoria, rinnovano l'invito al dialogo. Capitanati dal loro leader storico, Alfiero Tredicine, gli ambulanti hanno gia' un pacchetto di proposte: "Siamo pronti a trasformare i furgoni in chioschi stile Ottocento o, in alternativa, Apette vintage, oppure camioncini diversi dagli attuali", spiega all'agenzia Dire il presidente di Apre Confesercenti. E poi, "prezzi calmierati per alcuni prodotti, come le bevande, cibi di qualita' e anche informazioni turistiche. A patto, pero', che l'amministrazione riveda i piani sul commercio ambulante e permetta 7 postazioni nella zona rossa: piazza Venezia, Fori imperiali e Colosseo. Il tutto- tiene a sottolineare Tredicine- rispettando rigorosamente il cono visivo dei monumenti".I camion bar non sono belli da vedere ma offrono un servizio, aveva detto ieri Meloni, che oggi incassa la soddisfazione degli ambulanti: "Meloni ha ragione- spiega Tredicine- noi diamo un servizio. Per questo vogliamo sederci con lui e parlare. Non eravamo nel Centro storico perche' eravamo amici di qualcuno, ma perche' stavamo lavorando, stavamo facendo un servizio". È passato un anno da quel giorno di luglio 2015 in cui i camion bar, dopo anni di polemiche, hanno dovuto abbandonare le loro postazioni piu' prestigiose - Colosseo in primis - per liberare i monumenti di Roma cosi' come stabilito dal Tavolo interistituzionale per il decoro, a cui partecipano Comune e Stato."Siamo finiti sul Lungotevere e in altre postazioni che non valgono niente- questo il bilancio degli ambulanti- la Giunta Marino ci ha ridotto alla fame. Ma adesso siamo di nuovo fiduciosi che questa amministrazione possa riportare Roma a essere una citta' produttiva". Ma in realta' il Tavolo sta andando avanti, e nei piani originari dopo quel primo step c'era anche lo spostamento da altre zone, come Pantheon e San Pietro."L'assessore blocchi gli uffici della direzione Commercio che vanno a ruota libera e non coinvolgono mai gli operatori al tavolo", dice a proposito Tredicine. Perche' gli ambulanti a quel tavolo ci vogliono stare. E vogliono dire la loro."A Meloni diciamo che se il Comune ce lo chiede possiamo alzare la qualita', siamo d'accordo anche a trattare alcuni prodotti, come le bevande, con un prezzo concordato con l'amministrazione. E poi- aggiunge- abbiamo un'altra proposta che si accompagna all'aumento del decoro: far diventare i camion bar dei veri punti di informazione turistica, con personale qualificato pagato dagli operatori, quindi a costo zero per l'amministrazione". Insomma, un servizio "a tutti gli effetti". E anche l'aspetto cambierebbe radicalmente, abbandonando quel giallo ocra con le cartoline di Roma inviso a molti: "Ci aspettiamo che la nuova amministrazione prenda in considerazione questa nostra idea- dice ancora Tredicine- tenendo conto che siamo disposti a cambiare tutto. Possiamo diventare chioschi stile Ottocento, oppure possiamo essere apette vintage adatte al Centro storico o ancora trasformare i nostri furgoni come piace all'amministrazione".Il tutto, pero', con la speranza di tornare la' dove erano fino a un anno fa. "Ma con un numero limitato stabilito dall'amministrazione. Noi proponiamo sette postazioni nella zona di piazza Venezia, Fori Imperiali e via di San Gregorio. Naturalmente, sistemate in modo che il cono visivo sui monumenti sia rispettato". Queste le proposte che gli ambulanti hanno nel cassetto da mesi e che adesso, dopo le parole dell'assessore Meloni, vogliono discutere con la nuova amministrazione. Il loro stato d'animo? "Siamo fiduciosi", risponde Tredicine, anche perche' "non esiste al mondo un Centro storico senza bancarelle".

Ferme restando le idee che abbiamo già espresso ieri su questa faccenda e che potete leggere qui, è importante vivisezionare le proposte contenuta in questa agenzie a analizzarle una a una.


1. i chioschi in stile ottocento e le apette vintage
In una città che ha bisogno di guardare al futuro e di proporre modelli nuovi e innovativi (che magari siano altri in Italia e in Europa a copiare), tutto serve fuorché pensare al vintage o a chioschi che in maniera kitsch scimmiottano le architetture - peraltro mai esistite - di 200 anni fa. Ma quale stile ottocento? I chioschi contemporanei che rendono belli i parchi sono tutt'altri, ad esempio il Tree Bar di Via Flaminia o il nuovo strabiliante Caffè dell'Opera alle Terme di Caracalla. Ma poi non contano apette, chioschi o camion, conta il modello che c'è dietro. Si possono fare anche i chioschi del Seicento barocchi, tuttavia, caro Alfriero Tredicine, i chioschi vanno messi a bando e li vince chi-offre-di-più e chi propone il progetto migliore. Non sappiamo se è chiaro il concetto o se hai bisogno di un disegnino. Anche se Meloni non sembra appassionato alla cosa, esistono dei concetti che si chiamano concorrenza, merito, giustizia che sono alla base dell'Unione Europea e che non prevedono concessioni su suolo pubblico che durino a vita, il recente pronunciamento sulle spiagge lo dimostra. 

2. "l'assessore dica agli uffici di fare come diciamo noi"
Questa è la cosa davvero più pericolosa e inquietante, specie in presenza di assessori magari in buona fede ma inesperti e totalmente scollati dalla realtà come su alcune cose ha dimostrato di essere Meloni (e non solo lui). E' comprensibile che una persona che venga da fuori non capisca alla fin fine cosa c'è di così terribile in un camion bar. E che si faccia convincere da chi gliela racconta male. E' questa la cosa più insidiosa che può annullare decenni di battaglie contro questo scandalo che, come tanti scandali romani, è unico al mondo ed è difficile da decifrare. Meloni si faccia consigliare bene e si levi di torno quell'apparato colluso fino al midollo con la parte peggiore dell'imprenditoria cittadina.

3. "non eravamo in centro non perché eravamo amici di qualcuno, ma perché davamo un servizio"
Allucinante dover leggere questi affronti. Non esisteva nulla del genere, in centro, prima del 1990 (evidentemente negli anni Sessanta, Settanta, Ottanta si moriva di sete). Ad un certo punto grazie ai Mondiali di Italia90 vennero date delle autorizzazioni provvisorie e il provvisorio è diventato provvisorio all'italiana. Dopodiché i mancati controlli, l'onnipotenza, la creazione di imperi economici da 25 milioni di fatturato\anno, le tasse di suolo pubblico il cui importo annuale viene pagato con poche ore di lavoro (e tutto il resto è incasso pulito a dispetto dei bar veri che pagano l'affitto, i dipendenti, i contributi, le utenze, l'insegna. Magari coperta dalla bancarella che sta di fronte) è stato sicuramente ottenuto per merito e bravura, non per amicizie, non sovvenzionando campagne elettorali su campagne elettorali, non piazzando elementi della famiglia in tutti i sindacati possibili e immaginabili, non eleggendo rappresentanti negli organi politici della città. Questo i gestori dei camion bar non lo hanno fatto mai. Ne prendiamo atto e non possiamo che crederci. Loro nell'amministrazione e nella macchina capitolina non hanno e non hanno avuto mai amici, solo nemici acerrimi.

4. "possiamo alzare la qualità"
Ah si? E se potete alzare la qualità perché non lo avete fatto fino ad oggi? Perché avete continuato a servire prodotti inquietanti umiliando la città al cospetto dei turisti, quando in tutto il mondo il concetto di food truck evolveva in maniera profonda in direzione di una gastronomia di strada di alto livello? Perché esattamente 12 mesi fa quando vi davano il Lungotevere e vi toglievano l'area archeologica non vi siete ripensati e non avete puntato sulla qualità come vi avevamo noi per primi invitato a fare qui? Chi ci casca?

5. "possiamo calmierare il prezzo dell'acqua e delle bevande"
Ah si? E perché solo adesso? Perché utilizzare misure di buon senso, di buon commercio, di imprenditorialità sana come merce di scambio per trattare con un'amministrazione debole e non farlo comunque per il piacere di operare in maniera seria e per servire al meglio i propri clienti? Questo si chiama ricatto, ecco come si chiama. Se vuoi vendere una mezza minerale ad un prezzo civile, urbano e corretto lo puoi fare da oggi, non metterlo sul piatto come elemento di trattativa. E invece qualcuno oggi vada a San Pietro e si informi sui prezzi che questi novelli alti interlocutori dell'amministrazione praticano pagando praticamente zero di tassa occupazione suolo pubblico.

6. i camion bar come centri di informazione turistica
Eh certo, come non averci pensato prima! Questa è fantastica. La più importante città turistica del paese, una delle principale mete mondiali di flussi di visitatori appalta i propri touch point con i turisti, ovvero i punti dove si genera il contatto strategico tra città e "cliente", ad una masnada di pastori nomadi calati dalle valli dell'Abruzzo e del Molise. Per carità, senz'altro saranno le persone più adatte a svolgere questo mestiere, ma chi lo spiega alle guide turistiche vere che hanno studiato per fare questo lavoro? Chi lo spiega alle agenzie turistiche che fanno un lavoro onesto? Tutti superati a destra dagli ambulanti. Se dobbiamo togliere a Zètema il servizio e privatizzarlo facciamolo pure, ma ci vuole anche qui una gara, un vincitore credibile (speriamo straniero!) e un progetto: il mondo delle tourist informations non possono essere merce di scambio per consentire a imprenditori di discutibile risma di continuare a vendere Ritz, Mars e Bounty. 
Ce lo vedete il venditore di hot dog che vende panini di fronte al Metropolitan di New York che vi consegna anche la mappa della città, vi dà indicazioni sulle mostre, sui concerti della serata o sugli spettacoli teatrali di Broadway? In realtà quell'imprenditore come abbiamo raccontato ha una concessione con rigorosa scadenza, un codice QR che permette a tutti i cittadini di controllare se è in regola e inoltre paga tasse altissime in cambio di quel posto pregiato. La sua presenza, dunque, sebbene non gradevole esteticamente, è una reale risorsa per la città visto i soldi che genera. Soldi che poi vengono investiti in cultura, nel sociale, in riqualificazioni, in asili nido, in sostegno all'imprenditoria innovativa e quant'altro. 

7. "siamo disposti a cambiare tutto"
Ma è ovvio! Quando ha un business che rende più del traffico di organi, del traffico di armi e del traffico di droga è naturale che sei disposto a fare tutto quello che ti viene chiesto. E' altrettanto ovvio che una amministrazione non deve consentire la presenza di distorsioni del mercato di tal natura, perché per ogni camion bar che lucra in maniera eccessiva sul suolo pubblico c'è un altro esercizio commerciale costretto a licenziare e a chiudere. Le leggi del mercato e della concorrenza su questo non perdonano ed è la parte pubblica chiamata a regolarle. 
Suona un po' strano che quando imprenditori di alto livello internazionale vengono a investire miliardi in città restituendo centinaia di milioni in opere pubbliche siano trattati come "criminali" (testuale), mentre quando ci sono di mezzo im-prenditori che da decenni scarnificano la città rodendosene tutte le ossicine della carcassa vengano magicamente presi in considerazione come eccellenze da tutelare. Non vi pare singolare?

8. vogliamo 7 postazioni nell'area rossa
Processi di anni, imposizioni di Soprintendenze e Ministeri, Tavoli del decoro, Massimo Bray, Lorenzo Ornaghi, lavori durissimi da parte di amministrazioni su amministrazioni e ora qualcuno si sente così al di sopra di tutto da poter mettere in discussione la cosa. Davvero difficile commentare cotanta sfrontatezza. Davvero inaudito leggere che è il titolare delle licenze, e non l'amministrazione pubblica che gliele ha concesse, a voler dettare le regole, a dare le carte, a mettere a terra i numeri. Sarebbe necessaria una risposta durissima a queste squallide profferte. Risposta che non c'è stata. 

9. non esiste un centro storico senza bancarelle
In realtà non esiste nessuna città al mondo in cui l'ambulantato fa parte del dibattito sul degrado (solitamente è una risorsa che diffonde idee, spunti e qualità a vantaggio dei turisti), non esiste nessuna città al mondo in cui l'ambulantato vede concentrate le autorizzazioni nelle mani di pochissime famiglie oligopoliste, non esiste nessuna città al mondo con un ambulantato di così mediocre qualità e non esiste nessuna città al mondo dove a tasse bassissime si unisce la totale impossibilità per nuovi operatori di inserirsi nel mercato in un regime di concorrenza zero e di autorizzazioni che passano di mano a cifre ignobili, vengono affittate a peso d'oro e si tramandano di padre in figlio come nel medioevo.

10. gli ambulanti rinnovano l'invito al dialogo all'assessore
Siamo sempre in attesa di una risposta dell'assessore sulla seguente domanda: quando penserà ad incontrare le categorie sane, di alta qualità (che pure ci sono), di grande livello internazionale della ristorazione in città? O pensa che l'offerta gastronomica della città si limita a chi ha come top di gamma le Pringles e la Fanta?


Il 2017 è domani e l'assessore si informi su come può imprimere un serio cambiamento (non era appassionato di innovazione?) sfruttando la scadenza fondamentale della direttiva Bolkestein e la fine delle concessioni che in alcuni casi non vanno rinnovate, in alcuni casi vanno rinnovate solo modificando radicalmente i posteggi (stiamo parlando di tutte le bancarelle, non solo dei camion bar beninteso), in alcuni casi vanno messe a gara in modo da aprire il mercato a giovani operatori italiani, grandi operatori stranieri, grandi imprese, piccole start up: tutti. Come accade in tutto il mondo. Con beneficio per il pubblico, per i turisti e soprattutto per l'amministrazione che inizierà finalmente a incassare (in-cas-sa-re!!!) un sacco di soldi da utilizzare per il bene collettivo e a trasformare, come è impellente fare e come Roma può fare per una schiacciante percentuale dei suoi problemi, un problema in una risorsa. 

In realtà le dichiarazioni di Adriano Meloni rincarano la dose e fanno oltremodo preoccupare. Oggi ha replicato, sempre all'Agenzia DIRE: "Francamente sorprende, e dispiace, della facile strumentalizzazione che in queste ore si sta facendo delle mie parole circa i camion bar nella Capitale. Ho sempre dichiarato che faro' della lotta all'abusivismo un punto cardine del mio programma e in questo senso lavoreremo in stretto contatto con la polizia locale. Al contempo, ritengo fondamentale rilanciare tutte le attività produttive regolarmente autorizzate che possono contribuire alla crescita economica e allo sviluppo turistico e occupazionale della nostra città, nel rispetto del decoro urbano e della vivibilità dei cittadini romani".
Sembra di sentire il vecchio assessore al commercio Davide Bordoni, quello che ai tempi di Alemanno disse "c'è spazio per tutti" riferendosi alle 400 ditte atroci che si spartiscono il business romano dei cartelloni (a Milano, Londra, Parigi, Madrid sono tre o quattro in tutto, da noi centinaia!). Si parla non di riforma di un settore, ma di "abusivismo". La differenza è sottile e la risposta sembra scritta e imboccata dai sindacati degli ambulanti. E' il classico dell'assessore-vigile urbano, che si occupa di combattere gli abusivi, come se combattere gli abusivi fosse una forma di "governo" della città e non di prassi normale. Non importa come hai ricevuto la tua autorizzazione, in cambio di cosa, in quale contesto politico. Importa che tu sia autorizzato. Poi se sei stato illecitamente autorizzato, se hai ricevuto autorizzazione grazie alla corruzione, se la tua autorizzazione è voto di scambio e clientela non importa: per me sei autorizzato e servi per "rilanciare le attività produttive e puoi creare crescita economica".

Con questi chiari di luna quello che ci aspetta sulla riforma dei cartelloni e delle bancarelle giù giù fino al prossimo mercatino di Piazza Navona fa tremare i polsi e sudare freddo. 

42 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Veramente senza più speranza: una città ostaggio del malaffare e dell'abusivismo più fetido.

Anonimo ha detto...

ARIDATECE MARINO

Anonimo ha detto...

io me lo immagino Alfiero che ieri sente le parole dell'assessore e a momenti ci rimane secco per la gioia... poi dopo aver finito di tossire per la birra andata di traverso esclama "cazzo che idea! noi famo er servizio! ma come amo fatto a non pensacce prima?! ER SERVIZIO! in pratica semo come i carabbinieri!"

Anonimo ha detto...

agghiacciante... stanno per farmi pentire di avergli dato il voto...

Unknown ha detto...

Non vorrei polemizzare ma mi sembra una guerra ai tredicine più che una questione di decoro o giustizia. Vorrei però precisare per onore di giustizia che non tutto è tredicine e che i Camion bar non hanno nulla a che fare con gli Urtisti. Giusto per storia, pur ammettendo che posso apparire di parte, gli urtisti sono delle licenze storiche risalenti allo stato pontificio e non appartengono a nessun gruppo economico ma a singole famiglie/ambulante! In merito ai punti d'informazione ben vengano se uniti alla vendita di souvenirs "ufficiali"del comune di Roma... e non cineseria ma di sicuro non legata alla vendita di cioccolato e e popcorn! I chioschi bar invece possono essere una soluzione se ovviamente consoni e se vengono fatte delle leggi severe per chi le trasgredisce. Ben venga poi il bando, anche se penso che i vincitori siano già noti!

Zeno ha detto...

Calma. Per favore calma. Vedremo come evolverà la situazione. L'importante è aspettare e tenere sotto controllo la situazione con post e pigolii vari. Ancora tutto è da decidere e comunque i comportamenti che contano sono quelli ufficiali e non le chiacchiere. Nel frattempo teniamoci in contatto e monitoriamo. Se alla fine dovessero essere prese delle decisioni ufficiali ci faremo sentire all'"unisono" diceva Verdone bombardando la Raggi di proteste. Ma non facciamoci prendere dall'ansia. Grazie comunque alla attenta attività di monitoraggio di questo sito che ringraziamo tutti "di esistere".

Anonimo ha detto...

Io ci vedo solo MAFIA in tutto questo, e i 5S con questo assessore sono complici, anche se minacciati. Che tristezza dio mio, che disfatta!

Anonimo ha detto...

"Non vorrei polemizzare ma mi sembra una guerra ai tredicine più che una questione di decoro o giustizia"

Mi sa tanto che hai centrato il punto.

Luca Arcari ha detto...

Manco 3 settimane a Roma, e già iniziano guerre di correnti e ammiccamenti alle potenti famiglie della mafia del ristoro. Sembra di vedere in campo la vecchia DC... Aridatece Craxi e la prima Repubblica!

Anonimo ha detto...

Già pronti a fare affari col clan dei Tredicine. Ma li avete votati, ora ve li tenete e state zitti.

Anonimo ha detto...

Ignazio, quanto ti rimpiangeremo.

Anonimo ha detto...

È cominciata la trattativa Stato-Tredicine.

Anonimo ha detto...

Qual è la prima azione dei 5s a Roma tale da renderli memorabili? Un nuovo rivoluzionario piano di gestione dei rifiuti? La riforma radicale della viabilità cittadina? La volontà di rendere la macchina comunale efficiente e licenziare i fannulloni? NOOOOOO! È l'apertura di una tavolo con i signori della ristorazione ambulante! Bravi!

Anonimo ha detto...

Ottime proposte della Confesercenti . Già fatte alla leonori a suo tempo....purtroppo non accettate per l'ingloriosa e tragica fine della giunta marino. Ricordiamo che l'ex sindaco dovrà rispondere in tribunale per diverse cosette.

Anonimo ha detto...

7.41
Le "cosette" che sibili sono immonde bufale (scontrini, panderosse, Pittsburgh...) create ad arte dai banditi terrorizzati di perdere il loro potere mafioso con il chiaro delitto di far cadere il nostro MARINO SINDACO GALANTUOMO (che i superstiti onesti rimpiangeremo a lungo). Per alcune di queste "cosette" andate a sentenza i tribunali di Roma e Milano hanno disposto cospicui risarcimenti a favore di Marino e contro la feccia che usa il metodo Boffo per delegittimare le persone PERBENE

Anonimo ha detto...

Tonelli e i suoi supoporter sono bellissimi, vaneggiano di "imprenditori di qualità": praticamente come sostenere che esistono "terroristi di qualità". In effetti, quando fanno l'interesse delle democrazie occidentali, i "terroristi" diventano "oppositori", "dissidenti" o "combattenti per la libertà".

Anonimo ha detto...

Ho una valanga di amici californiani che mi hanno detto che non torneranno mai più a Roma......però a Praga, Barcellona, o altre città Europee ci tornano eccome. Mah forse perchè Roma non ha nulla da offrire e noi stiamo ancora pensando a 7 furgoncini scassati (forse nemmeno Euro1).

Anonimo ha detto...

Ed ecco a voi, direttamente da Potere Operaio......."Gli imprenditori malvagi alla conquista della Terra" prossimamente sui vostri schermi!

Anonimo ha detto...

H. 8. 20 PM, esatto. Diciamo mafia normalizzata all'interno delle multinazionali. Leva un mafioso abruuzzese e mettice un carretto psichedelico col personale di coopculture, penso che tonelli abbia in mente questo.
NON COMPRATE L'ALLARME DI VERISURE, E' UNA TRUFFA.

Anonimo ha detto...

E' tutto un girotondo, la Francia riempita di arabi per la gioia del qatar e dell'arabia saudita e poi il budello ripieno denominato Monsieur Le President che spara l'inno e alza il drapeau.
Ma alzate tua sorella, come se non foste tutti d'accordo.

Anonimo ha detto...

ARIDATECE MARINO

Anonimo ha detto...

@ 9:02 Beh, se a comandare ci fosse qualcuno di Potere Operaio, stai tranquillo che la genia dei 13cine sarebbe debellata. Preferisci i grullini? Credi al bravo imprenditore? Ok, ma allora accattati la bitina a prezzo di mercato e non lamentarti.

Anonimo ha detto...

ARIDATECE MARINO

Americà (de Pithsburg) facce Tarzan!
Armeno cor genovese se rideva.

Questi vonno fa' li santi e stanno a tavola coi fanti.

Anonimo ha detto...

"Ho una valanga di amici californiani che mi hanno detto che non torneranno mai più a Roma......però a Praga, Barcellona, o altre città Europee ci tornano eccome".

Ecco, perché non ti fai spiegare perché? Poi magari ce lo riferisci.

Quanto ai "7 furgoncini scassati" (forse manca uno zero), rimettiamoli dov'erano che fanno un figurone.

Anonimo ha detto...

Città europee, l'aggettivo si scrive con la minuscola. E che cazzo, se proprio volete scrivere assurdità, almeno fatelo in italiano.

Anonimo ha detto...

C'e' chi a fine anno oltre a prendere la tredicesima si trovava in busta paga anche la "tredicina".....

Anonimo ha detto...

la città è destinata a sprofondare nel liquame....la sciatteria arricchisce mafie e potenti....i cittadini e i turisti sono solo vittime....lo schifo è ovunque, non c'è soluzione

Anonimo ha detto...

SVEGLIAAA GRILLOOOOO!

SENTI LE MINKIATE DI QUESTO MELONI

FALLO STUDIARE BENE CHE GLI ESPONENTI di 13 SONO FINITI IN MAFIA CAPITALE

NON SI POSSONO SENTIRE CERTE DICHIARAZIONI

IL TESSUTO ECONOMICO A ROMA DEVE TRONARANE DEGLIMONESRI NON RIDARLO JN MANO AI DISONESTI

TI HO VOTATO, SE MELONI OFFRE ANCHE SOLO UN UNGHIA AI CAMIONBAR BASTA 5STELLE.

SCORDATI DI MAIO PRESIDENTE.

QUESTA E U A BATTAGLIA TROPPO IMPORTANTE

STUDIATE COSA CE DIETRO AI CAMION BAR E ALLO SFACELO DI ROMA

NO SI POSSONO MANDARE ASSESSORI AL COMMERCIO CHE CADONO DAL PERO A ROMA

SVEGLIAAAAA RAGGI!!!

Anonimo ha detto...

ERGAMI

Anonimo ha detto...

OMBARE

Anonimo ha detto...

pagherei oro per vedere un camionbar stile 800.

Anonimo ha detto...

avete voluto i cinquestelle?? adesso ve li tenete!

Anonimo ha detto...

e questi pijvano in giro Marino perchè la prima cosa che ha fatto è stata di pedonalizzare i Fori.
Loro invece la prima cosa che hanno fatto è tranquillizzare la Mafia dell'ambulantato.............

Anonimo ha detto...

http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/roma_meloni_abusivismo-1859611.html

Anonimo ha detto...

Questo blog si è preso una responsabilità gravissima quando ha indotto a votare un'avvocaticchia fallita che fatturava circa 10000 euro l'anno, flirtava con la telecamera e parlava di funivie. Si capiva che era una stupida totale, non era una situazione sfumata! Siete stati imperdonabili...

Anonimo ha detto...

Ecco quanto valgono i grilloidi alla prova dei fatti. Molto prevedibile e forse provvidenziale.

Anonimo ha detto...

sconvolgente! il sogno di riscossa dei romani che in poche settimane riesce a trasformarsi in incubo. Vogliono farci vincere per forza, disse Paola Taverna. Ebbene ci sono riusciti ed ora si comincia a capire che non erano scemi del tutto. Grillo, se ci sei batti un colpo, non è da te fare il forte con la minoranza dei portavoce onesti e coraggiosi ed il debole con i portavoce che coraggio ed onestà , fino a prova contraria, preferiscono usarla come slogan. La sensazione amara è che tu qui a Roma abbia da tempo perso il controllo, e non sappia più che pesci pigliare.
DAD

Romamia ha detto...

Le parole di Meloni sono state da vero sprovveduto. Che scendesse dal pero! Il m5s è stato votato per un cambiamento "radicale". Nessun dialogo ed accordi con chi ha devastato, danneggiato e derubato questa città. Questi canion bar i romani NON li vogliono!

Anonimo ha detto...

"Information", magari, e non "informations", visto che è uncountable...

Fabio ha detto...

Questa città è da terzo mondo !!! Questi signori devono pagare profumatamente le tasse e anticipare la tassa di occupazione di suolo pubblico e al primo sgarro vanno revocate le licenze come in tutti i paesi civili succede...stanno bene sul lungotevere ma fuori dal centro storico...

Fabio ha detto...

Questa città è da terzo mondo !!! Questi signori devono pagare profumatamente le tasse e anticipare la tassa di occupazione di suolo pubblico e al primo sgarro vanno revocate le licenze come in tutti i paesi civili succede...stanno bene sul lungotevere ma fuori dal centro storico...

Fuffo ha detto...

I camion bar sono un obbrobrio. Ma la gestione Marino ha regalato Roma ai vu' cumprà che ora vendono anche prodotti alimentari sciolti e sono intoccabili per definizione. Siamo proprio sicuri che - fra le due opzioni - i camion bar siano la peggiore ?? Addirittura Piazza Navona all'Epifania era ostaggio dei vu' cumprà. Vogliamo davvero diventare la nuova sede dei suk arabi ????

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