I rom alle biglietterie Atac di Termini: “dammi i soldi o ti seguo fino a casa e vedo dove stai”. E la vigilanza: “non possiamo fare niente”. E la Polfer: “abbiamo le mani legate”

28 novembre 2013
Vi seguo da un po' e volevo raccontare ciò che mi è accaduto qualche giorno fa. Accompagnata un'amica in partenza, scendiamo giù per prendere la metro per tornare a casa. Imbocchiamo le scale mobili dal lato di Via Marsala e scendendo il mio compagno dice di aver dimenticato la tessera a casa facendo cambio portafoglio prima di uscire.
Poco male, ci avviciniamo alla macchinetta e lì veniamo letteralmente accerchiati da 3 ragazzini e 2 adulti, ovviamente rom. Una delle ragazzine insiste "dammi moneta di resto, dammi moneta di resto". Il mio compagno, alquanto urtato dice "dammi lo dici a casa tua, io non ti devo  dare niente. Ora lasciami in pace e vai via”. Bè, che dire, nel giro di sue secondi siamo stati accerchiati dai due adulti che con aria stizzita ci dicono: "Perché tu trattare male bambina, tu bambina non parli così… Dai i soldi a bambina".
Il mio compagno è di una calma accademica invidiabile, beh quella sera sono riusciti a farlo sbroccare. "Io non ti do niente, e ora andatevene prima che chiamo i Carabinieri".
La tizia si avvicina e tra i denti sibila "tu chiami Carabinieri? io seguire ora te, io vedere dove stai! Io venire a casa tua!"
E nel sottofondo la bambina che dice "tanto non mi potete fare niente, tanto non mi potete fare niente!!!"
Il mio compagno si gira e si avvia verso la guardia Atac, che nel frattempo aveva visto tutto.
La guardia si limita a fare un cenno di assenso e dire "noi non possiamo fare nulla, potete provare con la polizia al piano di sopra". Mentre ci giriamo per tornare su, una delle tizie ci fa il classico gesto mimando un coltello che taglia la gola. A quel punto a me tremano le gambe e non riesco più a parlare, cercavo di convincere il mio compagno ad andare via e lui invece continua a salire. Alla Polfer, raccontiamo tutto e si limitano a fare spallucce dicendo che hanno le mani legate e non possono fare nulla. Ci dicono che ne hanno arrestati una decina quel pomeriggio e che più di un collega è stato denunciato perché li ha mandati via in malo modo. Dicono che molti poliziotti hanno richiesto il trasferimento perché a quanto pare, la tecnica della minaccia è diventata abbastanza comune, con risultati ottimi.
Hanno perfino paura di andare lì e cacciarli fuori dalla stazione perché dicono che vengono minacciati. Io, cittadina romana, non mi sento più a casa mia. Siamo avviliti e delusi.
Una vostra lettrice,

Laura

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Unknown ha detto...
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