Via degli Avignonesi. Strada completamente fuorilegge, il Primo Municipio trova soldi (privati!) per riqualificare a costo zero e il popolino si lamenta pure. Roma capitale dell'Assurdistan

25 marzo 2013



A Via degli Avignonesi ennesima puntata dello psicodramma che si vive ogni giorno in questa città.
I fatti in breve: un grande fondo immobiliare si installa su un palazzo di grande pregio lungo Via del Tritone. Sulle spalle di questo palazzo Via degli Avignonesi è una fetecchia, una fogna, un catarro di strada romana da far paura solo a passarci. Il fondo immobiliare pensa che non può avere una sede di rappresentanza -per di più di una società immobiliare- in un contesto da favela sudamericana e allora si propone, a proprie spese, di riqualificare la strada. La proposta transita, in primo municipio, da una accettazione bipartisan (il consigliere di centodestra Stefano Tozzi; l'assessore di centrosinistra Yuri Trombetti), tuttavia il presidente Orlando Corsetti tiene la storia ferma per mesi pur essendo la strada assai pericolosa nell'attuale assetto e pur essendo i lavori di riqualificazione completamente a costo zero per l'amministrazione.
Finalmente dopo un po' si firma la convenzione e a seguire, settimana scorsa, partono i lavori come potete vedere. I paletti sono messi piuttosto bene, salvaguardano due cose: da una parte i percorsi pedonali (attualmente, causa sosta selvaggia su un lato, uscendo dai negozi si rischia di essere falciati da auto che sfrecciano rasomuro), dall'altra impediscono fisicamente (fisicamente!) la sosta selvaggia che è -per ovvie e evidenti caratteristiche della strada- vietatissima lungo tutta la strada.
Appena visto il cantiere gli abitanti della strada, come manco ormai succede più nei Quartieri Spagnoli, a Scampia o al Rione Sanità, si sono riversati in strada protestando e bloccando i lavori ("ci state murando vivi"; "e se vado a comprare un mobile e devo scaricarlo...?"). Alcuni poveri (di comprendonio) consiglieri comunali, pare, gli stanno pure dando retta cercando di far bloccare lavori già iniziati. Capeggiati dalla locale associazione Ricomincio da Trevi (gente completamente fuori di zucca che abitando a Fontana di Trevi vuole parcheggiare sotto casa come se avesse una villa all'Olgiata o un appartamento a Lunghezza) si sono presentati in Consiglio Municipale facendo baccano e sostenendo (tenetevi forte) che il Municipio dovrebbe prima di andare avanti trovare altri posteggi per le loro auto e sostenendo che quelle auto che oggi sono su Via degli Avignonesi non sono abusive perché è talmente tanto che è consentito lasciarle lì che ormai hanno una sorta di usu capione.
La gente ragiona così. Non ci credete eh?
Noi cerchiamo di vigilare affinché i lavori non si fermino sull'altare della prepotenza, della violenza, della sopraffazione da parte di personaggi che hanno scambiato il suolo pubblico per la loro autorimessa. Lasciare a lungo il percorso pedonale a metà sarebbe altrettanto pericoloso: i paletti vanno installati tutti e subito perché questa strada così diventerà davvero un gioiello offrendo un interessantissimo percorso tra Fontana di Trevi e Palazzo Barberini. 
Presto i turisti potranno iniziare a passare senza doversi vergognare. Questa stradina (vedete anche una foto del 'prima') senza auto sarà un gioiello. Oggi invece è un posto criminale dove bambini, anziani, turisti, portatori di handicap passano a rischio della vita. L'unica colpa che ha l'amministrazione è quella di mettere in sicurezza questa strada a costo totalmente zero perché il fondo immobiliare versa di tasca sua 40 o 50mila euro. Una messa in sicurezza che secondo l'associazione Ricominciamo da Trevi (qui il loro sito, vi preghiamo: scrivete loro, cercate di spiegargli quanto sbagliano) è 'lesiva per la comunità' poiché priva la comunità -rendiamoci conto di come ragionano questi- di quello che la comunità chiama 'posto auto' e che invece è un semplice e volgare parcheggio abusivo.
Sempre sul sito si trova addirittura un contributo di tale Alessandro Gaeta, giornalista del TG1: anch'egli parla della perdita di 35 posti auto quando di posti auto non se ne perde neppure uno perché le vetture parcheggiate oggi su Via degli Avignonesi sono vetture abusivamente in sosta. Ma Gaeta parla anche di una zona, poverina, dove anche solo per comprare una fettina di carne occorre servirsi della macchina: siamo in pieno centro storico con ogni servizio a disposizione e, nell'eventualità, con la metropolitana a un minuto e mezzo a piedi. Oggi su Via degli Avignonesi è impossibile passare con un passeggino, è possibile uscire da un negozio con un passeggino (figurarsi con una carrozzella) perché le auto passano a 20 cm dall'uscita dei negozi e si rischia di morire ammazzati anche solo affacciandosi o uscendo da un portone. Ciò nonostante il buon Gaeta scrive e firma che in questa zona ci sono "tante famiglie con bambini che a causa di questo progetto avranno la vita impossibile". Capito? Ma poi, attenzione, la proposta costruttiva: "dall'altra parte di Via del Tritone, tra Via Crispi e Via Zucchelli, c'è un'area dell'Ama -ed è uno scandalo che ci sia l'Ama in un'area di pregio- che dovrebbe essere adibita a parcheggio". Vi rendete conto? Nelle aree di pregio la cosa da metterci è un bel parking, è quella la funziona adatta. Il giornalista Rai (un giornalista del servizio pubblico che scrive pamphlet in difesa della prepotenza, del brutto, dell'illegalità, del pericolo, delle infrazioni stradali), stigmatizzando l'insolito "attivismo del Comune" si lamenta, anzi si dice "indignato" perché l'amministrazione prende decisioni "senza confrontarsi con i problemi reali". 
Proprio così: oggi il problema di Via degli Avignonesi è che la strada è completamente fuorilegge e che vi è impossibilità totale di percorrerla a piedi. Grazie ai parapedonali la situazione sarà risolta brillantemente. In barba all'inciviltà e all'egoismo dei cittadini che grazie alla risolutezza del Municipio, che auspichiamo, forse inizierà ad essere scalfita e, diremmo, 'curata'.

PS. Ne profittiamo per sollecitare il Municipio a mettere mano alle altre strade giustamente palettate in questi anni nelle quali è urgente e necessaria una manutenzione laddove i paletti sono stati -sempre da cittadini gentiluomini come qualcuno di cui sopra- divelti. Via degli Specchi e Via del Monte di Farina sopra ogni altra.

16 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Purtroppo, il romano medio è mosso da queste "pensieri": la macchina è un diritto, l'ho pagata, ci vado dove voglio e la lascio dove mi pare (il più vicino possibile a casa, possibilmente sotto), le strade non sono fatte per camminarci (se vuoi passeggiare vai a Villa Borghese), i mezzi pubblici li usano i poveracci, i ciclisti sono persone a cui va di pedalare perché non lavorano ecc.

Il prossimo sindaco non dovrà soltanto mettere mano fisicamente alla città, ma dovrà imbarcarsi nell'ardua missione di cambiare la mentalità della maggior parte dei cittadini; è inutile finire una metro se le persone continuano a pensare che avere e utilizzare perennemente la macchina sia l'espressione massima possibile di ostentazione del loro benessere.

Anonimo ha detto...

Comunque a villa borghese non è che sia proprio garantita la passeggiata senz'auto

Anonimo ha detto...

Più o meno stessa storia in questi giorni a Trastevere: "Non toglieteci quei 65 posti auto - Trastevere contro l'isola pedonale". Anche in questo il giornalista di Repubblica si sofferma sulle testimonianze accorate di cittadini e commercianti, neanche gli stessero ammazzando 65 figli. Non una voce per dire che è una semplice questione di civiltà.
COndivido la riflessione dell'anonimo sopra. Per il prossimo sindaco la battaglia più dura sarà quella con le teste marce dei romani.
FWC

Anonimo ha detto...

A Roma ci sono 10.000 vie degli avignonesi con altrettanti mila abitanti coatti. O arriva un'amministrazione in grado di fregarsene di queste camorre di cafoni, tagliare col passato e portarci verso direzioni europee o si rimarrà con una città che oramai fatica a tenere il passo anche col terzo mondo Probabilmente è ciò che meritiamo.

Massimiliano Tonelli ha detto...

Di Trastevere parliamo presto. Per il resto vi pregherei di lasciar perdere la storia del "Romanomedio". E' solo un alibi verso i nostri amministratori. I Pariginimedi, i Londinesimedi sono uguali ai Romanimedi, tutti vorrebbero l'auto davanti al portone. Semplicemente se c'è un divieto di sosta lì viene fatto rispettare. Punto.

Anonimo ha detto...

allucinante.

Junio Valerio ha detto...

Una tantum, devo dire che sono d'accordo con le critiche espresse dai "trasteverini" nell'articolo di Repubblica citato qualche commento più su.

Istituire una piazza pedonale e poi non vigialarla a chi serve? Sempre e solo ai soliti parassiti che se ne fregano, sono amici del vigggile e continuano a fare come pare a loro.

I residenti in quel caso dicono una cosa sacrosanta: più controlli, zero tolleranza prima di tutto. Altrimenti le aree pedonali diventano di nessuno, invece che diventare di tutti.

Massimiliano Tonelli ha detto...

Si, ma intanto pedonalizziamo!

Ennio ha detto...

Basta fare delle barriere, alzare dei marciapiedi, mettere delle CATENE o dei PILONI come finalmente si è fatto a piazza Navona di fronte allo scandalo quotidiano,

e anche quel cesso di piazza San Callisto potrà entrare nel XXI secolo con la definizione di luogo civile.

Magari pure un paio di telecamere, di panchine, e di giochi per bambini tanto per allontanare la ciurma quotidiana di ubriaconi che frequenta la piazza non guasterebbero, ma intanto un minimo arredo urbano toglierebbe almeno le macchine.

(ricordo che a piazza San Calisto almeno venti macchine al giorno parcheggiano in divieto di sosta, concretizzando mancati guadagni per il Comune di migliaia di euro al mese).

Anonimo ha detto...

voglio vedere come la rifanno;
quei sanpietrini imbrattati di asfalto sono inguardabili; voglio vedere se li tolgono li ripuliscono di quel bitume di merda e li rimettono in opera sigillando le fughe con malta, come prevede un lavoro fatto a regola d'arte.
se si limitano a mettere i dissuasori senza rifare la strada è un lavoro fatto a metà; una delle tante pecionate , cosi frequenti a roma

Anonimo ha detto...

http://www.pavimentazioniaviporfidi.it/resina-poliuretanica.html

Esistono innumerevoli prodotti per sigillare il porfido, il catrame probabilmente il più economico e il più facile da utilizzare.

Anonimo ha detto...

le isole pedonali devono essere RIALZATE in modo che non ci salga sopra nessuno, neanche i suv oppure PROTETTE da catene e piloni

Anonimo ha detto...

Poi vedo che si continua ad usare i paletti modello "Roma". Quelli che se li guardi intensamente si piegano con la forza del pensiero e che dopo qualche mese cominciano a saltare come birilli.

Anonimo ha detto...

ma quanto si paga di imu a madrid?
facciamo un raffronto fra tasse pagate e servizi offerti.
tra un po a Roma vedremo i cammelli.

Anonimo ha detto...

Shhh... non tiriamo in ballo l'IMU per carità, ché poi salta fuori lo scimunito di turno a dire che lui paga 2000 euri e vuole l'auto sotto casa...

Anonimo ha detto...

Se il giornalista parcheggia lì, allora tutto sommato una giustificazione il suo pezzo la può avere. Altrimenti non ha la percezione del senso del ridicolo.
Maledette pedonalizzazioni selvagge!

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