La città che ci fa impressione vivere

15 aprile 2012
Leggerete questa inaudita testimonianza e non vi sorprenderete. Perché siamo nella città che si basa sul "nun dà fastidio a nessuno". Non importa che una cosa sia indegna, o al massimo degna di un campo nomadi, non importa che sia legale o illegale, non importa che generi pericolo, spesso morte, che umili la città, che ne pregiudichi il suo sviluppo economico, commerciale, turistico, non importa che le cose che accadono qui non accadono in nessun altro posto del primo, del secondo e sovente anche del terzo mondo. Quello che importa, è la risposta del romano medio, è che non dia fastidio a nessuno. Tutti a Roma ripetono questa nenia schifosa e lurida da accampamento zingaro secondo cui non c'è un limite alla decenza ed al buon gusto e secondo cui gli altri sono liberi, anzi, come vedremo, tutelati dalla massa, nel compiere abusi fintanto che questi abusi non impattino negativamente sul proprio portafoglio, sulla propria roba. Qualcuno dovrebbe iniziare a scrivere grandi romanzi di genere su questa popolazione, su questa civilizzazione, unica in Europa e nel mondo. Leggete qui che roba. 




Ore 9.00 circa esco dalla fermata della Metro B Laurentina e come al solito i muri ed i piloni dell'atrio sono tutti impestati di annunci vari di vendesi, affittasi (in tutte le lingue del mondo), corsi di tango, corsi di dizione, settimane bianche ad ovindoli, locandine e manifesti di un concerto di un cantante rumeno all'atlantico, manifesti con il logo del comune del festival internazionale del tamburello e merdaccia varia.
Come spesso faccio decido di perdere 5 minuti della mia vita a dare una pulita veloce giusto per togliere il grosso, poi magari per una pulita seria aspetteremo un altro paio di anni che arrivano i PICS, l'ATAC o chi per loro.
Mentre strappo e butto nei cestini mi si avvicinano due persone, uno in divisa da vigilante e fascia sul braccio con scritto ATAC ed un altro che mi fa vedere un tesserino e si qualifica come personale ispettivo ATAC.
Il vigilante mi fa: "tu non puoi staccare, se qualcuno li ha attaccati ci sarà un motivo ed una utilità".
Io gli rispondo: "ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?".
Lui: "si perchè tu qui stacchi tutto. Che fastidio ti danno questi fogli?".
Io: "perchè qui è permesso attaccare? Io posso prendere ed attaccare quello che mi pare?"
Lui: "se sono attaccati non li puoi staccare, SERVONO".
A questo punto interviene l'altro tizio che forse si rendeva conto delle st***ate che stava dicendo il suo "collega" e mi inizia una ramanzina più o meno sul fatto che io non posso staccare ma ci devono pensare loro (loro chi? lui di certo non ci pensava proprio), perchè sennò rischio che quello che li ha attaccati viene e mi prende a manganellate. Io gli dico che al massimo può venire il maestro di tango, ed anzi non vedo l'ora di trovarmelo davanti per dirgli se quella merda la attacca pure a casa sua.
Dopo un pò di discussione conviene con me che quella merda lì non può stare ma continua ad insistere vibratamente che io non li devo staccare.
A questo punto riciccia fuori il vigilante ancora più carico e continua a sparare cazzate a raffica io gli dico chiaramente che con lui è meglio che non parlo perchè secondo me non sa neanche dove si trova.
Alla fine dico all'ispettore che quando vedono uno che stacca invece di redarguirlo e dirgli di smettere farebbero bene e dirgli bravo e se c'è qualche problema e sto facendo qualcosa di illegale mi può denunciare o fare quello che meglio crede.
Dice: "no, no ci mancherebbe".
A questo punto me ne vado perchè già stavo facendo tardi al lavoro e stacco altri due fogliacci in lingua rumena.
Posso con certezza dire che quel vigilante alla vista di persone che incartano la stazione pensa che non stanno facendo nulla di illegale, anzi stanno fornendo un servizio. Per quanto riguarda l'ispettore spero (ma non credo) che alla fine abbia capito che sono altre le persone con cui se la debba prendere.
Infine niente mi toglie dalla testa che se invece che staccare ero intento ad attaccare quei due non mi avrebbero detto proprio niente...
Ale77

20 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

ale77 ma possibile che queste cose capitino sepre a te ?

Anonimo ha detto...

Fottiti troll

Manuele Mariani varese ha detto...

anche io mi sono sentito dire queste frasi patetiche diverse molte metro ero intento alle mie operazioni di ripristino del decoro urbano e del senso civico ! (oltre al fatto che si tratta di affisisoni abusive..)

Manuele Mariani varese ha detto...

mentre* ero..

Anonimo ha detto...

Caro Ale77 la prossima volta filma la scena con il tuo telefonino. Poi inviaci il tutto e pensiamo noi a denunciare certi vigilanti...
michele@noiroma.it

Anonimo ha detto...

chissà perchè queste cose succedono solo a te

Les ha detto...

E' qui che mi chiedo cosa fa il Comune di Roma per informare i dipendenti pubblici sulle norme antidegrado: NIENTE!

Solidarietà, per quello che può valere, ad Ale77.

Anonimo ha detto...

informare? che bisogna fare un corso accelerato per capire che non si possono attaccare fogli e manifesti a piacimento in giro per roma?

Anonimo ha detto...

les quelli non sono dipendenti pubblici (tra l'altro questi sono assenteisti, di qui il dissesto del comune) ma erano semplici guardie giurat.

Ale77 ha detto...

Non è assolutamente vero che queste cose capitano solo a me. Capitano a chiunque si sporca le mani compreso l'assessore all'ambiente Marco Visconti.

http://www.marcovisconti.com/?p=1305

Anonimo ha detto...

Confermo che accadono a tutti quelli che staccano, diverse volte mentre staccavo quella merda di volantini nel mio quartiere la gente mi ha chiesto scandalizzata cosa stavo facendo, perché staccavo i volantini di gente disoccupata che cerca lavoro, di chi vende case e offre un servizio, e altre cazzate del genere.

Alessandro ha detto...

PRECISAZIONE: i vigilanti nelle stazioni metro non sono dipendenti pubblici. Sono lavoratori di un'azienda privata che ha un accordo con Atac. Li dovrebbero formare meglio, su questo non c'è dubbio. Anzi, si vocifera che li vadano ad eliminare prossimamente per mancanza di fondi.

Per il resto bravo Ale77!

Ale77 ha detto...

Preciso che uno era un vigilante ma l'altro un ispettore ATAC in borghese e quindi un dipendente pubblico.

Anonimo ha detto...

Le cose succedono a chi si espone! A chi passa dritto non succederà mai niente...

Livia ha detto...

Ale è successo anche a me l'anno scorso sull'Appia, per 2 volte mentre ripulivo un lampione si è fatta sotto una ragazza a dire le stesse cose...

Anonimo ha detto...

ho sempre usato diversi termini per qualificare questo tipo di personaggi: zingari, ignoranti, cafoni, coatti, idioti, poveracci, persino napoletani qualche volta. da un po' di tempo uso il più adatto, quello che definisce subito bene il tipo: romano.

Ale77 ha detto...

Livia ormai le persone che mi dicono che devo farmi i fatti miei (non così finemente) mentre stacco non le conto più e ci ho fatto il callo.
In questo caso è diverso perchè in questo episodio sono coinvolti due personaggi che dovrebbero "vigilare" su chi imbratta e non su chi cerca di ripulire e quindi è molto più grave.

hyperion ha detto...

Staccare cartelli e annunci abusivi non serve ad un bel nulla, perchè è come cercare di svuotare l'oceano con un secchiello.
Occorre rivolgere la propria indignazione verso chi non vigila, non controlla, non applica la legge. Queste sono battaglie! Il resto sono disturbi ossessivo-compulsivi e generano solo frustrazioni.

Ale77 ha detto...

hyperion indicaci la strada.
Come la rivolgi tu la tua indignazione verso chi non vigila, non controlla, non applica la legge?
Insomma che battaglie fai?

hyperion ha detto...

Le mie piccole battaglie consistono nel riempire di mail gli assessori, i municipi, di inviare segnalazioni ai comandi dei vigili urbani, di telefonare a qualsiasi ora, di presentare esposti agli organi di polizia. Le autorità devono essere tartassate fino allo stremo perchè è inammissibile che il cittadino-sentinella sostituisca l'operato di chi è preposto e pagato.

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