Sui tavolini, i dehors e tutto il casino che si sta facendo in questi giorni abbiamo scritto questo al Corriere della Sera. Pubblicheranno?

30 dicembre 2011
Caro Conti, si è parlato molto in questi giorni dei dehors abusivi di bar e ristoranti nel centro di Roma. Premettendo che tutti siamo contro l'abusivismo e l'illegalità, vorrei offrire una chiave di lettura controcorrente. In una città dotata di un arredo urbano da quarto mondo, con cittadini prepotenti e pronti a sfruttare qualsiasi strattagemma per piazzare la propria auto fuori posto (con la quasi totale sicurezza di non pagarne le conseguenze in termini di contravvenzioni e rimozioni), togliere tavolini -più o meno illeciti- significa soltanto una cosa: fare spazio per la sosta selvaggia. Ne ho le prove dovunque questo è avvenuto. Penso ad una forse delle zone più pregiate del centro: Piazza del Fico, Via delle Pace. Ad alcuni bar, anche storici, della zona, è stato intimato di ridurre o eliminare le occupazioni di suolo pubblico. Il risultato è visibile da tutti: l'area si è trasformata dal salotto che era, in un volgarissimo parking a cielo aperto dove è impossibile camminare, passeggiare, sostare. Dove qualche tempo fa i turisti sedevano per un the o un drink, oggi ci sono lamiere in sosta selvaggia. Chi ci ha guadagnato? La legalità? Non era meglio pretendere dai tavolini illegalmente aggiunti il pagamento di una tassa e di una multa ma di lasciarli lì a dare il loro servizio ai turisti, a rendere più gradevole la città, a creare ricchezza, posti di lavoro? Non voglio proporre una gerarchia tra gli abusi, ma tavolini dovunque sono il normale paesaggio urbano di tutta Europa (da Parigi a Madrid; da Londra a Barcellona), le auto in sosta vietata e piazzate dovunque alla rinfusa in centro storico esistono solo a Roma. In tutta la città questa battaglia contro i tavolini è una battaglia che si traduce in una gigantesca creazione di spazi a disposizione della sosta selvaggia e dei posteggiatori abusivi. Non capisco in base a quale strategia.

34 commenti | dì la tua:

Marco ha detto...

Nè tavolini fuori legge nè sosta selvaggia, in un paese civile le cose vanno di pari passo e non si può accettare il male minore. Avete visto, per caso, la condizione di Campo dè Fiori(per fare un esempio)? A breve i tavolini e quegli orribili gazebo cerati con stufe riempiranno la totalità della piazza!

Anonimo ha detto...

non sono d'accordo, regolare le occupazioni del suolo pubblico da parte dei tavolini non significa per forza dare spazio alla sosta selvaggia. come si vieta l'occupazione del tavolino si deve vietare l'occupazione dell'auto del cafone di turno, come sempre, se non c'è controllo tutto diventa anarchia, allora il tavolino vale la bancarella, l'auto o il camionbar. spiace che non vi schierate dalla parte della legalità in questo caso

Massimiliano Tonelli ha detto...

Non ci interessa la legalità in maniera miope, ci interessa vivere in una città Europea. In Europa per le strade ci sono tavolini, non automobili. Se i tavolini che ci sono non sono regolari li si regolarizzi, si faccia pagare fior di occupazioni di suolo pubblico, si facciano pagare multe. Ma non si eliminino trasformando la città, giocoforza, in una enorme autorimessa, in un enorme sfascaicarrozze. Dovunque si sono tolti i tavolini sono arrivate le auto. E' evidente che non osservate e analizzate la città a sufficienza.

Marco ha detto...

ecco il vero tonelli!!! PUP EVERYWHERE, che ce frega dei tavolini dappertutto, a noi interessano solo i PUP!

michele ha detto...

Tutto questo è scoraggiante. Vi ammiro ma ho paura che siate una minoranza a pensarla così e ad accorgervi di queste cose. Ovunque ti giri ci sarebbe una rivoluzione da fare e l'impotenza che provi quando tutti se fregano o non so se ancor più grave non se ne accorgono, ti fa montare veramente voglie da piromane giustiziere solitario mentre addormentadoti sogni un Rudolph Giuliani romano senza macchia, con un paio di palle e gli interessi della città al primo posto

Anonimo ha detto...

NON sono d'accordo. La legge va RISPETTATA. Siano essi tavolini, siano esse macchine in doppia o terza fila.

Come? I VIGILI DEVONO FARE IL LORO DOVERE. Punto.

Poi, dopo, si può cominciare a parlare di riorganizzare il settore. Ovviamente questa di Tonelli è una boutade, ma ben ha fatto a stimolare il dibattito.

mario ha detto...

"stratagemma" al 4o rigo con una "t" sola.

Pascal ha detto...

Francamente mi sembra quella di Tonelli una posizione incomprensibile che fa piazza pulita dei principi che da sempre ispirano i blog antidegrado: rispetto della legalità e tutela del bene comune. Tral'altro volendo pur accettare quest'opinabile principio della limitazione del danno non sarei tanto convinto sul fatto che l'orribile metastasi delle serre plastificate con aggiunta di fungo al cherosene sia da preferire al parcheggio selvaggio se non altro perchè quest'ultimo può essere contenuto e sanzionato più facilmente mentre state sicuri che se li lasciate fare i bottegai passeranno dalla plastica al vetro e poi al cemento al solito grido di "fatece lavorà"

Massimiliano Tonelli ha detto...

Credo che su quello che devono o non devono fare i blog antidegrado io non debba pigliare lezioni da alcuno. Sicuramente so per certo che i blog-antidegrado non devono farsi fregare dalla vulgata e da quello che si dice sui giornali.

Il bene comune? E' bene comune far perdere posti di lavoro veri? E' bene comune lasciare spazi per la sosta selvaggia? E' bene comune diminuire i servizi ai turisti laddove dovunque si aumentano?

I dehors fanno schifo? Verissimo. Allora si fanno dei regolamenti per imporre ai bottegai di investire e di farli tutti uguali, di qualità. Bene comune? Bene comune è obbligare questi esercenti a pagare tasse vere, non piccole elemosine, per le loro occupazioni di suolo pubblico. E con i milioni (decine di milioni) raccolti, riqualificare strade, piazze e quartieri. Questo è bene comune.

Prima di parlare, tuttavia, tutti a Piazza del Fico, per favore. Soprattutto chi se la ricorda com'era fino a quattro o cinque anni fa. Diteci se vi piace più oggi, patetico garage a cielo aperto che pare Durazzo o se vi piaceva più prima con i tavolini, la gente festante a mangiare, i turisti con un sorriso così e via dicendo.

Nella capitale interplanetaria della sosta selvaggia, delle affissioni abusive, delle bancarelle, dei callarrostari, dei camion-bar, dei cartelloni abbiamo trovato il modo per gettare fumo negli occhi dell'opinione pubblica: I TAVOLINI ALL'APERTO DEI BAR E DEI RISTORANTI.

Il movimento dei blog antidegrado, spiacente, non ci casca!

Marco ha detto...

Non sono d'accordo (e con me vedo molti altri qui). Mi sembra un modo di andare sempre contro tutti e tutto, neanche fossimo liceali che occupano la scuola ma non sanno perchè. Dobbiamo combattere per una legalità sempre e comunque che si parli di sosta selvaggia o di tavolini.

Anonimo ha detto...

Gli argomenti a favore dell'occupazione selvaggia del suolo pubblico da parte di Tonelli sono assai poco convincenti. "In Europa per le strade ci sono tavolini, non automobili" E' vero ma a Parigi, che è la "capitale del dehor" ed ha un afflusso turistico assai maggiore di Roma sarebbe impossibile assistere all'affastellamento di sedie e casotti come a Trastevere o Piazza della Rotonda. Dire poi che sono meglio delle auto è come preferire il furto all'omicidio. "Se i tavolini che ci sono non sono regolari li si regolarizzi" E' esattamente la via italiana alla legalità fatta di condoni e di leges ad personam che ci ha ridotti nella situazione in cui siamo. Il richiamo poi ai posti di lavoro mi ricorda tanto l'argomento addotto dai contrabbandieri di sigarette della mia Napoli quando si prospettavano giri di vite. Quello che non si vuol capire è che l'occupazione indebita e generalizzata del suolo pubblico, sia da parte delle macchine che dei tavolini, lede il diritto della collettività ad usufruirne e questo oltre una certa misura è inammissibile. Stiamo sicuri poi che se venisse in mente alle amministrazioni pubbliche di monetizzare questo diritto andremo dritti dritti a finire come per le spiagge alle concessioni ventennali trasformando dello spazio pubblico una vera e propria competenza dell'immobile. Un'ultima notazione se vogliamo di stile. Tonelli lei ha evidentemente molti meriti nella creazione di una nuova sensibilità verso le tematiche antidegrado ma evidentemente non ne ha l'esclusiva quindi faccia pure le sue battaglie a favore dei bar ma ripetti le opinioni difformi alle sue.

Anonimo ha detto...

Ma se il problema è quello di aumentare i servizi turistici comunque e i posti di lavoro vanno bene anche i camionbar di Tredicine addossati al Colosseo?

Massimiliano Tonelli ha detto...

Non rispetto chi spara sciocchezze per il gusto di spararle e consapevole di spararle. Mai fatto: non comincio oggi.

A Parigi i dehors sono belli rispetto a Roma? Verissimo. Allora, lo ripeto per l'ennesima volta, facciamo una campagna per far sì che i dehors di Roma diventino belli come quelli di Prigi o di più. Mettiamo leggi severe, ma chiare, che obblighino gli esercenti a fare determinate scelte, determinati investimenti, a non utilizzare la plastica, a non trasformare i marciapiedi in campi rom.

I camion-bar sono un servizio ai turisti? Ma a questo livello di provocazioni becere arriviamo? Quando non riuscite ad arrivare a fare un ragionamento, semplificate chiedendovi: questo esiste in Europa? Ebbene i camionbar esistono in Europa? No. E dunque non devono esistere neppure da noi. I tavolini all'aperto esistono in Europa? Sì, a tonnellate. Ebbene, devono esistere pure da noi.

Le spiagge? Esempio perfetto: preferireste delle spiagge concesse a degli imprenditori privati con l'obbligo di tenerle pulite, di fare entrare chi vuole e solo eventualmente vendergli servizi oppure preferireste delle spiagge in cui Vade Retro Privato superpubbliche e assegnate al bene comune, ma trasformate in discariche come spesso succede?

"Eh no, ne i privati speculatori ne le discariche abusive".

Giààà, ma di fatto se una spiaggia rimane abbandonata viene colpita dal fenomeno in questione; come una strada se non viene arredata (e i tavolini sono arredo urbano tanto quanto i paletti antisosta e le orecchie agli angoli) viene colpita -specie a Roma- dal fenomeno della sosta selvaggia.

Pigliate una foto di Piazza del Fico cinque anni fa e andatela a vedere oggi, poi parliamo.

E naturalmente vietato rispondere da vigliacchi con frasi utopistiche tipo: "eh ma queste macchine dovrebbero rimuoverle".

Marco ha detto...

PUP PUP PUP EVERYWHERE...Grande Tonelli!

Anonimo ha detto...

Il commento a questo post è una grande cazzata.
Meglio tavoli abusivi che auto parcheggiate ?
No, meglio tavoli autorizzati ( con criterio e regole ) che auto parcheggiate ovunque. Non mi sembra così complicato. Io sto con Corsetti.
Claudio

Anonimo ha detto...

dico la verità, di cosa vi meravigliate scusate ? Tonelli queste cose le dice in continuazione . niente macchine, niente ambulanti, niente camion bar (si potrebbe continuare niente cartelloni , niente barboni niente di quello che non gli piace e poco importa se sia legale o meno)...mentre su tavolini, dehors , pup ecc . da sempre è più che tollerante a prescindere dalla legalità . La cosa che mi fa sorridere e che riporta dati completamente sbagliati di quello che fanno all'estero .


PS
Le spiagge vanno tenute bene ma va rispettata la legge ...poi se tu vuoi fare speculazioni becere quella è un'altra storia

PPS
hai letto questa notizia ?
http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=92361
l'antitrust non è cattivo ma si deve rispettare le regole più elementari...tu da tempo sei preoccupato che non riesca la speculazione sul colosseo ! Vuol dire che qualcosina hai subdorato...

Pascal ha detto...

I dehors "a la parisienne" a Roma ci sono sempre stati. A via Veneto a via Bissolati in alcune strade dell Eur, insomma ovunque la dimensione del luogo consentiva l'occupazione del suolo pubblico senza sequestrare spazio vitale all'agibilità dei cittadini. Per il resto son sempre esistiti regolamenti comunali che imponevano norme più o meno restrittive in termini di distanze, volumi e aspetto. Chiaramente nel paese del chissenefrega i negozianti hanno cominciato a "derogare" in una perversa spirale emulativa col lucroso obiettivo di raddoppiare la propria area di esercizio. Nel famoso paese civile che ormai ci viene a noia evocare tutto ciò sarebbe stato prontamente stoppato e sanzionato senza per questo negare a priori modifiche normative. Da noi come per i cartelloni, i cami bar, gli straccivendoli e i callarrostari il casino scoppia solo quando tutto tracima o uno dei rari onesti amministratori si mette di traverso. Poi arriva il sindaco che dice si vabbè c'è grave infrazione ma meglio che ne riparliamo dopo le feste. Il capo del movimento antidegrado con singolari argomentazioni si arruola tra i sindacalisti della FIPE. La verità è che tutto si asservirà agli interessi di una categoria contro quelli generali, perchè i tavoli entro certi termini (quelli di legge) vanno benone ma i dehors sono altra cosa e assai poco compatibile con la configurazione urbanistica della città.

Massimiliano Tonelli ha detto...

Mammamia quante scemenze che leggo. Se metti una legge che vieta categoricamente di uscire per strada a qualsiasi cittadino, poi cosa fai, ti lamenti perché non sei in un paese civile dal momento che i vigili chiudono un occhio e consentono che almeno la gente esca per approvvigionarsi di cibo?

Con i tavolini all'aperto è uguale. Vi sono leggi immonde che, se rispettate, farebbero chiudere il commercio in città, farebbero crollare il Pil cittadino, farebbero licenziare decine di migliaia di persone e invece di lavorare per riformare queste leggi antiquate e dannose, si lavora per fare in modo che vengano rispettate alla lettera. Una vera follia degna di una città masochista e autolesionista. Non è questa la città che ci interessa.

Ci interessa una città che, con il faro unico del decoro, dell'ordine, della pulizia, del rigore, punti a generare ricchezza, benessere, posti di lavoro. Si obblighino gli esercenti a dehor belli, li si mazzoli facendogli pagare cifre blu (visti i soldi che fanno) per le occupazioni (cifre blu da reinvestire nella riqualificazione delle strade), si controlli periodicamente che siano a posto con ricevute e scontrini.

Ma non si uccida la città lasciando le zone mondate dai tavolini preda dei parcheggiatori abusivi.

Massimiliano Tonelli ha detto...

(Ovviamente, Pascal, tutto in rapporto alle tipologie delle strade, ai dettami delle soprintendenze, al codice della strada)

Anonimo ha detto...

e meno male che le scemenze le leggi dagli altri !
Quando scrivi:

"Mammamia quante scemenze che leggo. Se metti una legge che vieta categoricamente di uscire per strada a qualsiasi cittadino"

Il tuo paragone non ha senso proprio perchè il nostro ordinamento è retto da una serie di principi e libertà . La tua "legge" violerebbe tutte le altre (compresi principi costituzionali). Comunque dai tranquillo, divertiti e buon anno !

Anonimo ha detto...

Eccolo là. Sempre pronti a giudicare le infrazioni degli altri, ma poi pronti a passare sopra ciò che per qualche ragione ci sta più caro. Oggi, 31 dicembre, pubblicate le foto sdegnati dei negozi di souvenir cinesi che si prendono lo spazio, ma se lo spazio se lo prendono degli italianissimi bar o ristoranti va tutto bene. Anzi, serve a impedire che ci parcheggino le auto.

Bene, allora domando, perché non ci mettiamo anche più souvenir? Torno adesso da Montreal e nella città vecchia i negozi di souvenir occupano lo spazio esterno tale e quale. In tutte le città del mondo i souvenir sono esposti su strada! Più souvenir per tutti.

Ma forse, vi stanno più a cuore i tavoli di bar e ristoranti e non i negozi di souvenir. Chissà perché.

Anonimo ha detto...

A Barcellona la spiaggia è gestita dal comune... e mi pare in maniera egregia

Anonimo ha detto...

i tavolini occupano suolo pubblico come un'auto... ma fanno guadagnare dei privati e vanno tolti se abusivi, PUNTO

Anonimo ha detto...

D' accordo con tonelli che osserva puntuale la situazione di roma e l atteggiamento romano.

Anonimo ha detto...

no ai tavolini ma soprattutto no a bancarelle camion bar e caldarrostari

Anonimo ha detto...

Ma perchè, lo spazio deve essere occupato per forza (dalle auto o dai tavolini)? Non può essere lasciato libero cioè PUBBLICO e fruibile da tutti?

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