Questo accadeva nel '59. Ma oggi Cartier-Bresson cosa fotograferebbe?

18 aprile 2012
Ciao sono Fabio, studente universitario pendolare che vive a Latina.
Anche non vivendoci, posso dire di aver sperimentato il degrado sulla mia pelle ogni volta che sono venuto nella capitale.
La mia segnalazione è un po' atipica, se vogliamo. Non si tratta di un episodio brutto, anzi.
È uno scorcio di una Roma che non c'è più, di una Roma prima della violenza che ha dovuto subire, di una Roma, che, stando alla situazione attuale, non tornerà mai più così, e non darà mai più le stesse sensazioni che dava quando questa foto è stata scattata.

5 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Cosa fotograferebbe? La MERDA di questà città "governata" in questo modo inqualiicabile: DEGRADO ovunque.

Anonimo ha detto...

Fabio, questa foto e questo post sono toccanti. Ed è soprattutto doloroso, perchè miricorda una cosa che posso esprimere con una metafora certamente non elegante come la tua foto:
Roma è una ferrari parcheggiata in un garage che abbiamo deciso di usare come latrina invece di lucidarla ed esibirla con orgoglio e spavalderia.
Questa foto è una sintesi della bellezza, dell'eleganza e della luce che questa città potrebbe avere se non riflettesse sporco, impostori vestiti da centurioni, mutandari bibitari, cartelloni, macchine accatastate a caso ovunque.

per rispondere alla domanda del post direi che oggi tra la macchina fotografica e l'arco con ogni probabilità c'è un cartellone.

Anonimo ha detto...

È l'arco di Settimio Severo. In realtà, fino alla fine degli anni'70 (1979, per la precisione)là dove appare il ciclista, c'è stato un intenso flusso di traffico automobilistico. C'è voluta una ammonitrice scossa tellurica (settembre 1979, per l'appunto) per allontanare le auto dalla zona archeologica. Ammonimento divino? Che non di debba ripetere (l'eventuale ammonimento divino, dico) ché con la situazione attuale...

Anonimo ha detto...

me li ricordo i gatti di roma. erano ovunque, nel xvii intrno a piazza mazzini c'era una colonia numerosissima. si mangiavano i topi ed erano pure belli a vedersi. ora non ce ne stanno più, e al posto loro la selva dei camion-bare, di accattoni del racket, di figuranti abusivi, di zozzerie e di quelli che ancora hanno il coraggio di chiamare artisti di strada. roma è persa per sempre. ma la gente che l'ha ridotta così nell'ultimo ventennio, politici, assessori e gente di malaffare... questa gente ha un nome e un cognome e prima o poi i nodi verranno al pettine

Anonimo ha detto...

Sarebbe interessante fare la stessa foto con la stessa angolazione e vedere le differenze...

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