La cosa incredibile di questo articolo di Fabrizio Roncone, oggi sul Corriere della Sera, è che racconta solo un decimo, forse un ventesimo dell'allucinante situazione reale

30 aprile 2012
Una frase sopra tutte quelle altre: "l'agonia di questa città, della Capitale d'Italia, ormai sfregiata dall'illegalità, dall'abusivismo, senza più decoro, senza regole, precaria, molle, infestata dalle tangenti, dove tutti possono tutto". Fino a due o tre anni fa lo dicevano solo i blog, oggi lo dice, in cronaca nazionale, il Corriere della Sera. Buona lettura. E poi tutti sotto l'articolo originale a commentare!





La Capitale fuorilegge sotto gli occhi dei vigili
A spasso per Roma dopo la bufera che ha investito il corpo della polizia municipale. Degrado, tavolini abusivi, Pantheon «oscurato» E l'agente risponde: «Multe? Faccia er bravo»

ROMA - Dolcissima sera, l'incanto di piazza Farnese nel riverbero dei lampioni, quando all'improvviso entra una Bmw coupé che, rombando, va a inchiodare davanti al ristorante Camponeschi.

Il tipo che apre lo sportello è basso, tarchiato, ha il viso ovale, un sigaro tra le dita, la camicia bianca sbottonata al collo. Scende e va a prendere posto in una tavolata rumorosa, dove viene accolto da un coro affettuoso: «Lu/i/ggi/no! Lu/i/ggi/no!».
Segue applauso.
Seguono risate.
Chi può permettersi un simile ingresso in una delle più belle piazze di Roma?
Sul cruscotto della Bmw non c'è traccia di permessi speciali.
Sul muro, all'angolo con via dei Baullari, un cartello: «Area pedonale».

Due vigili urbani assistono distrattamente alla scena. Uno fuma, l'altro sbadiglia, guarda l'orologio, sbadiglia ancora. Poi si volta.
«Cerca qualcosa? Ha bisogno di qualcosa?». (Tono sgarbato).
Mi chiedevo perché quel signore può parcheggiare la sua auto lì, mi chiedevo perché non gli facciate una multa e non chiamate un carro attrezzi.
«Perché perché perché...».
Ecco, sì: perché?
(A questo punto interviene quello che stava fumando, e che sembra essere il più alto in grado).

«Senta, me sa che lei nun cià niente da fa', eh?».
Veramente...
«E su... Se faccia 'na passeggiata... faccia er bravo, no?».
Nemmeno ti chiedono chi sei. Si allontanano con un ghigno di fastidio, la camminata ciondolante, non si capisce se complici o rassegnati, di certo testimoni e protagonisti dell'agonia di questa città, della Capitale d'Italia, ormai sfregiata dall'illegalità, dall'abusivismo, senza più decoro, senza regole, precaria, molle, infestata dalle tangenti, dove tutti possono tutto, dove un famoso commerciante di vini come Silvio Bernabei accusa il comandante dei vigili urbani Angelo Giuliani di aver intascato ventimila euro in contanti.

«Doveva pagarci, così mi disse, la bolletta della luce del loro circolo sportivo: in realtà io non chiedevo, pagavo e basta perché impaurito dal comportamento vessatorio della polizia municipale».
Già due vigili arrestati, in questa storia, e altri che tremano. Venerdì scorso, Mauro Cordova, presidente dell'Arvu, l'associazione cui aderiscono quasi tutti i 6300 vigili urbani di Roma, ha chiesto sul Corriere lo scioglimento del corpo, «ormai la gente ci insulta per strada».
Il comandante Giuliani, 52 anni, ha fama d'essere loquace, ma non è vero. Prima è affabile - mai sentito in precedenza, passa subito al tu, «Dai Fabrì, vieniti a prendere un caffè al comando, t'aspetto...» - poi in dieci minuti sparisce, si nega, lascia a farfugliare scuse la segretaria. Il suo predecessore, Giovanni Catanzaro, fu costretto alle dimissioni quattro anni fa, accusato di aver parcheggiato un'Alfa Romeo Brera rossa a via della Croce, in sosta vietata ed esponendo un contrassegno per disabili falso.
Storie cupe, ombre, perdita di autorevolezza.

A piazza Navona, contati quattordici locali, tra bar e ristoranti, e 603 tavolini: ma oltre 400 tavolini sono fuorilegge. Dovrebbero stare sul marciapiede (secondo il piano di «massima occupabilità» approvato dal Campidoglio il 4 aprile scorso e che ricalca la delibera n.139 del 2006, mai rispettata) e invece invadono la strada, sconvolgono il panorama. Ogni tavolino, tra maggio e settembre, nell'assalto dei turisti, può arrivare a rendere fino a 300 euro al giorno. Rendono meno ma rendono pure le 64 postazioni dei pittori, che però non dipingono più: vendono solo poster, stampe ritoccate con il pennello, souvenir. Accanto a loro venditori di accendini, senegalesi con borse contraffatte, un mangiafuoco, due equilibristi sui trampoli, un mimo, cinque barboni che chiedono l'elemosina, uno storpio che si trascina sui gomiti.

Un suk, una piazza che potresti trovare a Kabul, e invece sei a piazza Navona, e i vigili sono lì, agli angoli, che osservano come se la scena non li obbligasse ad intervenire (del resto, lo scorso settembre, uno squilibrato assaltò indisturbato la fontana del Moro, deturpando con un sasso uno dei magnifici mascheroni). I vigili sono inermi anche a piazza della Rotonda, dove gli ombrelloni addirittura oscurano il colonnato del Pantheon. E se poi entri in piazza di Spagna e li vedi lì, beati e tranquilli, pensi che allora il comandante Giuliani invece di pensare alle bollette del circolo sportivo forse dovrebbe prenderli uno ad uno, i suoi uomini, e dirgli che lo spettacolo non è indecente, no: qui in piazza di Spagna lo spettacolo fa veramente schifo.

Camerieri filippini che portano le cagnette dei loro padroni a fare i bisogni nelle aiuole dove s'alzano palme maestose. Un fioraio che ormai vende qualsiasi cosa, tranne che i fiori. Macchine blu parcheggiate ovunque, anche sui posti riservati agli handicappati. Ma il peggio è sulla scalinata di Trinità de' Monti, gigantesco accampamento, dove si suona e si mangia, si urina e si sballa, alla faccia dell'ordinanza che vieta «bivacchi e schiamazzi» fino al prossimo 30 settembre.
Questa ordinanza ha qualcosa di grottesco. Campo de' Fiori, dopo la mezzanotte, diventa zona di guerriglia. Un anno fa, tre giovani romani massacrarono di botte un turista inglese che zuppo di birra aveva improvvisato uno spogliarello (potete andare a cercarvi le drammatiche immagini su YouTube ). Bande di coatti minacciano e insultano chiunque osi incrociare i loro sguardi eccitati da cocaina e vodka. Se ti va bene e arrivi su Ponte Sisto, devi pregare che i pitbull di quegli straccioni chiamati punkabbestia abbiano cenato: se no li vedi annusare minacciosi i tuoi polpacci e non c'è un vigile che possa intervenire, perché i vigili sono lì, a controllare il semaforo che scatta, giallo, rosso, verde, mentre a cento metri non ci sei solo tu che cerchi di portare a casa le gambe, ma ci sono anche decine di posteggiatori abusivi.

Quella dei posteggiatori abusivi è una storia pazzesca. In alcune zone della città - intorno ai tribunali, ad esempio - i romani arrivano addirittura a consegnare loro le chiavi della macchina. Dottò, buongiorno. Dottò, stia tranquillo. E così alla fine paghi due volte: paghi il Comune per stare dentro le strisce blu, e paghi loro, i posteggiatori, perché è sempre meglio allungargli un euro che tornare e trovare il cofano rigato. E stai sicuro che te lo rigano, perché comandano loro, non i vigili. Così come comandano i grandi capi del racket della prostituzione. Sulla via Salaria, all'altezza della sede di Sky, decine di ragazzine mezze nude e su tacchi altissimi aspettano i clienti. All'Acqua Acetosa, per fare la fila davanti ai trans si arriva all'ingorgo.

I vigili o non vedono (il quartiere di San Lorenzo è diventata una delle più grandi piazze di spaccio d'Europa; i cosiddetti centurioni, dopo le risse dei giorni scorsi, sono già tornati sotto al Colosseo; da viale Marconi a viale Parioli, davanti ad alcuni negozi e ristoranti è consentito parcheggiare in tripla fila) oppure intervengono tardi. Roma nord paralizzata due volte: lo scorso 28 ottobre per l'apertura di un negozio Trony e il 12 aprile per un maxi-concorso all'hotel Ergife. Ogni volta al comandante Giuliani è arrivata la telefonata furibonda del sindaco Alemanno che, secondo alcune voci, al suo posto vedrebbe bene un ex generale dei carabinieri e che comunque è molto soddisfatto del lavoro di uno dei suoi vice, Antonio Di Maggio, fama da sceriffo, responsabile dell'ufficio anti-abusivismo.

«Eppure a Roma ci sono 12.315 abusi edilizi accertati che aspettano di essere sanzionati o, come prevede la legge, requisiti...»: questa è la voce di Massimo Miglio, l'ex responsabile dell'ufficio anti-abusivismo, tecnico esperto e appassionato, inspiegabilmente allontanato subito dopo l'elezione di Alemanno a sindaco (quelli, in verità, erano anche i giorni in cui Alemanno prometteva di abbattere l'Ara Pacis, di affidare l'Ama, azienda dei rifiuti, ad un suo amico ex sprangatore nero, e poi giurava che avrebbe reso la città più sicura, senza traffico, etc etc).

Miglio, senta: lei mi ha fatto vedere due foto scattate dall'alto su quel palazzo vicino Fontana di Trevi. Prima c'era un terrazzo, poi, due anni dopo, il terrazzo è sparito e al suo posto appare chiaro che è stato alzato un piano. Com'è possibile un simile abuso?
«Eh... Sa quanto materiale edile bisogna scaricare per costruire il piano di un palazzo? Ha idea del movimento di camion e operai? Ecco, allora la domanda è questa: possibile che a nessun vigile sia venuto in mente di chiedere cosa stava accadendo in quell'antico palazzo dietro Fontana di Trevi?».

Se è per questo, per anni i vigili finsero di non vedere che un ceffo di nome D'Artagnan rubava secchi di monetine lanciate nella fontana dai turisti. Finché poi un giorno arrivò una troupe delle Iene di Mediaset che documentò tutto, compreso lo strano passaggio di qualcosa, da mano a mano, tra il ladro e un vigile.
Tre vigili furono sospesi. Il sindaco Alemanno si presentò all'assemblea organizzata dai sindacalisti del corpo e fu accolto da insulti e lancio di euro in moneta (altri tre vigili indagati per «oltraggio»).

Cambiare nome al corpo, da «Polizia municipale» a «Polizia locale di Roma capitale», bizzarra decisione assunta dal Campidoglio pochi mesi dopo, a parecchi agenti è sembrata perciò una piccola, autentica perfidia. Costata molti soldi e con risultati comici.
I romani telefonano al centralino (06-67691) per chiedere aiuto.
Il centralino risponde: «Polizia locale, mi dica...».
Il cittadino, disorientato: «Ah, no, scusi... cercavo i vigili urbani».
Clic.

Fabrizio Roncone

23 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

dai devi ammettere che è un gran bell'articolo, leggendolo avevo l'impressione di vedere la tua firma a fine pagina..
fai un invito ad andare a commentare in massa

Anonimo ha detto...

Che dire al giornalista Roncone del più illustre quotidiano italiano? Buongiorno! Ben svegliato?

Anonimo ha detto...

Domanda banale, ma tutto questo clamore della carta stampata sortirà effetti? A breve termine intendo.

Anonimo ha detto...

Ottimo articolo, speriamo serva a far aprire gli occhi ai romani ancora di più.

I "vigili" urbani a Roma semplicemente NON ESISTONO. E, se esistono, fanno "altro"... Come tristemente sappiamo.

Che MERDA di città. A casa la marmaglia che consente tutto questo degrado e il vivere nella illegalità della legge del più forte, nel malaffare.

Anonimo ha detto...

Guardate quante volte deve telefonare un cittadino che ha avuto un incidente prima di ottenere risposta
http://i.imgur.com/73zaR.png

Anonimo ha detto...

Un'intera pagina dedicata, sotto forma di inchiesta, al vario lerciume di questa sfortunata città. Non credevo ai miei occhi, stamani. Un grazie (anzi più di uno) a Fabrizio Roncone, sfortunato per essersi sentito apostrofare: " ma lei non cià gniente da fa'" a fronte delle sue giuste e doverose rimostranze. A me, in una circostanza simile, tutto sommato andò un po' meglio. Fatto rilevare garbatamente il numero di infrazioni commesse impunemente in un breve arco di tempo, mi fu chiesto velenosamente se, per caso, mi occupassi di statistica...

Anonimo ha detto...

Non c'e' da stupirsi più di tanto.

Alemanno l'ha pensata cosi' appena si è insediato al campidoglio: siccome le elezioni prossime le vinco col ca**o, e un sindaco di destra roma non lo vedrà più per almeno altri 30 anni, magnamo e famo magnà il piu' possibile tutta la cricca, tanto i danni li paga sempre qualcun altro.

E questo per Parentopoli, i vigili, le Olimpiadi, la pista da neve a Ostia, La Formula 1, le costruzioni inutili come la cupola di Tor Vergata...

a volte gli ha detto bene, altre ha preso sonore pernacchie (olimpiadi).
Ma tanto Alemanno ha tempo fino al 2013 per magnare quanto vuole e far presentare il conto a qualcun altro.

Alessandro ha detto...

L'ho letto questa mattina appena sveglio. Un articolo semplicemente meraviglioso!
Una situazione che mi fa una rabbia estrema.

Anonimo ha detto...

Sono rimasto abbagliato da questo blog. Credevo di essere praticamente solo (tra i "romani") a pensare che Roma sia indegna di appartenere al gruppo delle capitali europee e che la causa di questa abissale distanza sia dovuta certamente all'inciviltà di una parte di suoi cittadini ma anche e soprattutto all'inadeguatezza di chi dovrebbe fare rispettare le regole. Sono contento di scoprire che siamo (mi sembra) un discreto numero.
Per quanto riguarda i vigili era ora che qualcuno sollevasse il problema a livello nazionale. Il corpo dei vigili urbani di Roma é stato sciolto (o disciolto) molti anni fa e da allora mai piú ricostituito. I vigili a Roma sono elementi inanimati di arredo urbano. Senza affrontare di punta questo tema Roma non farà mezzo passo in avanti. Mettiamolo al centro del nostro impegno con iniziative specifiche ......

Massimiliano Tonelli ha detto...

Elementi inanimati? Magari! Muovono in corruzione e mazzette una cifra che ci puoi fare il Pil della Nigeria. Altroché inanimati...

Anonimo ha detto...

Credo che si stia arrivando grazie a blog come questo al nocciole del problema.
Il problema a Roma non sono i Romani. Il problema è l'informazione, la consapevolezza dei Romani. Entrambe le cose sono scarse. Ma stanno crescendo.
Il sentirsi dire "I problemi sono altri", è sempre stato il fumo negli occhi al cittadino romano, per fargli pensare che in fondo se la condizione di Roma è questa (anarchia, sporco, mancanza di controllo, disrodine) è perchè probabilmente è normale che sia cosi' e anche altrove sarà cosi'.
Questa storia che ci raccontano ogni giorno è la piu' terribile arma di chi su questo disordine lucra. I vigili, lucrano, Il sindaco ne trae vantaggio (o lucra?) (ogni piccola cosa, come la pulizia delle uscite della stazione metro (sempre da Romafaschifo)) diventa occasione per addirittura brindare.
I vigili di Roma (ca 8000 quasi il triplo rispetto a Milano) e le loro famiglie (ca 40000 persone) votano.
Il problema per il sindaco è che le persone che si sono veramente accorte del trucchetto cominciano ad essere ben piu' di 40'000.

Io voglio la polizia Austriaca a Roma. Motivati, severi, atletici, integerrimi. Questi porteranno piu' voti dei panzoni, baffoni, unti inutili 8000 (il triplo di milano) vigili di Roma Capitale.

FV

Anonimo ha detto...

Concordo, è incredibile ma i blog stanno cambiando la città. Non ci si crede.

Sandro Vannozzi ha detto...

I Vigili unti baffoni panzoni e papponi non sono 8000, integerrimo cittadino. Sono 6000, e Roma è sette volte più grande di Milano. Lo leggo questo (ed altri consimili) blog, lo trovo utile per capire cosa poter fare nel mio lavoro per la città anche se un suo inevitabile portato è il vigliacco ed anonimo accanirsi su una categoria nella sua interezza.

Stefano Santini ha detto...

Sandro é molto confortante il tuo scatto di orgoglio e non é una sorpresa che tra i vigili di Roma ci siano tante persone perbene che provano a fare bene il loro lavoro, anzi forse sono la maggioranza. Il punto é che questi pochi o tanti non si riflettono nella categoria che invece nel suo insieme si é guadagnata in pieno l'immagine espressa dai commenti precedenti. Veniamo al punto e smettiamo di dire che i problemi sono altri. Questo é un gravissimo problema forse il piú importante della città. Finché non avremo un corpo di vigili urbani fatto di persone oneste, orgogliose di fare bene e consapevoli del ruolo chiave che hanno per la città rimarremo inchiodati alla preistoria

Anonimo ha detto...

Guarda il discorso delle poche mele marce ha smesso di funzionare da tempo. Dammela tu allora la percentuale delle poche mele marce.

Discorso di mele marce a parte quello che vedo (quando lo vedo) è una persona svogliata, atleticamente a pezzi, che passeggia tra un bar e l'altro. Non me ne volere ma ti descrivo semplicemente quella che è la mia sensazione media. Il vigile deve fare paura. A Roma i vigili non fanno paura. A Vienna, a Berlino, a Parigi fanno paura eccome. Ci sarà un cavolo di motivo?

Io quando sto a Roma continuo a vedere dei grandi passeggiatori, e bevitori di caffè. Se poi qualcuno si salva, allora non è nel quadrante della città che frequento.

Roma è sette volte piu' grande di Milano?
I vigili non li metti a vigilare anche l'agro pontino, al massimo ti concedo il confronto a livello di popolazione. (con il quale non ci facciamo comunque una bella figura).

6000 vigili? forse ti scordi quelli che lavorano negli uffici. Quanti sono?

FV

Anonimo ha detto...

Sandro, rileggendo e riflettendo ancora una volta quello che hai scritto, vorrei precisare una cosa: Sono certo che ci sono vigili in gamba con forte senso del dovere e ammetto che possa essere difficile semplicemente far rispettare le regole quando attorno regna il caos. D'altra parte pero' l caos si nutre anche della mancanza di controllo in un circolo vizioso. Tu saprai forse dare una migliore lettura di quali secondo te sono le criticità nel corpo che evidentemente ci sono (basta aprire un giornale a caso). Io mi sono limitato a descrivere quella che è la mia personale percezione.

FV

Sandro Vannozzi ha detto...

Beh, le parole ed i numeri sono importanti. Anche gli ordini di grandezza. Se parto dal centro di Milano, dopo un po' trovo Monza e Sesto San Giovanni; se parto dal centro di Roma trovo, sempre in direzione NE e nel giro degli stessi chilometri, II, III e IV Municipio. Se Milano è più piccola del XX Municipio, credo sia evidente che un Corpo di 3000 componenti copra con una certa efficienza la sua superficie. Per la verità siamo 6200 in totale. Molti sono distaccati presso il II Dipartimento, che sembra non possa fare a meno di loro. Molti sono in Procura, perché siamo agenti ed ufficiali di polizia giudiziaria.
Se il numero sia sufficiente o no, non sta a me dirlo. Solo, non siamo 8000 (a proposito, la pianta organica ne prevede 8350). No, non siamo moderni opliti...anche perché l'età media è piuttosto avanzata. PS CC GdiF prendono ragazzi/e di 18-20 anni e se li formano in apposite strutture. Si diventa vigili rispondendo bene a domande scritte ed orali. Chi scrive ha 54 anni, l'esenzione ticket per diabete ed ipertensione e sta ancora a sfegatarsi per strada. Un fesso? Probabile. Ma per strada ci sono persone di oltre 60 anni. No, nessuno scatto d'orgoglio: rivendico la dignità che non puo' esser tolta ai singoli (ricordiamolo) neanche dopo tre gradi di giudizio. e che non puo' esser tolta ad una categoria ad ogni campagna di stampa. A proposito: è il vigile (o il poliziotto, o il carabiniere...) che devono fare paura, o piuttosto le leggi?
Saluti.
Sandro Vannozzi

Massimiliano Tonelli ha detto...

Sandro, a noi qui le campagne stampa ci fanno un baffo per il semplice fatto che spesso, ultimamente, le campagne nascono su "spunto" nostro. Figurati se ci facciamo strumentalizzare dalla stampa se siamo noi a imboccarla.
Il problema non sono i giornali, ma l'esperienza di tutti i noi ogni giorno. La mia ultima risale a domenica, l'altro ieri, quando ho cercato, invano, per tutto il pomeriggio, di far intervenire qualcuno sulle 20 auto in divieto di sosta dentro l'isola pedonale di Piazza Borghese (presto pubblichiamo video). I colleghi a piazza Navona (ce ne erano oltre dieci), non sono stati capaci di dirmi altro che "aho, si ce stavano vuor dì che c'avevano l'autorizzazzzzione". Oltre a spiegarmi che nessuno di loro aveva la più pallida idea di dove fosse Piazza Borghese perché "nun semo de zona"...

Caterpillar ha detto...

Le persone oneste stanno in tutte le categorie, uno dei vostri colleghi lo conosco pure da un bel po' di anni, persona rispettabilissima. Il discorso è che a Roma i vigili sono comandati dall'altissimo con direttive ben precise, e non dico altro. Pertanto le persone oneste sono obbligate a star con le mani in mano.

Sandro Vannozzi ha detto...

Massimiliano, sei un comunicatore e sai meglio di me che, seguendo le procedure della L.241/90 l'Amministrazione deve darti una risposta sul suo operato (o mancanza di esso). Sai anche che esiste un Ufficio Stampa presso il Comando. Io stesso ho potuto notare l'ammirazione che in questo blog traspare per il mio attuale comandante, il dottor Buttarelli: stima del tutto giustificata. Se difendo la dignità della categoria, non posso difendere chi a tale dignità abdica con le modalità malmostose e saccoccione da te riportate.
Essendo tu un comunicatore, ideatore di blog che aiutano a capire determinate problematiche della nostra città, permettimi di dire che a suo tempo per il generale Catanzaro, citato nell'articolo tucidideo del CdS, non emersero responsabilità penali.
Che le campagne di stampa facciano un baffo a questo blog fa parte delle motivazioni per cui continuo a leggerlo. Oserei dire: a consultarlo. Per cui anche la tua simpatica provocazione sul traffico di mazzette paragonabile a quello d'un Paese petrolifero come la Nigeria puo', secondo me, dare il polso degli umori di una cittadinanza di cui noi Vigili Urbani (chiamiamoci così per comodità) facciamo parte.
Saluti.

Massimiliano Tonelli ha detto...

La ideologia non ci appartiene e non può appartenere a alcuna persona intelligente e evoluta. Dunque quando c'è un Vigile (e persino un tassista, ehehhe) che si comporta per bene abbiamo noi per primi un enorme piacere a sottolinearlo.

Riguardo a Catanzaro, se la memoria non mi inganna fu lui ad utilizzare una vettura con contrassegno per disabile per posteggiare in piena isola pedonale del Tridente. Ecco io non so se questo determina cascami penali, amministrativi o di altro ordine. So per certo che da cittadino non voglio vigili urbani che fanno queste cose, tutto il resto non mi riguarda e riguarda la politica o la magistratura.

Anonimo ha detto...

Sandro, ma tu, da cittadino e vigile onesto come sicuramente sarai, hai denunciato UNA delle mille illegalità che le mele marce (di cui sicuramente conosci con nomi e cognomi) che portano discredito al corpo o temi ritorsioni? per sapere.

Sandro Vannozzi ha detto...

Massimiliano, se sostituisci alla parola "ideologia" la parola "pregiudizio", concordo. Ancor più se per corollario comporta che UN "vigile" ("o persino UN tassinaro, eheh")) onesto non siano l'eccezione.
Anonimo, io di mele marce non ne conosco. Se l'avessi colta sul fatto mi sarei comportato come le mie qualifiche m'impongono. Se un cittadino mi avesse riferito per esteso delle malefatte commesse da colleghi, immediatamente avrei verbalizzato delle dichiarazioni rilasciate da persona informata sui fatti. Mai successo: quando c'è da mettere nero su bianco il senso civico dimostra un alto grado di volatilità.
Grazie per l'onestà che m'attribuisci: proprio per questo, non posso negare che talvolta ci sia un malinteso spirito di corpo.
Passo e chiudo.

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