Basta!!!

6 settembre 2010

Il commercio ambulante non serve a nessuno, crea disagi, rovina la città (anche tutti i Fori Imperiali), genera sosta selvaggia, distrubuisce articoli di pessima qualità, spesso tossici, spesso cancerogeni, spesso pericolosi, è governato quasi sempre da prepotenti e mafiosi. Basta. Basta, ancora basta!!!

10 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Ho assistito ad una scena che ci deve far riflettere. Le due Bancarelle di cingalesi di fronte a Frontoni a V.le Trastevere sono rifornite da un cinese con una BMW X6 nera con targa tedesca nuova fiammante, scarica la merce e se ne va.
Avete capito? Roma sta morendo!!!

GIORDANO TREDICINE E' UN CAMORRISTA!!!

Anonimo ha detto...

Daje con l'evasione fiscale....

sampei78 ha detto...

ANARCHIA + TOTALE... in tutti i campi...

Anonimo ha detto...

Non è propriamente vero che il commercio ambulante rovini la città e non serva a nessuno. E' piuttosto un certo tipo di commercio che squalifica la città, quello delle merci dozzinali, contraffatte e abusive propinate nei luoghi di maggior passaggio, specie se turistico. Il commercio ambulante ha in sé una tale storia e valenza culturale che non ce ne possiamo sbarazzare per colpa degli abusi. Là dove non esistano regole va regolamentato, sia nei contenuti merceologici che nelle forme e nei luoghi dell'offerta, ma è parte importante di un modo antico e intelligente di accedere alle merci. Badate che ciò che stiamo vivendo negli ultimi decenni è il tentativo di rovesciare il concetto giusto per il quale le merci giungono dove ci sono le persone, sostituendolo con quello che vuole lo spostamento coatto delle persone in luoghi lontani dal loro domicilio (i grandi centri commerciali in cui si accumulano le merci) raggiungibili solo con le auto, quindi irraggiungibili per chi non ne è dotato. Questo da un lato fa sparire il piccolo commercio di zona, anche ambulante, e dall'altro crea disagio a chi si deve approvvigionare e genera una mole di traffico e di inquinamento decine di volte superiore. Capisco il senso del post, che non era così allargato al mio discorso, ma a volte si rischia di far passare dei concetti che sono giusti solo per un verso ma piuttosto pericolosi per altri. Sì al piccolo commercio, preferibilmente artigianale, regolamentato e tutelato. No al commercio dei grandi gruppi distributivi. Pretendiamo quindi dai nostri amministratori il rispetto delle regole nel commercio!
Adriano

Alessandro ha detto...

Quanto mi da ai nervi che questi parcheggino sui marciapiedi nuovi! Quando non parcheggiano sulla corsia preferenziale...

Anonimo ha detto...

Il commercio ambulante ha gia i suoi spazi nei mercati rionali ecc., si possono dare anche nuovi spazi... ma quello che sta succedendo a Roma in questo periodo e assurdo. Uscite dalla stazione del flaminio e vedete.. oppure andate verso le sette di sera a via del corso.. questa e concorrenza sleale per i commercianti che pagano affitti e tasse.
ps. io non sono un commerciante

Les ha detto...

Adriano, no al commercio dei grandi gruppi distributivi che è, un dogma? Se c'ho vicino un supermarket che paga le tasse e vende buoni prodotti qual'è il problema, che c'ha il logo cattivo? E poi la questione delle bancarelle a Roma ha raggiunto livelli terzomondisti, sembriamo tornati al baratto dopo l'arrivo degli americani!

Les ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Questa mattina in via sabotino, via di mercato già assediata da bancarelle purtroppo regolari, è apparso un venditore abusivo di cd e dvd vergini, che tra l'altro si è posizionato in un luogo improprio, vale a dire dove il commercio ambulante è vietato. Ho chiamato i vigili urbani alle 8.30 e mi hanno assicurato che sarebbero intervenuti subito per un controllo. Ovviamente l'ambulante è ancora lì.
Paolo Consiglieri

alex ha detto...

vergogna!! le forze dell'ordine non fanno nulla, sanno solo manganellare con violenza agli ordini dei potenti di turno i poveracci che chiedono giustizia e democrazia, due miraggi in questo paese.
roma è morta, l'italia è morta.

ShareThis