In assenza di provvedimenti, intestarsi meriti di altri!. E' la volta della carta d'identità elettronica

23 settembre 2016
Dopo il post di qualche giorno fa sui presunti meriti autoattribuitisi dalla giunta Raggi, prosegue l’autointestazione da parte della dell'amministrazione e degli assessori di meriti altrui, con annesso silenzio dei propri demeriti. Uno stile di governo della città che ha delle giustificazioni che derivano dal nulla amministrativo prodotto fino ad oggi: i 100 giorni sono passati (la luna di miele tra elettori e eletti che permette a questi ultimi di fare qualsiasi cosa), agosto è finito, l'autunno sta iniziando e i provvedimenti approvati da questa consiliatura languono in maniera assurda, come non si era mai visto prima. 
Visto che diventa inaccettabile e indifendibile, allora occorre iniziare a far finta di aver fatto delle cose anche se sono stati altri a farle.
L'altro giorno le Agenzie hanno riportato una dichiarazione roboante dell’Assessore alla Roma Semplice Flavia Marzano, grazie alla quale il Campidoglio starebbe per dare a tutti i cittadini romani la carta di identità elettronica.

"La carta di identità elettronica - dichiara l'assessora - grazie anche al lavoro solerte dei Dipartimenti, dei Municipi e degli uffici comunali competenti, si aggiunge agli strumenti, avviati in precedenza e che abbiamo portato a conclusione nei tempi: è un tassello utile che si aggiunge per cambiare le abitudini e facilitare alle cittadine e ai cittadini romani il rapporto con la burocrazia, nel perimetro dell'attuazione del Codice di Amministrazione Digitale"
Naturalmente non è cosi.
La carta di identità elettronica infatti è un progetto del Ministero dell’Interno varato per Roma prima dell’insediamento della Giunta Raggi, ed in cui quest’ultima non c’entra nulla se non per l’applicazione sul territorio con i risultati che vedremo poi.
Le risorse e tutta la fase organizzativa e tecnica si devono in realtà al Governo che a dicembre del 2015, con le specifiche organizzative, e un anno prima per quanto riguarda le risorse economiche per la diffusione, aveva dotato gli enti locali delle misure finanziarie ed organizzative per la partenza del progetto. Roma ha ricevuto il via libera a giugno, prima quindi della stessa elezione del Sindaco Raggi, e molto prima della nomina dell’Assessore Marzano, che è dunque caduta nella trappola di intestarsi meriti non suoi.
Basta vedere i giornali di giugno per prendersene conto. Marzano e la Giunta semplicemente non c’erano quando è stato varato il progetto, quando sono state deliberate le risorse e cosi via.

L’assessore Marzano avrebbe dovuto semplicemente favorire l’applicazione sul territorio della carta d’identità elettronica, in tutto e per tutto, con partenza il 19 settembre.
E invece ecco i risultati dell’azione della Giunta. Il caos organizzativo, come segnalano anche alcuni siti: "Uffici capitolini e municipali: non-inizio caotico per la carta di identità elettronica Problemi tecnici, di formazione del personale, di gestione. La carta d'identità elettronica a Roma doveva essere disponibile dal 19 settembre".
C'è grande confusione nella gestione di questa innovazione, manca la preparazione: problemi anche tecnici tanto che per il 22 settembre 2016 i sindacati di base hanno indetto un'assemblea per il personale degli uffici anagrafici e degli uffici economato di Roma Capitale nella sala del Carroccio (dalle ore 15,42 alle 18,42). Ricco l'ordine del giorno:
  • caos organizzativo per il rilascio della carta di identità elettronica per mancanza di personale diviso su due turni con apertura al pubblico ininterrotta dalle 8 alle 18,30;
Non c’è male come primo atto dell’Assessore alla “Roma Semplice”, autointestarsi un atto non proprio cercando di mettere ciccia nel magrissimo carniere della giunta e al contempo generare (o per lo meno non schivare) il classico caos organizzativo romano.

48 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

ma tanto durano poco, le bugie hanno le gambre corte

Anonimo ha detto...

alle dichiarazioni come sempre non corrispondono i fatti....si facessero un giro per i Municipi, i capoccioni, e vedessero come è la situazione realmente riguardo queste carte di identità elettroniche (che detto per inciso in gran parte del mondo civilizzato sono realtà almeno da un lustro)........

Anonimo ha detto...

Se proprio volete completare l'opera andate a vedere a che punto è il progetto della tessera sanitaria elettronica nella Regione Lazio: punto morto.
La lettera di Zingaretti arriva insieme alla tessera ma dell'attivazione, che già avviene in altre Regioni d'Italia, neanche l'ombra. Provate a scrivergli e vedete se risponde su quando sarà attuata. Silenzio!
Vogliamo parlare del wifi metropolitano e di quello regionale.
I nostri politici si riempiono la bocca ma poi i fatti sono altri.
Alla fine arriveremo alla carta d'identità elettronica ma sempre decenni dopo gli altri Paesei, che nel frattempo vanno avanti, e con costi che non vogliamo nemmeno immaginare.
L'ultimo politico che si trova al momento dell'attivazione sarà quello che si beatificherà della "novità"

Anonimo ha detto...

Comunque i tempi per un rinnovo della carta d'identità nel municipio di Cinecittà restano ancora abbastanza alti. In futuro chissà....

Anonimo ha detto...

"La carta di identità elettronica - dichiara l'assessora - grazie anche al lavoro solerte dei Dipartimenti, dei Municipi e degli uffici comunali competenti, si aggiunge agli strumenti, avviati in precedenza e che abbiamo portato a conclusione nei tempi:
avviati in precedenza e che abbiamo portato a conclusione nei tempi:
avviati in precedenza e che abbiamo portato a conclusione nei tempi:
avviati in precedenza e che abbiamo portato a conclusione nei tempi:
avviati in precedenza e che abbiamo portato a conclusione nei tempi:
avviati in precedenza e che abbiamo portato a conclusione nei tempi:

E questo sarebbe approppriarsi del lavoro di altri. A Roma non c'è solo di Maio che non capisce l'italiano!!

Anonimo ha detto...

Sì siete te e Di Maio: "La carta d'identità elettronica a Roma doveva essere disponibile dal 19 settembre"

Anonimo ha detto...

continua il radical chic dell'autore del sito che paventa le "migliori soluzioni" per Roma e poi appena gli levano il pane dai denti (Olimpiadi) comincia a sparare a zero contro chi gli ha levato la "pappa".
L'assessore non si è appropriato proprio di niente, ha detto che ha portato a conclusione il lavoro nei tempi!
meditate gente, meditate......

P.s. Nei mesi precedenti si era scagliato contro chi abita in periferia (proprio da li è partita la rivoluzione che lui aspica)

Anonimo ha detto...

Io la mia prima carta d'identità elettronica l'ho fatta nel mio municipio circa 10 anni fa; all'epoca il sindaco era Veltroni. L'ho rinnovata all'inizio di quest'anno durante il Commisariamento Tronca; in entrambi i casi nessun problema ne' inconveniente . Di quali demeriti si appropriano quelli di questa giunta di grillodementi degnamente guidata da una emerita scema peggio di tutti loro messi insieme come la Raggi ?

Anonimo ha detto...

Avete invitato a votare Raggi e M5S e adesso non passa giorno che non ve ne pentiate.
La vostra stupidità è superata solo dalla vostra presunzione.

Anonimo ha detto...

va bene, però se la carta di identità elettronica - che poi a mio avviso dovrebbe essere una vera card del cittadino con cui pagare i servizi comunali, ricevere dati, fare i certificati, pagare le strisce blu, ricaricare gli abbonamenti etc etc - entra in funzione non c'è da lamentarsi. Siamo l'unico paese al mondo ad andare in giro coi pezzi di carta. Meglio tardi che mai, e finora era stato mai. Basta con le lagne

Anonimo ha detto...

Qui a Oslo la ci elettronica c'e' dal 1974.

Anonimo ha detto...

OSLOOOO!! CIAO FRANCESCO RAPARELLI, SEI TU???
SALUTAME GAIA E STELLA E I RAGAZZI DI DINAMO PRESS!!
TANA!

Anonimo ha detto...

Tonelli, Tonelli...posso capire che tu sia rimasto male per le mancate Olimpiadi a Roma, che tanto desideravi...ma questo post non ti pare un po'...come dire...debole?!?

Auspico (sono convinto di non essere l'unico!) un tuo pronto ritorno alle vecchie abitudini: discutere di cacche sui marciapiedi e auto sulle strisce pedonali, argomenti che sicuramente ti si confanno.

p.s. per il bruciore di stomaco o il reflusso acido, consiglio il Maalox.

Anonimo ha detto...

Quelli dell'agenzia per il digitale dovrebbero denunciarli. Per chi non lo sapesse si tratta della sezione governativa a cui dobbiamo l'attuazione della carta d'identità elettronica e di molta oltra digitalizzazione per i municipi. Tra cui una coerente esposizione dei dati (la cosiddetta trasparenza tanto cara ad "Alfredino") e la possibilità in futuro di fare le richieste di alcune pratiche via pec o spid comodamente seduti in poltrona.

Anonimo ha detto...


M5S= COLPO DI GRAZIA MORTALE A ROMA.

RAGGI= POVERA IDIOTA IN PREDA A DELIRIO DI ONNIPOTENZA.

Anonimo ha detto...


Cioè questi ebetidiotimbecilli che per disgrazia divina (speriamo per pochi giorni, ahinoi...) si sono impossessati del Comune blaterano a vanvera di onestà, trasparenza, lealtà e si riempiono la bocca di bei principi e poi- falsi come Giuda- agiscono all'insegna del sottobanco, nel nascosto delle stanze, della maleducazione più becera anche nei confronti delle categorie più deboli ignorando ed offendendo tutti i Romani che (avendo un briciolo di sale) non hanno gettato Roma in pasto a questa banda di esaltati patologici.

Per chiudere, un VERO sindaco quando vuole COMUNICARE con i propri cittadini utilizza gli strumenti DEL COMUNE (cioè si rivolge a TUTTI i cittadini) non utilizza il blog del proprio "movimento". Sono i PRINCIPI BASILARI DELLA DEMOCRAZIA.

Anonimo ha detto...

Anonimi 2:23, 2:58, 3:05 (Tonelli in incognito?!?):

Maalox anche per voi!!!

Anonimo ha detto...


Tonelli in incognito...tu' sorella!

Sapete dire solo e sempre le stesse minchiate ? Provare ad azionare il cervello è proprio impossibile?!

Anonimo ha detto...

Ma non diciamo sciocchezze. Fino a qui alla Raggi sono state mosse critiche anche giuste, almeno rispetto alle garanzie di limpidezza somma che il movimento 5 stelle afferma di fornire rispetto ai partiti tradizionali.
Da qui in poi, approfittando dei precedenti che si sono creati, parte la macchina del fango.
La macchina del fango è quel meccanismo per cui la effettiva proporzione e dimensione dei fatti - o dei non fatti - viene alterata come in uno specchio deformante.
Gli errori che ci sono stati, muraro e occupazioni abusive in primis, sono una cosa, che non deve oscurare la realtà dei procedimenti successivi.
Cominciamo allora col dire CHE LA RINUNCIA ALLE OLIMPIADI E' UNA SVOLTA SENZA PRECEDENTI VERSO LA BONIFICA DEL SISTEMA PARASSITARIO CHE RISUCCHIA LE FINANZE DEL COMUNE DI ROMA.
CHE LE OLIMPIADI ERANO IL MIRAGGIO PER LE TASCHE DI MALAGO' E I SUOI, MA PER I ROMANI SOLO UNA GRANA, E CHE NON LE VUOLE NESSUNO A PARTE IL COMITATO TANGENTI E APPALTI DEL MENGA.
E che è normalissimo che una giunta messa continuamente sotto pressione straparli, questo d'altronde è l'auspicio del comitato palazzinari & clientele's riuniti, perché chi non è fermo nelle proprie intenzioni, prima o poi cede ai ricatti.

Anonimo ha detto...



BEPPE GRILLO NON E'IL MIO SINDACO!

Anonimo ha detto...

Sono anonimo 2:23. no non sono Tonelli in incognito, anche perché Tonelli quelle rare volte che commenta si logga, nel caso non lo avessi notato. No semplicemente sono un informatico e seguo un po' la digitalizzazione del paese. Tutto qua.

Anonimo ha detto...



Questi dopo aver buttato al cesso la colosssale opportiunità delle Olimpiadi e quindi di rimettere a nuovo una Città allo stremo si apprestano a devastare anche il progetto di rigenerazione urbana di Tor di Valle (1 miliardo e 700 milioni di INVESTIMENTI PRIVATI)!

FERMATELI!!!

Anonimo ha detto...

Insistendo in modo capzioso sui precedenti negativi della giunta Raggi, si riesce a connotare di negatività ogni sua altra iniziativa; rivolgendo continue accuse spesso tendenziose, come quella del sistema di controllo grillino sui sindaci, che non è un male ma è un bene, la si dispone a una irrazionale e costante postura difensiva: la faccenda delle carte di identità rientra in questo ambito.
Sentendosi in difetto, la giunta cerca di giustificarsi ampliando il significato di alcune iniziate. Grave errore.
Avete quattro anni per prendere iniziative meditate, non si può sempre rintuzzare l'accusa interessata dell'avversario politico o dell'imprenditore in odor di mafia che spera ancora nella mangiatoia pubblica.
Aggiungiamo che quella faccia da * di malagò non solo ha ancora il coraggio di farsi vedere in pubblico dopo le sue vergogne giudiziarie, scampate per un soffio, ma ha pure il coraggio di cianciare a nome di Roma.
Chiudesse il becco e ringraziasse chi, dopo i mondiali, gli ha fatto scampare la galera.

Anonimo ha detto...

AH MALAGO', UN SACCHETTO IN TESTA NO?
è ora che caltagirone, mezzaroma, i vari malagò e faccendieri di cordata, i vari mafiosi con tessera del pd, i vari proietti con le varie società private che risucchiano le risorse pubbliche, si preparino a rendere conto di decenni di reati e crimini.
ALFONSO PAPA INSEGNA.
Meditate gente, meditate.
cercatevi un team di avvocati, invece che un simbolo per delle olimpiadi che non vedrete né ora né mai.

Anonimo ha detto...

la prima CI elettronica la feci nel 2006 nell'ex IX municipio, uno dei pochi o forse l'unico che la poteva emettere. A distanza di 10 anni siamo ancora in piena fase sperimentale, pochi municipi la rilasciano, costa di più, ne vengono emesse solo 20 o 30 al giorno solo in un paio di giorni a settimana e bisogna star lì alle 7 di mattina se si vuole avere qualche chances di riuscirci. Praticamente uno status symbol. Ovviamente inutile aggiungere che i servizi ad essa associati non li ho mai potuti utilizzare: al momento l'unico vantaggio di questa carta è di occupare meno spazio nel portadocumenti, tutto qui.

Anonimo ha detto...

...e intanto, il comune "virtuso" continua a pagare milioni in affitti passivi...
E' di questi giorni una delibera di giunta (dgc 31/2016) che accorda all'enasarco 3.3 milioni come conguaglio degli affitti dovuti per il lager di via tovaglieri (una palazzone occupato in cui vivono mille africani e per il quale il comune paga una cosa come 220mila euro di affitto al mese)...
Occupazioni pagate dal comune: welcome to rome!

Anonimo ha detto...

..."virtuoso", ovviamente...

Anonimo ha detto...

Da questo (http://www.corrierecomunicazioni.it/pa-digitale/38797_impronte-e-microchip-ecco-la-nuova-carta-d-identita-elettronica.htm) si capisce che è una cosa che esisteva da prima delle elezioni a Roma.

Unknown ha detto...

Vedo che avete problemi di comprendonio, visto che in quell'intervento non c'è alcun riferimento al Movimento 5 Stelle e ai suoi meriti. C'è solo scritto che i vari organi di Roma coinvolti hanno lavorato per quel risultato, e questo è quanto successo.

Anonimo ha detto...

su post della 5:18: sbagliavo in difetto, perché farebbero circa 360mila euro al mese e non 220

Anonimo ha detto...

@5:20 PM e da questo:

http://www.corrierecomunicazioni.it/pa-digitale/40048_la-cie-sara-soppiantata-dallo-spid-a-chi-giovano-tutti-questi-investimenti.htm

si capisce che sono stati stanziati milioni e milioni (e altri ne verranno stanziati) per un mezzo (la Cie) che, a quanto pare, verrà superato dallo SPID in tempi brevissimi.

Ancora una volta tutto in puro stile italiano.

Anonimo ha detto...

Alla fine, l'unica cosa importante, la vera novità, di questa minchiata di carta d'identità elettronica, è che costa il triplo della vecchia carta cartacea e non serve a un tubo se non , forse, un domani, ad essere ancora più controllati. Pagate, somari!

Anonimo ha detto...

roma delenda est

Anonimo ha detto...

C'è il servizio "Tupassi" pe' prenotasse in 7a circoscrizione (nu lo so l'artre)..... è 'na truffa!
Ve chiedono dati personali, codice fiscale, nun ce mettete niente, gne date retta sii rivendono sti dati...

Me sò perso er portafojo c'avevo la C.I. elettronica dar 2009, sarebbe stata ancora valida pe' 3 anni...ma mo la devo rifà...

O quella elettronica o quella de cartone me frega assai...solo che er commesso te propone "tupassi.it" e dice che te la rifanno elettronica (almeno in 7a, quartiere Tuscolano) e sur sito c'è scritto che nun è bono pe' quelle elettroniche, quindi ncé capisce na mazza l'uscere come ar solito....



Tram

Anonimo ha detto...

Aggiungo: elettronica o non, a Londra se sò fatti rode er culo e volevano er passaporto sinnò me ne potevo pure riannà a casa (Settembre 2015)...boh m'avranno visto 'n faccia...



Tram

Anonimo ha detto...

È dall'era Alemanno che aspetto la carta elettronica.
Ogni volta che andavo in municipio (il VII ex IX) mi dicevano che sarei dovuto andare in un giorno specifico dell'anno perché solo in quel giorno era possibile farla. In tre anni non sono mai riuscito a farla perché in quel giorno specifico non ero mai libero...né sotto Alemanno, né sotto Marino.
Ora cambia la giunta e la carta elettronica "sembra" che diventerà una realtà che si potrà fare in tutti i municipi di Roma durante tutto l'anno.
Romafaschifo ... a parte il fatto che siete diventati monotoni e state a fa la figura dei disperati da quando c'è la giunta Raggi... Ma io mi domando in modo legittimo, ma come cazzo è che erano tre anni che pe fa la carta elettronica dovevi annà in un solo municipio - "in un determinato giorno dell'anno" - e adesso che la nuova giunta dice che sarà possibile farla in tutti municipi tutto l'anno, IL MERITO È DI QUELLI CHE C'ERANO PRIMA??????
À ROMAFASCHÌ, ORMAI NUN FATE RIDE PIÙ MANCO LI POLLI!!

Anonimo ha detto...

Seeeee, uguale alla vecchia carta d'identità ma che bestialità dite!!!
Provateci a fare le strisce di coca con la vecchia carta e poi ne riparliamo!

Anonimo ha detto...

Malagò ha rubato la laurea. O meglio, ci ha provato, perché la laurea la millanta. Questo non lo scrivete, mi raccomando.
Si può fare male solo al trota, quelli coi soldi e gli agganci veri fanno male.

Anonimo ha detto...

LA LAUREA IN CORRUZIONE DI MALAGO'
In questi giorni di festa gira per le redazioni un plico che sta creando non pochi imbarazzi ai vertici del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni). Proprio nelle ore in cui il suo presidente Giovanni Malagò e il premier Matteo Renzi hanno annunciato la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024. Infatti prima di Natale è stato inviato in dono a una dozzina di giornalisti un piccolo dossier anonimo su Malagò e la sua «falsa» laurea in Economia e commercio ottenuta nell’estate del 1981 alla Sapienza di Roma con il voto di 110 e lode; diploma che è stato annullato nel 2000 a causa della dichiarata nullità di tre esami da parte della Corte d’Appello della Capitale.
Una storia che il nemico senza volto di Malagò ha documentato con carte giudiziarie d’epoca. Eppure i giornali o le hanno cestinate o le hanno citate en passant, in coda a qualche intervista. In una di queste Malagò ha dichiarato: «Quel processo, che coinvolse duecento persone, fu subito prescritto perché arrivato dodici anni dopo le contestazioni». A questo punto, un po’ svogliatamente, il cronista domanda: «Prescrizione o no, lei ha corrotto due bidelli e falsificato il libretto universitario?». Immediata la risposta del presidente: «Certo che no, e la prescrizione mi ha impedito di provarlo. Non ho scheletri nell’armadio».

E questo viene a dare lezioni su come si fa il sindaco.

PA-GLIAC - CI


Anonimo ha detto...

E COMPREREMO ANCORA UN ALTRO ESAME ALL'UNIVERSITAAAAA'...
Raggiunto da Libero a Dubai Malagò è ancora più netto: «Non ho subito condanne penali, i magistrati non hanno dimostrato nulla né in un senso né in un altro ed è rimasta sospesa solo la parte amministrativa. Io però ho sempre negato le accuse, ma visto che mi hanno annullato la laurea ho ridato gli esami sub judice. L’ho fatto a Siena, pubblicamente, davanti a centinaia di persone, di fronte a mezzo senato accademico, al prorettore vicario. Più trasparente di così non potevo essere». Ma perché non li ha ridati a Roma? «Volevo andare altrove perché nella mia testa pensavo di aver subito un’ingiustizia. Tutto è nato un giorno che feci una gita a Siena e ho visto l’università che tutti sanno essere la più antica del mondo…». In realtà quel primato se lo contendono altri atenei, ma poco importa. «Mi sono iscritto, ho pagato le tasse arretrate e con il nuovo piano ho dovuto dare cinque o sei esami». Raggiunto da Libero a Dubai Malagò è ancora più netto: «Non ho subito condanne penali, i magistrati non hanno dimostrato nulla né in un senso né in un altro ed è rimasta sospesa solo la parte amministrativa. Io però ho sempre negato le accuse, ma visto che mi hanno annullato la laurea ho ridato gli esami sub judice. L’ho fatto a Siena, pubblicamente, davanti a centinaia di persone, di fronte a mezzo senato accademico, al prorettore vicario. Più trasparente di così non potevo essere». Ma perché non li ha ridati a Roma? «Volevo andare altrove perché nella mia testa pensavo di aver subito un’ingiustizia. Tutto è nato un giorno che feci una gita a Siena e ho visto l’università che tutti sanno essere la più antica del mondo…». In realtà quel primato se lo contendono altri atenei, ma poco importa. «Mi sono iscritto, ho pagato le tasse arretrate e con il nuovo piano ho dovuto dare cinque o sei esami». A chiedere provvedimenti contro Malagò era la stata la Corte d’Appello di Roma e non i professori della Sapienza. Infatti il 6 aprile del 2000 la cancelleria del Tribunale invia all’Università questa scarna comunicazione: «Si trasmette copia della sentenza emessa da questa Corte il 4 maggio del 1999 che ha confermato, sul punto, la sentenza del tribunale di Roma del 21 dicembre 1993, con la quale è stata dichiarata la falsità dei verbali e degli statini degli esami di: 1) Economia e politica II; 2) Istituzioni di Diritto privato; 3) Diritto commerciale, perché mai sostenuti dal Malagò, nonché di conseguenza, del Diploma di laurea conseguita dall’imputato in data 6/7/1981. Tanto si comunica per opportuna conoscenza e per i provvedimenti di vostra competenza».
Il presidente del Coni nel processo con rito abbreviato del ’93 aveva portato dei testimoni che confermassero che lui il 19 ottobre 1978 (Istituzioni di diritto privato, voto 30 e lode), il 5 febbraio 1980 (Economia politica II, voto 30) e il 12 febbraio 1981 (Diritto commerciale, voto 30) si era regolarmente presentato agli esami. Per il giudice istruttore Giuseppe Pizzuti, che lo condannò, i «tre testi a discarico indicati da Malagò» o si dimostrarono «irrilevanti» (uno dichiarò di nulla sapere) o non apparvero «affidabili sia per la circostanza che i fatti riferiti risalivano a molti anni prima, sia per gli antichi rapporti di amicizia ricorrenti con l’imputato».

Anonimo ha detto...

La toga ritenne più credibili i professori che con gli inquirenti disconobbero le proprie firme su verbali e statini degli esami, mentre uno dei bidelli condannati per aver truccato quei documenti su incarico degli studenti dichiarò che, tra i giovani che lo corruppero, ricordava «di nome Malagò Giovanni». Alla fine Pizzuti lo prosciolse per «intervenuta prescrizione» dal reato di falsità materiale (per aver contraffatto verbali e statini) e per «intervenuta amnistia» da quello di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico (per esempio «per aver falsamente denunciato lo smarrimento del libretto universitario come quasi tutti gli altri condannati»), ma lo condannò a un anno e dieci mesi di reclusione per concorso in corruzione (ai dipendenti universitari furono consegnate «rilevanti somme di denaro da numerosissimi studenti») e «concorso in falso ideologico per inganno». Nel 1999 la Corte d’appello evidenzia che «gli enunciati elementi di accusa per la loro molteplicità, concordanza e univocità costituiscono piena prova a carico del Malagò» e lo proscioglie solo «per l’intervenuta prescrizione». Infatti nella sentenza dei giudici Luigi Gueli, Carla Podo e Matilde Cammino si legge che «non si ravvisano prove evidenti, idonee all’assoluzione nel merito dell’imputato» e che perciò «debbano essere mantenute ferme le dichiarazioni di falsità documentali, accertate, espresse nel dispositivo della sentenza impugnata».
Ma chi è il misterioso rivale di Malagò che si è preso la briga di scrivere ai giornali utilizzando un normografo per gli indirizzi? I più stretti collaboratori del capo del Coni evitano di sbilanciarsi, anche se, insistendo, il nome di un possibile sospettato emerge ed è quello del presidente della Federnuoto Paolo Barelli che ha in piedi una querelle giudiziaria con il Coni di Malagò e la Coni servizi per un presunto contributo governativo non messo a bilancio. Accuse per le quali il pm (con l’avallo del procuratore di Roma Giuseppe Pignatone) ha chiesto già due volte l’archiviazione di Barelli. L’interessato a Libero spiega: «In questo momento sono all’estero e non so neanche di che cosa si stia parlando. Questa della laurea di Malagò è una vicenda che non conosco assolutamente. È, invece, evidente che il Coni e Malagò ce l’abbiano con il sottoscritto, quindi non vorrei che si rigirasse la frittata». Ma perché il presidente del Coni dovrebbe avercela con Barelli? «Non so che dirle, evidentemente gli fa gola la federazione, c’è una vecchia propensione del presidente dell’Aniene, Malagò, a interessarsi del nuoto». Sul punto conviene ricordare che la Federnuoto di Barelli a settembre ha squalificato Malagò per aver «violato gli obblighi di lealtà e correttezza», sanzione annullata il 22 dicembre dal Collegio di garanzia del Coni.
Per scoprire qualcosa in più sul grande accusatore di Malagò conviene leggere la lettera anonima inviata ai giornali, dove dichiara di essere uno degli studenti condannati in via definitiva per le lauree truccate della Sapienza e che non sopporta di vedere uno dei «capofila degli imbroglioni (…) insegnare agli italiani e ai giovani il valore dei principi etici della lealtà e della correttezza, guadagnandosi persino un ambito premio presso il Quirinale». Un alloro che non è andato proprio giù all’estensore dell’epistola poiché il riconoscimento del Centro culturale Laurentum intende celebrare «i valori etici dello sport che richiedono l’assimilazione dello spirito di sacrificio, della lealtà, della correttezza…». Una motivazione che l’ignoto «imbroglione» commenta con un laconico: «Per carità di Dio!».

Anonimo ha detto...

L'idea grillina, quella che riflette la buona fede di Grillo, non è comunque negli esponenti scenici del movimento, come la Appendino o la Raggi, alternative eco-solidali dei poteri forti, ma in gente come Dalida Nesci(www.dalilanesci.it/), che si è impegnata in battaglie valorose in difesa della Giustizia, quella vera, non dei centri sociali.
In particolare da ricordare l'intervento in difesa di uno dei più importanti Pubblici Ministeri di Italia, nonché il più valente, visto il contesto in cui si trova a operare. Intervento della Nesci che dimostra coscienza e conoscenza.
Leggete, leggete in che Italia viviamo.

http://www.iacchite.com/voto-di-scambio-a-cosenza-gratteri-strappa-le-carte-a-bruni-perche/

http://www.iacchite.com/chi-e-pierpaolo-bruni/

Anonimo ha detto...

roma delenda est

Anonimo ha detto...

Eh, gli amici di travaglio...quell'ometto è la cartina tornasole del marcio.

Anonimo ha detto...

Ma nun ho capito che centra Mafiagò co' la carta d'Identità mia....

Anonimo ha detto...

se so pijati pure er merito della ristrutturazione della scalinata de trinità dei monti però nun se vonno pija la colpa del crollo della palazzina ;)))

Anonimo ha detto...

Quello che succede all'interno degli uffici delle circoscrizioni è agghiacciante!

Un caso eclatante è quello dell'ufficio separazioni e divorzi. E' possibile usufruire del servizio solo nella I circoscrizione (sembra che questa sia "colpa" di Marino!....e tutti i romani sono costretti ad andare li e non presso la propria circoscrizione!)

Come già si legge nel vostro articolo "caos organizzativo per il rilascio della carta di identità elettronica per mancanza di personale diviso su due turni con apertura al pubblico ininterrotta dalle 8 alle 18,30" è la medesima per questo ufficio!
Lo stesso personale dice che viene diviso in 2 dipendente la mattina e 3 il pomeriggio, e ogni dipendente affronta 3 separazioni a turno; la cosiddetta legge sul "divorzio breve" non esiste poiché ci sono tempi di attesa esagerati!

Per chi non lo sapesse il divorzio breve è composto da 4 fasi:
la prima firma della separazione, la seconda firma dopo 30 giorni (già questo è impossibile...)
Passati 6 mesi dalla prima firma della separazione si procede alla prima firma per il divorzio e dopo altri 30 giorni il divorzio è definitivo.

Fra un appuntamento e l'altro passano almeno 4/5 mesi...fatevi voi i conti

Anonimo ha detto...

Ma perché, lo spettacolo "Viaggio nei Fori" a cura di Piero Angela e Paolo Lanciano nei fori di Augusto e Cesare? La prima riga di testo che appare al termine delle proiezioni riguarda proprio la sindacA, che tuttavia si è insediata almeno 3 mesi dopo l'ideazione dell'evento.

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