Eccole le idee dell'AD di Atac Roberto Diacetti per l'evasione del ticket. Invece di sanzionare chi evade, premiare chi -normalmente- paga

10 dicembre 2012
L'unica speranza è che non se ne rendano conto. Che le fila dei dirigenti responsabili siano così infarcite di incapaci raccomandati, ex terroristi, picchiatori, semi ndranghetisti, skinheads e sfigati di ogni ordine e grado che, alla fine, non si possa dire che lo fanno apposta. Perché semmai lo facessero apposta sarebbe davvero non grave, ma gravissimo.
Cosa? Chi?
Beh, il "chi" è semplice. Stiamo parlando di quella stessa società che non riesce, da qualche mese, ve ne sarete accorti, neppure a fare andare due linee di metro (solo due ne abbiamo, la terza doveva aprire nel 2011, poi sicuramente nel 2012, ma non ce n'è traccia alcuna): Atac.
Il cosa è la campagna per la sensibilizzazione a pagare il biglietto che si svolgerà avendo come testimonial i Cesaroni. E già l'idea che per far pagare il biglietto, che dovrebbe essere una cosa o normale o, in caso di mancanza, sanzionata, ci vogliano degli attori della tv fa piangere (ovviamente solo gli attori minori, per fortuna Amendola o la Elena Sofia Ricci non si sono prestati alla pagliacciata). Ma poi le modalità e il mood con cui si presenta la cosa.
L'iniziativa si tiene mercoledì prossimo, 12 dicembre (il giorno della fine del mondo? Ecco perché!) dalle 12 alle 14. Della serie: per due ore fate lo sforzo di pagare il biglietto e poi tornate a fare come vi pare. Ma questo è niente. La mattinata sarà una sorta di lotteria-premiazione atta a riconoscere un regalo a chi verrà trovato con l'abbonamento o il ticket regolare. Insomma non sanzioni per chi evade, ma premio per chi paga regolarmente. Cioò quelli strani, quelli eccezionali, quelli che spiccano, quelli da mettere in evidenza non sono i furfanti che ogni giorno usano i beni comuni senza contribuire, no, bensì quelli che pagano. 

In questo modo, lo capisce anche un bambino ma non le centinaia di individui entrati per chiamata diretta nell'azienda, Atac manda un messaggio terribile. "Una giornata pensata per chi ogni giorno paga la tariffa" sta scritto testuale qui, sul sito ufficiale dell'azienda. Voi pensavate che pagare il biglietto fosse una cosa normale, fosse il minimo sindacale, fosse addirittura fatto obbligo farlo? Niente di tutto questo: se lo fate siete talmente eccezionali che meritate un premio dato da Alessandro Fassari (?), Niccolò Centoni (??) o Alice Olivieri (???) in persona. 

I dirigenti di Atac hanno tempo di organizzare pagliacciate insultanti come questa, ma non hanno tempo, chessò, di allarmare le uscite di sicurezza delle stazioni (da tutti utilizzate per entrare senza pagare), di controllare i tornelli (da tutti utilizzati per entrare facendo il trenino), di effettuare controlli in borghese, seri, a sorpresa e non evidenti lasciando dunque modo e maniera a furfantelli di ogni risma di tornarsene indietro contro mano per scendere alla stazione successiva, di predisporre la vidimazione anche in uscita del biglietto come è stato fatto a Milano con ottimi risultati di lotta all'evasione.

In effetti in un contesto simile e con un biglietto aumentato del 50% per quella sparuta minoranza che lo paga, un premio alle persone normali non ci sta poi così male. Ma è e resta una vergogna.

10 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Che l'ATAC sia in mano a gente incompetente è storia vecchia. Ogni sindaco (da sempre, non soltanto Alemagno) ha pensato bene di infilarci un pò di raccomandati. Senza contare poi che l'azienda non lavora in regime di concorrenza e quindi non ha nessuno stimolo interno a migliorarsi. E' un'azienda ormai incancrenita sulle proprie inefficienze che sono strutturali e culturali. Un'azienda ferma (di fatto) al dopoguerra. E lo si vede non soltanto nella palese mediocrità del servizio offerto in termini di efficienza, ma anche da altri aspetti (come la qualità dell'informazione e l'attenzione al cliente) che semplicemente non gli appartengono. La dirigenza ATAC andrebbe completamente azzerata. Il servizio dovrebbe essere dato in concessione con un bando di gara a società private con l'obbligo di mantenere standard di qualità prefissati e rinegoziare la concessione ogni due o tre anni, affinché la società in carica senta "il pepe al culo" nel timore di perdere il contratto.

Anonimo ha detto...

La fermata metro di piazza di spagna è un indecente suk. Si cammina facendo lo slalom nei corridoi di accesso perennemente occupati da stracciaroli abusivi. Ci vuole un quarto d'ora solo per raggiungere la banchina dei treni.
Manco la medina del cairo sta messa così.

Anonimo ha detto...

per ragioni di lavoro sono spesso a Londra dove, nel complesso, finisco per starci tre o quattro mesi l'anno. Riuscire a non pagare la metro a Londra è davvero difficile. Non soltanto anche i tornelli in uscita necessitano di vidimazione ma sono anche strutturati in modo che scavalcarli sia davvero un'impresa. Per non parlare poi della presenza del personale, ben più vigile ed efficiente che qui da noi. Le sanzioni poi sono ben più severe. Insomma, sono soluzioni semplici e di buon senso. Qui invece sembra tutto così difficile e irrealizzabile. Ma lo diventa se hai una dirigenza incapace. La metro di Roma (nè ho viste tante viaggiando) è di gran lunga la più inefficiente, sporca e disorganizzata d'Europa. E non è una questione di budget ma di incapacità di chi gestisce l'azienda. E se a questi signori capita di leggere questo blog... che si vergognino !!!

Anonimo ha detto...

ma che vi aspettate dall'atac scusate? quale incentivo migliore per prendere i mezzi pubblici e pagare il biglietto? semplice: i cesaroni controllori!!! meglio la multaaaa!!!!
il prossimo appuntamento sarà jerry scotti alla balduina con chi vuol essere legionario e gene gnocchi a pzza Sempione con i sacchetti x la raccolta differenziata by AMA. non mancate.

Anonimo ha detto...

Domenica scorsa, mentre mi accingevo a passare il mio abbonamento, notavo che un ragazzo di colore si accodava dietro di me, senza timbrare il biglietto.
Infastidito, facevo notare la cosa all'addetto di stazione che però, trovandosi da solo, non ha potuto fare molto.
Tra le altre cose, L'Atac ha eliminato anche la presenza della vigilanza, lasciandola solo in poche stazioni.
Nel frattempo, si era accesa un'animata discussione con questo individuo, tanto da protrarsi all'interno dei vagoni.
Questo individuo, pur non avendo pagato il biglietto, ha goduto della solidarietà di alcuni viaggiatori, che invece accusavano me d'inciviltà e razzismo, tra l'indifferenza degli altri utenti.
Grazie al buonismo ipocrita e al malinteso senso della tolleranza di alcuni, questo individuo si sentirà incoraggiato a reiterare questo comportamento anche in futuro, in spregio a coloro che abitualmente acquistano un biglietto o un abbonamento.
In una realtà civile, l'inosservanza delle regole determina la riprovazione da parte degli altri appartenenti ad una comunità, in questa città avviene il contrario.
Addebitare tutte le responsabilità ad una categoria o al singolo dipendente è semplicistico, se coloro che infrangono le regole possono sempre contare sulla compiacenza altrui.

Anonimo ha detto...

tutta la mia solidarietà al ragazzo di colore.

Giò ha detto...

Io avrei chiesto ai cesaroni, se proprio dovevano essere ingaggiati, di prendere per il culo quelli beccati senza biglietto, senza multa, ma con una bella pernacchia pubblica.

Il premiare chi fa le cose fatte bene, che può essere uno strumento utile ma non in questo caso, lo ricollego a quella sotira che trovo assurda dei punti patenti. Se sei ligio, rispettoso e attento e non ne perdi perchè non fai cose pericolose, io ti premio e te ne regalo un po' così che tu possa farne una ogni tanto (di cosa illegittima e pericolosa) senza rischiare però di rimanere a piedi perchè senza patente. POtrebbe valere se tutti partissimo da zero punti. ogni anno te ne meriti 5. ma se pertiamo da 20 perchè me ne devi dare 2 ogni anno?
Per inciso io ne ho 28 ma non ne sono contento.
Grazie per il vostro lavoro

Anonimo ha detto...

Tutta la mia solidarieta' al ragazzo di colore........gia', tra parassiti ci si intende!

Caterpillar ha detto...

ABROGAZIONE del divieto di fotografare o filmare all'interno di stazioni ferroviarie 196) regio decreto 11 luglio 1941 n. 1161 http://www.parlamento.it/parlam/leggi/deleghe/10066dl7.pdf
fonte
http://odisseaquotidiana.blogspot.it/2012/09/e-con-questo-scacco-matto.html

Diffondete, non pochi cittadini si sentono ancora dire che è vietato fotografare nelle stazioni.

Anonimo ha detto...

Ma vi rendete conto o no che autisti, meccanici e agenti di stazione ormai scarseggiano ???
Gli agenti di stazione vengono spostati da una stazione all'altra x mancanza di personale.
I Meccanici nn ci sono praticamente piu.
Agli autisti fanno fare gli straordinari superiori alle 2.40 pagandogliene 5, gli negano ferie e recuperi x evitare che le linee vengano soppresse...
Ed atac che fa...assume cubiste e impiegati...tutti rigorosamente raccomandati x chiamata diretta.
Intanto ben 125 autisti interinali per il 2° anno consecutivo sono stati licenziati e mandati a casa, adducendo tutte le scuse inimmaginabili possibili.
Adesso i bus fateli portare alle cubiste (assunte come segretarie) e alle cassiere (assunte come dirigenti)

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