Ex Fiera. Spiegare la zozzata fatta dal Comune attraverso 6 castronerie di Paolo Berdini

10 agosto 2016

Cerchiamo di sintetizzare cosa è successo sulla ex Fiera di Roma (sulla Colombo) e sull'attuale Fiera (sulla Portuense). Tanti anni fa, negli stessi anni in cui la cosa succedeva a Milano, Roma decise di dismettere il vecchio quartiere fieristico costruendone uno fuori città. Si chiese un prestito per realizzare la nuova infrastruttura e a garanzia c'era il vecchio quartiere cui nel frattempo il Comune avrebbe cambiato destinazione d'uso e che dunque sarebbe diventato un cespite finanziario importante per ripagare il debito. 
Il Comune, nelle sue proverbiali lentezze e inefficienze, tardò tantissimo a fare questa operazione. Nel frattempo la cubatura disponibile - e dunque il valore dell'area - veniva decurtata decisamente. Prima sotto Veltroni, poi sotto Alemanno, infine sotto Marino. Sotto Marino, grazie a Giovanni Caudo, il progetto assume finalmente contorni definitivi: si stabilisce una quota corretta di edificazioni e soprattutto si lega questo sviluppo immobiliare ad un concorso di architettura e ad una redazione di un masterplan (peraltro molto partecipato coi cittadini), insomma si può fare solo se si fa qualità. 

Purtroppo però la Giunta Marino cade.

L'amministrazione Tronca, benché tutto fosse pronto, decide di non dare seguito considerando la scelta di natura politica. Una posizione sbagliata, anche secondo il TAR. 
Arrivata Virginia Raggi compie l'imperdonabile cattiveria di nominare Berdini come Assessore all'Urbanistica. Berdini, urbanista ideologizzato che punta a soddisfare le sue idee vecchie di 40 anni e non al bene della città, vive un autentico complesso di inferiorità verso l'ex assessore Giovanni Caudo: se Caudo ha impostato qualcosa, anche se questo qualcosa è un bene per la città ed è di eccellente qualità (Stadio della Roma, Via Guido Reni, Ex Fiera), questo qualcosa va smontato. Una ideologia cieca, malata e pericolosa. Dopo il tentativo di smontare il progetto dello Stadio della Roma, puntando a far perdere alla città oltre un miliardo di investimenti e oltre 400 milioni di euro di opere pubbliche, Berdini si è rivolto alla ex Fiera facendo approvare in fretta e furia una delibera che accoglie le proposte fatte dalla precedente amministrazione dell'VIII Municipio. Praticamente Andrea Catarci, ex presidente dell'VIII, ha perso clamorosamente le elezioni ma si è ritrovato miracolosamente le sue idee, sbagliate e ideologiche, approvate dalla Giunta al potere in città. Le persone che hanno votato 5 Stelle per avere un approccio innovativo e inedito ai problemi della città, si ritrovano ora ad aver appoggiato chi affronta lo sviluppo di Roma con lo sguardo di SEL, di Rifondazione e dei gruppi di occupatori abusivi. Un bel raggiro elettorale in piena regola. 

Ovviamente le conseguenze non sono tardate e non tarderanno. Con ogni probabilità questa scelta farà fallire la Fiera di Roma. La città avrà una società di sua proprietà (Investimenti Spa) fallita e dunque avrà una perdita economica diretta. Salteranno molte manifestazioni fieristiche (la fiera è in crisi, ma qualcosa produce ancora) con conseguenze notevoli sull'economica del turismo congressuale della città, proprio nell'anno in cui si apre la Nuvola di Fuksas. CNA, Confesercenti e Federalberghi sono sul piede di guerra. La Camera di Commercio, che di Investimenti Spa è primo azionista, ha dichiarato che dopo l'estate uscirà da tutte le società che compartecipa con il Comune, significa un disastro per istituzioni come Auditorium e Teatro dell'Opera. 
Ironia della sorte questo disastro avviene nello stesso giorno in cui, di soppiatto (trasparenza?), la Giunta ha fatto approvare una mozione di maggioranza per far saltare la delibera 140 di Ignazio Marino, quella che semplicemente diceva che sei hai in affidamento un bene immobiliare di proprietà del Comune sei moroso con l'affitto devi sloggiare perché quel bene va messo a bando e assegnato a chi ha un progetto di qualità da svolgersi. Con la scusa di tutelare le iniziative culturali e sociali la delibera sarà sospesa e si interromperanno gli sfratti con grande soddisfazione di tutti gli abusivi, gli occupatori, i furbi. Così l'amministrazione tutela la "cultura" illegale, violenta e prepotente da una parte e umilia la cultura ufficiale come quella fatta all'Auditorium e al Teatro dell'Opera dall'altra. Due piccioni con una sola fava di illegalità e disonestà. In un teatro che ha finito, ieri, per bloccare il Consiglio Comunale per alcune ore a causa di un necessario approfondimento relativo al danno erariale che questa follia sicuramente provocherà al Comune e dunque a tutti noi.


Ma tornando a Berdini ed alla Fiera di Roma, abbiamo cercato di mettere insieme tutte le idiozie che in questi due giorni di dibattito sulla faccenda il nostro assessore all'urbanistica ha inanellato. Ovviamente se ci siamo dimenticati qualcosa segnalateci che aggiungiamo.


1. "NON POSSIAMO DARE CUBATURE PER RISOLVERE UNA CATTIVA GESTIONE"
Scemenze! Non si danno "cubature" per risolvere la situazione di mala gestione (che è oggettiva) della Fiera di Roma. Le cubature erano previste da sempre perché in ogni parte del mondo i quartieri fieristici si sono spostati all'esterno e nello spazio lasciato all'interno è stato fatto un pezzo di città. Insomma un nuovo quartiere nella ex Fiera di Roma sulla Colombo si doveva fare comunque, anche se la fiera fosse andata economicamente bene e avesse generato utili e non avesse avuto debito. È una questione urbanistica, non una questione economico finanziaria. Accecato dallo spirito di rivalsa e di vendetta Berdini fa finta di non saperlo raccontando a chi ci casca la storiella di una valorizzazione immobiliare che si fa solo per tappare delle falle fatte da pessimi manager. La storia dei pessimi manager è vera, tutto il resto è falso come una banconota da 7 euri.


2. "LA LOCALIZZAZIONE DELLA NUOVA FIERA È SCELLERATA"
Questa è un'altra patetica leggenda metropolitana romana. Una di quelle leggende (tipo: il cemento è cattivo, tipo: la nuova architettura è speculazione edilizia e così via) di cui Berdini è perfetto simbolo e interprete. La storia della nuova fiera è una storia malata, beninteso. Costruita non per reali motivazioni industriali, bensì per ambizioni politiche dei sindaci dell'epoca e per far contenti i proprietari dei terreni. Detto tutto ciò (e aggiunto il fatto che a quanto pare il terreno non è stato neppure preparato a dovere prima di costruire i padiglioni) di cui siamo perfettamente consapevoli, ci sorge una domanda: dove altro avrebbe voluto edificare una nuovo moderno quartiere fieristico Berdini se non nell'area di sviluppo della città tra Roma e il suo aeroporto? Se non lungo una ferrovia e lungo il fiume con possibilità di approdo via acqua? Se non a 10 minuti al polo congressuale dell'Eur e a 10 minuti dal polo logistico di Fiumicino? Se non a fianco del gigantesco polo logistico di Commercity? Dove andava fatta la Fiera Berdini visto che la localizzazione sulla Portuense è "scellerata"?


3. "BISOGNA FARE COME A MILANO"
Nelle sua confusione mentale, Berdini se n'è uscito anche con un raffronto con Milano. Questa volta non per dire che le nuove straordinarie architetture del capoluogo lombardo sono una "ferita" (così ha definito l'area di Porta Nuova che fa restare a bocca aperta qualsiasi romano si rechi nella capitale del nord), ma per dire che "sulla fiera bisognava fare come a Milano dove in pochi anni hanno risolto il problema valorizzando l'ex recinto che era in centro città". Ma come, riduci la possibilità di costruire e poi fai riferimento a Milano dove al posto della ex fiera hanno fatto torri di 200 metri? 


4. CUBATURE E MIGLIAIA DI MQ
Non si parla che di questo. "Cubature" e "metri quadrati". Berdini ha un modo di leggere l'urbanistica vecchio di decine e decine di anni. Un approccio superato a dir poco. Sono decenni che gli urbanisti di tutto il mondo e coloro che disegnano le più evolute città del pianeta non pensano a questi ridicoli parametri ma badano ad altro. Secondo Berdini avere un indice di edificazione minore significa quartieri più vivibili. Lo fa per ideologia, perché da studioso sa perfettamente che il primo problema di Roma è essere una città poco densa, slabbrata, costruite in orizzontale su superfici enormi impossibili da servire con trasporti e servizi adeguati. Un'area come quella della ex Fiera, al contrario, è perfetta per essere densificata il più possibile (previo l'arrivo del trasporto sul ferro, vedasi tram del Caravaggio). Esattamente come è stato fatto a Milano. L'equazione: meno costruzioni = più vivibilità è una idiozia totale. È come dire, per prendere un esempio perfetto fatto da Giovanni Caudo, che la zona del Corviale (molto poco densa) è più vivibile della zona della Garbatella (molto densa e intensamente costruita). A voi dove piacerebbe vivere? A Garbatella o a Corviale? Ora avete capito perché dietro alla faccia dei Berdini si nascondono gli amici dei palazzoni anonimi, gli amici dei divoratori di suolo? È tutto il contrario di ciò che appare. Parlare, tra l'altro, di cubature senza distinguere se di qualità o meno, fa esultare chi la qualità non la fa. Per Berdini è tutto uguale: 100mila metri cubi fatti da Caltagirone o 100mila metri cubi disegnati da un grande architetto per lui pari sono. Ovviamente Caltagirone ringrazia e porta a casa.


5. LO STIPENDIO DELLA DIRIGENZA DI INVESTIMENTI SPA
Nel populismo demagogico che costituisce la narrazione berdiniana (seguitelo, approfondite il suo modo di raccontare, di suggestionare, di mostrare il marcio senza mai definirlo: è uno storytelling che sta facendo pericolosamente breccia nel consigliere-comunale-medio grillino, dotato di un quoziente di intelligenza non propriamente superiore alla media), non poteva mancare un passaggio sugli stipendi. Una roba di una pochezza e di una meschinità mai vista. Si parla di danno erariale per decine di milioni di euro e lui risponde così: "che ci denuncino pure, tireremo fuori gli stipendi degli amministratori di Investimenti Spa, che pigliano più di Campo dall'Orto alla Rai". Non vi sentite umiliati ad avere un signore così che disegna la città dove dovranno vivere i vostri nipoti? 


6. "NELLA EX FIERA BISOGNAVA FARE GLI UFFICI DELLA REGIONE"
Lo ha detto davvero! E certo, portiamo al centro della città altri uffici mentre tutte le tendenze puntano a portarli fuori. E soprattutto intasiamo un'area di uffici e di pendolari laddove non arriva alcun tipo di trasporto su ferro. Chi è che fa proposte scellerate? Berdini ha detto proprio così: al posto della ex Fiera bisognava fare gli uffici della Regione collegandoli alla sede della Regione con "un ponticello". Ha detto proprio così, un ponticello. Avete ora capito perché solitamente in Italia a 68 anni si va in pensione, ai giardinetti, coi nipotini? Per evitare di fare danni sul posto di lavoro, ecco perché!


La Giunta, seguendo l'ideologia, la demagogia e il populismo un tanto al chilo di Paolo Berdini, ha fatto una zozzata. La prima di una lunga serie che questo personaggio ci riserverà con ogni probabilità in futuro. Nella speranza che il Movimento 5 Stelle si renda conto di quale suicidio (anche a livello nazionale) rappresenti affidare le speranze di novità e rivoluzione dei cittadini a personaggi che sarebbero stati più a loro agio a Cuba, in Unione Sovietica o in Corea del Nord trent'anni fa, ci auguriamo che la Regione non vidimi questo progetto e che il Consiglio Comunale abbia un sussulto d'orgoglio e la smetta di farsi ingannare. 
La sensazione è comunque che l'ex recinto fieristico resterà nel degrado più assoluto per tanti anni ancora, saranno felici i "comitati di quartiere" che con la loro azione distruttrice hanno dato la scusa - così è nata tutta questa follia - per muoversi.

53 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Le cubature devono essere riempite con edifici moderni e di elevata qualita'architettonica.
Non la solita zozzata alla Caltagirone che tira fuori dal cassetto lo stesso progetto da 50 anni per non pagare giovani architetti, come avviene ovunque nel Mondo.

Anonimo ha detto...

ho votato 5 stelle. me ne pento ogni giorno di più. Un errore che non ripeterò.

Anonimo ha detto...

non sono d'accordo. Fra le cose che afferma spicca questa: la contrarietà a portare vicino alla sede della Giunta altri uffici della Regione. La Regione è già lì a pochi metri e togliere i vari uffici che ha in giro per Roma non mi sembra un errore. Quanto al trasporto pubblico: ma la ex fiera di Roma non si trova lungo la Colombo? E quindi non è difficile potenziare il trasporto su gomma sulle complanari o realizzare una navetta che porti i dipendenti alla metro di Garbatella o a quella di San Paolo che sono le più vicine...

Anonimo ha detto...

Scusa Tonelli ma...

LA LOCALIZZAZIONE DELLA NUOVA FIERA È SCELLERATA
E tu scrivi "questa è un'altra patetica leggenda metropolitana romana"
Poi però ammetti che la storia della nuova fiera è "malata".
"Costruita non per reali motivazioni industriali, bensì per ambizioni politiche dei sindaci dell'epoca e per far contenti i proprietari dei terreni"
"a quanto pare il terreno non è stato neppure preparato a dovere prima di costruire i padiglioni"

E beh.

In quanto alla "quota corretta di edificazioni" chi lo decide e su quali basi che è corretta? Ultimamente parli tanto di urbanistica criticando veri urbanisti ma che competenze hai di urbanistica?

Anonimo ha detto...

RFS applausi a scena aperta e standing ovation finale, un unica domanda.. perché cazzo li avete sostenuti questi INCAPACI PRESUNTUOSI SPOCCHIOSI..??

Francesco ha detto...

Ho l'impressione che anche lei sia in parte colpito da una sindrome che le fa perdere un po' la ragione quando parla di Berdini (che tra l'altro non piace neanche a me).
Il clamoroso disastro che abbiamo sotto gli occhi è principalmente opera del PD e della Camera di Commercio (ricordiamo messamente che sia il presidente della Regione che quello della Camera di Commercio, da Zingaretti fortemente voluto e che adesso gli fa veramente comodo, vedi comunicati stampa congiunti, sono due antichi funzionari del PD figli di Bettini)"
Chiediamoci chi ha (mal) gestito il progetto Fiera e effettivamente quanto denaro pubblico è andato in "fumo".
Sarebbe interessante accedere ai conti di questa decennale mucca da mungere e scoprire, magari, i milioni dati per le "consulenze" o ai dirigenti poco diligenti.
Perché non fare un articolo serio e ragionato su questo lasciando perdere Berdini?

Anonimo ha detto...

Meno male che c'è Berdini, così è finito (almeno ridotto, per ora) il magna magna. Niente olimpiadi, speriamo niente stadi nuovi (che già quelli vecchi restano semivuoti)progetti faraonici, niente nuove avventure: Roma ha bisogno, per parecchi dei prossimi anni, solo di sistemare ciò che già esiste. E chi non lo capisce, rosichi pure. Ho votato Raggi controvoglia perché non apprezzo i pentastellati, ma passando il tempo non mi pento affatto.

Anonimo ha detto...

Certo che se nei secoli passati, ci fossero stati dei personaggi come il Sig. Berdini, ancora staremmo nelle caverne!!!!
Guai a pensare a qualche architettura innovativa, niente Fori Romani, niente Barocco, tutte innovazioni pericolose!!!

Anonimo ha detto...

Giusto! Meno male che c'e' berdini!

Cosi almeno ci ritroveremo nel 2020 con una citta uguale a quella di oggi e che in 30 anni avra prodotto 4 edifici di qualita (4!) in 30 anni:
- Moschea di Portoghesi (inaugurazione 1995 per progetto del 1984),
- Auditorium di Piano (inaugurazione nel 2002 per un progetto del 1993),
- Maxxi di Hadid (inauguraione 2010 per progetto del 1998) e
- Nuvola di Fuksas (inaugurazione 2017 per progetto del 1998).

Roma e' una citta senza nuova progettualita dal 1998! La citta avra sprecato solo 22 anni, che vuoi che sia, intanto viviamo in eterno no?

Anonimo ha detto...

Se sperate che il M5S si ravveda, anche a livello nazionale, e capisca che gente come Berdini puo' solo fargli perdere consenso (a parte che i loro sostenitori talebani peppiani indottrinati dal sacro blogge li seguiranno fino alla morte), state solo aspettando Godot, perche' gente come lui e' proprio il fulcro dell'ideologia grillina. L'unica speranza e' che i romani si ravvedano e, quando incominceranno ad essere evidenti tutti i danni e gli scempi che questa amministrazione provochera'(oltre a quelli che ha gia compiuto in neanche due mesi), vi sara' una ribellione popolare contro la scema eletta plebiscitariamente come salvatrice e la sua giunta di psicopatici e si cerchera', per quanto possibile, di limitare i danni per la citta'.

Anonimo ha detto...

Ancora a discutere di sviluppo urbano e modernità? L'elettore ha scelto decrescita: Berdini è in piena sintonia con questa filosofia. Che decrescita felice sia.

Anonimo ha detto...

Tranquilli, siamo sempre a Roma, dove, fatte salve poche, quanto isolate, eccezioni, l'ultimo grande progetto urbanistico realizzato sta per compire ottant'anni ed è l'EUR. Desolatamente, Alessandro

Anonimo ha detto...

Ecco "il nuovo" che avanza!

Riccardo_C ha detto...

Io ringrazio solo il cielo che Tonelli non sarà mai assessore all'urbanistica di Roma.
Tonelli i tuoi discorsi, in gran parte privi di ogni vera logica in termini di architettura e sviluppo urbano, e anche ricchi di menzogne, possono solo fare breccia su chi è un ignorante in materia.
Quello che dice Berdini riguardo la nuova fiera, la quale è forse il peggior fallimento della città insieme alle vele di Calatrava, è sacrosanta verità. E ringraziamo il cielo che finalmente c'è qualcuno che ha il coraggio di dire come stanno le cose.
Caro Tonelli, in questo articolo parli sempre delle altre città del mondo ma dove sono gli esempi? In quale città del mondo gli impianti fieristici principali sono costruiti fuori città e per raggiungerli bisogna prendere il treno? Fai un esempio perché tutti quelli che conosco io - Londra, Milano, Parigi - sono raggiungibili con tram e metropolitane e non sono mai fuori dai corrispettivi raccordi anulari.
Poi cosa intendi quando dici che il problema di Roma è il fatto che non sia "una città densa"?
Roma, nonostante tutti suoi problemi, vanta la definizione di città giardino d'Europa. Ed è proprio grazie al suo sviluppo frammentato che si è guadagnata questa bellissima etichetta. Il problema di Roma sono le sue connessioni infrastrutturali, e non il fatto che ci siano ampi spazi verdi tra i quartieri. Tonelli se vuoi che Roma diventi una città densa come New York o Tokyo, faresti sicuramente contenti tutti gli speculatori palazzinari...ma uccideresti la vera identià di questa città. Non a caso Roma vantava anche il nome di città della "dolce vita". Domandati perché non sono state New York o Parigi ad avere questo privilegio. Tonelli ma hai mai visutto veramente in una di queste città "dense"? Io ti dico lascia stare l'urnbanistica che non hai proprio la preparazione per parlarne, e concentrati sul decoro urbano e le piste ciclabili, che almeno in quello mi sembra che un po' te la cavi.

Anonimo ha detto...

Mi scusi Sig. Riccardo_C, devo dedurre dal suo intervento che dispone di una competenza appropriata in materia. Non mi fraintenda, ma, come a volte succede "... di chiacchiere se ne sentono tante..."

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/26/roma-il-pasticciaccio-brutto-dei-parcheggi-privati-sulle-aree-pubbliche/306437/

Sig. Berdini, se lo ricorda questo articolo? Pare l'abbia scritto lei. Vuole sapere com'è la situazione ora? In quattro anni (dopo il suo articolo del 2012) il parcheggio sotterraneo non è stato realizzato (e questo lei si auspicava), ma non si è nemmeno ripristinata la situazione precedente (ai danni della viabilità e del verde pubblico). Ora che ci sta pure lei nella "stanza dei bottoni", che intende fare? E, per favore, si risparmi la tiritera del "la colpa è del malgoverno degli ultimi 10 - 20 - 30 anni" (se vuole può arrivare fino all'epoca dello Stato Pontificio di Pio IX). Ma venga, venga pure a vedere alcuni scorci di "giardino d'Europa" nel nostro quartiere.

Anonimo ha detto...

riccardo ha la preparazione

A Milano la fiera sta proprio fuori dalla tangenziale cojone e ci arrivi con metro e treno.
La citta giardino guardatela nelle cartoline e non c'entra un cazzo con le enormi fette di campagna brulla che fanno parte del comune.
Poi uno che ricicla la dolce vita che era di 50 anni fa (epoca d'oro dei palazzinari) nel 2016 con la citta prostrata da tasse sporcizia, sfascio si commenta da solo...

Riccardo ha la preparazione si, la preparazione H per curare le emorroidi...

Anonimo ha detto...

Palermo è un esempio di densificazione all'italiana. Guardarla prima e adesso ti viene da piangere.
Roma invece si è espansa in maniera incontrollata specialmente negli ultimi 30 anni perché c'era gente che prometteva svilupppo al posto della campagna brulla. Il risultato lo vediamo.
E poi aspettiamo delucidazioni sulla "quota corretta di edificazioni". Anche perché se "un'area come quella della ex Fiera, al contrario, è perfetta per essere densificata il più possibile" ti dovresti lamentare del fatto che negli anni la cubatura era stata decurtata.

Anonimo ha detto...

SOCCOM

Anonimo ha detto...

MUNISDACCOSIIIIIII

Anonimo ha detto...

PEZZO DI MERDA!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Non vale nemmeno più la pena di commentare questi articoletti penosi. L'urbanistica romana è un incubo governato dai palazzinari e dall'abusivismo edilizio che ha prodotto la città odierna.
La nuova fiera di Roma è quanto di peggio è stato prodotto, con padiglioni che sprofondano (eppure i maltrattati ambientalisti all'epoca lo avevano segnalato che l'area non era adatta a sopportare quelle costruzioni, così come non è l'area dello stadio della Roma), con i conti che non tornano, ed un'ubicazione appunto scellerata.
Berdini ha le idee chiare e sta operando per impedire nuovi scempi, ma sistemare il passato è impossibile

Anonimo ha detto...

Tanto lo sappiamo tutti come andrà a finire: ex fiera di Roma okkupata!!!

Anonimo ha detto...

@ 9:31 AM Ah bhé, allora sì che, okkupando, verrano impediti i "nuovi scempi".

Anonimo ha detto...

@ 8:32 AM Mi scusi, ma dal suo commento sembra che l'incubo dei palazzinari e dell'abusivismo edilizio siano piaghe irremovibili. Ma se, come immagino, l'intento è proprio quello di sanare quelle piaghe (spero sia nell'intenzione di Berdini), pensa che l'immobilismo urbanistico sia davvero la soluzione?

Anonimo ha detto...

9:46 AM ma perché si deve passare dal bianco al nero? Perché opporsi a certi progetti modificandoli è per forza immobilismo? Chi si opponeva anni fa alla nuova fiera era immobilista o aveva la vista lunga?
Per chi non ricorda ecco riassunta la storia della nuova fiera di Roma

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/24/nuova-fiera-di-roma-costata-355-milioni-crolla-per-i-debiti-e-i-danni-strutturali/1708652/

nunzio ha detto...

Tonelli, fra i tanti post ridicoli che hai pubblicato ultimamente questo e' il piu' ridicolo di tutti. la nuova fiera di roma e' un progetto fallimentare: e' brutta, non ci va nessuno, non se la fila nessuno, ha accumulato un debito mostruoso. Adesso per pagare i buffi fatti da questa gente dovremmo costruire edifici immensi nella zona della Colombo. Non si badi bene, per scelte urbanistiche di cui si puo' dicutere: la citta' densa, la citta' slabbrata etc. Ma per pagare i debiti creati da un progetto assurdo. Come al solito, la citta' ostaggio degli interessi di pochi. Se tu dedicassi alla gente che ha rovinato per sempre roma, i palazzinari, gli assessori conniventi, gli architetti di mezza tacca, gli urbanisti di partito, un decimo dell'energia che dedichi ad attaccare il povero Berdini, che dice cose di normale buon senso, renderesti un servizio molto piu' utile alla citta'. E ci faresti molto piu' bella figura.

Anonimo ha detto...

per i detrattori, col cervello piccolo e le orecchie chiuse, vedetevi gli ultimi video di questo consigliere 5 stelle, capirete che a Roma l'epoca del cemento a vanvera a svantaggio della collettività e a vantaggio dei mattonari, E' FINITA!

https://www.facebook.com/pietrocalabresem5s

Anonimo ha detto...

@ 11:01 AM Probabilmente sarò uno di quelli (pochi o tanti poco importa) che vede le cose in maniera troppo semplice (semplicistica? ingenua?). Ma secondo me, se si concede che tra il bianco e il nero (come ha scritto lei) ci possa essere tanto spazio per le famose "50 (e più) sfumature di grigio", non cambierà mai nulla, perchè è proprio lì che si annidano e proliferano piaghe come palazzinari e abusivismo edilizio (ma sono solo due esempi "a tema"). Che devo dire? A questo punto "lasciamo lavorare il povero Berdini", però, e questo consentitemelo, "che lavori!".

Anonimo ha detto...

@ 9:37 Eh già, alle volte le occupazioni servono anche ad evitare nuovi scempi. Il primo esempio che mi viene in mente è quello del laghetto dell'ex Snia. Se vuole qualche informazione guardi qui (soprattutto la cronologia dei fatti è interessante): https://lagoexsnia.wordpress.com/

Anonimo ha detto...

11:39 AM
Veramente intendevo dire proprio il contrario. Il bianco e nero le posizioni di chi parla di sviluppo e crescita appena arriva un qualsiasi nuovo progetto magari senza capirci niente (bianco) e chi fa le barricate appena si parla di costruire un marciapiede (nero). Le sfumature di grigio invece sono le possibilità di ragionare sopra qualsiasi progetto sulla base delle regole e delle necessità cittadine. Nel caso della Fiera non si è bloccato tutto (nero) ma si è ridotta la cubatura. Come mi aspettavo Tonelli subito ha strillato al delitto contro lo sviluppo urbano. Mai una volta però che si riesca a capire qualcosa. Il lettore che capita qui magari vorrebbe capire come e perché queste famose cubature erano partite da un certo numero che per anni e anni è andato calando, che infine era stato fissato in tot metri cubi e che la nuova giunta ha abbassato. Perché tutti i sindaci precedenti avevano diminuito le cubature? E Tonelli che pensava a ogni diminuzione? Perché per 10 anni tutto era rimasto bloccato? Perché Tonelli ha stabilito che la scelta di Marino era quella corretta e adesso invece è una "zozzata"?

Anonimo ha detto...

La domanda sorge spontanea: ma perché fare la nuova fiera di Roma quando già ne esisteva una?
E soprattutto: ma perché la nuova fiera di Roma la fanno a Fiumicino?
La nuova fiera di Fiumicino serviva forse a far decollare le quotazioni dei terreni di qualcuno, mica? Ma dico così, qualcuno a caso.

Anonimo ha detto...

Milano è uno sputo, qualunque cosa superi le dimensioni di una cuccia per cani deve essere necessariamente edificata fuori dal nucleo urbano.
Invece la nuova fiera di Fiumicino nasce in relazione ai complessi piani monarchici del cavalier caltagirone, e del suo fido scudiero esterino.
Qualunque iniziativa venga presa in Italia, attentati compresi, ha un unico scopo: incrementare il fatturato della cricca.

Anonimo ha detto...

Anche l'isis, pensate un po'. Nasce dall'esigenza, sentita a livello mondiale, di ridurre l'Europa in stato di incombente guerriglia, onde garantire la dignitosa sussistenza dell'appaltistica bellica, un cospicuo incremento degli investimenti sulle forze armate (soprattutto ai servizi segreti), e autorizzare condizioni di controllo vessatorie da utilizzare a fine criminale, certo non per prevenire gli attentati, tutti coordinati dalla centrale USA in medio-oriente, ossia israele, prestanome della Casa Bianca.
Sono uscite già una dozzina di interviste di vari ufficiali dei ns servizi segreti, e anche di carneadi israelinai, che spiegano gongolanti come dovreme adattarci a una situazione analoga a quella della "Terra promessa".
E noi senza averla rubata a nessuno!

Anonimo ha detto...

Il microbo è sempre miserabile rispetto alla febbre che provoca.
I servizi segreti dipendono dall'esecutivo: ciò non vuol dire che sono la guardia privata del premier, ma che agiscono su ordine del premier a vantaggio della sicurezza della nazione.
Invece questa dipendenza viene interpretata come libertà di associazione a delinquere tra esecutivo e difesa, a scopo tangentizio.
L'isis è stato preparato da circa trent'anni di traffico di armi con la Libia e la Siria, attraverso la bulgaria, la romania e la russia, tutto documentato nelle inchieste che condussero alla morte di tanti pubblici ufficiali, negli anni delle stragi.
Dai traffici di armi e di droga, per agevolare i quali ci ritroviamo tutta negronia-connivente- sul groppone, discendono le ramificazioni appaltistico imprenditoriali comprensive di operazioni squinternate come la nuova fiera di Fiumicino, un tassello in più tra i milioni, al potere della cricca.

Riccardo_C ha detto...

Annimo delle 9:50...Sei un cafone e non meriteresti nessuna risposta da parte mia. Ma si sa che su questo sito il livello delle conversazioni è questo . A Tonelli ho chiesto diverse volte che ci sia una censura per chi non sa parlare italiano, ma non mi ha mai ascoltato perché credo che lui punti proprio a questo tipo di pubblico, purtroppo.

Tuttavia, che cosa vuol dire che alla fiera di Milano ci arrivi prendendo la tangenziale o il treno? In primis ci arrivi prendendo la metro ogni cinque minuti dal centro città. Quella stazione metropolitana è stata aperta nello stesso anno in cui il nuovo polo fieristico fu spostato in quella zona. Poi è chiaro che se vieni da fuori puoi anche prendere la macchina o il treno(anche quello ad alta velocità). Ma il punto non è questo. Paragonare la posizione della fiera di Milano con quella di Roma è roba che non sta né in cielo né in terra.

In altre parole, la fiera di Milano, anche se si trova in una area "extraurbana", diciamo di pochissimo extraurbana, non è mai stata pensata per ristrovarsi in mezzo al deserto e per essere raggiunta principalmente con il treno. E la stessa cosa vale per le fiere di Parigi e di Londra.

Come è possibile non parlare di progetto scellerato rispetto al sito della nuova fiera di Roma? Ma veramente c'è qualcuno che pensa che il grande flop della fiera di Roma non dipenda proprio da questo?

Roma ha quasi quattro milioni di abitanti, è la città più popolosa d'Italia, eppure invece di pensare a come rendere facilmente accessibile a questo bacino di utenza la fiera, si è pensato a quelli che vengono dall'aereoporto. Ma chi prende l'aereo per venire a Roma a vedere un evento alla fiera? Roma non è mai stata la capitale industriale d'Italia, come si può pensare che l'utenza della fiera venisse principalmente dall'aereoporto???

Cmq anonimo delle 9h30, oltre a fare la figura del cafone ignorante, grazie alle tue splendide parole, sei pure uno che di urbanistica ne capisce tanto quanto un pesce capisce di astronomia.

Fatti una vita che è meglio.

Anonimo ha detto...

Ma veramente il ROMano Tonelli crede di essere meno ideologizzato del ROMano Berdini?
Ridicolo.

Anonimo ha detto...

Berdini blocca stadio e prosecuzione linea C.
Astaldi spa ha grandi interessi in stadio e linea C.
Cuccia fa parte del consiglio di amministrazione di Astaldi spa.
Tonelli lavora per Cuccia.

Punto.

Anonimo ha detto...

Chissà dove, ma questo ritornello mi sembra di averlo già letto...

Anonimo ha detto...

Io non lavoro per Cuccia, ma ugualmente a Tonelli non vedo come si possa preferire una città senza metro e/o rifiutare un miliardo e mezzo di investimenti privati (che per una volta non sfiorano le mie tasche da contribuente). Follia.

Anonimo ha detto...

Un miliardo e mezzo di investimenti di privati per accaparrarsi un milione di metri cubi di suolo pubblico, con i costi che come sempre lieviteranno tantissimo, e allora gli altri soldi chi ce li metterà? Ti ricordo poi che Roma ha già due stadi, un terzo stadio è inutile e drenerà soldi per la manutenzione degli altri due.
Quanto alla metro, Berdini ha proposto di modificarne il progetto per aggiungere fermate da venezia a oltretevere, che ne sarebbero privi al momento, suscitando le ire delle ditte costruttrici, vedi astaldi.
Tu non lavori per Cuccia e infatti non attacchi quotidianamente l'operato di un sindaco e del suo staff che sta qui da appena un mese, come fa Tonelli.

Anonimo ha detto...

Ho letto che la voce "investimenti privati per opere pubbliche" è 195 milioni. Il resto viene speso per stadio, costruzioni adiacenti, grattacieli, parco e 10.000 posti auto.
Quindi il comune avrebbe opere pubbliche per 195 milioni (Roma-Fiumicino, via Ostiense, Metro Bm, ponte pedonale e fosso Vallerano). Se le cifre sono giuste parlare di 1 miliardo e mezzo di investimenti privati senza specificare che 1 miliardo e 305 milioni sono investimenti privati per interessi privati è perlomeno fuorviante.

Anonimo ha detto...

Rfs ha fatto ottime campagne contro il degrado osceno che divora e impoverisce la nostra città nell'IGNAVIA dei più e col lucro di alcuni del politicamente corretto (nelle tasche loro) e dell' ipocrita buonismo prezzolato.

Quindi GRAZIE a RfS per quello che ha fatto e farà.

Per chi lavora il suo redattore non me ne pò frega de meno.

Gli attacchi personali in perfetto metodo BOFFO contro di lui sono evidenti e palesemente ridicoli.

Mutandari, cartellonari, svuotacantine, artefici di roghi alla diossina, ladri, borseggiatori, abusivi di ogni tipo, okkupatori della casa di nonna non sono la sola feccia di questa città ma la rendono sicuramente più invivibile.

LODE quindi a chi in controtendenza alle penose sviolinate false e ipocrite del giornalismo di regime ha coraggio di evidenziarne il forte disagio (disgusto) che provocano quotidianamente alla stragrande maggioranza dei vessati, umiliati e offesi cittadini romani

Anonimo ha detto...

Per Anonimo 12:22 PM
Rfs ha fatto ottime campagne contro il degrado, giusto. Dovrebbe continuare così, ma ultimamente a me sembra che si sia buttata un po' troppo in politica, perpetrando attacchi spesso troppo gratuiti e ingiuriosi contro Raggi, Berdini & Co. . Tonelli e Rfs criticano, giustamente, e dovrebbero essere disposti ad accettare anche le critiche, ancor di più se costruttive, e a rendere espliciti eventuali interessi personali connessi con le tematiche da loro trattate.

Per chi lavora il redattore di Rfs dovrebbe interessarti, se vuoi provare a capire il cambio di rotta recente del sito, come notato da molti. Lascia perdere il metodo BOFFO, che è un'altra cosa. Qui non ci sono fandonie (su cui si basa il metodo che tu impropriamente citi), Il fatto che sussista un potenziale conflitto di interessi nella persona del redattore di rfs lo dice bene l'esposto fatto da Codacons, che riporto in parte:

"Il Dottor Massimiliano Tonelli, fondatore del blog Romafaschifo.com, risulta direttore editoriale della rivista digitale ART Tribune, di proprietà del signor Paolo Cuccia, il quale fa parte del Consiglio di Amministrazione del gruppo Astaldi. Quest’ultimo è il secondo gruppo italiano nel settore dell’edilizia, con particolare interesse nelle infrastrutture di trasporto in Italia e all’estero. Sempre il Dottor Massimiliano Tonelli è il responsabile dei contenuti digitali del Gambero Rosso, società di proprietà di Paolo Cuccia"

Gli interessi sul nuovo stadio di Roma peraltro, cui Berdini si oppone strenuamente, sono enormi: lo stadio è in una zona senza infrastrutture, ergo a basso valore fondiario. Chi costruisce deve provvedere a strade, parcheggi e quant'altro, ma in cambio potrà fabbricare un milione di metri cubi di uffici. Valutati a 1000 Euro a metro quadro. Ma il valore commerciale a Roma del metro quadro si aggira su 4-5 mila euro. Quindi il costo dell'intera operazione stadio è ampiamente compensato e rimane pure un grosso margine per i costruttori (Parnasi, Todini, Astaldi) e compagni di merende.

Su questo blog si vuole far passare l'idea che lo stadio sarà buona cosa perchè sono investimenti privati per creare servizi di interesse pubblco, ma non si dice che nessuno regala nulla per nulla, e in questo caso saranno regalati circa un milione di metri cubi pubblici, sui quali i guadagni saranno astronomici.

Anonimo ha detto...

Per anonimo 3:26 pm

In un'assemblea pubblica ho conosciuto tempo fa il redattore di questo blog e mi apparve "personaggio" particolare, ma poichè schifo l'abusato METODO BOFFO (discredito personale fango pettegolo per minarne le ragioni e gli assunti), ribadisco che NON ME NE PO' FREGA' DE MENO della sua "stranezza" perchè rimane importante ed obiettivo il suo incisivo contributo contro il degrado terribile che sta immiserendo la nostra città nell'indifferenza di torme di IGNAVI e pochi ma avidi e falsi BUONISTI PREZZOLATI .

I pentastellati Guru associati hanno tutta la mia sfiducia, quindi ero già in linea. Per Berdini vedremo, ma personalmente concordo sull'inutilità di un 3° stadio, inutile CONSUMO DI TERRITORIO in una città dotata già di 2 splendidi stadi semivuoti non perchè malserviti (metro e tram veloce).

Se però la "prova" è il CODACONS allora rido per non piangere!
Gli autoreferenziali "protettori" dei cittadini, solo quelli in maghina ? Vergognoso episodio da 3° mondo l'annullamento dell'efficacia deterrente delle strisce blu. Solo quelli in sguderone e motorino? Triste la gazzarra organizzata quando una ciclabile doveva sostituirsi al parcheggio motorini sotto la loro sede.

Personalmente ho cominciato a seguire RfS insieme a Cartellopoli, un vero schifo, unico al mondo di saccheggio di suolo e paesaggio pubblico che ha fatto danni incommensurabili e qnche qualche morto....ma l'unico condannato dalla solerte magistratura è stato proprio il redattore di Cartellopoli che denunciava questi rapinatori di cosa pubblica...ma con ottimi avvocati, come tutti i boss del malaffare.

Quindi W W W RfS e il suo coraggio a volte un pò pazzoide.

A cagare nel più profondo degli inferi le maggioranze IGNAVE e chi sguazza e guadagna dal degrado umano e normativo con atteggiamenti buonisti prezzolati (quasi tutti i tiggì e la stampa servile) mentre Roma si immiserisce nella melma

Anonimo ha detto...

Per anonimo 4:04 PM.
D'accordo con te su molte cose, quasi su tutto. Condividiamo, io, te, moltissimi romani e Rfs, l'obiettivo di ridare dignità a questa città lorda di pezzenti malavitosi e fancazzisti ignoranti. Attenzione però a puntare il dito verso i veri nemici: alla domanda del sito "Chi ha ridotto così la città più bella del mondo?" la risposta non è Berdini, Raggi, il M5S (chiamali anche pentastellati Guru associati, fino a questo momento stanno anni luce sopra PD, PDL e compagnia bella...), ma gli schifosi amministratori degli anni passati, che hanno lasciato questa Città allo sfacelo delle mafie (di destra, centro e sinistra) che ci ritroviamo oggi. Marino unica parentesi positiva per molti versi, cacciato dai suoi stessi compagni PDini. Bisogna attaccare loro, non Berdini, altrimenti si fa l'errore del dito e della Luna.

Anonimo ha detto...

Riccardo accucciati

Anonimo ha detto...

http://www.adnkronos.com/salute/medicina/2016/08/23/esc-roma-dal-presidente-dei-cardiologi-italiani-appello-raggi-vincere-pregiudizi-sulla-citta_9TXUkqNxrRCxNUIgrDJIxJ.html

Dedicato a tutti quelli che sostengono l'inutilità della Nuova Fiera di Roma.

Anonimo ha detto...

Non per difendere nessuno qui, nè per parlare della Fiera, ma per definire Roma una "città giardino" con le schifezze di oggi ce ne vuole di coraggio, e anche una buona dose di immaginazione. E al massimo si può dire del centro... Anche perchè in periferia non si tratta di certo di una diffusione programmata e dotata di servizi degli abitati unito alla salvaguardia del bellissimo agro romano, ma casuali colate di cemento buttate qui o li a seconda delle convenienze, completamente slegate una dall'altra, senza collegamenti con i rimasugli di campagna a sopravvivere (chissa per quanto) tra un agglomerato e l'altro. Boh forse i quartieri dispersi frutto di speculazione tipo Tor Sapienza o San Basilio (due dei tanti) piacciono... ma tanto tranquilli che a forza di andar contro alle "città dense" a prescindere e a favorire l'urban sprawl selvaggio, si arriverà a tappare anche gli ultimi buchi di "giardino", fino a fare un bel tappeto di palazzine e cemento a caso, per la gioia dei palazzinari...

Senza contare che Città densa significa città ad alta densità abitativa. Il che vuol dire gente riunita in meno spazio, che si traduce in più spazio libero dalle abitazioni, utilizzabile quindi per servizi, strade e anche per il verde (che era l'agro romano intero prima delle cemintificazioni). Non è un caso che roma città abbia una densità 3 volte minore delle città metropolitane di Tokyo e NYC, eppure stradine così strette e un traffico da manicomio quanto il centro di Manhattan. Ti basti immaginare che la popolazione del comune di Roma con una pianificazione storica dagli anni'50 decente (non ottima, decente) si sarebbe potuta racchiudere in 200 km quadrati, includendo in essi parcheggi, parchi, servizi, mezzi pubblici e strade ampie, oltre a lasciare intatte vastissime arie di Agro Romano. Ma no, meglio lasciar campo alle città giardino dei palazzinari...

Anonimo ha detto...

Facciamo 250 km quadrati senno sembra che voglio fare i ghetti... ma cambia poco

Salvatore Bertucci ha detto...

.


Offerta di prestito veloce e affidabile anche a segnalati.
Richiedi subito il tuo prestito.
Se interessato contattarci per maggiori informazioni; Contatto WhatsApp: 351/1472327
mail: prestitoccf@outlook.it


























.





Offerta di prestito veloce e affidabile anche a segnalati.
Richiedi subito il tuo prestito.
Se interessato contattarci per maggiori informazioni; Contatto WhatsApp: 351/1472327
mail: prestitoccf@outlook.it






.

la vita è preziosa ha detto...

.
FINALMENTE HO RICEVUTO IL MIO PRESTITO DI 20000
Stavo cercando un prestito per l'apertura del mio ristorante posso ringraziare il finanziere sig. Romeo Giuseppe per il prestito che mi ha concesso. mi è stato molto utile. Sto ripagando bene in questo momento senza problema. se interessato contattarli per maggiori informazioni; Contatto WhatsApp: 351/1472327
mail: prestitoccf@outlook.it

ShareThis