Ma quale allerta terrorismo!? A Ciampino zero controlli sul rispetto delle regole

8 settembre 2017
Il ragionamento dovrebbe valere sempre, ma tanto più in un periodo di profonde tensioni terroristiche e dunque di massima allerta sulla sicurezza. Inutile dire che disordine, illegalità, cialtronismo e sciatteria mal si conciliano con una attenzione sulla sicurezza urbana e allora non si capisce come sia possibile che nei luoghi da questo punto più delicati come le stazioni (lo abbiamo visto in questa settimana) e in particolare gli aeroporti ci sia la situazione che c'è.


Da quando giustamente Aeroporti di Roma (ADR) ha deciso di stringere contro i "cittadini" che scambiano le nostre aerostazioni per Via di Boccea lasciandoci dentro la maghina in tripla fila aspettando pora zia che torna dalle ferie in Sardegna implementando dei sistemi per contrastare la sosta selvaggia (arredo urbano e telecamere, come si dovrebbe fare dovunque), molti geni della lampada hanno trovato la soluzione: aspettano fuori, in mezzo alla strada. Per Fiumicino si tratta - se si è in anticipo sull'arrivo del volo e non si vuole sforare il quarto d'ora di accesso dopo il quale giustamente si paga - di fermarsi lungo l'autostrada (lungo l'autostrada!!!), magari sulla corsia d'emergenza. Andate a Fiumicino in macchina e godetevi lo spettacolo delle autentiche bestie che attendono lì. Impunite. Basterebbe ritirare qualche patente per stroncare il malcostume, ma non lo si fa.


A Ciampino la situazione è se possibile più assurda ancora. Le persone, in gran quantità (ma sempre pochissime rispetto alla massa, a riprova che la maggioranza le regole le rispetta ed è solo una minoranza che ci costringere a vivere in un'atmosfera di squallore e illegalità), aspettano che arrivi il volo dal quale devono prelevare parenti, amici o fidanzati nella rotonda (nella rotonda!) fuori dall'aeroporto. In piena zona rimozione e divieto di sosta e fermata. Spesso la rotonda si trasforma in un grande parking circolare con quattro, cinque, sei autovetture. La cosa più incredibile è che l'aeroporto di Ciampino è utilizzato per i voli di stato e dunque tutti gli ospiti di maggior delicatezza e dunque tutti i potenziali target sensibili sbarcano qui, escono dall'aeroporto e utilizzano proprio quella rotonda per immettersi sull'Appia e poi andare in centro città. Transitando a fianco a quelle auto in divieto. A 40 centimetri di distanza. 

Sei un terrorista semplice? Piazza una autobomba lì fingendo di essere solo un semplice squallido scroccone romano che non vuole spendere zerocinquanta o un euro di parking e potrai fare il tuo sporco lavoro indisturbato. Le vetture della Polizia Locale passano in continuazione, quella che si vede nel filmato l'abbiamo poi raggiunta per chiederegli "chi se ne deve occupare? Non è grave che ci siano auto lì? Cinque minuti fa è giusto passato un corteo di auto di un capo di stato ospite in Italia". "Noi però siamo comandati ad un altro servizio...". Amen.

31 commenti | dì la tua:

andrea67 ha detto...

Già che ci siamo allora parliamo dei voli in orari impensabili, tutti i santi giorni.
Sembra ci sia un regolamento e un controllo che normalizza queste attività a dir poco
rumorose.
Sembra però che abbiano strillato più forte gli abitanti dal lato Marino a discapito
di quelli che stanno verso Roma.
Sembra un paese civile...
Sembra...

Anonimo ha detto...

Che io sappia l'earoporto è lì dal 1924 mentre le case lì intorno le hanno costruite dopo. Cosa pensavano che ci atterrassero solo alianti? Gli aerei fanno rumore ed è per questo che non si dovrebbero costruirvi abitazioni vicino.

Anonimo ha detto...

Tutto vero e condiviso al 100%, ma i prezzi del parcheggio ADR non sono quelli... il sosta breve dopo i primi 15 minuti (gratis) costa 5 euro l'ora!

Anonimo ha detto...

Ma il capo di stato era andato a mangiare la porchetta a Ariccia o, come al solito, pur di esagerare per avere ragione inventiamo cazzate?

Anonimo ha detto...

Scusate, ma questa notizia non avrebbe dovuto essere scritta su Ciampino Fa Schifo?

Anonimo ha detto...

Vogliamo parlare della sorveglianza nelle stazioni periferiche della metro?

Anonimo ha detto...

No ma infatti è una situazione assurda! Comunque, se devo prelevare qualcuno a Fiumicino esco dall'autostrada poco prima e aspetto comodamente, senza cacciare una lira agli avvoltoi dei vari parking. A Ciampino conviene piazzarsi nella zona degli autonoleggi e anche lì è comodo e tranquillo. Comunque è assurdo che la gente debba sbattersi così. Facessero qualche bel piazzale non a pagamento, ci mettessero un chiosco, un baretto e il problema sarebbe risolto. La cazzata del kiss and go va bene per le partenze, ma per gli arrivi è un disastro!

Anonimo ha detto...

per 4:00 Guarda che dal 1961 fino al 2000 l'aeroporto di Ciampino era prticamente dedicato solo ai voli di stato e agli aerei antincendio, quindi perfettamente compatibile con l'urbanizzazione. Poi, quando l'urbanizzazione del territorio era già completa, per fare l'interesse dei privati (compagnie low cost in primis), senza nessuno studio di impatto ambientale, senza alcun riguardo per la salute degli abitanti e in maniera banditesca lo scalo è stato messo a loro disposizione.

Anonimo ha detto...

Ma ancora co ste cretinate del terrorismo. Ma non lo vedi che gentiloni ce l'ha telefonato, l'attentato?
Sotto "l'allarme terrorismo", franceschini ha fatto aprire al pubblico senza biglietto il giardino del museo di palazzo Venezia, su una piazza che è uno dei bersagli indicati come sensibili, con tre ingressi liberi senza metal detektor, e uno spazio pieno di cespugli, anfratti e casacce da lavoro.
Cerchiamo di non essere ridicoli, vogliono fare la difesa unica europea per finire di desovranizzare gli stati, mandarli in bancarotta ed evitare che possano più votare l'uscita dall'euro.
Quest'è.
Gli attentati sono solo in quelli che si sono venduti, come il nostro, grazie al pd. Da orban col cacchio che vedrai attentati. E preavvisati, oltretutto.

Anonimo ha detto...


Minniti-Pierrot. Ecco il Minniti con occhiali da sole, asciutto, aria da Apocalypse now, circondato dal suo A-Team de Noantri a dire: legge e ordine! Ma poi, se lo si guarda bene, il Minniti, ci si accorge che il suo volto già si rammolla in un’aria da Pierrot, la biacca luminescente segnata da una disperata lacrima nera: è il Minniti dell’accoglienza, questo, dell’accoglienza a tutti i costi, quello vero. E allora via con le regolarizzazioni, le case popolari, le accelerazioni legislative, tutto sottobanco, per non ferire la pur morente rabbia italica. Presto si passerà alla falsificazione delle statistiche, con esornamenti e menzogne e trucchi: il Nostro Pierrot tutto d’un pezzo potrà allora dire: tutto a posto, grazie ai nostri accorgimenti non vola una mosca, diamo fiducia al governo, sono tutti d’accordo, la criminalità è in picchiata, il numero di migranti in costante discesa.
Attuare ciò che ordina il padrone sotto il velo del rigore, questa insegna la farsa di via Curtatone.
Mano di velluto in un guanto di ferro.
L’Italia è una barzelletta che non fa ridere, l’Opposizione è inesistente, impaurita dagli scherani PolCor. Il Ministro nemmeno deve sforzarsi per imporre alcunché …. basta una sceneggiata merolesca per tacitare tutto … certo il Maestro D’Alema era di tutt’altro conio … mandare a morte migliaia di jugoslavi col sorriso stampato sui baffi … quella è classe … altra caratura, altro statista …

La compagnia di giro. Gli attori in gioco, peraltro, militano sulla stessa sponda: migranti e antagonisti e ministrume … ma anche dirigenti, magistrati e funzionari polizieschi, ben consapevoli di appartenere al patriziato vincente, coi loro stipendi garantiti, le pensioni con scivoli e integrazioni e cravatte e cause di servizio … si sta bene sotto l’albero del welfare … Persino il poliziotto cattivo, quello delle braccia spezzate, appartiene al magico mondo del patriziato, sebbene a un livello più basso: un buffetto, un promoveatur ut amoveatur, uno spostamento di sede … il consueto belletto istituzionale in cui nessuno paga e le vittime sono gli spettatori paganti.

Matrix.
Gli Italiani andranno all’inferno e se lo meritano. Per ingannarli non c’è mica bisogno di Matrix. Basta Ettore Petrolini:

Due persone giocano agli indovinelli.
“Mi sai dire cos’è quella cosa verde che sta sul pianoforte e fa cri-cri?”
L’altro pensa e ripensa e finalmente risponde:
“Non lo so, dillo tu”.
“È l’aringa”.
“Ma l’aringa non è verde!”.
“E tu la tingi”.
“Non sta mica sul pianoforte!”.
“E tu ce la metti!”
“E poi l’aringa non fa cri-cri!”.
“Bravo! E se non dicevo questo era troppo facile indovinare!”.

Alceste
Fonte: http://alcesteilblog.blogspot.it/
Link: http://alcesteilblog.blogspot.it/2017/09/lo-sgombero-di-via-curtatone-farsa-in.html#more

03/09/2017

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Anonimo ha detto...

Frattanto nella Capitale del Mondo
Intanto a Roma vola qualche schiaffo, si getta un po’ di mercanzia da robivecchi contro quei disgraziati dei celerini, manco fosse Capodanno; le telecamere immortalano il milite che carezza un’eritrea piangente; un altro, più focoso, invita a spezzare braccia. Roba di ordinaria amministrazione: ho assistito a decine di tafferugli ben più cruenti all’uscita dello stadio Olimpico dove, spesso, è in vigore la puncicata, ovvero lo sfregio col coltello contro tifosi avversari. E, in campo, nella foga dell’azione, ho esclamato cose ben più orribili contro gli avversari: te rompo le gambe te spezzo la schiena.
Ma la sceneggiata, voluta, studiata, perseguita con cura, deve essere enfiata sino allo sfinimento. Da un minuzzolo di malessere deve sorgere una montagna, da una scalfittura una ferita sanguinolenta, da un’incrinatura una frattura scomposta. La regia vuole lo splatter e, se non c’è, lo inventa di sana pianta. Occorre esacerbare, drammatizzare, sconvolgere il popolicchio, metterlo di fronte a scelte irreversibili. Dopo tale bailamme montato a freddo, con l’arte dei provocatori, la panna dell’indignazione è pronta. Una parola d’ordine nei prossimi mesi verrà udita con sempre più insistenza: legalizzazione. Legalizzare, democratizzare, rendere eguali, rendere lecito: lo ius soli si vuole e lo ius soli si avrà, per vie traverse, ma si avrà. Gli italiani sentono puzza di bruciato, piantano grane e allora si procede sottotraccia, con direttive oscure, vaseline burocratiche, stradine secondarie e di tutto riposo: lo ius andrà a regime, ma fuori dello sguardo degli italiani, a poco a poco, in cambio di una pace sociale imposta a colpi di propaganda (se non ne parli non accade).

Anonimo ha detto...

Intanto, a sinistra
I palafrenieri della bontà, illetterati e pronti alla morte (della razionalità), fan tambureggiare da subito le tastiere della “indiggnazzione” direttamente da spiagge e ostelli: “Nun se fa così, poveri cari” si boldrineggia nelle più varie nuance del volemose bene. Terzomondisti da D-Donna, femministe all’ajo e ojo più altri spurghi antifascisti (debitamente senza i fascisti) spetezzano i gas dell’ecumenismo più altero, incrollabile nella propria indefettibile sicumera: i paguri Bernardo dell’antifascismo. L’antifascismo, questo guscio ormai vuoto e disseccato da mille inutili battaglie, calcinato dal sol dell’avvenire (avvenire mai avvenuto), viene indossato istericamente, senza discernimento, con quella spocchia con cui i parvenu mostrano gli sciagurati completini alla prima della Scala. Si taccia degli antagonisti: su tali alfieri dell’illegalità si dovrà tornare.

Anonimo ha detto...

Intanto, a destra
I residuati bellici del fascismo e del populismo di destra, invece, se la godono un mondo: le cose vanno lisciate per il verso giusto: gli opliti malandrini di Libero e de Il Giornale, da veri birichini, sentono il vento alle spalle: non hanno che da alzarsi dai loro molli lettini agostani per dettare le condizioni della resa: “È uno schifo signora mia!” … “Ecco il fallimento dell’accoglienza!” “No pasaran!”. Ovviamente è una finta. Pure loro sanno che tutto è uno scherzo: spento l’occhiolino rosso delle telecamera essi tornano infatti alle loro occupazioni sardanapalesche, magari progettando, tra un’olivetta e l’altra, l’intervista all’amico Marco Minniti. Già li immagino nell’intimità questi destrorsi da Ambra Jovinelli, lontano dagli atteggiamenti marinettiani: “Che tempi che tempi, che s’ha da inventare per campare onestamente! Pensi, signora mia, che mi tocca fare il fascista da teatrino, io, che sono l’uomo più pacifico del mondo! Guardi, io in casa ho due filippini e uno slavo come factotum! Posso essere razzista io? Non sia mai! È la mia parte … debbo recitarla …”. Espletato il compito “fuoco e fiamme contro el negher” il destro si risiede con un sospiro liberatorio (è onusto d’incombenze) e inforca una generosa porzione di spaghetti al pummidoro.

Anonimo ha detto...

Grandi manovre a via Curtatone in Roma: si sgombera un edificio colmo di sedicenti profughi, migranti al chilo, grassatori, mammacalcuttisti antifa, affratellanti colle tasse altrui, immaginifici col portafoglio, pauperisti col callo per gli affari, cultori del suk; e di quel vario ciarpame che, di solito, gravita presso aeroporti, snodi autostradali e stazioni ferroviarie attirato dalla dolce malia del malaffare come la limatura di scarto lo è dalla calamita.
L’effetto è deflagrante: razzisti e antirazzisti, italiani leghisti e antitaliani col vezzo dell’integrazione a ogni costo, tifosi del ius soli contro destrorsi del Blut und Boden (grevi di quel maledettismo paraculo alla Feltri), bagasce imparruccate di buoni sentimenti e prostituti opinionisti un po’ fané si accalcano presso i palchi mediatici di uno spettacolo ignobile.
Se sgomita, li mortacci loro, pe’ vedé’ un po’ che succede.
E che succederà mai, sor Maestro!
L’insieme è davvero concitato, si muovono le caricucce dello Stato, prefetti, questori, dirigenti polizieschi, politicanti in salsa rosa. Giornalisti sudaticci e affannati per la veemenza dell’azione repressiva stilano con foga vibranti articolesse e pergamene digitali (in realtà siedono a bordo piscina col daiquiri in mano). Le mummie della bontà son deste; i reazionari al sugo, pure. Hanno scoperto l’indicibile: centinaia di migranti abusivi stipati in una palazzina del centro di Roma! Nientemeno! C’est intolérable!

Anonimo ha detto...

A poche centinaia di metri da casa mia ce ne sono due di tali pollai, interamente gestiti da migranti pasciuti e da antagonisti da reflusso gastroesofageo: i Nostri si dividono il bottino, lo difendono con cura (invalicabile il servizio d’ordine all’ingresso), luce acqua e cotillon sono forniti dal Comune di Roma, de straforo.
La mia residenza, inoltre, é posta in posizione eccentrica rispetto al centro storico e conta poco.
Qui a via Curtatone, invece, siamo a due passi dal cuore dei magna a ufo italici e l’evento fa rumore.
La farsa si presenta subito con toni accesi e brillanti. Ecco i personaggi alla ribalta fra lo strepito dei tamburi della gendarmeria, le trombette di tifosi, gli ululati dei denigratori. Dramatis personae: migranti, il Ministro dell’Interno della sedicente Repubblica Italiana, Marco Minniti, gli antagonisti, il poliziottame. L’elenco è dato in rigoroso ordine gerarchico.
L’attacco è memorabile. Si fa sul serio, ci sono le televisioni, i giornali, i blog, le fanzine, i supporter putipù, sbandieratori d’ogni risma; le opinioni, soprattutto quelle non richieste, si susseguono senza sosta, scaracchiate nella sputacchiera del nulla: intellettuali di passaggio, accademici da passeggio, pensionati politici, cadaveri della nazione, spettrali e ripugnanti hanno da dire la loro, caschi il mondo. Si origina il consueto pulviscolo informativo. Dopo poche ore, come è giusto che sia, non si capisce più nulla … “è colpa nostra …” “le competenze, signori, le competenze …” “non ne sappiamo nulla …” “è stato un ordine dall’alto …” “il signor prefetto, il Ministro, il signor Questore …”. L’Ansa è in ansia … fonti di Repubblica … l’ologramma di Salvini prende corpo urbi et orbi … Libero è magari tentato dall’importunare il Prostatico Ottimo Massimo … Repubblica imbraccia la spingarda ad avancarica ripiena di bulloni e Saviano.
Conferme smentiscono altre conferme, le smentite confermano ciò che si supponeva, illazioni fioriscono sul corpo putrescente dell’oggettività. Il blaterìo e il vociare si fanno insistiti, si rilancia l’inesistente, gli inviati, che nulla sanno, riferiscono fatti gravissimi, trafelati per l’orgasmo frenetico degli eventi, il fiato odoroso di cappuccino e la polvere delle ciambelle sul risvolto della giacca.
Tutto fluisce in un murmure insensato in cui alto e basso, destra e sinistra, invenzione, menzogna e realtà si struggono indefinitamente. Lo spettatore è esausto dopo pochi minuti di telegiornale: non ha capito nulla di ciò che è accaduto, ogni realtà lo disturba, il cerebro ormai inadatto a filtrare qualsiasi stimolo esterno che non siano i giochi a premio di Amadeus.
Succo paradigmatico dell’italico medio: “Ahó, stá’ a succede un casino”.

Anonimo ha detto...

Su, ma secondo voi uno come renzi perché sta fuori di galera?
Uno come gentiloni perché sta al governo?
Uno come minniti come mai ha potuto occuparsi di servizi segreti?
Gli attentati sono voluti, ricercati e anche pilotati. Altrimenti non fai entrare immigrati a migliaia per decenni.
Fatevene una ragione, o ce li leviamo dai coglioni, o ci ritroviamo la mafia internazionale al governo, nelle spoglie di qualche centinaio di pirla del pd.

Anonimo ha detto...

Ma non rompere il cazzo con la sicurezza per giustificare il tuo odio per la malasosta. Sei un populista da accatto, niente di meglio dei babbei a 5 stelle. Gli analfabeti funzionali, da te schifati, sono i tuoi principali seguaci. Gli dai il LA e loro blaterano e blaterano e blaterano...come fai a non rendertene conto?

Anonimo ha detto...

E beh, lo sanno tutti che da Kabul a Baghdad, dalla Siria allo Yemen, insomma ovunque il terrorismo di matrice occidentale e cristiana o orientale e islamica semina stragi, il ripetto dei divieti di sosta è alquanto scarso (ed è pure pieno di carretti e bancarelle, molte delle quali abusive)...

Anonimo ha detto...

Per evitare questo basterebbe abbassare le tariffe. Diversamente da come riportato nel vostro articolo un'ora di parcheggio a Fiumicino costa ben Cinque euro e mezzo l'ora!!! Con un ritardo di due ore dell'aereo viene fuori un costo pari a quello di una pizza....

Anonimo ha detto...

settembre 08, 2017 7:31 PM

ho letto tutto, ma vorrà pardonarmi se ancora mi sfuggono gli interessi dietro l'istituzione dello ius soli. Le andrebbe di dirmi il suo parere?
Cordialità

Anonimo ha detto...

L'aeroporto di Ciampino va chiuso. Non doveva proprio essere aperto. Chiudetelo.

Anonimo ha detto...

Tanti anni fa, circa nel '95, finii la benzina proprio in quella rotonda. Lasciai lì la macchina sul lato opposto all'ingresso dell'aeroporto e quando tornai dopo mezz'ora con la benzina trovai gli artificieri e la polizia che stavano già smontando la macchina!

Anonimo ha detto...

Per riprendere il malcostume bisognrebbe dare dati corretti: la sosata Ciampino viene 6 euro, da dopo il 15 minuto. Ed il problema riguarda soprattutto i voli in ritardo.

Anonimo ha detto...

Fino a pochi anni fa il mentecatto romano medio riusciva a parcheggiare l'auto persino sulle banchine di via Appia Antica (sì, proprio Antica) e mica per aspettare il tenero virgulto con il volo in ritardo da Ibiza, ma proprio a mo di parcheggio a lungo termine gratuito per viaggi di due o più giorni.
Poi finalmente, dopo un bel pò di proteste e interrogazioni, se ne interessò l'Ente Parco e con multe a raffica e il fenomeno venne debellato. Oggi nella stessa area è possibile ammirare solo specie non stanziali come gli NCC in attesa, gli esemplari stanziali si sono spostati di poco, su via di Fioranello, ove è ancora possibile ammirare il fenomeno.

Anonimo ha detto...

"Scusate, ma questa notizia non avrebbe dovuto essere scritta su Ciampino Fa Schifo?"

Sì, scusiamo con piacere la tua ignoranza: la parte dell'Aeroporto lato scalo passeggeri di cui fa parte la rotatoria in oggetto insiste sul territorio del Comune di Roma.

Anonimo ha detto...

Forse è il caso di aggiungere che i 6 (sei) euro non sono frazionabili. Cioè se non ce la fai con i 15 minuti di sosta gratuita perchè il maledetto bagaglio magari non arrivava...ma ti avvisano con il cellulare che in dieci minuti sono fuori dall'aeroporto, allora devi pagare 6 (sei) euro per sostare altri dieci minuti. Non mi sembra normale, e non è così nelle altre capitali europee.

Anonimo ha detto...

ma magari ammazzassero capi di stato e politici, il problema è questi terroristi del cavolo, come le brigate rosse, hanno sempre ammazzato la povera gente e non chi avrebbero dovuto

Anonimo ha detto...

@ 4:23: scusa, mi sai dire uno ammazzato dalle brigate rosse (a parte, forse, quelli delle scorte che comunque erano militari/poliziotti) che fosse inquadrabile nella categoria "povera gente"?

Anonimo ha detto...

Il tempo di 15 minuti per il kiss&go è sufficiente per le partenze, ma assurdo per gli arrivi.
Ricordo che ci sono le telecamere all'ingresso dell'area dell'aeroporto ed i 15 minuti partono da lì.
Praticamente, se trovi un po' di coda fuori dei terminal rischi di non fare in tempo a fare il giro senza neanche fermarti.
Prima il tempo era di 30 minuti e scattava da quando entravi nei parcheggi fuori dei terminal 1 e 3.
Per questo motivo un sacco di gente aspetta sulla corsia di emergenza dell'autostrada, anche perché se sfori di un minuto sono subito 3,5 €, e se passi la mezzora diventano 5.
Tutto quello che gira intorno all'aeroporto, a Roma, è calibrato per spennare le persone, il treno che si prende con il biglietto urbano fino alla fermata prima, poi il prezzo si impenna ...

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