Non si ferma la lista dei morti ammazzati sulle strade, d'altro canto è sciocco e ipocrita sorprendersi: siamo la città dove si muore di gran lunga di più in Europa. Con dati spaventosi rispetto alle altre grandi città del continente. Per quanto possa valere, l'ultimo nostro articolo su questo scandalo che i romani vivono come normalità ineluttabile e immodificabile lo avevamo fatto proprio l'altro ieri, 24 ore prima dei terribili fatti di sangue di Via Maria Adelaide che hanno visto una signora, architetto di 59 anni, perdere la vita per colpa di una strada disegnata male, mai riqualificata, abbandonata nonostante flussi enormi di autovetture.
Via Maria Adelaide nessuno la conosce di nome, ma tutti l'hanno percorsa centinaia di volte nella loro vita. E' la strada che fai quando vieni dal Lungotevere andando verso nord e ad un certo punto devi girare per andare al Muro Torto. Non potendo farti passare da Piazza del Popolo, ovviamente, la viabilità ti propone una chicane tra Via Ferdinando di Savoia e Via Maria Adelaide. Proprio su questo slalom il proprietario di un furgone ha perso il controllo, si è distratto a leggere il telefonino, andava troppo veloce, si è sentito male, ha fatto uno starnuto troppo violento come ha egli stesso dichiarato (ogni ipotesi è indifferente rispetto all'altra) o qualsiasi altra cosa ed ha centrato i pedoni sul marciapiede uccidendo una donna.
Vi sono una serie di motivi per cui incidenti come questo - che possono succedere dovunque al mondo - a Roma si trasformano in tragedie e carneficine in maniera molto più probabile che altrove. Vediamoli.
1. spartitraffico
Tra Via Fedinando di Savoia e Via Maria Adelaide c'è uno spartitraffico. E questo è un bene perché gli spartitraffico canalizzano la circolazione, moderano la velocità, destano l'attenzione di chi guida che è costretto a stare entro le canalizzazioni. Già, peccato che lo spartitraffico qui fosse "alla romana" ovvero semplicemente "consigliato" e non effettivamente realizzato in muratura. Se al posto di quella sciocca isola spartitraffico disegnata a terra vi fosse stato uno spartitraffico vero (che tra l'altro avrebbe inglobato l'attraversamento pedonale dividendolo in due come si conviene) non ci sarebbe stato nessun morto, probabilmente, in quel preciso punto, non ci sarebbe stato nessun incidente. Sfidiamo chiunque a contraddirci. Ma qui siamo nella città in cui si tolgono i cordoli delle preferenziali perché limitano la libertà dei coatti in scooter a superare i 110 orari. E dopo questa folle scelta di Alemanno ancora stiamo aspettando il ripristino dei cordoli: nulla!
2. dimensioni del marciapiede
Assurde, vergognose e imbarazzanti le dimensioni del marciapiede. I pedoni obbligati di fatto a stare, inermi, in mezzo alla strada, a pochi centimetri dal flusso di auto (quando anche questo spazio non è rubato da furgoni in sosta sul marciapiede). Perché? Perché secondo qualche folle analisi dei flussi qui ci devono essere 4 corsie a senso unico, manco fossimo su una highway di Los Angeles. E ai pedoni? Lo spazio che resta: un mozzico di marciapiede da un metro e mezzo o giù di lì. Se un furgone sbanda non hai neppure il tempo di rendertene conto e ti è addosso, se sei protetto da un marciapiede più ampio magari le cose cambiano. A Roma le strade sono disegnate con lo stesso e identico layout di sessant'anni fa. Nessuno si pone il problema di cambiarle e succede anche oggi. Ogni cantiere al massimo rifà il catrame dei marciapiedi, tra
3. velocità
A Roma è vietato calmierare la velocità delle auto. Punire chi supera i limiti è correntemente e diffusamente (anche dai Vigili stessi, parlateci!) considerata una scorrettezza... Questa morte, ma ancora di più le morte dei giorni scorsi (ecco la mattanza fresca fresca, ma dopo questa pubblicazione ne sono successe altre, come il signore di ieri a Pomezia ucciso sulle strisce pedonali), sono anche, probabilmente, morti figlie dell'alta velocità. Gli autovelox vengono vissuti come un sopruso, il 99% della popolazione pensa che siano armi per "fare cassa" (dicono tutti così, come se un Comune, ovvero un ente pubblico, che faccia cassa su chi viola le regole compia chissà quale atto impuro invece di fare precisamente il proprio dovere di tutela delle persone per bene, magari reinvestendo il provento in trasporto pubblico o sicurezza stradale). A Via Labicana hanno messo il sacrosanto limite a 30 all'ora e subito l'autovelox, stiamo cercando ancora chi ha convinto la Polizia Municipale a toglierlo: perché c'è anche questo, le pressioni politiche per togliere gli autovelox. Con pochi autovelox mobili e quasi nessun autovelox fisso non esiste nessuno che rispetti i 50km all'ora, perché se vai a 50 forse non fai una strage se sbandi. Anzi, se vai a 50 forse proprio non sbandi.
4. parapedonali
Cosa sono quei ridicoli parapedonali pubblicitari che si sono piegati come stuzzicadenti all'arrivo del pericolo? Ma non servono proprio a parare i pedoni dai rischi della strada? Oppure servono per mostrare pubblicità e basta tra l'altro con un formato che non ha eguali e paralleli in nessuna città del mondo? Volete ridere (o meglio piangere?), beh nella parte più avanti di Via Maria Adelaide ci sono i parapedonali seri, quelli che forse reggono all'urto e non caracollano addosso alla vittima assieme alla vettura che dovrebbero contenere... Lì però, nel punto di massima visibilità, ci sono i parapedonali pubblicitari alla romana. Orrendi, inutili, mortali.
5. mezzi pesanti
Roma è piena di furgoni. Se sbanda una macchina è una cosa, se sbanda un mezzo pesante è un'altra. E magari i mezzi pesanti (che infatti dovrebbero stare in larga misura fuori dalle città e non per questioni di divieto ma per questioni di organizzazione del traffico) hanno una percentuale ben superiore di sbandate. Con 10mila ambulanti, con un servizio di carico e scarico merci da quarto mondo, con un passaggio di bus turistici da paese sottosviluppato e con l'invasione ormai dei furgoni NCC che portano in giro i turisti, ormai a Roma la percentuale di mezzi pesanti è spaventosa. La mobilità abbandonata, non pensata, non gestita porta a presentare sulle strade un mix insostenibile (per i pedoni ma anche per le bici, per le moto e per le altre auto) di protagonisti della strada. Se un mezzo merci si ferma in una piastra logistica e scarica lì (ecco il nostro progetto) non può entrare nella città e schiacciare qualcuno. E intanto nel prosieguo della giornata di ieri un altro morto: un motociclista sulla Togliatti, ucciso indovinate un po' da chi? Da un furgone...
La dinamica dell'incidente, dunque, è totalmente irrilevante (c'è da dire che probabilmente i sanpietrini hanno aiutato...): rilevante è il contesto in cui l'incidente è avvenuto. Il contesto di una città dove crepano (ma sono statistiche atrocemente per difetto) 300 persone all'anno sulla strada contro le 25 di Parigi. Il contesto di una città dove le strade sono fatte per le auto, con un arredo urbano appositamente trascurato, fuorilegge e superato: i pedoni sono mal tollerati e il fatto che ogni tanto vengano uccisi fa parte del gioco. Punto. Anzi, troppi ne vengono risparmiati. Vi basti notare che Roma è l'unica città del mondo (ma manco in Messico o in India) dove se un automobilista si ferma alle strisce pedonali facendo passare chi attende viene ringraziato. Ringraziato!
La Commissione Lavori Pubblici del I Municipio ha dichiarato, dicendosi molto "scossa", che si riunirà con urgenza per introdurre "un sistema di dissuasione di velocità nell'area dell'incidente". Hanno detto proprio così, non in tutta Roma, no, solo "nell'area dell'incidente". Insomma ci mettono una pezza, rigorosamente dopo. Ma tanto cosa importa, oggi tutti i giornali parlano di "eccesso di velocità". Certo, come no... Sarebbe bastato aver realizzato uno spartitraffico (collegato ad un salvagente utile a spezzare in due l'attraversamento pedonale) invece di averlo disegnato e il fattaccio non sarebbe mai successo. Ci arriveranno? Ma soprattutto ci arriveranno a monitorare le diecimila strade disegnate in maniera criminale come questa che rappresentano una pistola puntata alla tempia di ogni pedone?
Pare di no: stanno continuando a realizzare strade così. Questo cantiere ancora non è terminato e guardate cosa hanno fatto. Siamo a Porta Portese e i lavori vengono promossi con soldi dell'Unione Europea. Invece di realizzare in muratura delle orecchie salvagente agli angoli del marciapiede le hanno soltanto disegnate. Ovviamente i risultati sono quelli che vedete: anche in pieno agosto auto posteggiate laddove ci dovrebbe essere un marciapiede. Auto che così impediscono una corretta visibilità sugli attraversamenti pedonali. Quando questo provocherà un incidente urleranno che è colpa della velocità e cercheranno di dimostrare che il guidatore è drogato. In realtà drogato, ma pesantemente, è solo chi progetta, chi realizza e chi approva strade disegnate per ammazzare chi le utilizza non dotato di automobile.

























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