Referendum Atac. 2 ineluttabili motivi per cui votare e far votare SI

5 novembre 2018
Non ci sono dubbi - e i nostri lettori lo sanno perfettamente - sulla opportunità e anzi sulla necessità impellente di votare SI ai quesiti referendari che saranno sottoposti all'elettorato romano la prossima domenica 11 novembre. 

I motivi sono mille: l'efficienza può solo aumentare, ogni riferimento ai temibili "privati" è totalmente privo di relazione con la realtà, Atac è di fatto morta e non ci sono speranze per lei da nessun punto di vista, la necessità di cambiare è totale e può rappresentare anche psicologicamente una speranza per una città che non tributa più alcuna credibilità all'attuale azienda. I rischi per i posti di lavoro, per le condizioni dei lavoratori, per i costi del servizio all'utenza o per la copertura territoriale sono ridicoli: quelle sono cose che decide il Comune e i lavoratori è proprio ora - con Atac che può fallire da un momento all'altro - che sono in reale pericolo non certo con un nuovo gestore magari facente parte di un solido gruppo internazionale voglioso di investire.

Ma al di là di tutte le numerosissime motivazioni, ve ne sono due in particolare che dovrebbero convincere anche il più indeciso. Una squisitamente tecnica e una squisitamente politica. 

La motivazione politica riguarda ovviamente questa Giunta. L'amministrazione per questioni varie (due principalmente: sciocchi motivi ideologici e squallidi motivi clientelari) si è schierata a favore del NO al Referendum. Non si capisce come si possa schierarsi per il NO (contro le norme europee oltre che contro il buon senso), ma il Comune ha deciso di fare questo. Ora visto che votare sì è a prescindere cosa buona e giusta, la scelta assume un doppio valore perché contribuisce a sconfessare l'amministrazione e a comminarle una sconfitta. Con alcuni possibili risultati: con un voto drasticamente a favore del SI l'amministrazione potrebbe cadere (non ce lo auguriamo) oppure potrebbe finalmente capire che è totalmente direzionata dalla parte sbagliata e correggere finalmente la rotta dopo 30 mesi di sciagure. In ogni caso una schiacciante vittoria dei SI più aiutare chissà a modificare tutte le forsennate scelte politiche di Raggi e dei suoi, a prescindere da Atac. Ecco perché votare SI ha un importante significato politico. Si manda insomma un chiaro messaggio alla sindaca: state amministrando male, non abbiamo stima di voi, cambiate modo di fare. E' l'ultima occasione per dare un segnale chiaro, perderla sarebbe un errore madornale. Ovviamente una scarsa affluenza o una vittoria dei NO ringalluzzirebbero la Raggi convincendola che è proprio così che bisogna andare avanti: tra incapacità, collusioni, connivenze e piaceri a tutte le peggiori lobbies della città.


Poi c'è la motivazione tecnica. Un nuovo gestore, al posto di Atac, potrebbe migliorare la qualità del servizio, potrebbe avere vetture più nuove, potrebbe essere più sicuro, avere collaboratori più professionali mentre il Comune potrebbe da par suo concentrarsi in maniera seria sui controlli, sul coordinamento, rinforzando le funzioni di supervisione e pianificazione, e sulle sanzioni in caso di mancanze. Già, ma tutto questo non potrebbe farlo direttamente Atac già da ora?, potrebbe obbiettare qualcuno. Ebbene no. Atac non potrebbe mai farlo. E non solo per la compromessa (ma proprio compromessa, compromessa, compromessa) situazione finanziaria che non lascia margini ad alcunché, ma per la assurda situazione delle relazioni sindacali e degli accordi di lavoro. Quello che succederà con una nuova gestione invece può avere del miracoloso e riscattare tutti voi che avete avuto a che fare con l'addetto Atac nascosto nel casottino o con l'aggressività coatta di certi autisti e riscattare anche i tanti dipendenti Atac in gamba che oggi sono trattati alla stessa stregua delle palle al piede che affossano l'azienda: con un nuovo gestore succederebbe che tutti gli attuali addetti vedrebbero il loro contratto interrompersi per vedersi proposto un nuovo contratto dal nuovo datore di lavoro subentrato, mettiamo il caso Ratp o Fs o Atm (come vedete i "favoriti" per prendere il posto di Atac sono del tutto pubblici, altro che privati come tanti blaterano). Ebbene il nuovo contratto, a differenza dell'attuale, permetterà all'azienda di poter spingere molto di più sulla produttività. Il nuovo contratto insomma potrà avere premi di produzione reali, incentivi veri per i più bravi, carriere dettate dal merito e non dalla connivenza tra politica\dirigenti\sindacati. Insomma chi lavorerà nella nuova azienda di gestione del trasporto pubblico romano dovrà avere molta più attenzione per i proprio doveri e molta meno per i propri diritti, che sono importantissimi ma vengono un pelo dopo ai doveri che si hanno nei confronti dei viaggiatori, dei contribuenti e di coloro che pagano biglietti e abbonamento. Qualsiasi tentativo di autoriforma dall'interno di Atac si scontrerà sempre contro rapporti di lavoro assurdi e relazioni sindacali ridicole, che non si possono modificare. Bisogna mettere un punto, azzerare tutto e ripartire su basi nuove. E' l'unica soluzione. E non date retta a quelli che vi dicono "eh ma già il 20% dei trasporti a Roma è stato assegnato per gara e non va bene". Non va bene un ciufolo! Le cose sono state fatte male e la società che gestisce dà tanti problemi, ma la produttività è enormemente superiore rispetto a quella di Atac.
Ci guadagnano tutti i cittadini, ci guadagna il comune, ci guadagnano i tanti dipendenti Atac capaci, in gamba e con tanta voglia di lavorare e sacrificarsi (che verranno premiati) e ci perdono soltanto i pochi (o tanti?) dipendenti Atac adusi ad approfittarsi della situazione. Per loro saranno tempi durissimi e forse dovranno decidere di licenziarsi e trovare qualche altra azienda disposta a pagarli per far poco o nulla come avviene oggi. 

Insomma un deciso SI per due obbiettivi: eutanasia all'azienda Atac, che così non può andare avanti se non danneggiando tutti noi; sveglia quanto mai necessaria nei confronti dell'amministrazione.

61 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Giusto: bisogna votare SI.

Però, il tema centrale, individuato nel post, cioè quello del personale che non lavora, protetto da contratto e relazioni sindacali assurde, non si risolverebbe facilmente.
Come avvenuto in altri casi recenti, al nuovo "gestore" potrebbe venire imposto di ri-assumere gli stessi dipendenti, e replicare il contratto in essere. Al più, potrebbe essere concesso di esternalizzare il debito, ovverosia non farsene carico, mettendolo sulle spalle della collettività.

In altri termini, il "SI" potrebbe non bastare, e potremmo assistere al semplice cambio di management, al maquillage finanziario, e a nessun cambiamento reale nella gestione del personale e del servizio.

Non basterà, quindi, il "SI". Servirà anche, dopo l'auspicabile vittoria, una pressione montante da parte della pubblica opinione (non solo romana, perché il debito ATAC verrebbe probabilmente accollato a tutti gli Italiani) per un vero "azzeramento" di ATAC, cioè un vero fallimento, senza giri di parole e sotterfugi.
Visto quanto stanno facendo con ALITALIA, è molto poco probabile che ciò potrà avvenire.

Anonimo ha detto...


In effetti il SI potrebbe non bastare. Come la mettiamo con le migliaia di mezzi fatiscenti? Con il personale spesso non all'altezza dei compiti? Con una progettazione a livello urbano carente e con le mille difficoltà di dialogo con l'amministrazione?

Anonimo ha detto...

Articolo interessante: https://roma.corriere.it/notizie/politica/18_novembre_03/atac-sfida-referendum-8-voto-c05f640c-dedd-11e8-b2ec-2281f86eb2f8.shtml

Anonimo ha detto...

Altra motivazione politica: da parte del movimento che professa la democrazia partecipata e la partecipazione dal basso è stato fatto di tutto per insabbiare, celare, nascondere, derubricare questo Referendum. Ma oramai, coma si sa, i 5S sono dei maestri nel praticare l'opposto di quanto predicano...

Anonimo ha detto...

Analisi perfetta. Giusti anche i commenti. Il SI è solo un primo passo.
Quindi i romani voteranno NO.

bat21 ha detto...

Bravissimi cosi mi piacete e mi piacete tanto ;)

bat21 ha detto...

Pochi lo dicono ma la partita su ATAC è fondamentale a livello Italia. Se passa questo magari il cittadino romano potrebbe chiederlo anche per AMA, e a Napoli per Arin e a Palermo per AMAP e so on. Potrebbe innescare un fondamentale effetto domino a livello nazionale e far crescere la collettività in modo insperato.

Anonimo ha detto...

Secondo me hai centrato il nodo della questione: probabilmente si salverebbero i contratti in essere, con tutti i limiti che già oggi creano diseguaglianze tra lavoratori e inefficienze per i viaggiatori.

Anonimo ha detto...


Guardiamola da un altro punto di vista: la privatizzazione in Italia è stato il trend degli ultimi venti anni. L'Italia ha regalato pezzi di se a finanziatori privati.

Il risultato è un'arma a doppio taglio, come non pensare alle autostrade ed ai Benetton? Svendere o privatizzare significa aver fallito e sicuramente le amministrazioni hanno quasi tutte fallito.

Occorre però dire che non dobbiamo disperare. Vedete come in politica è possibile cambiare, così come nelle amministrazioni di carrozzoni come l'ATAC.

Pensate ad esempio a come è perfetta la gestione dei semafori romani: vogliamo privatizzare anche quella?

Anonimo ha detto...

una città di merda....un servizio pubblico di merda....resti tutto com'è, ormai ci sguazziamo nella merda

Anonimo ha detto...

sticazzi dell'atac. solo i falliti prendono l'autobus. votate no e pensate a rimediarvi macchina e lavoro...

Anonimo ha detto...

forse ho capito male, ma chi scrive parla di maggiore produttività di TPL?
Farebbe il paio con il fatto che devo aver capito male quando ho sentito dire che nelle zone servite da TPL le scene fantozziane sono riduttive.
Oppure no.
Cordialità

federico ha detto...

I privati a Roma vanno come va atac visto che abbiamo già Roma tpl e i disservizi sono frequenti anzi rispettano gli orari meno di atac.
Io voterò No
Poi il prezzo del biglietto siete sicuri che lo decide il comune e comunque i mezzi nuovi servono soldi per comprarli chi li mette questo fantomatico benefattore.
Il debito Atac chi lo paga?
Atac in questi ultimi mesi dicono che sta andando meglio e io ci voglio credere.
Il problema di Atac e Ama sono due troppi dirigenti con pochi lavoratori e troppo assenteismo curate questi due fattori e vanno a gonfie vele

Anonimo ha detto...

Er solito ritardato romano drogato de auto,se tutti nassero in auto come dici te non ce sarebbero i posti pe parcheggia ritardato del cazzo te potesse scoppia una rota e te vai ad addobba su raccordo

Anonimo ha detto...

Ma la differenza è che della tpl a fine periodo di affidamento te ne puoi liberare, di atac no.
E dell'atac ogni anno tutti i cittadini ripianano le perdite a piè di lista, senza che nulla cambi mai.
Il si è solo il primo passo. Ma senza quello tutto rimarrebbe uguale

fracatz ha detto...

SI, NO,
se famo du spaghi
ma intanto er referendum
quarcheduno lo pagherà
SI, SI la certezza è questa qua
correte numerosi a votààààà
che poi nulla cambierà

Anonimo ha detto...

Al di la delle posizioni ideologiche, le privatizzazioni italiane sono state un disastro, gestite male dallo stato e utilizzate in maniera vergognosa dal capitalismo straccione che ne ha beneficiato. Due su tutte, Telecom Italia ed Autostrade.

Abbiamo eccelenti esempi di aziende pubbliche perfettamente funzionanti e che generano utili. Enel, Terna, Eni, Snam e per rimanere nell'ambito ATM Milano e Ferrovie.

La soluzione non è quindi regalare miliardi al privato per servizi poco efficienti ed utili immensi. La soluzione è affidare Atac a chi nel pubblico la può far funzionare.
Non siamo a Londra o ad Amsterdam. Qui il privato sono i Benetton o Tronchetti Provera.
O la flottiglia di palazzinari d'assalto che a Roma sono ancora molto potenti e che potrebbero voler seguire le orme dei magliari veneti.

Quindi il mio invito è ignorare totalmente questo referendum.
Il 33% sarà duro da raggiungere.

Massimo ha detto...

Non sono d'accordo, secondo me invece una amministrazione sana dovrebbe proprio puntare ad offrire un servizio di qualità e volendo mettersi in concorrenza con i privati. Nello specifico ATAC e AMA stanno come stanno per i motivi politici che sappiamo tutti e personalmente pensavo che gli "onesti" avrebbero potuto e dovuto cogliere la palla al balzo per dimostrare di saper fare le cose. Se è vero che i conti dell'ATAC sono andati in attivo non vedo perché cambiare e comunque è stato detto e ridetto che azzerando l'evasione i conti sarebbero tornati subito a posto (SI, "a posto" si scrive così!), mi chiedo solo perché ci siano voluti 2 anni e mezzo. In Inghilterra si pagava all'autista già 30 anni fa ma noi si sa arriviamo sempre in ritardo. Le cose il "Pubblico" le può e DEVE fare bene. Basta con sta boria di privatizzare tutto. Pagare tutti per pagare meno.

Anonimo ha detto...

Credo che per maggiore produttività si intenda che il costo kilometrico del servizio con Atac sia circa 8 volte superiore a quello di Roma tpl.

luca ha detto...

Assumere due controllori fissi in ogni autobus per pagare tutti,siamo in Italia il regno dei ladri se nessuno ti chiede di pagare il biglietto l'italiano non lo paga.
Io sono andato in vacanza a Londra ed ho preso 14 volte l'autobus senza mai pagare pensando che se mai mi avessero controllato avrei detto di aver smarrito la oyster card.
Su 14 volte nessuno mi ha mai controllato ed ho viaggiato in tutti gli orari giorno e notte,invece un giorno pioveva molto ed ho preferito prendere la metro bene mi sono immischiato in mezzo il macello di pendolari e sono passato dietro senza pagare anche lì.
Con questo non dico che ho fatto bene ma che se vuoi truffare puoi benissimo truffare anche a Londra,a Berlino addirittura mi dicono che o tornelli non esistono ma anche li tutti fanno il biglietto non per i controlli quasi inesistenti anche lì ma perché la mentalità é diversa.
I Romani sono non so se per povertà come me(4giorni a Londra fatti con 60€) o per furbizia dei veri approfittatoti

Anonimo ha detto...

Condivido i tuoi timori perché le privatizzazioni, soprattutto all'italiana, non sono certo la soluzione a tutti i problemi, ma la situazione di Atac, deve passare o per la messa a gara del servizio o con il fallimento dell'azienda, la rinegoziazone degli accordi contrattuali e l'eliminazione dall'organico dei vari assenteisti, doppio lavoratori, ladri e paraculi. ..
Sperare a forza di biglietti di risanare un carrozzone di azienda di trasporti dove circa il 40% della forza lavoro è occupata in amministrazione ed in un Paese dove le sanzioni le paga solo chi ha una casa, non ha senso. Per intenderci l'evasione sui titoli di viaggio in GB è penale.

Anonimo ha detto...

Si boom 10 100volte costa di più atac.
Dai signori non giriamoci intorno la colpa dei problemi di Atac é i pochi controlli e i romani che fanno i portoghesi.
Il servizio di Roma Tpl costa quanto quello di Atac in termini di km prodotti dagli autobus

Anonimo ha detto...

tranquilli tutti. il referendum non serve ad un emerito cazzo. l'ATAC è una azienda zombi. lo sanno tutti. dipendenti e dirigenti aspettano solo di vedere fino a quando arriva lo stipendio. andare a votare non avra alcun effetto. Il colpo di grazia lo daranno i creditori il 19 dicembre quando si puliranno il culo con il concordato che congela una montagna di debiti. Semplicemente si faranno una ricca risata si spolperanno il patrimonio immobiliare tra depositi, officine, uffici e rimesse. Chi se la prende in culo saranno come al solito i poracci morti de fame che stanno alla fermata ad aspettare l'autobusse come du coglioni. aspetta e spera diceva mi nonna. Qualcuno ha scritto sopra pensate a rimediarvi un lavoro e na maghina: parole sante.

Anonimo ha detto...

Ora forse quello stronzo di Tonelli si rende conto perché i romani sono costretti a prendere la maghina....

Anonimo ha detto...

Infatti l'esperimento di atacsu una sola linea non è di far entrare solo davanti e pagare il controllore ( o con app via cellulare) , ma mettere tornelli all'entrata posteriore con uno che sorveglia! Il tempo di Aldo Fabrizi è passato! Non si possono pagare due stipendi( e non quelli degli anni '50) con 13, distacco sindacale, 104, ferie, permessi, mensa, contributi ecc, per guardare se uno mette un biglietto di carta in un buco!'
Se all'autista, spalleggiato dai sindacati, non piace vendere i biglietti, anche se con indennita, deve essere mandato a casa!

Anonimo ha detto...

Si scopre in queste ore che moltissimi degli scrutatori delle schede del referendum saranno proprio i dipendenti dell'ATAC, i quali in massa (oltre 700, al momento) hanno chiesto di svolgere tale incarico, invece che svolgere il proprio lavoro.
Questo è, al tempo stesso, una conferma plateale della necessità di far fallire l'ATAC e mandare a casa questa gente, ma anche la conferma che il Campidoglio sta ricorrendo a ogni sotterfugio per alterare l'esito della consultazione.

I promotori del referendum dovrebbero SUBITO impugnare davanti al TAR i permessi concessi a tali dipendenti, perché palesemente questi non sono imparziali rispetto alla consultazione e, come tali, non possono svolgere il ruolo di scrutatori.

Anonimo ha detto...

a londra se non mostri il biglietto o la tessera all'autista, il bus resta fermo, molto semplice. non l'ho mai visto accadere ma immagino che i pacati cittadini dopo 5 secondi butterebbero fuori a calci il "portoghese". il tipo -luca- che racconta la favoletta di londra senza pagare il bus e la metro è un bugiardo. non puoi accodarti ai tornelli della metro sono fatti apposta.

e non è certo per i furbi che atac fa schifo e ha i debiti. ma la brigata casaleggio deve fare la solita propaganda vergognosa.

se realmente stanno tentando di falsificare il referendum scattassero le manette il prima possibile.

e iniziamo a fare la raccolta firme per un referendum simile su AMA, anche questa con più gente in ufficio che con la scopa in mano. e sciopero totale per le prossime rate, le mandassero poi con sanzione e interessi a 2 milioni di abitanti, ce ne faremo una ragione, intanto per un anno non prendono 1 centesimo.

Anonimo ha detto...

ecco come stanno le cose:
blob:https://www.dailymotion.com/0718c9d5-0063-4250-adb1-0ca62cc027d3

Anonimo ha detto...

“The Great Train Robbery”: così venne definita, in un lungo e corposo studio di qualche anno fa, l’esperienza della privatizzazione di British Rail, che dal 1948 al 1994-1997 ha gestito il servizio di trasporto su rotaia nel Regno Unito. A partire da quel periodo le strade ferrate britanniche furono smembrate in diversi tronconi, ciascuno dei quali affidato – previa gara d’appalto – a diverse società. Una privatizzazione da manuale, secondo alcuni. Un disastro con continue ricadute sugli utenti e la collettività, secondo altri. E le notizie di cronaca, da problemi di manutrenzione al caro-biglietti, sembrano sempre più dare ragione a questi ultimi. Ultima in ordine di tempo la scelta di rinazionalizzare il lotto dell’East Coast railway, oggi affidato al consorzio Vtec (costuituito da Virgin e Stagecoach) che gestisce l’intera relazione da Londra a Inverness, oltre 600 km dalla capitale fino al profondo nord della Scozia. La linea era stata privatizzata nel 1994, ma già nel 2005 erano insorti problemi di natura finanziaria a carico del soggetto operatore che si erano tradotti in continui cambi nei concessionari. Una lunga agonia alla quale il governo ha ora deciso di porre fine. Non è infatti bastata la forza di Virgin per riportare in auge una tratta storica, le cui origini risalgono al 1850. A pesare sono gli errori di valutazione sui volumi di traffico: Virgin e Stagecoach hanno elaborato un piano industriale basato su previsioni ottimistiche di continua crescita degli utenti. Previsioni rilevatesi errate, da cui la scelta, comune peraltro a moltissimi operatori nel grande risiko delle ferrovie di sua maestà, di giocare al ribasso nell’offerta per ottenere la gestione della tratta. I 3,3 miliardi di sterline da corrispondere al ministero dei Trasporti si sono così rivelati un onere impossibile da sostenere, forzando l’esecutivo a ridiscutere la concessione. Già nel novembre dell’anno scorso il ministro Chris Grayling aveva annunciato che il contratto sarebbe terminato nel 2020, tre anni prima della scadenza. Ecco, quindi, il cambio di marcia: dal 24 giugno la ferrovia sarà direttamente riportata sotto il controllo della società pubblica, costituita all’occorrenza, London North Eastern Railway. Una nazionalizzazione vera e propria sia pur solo “temporanea”, promette Grailing. Almeno fino al prossimo fallimento di mercato.

INSOMMA, GLI INGLESI DELLA THATCHER, I MAESTRI (!), SI RENDONO CONTO CHE PRIVATIZZARE I SERVIZI PUBBLICI E' UNA CAGATA PAZZESCA E NOI ABBIAMO GENTE CHE DA' RETTA AI RADICALI E A TONELLI... CE LO MERITIAMO ALBERTO SORDI!!!!!

Anonimo ha detto...

sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,sì,

Anonimo ha detto...

@anonimo novembre 06, 2018 6:06 PM

Dal tono così "esperto" di chi sostiene il NO, devo quindi dedurre che lasciare le cose come stanno è la soluzione migliore. Faccio un po' fatica ad assimilare questo concetto, anche perché i suddetti commentatori a favore del NO continuano a prendere come esempi situazioni che con Roma (e soprattutto con la "romanità") non hanno proprio nulla in comune. Evidentemente sono io che non capisco; ma questa volta voglio fare come chi nel 2006 ha sperato (ingenuamente) in un reale cambiamento, stufo delle "vecchie amministrazioni", e ha dato fiducia a chi prometteva (in campagna elettorale) un cambiamento di rotta. In altre parole, sono convinto che votare SI significhi "scegliere il male minore" e forse potrà portare davvero un cambiamento (almeno a livello di trasporto pubblico) rispetto ad una pluriennale gestione assistenzialistica, destinata solo al fallimento.

Anonimo ha detto...

novembre 06, 2018 8:40 PM - Scusate l'errore di data "2006" = "2016"

Anonimo ha detto...

tra l'altro tonelli ha specificato nell'articolo che non per forza si tratta di privatizzazione. ma gli adepti di casaleggio e tutta la parentopoli atac hanno altre veline da seguire nella loro propaganda.

ci sono altre municipalizzate, italiane e straniere, che potrebbero subentrare, non in monopolio. si fa un bando pubblico europeo e si valutano i candidati.
impossibile che vada peggio di adesso. il comune deve vigilare, ecco dove sta il problema. che sta giunta non ha idea di come fare alcuna cosa. e ovviamente teme di perdere i voti.
motivo per cui uber a roma non lo vedremo mai, perchè i tassinari votano raggi come votavano alemanno, alla pari di atac.
un bel commissariamento però...

Anonimo ha detto...

Basta con il carrozzone ATAC. Tutto ai privati se no non cambierà mai nulla. SI senza ma ne se.

Anonimo ha detto...

ma dove si vota?

Anonimo ha detto...

le aziende private già ci sono a Roma, ecco i risultati:



2015

https://www.romatoday.it/cronaca/roma-tpl-lavoratori-senza-stipendio-bus-bloccati-maglianella.html

2017

https://www.romatoday.it/politica/roma-tpl-stipendi-ritardo-novembre-2017.html

2018

http://www.romatoday.it/politica/roma-tpl-stipendio-ritardi-blocco-servizio.html


luca ha detto...

Io non racconto favolette anonimo solo che funziona così a Londra i controlli sono pochi e riesci ad eluderli senza problemi.
Io per 4 giorni di fila l'ho fatto per esigenze di poco denaro ma non mi hanno mai beccato.
Voi per prima cosa viaggiate e vedete il mondo, a Berlino i tornelli della metro non esistono quindi lì é ancora più facile entrare senza biglietto, a Berlino solo una volta mi han fermato su 4giorni di vacanza.
Viaggiate viaggiate vedete il mondo non fossilizzatevi sui quattro ladroni me compreso che abitano Roma e vedrete che il marcio é ovunque.
Un ultima cosa non parlate per sentito dire ma per esperienze personali come faccio io

luca ha detto...

Uber cosa ti da di diverso rispetto le tante aziende di noleggio che già ci sono a Roma?
Forse il fatto che non é italiana e quindi a parte i dipendenti da 1500€ al mese i soldi vanno in America o forse ti piace il motivo che si chiama Uber e tu radical chic stereotipato pensi che il servizio sia migliore.
In Italia Uber c'era e io per due mesi ci ho lavorato ma non era assolutamente diverso dalle altre società di noleggio,dopo due mesi di orari troppo flessibili sono andato in una azienda romana di ncc e lì gli orari sono meno flessibili cioè una settimana fai la mattina ed una fai la notte,i turni sono di circa 11 ore ma il lavoro non é stancante e alla fine del mese mi porto a casa anche 2500€.
Ecco se volevate sapere che lavoro fa l'ex portoghese Luca questo faccio il noleggio

Anonimo ha detto...

Grande Luca!

Anonimo ha detto...

nel resto del mondo c'è una cosa che si chiama libera concorrenza.

qui invece c'è il protezionismo delle mafiette come quella dei tassisti, quelli che dichiarano 15mila euro l'anno e se gli chiedi di pagare col bancomat ti mandano affanculo.

pensa te fai 2500 al mese ma non puoi pagare il biglietto della metro. e hai lavorato proprio a uber dopo che l'ho evocata, e sei stato in una londra parallela da quella che conosciamo tutti noi.

i fake grillini, che spasso.

Anonimo ha detto...

Arrivera' il solito gestore UNICO che triplichera' il prezzo dei biglietti e dara' un servizio ancora peggiore (il peggio non muore mai). Tipo Autostrade; e si fara' pure pregare.

Appena vado in pensione lascio Roma per sempre.

Saluti

Anonimo ha detto...

@novembre 07, 2018 2:39 PM

lei non sa proprio nulla dei tassisti. Si evince benissimo.
Altrimenti saprebbe che sono liberi professionisti che hanno costi privati, decisi da altri privati (allesitmenti, assicurazioni, etc) e al contempo tariffe pubbliche decise dal comune.
Sono professionisti ai quali è demandato un SERVIZIO PUBBLICO e come tali hanno precisi requisiti per operare e regolamenti ai quali attenersi, con controlli casuali.
Mi fermo qui, volendo ne riparliamo. Però forse sarebbe meglio informarsi, prima di scrivere cose non vere.
Ah, sui taxi 3570 TUTTI hanno OBBLIGATORIAMENTE il POS.
Cordialità

P.S.: poi che su 8000 tassisti esistano i buzzurri e violenti, quelli che manomettono i tassametri per dichiarare meno (ma comunque il radiotaxi sa quante e quali corse hanno fatto) etc etc non inficia il ragionamento.

Anonimo ha detto...

obbligatoriamente un paio di palle, quello è "taxi gold". e ti dicono che è rotto.
a termini addirittura mi è capitato di vedere rifiutato un cliente davanti a me, perchè chiedeva il pos, e il tassinaro ha detto che non lo aveva, ed è salito su altra vettura.
poi quando toccava a me e anche io chiedevo il pos, quello di prima che sosteneva di non averlo invece ce l'aveva, ma non voleva perdere 2 corse e mi ha fatto salire.

se permetti come è obbligatorio per me fare lo scontrino dovrebbe esserlo anche per loro.

sul fatto che TUTTI dichiarino uno stipendio da operaio ne hanno parlato in lungo e largo, c'era pure un bel servizio a le iene con tanto di consigli del commercialista e del capo del sindacato.

Anonimo ha detto...

le tariffe decise dal comune me le ricordo.. sciopero massiccio dei tassinari al grido duce duce che hanno alzato la tratta fiumicino a 48euro. l'unica strada senza autovelox e tutor così possono farsela a 200kmh per prendere più clienti.
e piangono perchè l'assicurazione costa troppo per il loro misero stipendio di 1.200 euro al mese, autodichiarato ovviamente.

Anonimo ha detto...

Chiunque prenda il posto di ATAC avrà gli stessi autobus, le stesse metro, le stesse preferenziali, la stessa città e gli stessi abitanti indecenti.
E dovrà pure fare guadagni....
Non è da questo referendum che si deve cambiare, ma dall’infrastruttura e quindi dagli investimenti, però i soldi non ci sono, per cui rassegniamoci ad avere una città invivibile.

Anonimo ha detto...

basta licenziare la metà dei 12mila dipendenti atac, che di fatto non servono a niente, visto che non sono autisti, meccanici, tecnici, ma solo scaldapoltrone. vedrai che i bus aumentano, perchè oggi non ci sono i soldi per la manutenzione, visto che bisogna pagare 6mila stipendi inutili.
dovranno accontentarsi del reddito di cittadinanza, quindi continueranno a votare 5s. non c'è pericolo per la casaleggio.

polystyrene ha detto...

Voterò sì perchè spero in un cambiamento (tanto, peggio di così...), ma soprattutto perché spero finisca la gestione clientelare delle società partecipate, che finora sono state solo mucche da mungere (infatti sono tutte in perdita), caste di privilegiati che magnano sulle nostre spalle.

Anonimo ha detto...

@novembre 07, 2018 3:41 PM

mi perdoni, ma lei è male informato (nella migliore delle ipotesi): a parte che per ragioni che non sto a spiegarle quasi tutti gli appartenenti al radiotaxi 3570 sono passati alla modalità gold, le ribadisco che il POS è obbligatorio per TUTTI gli appartenenti.
Che ci siano persone che fanno le furbe questo le ripeto che non inficia il ragionamento; e poi che vuol dire? Lei ci dice che ha visto questa scena, in effetti poco edificante, ma che rilevanza ha?
Intanto sono due su migliaia, quindi diciamo che è possibile, ma per dire che è un comportamente diffuso ci vuole ben altro. Se invece come sembra è un pretesto, le oppongo la mia esperienza dell'altroieri sera: su DUE taxi presi, entrambi 3570, entrambi avevano il POS funzionante e ho pagato con carta di credito. E allora come la mettiamo?
Ci vuole onestà intellettuale: ci si deve informare PRIMA e argomentare DURANTE. Se no, senza offesa, è quaqquaraqquà.

In generale sullo scontrino sono d'accordissimo. Sull'evasione dei taxi mi pare difficile visto il tassametro, ma ripeto gli eventuali furbi (in buona compagni visto che l'evasione è sport nazionale) sono da censurare ma non cambiano il ragionamento.
Altrimenti qui davvero ci vorrebbe una dittatura fiscale.

A chi dice che i tassisti si fanno le tariffe da soli, faccio notare che il taxi è un servizio pubblico quindi non è possibile. Che poi ci siano pressioni sui politici, o un potere di "ricatto" mediante manifestazioni etc è da vedere e dimostrare. A me non piacerebbe, ma rientra in una delle manifestazioni della democrazia per delega.
Il tassista che fa i suoi turni senza strafare, con un'auto di buona fattura, mi risulta non riesca a discostarsi molto dai 1500€ al mese. Non so dire se è tanto o poco, credo rientri nell'intervallo medio (leggevo su repubblica) ma quello che conta è che le spese sono altissime e se succede qualcosa (incidente, guasto, malattia) cominciano ad erodere detto importo in quanto liberi professionisti senza "ammortizzatori". Ripeto, bisogna informarsi, se no il ragionamento si perde.
Cordialità

Anonimo ha detto...

Per capire che fine sta per fare il servizio pubblico se passa, come tutto il resto d'Italia, agli amici di caltagirone, vi invito a ricordare come è precipitato il servizio della telefonia fissa e mobile dopo le privatizzazione.
Centralini inesistenti, risposte dall'africa nera, costi decollati, truffe a mezzo uffici legali, nessuna possibilità di difendersi, essendo i gestori un cartello.
La privatizzazione dell'atac sarà la rovina, perché darà un altro pezzo dello stato in mano a chi lo sta risucchiando, facendo crollare le condizioni dei lavoratori.
Ricordatevi che dietro ci stanno i radicali, i peggiori delinquenti al soldo delle banche, mascherati da figli dei fiori, che ci siano.

Unknown ha detto...

grazie per il post: un SI deciso

Anonimo ha detto...

novembre 08, 2018 8:32 PM

Peggio dei radicali ci sono i sindacati che indicono scioperi ogni settimana di venerdì mettendo in ginocchio la città.

Anonimo ha detto...

novembre 07, 2018 3:25 PM

Certo, certo...ce li ricordiamo tutti i tassinari con il saluto romano sotto il Campidoglio quando vinse Alemanno e il loro ras Bittarelli. Gente da evitare come la peste...

Anonimo ha detto...

Voto NOOOOOOOOOÒO

Anonimo ha detto...

Abbonamento annuo 1000 euro biglietto 2.50 euro. Come il pedaggio delle autostrade

Anonimo ha detto...

Io voto NO

Anonimo ha detto...

Votate No e basta!

Anonimo ha detto...

Tu sei inutile

Anonimo ha detto...

NON ANDATE A VOTARE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

REFERENDUM SEGGI DESERTI IN PERIFERIA, HANNO GIA'IL TPL PRIVATO

Anonimo ha detto...

Alle 12 meno del 5 percento al voto la gente ha capito che non bisogna andare contro i tranvieri, i capoccioni non prendono il bus hanno l'autista. Proprio ieri un tranviere mi ha aspettata alla fermata prima di chiudere le porte,ci sono anche delle brave persone. Sono contenta x loro se questo referendum è una bolla di sapone

Anna Belmonte ha detto...

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