Car Sharing vandalizzato. In realtà ci sorprendiamo che non lo avessero fatto prima

27 giugno 2012


Lo avete capito, no? A Roma ciò che è di tutti diventa automaticamente "de nessuno". E ciò che è di nessuno tantovale vandalizzarlo, umiliarlo, sfregiarlo. Ciò che poi assomma le caratteristiche di essere "di nessuno" e di essere "civile" diventa destabilizzante per i nostri concittadini. E il car sharing è uno dei principali esempi di civiltà della mobilità contemporanea: prendo l'auto solo quelle poche volte che realmente (realmente!) mi occorre, per il resto la faccio usare ad altri. Risparmio un sacco di soldi, la città diventa più sostenibile perché una singola auto ottempera alle esigenze di molti cittadini.
Per "loro", quelli che si venderebbero la madre pur di vivere in un contesto europeo, è come il fumo negli occhi. E reagiscono così.
E' normale. Succede dovunque (a Parigi i cafoni -che sono tanti quanti quelli di Roma- se la sono pigliata lungamente con il bike-sharing perché considerato borghese...), ma da altre parte ci sono delle cose che si chiamano telecamere e che fanno passare la voglia a questi vigliacchi di agire. Cosa aspettiamo?

3 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

il "romano" è destinato ad estinguersi per via "della maghina" e mi auguro che succeda al più presto.....

diego ha detto...

qui siamo di fronte a 2 catastrofi, una antropologica l'altra educativa.
Quella antropologica ci pone di fronte a un modello familiare di tipo matriarcale (quello dei popoli sottosviluppati per intenderci...) dove le figlie femmine vengono educate con una certa severità dalle madri(le donne portano avanti la baracca) mentre i figli maschi vengono tirati su con amorevole indulgenza da madri afflitte da un plateale complesso di Giocasta, il tutto condito da un'assenza cronica della figura paterna di riferimento. Questo modello familiare è presente in quasi tutto il centro-sud Italia (da Roma in giù) e sforna "cittadini" recalcitranti a qualsiasi regola sociale tranne quella della "famigghia", il senso civico, il rispettare le regole sono cose da "ricchioni", da gente "poco furba" mentre chi si comporta da scimpanzè è uno furbo e intelligente.
A questo degrado antropologico (frutto di una decadimento economico e sociale durato secoli e secoli) si aggiunge la catastrofe educativa che questa volta accomuna nord e sud .
La scuola pubblica potrebbe sopperire al deficit educativo delle famiglie inculcando i principi del civismo sin dalle 1° elemetare! E invece ovviamente non lo fa. L'educazione civica dovrebbe essere la materia n. 1 nelle nostre scuole, la missione primaria della scuola dovrebbe essere formare cittadini respnsabili ancor prima che ingegneri medici o letterati. Invece la scuola pubblica italiana dal '68 in poi ha sfornato solo gente capace di reclamare diritti e recalcitrante a qualsiasi dovere.
Il risultato di queste 2 catastrofi è ora di fronte agli occhi di tutti, ben rappresentato dagli scarabocchi di questo subumano.

Caterpillar ha detto...

Anche io sono sorpreso che non l'avessero fatto prima

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