Non c'è stata alleanza più proficua, in queste prime settimane di caldo afoso, di quella tra Carola Rackete e Matteo Salvini. Capitani combattenti sui media, in realtà i due protagonisti sono stati più funzionali l'un l'altro di quanto non si possa immaginare.
In particolare il Ministro dell'Inferno si è giovato di un'arma di distrazione di massa non da poco conto. Per giorni e giorni si è parlato esclusivamente di questi 40 migranti appollaiati sulla Sea Watch (mentre decine e decine di altri ne sbarcavano nel silenzio più totale in altri punti dell'isola di Lampedusa) e così non si è parlato affatto di un paese allo stremo, di una economia che grazie al governo sta andando in rovina e dell'inefficacia totale dell'azione amministrativa dei giallo verdi.
Tra l'inefficacia totale c'è anche la gestione delle numerose illegalità che, una volta arrivato Matteo Selfini all'Interno, erano date in via di soluzione. E invece nulla di fatto: Roma era ostaggio di decine e decine di spazi occupati all'insegna della prepotenza e della sopraffazione e, nonostante le promesse, nulla è cambiato. Si sono al massimo fatte le liste degli spazi da sgomberare, ma ci si è incredibilmente fermati lì. E così, sentendosi sempre più invincibili, queste metastasi continuano a fiaccare il corpaccione ormai morente della città.
Uno dei tanti culmini si è raggiunto lo scorso 20 giugno quando al Cinema Palazzo, spazio occupato illegalmente ormai da anni (e in barba a fior di processi) nel cuore del quartiere di San Lorenzo, si è arrivati a fare autentica apologia del terrorismo invitando gli astanti di fatto a darsi alla lotta armata nel tempo libero...
Le parole di Barbara Balzerani (lì a presentare il suo libro che ha scritto invece di marcire in galera come avrebbe meritato di fare dopo ben tre ergastoli per qualche strana legge sanati a partire dal 2011) sono abbastanza inequivocabili e possono essere apprezzate nel servizio andato in onda su Quarta Repubblica, unica trasmissione ad aver affrontato la cosa nei giorni scorsi durante i quali il dibattito come dicevamo è stato monopolizzato da altro. La brigatista, che non si è mai pentita di aver ucciso tra gli altri gli innocenti che facevano da scorta a Aldo Moro e che ogni volta che ricorre la commemorazione della morte dell'ex esponente Dc prende per i fondelli sui social, ha invitato chi la ascoltava ad assecondare il conflitto con parole chiarissime. Il filmato è raggelante...
In particolare il Ministro dell'Inferno si è giovato di un'arma di distrazione di massa non da poco conto. Per giorni e giorni si è parlato esclusivamente di questi 40 migranti appollaiati sulla Sea Watch (mentre decine e decine di altri ne sbarcavano nel silenzio più totale in altri punti dell'isola di Lampedusa) e così non si è parlato affatto di un paese allo stremo, di una economia che grazie al governo sta andando in rovina e dell'inefficacia totale dell'azione amministrativa dei giallo verdi.
Tra l'inefficacia totale c'è anche la gestione delle numerose illegalità che, una volta arrivato Matteo Selfini all'Interno, erano date in via di soluzione. E invece nulla di fatto: Roma era ostaggio di decine e decine di spazi occupati all'insegna della prepotenza e della sopraffazione e, nonostante le promesse, nulla è cambiato. Si sono al massimo fatte le liste degli spazi da sgomberare, ma ci si è incredibilmente fermati lì. E così, sentendosi sempre più invincibili, queste metastasi continuano a fiaccare il corpaccione ormai morente della città.
Uno dei tanti culmini si è raggiunto lo scorso 20 giugno quando al Cinema Palazzo, spazio occupato illegalmente ormai da anni (e in barba a fior di processi) nel cuore del quartiere di San Lorenzo, si è arrivati a fare autentica apologia del terrorismo invitando gli astanti di fatto a darsi alla lotta armata nel tempo libero...
Le parole di Barbara Balzerani (lì a presentare il suo libro che ha scritto invece di marcire in galera come avrebbe meritato di fare dopo ben tre ergastoli per qualche strana legge sanati a partire dal 2011) sono abbastanza inequivocabili e possono essere apprezzate nel servizio andato in onda su Quarta Repubblica, unica trasmissione ad aver affrontato la cosa nei giorni scorsi durante i quali il dibattito come dicevamo è stato monopolizzato da altro. La brigatista, che non si è mai pentita di aver ucciso tra gli altri gli innocenti che facevano da scorta a Aldo Moro e che ogni volta che ricorre la commemorazione della morte dell'ex esponente Dc prende per i fondelli sui social, ha invitato chi la ascoltava ad assecondare il conflitto con parole chiarissime. Il filmato è raggelante...

Cosa altro deve succedere perché spazi come questo vengano sgomberati? Ormai sono diventati incubatori di violenza. Davvero, cosa aspettiamo? Sul serio vogliamo aspettare il primo morto? Si badi bene: in città - complice uno stato di degrado fuori controllo in virtù del quale tutti si sentono legittimati a tutto - l'aria che si respira è atroce; c'è un processo di radicalizzazione feroce; gente che fino a ieri era normale si sta facendo convincere da ragionamenti, impostazioni intellettuali e comportamenti assolutamente estremistici. Questo vale per i gruppi di estrema sinistra e per quelli di estrema destra. Il prossimo passo è la violenza. Il prossimo passo è la morte. Non è una esagerazione questa, è la diretta conseguenza di una condizione cittadina difficoltosissima unita ad un lassismo totale che tende a considerare controllo e sanzione come fossero una forma eccessiva di presenza dello stato. Ebbene è vero il contrario. Se questa gentaglia non sente la presenza forte dello stato si tende a creare uno stato proprio, con proprie leggi, con propri regolamenti (di conti), con proprie sanzioni e con propri nemici da combattere. In una situazione di estremo degrado urbano, di povertà diffusa, di declino e di depressione collettiva, il passaggio dalla tristezza alla violenza è un attimo. E si manifesterà se invece di prevenire ci si limiterà a curare. NON ASPETTIAMO IL PRIMO MORTO AMMAZZATO!
Il filmato continua con scene davvero assurde. La Balzerani sul palco duetta con un tizio che - pensateci bene - sarebbe concepibile solo a Roma, chiamato Nunzio D'Erme, personaggio folkloristico da sempre punto di riferimento del mondo delle occupazioni illegali in città, ai tempi di Veltroni addirittura consigliere comunale come consigliere comunale fu successivamente Andrea "Tarzan" Alzetta.
D'Erme aggiunge le sue considerazioni inaudite. Arrivando ad affermare che gli Anni di Piombo erano anni belli, che ci si "divertiva" e che poi quando ti diverti dopo un po' arriva qualcuno che ti chiede il conto. Come se fosse la cosa più consequenziale e normale del mondo. Senza contare il senso di soddisfazione e di orgoglio parlando del commando che ha sequestrato e ucciso Moro e gli agenti della sua scorta: "il più grosso aveva 32 anni, un gruppo di giovanissimi aveva messo in scacco il capitalismo".
Si arriva insomma alla totale mistificazione della storia (le BR erano semmai lo strumento, gli utili idioti del peggiore capitalismo, della peggiore influenza statunitense sull'Italia, dei peggiori servizi segreti deviati, della parte più ignobile dello stato insomma, altro che anti-stato) pur di rendere affascinanti dei criminali. E lo si fa in un luogo dove - secondo la vulgata - si fa cultura, in un luogo secondo molti da difendere, in un luogo che perfino fior di presidenti di Municipio (che ne dice la Del Bello?) considerano una risorsa e non un problema. Tanto poi tutti i media parlano solo di Carola, tanto poi dopo c'è - come da invito - l'aperitivo popolare. Tutti amici come prima e ci rivediamo al prossimo appuntamento per indottrinare e plagiare gli ignoranti, i deboli, i fragili. Ogni giorno con quel pizzico di meschinità e doppiogioco in più del giorno prima fino al salto di qualità della 'lotta'.
Si chiudono fior di moschee - lasciando intere comunità senza luogo di culto - sulla base di semplici sospetti o frasi mal tradotte di un imam. E invece chi fa il peana degli anni di piombo la passa liscia così...
Chi non interviene si piglia una responsabilità gigantesca.






























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