2001 odissea nell'ospizio. La vecchia campagna elettorale di Giachetti che odora di 15 anni fa

5 febbraio 2016

Certamente dopo le incredibili sciatterie dell'ultimo Veltroni mai ci saremmo aspettati il medioevo di Alemanno, certamente dopo il medioevo di Alemanno mai ci saremmo aspettati le follie di Marino e certamente dopo le follie di Marino mai ci saremmo aspettati la carne di porco di Tronca. Ma è finita qui? A quanto pare no. 

La campagna elettorale di Roberto Giachetti (ricordiamo, ad oggi, per assenza di concorrenza, l'unico candidato reale in campo) materializza un incubo che nessuno poteva prevedere. E già ne abbiamo parlato più volte. La strategia del PD, a quanto sembra, è quella di far finta di niente rispetto a ciò che è successo in città in questi ultimi vent'anni, a partire da Mafia Capitale per arrivare al golpe renziano che ha posto fine alla consiliatura di Marino. Tutto deve essere dimenticato, tutto deve essere archiviato.

La tattica è quella di ricondurre la gente (sono mediamente cittadini decerebrati, dunque magari la tattica è anche corretta e può riuscire) agli anni novanta. Al massimo al 2001, anno della prima campagna elettorale di Veltroni. 

E non lo si fa solo con le modalità operative (lo scooter, le periferie, il nulla sul programma, sulla visione di città, le ospitate in luoghi imbarazzanti a riprova che gli errori di Marino che andò a trovare Buzzi possono facilmente essere ripetuti), ma anche con le persone. Spuntano personaggi che si davano per archiviati da secoli: Ileana Argentin al fianco del candidato, Roberto Morassut come finto sfidante per dare un senso di competizione alle primarie. E la mail è intasata di inviti da parte di Athos De Luca (Athos De Luca!) a firmare per Giachetti. Gli eventi più importanti a livello di pensiero sono organizzati dai... Francesco Rutelli. Insomma siamo nel 2016, ma i protagonisti sono quelli del 1996. Solo più vecchi, molto più vecchi. E non apparivano dei gran rivoluzionari neppure quand'erano giovani, figurarsi un po'... Un'odissea nell'ospizio più che nello spazio.
Persone magari oneste, come peraltro Giachetti stesso, ma che hanno già passato il loro turno da secoli. Persone che hanno amministrato questa città già una volta, per più anni, senza riuscire a risolvere uno dei mille problemi che ne fanno il luogo più atroce d'Europa dove vivere, crescere i propri figli, fare impresa, venire a divertirsi. Persone che hanno abdicato da subito a pensare Roma come una normale città occidentale, muovendosi di conseguenza e adeguandosi all'andazzo. 

La vittoria di questa compagine appare essere la garanzia che a Roma non cambierà nulla, che ci si continuerà a muovere in questo alveo che ha creato danni ingenti e che ci ha tenuto a siderale distanza dalle altre capitali occidentali.

Novità non ne esistono. Praticamente gli unici giovani che girano attorno al candidato sono i reduci dell'esperienza Marino, consiglieri che hanno preso dei voti e poi senza preoccuparsi di dare mezza spiegazione ai loro elettori li hanno annullati dal notaio. Un fatto che accadde, prima che a Roma, solo in un paesino della Calabria dove si derubricò con le stesse modalità un sindaco che si opponeva alla pax ndranghetista. L'unica novità esterna si chiama Tobia Zevi, il cui think tank (sic) salvo eccezioni è pieno di idee vecchie, superate, prive di uno sguardo a ciò che avviene non solo in Europa ma anche in molte città italiane e la cui storia politica affonda -non è una colpa, ma un dato di fatto- nella prima repubblica e poi negli anni della già ampiamente sgonfiata epopea zingarettiana.

Giachetti scherza e si fa foto coi cittadini a Garbatella. Sullo sfondo graffiti, scarabocchi, minchie...

Sorprende davvero che nel breve volgere di poche settimane Giachetti, che pure ha un tratto irregolare e anticonformista, si sia fatto avviluppare e abbracciare da questo inutile circo Barnum, da questo Nulla, da questa marmellata di chiacchiere e di persone terrorizzate dal cambiamento. Una cosa è certa: il PD non vuole ammettere la situazione gravissima in cui versa la città, non vuole dire la verità, tenta la messinscena di un'epoca che non c'è più e che quando c'era, al di là dell'amarcord, ha fatto danni contribuendo al dissesto attuale. Umberto Croppi e Riccardo Magi stanno cercando di mettere insieme una lista civica che compensi a questo disastro affiancando al PD persone che magari dimostrino di aver capito in che mondo vivono e non siano organiche al disastro dell'ultimo ventennio, ma con un PD al 9 o all'11% che popo' di lista civica ci vuole!?

In questa situazione qualsiasi alternativa è oggettivamente meglio di questa. Nel frattempo Tronca ha altri 4 mesetti per smontare quel po' di buono fatto da Marino o per appropriarsene.

Le bancarelle di libri che avevamo denunciato 2 anni fa oggi finalmente sequestrate. Succede a Piramide

4 febbraio 2016

Nella mattinata odierna intervento in forze della Polizia Locale per il contrasto dell'abusivismo commerciale presso l'area della Piramide Cestia, ove sia sui marciapiedi intorno alla stazione della metropolitana, che su quelli di fronte agli uffici delle Poste Centrali di via Marmorata, si posizionano venditori abusivi che espongono libri e ciarpame vario. 
Gli agenti, provenienti dai gruppi Trevi e Tintoretto, al momento dell'intervento non hanno identificato i responsabili, che si sono allontanati lasciando il materiale sui marciapiedi: successivamente hanno provveduto alla rimozione dei banchi abusivi, tre in tutto. Sequestrati circa 7000 pezzi, in maggioranza libri vecchi che, esposti sui marciapiedi su banchi di fortuna, intralciavano i passaggio dei pedoni creando degrado. 
Oltre ai libri, erano esposti altri oggetti tra cui una lavatrice, un frigorifero, un banco da lavoro con morsa, un macchina a gas, varie cassette di plastica e numeroso materiale in legno fatiscente: il tutto veniva anche usato come struttura di vendita. I Vigili hanno provveduto allo sgombero dell'area restituendo alla cittadinanza i marciapiedi occupati. I materiali rifiuto sono stati convogliati a discarica a mezzo AMA.
Seguendo le linee guida volute dal Commissario Straordinario Francesco Paolo Tronca, i pattugliamenti dei vigili continueranno, anche per contrastare sul nascere le attività  di vendita abusiva.

***

Fin qui sopra il comunicato (con i soliti toni da cinegiornale che prevede, in ogni dispaccio stampa, la citazione tassativa del "Commissario Tronca") della Polizia Locale. Facciamo sommessamente notare che questa storia l'avevamo ampiamente denunciata - non è merito nostro, ma dei nostri lettori, dunque ci lodiamo senza paura di imbrodarci - nel remoto 2014. Andatevi a rileggere con accuratezza l'articolo.
Facciamo anche sommessamente notare che l'altro ieri, sapendo della nomina di Rettighieri all'Atac, gli avevamo chiesto 4 cose, tra queste agire in maniera radicale sui dirigenti dell'azienda, ebbene appena è entrato ha tolto i poteri di firma a quattro dirigenti e forse uno lo ha pure licenziato. Bene così: continuate a dar retta a Roma fa Schifo...!

Privatizzazione Trenitalia? Prima di investirci leggete come è gestita l'azienda a Roma e come tratta i clienti


Ore 8.05. Stazione Termini. Sportello assistenza clienti Trenitalia. Richiedo un preventivo per il viaggio di un gruppo di 20 persone.

Si tratta in gran parte di minori. L'addetta ignora le scontistiche previste, chiede a dei colleghi lì presenti e poi si allontana per qualche minuto per saperne di più.


La sua collega nel frattempo dopo una telefonata a "bello de mamma", pur non avendo utenti davanti, apostrofa così una turista entrata senza il suo placet preventivo: "scusi... che allei l'hanno chiamata? Aspetti er turno!". E gli indica il display col numeratore. 


Il primo malcapitato che riceve deve compilare un modulo. Non ci sono penne e lei non ne ha. "Seee so' fregate tutte... aggente è ncredibbile""Medispiace - fa al poveraccio - 
se nun trova na' penna nun so come aiutalla". Quello scuote uno zaino sapendo che la sua unica opportunità per acquistare un abbonamento alle Frecce, quindi come si dice, un servizio "ad alto valore aggiunto" è trovare una penna.
Torna l'addetta che mi stava seguendo. 

Continua a ignorare le scontistiche per i minori, ha sbagliato il numero dei componenti del gruppo, mi sottopone una cifra che non c'entra nulla. Provo a chiedere le percentuali di sconto per farmi il calcolo da solo. Non le conosce. Consulta il terminale e mi ripete quello che legge. 

Gli chiedo una simulazione del prezzo "io a matematica so' negata" e prende il cellulare per fare 60/4.


Si allontana di nuovo. Nel frattempo la sua bionda collega ha deciso di prendere a male parole tutti quelli che osano accostarsi al bancone senza averne diritto. Non gliene importa nulla se gli utenti parlano inglese lei gli risponde in italiano comunque. "Noi nun famo i bijetti... deve anna' più avanti".


Torna la mia interlocutrice. Porta trionfante il biglietto che trovate qui sopra. Lo chiama "preventivo". Cerca di spiegarmelo. Non è per niente impacciata.
Sono un cliente che si appresta a pagare un servizio circa 750,00 euro.


Tra l'altro un servizio la cui puntualità e certezza, trattandosi di un gruppo di minori, è indispensabile.
Ma la mia addetta non ha clienti. Ha interlocutori di cui deve liberarsi prima possibile. Possibilmente dicendo "vada sur sito".


Mentre mi allontano sento "ahhhhhh... v'ho detto che dovete aspetta' er turnoooooo".


Stazione Termini, Roma, anno 2016.

Il totale delirio del Rione Prati: pali della luce segati per rubare metallo, bancarelle assassine e molto altro















Invio qualche foto che illustra l'ultima moda del quartiere Prati di Roma: i lampioni segati a metà! Io ne ho fotografati una decina. Ma una persona attenta che percorra tutto viale Giulio Cesare credo che ne riuscirebbe a contare, solo in quella strada in ambo i lati, un centinaio.

Le prime due foto mostrano lo stesso lampione, con e senza flash, per far capire quanto sia buio quel tratto di strada di notte. Le altre foto mostrano due lampioni rattoppati male (noterete che la metà superiore è di colore diverso). Tre foto sono di viale delle Milizie, a riprova del fatto che il problema non riguarda una sola strada.

I lampioni sono in queste condizioni direi da almeno un paio di anni, nonostante l'imbustamento con sacchi della spazzatura lascerebbe pensare ad una soluzione temporanea (ma a Roma niente è più definitivo del provvisorio).

Sarebbe interessante capire perché sono stati segati a metà (se si voleva risparmiare elettricità, sarebbe bastato tenerli spenti). Forse qualcuno ha rubato la parte superiore per rivendere il metallo? Nel frattempo, in uno dei quartieri più cari e più tassati (c'è stata da poco l'ennesima rivalutazione catastale), gli abitanti sono costretti a stare al buio.












Sempre sul tema "degrado in Prati", vi mando qualche altra testimonianza. Queste sono foto del 2012 (anche se nella descrizione dei file è indicato 2008, perché l'orologio della macchina fotografica si era azzerato alle impostazioni di fabbrica). Decidete voi se sono utilizzabili, in ogni caso se deciderete di usarle, vi prego di specificare che si tratta di foto di quattro anni fa.

La situazione ovviamente non è cambiata, anzi se possibile è peggiorata negli ultimi anni (se avrò tempo, cercherò di rifare le foto): ad esempio ora i cassonetti sono completamente circondati e non è possibile buttare l'immondizia durante le ore del mercato. Il mercato è ormai presente anche il sabato mattina, ed alcune bancarelle persino la domenica (i negozi hanno l'obbligo di chiusura, mentre bancarelle e minimarket del Bangladesh - l'altra sciagura di Prati - sono autorizzati a restare aperti!).

Quello che vedete nelle foto è uno squarcio, ripreso dall'alto, delle bancarelle di via Ferrari angolo via Tito Speri. Nelle foto qui sopra vedete l'uomo che porta a spasso il cane in mezzo alla strada e i pedoni che attraversano dove più li aggrada. Le strisce arancioni che vedete sotto al furgone più in basso nella foto indicano dove dovrebbe fermare l'autobus; il punto dove ferma realmente l'autobus per far scendere i passeggeri: in mezzo alla strada; i pedoni sulle strisce che spuntano da dietro un furgone bianco rischiando di essere investiti; una serie di parcheggi artistici... Notate le tre auto parcheggiate in mezzo all'incrocio, e nella in una foto guardate cosa deve fare chi viene dalla strada laterale per girargli intorno (come dicevo sono foto del 2012: ora la De Spar è diventata Coop). Notate che c'è un ausiliario del traffico sul marciapiede, ma ovviamente non multa chi è fuori dalle strisce blu. E poi c'è l'one man band...

Autista-bigliettaio per azzerare l'evasione. Verona, prima città italiana, entra in Europa. Atac quando copierà?

3 febbraio 2016

Seguiamo con attenzione l'evolversi di questa questione perché la consideriamo centrale e strategica non solo nel processo - che interessa non solo Roma, ma Roma in primis - di riqualificazione economica delle società di trasporto pubblico locale (quasi tutte in disavanzo anche e soprattutto a causa dell'evasione), ma anche nel processo di riscatto civico generale e diffuso: consentire alle persone di evadere significa costruire delle brutte persone oltre che pregiudicare la sicurezza degli spazi pubblici. A Verona lo hanno capito e la città scaligera è la prima grande città italiana ad adottare questo sistema. Copiamo qui sotto l'articolo de L'Arena uscito ieri perché tocca tutti i punti.
Per prevenire le solite sciocche obbiezioni diciamo che:
1. la questione non presenta rischi di rallentamento
2. la questione non presenta rischi di sicurezza (non più dei rischi che gli autisti corrono già ora)
3. la questione non è fattibile solo in medie città come Verona ma è la norma a Londra o a New York, centri urbani da decine di milioni di abitanti

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Entro la fine di febbraio, su tutti gli autobus Atv della rete urbana sarà attivato il servizio di vendita dei biglietti a bordo e di controllo visivo da parte dell’autista. Lo hanno comunicato questa mattina, in occasione della firma per l’istituzione di un Tavolo tecnico permanente tra Comune, Atv e organizzazioni sindacali, gli assessori alle aziende partecipate Enrico Toffali e alla Mobilità Marco Ambrosini, insieme al presidente di Atv Massimo Bettarello e al direttore generale Stefano Zaninelli. Presenti i rappresentanti sindacali dei lavoratori: Stefano Ferrari della Faisa Cisal, Mario Lumastro Filt Cgil, Gaetano Iannuzzi Uil Trasporti, Luca Dal Dosso Fit Cisl e Giuseppe Antolini di Sul Ct.
“Si tratta per un certo verso di un ritorno al passato, quando su tutti i mezzi c’era il bigliettaio – ha detto Toffali - ma con uno sguardo proteso al futuro e, soprattutto, a quanto avviene all’estero. Questo accordo si è reso fondamentale per combattere l’evasione e disincentivare i furbetti e allo stesso tempo per garantire un servizio migliore a tutti gli utenti”.
“L’amministrazione comunale – ha spiegato Ambrosini – si impegna a favorire la percorribilità e la sicurezza lungo i percorsi degli autobus, attraverso un tavolo politico che si incontrerà ogni quattro mesi per suggerire possibili miglioramenti alla viabilità e un tavolo tecnico che si occuperà di macroquestioni e allo stesso tempo di microinterventi condivisi anche con la Polizia municipale”.

“Questo nuovo servizio – ha aggiunto Bettarello - è stato regolamentato grazie all’accordo
siglato lo scorso 11 gennaio da Atv e dalle organizzazioni sindacali che rappresentano il 95% degli iscritti, e sarà operativo dopo l'approvazione da parte delle assemblee dei lavoratori, che si terranno nei prossimi giorni". 
“Si tratta di un traguardo importante – ha concluso Zaninelli – che ci porta ad essere la prima azienda in Italia ad attivare questo servizio. L’attenzione di Atv continuerà ad essere concentrata sulla tutela degli autisti, per questo sono state predisposte squadre di pronto intervento e speriamo di poter presto aumentare il numero di vigilantes privati”.

Dopo la sperimentazione avviata lo scorso giugno sulle linee 31 e 32, il nuovo servizio partirà entro il mese di febbraio sulle linee 30, 31, 32, 33, 51 e 52 e sarà esteso, entro fine marzo sugli autobus 21, 22, 23, 24, 41 e sulle linee serali e festive, entro aprile sulle corse 61, 62, 70, 72, 73, ed entro maggio sui bus 11, 12, 13, 81. Seguendo le modalità operative già sperimentate, i passeggeri saliranno esclusivamente dalla porta anteriore e il conducente controllerà visivamente la validazione del titolo di viaggio.

A quanti saranno sprovvisti di biglietto o abbonamento l’autista proporrà di acquistare il ticket maggiorato da 2 euro, con validità oraria di 90 minuti, mentre nei casi in cui l’utente si rifiuterà di pagare la corsa, saranno avvisati i controllori per l’eventuale sanzione. Nella fase di avvio, sugli autobus sarà presente personale Atv in veste di “facilitatore” per informare l’utenza e agevolare le operazioni di acquisto, mentre una seconda fase prevede l’intensificazione della presenza di verificatori lungo la linea.

La mega-truffa dei lavori del Giubileo. Tante foto per dimostrare la presa in giro a Piazza Esedra
















Tronca ieri ha fatto esultare mezza città dicendo che avrebbe cercato e pubblicato i nomi dei dirigenti responsabili dei provvedimenti che hanno concesso le case comunali ad affitti irrisori. Già che c'è farebbe bene anche a farci sapere i veri nominativi dei responsabili dello scempio assoluto  dei lavori del Giubileo.
L'evento dedicato alla misericordia e indetto da Papa Francesco è stato utilizzato come scusante per assegnare dei lavori inutili, pretestuosi e talvolta dannosi per milioni e milioni di euro distratti dal bilancio della città. Li abbiamo documentati dovunque e dovunque abbiamo scoperto che alla fine dei cantieri, salvo coprire qualche buca e risistemare qualche selciato, tutto è stato lasciato come prima, coi problemi di prima, coi pericoli di prima. Nessun progetto, nessuna visione, ma soldi si e tanti.

A Piazza Esedra è successa la stessa cosa. Lavori metti-la-cera\togli-la-cera. Cosa si è fatto a Piazza della Repubblica? Finalmente si sono riqualificate le esedre che vengono una trasformata quotidianamente in parking abusivo (con tanto di parcheggiatore 'ufficiale') e l'altra messa a servizio di un albergo. E poi l'arredo urbano, la segnaletica tutto lasciato com'era prima nel terzomondismo più profondo.
Ci si è limitati a togliere i sanpietrini e rimettere i sanpietrini. Fine. E neppure in tutta la piazza: solo nell'area dedicata alle maghine. Nell'area pedonale no: se vai in giro in auto hai diritto ad un fondo stradale liscio, se vai a piedi ti puoi fratturare il ginocchio tranquillamente. E tutto resterà come prima, finiti i lavori ecco di ritorno il parcheggio illegale nell'area pedonale.

Un giorno i lavori che Roma ha assegnato per il Giubileo della Misericordia saranno speriamo oggetto d'indagine, approfondimenti della magistratura, Corte dei Conti. Nel frattempo continuiamo a farci prendere per i fondelli e zitti.

Tronca il furbo. La non-notizia sugli affitti a pochi euro utilizzata per nascondere il dietrofront sui camion bar a San Pietro

2 febbraio 2016
PATRIMONIO IMMOBILIARE. CENTRO STORICO: AFFITTI AMPIAMENTE FUORI MERCATO
Sin dal suo insediamento il Commissario Straordinario, Francesco Paolo Tronca, ha disposto la verifica puntuale del proprio Patrimonio Immobiliare. A tal fine si è avvalso della Segreteria Tecnica che, nell’ambito di un più vasto controllo teso a pervenire ad un censimento esaustivo, ha fino ad oggi estrapolato 574 dati riferibili alle locazioni in essere nel I Municipio.I canoni contrattualizzati risultano ampiamente inferiori ai valori minimi di mercato.In molti casi trattasi di importi di poche decine di euro/mese (ad es. un alloggio a Borgo Pio € 10,29/mese; un alloggio in Corso Vittorio Emanuele €24,41/mese; un alloggio con vista Fori Imperiali € 23,36/mese; un alloggio in via del Colosseo 25,64/mese).Sono in corso ulteriori accertamenti al fine di verificare: se vi siano occupazioni abusive, (frequenti le discrasie fra gli intestatari dei contratti, risalenti nel tempo, e gli attuali occupanti), l’individuazione dei dirigenti che si sono succeduti nella gestione del patrimonio e che hanno stipulato i contratti ovvero hanno omesso l’aggiornamento dei canoni di locazione, le eventuali azioni in corso volte a recuperare la disponibilità dei beni in capo alla Amministrazione.Il lavoro di analisi proseguirà sull’intero Patrimonio Immobiliare dell’Amministrazione di Roma Capitale.
E fin qui il comunicato che ieri sera il Campidoglio ha diramato a tutte le redazione. In orario utile per comporre le pagine dei giornali di oggi. E infatti, oggi, tutti i giornali ci sono cascati all'insegna di "Tronca svela l'affittopoli", "Tronca scova le case a 10 euro al mese". Maddeché!?!?
D'altro canto la casa vista Fori Imperiali a 20 euro al mese tira sempre e indigna un po' tutti. Tanto la gente mica si ricorda che la notizia è risaputa e vecchia e che è già uscita ampiamente sulla stampa a Gennaio 2014 a Febbraio 2015 e infine a Giugno 2015 giusto per fare qualche esempio. 

Il Campidoglio, dunque, non ha scoperto nulla di nulla. Ma serviva una notizia forte e dal sicuro impatto per coprire la vera notizia della giornata di ieri: la riammissione di urtisti e camion bar a San Pietro e a Via della Conciliazione. Un dietrofront assurdo e insensato da parte dell'amministrazione commissariale, un dietro front sul quale non è stato però fatto, chissà perché, alcun comunicato stampa e alcuna news sul sito ufficiale del Comune.

5 step per salvare l'Atac in un anno. Il nuovo direttore generale Marco Rettighieri vorrà farlo o farà come gli altri?


Atac è così malconcia che metterci mano e sistemare il grosso dei problemi è facile. Facile! Chiaro? Facile.
Atac è come una bella signora che per anni e anni non si è curata, non si è tagliata le unghie, non s'è tagliata i capelli, non s'è tagliata i peli sulle gambe, non s'è lavata e men che meno truccata. Non servono grandi spese per acquistare abiti firmati o interventi di plastica facciale per far tornare questo essere raccapricciante almeno normale. Basta tagliare le unghie, pulire le ascelle, radere i peli e sistemare i capelli. Costo? Zero. Una bella doccia, un goccio di crema idratante e via: un'altra persona.

Con Atac è uguale. Ovviamente servono grandi investimenti (ora difficili da immaginare), ma una grande discontinuità si può segnare con interventi a costo zero oltre che con interventi che, addirittura, consentono grossi incassi che oggi vengono lasciati nelle tasche di chi maltratta l'azienda. Con gli interventi che gli consigliamo il nuovo boss di Atac, Marco Rettighieri, che dovrebbe essere nominato oggi dopo settimane e settimane perse a fare un bando fake scritto apposta per lui potrebbe portare nelle casse dell'azienda oltre 150milioni all'anno spendendo praticamente zero. Anche lui farà finta di niente?

1. evasione
Si parla di 120milioni. Guarda caso la stessa cifra che serve per mettere in paro il bilancio annuale dell'azienda. Cosa fare? Salita solo da davanti sugli autobus (bloccando una delle tre porte) come si fa in tutta Europa con il conducente che controlla. Controlli più serrati ai tornelli della metro e vidimazione anche in uscita sul modello di Milano. E i soldi arrivano. Ma tanti.

2. preferenziali
Due interventi: proteggere quelle esistenti con cordoli e farne di nuove. Tante di nuove. Togliendo file di auto in sosta e progettando, costa pochissimo, nuovi corridoi di mobilità. I mezzi pubblici finalmente aumenteranno la loro velocità e puntualità, diventeranno competitivi rispetto all'auto ma soprattutto verranno abbattuti i costi di manutenzione: un mezzo che fa continuamente stop&go nel traffico congestionato è un mezzo che costa enormemente di più in termini di carburante e manutenzione. Le preferenziali possono diventare uno strumento per guadagnare molto di più. Contestualmente occorrerà liberare le fermate, oggi utilizzate a mo' di parcheggio. Non deve più capitare e la cosa deve essere oggetto di multe più severe di quelle attuali.
Inutile aggiungere, infine, che le preferenziali devono essere controllate da telecamere oltre che dotate di un arredo urbano a protezione. 

3. dirigenti
E' necessario un grande intervento. Radicale e profondo. Rettighieri può tranquillamente chiedere consiglio all'ex assessore Stefano Esposito. Non c'è altro da aggiungere.
Sistemare il mondo di mezzo dei dirigenti Atac 'rischia' di sistemare anche mille altre schifezze che uccidono l'azienda. Dai fornitori alla gestione folle del personale.

4. depositi
Fondamentale una azione seria sui depositi: autobus e treni imbrattati ogni giorno fanno subito immaginare Atac come una azienda che non merita rispetto. Un danno di immagine che non è accettabile: occorre smetterla di umiliare chi a Roma si serve del mezzo pubblico.

5. strisce blu
La situazione a Roma è assurda: ci sono centinaia di strade in pieno centro o in zone collegatissime che hanno le strisce bianche. Non esiste città al mondo in cui questo accade. Tra l'altro il tutto è contrario all'approvato PGTU che attende di essere applicato. L'aumento massiccio delle strisce blu e l'eliminazione degli abbonamenti (giudicati eliminabili dal TAR recentemente) porterebbe nelle casse di Atac molto denaro in più e consiglierebbe molte persone a passare dall'auto al mezzo pubblico esattamente come accade in tutte le città occidentali, anche in quelle di dotate di un'offerta di trasporto pubblico locale perfino inferiore di Roma...

Statene pur certi: questi temi faranno una grande fatica ad entrare nella campagna elettorale. Non sia mai che poi perdi il voto dei farabutti che, a decine di migliaia ogni giorno, utilizzano i mezzi pubblici senza pagare... 
Altri spunti, altrettanto importanti, sono contenuti in un nostro articolo simile risalente a un annetto e mezzo fa. Qui.
Il nuovo direttore generale di Atac, attorno al quale sono stati disegnati di fatto super poteri per salvare l'azienda, affonderà la lama dove è facile affondarla oppure terrà l'azienda a bagno maria magari con l'obbiettivo di regalarla a Ferrovie dello Stato SPA o a qualche altra società?

Quel tram progettato e abbandonato che potrebbe stappare Roma Est. Una bellissima tesi di laurea

1 febbraio 2016

Pensata negli anni Novanta, realizzata in parte, abbandonata, ritornata al centro del dibattito - seppur in maniera erratissima - grazie al gruppo di Renzo Piano che ha provato (dimenticandosi la vocazione trasportistica) a riqualificarne una piccola porzione con risultati di cui abbiamo parlato qui, la dorsale tranviaria est che avrebbe le potenzialità di collegare Cinecittà a Saxa Rubra si presta ad un progetto di grande respiro e di grande visione. Capace di cambiare la vita ad alcune decine di migliaia di persone oltre che riqualificare interi territori all'insegna del trasporto sostenibile, della lotta all'auto privata, del recupero di spazi verdi oggi sciattamente abbandonati.


Questa visione, mai presente in chi a vario titolo ha amministrato la città in passato, è stata ben rappresentata in questa strepitosa tesi di laurea diventata poi un blog per essere consultabile a tutti. Dunque tanti tanti complimenti a Lorenzo Catena per questo lavoro tutto da leggere e da divulgare (eccolo qua). Con la tristezza nel cuore nel constatare che le sue idee (e quelle dello studio che rappresenta: SET Architects) a Roma rimangono su carta, fuori da Roma si concretizzano: SET ha inaugurato tre giorni fa, nel centro di Bologna, il Memoriale della Shoah del capoluogo emiliano. Nella stessa città in cui un altro studio romano, Labics, ha inaugurato qualche anno fa il mozzafiato MAST. 

Come nulla fosse successo a Roma. La strana campagna elettorale di Roberto Giachetti


Quella di Roberto Giachetti per ora è la prima e l'unica candidatura autorevole e credibile in campo. La figura di Marchini risulta, da anni, impalpabile al di là del tentativo, pericolosissimo, di piacere a tutti. I grillini stanno organizzandosi in tutti i modi per capire come suicidarsi e la destra si rende conto le per prima di non essere presentabile.
Inoltre le altre candidature alle primarie - nell'attesa di capire cosa vorrà fare Massimo Bray che rappresenterebbe un'idea davvero suggestiva - sono tra l'inutile e il patetico. E anche l'arrivo di Roberto Morassut nella competizione non cambia la sostanza: Giachetti è da solo e le primarie rischiano di essere disertate, deprimenti in termini di numeri. 

Questo quadro ci dice che l'unica figura che possiamo criticare è Giachetti e dunque, in attesa di alternative, critichiamo Giachetti. Dalla sua ha il conoscere un po' la città (una conoscenza risalente a molti lustri fa, per la verità), l'essere una persona onesta, specchiata, non corruttibile, l'avere un pedigree radicale (e dio solo sa a Roma quanto ce n'è bisogno). Fine. Tutto il resto va dal misterioso, al censurabile passando per il confuso. 

La cosa più strabiliante e probabilmente l'errore più grave che Giachetti sta compiendo in queste settimane è fare tutto come se nulla fosse accaduto. Non c'è la minima contezza - e su questo ha perfettamente ragione Alfio Marchini invece - di quanto profondamente grave sia la situazione, ma soprattutto non c'è la minima intenzione di riconoscere gli errori che il PD ha compiuto in tempi recenti e passati.

Si procede come se nulla fosse. Come se non fosse successo niente di clamoroso a Roma nel PD. Come se non ci fosse stato il 2008 col PD che ha votato Alemanno al Comune e Zingaretti alla Provincia affondando Rutelli. Come se non ci fosse stato il boicottaggio di Emma Bonino. Come se non ci fosse stata Mafia Capitale e 5 anni di consociativismo criminale con la destra di Alemanno. Come se non ci fosse stato il notaio del 2015.


Se chi si candida fa finta di nulla, sarà difficile che faranno finta di nulla i cittadini e gli elettori. Girano foto di Giachetti circondato dai medesimi oscuri personaggi che si sono messi in fila per andare dal notaio e far cadere (lo si poteva tranquillamente fare in aula, con un voto, se lo si riteneva giusto) Ignazio Marino, regolarmente eletto solo due anni prima. Magari dopo averne minato l'attività per mesi e mesi. Erano, lorsignori, molto più sereni quando amministrava Alemanno: si potevano fare affari senza avere i riflettori addosso.
Addirittura, a quanto appare, uno dei collaboratori più stretti di Giachetti sarebbe Michela Di Biase, ex consigliera comunale che si divertiva, dopo aver preso i voti ed aver guadagnato il seggio grazie alla vittoria di Marino, a utilizzare i consenso dei cittadini per sbeffeggiare il sindaco prendendolo per i fondelli in occasione di ogni difficoltà e apostrofandolo come "gaffeur". Chi ci vieta di pensare che non farà lo stesso con Giachetti? 

La credibilità zero e l'autorevolezza zero del Partito Democratico doveva consigliare un cambio radicale delle modalità, delle persone, degli approcci, dei ritmi. E invece tutto uguale. Sembra una campagna elettorale degli anni Novanta con lo "scooter" e con l'attenzione retorica alle "periferie" con tanto di predisposizione "all'ascolto". Tutto ciò oltre che noioso è inutile. Anzi dannoso. Per tutti.

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